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Messaggi - Eutidemo

#1681
A giugno dello scorso anno, il Gruppo di Indagini del CICAP, che, come noto, si propone (meritoriamente) di smascherare i falsi "parapsichici), è stato contattato da D., una signora calabrese che sosteneva di essere dotata di un genuino potere paranormale; il quale sarebbe consistito nella capacità di "vedere a distanza".
Cioè, previa adeguata concentrazione, la donna sosteneva di riuscire a percepire nella sua testa "l'immagine mentale", come in una specie di "flash", di un qualsiasi oggetto che, nello stesso momento, era osservato da qualcuno che fungesse da "emittente", o "trasmettitore", dell'informazione; il tutto anche se i due soggetti si trovavano a centinaia di chilometri di distanza.
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L'ESPERIMENTO
L'esperimento è stato effettuato,  tramite INTERNET nel mese di settembre del 2022, alla presenza e sotto il controllo di Mattia Rudi (coordinatore del CICAP Calabria), Luca Antonelli, Sofia Lincos, Stefano Ruia e Luigi Garlaschelli.
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Prima del collegamento erano stati preparati alcuni cartoncini neri, tutti uguali, ciascuno con un disegno di un oggetto diverso su un solo lato.
Un membro del CICAP fungeva da "trasmettitore mentale" del disegno.
Cioè, dopo aver mescolato bene i cartoncini, il "trasmettitore mentale"  ne pescava uno a caso e si concentrava sul disegno dell'oggetto; la signora D., dopo essersi concentrata per qualche istante anche lei, proponeva la sua "percezione".
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I risultati, così come riferiti dal CICAP, sono stati i seguenti.
"1) D. afferma: «potrebbe essere una barca?» Il disegno era il simbolo aritmetico "+".
2) D. disegna l'immagine percepita: si vede un tondino e delle punte, il tutto appena abbozzato, non ha una forma ben precisa. La donna non ci dice niente di più. Giro la mia carta e la mostro a tutti: un mazzo di fiori colorati. Non assomigliano per nulla al disegno che ha fatto lei, ma subito D. esclama: «Io stavo disegnando proprio dei fiori!» Peccato, perché la parola «fiori» è arrivata solo a carta scoperta.
3) La terza percezione è espressa a voce: «Mi sembra qualcosa che ha la forma di una macchina, un'immagine rettangolare...» Il mio disegno rappresentava due impronte di scarpa da uomo.
4) La percezione è disegnata su un foglio: una serie di cerchi, uno vicino all'altro. D. ci dice che non è ben chiaro, potrebbero essere gocce, ma anche teste di persone. Il mio disegno rappresentava un paio di occhiali.
5) La percezione è espressa a voce: «Un albero o un ombrello... qualcosa di appuntito verso l'alto». L'immagine sulla carta è quella di un fuoco di legna. D. ci fa notare che qualcosa di appuntito c'era davvero."
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Il Comitato CICAP ha ritenuto negativo il risultato dell'esperimento.
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Per cui ne fu tentato un altro, nel quale il Comitato CICAP non si accontentò più di descrizioni di forme generiche da parte di D.: cioè, ad esempio, se il "trasmettitore" stava osservando dei "fiori", lei doveva dire esattamente "fiori", e non qualcosa che ci assomigliava semplicemente.
Il risultato di questo nuovo test è stato di 2 carte corrette su 10, per cui, secondo il Comitato CICAP, siamo nell'ordine di risposte giuste che possono rientrare nel semplice caso; per cui ha ritenuto negativo il risultato anche del nuovo esperimento.
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CONSIDERAZIONI
Come sanno tutti coloro che hanno letto qualche mio THREAD, io sono particolarmente "scettico" riguardo al "paranormale"; questo in quanto, in tutta la mia vita, non ho mai visto verificarsi un "vero" fenomeno paranormale in mia presenza, se c'era un controllo adeguato del fenomeno.
E non dubito che quello del CICAP lo sarà stato senz'altro.
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Tuttavia, nel caso di specie, per onestà intellettuale devo dire che le conclusioni "negative" del CICAP riguardo all'esperimento di cui sopra mi sono sembrate un tantino troppo "drastiche"; anche se non ero presente, e non ho potuto vedere di persona i disegni della signora D.
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Ed infatti:
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1) "D. afferma: "Potrebbe essere una barca?", mentre disegno rappresentava non un oggetto, bensì il simbolo aritmetico "+"."
Al riguardo occorre considerare che, almeno a quanto ho capito, gli sperimentatori avevano detto alla donna che avrebbero cercato di trasmetterle immagini di "oggetti", e non di "simboli"; il che può averle confuso le idee, nonchè il "presunto" mezzo di trasmissione telepatica del pensiero.
