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Messaggi - daniele22

#1666
Citazione di: iano il 31 Maggio 2021, 15:41:16 PM
Citazione di: Ipazia il 31 Maggio 2021, 15:12:35 PM
Non capisco cosa ci sia di paradossale nel principio di indeterminazione o nel carattere discreto dei fenomeni ondulatori. Dobbiamo renderci conto  che tutta la nostra modellistica scientifica è una metafora antropologica di come la natura è. Cui si aggiunge il fatto che i nostri strumenti d'indagine sono fondamenti insuperabili di tale metafora. Senza microscopio ottico non avremmo mai potuto individuare i batteri, e senza quello elettronico, i virus.

Il principio di Heisenberg ci dice che non abbiamo tecniche adeguate per determinare simultaneamente alcuni parametri fisici ma, a differenza dei dogmi presi in prestito dalla religione, non esclude che un giorno lo si possa fare. Altra palla metafisica è la dicotomia tra onda e particella che la fisica moderna sta decostruendo attraverso la sperimentazione su particelle/onde del mondo subatomico.
Di paradossale nulla, avendo premesso che mi piaceva introdurre così il principio (stile Eutidemo🙂).
Il principio però non deriva da un limite tecnico, sennò che principio sarebbe!
Prendi il principio che ben conosci di "esclusione di Pauli".
Con l'affinarsi della tecnica troveremo tre elettroni sulla stessa orbita?
O forse hai ragione tu.
Non possiamo escludere una violazione del principio , e in tal caso dovremmo riscrivere tutta la teoria che su esso si basa ex novo.
Anche questa mi sembra una matassa da dipanare, ma solo perché io non so' come si origina il principio.
Comunque le fonti precisano che non deriva da un limite tecnico.
Ma in sostanza , secondo la visione che vi propongo,  il principio ad una prima lettura sembra suggerire che posizione e velocità abbiano una natura diversa da quella che pensavamo, mentre ad essi è propria solo la natura che gli diamo noi in funzione di una descrizione della realtà , e ciò che è notevole è che possiamo ancora utilizzarli " con piccoli aggiustamenti di principio" in contesti diversi da quelli in cui sono nati, a conferma di una realtà  omogenea .


