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Messaggi - Jacopus

#1666
Puoi metterci me ad esempio fra coloro che hanno avuto comportamenti amorosi e con me tutto i padri e le madri del mondo, ma se non hai avuto figli non potrai capire quello che voglio esprimere e se li avessi avuti non avresti fatto questa domanda.
#1667
Per Socrate:
Citazione"Il caso e la necessità hanno guidato l'evoluzione della specie, il DNA muta per mutazioni casuali e su queste mutazioni interviene l'ambiente e la selezione naturale, che seleziona le mutazioni vantaggiose per l'adattamento e scarta quelle svantaggiose"


La ricerca genetica ha fatto passi da gigante in questi ultimi anni. La prova è data ad esempio, dai primi vaccini contro il coronarivus totalmente genici (Pzifer e Moderna). Ed ha scoperto altre cose interessanti. La prima è che l'evoluzionismo non è così perfetto come viene descritto dai mass-media. Le mutazioni svantaggiose non sono scartate, nella maggior parte dei casi restano silenti e sono una prova importante di come funziona la stessa teoria evoluzionistica. Nel 2009, M. Harris nell'università del Wisconsin trovò il gene silenziato per la produzione di denti nelle galline e riuscì a far nascere una gallina con dei denti primordiali. Tutti gli uccelli infatti sono gli unici discendenti dei dinosauri, che i denti li avevano. Talvolta nasce un neonato con un osso del coccige più lungo, perchè nel nostro codice genetico, anche se silenziato, esiste ancora il comando per la produzione della coda.
Il motivo per cui il codice genetico conserva questo tipo di informazioni silenziate è perchè sostanzialmente non costa nulla conservarle e potrebbero venir bene in futuro, un pò come si fa con le cianfrusaglie che accatastiamo in dispensa. A ciò è collegato il concetto di Exptation. E torniamo agli uccelli, che usarono una informazione genica dei dinosauri per farci tutt'altro. Alcune specie di dinosauri infatti producevano piume, che avevano però solo un significato ornamentale e seduttivo per le femmine. Gli uccelli trasformarono quel pezzetto di codice genetico per formare un rivestimento leggero, in grado di aiutarli nel volo. Allo stesso modo, con il cambiare delle condizioni nell'ambiente, un codice silenziato potrebbe tornare ad essere utile. Solo i codici assolutamente negativi vengono o soppressi o determinano l'estinzione della specie.


CitazioneInfatti se si osserva quanto accade nel genoma umano, si rivela che ogni volta che si ha una mutazione come la perdita di un cromosoma nelle coppie di geni, il feto viene abortito e l'unica mutazione con perdita di cromosoma che non causa l'aborto è quella sulla coppia 23

Il cromosoma è un sistema genetico, ma non è il codice genetico. Serve per facilitare la mitosi, ovvero il passaggio del codice DNA da una cellula madre ad una nuova cellula. All'interno del cromosoma vi sono i comandi veri e propri detti alleli che contengono le modalità attraverso le quali l'organismo produrrà occhi azzurri, piuttosto che marroni, oppure farà produrre ossitocina ad un certo quantitativo o farà predisporre al diabete. Una mutazione a questo livello (cromosomico) è ovviamente distruttiva, ma le mutazioni avvengono ad un livello più "basso".


CitazioneConfermo quindi il mio forte scetticismo sulla teoria evoluzionistica, che non è FALSIFICABILE in quanto non può essere sperimentata nell'ambiente in cui viviamo, infatti in natura non si vedono esseri di transizione, ma al massimo una varietà all'interno della stessa specie.

Non è falsificabile ma è ampiamente verificabile. I virus, dai quali tutti noi discendiamo (in verità si dibatte se discendiamo dai virus o dai batteri), sono in grado di modificarsi molto in fretta, come osserviamo da un anno a questa parte. Ovviamente più gli organismi sono complessi più per avere una mutazione occorrono tempi lunghi, che non sono quelli storici. Tanto per darti un termine di paragone, all'inizio della seconda guerra mondiale, per entrare nelle SS, corpo di èlite, era necessaria l'altezza di 1 metro e settanta. Il miglioramento delle condizioni di vita ha reso, oggi, ad appena 70 anni di distanza, questa altezza una altezza mediocre per un tedesco. Ancora prima del successo unico di homo sapiens esistevano molte specie differenti di ominini ed altre si stanno scoprendo proprio in questi giorni. L'evoluzionismo, infatti, non va pensato come una sorta di processo lineare, da una specie meno evoluta ad una più evoluta. Il processo dinamico è un processo a cespuglio, nel quale vi sono momenti di esplosione di nuove specie anche molto simili, che possono anche avere rapporti sessuali e che quindi attraverso la loro unione possono dare vita a nuove specie, così come all'avvento di nuove modifiche, che si imporranno grazie alla maggiore fitness rispetto all'ambiente. Il problema dell'evoluzionismo, per chi non lo vuole vedere, è che deve essere verificato su tempi geologici.