D'altronde, una barca, in effetti, nella sua struttura è piena di croci, come rilevabile dalla seguente immagine.
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2) "D. disegna l'immagine percepita: si vede un tondino e delle punte, il tutto appena abbozzato, non ha una forma ben precisa. La donna non ci dice niente di più. Giro la mia carta e la mostro a tutti: un mazzo di fiori colorati. Non assomigliano per nulla al disegno che ha fatto lei, ma subito D. esclama: «Io stavo disegnando proprio dei fiori!» Peccato, perché la parola «fiori» è arrivata solo a carta scoperta.*
Va bene!
Però un "tondino con delle punte" può benissimo somigliare ad un fiore stilizzato, con la corolla e i suoi petali a punta.
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3) "La terza percezione è espressa a voce: «Mi sembra qualcosa che ha la forma di una macchina, un'immagine rettangolare...» Il mio disegno rappresentava due impronte di scarpa da uomo."
Al riguardo, vista dall'alto, un'impronta può anche avere, più o meno, la la forma di una macchina; però forzando molto l'interpretazione della risposta.
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4) "La percezione è disegnata su un foglio: una serie di cerchi, uno vicino all'altro. D. ci dice che non è ben chiaro, potrebbero essere gocce, ma anche teste di persone. Il mio disegno rappresentava un paio di occhiali."
Be' a parte il fatto della "serie" (e le errate interpretazioni di D.), gli occhiali sono proprio dei cerchi uno vicino all'altro.
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5) "La percezione è espressa a voce: «Un albero o un ombrello... qualcosa di appuntito verso l'alto». L'immagine sulla carta è quella di un fuoco di legna. D. ci fa notare che qualcosa di appuntito c'era davvero.".
In questo caso, in effetti il disegno sulla carta, era proprio qualcosa di appuntito verso l'alto.
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Alla stregua di tali considerazioni, secondo me il Comitato CICAP ha esagerato nel ritenere del tutto negativo il risultato dell'esperimento; io, come voto, gli avrei assegnato un 5 e mezzo o un 6 meno meno.
Ed infatti D. non ha azzeccato neanche un oggetto, ma, nel descriverne le forme, ci è andata quasi sempre più o meno vicino:
- da una somiglianza del 20% (le impronte)
-  ad una somiglianza dell' 80% (il fuoco a punta).
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Quanto, invece, al secondo esperimento, bisognerebbe conoscerne le effettive condizioni.
Ed infatti, se si trattava di oggetti qualsiasi, presi a caso, secondo me azzeccarne due su dieci era un risultato davvero eccezionale, e superiore alle medie statistiche.
Ed infatti, ho fatto personalmente la prova con un amico, e non ne abbiamo azzeccato neanche uno.
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Per cui, quanto sopra, mi dà un po' da riflettere!
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#1682
A parte le ragioni "storico-artistico-religiose" della drastica "modifica iconografica" del volto di Gesù nel IV/V secolo, che costituisce l'oggetto specifico del mio THREAD, quale delle due raffigurazioni fosse la più realisticamente  "probabile", è difficile dirlo.
Tuttavia, al riguardo, si tenga presente quanto segue:
a)
San Paolo scrive: "Se l'uomo ha i capelli lunghi, è un disonore per lui" (1 Corinti 11:14); per cui è improbabile che l'avrebbe scritto, se sapeva che Gesù portava i capelli lunghi, così come noi ce lo raffiguriamo dal medioevo in poi.
b)
Nella Bibbia c'è scritto: "Non devi distruggere l'estremità della tua barba" (Levitico 19:27; Galati 4:4); per cui è quasi certo che Gesù portasse la barba, ma non necessariamente i baffi.
Come era ed è tutt'ora in uso presso i Rabbini ebrei.
c)
Gesù era ebreo, per cui è improbabile che avesse barba e capelli biondi.
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Ma anche queste sono solo mere congetture! :)
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#1683
Ciao Iano. :)
Le tue argomentazioni sono in gran parte condivisibili, però non è che abbiano molta attinenza col tema di questo THREAD; e, cioè, le ragioni per le quali , verso il IV/V secolo vi fu un drastico cambiamento "oggettivo" nella raffigurazione dei connotati del volto di Cristo.
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L'unico punto del tuo post che non condivido, infatti, è laddove scrivi: "Se anche avessimo posseduto la ''vera'' immagine di Cristo, lo stile rappresentativo sarebbe cambiato nel tempo, divenendo esso stesso una interpretazione."
Ma, secondo me, non è affatto così!