No iano, con l'affinarsi della tecnica non troveremo tre elettroni, almeno fino a quando il principio di Pauli non rappresenti un problema. Se lo fosse affineremo la tecnica anche per scovare il terzo uomo.
#1667
Mi sembra iano che il tuo ragionamento sia viziato. Sei tu osservatore che postuli un'esistenza di uno stato, di un sistema. Non è che il sistema abbia uno stato di suo. Evidentemente Majorana si riferiva allo stato in natura della luce, non allo stato delle evidenze della sperimentazione dedotte dal sistema preparato. Se tu hai una fessura vedi nello schermo la caratteristica ondulare, se tu aggiungi una fessura vedi dei punti netti (o il contrario, non mi ricordo). Ma non conosci lo stato naturale della luce, il quale sarebbe inconoscibile. Che ti frega saperlo? L'ho già detto nel post precedente. Si tratta della stessa faccenda di quelli a cui frega sapere la fondazione della conoscenza e di quelli a cui non frega nulla. Ma io penso che se si procedesse magari per assurdo, immaginando quindi che la luce nel vuoto sia continua una prima volta, e poi immaginando che sia discontinua la seconda volta, e cercando una trappola naturale che fornisca delle evidenze in merito senza necessità di perturbare, forse si riuscirebbe a venire a capo del dissidio relatività/m.q. . Tu ne sai qualcosa delle onde gravitazionali? Insomma, iano, ci vorrebbe un fisico per parlare di queste cose, altrimenti diciamo solo .....
#1668
Citazione di: sapa il 31 Maggio 2021, 10:19:21 AM
Citazione di: daniele22 il 30 Maggio 2021, 22:34:09 PM
Buona sera Sapa ... Eccomi qua ... Quando si è mai visto un profeta commentare le sue profezie prima che si compiano? Beh! almeno Galli e Crisanti l'hanno fatto. Un altro che mi viene a mente è stato il profeta Daniele ... fatalità ... Il suo libro però l'ha fatto dopo che erano successi i fatti che lui stesso aveva predetto molto tempo dopo che era morto. Chissà come avrà fatto?
Bisogna saltare la roggia ... sarà larga si e no venti centimetri ... La nostra lingua ci ha fatto credere che le cose esistono
Ciao daniele22, concordo con te che in molti, se non praticamente tutti, ci troviamo prigionieri di confini e barriere per lo più psicologiche, che riteniamo insormontabili. Circa all'età di 20 anni, rimasi affascinato dai libri di Henry Miller e dalla sua scelta di ritirarsi per buona parte della sua vita in un luogo incontaminato e selvaggio della costa californiana. A prezzo di notevoli sacrifici, come narra lui stesso, ma con un senso impagabile di libertà. Mi sono sempre riproposto di seguire il suo esempio, magari in luoghi più vicini e meno selvaggi, ma devo dire che ancora oggi, a 60 anni suonati,  non ho saltato la roggia, nonostante avverta sempre più il peso di un'esistenza, quella attuale, della quale ho perso il motivo e la direzione. Non so se era questo il senso delle tue parole, mi sfugge ancora a chi tu ti riferisca, quando parli di seduzione e abbandono nei territori del passato. Io credo che nessuno ci abbia sedotti e abbandonati, se siamo prigionieri è perchè abbiamo scelto di esserlo, vuoi per omologazione e conformismo, vuoi per comodità/necessità. Le motivazioni, o scuse, che mi trovo a darmi per non aver ancora progettato e attuato la "fuga" alla Henry Miller sono tante: la famiglia, gli affetti, i genitori anziani che hanno bisogno di me e adesso, ahimè, la mia stessa età....Tutta una serie di lacci e lacciuoli, insomma, dai quali è difficile liberarsi e che mi rendono prigioniero. Perchè, alla fine, tutti rimaniamo affascinati da Papillon (Steve Mc Queen) e dalla sua fuga rocambolesca (" Bastardi, sono ancora vivo!"), ma in moltissimi facciamo la fine di  Louis Dega (Dustin Hoffman). Non so se intendevi qualcosa del genere, nel caso così non fosse, ti pregherei di spiegarti meglio. A presto.


L'hai detta tutta Sapa, lo dice anche il tuo nome che in veneto significa zappa. Lacci e lacciuoli. Per quel che mi riguarda nessuno ha colpe, ma se dopo qualcuno sente il bisogno di andare in galera, libero di farlo. Se non v'è colpa è proprio perché la nostra lingua ci ha fatto credere che le cose esistano. Non devi certo mollare tutto per saltare la roggia, e se non senti alcun bisogno di saltarla fai pure a meno che tanto è lo stesso (se non ne senti il bisogno). Anche Degas non sentiva il bisogno, o aveva paura. Gli è che dovette continuare a lavorare forzatamente. L'importante sarebbe infine che fosse Mattarella a saltare la roggia, e poi lo raccontasse a tutti, ma questo non mi è dato di sapere pur avendo profetizzato. Praticamente Sapa ti trovi di fronte all'ennesimo venditore di chiacchiere. Ci si sente
#1669
Citazione di: iano il 31 Maggio 2021, 13:18:34 PM
Onde quantizzate è una contraddizione in termini.
Sarebbe come ipotizzare un continuo discontinuo.
Vero è che la natura può essere descritta in forma continua , come onda, o discontinua, come quanto, a seconda del punto di vista che adottiamo, cioè del particolare esperimento con cui la sollecitiamo a rivelarsi a noi, ma ciò significa a mio parere che non è la natura ne l'una né l'altra cosa.
In fondo a noi dovrebbe bastare conoscere nella misura che basta e nella forma che serve al nostro agire.


Ma perché si sente dire che l'essere sia il tempo mentre Hyde aveva intitolato il suo libro Essere e tempo? Cosa ci avrebbe raccontato su tempo ed essere, il racconto del dottor Jeckill? Avrà subito delle pressioni?
Che l'essere sia il tempo" è una contraddizione in termini nè più nè meno che "l'onda è quantizzata". Forse che anche i fisici si disinteressano delle inquietudini di Majorana? Fortuna che almeno la chimica è più tranquilla
#1670
Citazione di: iano il 28 Maggio 2021, 23:19:22 PM
Citazione di: daniele22 il 28 Maggio 2021, 22:52:22 PM
Per quel che ne sai si considera continua la luce quando viaggia nel vuoto?