Citazionela sproporzione tra le dimensioni del canale uterino e la testa dei neonati, per cui nella specie umana il parto è problematico, con rischio di complicazioni e la morte per parto nei secoli è stata la prima causa di morte tra le donne.

Questo è il classico esempio di come la selezione naturale deve scendere a compromessi di vario genere. Il canale uterino è piccolo in homo sapiens per via dell'acquisizione della posizione eretta, che ha come vantaggio, l'uso degli arti superiori per maneggiare oggetti, costruire, usare armi. Insomma un vantaggio fondamentale. Per stare in piedi è stato necessario restringere la parte pelvica delle donne. Secondo motivo. La scelta evoluzionistica ci ha concesso un cervello molto grande che deve stare in una scatola anch'essa grande. E' per questo che i neonati sono così sproporzionati. Avere un cervello più piccolo avrebbe reso più facile la gestazione, ma saremmo stati meno intelligenti.
#1668
Attualità / Che cos'è un diritto reale reale?
03 Luglio 2021, 13:43:05 PM
Mi butto: il diritto reale reale è uno fra i diritti reali possibili (il più comune è il diritto di proprietà) il cui titolare è un re (inteso come titolo nobiliare).
#1669
"Direi quasi che sei ridicola". Daniele, questo è argomentum ad hominem. In un forum di filosofia non è ben accetto.
#1670
Presentazione nuovi iscritti / Ciao a tutti
01 Luglio 2021, 17:56:36 PM
Bene arrivato. Quello che dici sarebbe approvato da gran parte dei filosofi, antichi e moderni.
#1671
Da una parte Spinoza. Dall'altra Descartes. Sta a te scegliere.
#1672
Per Ipazia. Non mi risulta che nessuno abbia ridotto la musica, così come qualsiasi arte a mera sollecitazione emotiva, non in questa discussione. Ma non bisogna fare neppure l'errore contrario, altrimenti le moltitudini resterebbero estasiate molto di più guardando una formula matematica che ascoltando la nona sinfonia di Beethoven. la conoscenza filologica dell'arte aggiunge piacere , ma se fosse solo questo, l'estetica sarebbe ridotta a ben poco. Come distinguere il piacere dato dalla conoscenza tecnica dal piacere che collega quell'opera d'arte alla vita del fruitore, ai suoi ricordi, a ciò che è accaduto nel corso dell'ascolto (il primo bacio, la prima sbronza, la prima discussione filosofica!)? Considerare le emozioni qualcosa di basso di fronte alla razionalità è una descrizione dell'umano, piuttosto disumana e smentita dalla maggior parte degli studi neuroscientifici (che usano metodi strettamente razionali e tecnoscientifici per dimostrarlo). Senza emozioni non è possibile neppure la razionalità in senso umano. Una buona lettura filosofica sull'argomento è "geometria delle passioni" di R. Bodei.
#1673
" il carattere parassitario di certe etnie!". Concetto interessante, ma davvero poco marxista ( a meno che non si consideri Marx come una sorta di verbo divino, rappresentazione che non sarebbe piaciuta neppure a Marx). A questo punto in questa discussione mi fermo qui. Non penso di poter dare nè di poter ricevere.
#1674
Credo che le categorie di Marx vadano aggiornate. La coscienza di classe, mai esistita fra il lumpenproletariat, non sta molto bene neppure fra i proletari, che preferiscono ad essa i richiami sovranisti. Ed allora eccola, la coscienza di classe rifugiarsi fra le calde braccia di teneri rivoluzionari da salotto, pronti ad indignarsi e ad agitare falce e martello dopo aver mangiato sushi e un ottimo vino alsaziano.
#1675
Effettivamente potrei dire che la musica pur non salvandomi la vita, mi ha aiutato a sopportarla. Spesso mi è accaduto di essere triste o arrabbiato o semplicemente inquieto. Ascoltare per l'ennesima volta Atom earth mother inevitabilmente mi rasserenava, mi toglieva un pò di quell'ansia e di quella depressione che mi avevano avvolto. Penso che la musica, più di ogni altra arte, sia fruibile su due livelli diversi. Il primo è quello emotivo, che non ha bisogno di spiegazioni tecniche o storiche. Il suo linguaggio universale, la possibilità di essere fruita in modo naturale prescinde da un approccio intellettuale. E' poi possibile anche una analisi culturale di quello che abbiamo ascoltato, sia che si tratti dei Beatles o di Wagner, ma resta intatta la "folgorazione" che avviene nell'ascolto ingenuo e che ricompone spesso l'anima umana aflitta dai suoi malanni e che non è spiegabile, se non nei termini della magia.
#1676
Sono d'accordo con te Koba. La liberazione delle forze laiche ha prodotto l'attuale disastro. Ma restare imprigionati in una visione teologica non è la soluzione o al massimo è una soluzione regressiva, "asiatica" e ben poco ellena. Come dire, dalla padella alla brace.
Estrarre dalla religiosità una formula in grado di creare una società giusta e laica fu una scoperta della rivoluzione francese e fu l'istanza principale per la nascita della sociologia (della quale Comte è uno dei padri). Da allora non abbiamo fatto grandi progressi. Il capitalismo tendenzialmente scende a patti solo su "minaccia" e la crescente globalizzazione non permette neppure esperimenti politici su piccola scala.
Spesso penso che la ricetta possa essere quella di riscoprire la terza ed ultima parola del più famoso slogan di allora: "fraternitè".
#1677
In un ottica illuministica, il nichilismo può essere un avversario tanto quanto la religione, così come possono essere prospettive attraverso le quali osservare il mondo, non necessariamente in modo avversativo. Sintetizzando. L'uomo è solo. Non deve aspettarsi ricompense nè un pastore che lo conduca verso verdi pascoli. Deve guidare con la sua ragione la sua praxis, essendo ormai divenuto in grado di autoregolarsi. Quindi le religioni, per quanto abbiano svolto degli importantissimi compiti nel corso della storia umana, hanno terminato il loro ruolo. A meno che non si voglia mantenere l'uomo in uno stato di minorità.
Specularmente, non si deve neppure pensare che "senza Dio tutto è permesso". Noi siamo i veri padroni del nostro destino e siamo noi che dobbiamo lasciare alle generazioni successive un mondo migliore, fra i tanti che possiamo provare a costruire o a gestire. E il senso del termine "padrone", può essere declinato con "responsabilità", ovvero di essere chiamati a rispondere di quello che si fa, di fronte ai nostri simili.
In questo senso Marx è ancora estremamente attuale. Se non si fosse lasciato andare ad un millenarismo di stampo religioso. Ma il bisogno di prendere in mano la propria condizione attraverso l'argomentazione e mutarla in azione è ancora un insegnamento estremamente valido, che poco ha a che fare con il nichilismo.
La domanda che dovremmo porci è però un'altra. Da Platone in poi, passando per Cristo, fino ad Adam Smith, i mondi ideali si sono moltiplicati nelle teste dei filosofi e dei loro discepoli. Ma i mondi reali hanno dato al massimo una immagine estremamente sbiadita di quei mondi ideali. Una vita abbastanza accettabile è vissuta dal 15-20 per cento della popolazione mondiale, ma niente sembra destinato a cambiare nell'immediato futuro. I dannati della terra sono considerati con astio dai semi-dannati della terra e così via, mentre una casta intoccabile ormai considera il prossimo, una specie differente, probabilmente " a guardarli bene, tutti vermi che siamo costretti ad eliminare", come cantano i Baustelle.
#1678
Tematiche Filosofiche / Morale, moralismo e valore
26 Giugno 2021, 19:56:02 PM