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Ed infatti, laddove possediamo il sicuro "ritratto contemporaneo" di un determinato individuo, ovvero la sua esatta descrizione scritta, lo "stile rappresentativo" può senz'altro cambiare nel tempo, ma non certo fino al punto di modificare "radicalmente" e "oggettivamente" i connotati noti del soggetto rappresentato.
***
Ad esempio, a nessuno verrebbe mai in mente di raffigurare Augusto con la barba, e Marco Aurelio senza barba; ed infatti, in duemila anni, anche modificandosi  lo stile rappresentativo, il primo è sempre stato raffigurato senza barba e il secondo con la barba.
Oppure hai mai visto una raffigurazione di Socrate senza barba?
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Per cui, se avessimo posseduto la ''vera'' immagine di Cristo, lo stile rappresentativo sarebbe senz'altro cambiato un po' nel tempo, ma a nessuno sarebbe mai venuto in mente di raffigurarlo:
- senza barba se effettivamente l'originale aveva la barba;
- con la barba se effettivamente l'originale non aveva la barba.
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E' solo per il fatto che, in realtà, non abbiamo la benchè minima idea di che aspetto avesse Cristo, che;
- per qualche secolo, potè venire rappresentato senza barba (e con i capelli corti e scuri);
- dal IV/V secolo in poi, invece, potè venire rappresentato con la barba (e con i capelli lunghi e biondi).
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Quale sia stato il motivo di tale cambiamento (non solo di "stile" ed "interpretativo", ma oggettivamente "fisionomico"), non è ancora stato accertato; però indubbiamente, c'è stato, perchè non esisteva un ritratto originale che vincolasse gli artisti.
Al riguardo, la mia è solo un'ipotesi che rende ragione storica di tale modifica; ma non è affatto detto che sia quella più fondata.
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Un saluto! :)
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#1684
Ciao Anthony.
Forse non mi sono spiegato bene!
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Distinguiamo:
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1)
Io non me la prendo tanto con i piloti che hanno abbattuto l'aereo ITAVIA, in quanto:
a)
Nella migliore delle ipotesi, si è trattato di un fatale errore commesso durante una esercitazione militare;
b)
Nella peggiore delle ipotesi, invece, si è trattatto di un fatale errore commesso durante il tentativo di abbattere l'aereo di Gheddafi, nel qual caso:
- erano dei piloti militari che hanno obbedito agli ordini, nella convinzione che, almeno secondo loro, tale atto fosse finalizzato al bene della loro nazione;
- nè escludo che tale atto fosse anche finalizzato, almeno secondo loro, al bene dell'umanità e della civiltà, perchè Gheddafi era un tiranno pericoloso, spietato e sanguinario.
***
Tuttavia, nel cercare di compiere tale atto, uno di quei piloti, ha sicuramente commesso un gravissimo "errore", colpendo per sbaglio un aereo civile; per cui doveva assumersene la responsabilità "colposa", e lo Stato di appartenenza DOVEVA risarcire le vittime dell'incidente.
***
.
2)
Me la prendo soprattutto, invece, con quegli "infami politici" coadiuvati da "servizi deviati" (italiani e/o esteri), i quali, solo per evitare lo "scandalo" e il dovuto "risarcimento" ai parenti delle vittime:
a)
Hanno intimidito e minacciato i probabili testimoni dell'evento:
- spingendoli al suicidio;
- ovvero "suicidandoli" direttamente.
b)
Hanno depistato in tutti i modi le indagini, per nascondere una verità per loro personalmente scomoda.
***
.
3)
Al riguardo, secondo me, può risultare utile il paragone con l'incidente aereo che distrusse la funivia del Cermis, il 3 febbraio 1998; quando un aereo militare statunitense Grumman EA-6B Prowler della United States Marine Corps, volando a una quota inferiore a quanto concesso e in violazione dei regolamenti, tranciò il cavo della funivia del Cermis, facendo precipitare la cabina e provocando la morte dei venti occupanti.
***
L'incidente avvenne durante manovre effettuate dai piloti statunitensi per "divertirsi" e "riprendere filmati del panorama"; e Joseph Schweitzer, uno dei due piloti statunitensi coinvolti nell'incidente, nel 2012 confessò pure di aver distrutto, al suo ritorno alla base, il nastro video che avrebbe consentito di svelare subito la verità sull'incidente.
***
In tal caso, però, non fu possibile nascondere le varie responsabilità, per cui:
a)
Il capitano Richard J. Ashby, pilota dell'aereo, e il suo navigatore furono sottoposti a processo penale negli Stati Uniti, ma (vergognosamente) assolti dalle accuse di omicidio preterintenzionale e omicidio colposo rispettivamente, omicidio involontario e per negligenza secondo l'ordinamento statunitense; però furono riconosciuti entrambi colpevoli di ostruzione alla giustizia per aver distrutto il nastro video registrato sull'aereo e pertanto congedati d'autorità dal corpo dei Marines, e il pilota fu inoltre condannato a sei mesi di detenzione, ma fu rilasciato dopo quattro mesi e mezzo per buona condotta.