Anche per questo diverso principio la parolina magica è "contemporaneamente".
Qualunque sia la forma in cui la luce si presenta a noi nel vuoto non cambia invece la sostanza che è quella per cui la luce trasporta energia.



Praticamente, iano, si ripropone la stessa storia del sapere o non sapere il fondamento della conoscenza. Ritornando a Majorana e alla sua inquietudine sul fatto di non conoscere lo stato antecedente a quello in cui viene portato il sistema che innesca la misurazione, non potrebbe essere che la luce nel vuoto viaggi per onde quantizzate? E che tali onde siano generate dalla gravità delle masse, che ne lasciano scappare appunto una alla volta e ognuna con la sua quantità di informazione? Mi chiedo infine cosa sia una Pulsar
#1671
Tematiche Filosofiche / Cos'è l'intuizione?
31 Maggio 2021, 09:01:52 AM
In un post recente ebbi modo di parlare di un'intuizione.
Mi sono spesso chiesto sulla natura del fenomeno e mi piacerebbe sentire le vostre opinioni al riguardo. Per quel che mi riguarda, io penso che si tratti di una conoscenza compressa che esplode in una manifestazione fulminea
#1672
Buona sera Sapa ... Eccomi qua ... Quando si è mai visto un profeta commentare le sue profezie prima che si compiano? Beh! almeno Galli e Crisanti l'hanno fatto. Un altro che mi viene a mente è stato il profeta Daniele ... fatalità ... Il suo libro però l'ha fatto dopo che erano successi i fatti che lui stesso aveva predetto molto tempo dopo che era morto. Chissà come avrà fatto?
Bisogna saltare la roggia ... sarà larga si e no venti centimetri ... La nostra lingua ci ha fatto credere che le cose esistono
#1673
Tematiche Filosofiche / Re:Filosofia dell'anarchismo
30 Maggio 2021, 17:58:07 PM
Citazione di: Donalduck il 30 Maggio 2021, 13:47:34 PM
Citazione di: InVerno il 30 Maggio 2021, 09:59:14 AM
Se più tempo fosse stato "perso" a definire che cosa si intende per anarchismo, forse la discussione non sarebbe giunta a domandarsi quali siano i sistemi sociali degli animali, deriva piuttosto ironica della discussione, originata esattamente dalla confusione dei termini della discussione, in particolare quella che vede l'anarchismo come ad un "sistema sociale".
Cosa c'è che non va in questo? Per fortuna non siamo in un ambito accademico in cui i confini delle discussioni sono decisi sulla base di ambiti teorici e procedure predefiniti. A me il discorso sull'anarchismo interessa in funzione della definizione (ovviamente approssimativa) di un modello sociale ideale e sono anche interessato ai modelli sociali e comportamentali animali di cui abbiamo un forte e condizionante retaggio. Se a te non interessa parla pure d'altro, ma non pretendere d'indirizzare per forza la discussione dove vuoi tu.

Citazione
Pertanto, a favore di comprensione perlomeno dei miei interventi fornisco come da te suggerito una definizione con fonte, ammonendo del fatto che si tratta di una mia traduzione.
L'anarchismo riconosce il solo significato relativo delle idee, delle istituzioni e delle condizioni sociali. Non è, perciò, un sistema sociale chiuso ma piuttosto una tendenza nello sviluppo storico dell'umanità che, in contrasto con la difesa intellettuale di tutte le istituzioni governitive ed ecclesiastiche, ambisce al libero sviluppo di tutte le forze individuali e sociali in essere. (Rudolf Rocker)
Fissato come sono sulle definizioni dei termini di partenza, avrai letto che ho anche cercato di mettere in ballo la definizione di democrazia, anche perchè chiunque si sia addetrato nell'argomento anarchico per un minimo grado di profondità avrà scoperto che l'anarchismo più elaborato non propone la totale assenza di sistemi di pianificazione, quanto la loro massima possibile orizzontalità, e che in questo è accomunabile alla più stretta definizione di democrazia, nella variante che modernamente ci dilettiamo nel definire "diretta", purtuttavia ci si trova spesso nello strano paradosso che qualcuno si dice a favore della democrazia, ma fortemente opposto all'anarchismo, paradosso che può essere risolto solamente eliminando la confusione dei termini della discussione.
Sono d'accordo, infatti ho fatto osservare come alcuni abbiano basato i loro interventi su interpretazioni fantasiose dell'anarchismo, secondo cui questo punterebbe allo smantellamento di ogni ordine sociale e farebbe affidamento su qualche presunta "innata bontà" dell'essere umano allo stato naturale.

