Citazione di: Jacopus il 07 Novembre 2023, 09:28:06 AMNon tutte le consolazioni sono uguali e non tutte le consolazioni vanno provate per poterne dare un giudizio competente, altrimenti per poter giudicare un omicida dovrei compiere un omicidio o per capire che è scorretto buttare fazzoletti usati in terra, dovrei prima buttarne un pò. Qui potrebbe iniziare un lungo discorso...
Drogarsi non e' compiere un omicidio, l'alcol, per esempio, e' una droga, e chi non si e' mai ubriacato in vita sua?
Il problema e' il bigottismo delle "crociate contro i pusher", e pure contro "le religioni" in senso lato, senza averle mai provate o senza mai ammettere, agli altri o a se stessi, di averle provate.
Anche le soddifazioni artificiali, soddisfano bisogni reali.
Quando un "proposta" e' cosi' universale, e cosi' di fatto di successo, come quella della droga (includere alcool e nicotina) o della religione, nessuno e' a priori escluso: praticamente tutti, hanno bisogni e paure potenzialmente tacitabili con la droga, o con la religione.
Per capire che non hai piu', o al limite non hai ancora, bisogno di una "cosa", (o meglio di una soluzione, di una strategia) o devi sperimentare che puoi attingere alla stessa soddisfazione che ti dava, o ti darebbe, quella cosa con altri mezzi, o che quella cosa e quella soddisfazione non era quello che tu veramente volevi, non era il "vero" oggetto del desiderio, o almeno non in assoluto.
L'esperienza, e' maestra di vita, non la conoscenza.
A chi vende droga, o a chi vende religioni, non puoi dire, semplicemente e brutalmente che non ti serve.
Puoi dire solo che nel bene e nel male ce l'hai gia' (endorfine?), o che non ti serve PIU', o che hai di meglio.