***
Per cui, non dico che piena giustizia penale venne fatta, assolutamente NO; ma almeno un 3% di giustizia penale sì!
***
b)
Nel febbraio 1999 il Senato degli Stati Uniti stanziò circa 40 milioni di dollari per i risarcimenti ai familiari delle vittime e per la ricostruzione dell'impianto di risalita; ma nel maggio dello stesso anno il ministro della difesa William Cohen non confermò lo stanziamento, respinto da una commissione del Congresso.
Quindi in prima istanza i risarcimenti furono a carico della provincia autonoma di Trento e del governo italiano.
Nel dicembre del 1999, però, il Parlamento della Repubblica approvò la legge 497/99, che prevedeva un indennizzo per i familiari dei deceduti pari a 4 miliardi di lire per ogni vittima; in conseguenza di tali provvedimenti italiani e in ottemperanza ai trattati NATO, il governo degli Stati Uniti ha dovuto risarcire alla Repubblica italiana il 75% delle somme complessivamente erogate.
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Per cui, non dico che piena giustizia civile venne fatta, assolutamente NO; ma almeno un 75% di giustizia civile sì!
***
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***
Nel caso di Ustica, invece, GIUSTIZIA (penale e civile) pari allo 0%
Almeno finora!
***
.
***
Personalmente non penso affatto di avere uno scarso senso della nostra nazione; ma ritengo che una nazione sia degna di rispetto, solo quando le sue azioni sono conformi a quelle di uno Stato di Diritto.
Molti italiani, invece, hanno una scarsissima consapevolezza di che cosa sia uno uno Stato di Diritto.
***
#1685
Ciao Anthony. :)
Guarda che Machiavelli l'ho letto pure io! 
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Tuttavia ti garantisco che nel "protocollo operativo" dei nostri agenti di "intelligence" (anche ai tempi del SISDE e del SISMI), sta scritto chiaramente che l'"omicidio" non è consentito se non per salvaguardare la propria vita o quella altrui; per non parlare del codice penale.
Per cui, se un agente della nostra "intelligence" uccide qualcuno "a sangue freddo", anche se lo fa in base ad ordini superiori ed in ragione di una presunta "Ragion di Stato", risulta "personalmente" responsabile di omicidio ai sensi dell'art.575 del Codice Penale!
Non c'è "Ragion di Stato" che tenga!
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Per cui, a mio parere, parlare di
-  effettivi responsabili della strage;
-  effettivi responsabili dei vari depistaggi;
ha assolutamente senso!
Non ha alcuna rilevanza che abbiano agito come parte di un "sistema di intelligence deviato", del quale erano meccanismi selezionati per agire in maniera sempre fidata; anche le SS lo erano!
***
Senza considerare che le vittime (se tali effettivamente sono state, come in alcuni casi pare evidente), erano militari della nostra Aeronautica; i quali avevano il dovere di testimoniare quello che sapevano sia davanti  all'Autorità Giudiziaria Militare,  sia davanti  all'Autorità Giudiziaria Civile.
E, a quanto sembra, sono stati uccisi per impedire loro di testimoniare.
***
Peraltro, se nella strage erano coinvolti aerei di una potenza straniera, anche se alleata, essa deve invece civilmente rispondere dei danni involontariamente causati, risarcendo i parenti delle vittime della strage; per cui, depistare le indagini per "quieto vivere" e per evitare incidenti diplomatici, non risponde a nessuna autentica "Ragion di Stato", ma solo ad una merdosa e vigliacca politica da "straccioni" che non contano un "cassero" a livello internazionale .
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Io, almeno, la penso così!
***
.
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Un saluto. :)

 ***
 
#1686
Citazione di: iano il 06 Maggio 2023, 00:56:46 AMScusa la mia ignoranza, Eutidemo, ma se "nella Bibbia sta chiaramente scritto dinon farsi immagine alcuna di ciò che è lassù, in cielo" non è scritto anche che Dio ci fece a sua immagine?
Dio lo può fare, ma noi, almeno secondo la Bibbia, no! :)
Tuttavia, a quanto pare, i cristiani la Bibbia la applicano come meglio pare loro; e, in qualche caso, non del tutto a discapito dell'arte.