Citazione
Perchè stiamo discutendo ti chiedi tu, che cosa ci troviamo di interessante..Il mondo intero sta attraversando una crisi molto profonda, da un lato  continua a moltiplicare la complessità dei sistemi, dall'altro vive la sempre più pressante realizzazione che i sistemi complessi non possono essere compresi, influenzati ed in ultima analisi governati, da singoli individui o ristretti gruppi di essi, e la perdita di efficienza di questo connubio e i problemi che da questo vengono generati, innescano una crisi che sta portando un pò tutti alla ricerca di nuove soluzioni. Portare artificialmente un sistema complesso ad un livello di autorganizzazione, è una sfida intellettuale estremamente ardita e che perciò promette anche una estrema gratificazione, il salto qualititavo che gli anarchici (coscienti di esserlo o meno) stanno tentando di fare, è metaforicamente equiparabile alla trasformazione del traffico urbano, prima guidato da vigili urbani, poi da semafori temporizzati. Da questo punto di vista, andrebbe guardata con maggiore attenzione che cosa significa integrare le Intelligenze Artificiali nel "decision making" politico, e quanto la loro congenita quanto supposta imparzialità, sia da guardare con entusiasmo se comparata a sistemi ben più antichi e rodati ma che hanno come baricentro l'uomo, anzichè la macchina.
Secondo me si può considerare affine solo alla lontana la ricerca di un'organizzazione umana "autoarmonizzante", ossia che crei il minimo di conflitti possibile, che può essere messa in relazione con l'anarchismo, con l'automazione di processi complessi. Quest'ultima mette fuori gioco la grande variabilità, anche nel tempo, delle tendenze e delle finalità umane e la creatività umana, partecipe di quella tendenza alla differenziazione e all'esplorazione di tutte le possibilità che sembra pervadere la natura intera.
E' poi evidente che l'automazione aiuta assai poco a raggiungere una maggiore imparzialità, dato che i criteri (la programmazione) e le interpretazioni restano umane, soggettive, falsificabili, manipolabili. Basta sentire tutte le verità da quattro soldi che si continuano a snocciolare sulla base dell'elaborazione di di dati statistici e sperimentali in particolare in campo biologico e medico (il covid e i vaccini in particolare, negli ultimi tempi) per farsi un'idea di come la discrezionalità umana non possa essere superata, come anche la tendenza a trarre conclusioni affrettate e fuorvianti, spesso pilotate da precisi interessi. Se si riuscisse ad affidare alle macchine l'intera elaborazione i risultati sarebbero probabilmente ancora peggiori.

Quel che serve è riuscire a fondare un sistema etico (da cui derivarne uno politico) sufficientemente resiliente ed elastico (salvo alcuni capisaldi) da riuscire guidare e regolare le azioni individuali e collettive in modo da conferire il massimo benessere il più possibile generalizzato senza limitare e reprimere più dello stretto necessario. Ed in quest'ottica che vedo l'anarchismo.