Ipazia quoted:
CitazioneA proclamarmi questo non fu Zeus, nè la compagna degli Inferi, Dike, fissò mai leggi simili fra gli uomini. Nè davo tanta forza ai tuoi decreti, che un mortale potesse trasgredire leggi non scritte e innate, degli dei. Non sono d'oggi, non di ieri, vivono sempre, nessuno sa quando comparvero nè di dove




Il re Giacomo I, il 20 giugno 1616, nel suo discorso alla Star Chamber, mutatis mutandis, fa un discorso molto simile a quello di Antigone, allorquando cerca di contenere il potere di controllo di questa alta Corte di Giustizia, nata per giudicare i "potenti" rispetto ai quali i comuni tribunali avevano paura di esporsi.


"Non si usurpi la prerogativa della Corona! Se è in discussione una questione che concerne la mia prerogativa o il "mistero" dello Stato (le virgolette le ho aggiunte, ndr), si consulti prima il Re o il suo Consiglio o entrambi: sono infatti materie trascendenti... Per quanto riguarda l'assoluta prerogativa della Corona, essa non è un argomento per la lingua di un giurista e non è lecito farne oggetto di una disputa. Se è ateismo o blasfemia disputare su ciò che Dio può fare...così è presunzione e alto vilipendio da parte di un suddito discutere su ciò che un Re può fare o affermare che un Re non può fare questo o non può fare quello".