Vedi, ad esempio, il caso del Dio barbuto di Michelangelo! :)


#1687
Ciao Anthony. :)
Purtroppo hai perfettamente ragione! :(
Oltre tutto temo molto che, anche se la Commissione dovesse sul serio individuare gli effettivi responsabili, costoro:
- o sono ormai troppo vecchi per finire in galera; >:(
- oppure sono morti di vecchiaia, tranquillamente, nel loro letto. >:(
***
E, comunque, come giustamente scrivi, la lista dei "morti a terra" andrebbe eventualmente allungata con le vittime del disastro di Ramstein. :'(
***
Ad ogni modo, almeno secondo me, una cosa è certa:  buona parte di quei militari sono stati uccisi per impedire loro di rivelare:
-  gli effettivi responsabili della strage;
-  gli effettivi responsabili dei vari depistaggi.
Su questo non ho dubbi di sorta! 8)
***
Un saluto! :)
***
#1688
Nei Vangeli non viene fatta nessuna descrizione fisica di Gesù; per cui non sapremo mai con certezza quale aspetto avesse.
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L'unica descrizione fisica di Gesù da parte di un "presunto" contemporaneo, quella di Publio Lentulo, è stata scritta  molti secoli dopo la loro morte (sia di Cristo che di Lentulo); e la stesura a noi nota, è certamente la compilazione di un umanista quattrocentesco, che si rifà a sua volta a Niceforo Callisto e, probabilmente, al cosiddetto "Testimonium Flavianum".
Per cui, almeno secondo me, non è assolutamente da considerare come fonte attendibile.
*** 
E' invece fuori di dubbio che, nelle sue rappresentazioni più antiche, di solito Gesù veniva raffigurato con i "capelli scuri, non troppo lunghi e senza barba"; di solito con un agnello o un capretto in braccio o sulle spalle, nel suo ruolo di "buon pastore".
***
Non è affatto detto che, data l'antichità di tali  raffigurazioni, esse derivassero da resoconti tramandati da persone che l'avevano visto dal vivo, con i loro occhi; però, tutto sommato, non è un'ipotesi che si possa escludere a priori.
***
In ogni caso, per un certo tempo, tale iconografia continuò a permanere anche in alcune basiliche (probabilmente ariane), dopo che il Cristianesimo venne riconosciuto come religione ufficiale dell'Impero.
***
Ecco, però, che, verso il IV / V secolo, tale iconografia cominciò ad alternarsi, e poi ad essere definitivamente soppiantata, dalla immagine di Gesù raffigurato "con i capelli biondi, molto lunghi e con barba"; la quale sopravvisse nel medioevo, per essere tramandata fino ad oggi.
***
.
***
Come si spiega tale travagliato cambio di iconografia?
Al riguardo potrete trovare le teorie più varie e diverse, sia sui libri sia su INTERNET; ma io, in questo THREAD. ho la "sfrontata" presunzione di voler azzardare una mia personale ipotesi al riguardo.
La quale, ovviamente va "presa con le molle" (tenute con una presina molto isolante).
***
Ma prima è necessaria una premessa che non sembra strettamente attinente al tema; mentre invece, secondo me lo è senz'altro.
***
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PREMESSA
Nei primi tempi del cristianesimo, molto probabilmente, i cristiani credevano che Gesù fosse il Messia, senza porsi particolari problemi circa la sua "natura" divina e/o umana.
Però, in ogni caso, lo "raffiguravano" senz'altro come un uomo.
***
Poi, con l'ampliarsi e l'evolversi della religione cristiana, presero corpo e si contrapposero due dottrine:
a)
L'"atanasianesimo", il quale sosteneva la "consustanzialità" del Padre e del Figlio; considerando Gesù di sostanza divina (cioè Dio anche lui)
b)
L'"arianesimo", il quale, invece, sosteneva la "non consustanzialità" del Padre e del Figlio; considerando Gesù di sostanza umana.
***
Nel Concilio di Nicea del 325 d.c., prevalse l'"atanasianesimo", ma fu una "vittoria di Pirro"; ed infatti, dopo appena tre anni, l'Imperatore Costantino ci ripensò.
Ed infatti, su suggerimento della sorella Costanza e per insistenza di Eusebio di Nicomedia, fu revocato l'esilio per i vescovi ariani, e, inoltre:
- Ario fu richiamato a corte (nel 331 o 334) dove riuscì a tal punto a convincere l'imperatore della bontà delle sue opinioni, che lo stesso Costantino lo riabilitò;
- Atanasio, invece, fu condannato all'esilio.
***
Per cui l'"arianesimo" divenne la religione di Stato sotto gli imperatori Costanzo II (figlio di Costantino I, 337-361) e Valente (364-378) e, quindi, sostanzialmente  nell'ultima fase dell'Impero Romano.