Ciao Donalduck, non so come cominciare, quindi ti dirò che avevo inteso bene e che concordo con la tua analisi. Dicevo ieri a un mio amico che avrei scommesso tutti i miei soldi, in verità non molti, che sarei riuscito ad affermare me stesso con la storia della conoscenza. Tempo fa discutendo sempre con un altro amico dicevo che secondo me ogni scoperta scientifica, al di là di ogni bene, era in fondo una provocazione. Lui concordava. Osservando il mio comportamento risulta evidente una contraddizione? Dipende dal valore che io do alla parola "provocazione" in quell'istante in cui l'ho detta. E son tutt'ora qui a provocare forse anche criticato segretamente dai miei amici per incaponirmi in questa vanagloriosa impresa, i quali amici peraltro, non hanno mica ben chiaro quel che voglio dire. Ci sarà pur un motivo, dico io però. L'amico di ieri mi ha chiesto poi se scommetterei un dito, stile four rooms di Tarantino. Farò pure il provocatore, ma col ........ etc ...... etc e giù a fondo! Poi, prima di salutarci lui ribadì il concetto che la filosofia la si fa oralmente. Giusto.
Comprometto pure i miei amici parlandone qui pubblicamente e faccio loro una silenziosa pernacchietta scherzosa.


Il più volte citato Paul11 non parla di anarchia, parla di democrazia. A mio giudizio (chissà poi perché devo sempre dire a mio giudizio), l'anarchia è semplicemente il potere dell'individuo, e implica ineluttabilmente un opposizione all'ordine di qualsiasi natura esso sia. Non per questo uno passa poi la sua vita ad opporsi agli ordini, avrà pur qualcos'altro da fare di buono (il gioco - incredibilmente, udite udite ultima ora, anche gli animali giocano). I discorsi in questo Topic si sono più o meno evoluti giungendo alla crisi su ciò che deve determinare la prassi (equità egualitarismo etc etc), però il pensiero ortodosso pretende che si definisca pure il concetto di "essere umano nudo", pretende cioè cosa fondi la conoscenza per dedurne una prassi decisiva. Solo allora si potrà parlare seriamente di movimento democratico destinazione anarchia.
Nel Topic critica alla filosofia da me portata avanti grossolanamente vi è indicato un punto critico, ma finché non si scioglie quel nodo, i cosiddetti progressisti litigheranno all'infinito con le conseguenze catastrofiche che si potrebbero produrre. Invito dunque il popolo a ridicolizzarmi o a ridicolizzare se stessi. In fondo è solo un gioco


P.S.: quella che tu vedi come una sfera per me è un tumore, non sono medico ma mi sembra che un tumore sia una proliferazione abnorme di cellule impazzite, ma sane.

#1674
Tematiche Filosofiche / Re:Filosofia dell'anarchismo
30 Maggio 2021, 10:10:40 AM
Citazione di: Ipazia il 30 Maggio 2021, 08:26:39 AM
Citazione di: daniele22 il 30 Maggio 2021, 07:59:48 AM
Paradossalmente, non essendo esperto di storia della filosofia son comunque giunto a criticare puntualmente Heidegger. A parte Iano, non ho visto comparire nessun'altra critica alla mia critica. Cosa devo dedurne? Che il mio post conclusivo soddisfi tutti? No, non è così. Questo forum è strano. La gente si lancia, si ritrae, fa un po' quello che vuole, ridicolizzando infine il Forum stesso.
Potresti pure prendere in considerazione il fatto che di fronte a ignoranze paradossali la gente si ritragga  per non ridicolizzare il Forum.


Certo Ipazia che ho preso in considerazione questo fatto, anzi penso che hai proprio messo il dito nella piaga
#1675
Non sapevo bene dove collocare questo argomento.
Com'è noto Hegel affermò che la filosofia mancasse di predittività. Allora, visto che io contesto questa affermazione, non ho trovato di meglio che comporre una predizione.