In questo senso intendevo la natura bifronte di Antigone. Il conflitto fra Antigone e Creonte è quasi sempre raccontato dalla parte di Antigone, ma Sofocle e con lui la mitologia legata ad Antigone, non è così nettamente schierato. In primo luogo perchè Antigone è la figlia incestuosa di Edipo, mentre Creonte è il cognato di Laio e il fratello di Giocasta. Già da queste relazioni è possibile far affiorare le possibili sovrapposizioni e confusioni fra due diversi tipi di ius,  l'Agrapta nomina che diverrà nel XVI secolo "Giusnaturalismo" e il Nomos che diverrà nel XIX secolo la "teoria positivista del diritto". Entrambi i lati del binomio concettuale possono far cadere nell'arbitrio, e possono entrambi convivere felicemente o infelicemente, come accadde all'epoca del totalitarismo.
Il diritto Positivo, rappresentato da Creonte permette la conoscibilità e la possibilità di "procedere" in senso giuridico per chiedere giustizia. Il diritto Naturale racchiude in sè una profonda inconoscibilità. Potrebbe essere diritto naturale il diritto del più forte? Ovviamente sì, Nietzsche ed Hobbes sarebbero d'accordo. Potrebbe essere diritto naturale, il diritto dell'uguaglianza e dell'aiuto solidale? Certo, basti citare come testimoni Rousseau e Marx.


Per questo credo sia necessaria attenzione a chi si professa sostenitore di una morale del Sangue, della Tradizione o del Divino o della Terra. Siamo noi umani a dover decidere cosa è "la vita buona". Antigone è un segnale sulla via, come Creonte. Devono aiutarci a riflettere, per creare le condizioni di un uomo migliore, che dobbiamo noi costruire e che muta nel corso del tempo, perchè mutano le condizioni, le società, la storia degli umani e del mondo circostante.
#1679
Daniele. Secondo me che uno/due di miliardi di persone vivano meglio, materialmente ed eticamente, non è questione di fede o malafede. È un fatto. Io stesso, proiettato nel medioevo, non avrei avuto nè il tempo nè i mezzi per dialogare su questi problemi e se lo avessi fatto sarei stato trattato come un pazzo. Ció è avvenuto per un processo continuo di sensibilizzazione (te la immagini nel 1400 una manifestazione a difesa di una vittima dei gendarmi della Serenissima?) e perché abbiamo scaricato questo consumo di energia (che ci serve per vivere meglio) sul terzo mondo e sull'ambiente naturale.
#1680
Daniele. Sono d'accordo con te solo rispetto al fatto che le situazioni da me elencate esistono tuttora, in certi luoghi del pianeta (nella maggior parte dei luoghi del pianeta). Fatto sta che noi viviamo nella piccola porzione del mondo dove si vive meglio.
È anche vero che chi vive immerso in una data situazione l'accetta e non si sente leso o ingiustamente traumatizzato. Il trauma si percepisce quando si scopre che si può vivere altrimenti e il poter vivere altrimenti è esattamente ciò che la scienza ci ha fornito. Questo in generale. Approfondendo,si può aggiungere che l'accettazione della propria situazione "ingiusta" può essere ulteriormente ritenuta adeguata, se proviene da un ambiente emotivamente caldo. Se è tua madre a farti del male, cercherai in tutti i modi a giustificarla, perché il dolore di sapere che non ti ha trattato con cura è troppo grande.
Al di là di questi aspetti, alla nostra coscienza  contemporanea risulta facile considerare il nostro modo di vivere più rispettabile, più sicuro, più confortevole e più giusto, tutto sommato. E un pezzo importante di questo mutamento spetta al metodo scientifico. Non sono pertanto d'accordo sul relativismo dovuto all'esperire in ogni epoca un diverso mondo vitale. La conseguenza di questa visione è l'impossibilità di vedere le differenze e considerare l'età della pietra o l'epoca romana, intercambiabili. Non è così. Pur abbandonando una visione ingenua del progresso, bisogna riconoscere che l'uomo non solo materialmente ma anche eticamente sta evolvendo. Basti pensare alla moltiplicazione delle tutele, alle categorie che possono accedere ad aiuti, alle limitazioni di situazioni di sfruttamento che raggiungevano livelli impensabili. Nulla è dato una volta per tutte, ne sono consapevole ed è proprio per questo che dovremmo difendere il pensiero critico e l' unione  dialettica teoria/prassi che provengono dalla grande tradizione della filosofia classica tedesca.
Ciò su cui dovremmo interrogarci in realtà è l'atteggiamento ipocrita che conserviamo. L'universalismo dei nostri valori, l'esportazione della democrazia sono dinamiche fittizie, fonti di legittimazione ma non realmente perseguite, perché perseguirle realmente significherebbe modificare gli assetti geopolitici. Ed oggi in un mondo così globalizzato non è più neppure possibile sperare in un cambiamento locale. O si cambia tutti o si prosegue ipocritamente così, finché il pianeta terra ce lo consentirà.