***
Poi, però, alla fine prevalse l'"atanasianesimo", ora denominato "cattolicesimo", ma solo presso le popolazioni dell'impero romano; successivamente, infatti, nei "regni barbarici" prevalse ancora a lungo la fede "ariana".
Ad esempio, i Longobardi, inizialmente casta militare "ariana" rigidamente separata dalla massa della popolazione "cattolico-romanica", si integrarono progressivamente con il tessuto sociale italiano, e si convertirono al "cattolicesimo" solo alla fine VII secolo d.c.
***
Ma perchè ho fatto questa lunga divagazione, che, in effetti, sembra non avere niente a che vedere con il "cambio" di raffigurazione di Gesù?
Ora ve lo spiego.
***
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IL MOTIVO DELLA MODIFICA DELL'IMMAGINE DI CRISTO.
All'inizio ai cristiani, così come agli ebrei e ai musulmani, non passava neanche per la testa l'idea di raffigurare "Dio Padre"; ed infatti, nella Bibbia sta chiaramente scritto di "non farsi immagine alcuna di ciò che è lassù, in cielo" (Deuteronomio 5:8-10).
Non a caso ci furono parecchi imperatori "iconoclasti"!
Gesù, invece, i cristiani, sin dal principio, lo raffiguravano tranquillamente; questo perchè, secondo me, non pensavano minimamente che lui fosse un "Dio" equiparabile a "Dio Padre".
Ma era ben lungi da loro, almeno nei primi secoli, raffigurare "Dio Padre" (ed infatti di lui non è stata trovata alcuna raffigurazione).
***
Solo molto più tardi, in conseguenza dell'inevitabile "contaminazione" con il paganesimo, si cominciò a raffigurare "Dio Padre" nelle sembianze di "Giove"; il quale, in effetti, significa la stessa cosa, perchè "Iuppiter" deriva dal sanscrito "Diaus Pitar" (cioè, appunto, "Dio Padre"). 
Per cui venne raffigurato con il connotato tipico della "divinità suprema": folta capigliatura e lunga barba.
***
A questo punto, una volta che si cominciò a raffigurare "Dio Padre" con barba e capelli fluenti, i cristiani cominciarono a chiedersi come sarebbe stato più opportuno raffigurare Gesù.
***
E, almeno secondo me, accadde qualcosa del genere:
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a)
Per il tempo che ebbero il potere, gli "ariani" continuarono (in genere) a raffigurare cristo con i capelli scuri, non troppo lunghi e senza barba; cioè, come era stato sempre raffigurato sino ad allora, nel suo "ruolo" di uomo.
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b)
I "cattolici", invece, per evidenziare ed esaltare la sua "consustanzialità" con "Dio Padre", cominciarono a raffigurare anche Gesù con lunghi capelli fluenti e la barba; però un po' meno vistosi ed esuberanti di "Dio Padre", perchè, in fondo, era pur sempre un "Dio Figlio" (anche se della sostanza del Padre).
.
A parte questo, l'altra differenza iconografica fu che:
- "Dio Padre" veniva (e tutt'ora viene) raffigurato con una folta barba bianca, simbolo di "saggezza" e di "anzianità";
- "Dio Figlio", invece, veniva (e tutt'ora viene) raffigurato con una meno folta barba bionda, simbolo di "bontà" e di "giovinezza".
Senza considerare che il colore "biondo" evoca il colore dell'"oro"; il quale, da sempre, è stato il simbolo della divinità.
***
.
***
Almeno stando quello che ho letto finora, non mi è ancora capitato di trovare una qualche interpretazione della modifica della iconografia cristologica analoga alla mia; ragione di più per considerare la mia soltanto una "congettura" da prendere con "cautissimo" beneficio d'inventario.
***
#1689
Citazione di: Socrate78 il 04 Maggio 2023, 20:35:54 PM@Eutidemo: Hai mai pensato di studiare criminologia per caso? Secondo me avresti avuto un grande successo!
A dire il vero l'ho studiata, e, nel corso della mia vita, mi è capitato spesso di metterla in pratica; tuttavia non sempre con grande successo! 
Comunque ti ringrazio! :)
#1690
Il 17/12/2022, con il DDL S. 196, a seguito della "desecretazione" dei documenti "segreti" riguardanti la strage di Ustica, è stata prevista l'istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sulle cause della mancata individuazione dei responsabili del disastro aereo avvenuto al largo dell'isola di Ustica il 27 giugno 1980; la quale "si spera" che inizi i suoi lavori quanto prima, almeno entro l'estate.