Aspettate ancora, o voi tutti che leggete poco e scrivete molto!
E pensate nel frattempo che tutto quel che dissi in questo forum sarebbe che a prescindere dai poteri forti, una persona perfettamente sana ed equilibrata potrebbe sostenere oggi che saremmo degli sciocchi ad affidare la nostra individuale esistenza nelle mani di altri che la governano già da molto tempo in virtù di AMBIGUE competenze. E qui non parlo per noi del forum, parlo per tutti, poteri forti inclusi però. Non vi rendete conto che ormai governa il caos totale?
Schiavi diventeremo, come sempre lo siamo stati, tra l'altro. Se non riusciremo finalmente ad attraversare questa roggia che sembra un rio delle Amazzoni, saranno guai seri per tutti. La lingua, per risplendere della sua vera luce è ormai obbligata a dirci che siamo stati sedotti e abbandonati nei territori del passato, nella terra del tempo che si insegue! Il risultato fu che noi si vive ora nel passato pur avendo i piedi ben puntati sulla terra del presente. Che sorta di trucco è mai questo?
#1676
Tematiche Filosofiche / Re:Filosofia dell'anarchismo
30 Maggio 2021, 07:59:48 AM
Citazione di: Donalduck il 29 Maggio 2021, 17:14:00 PM
Citazione di: Ipazia il 29 Maggio 2021, 14:41:26 PM
Caro viator, della serie: il bue che dà del cornuto all'asino. Sei tu talmente imbevuto della tua dottrina che ti immagini animali che costruiscono recinti, allestiscono eserciti e giocano i destini dei popoli in borsa. Anche il più ingordo e feroce dei nostri compagni di viaggio quando ha la pancia piena se ne sta tranquillo a prendere il sole e lascia un attimo di respiro alle sue prede. Homo capitalis, no.

Se si considera il problema con un po' di buonsenso anziché solo sulla base di pregiudizi che non si vogliono abbandonare a nessun costo, si capisce facilmente che la spinta, il propellente, è esattamente lo stesso in chi allestisce eserciti e nella lotta per la supremazia e il diritto alla riproduzione degli animali da branco (come cervi e simili) o nella lotta tra comunità differenti della stessa specie (leoni, scimmie). La pulsione alla supremazia, totalmente indifferente alle esigenze altrui.
La differenza sta nel fatto che gli animali sono, per quanto possiamo osservare, quasi del tutto dominati da queste pulsioni, mentre gli uomini non sempre lo sono e di sicuro possono esserlo sempre meno. Sempre meno quanto più la consapevolezza è sviluppata e la coscienza è ampia. E il maggior grado di consapevolezza e le maggiori capacità intellettuali ed emotive generano tutte le efferatezze e le abiezioni tipicamente umane, come risultato del mettere le qualità peculiarmente umane al servizio delle pulsioni animali. La schiavitù nel mondo umano è solo un'evoluzione della pulsioni di dominio animale ed è possibile solo se si lascia che le pulsioni prendano il comando.