***
In particolare, sulla base dei documenti desecretati, la Commissione dovrà accertare:
a) se siano state poste in essere attività di depistaggio volte ad occultare le cause del disastro e da chi tali attività siano state poste in essere, siano essi organi dello Stato, organizzazioni o singoli individui;
b) se le eventuali attività di depistaggio fossero volte ad assecondare prioritariamente interessi stranieri.
La Commissione dovrà concludere i propri lavori entro diciotto mesi dalla sua costituzione, presentando al Parlamento una relazione sull'attività svolta e sui risultati dell'inchiesta.
***
Al riguardo, tuttavia, in questo THREAD io non intendo occuparmi di tutti gli aspetti dell'intricata vicenda, bensì, precipuamente, delle possibili "vittime terrestri" del disastro aereo di Ustica; le quali, ormai purtroppo solo indirettamente, con le lori morti (più o meno) sospette puntano inequivocabilmente il dito verso i responsabili delle "vittime areee" del disastro in questione.
***
Citerò solo qualche caso, però si tenga conto che:
- solo per il primo ho avuto modo di effettuare quale ricerca (relativamente) più approfondita;
- per gli altri mi sono limitato soltanto a qualche generico accenno, non essendo a conoscenza di ulteriori dettagli;
- per tutti quanti, comunque, allo stato degli atti, non sussiste alcuna prova ufficiale della loro connessione con la strage di Ustica.
La quale, però, almeno per alcuni dei seguenti casi, spero che emergerà dai lavori della Commissione.
.
1)
Mario Alberto Dettori
Mario Alberto Dettori era il maresciallo dell'aeronautica in servizio al radar di Poggio Ballone la notte della strage di Ustica; il quale, quindi, deve aver senz'altro visto quello che era veramente accaduto  alle ore 20:59 (UTC+2) del 27 giugno 1980 nel tratto compreso tra le isole italiane di Ponza e Ustica, perchè il suo radar copriva proprio quella zona.
***
Ed infatti giudice Priore, nella parte della sentenza-ordinanza dedicata al centro radar di Poggio Ballone scrive. "Un sito di eccezionale rilievo, del quale se si fossero conservati documenti e registrazioni, oltre che le memorie degli operatori, ben altro livello avrebbe potuto raggiungere la ricostruzione del disastro di Ustica e dei fatti connessi. Un sito, in cui più degli altri emerge che le carenze, le scomparse, le distruzioni non si sono casualmente verificate, ma sono state frutto di interventi ben meditati ed organizzati"
***
Comunque, pochi giorni dopo la strage di Ustica un giornale inglese, l'"Evening Standard" pubblicò una notizia molto precisa e dettagliatamente circostanziata, secondo la quale a colpire il Dc9 Itavia era stato un missile lanciato dalla portaerei francese Foch e/o dalla portaerei francese Clemenceau (o meglio, dai loro aerei), le quali stavano facendo esercitazioni proprio nella zona sorvegliata dal radar di Poggio Ballone, dove era in servizio il maresciallo Dettori; quest'ultimo, però, non confermò nè smentì tale notizia.
A tale accusa i Francesi risposero che le loro navi, il 27 giugno, erano in porto a Tolone, ma senza fornire alcuna documentazione al riguardo; nè mi risulta che l'Italia fece nulla per accertarlo, chiedendo tale documentazione.
***
In ogni caso, nel 2007, Francesco Cossiga, che al tempo della Strage di Ustica era  Presidente del Consiglio, dichiarò al "Corriere della Sera" che la responsabilità dell'esplosione andava attribuita ad un missile francese.
E Cossiga specificò pure che non si trattava di un missile come i Siwinder, bensì un missile "a risonanza e non a impatto", destinato ad abbattere il velivolo libico su quale "si credeva viaggiasse Gheddafi".
Il caccia francese che lo avrebbe lanciato, secondo le informazioni fornite a Cossiga e al sottosegretario Giuliano Amato, sarebbe appartenuto alla Marina Francese; e, dunque sarebbe decollato dalle portaerei francesi Clemenceau o Foch, che secondo i rapporti della nostra "intelligence", incrociavano nel Mediterraneo nella zona di Ustica.
***
E' anche vero, comunque, che, "forse", nella stessa zona, "contestualmente" ai lanci di missili dalla portaerei francese Foch e/o dalla portaerei francese Clemenceau (o meglio, dai loro aerei),  era probabilmente in corso:
- un'esercitazione NATO non coordinata con quella francese;
- ovvero addirittura una battaglia aerea per abbattere l'aereo di Gheddafi.