Buona domenica a tutti e a Paperino che ho l'occasione di incontrare per la prima volta. Ho letto il primo post nel quale sei intervenuto e nel quale citavi Paul11. In merito a questo Topic, che non ho aperto io nonostante si riprenda una mia  citazione, devo dire che prima di quella citazione che non si vede in questo Topic, io feci una digressione sull'anarchia solo per venire incontro alle esigenze di un gruppo di persone presenti nel forum totalmente disinteressate alla comprensione di cosa consista la conoscenza umana. Mi sembra di ricordare che Paul11 non appartenesse a queste schiere e mi sembra anche di ricordare che sempre Paul11 abbia anche espressamente detto di essere un esperto di scienze, filosofia e religione. A mio giudizio, il discorso sull'anarchia potrà essere visto in ottica più comprensiva qualora sia chiara la natura umana. All'uopo mi son permesso di fare una critica alla storia della filosofia che compare in un Topic dedicato. Paradossalmente, non essendo esperto di storia della filosofia son comunque giunto a criticare puntualmente Heidegger. A parte Iano, non ho visto comparire nessun'altra critica alla mia critica. Cosa devo dedurne? Che il mio post conclusivo soddisfi tutti? No, non è così. Questo forum è strano. La gente si lancia, si ritrae, fa un po' quello che vuole, ridicolizzando infine il Forum stesso. 
Ora per favore, Donalduck, anche se non c'entra nulla con quel che ho detto, saresti così cortese da spiegarmi meglio questa tua frase che non mi è molto chiara? : " Sempre meno quanto più la consapevolezza è sviluppata e la coscienza è ampia. E il maggior grado di consapevolezza e le maggiori capacità intellettuali ed emotive generano tutte le efferatezze e le abiezioni tipicamente umane, come risultato del mettere le qualità peculiarmente umane al servizio delle pulsioni animali"
Ci si sente
#1677
Tematiche Filosofiche / Filosofia dell'anarchismo
29 Maggio 2021, 15:02:38 PM
Quando ho chiuso l'argomento per me stesso sull'anarchia, non ho più guardato gli interventi fino ad oggi. Oggi colgo l'occasione. Mi ricordo che Ipazia e viator erano scettici su tale possibilità. Io non ho voglia di spendermi su argomentazioni già esposte in precedenza, non ultima quella comparsa in uno degli ultimi post sul Topic dedicato alla critica della storia della filosofia, ma leggendo il post di viator sembra quasi che la da me definita ambigua Ipazia difenda in qualche misura l'anarchia. Punto certamente su Ipazia anche se sarà forse ancora contraria al processo di riconversione all'anarchia pura.
Vi fu un filosofo, detto anche l'oscuro, forse per il commento di Socrate così come lo si raccontò. Eraclito. Eraclito parlò del fuoco e dell'acqua, ma forse non parlò del combustibile. C'è però da notare che nella simbologia buddista la legna compare tra gli elementi fondativi, essendo quindi in totale 5. L'essere umano si è rovesciato, dando da quel momento il peggio, ma anche il meglio forse per merito degli artisti, di sè. Da quando contattò il fuoco, ma più che altro da quando capì la gestione del combustibile e la ordinò, si apri una nuova via. Nel frattempo hanno già aggiunto 2 nuovi post
#1678
 Buongiorno Iano ... non riuscendo più a seguirti molto bene ti mando uno stralcio di quello che ho scritto. Le prove di cui parlo le ho già fornite verbalmente, ma al mio interlocutore evidentemente non bastano.
" ..... . Ma tu vuoi le prove. Basterebbe solo che la scienza le cercasse, invece di rifugiarsi, come fa a volte, dietro a quegli ambigui "non vi sono evidenze scientifiche". Certo è che se l'onere della prova grava tutta sulle spalle di un ricercatore che vede tarpate le ali della sua ricerca da ambigue motivazioni, stiamo freschi. Le prove dunque vuoi? Sarebbe sufficiente che le neuroscienze fossero in grado di rivelare qual è il giusto verso temporale del fenomeno dell'apprendere. Che vado a ripeterti. Noi siamo costumati a pensare che lungo l'asse del tempo in cui ti trovi in ogni istante della tua vita, il tuo adesso tanto per capirci, i tuoi sensi scorgano un oggetto (segno) al quale, in un istante successivo, la mente può attribuirvi un significato. Succede invece il contrario, dico io. Gli è infatti che tu saresti sempre all'erta nell'adesso, ma saresti all'erta non rispetto alle cose, le quali ci scivolano spesso addosso senza che nemmeno ce ne accorgiamo, bensì rispetto alle tue preoccupazioni qualora delle cose si materializzino nell'ambiente distogliendoti da uno status mentale in cui tutto si trova in un certo senso sotto controllo. Tanto per capirci, se vai in un luogo dove a un tratto noti una persona, questa verrebbe messa a fuoco dai tuoi sensi per il fatto che la persona ha perturbato il tuo ambiente mentale. A seguito del notare la persona, l'intervento che eventualmente metterai in atto non risponderà tanto alla persona, ma a quello che tu deciderai di fare per salvaguardare il tuo benessere in relazione alla persona, e potresti pure dare molto per tale salvaguardia, non solo semmai a guadagnarne in termini di fama e danaro. In generale quindi, le tue aspettative temporali di bene e di male che possono potenzialmente giungerti navigando nell'adesso, non fanno altro che inquadrare tramite i sensi, o anche tramite il pensiero se di pensieri si tratta, le cose che conosci e che ignori quando in esse intravvedono il mezzo che potrebbe compiere tali aspettative. E questo calza pure con la vicenda durante la quale vedevi un oggetto sconosciuto mentre in realtà vedevi solo la tua ignoranza (preoccupazione per l'ignoranza che può apparire all'improvviso) fatta segno. E infatti cos'hai fatto? Hai chiesto cosa fosse. Concludendo ... La mia visione dell'umanità che si sopravvaluta è rappresentata dal nostro essere convinti che le cose esistano e che, essendo noi i più intelligenti, giustamente ci avochiamo il diritto di indagarle per desumerne magari una grande verità che tutto comprenda ... Più che lecita motivazione. Io, al contrario, penso che noi non possiamo vedere le cose se non quando queste abbiano un significato. Tale significato, personale e linguisticamente anche più o meno collettivo, non risponde però ad un'esigenza rivolta verso un progresso umano, o alla ricerca di una presunta verità universale delle cose, bensì alle esigenze di benessere di ciascun nostro singolo corpo. Se poi trasferiamo le peculiarità di questo modello dell'individuo alla realtà di bandiere di individui, le cui potenzialità trascendono di gran lunga quelle di un singolo, si immagini quanto breve sia il passo a praticare la guerra per ottenere la pace ... Di qualunque natura sia la guerra, certo è che sappiamo fare di tutto.

#1679
Se vuoi un altro pensiero su cui riflettere mi viene in mente che le cose (le particelle inquisite) vanno sempre verso il futuro, mentre le immagini delle cose vanno sempre verso il passato. Non so se corrisponda proprio del tutto alle idee esposte prima da me e da viator. Non sono competente in materia. Comunque se dovessi indagare sui motivi di una non ancora avvenuta unificazione della relatività con la meccanica quantistica, indagherei sulla continuità della luce quando viaggia nel vuoto. Per quel che ne sai si considera continua la luce quando viaggia nel vuoto?
#1680
Applaudo pure io Jacopus, ma il re del mondo chi è?
[/size]
[/size]Io dico che ero solipsista anche quando ero più giovane e di sinistra (anche se non mi hanno mai convinto del tutto)e non sapevo di essere solipsista. Dico, non è una scelta la mia, è una condizione dell'essere umano. Per cosa credi che sostenga la prospettiva anarchica? No di certo perché ora sono un anarcoide (o meglio, l'esserlo in modo onesto con me stesso mi ha portato a quel giudizio. La sostengo perché è il solo modo di dividere in modo netto il conservatorismo di destra dall'ideologia della sinistra. Ma nemmeno la destra può sottrarsi a tale scelta perché pure lei si rende conto che la democrazia non è più sostenibile. Prima che si movesse Franco col suo alzamiento anche i repubblicani auspicavano quasi una forma dittatoriale morbida per riordinare un po' il tessuto sociale. Dobbiamo aspettare che qualcuno di destra arrivi a ipotizzare un colpo di mano per riaffermare un poco più di ordine? Ti porto ora sul post che ho aperto sulla cattura di Riina. Io non posso impormi sull'affettività di Anthonyi che lo ha portato a difendere un'ideale sicuramente di centro e che lo ha portato anche a dire una cosa sulla vicenda della casa che io gli ho contestato. Io penso, ma non sono mica sicuro del fatto che i carabinieri sapessero dove si trovava la casa, mi sono fidato di "Report", che sempre per questioni affettive è una trasmissione che più si confà alla mia mentalità anarcoide. Alla fine tutti e due abbiamo assolto i carabinieri. Ok tutto a posto. Tutto a posto un corno perché la questione riaffiorerà per altre vie con altre forme. Tutto a posto se o io o Anthonyi ci rendiamo conto della verità sulla vicenda della casa. Ma allora si riformulerà il giudizio da parte dell'uno o dell'altro.
[/size]Poi dici
[/size]"Cosa accade nel mondo dei viventi non c'è un solo modo di rappresentarlo , e ognuno a suo modo è solipsistico perché esclusivamente riferito ad un individuo preciso, se afferro bene il concetto di solipisismo  , di chi guarda solo dentro se stesso. Sarebbe una triste prospettiva solo se esistesse un solo se' stesso individuale, anche se questa diventa la prospettiva di chi si affeziona ad un individuo piuttosto che ad un altro"
[/size]
[/size]Dovresti dire di chi pensa solo dentro se stesso, non guarda. L'uomo è un animale sociale, per quel che mi riguarda, ma non sta a me decretare se sia meglio una società come le api, come le formiche, come le scimmie o come individui asociali