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Ma dopo questa lunga necessaria premessa, torniamo al caso del povero Dettori, il quale, nel 1986, non si sa per quale motivo, venne inviato proprio in Francia per un corso della durata di sei mesi presso il centro radar militare di Montagel, tra Nizza e Montecarlo; cosa, questa, alquanto singolare, perchè, che io sappia (e sono abbastanza informato al riguardo), l'Italia i corsi per radaristi se li fa da sola nel nostro territorio, e non li appalta certo alla Francia.
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Il povero maresciallo, che era sempre stato di nervi saldi, durante la permanenza in Francia si prese "un esaurimento nervoso"; per cui lo rispedirono subito in Italia.
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Al riguardo, a proposito del corso in Francia, in una intervista a Repubblica, la moglie del Dettori parla dei timori che il marito nutriva e che ebbe a manifestare quando ritornò dalla Francia prima dei sei mesi previsti per la durata del corso.
In tale sede Carla Dettori dichiarò testualmente: "Alberto doveva rimanere sei mesi in Francia  ma alla fine di quell'estate tornò a Grosseto. Mi chiamò di notte era sconvolto: mi chiese se gli volevo bene. Dissi certo Albe', ma cosa ti hanno fatto? Mi disse che vedeva sui muri la scritta "Il silenzio è d'oro e uccide". Io gli dicevo di stare tranquillo e di tornare da noi. Andai a prenderlo alla stazione: Albe' ma che c'hai? Lui mi fece cenno di tacere, poi a casa si mise a cercare microspie, smontò il telefono, un armadietto, mi fece togliere degli orecchini. Era anche sicuro di essere pedinato. Mi prese un braccio e disse: Lo vuoi capire che se io parlo toccano la nostra famiglia?".
Più chiaro di così, si muore!
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Ed infatti , non molto dopo, il povero Maresciallo Dettori morì (impiccato)!
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Il cognato di Dettori riferì ai magistrati che il giorno del funerale, non visto, aveva ascoltato alcuni sottufficiali dell'Aeronautica che parlavano tra di loro e di avere sentito uno di loro che rivolto agli altri diceva : "Fatevi i cazzi vostri perché sennò andiamo tutti per aria (impiccati) "
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Ed invero, che il povero Maresciallo Dettori si sia impiccato da solo, suicidandosi, risulta alquanto dubbio; anche per la singolare superficialità dell'inchiesta eseguita al riguardo.
Ed infatti:
a)
Dettori, il giorno del suo presunto suicidio, si era recato a prendere l'acqua a Poggio la Mozza, a pochi chilometri da Grosseto.
b)
Sotto le sue scarpe non si trovò traccia del tipo di terreno sul quale avrebbe dovuto camminare per arrivare fino all'albero al quale fu trovato impiccato; come se qualcuno lo avesse portato a braccia sin lì.
c)
Dettori fu trovato impiccato ad un ramo a ben tre metri di altezza, ma non sono state trovate scale o altri mezzi che avrebbe potuto utilizzare per arrivare da solo fin lassù; salvo che non si sia arrampicato sul tronco dell'albero come un gatto, con la corda in bocca.
d)
La corda con cui è stato impiccato non è stata repertata ed esaminata.
e)
Non fu effettuata alcuna analisi per stabilire se sotto le sue unghie ci fosse DNAappartenente a qualcun altro.
f)
Non furono svolte prove tossicologiche per capire se avesse assunto sostanze di qualunque tipo.
ecc.ecc.
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D'altronde, qualche anno prima, era morto per "presunto infarto" un altro radarista di Poggio Bellone, amico di Dettori, il cui nome era Maurizio Gari.
E Barbara Dettori, la figlia del maresciallo, racconta testualmente: "Quando il babbo tornò dal suo funerale era distrutto. Mia madre cercò di consolarlo, ma papà le rispose dicendole che era toccato prima a Maurizio; ma che, prima o poi, sarebbe venuto anche il suo turno!".
Più chiaro di così, si muore!
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2)
Maurizio Gari
Maurizio Gari, capo controllore della sala operativa della difesa aerea presso il 21° Cram (Centro Radar Aeronautica Militare) di Poggio Ballone, amico di Dettori, era l'ufficiale era in servizio la sera di Ustica; la sua testimonianza sarebbe stata di grande utilità, per accertare le cause del disastro aereo, ma morì di infarto a 32 anni, senza soffrire di cardiopatie di alcun genere.
Personalmente conosco vari modi per procurare un infarto alla vittima designata, con rischi minimi di essere scoperti; ma, ovviamente, mi guardo bene dal divulgarli pubblicamente.
Comunque non fu fatta alcuna seria indagine al riguardo!
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3)
Franco Parisi
Il maresciallo Franco Parisi , era di turno la mattina del 18 luglio 1980 al centro radar di Poggio Ballone, data del ritrovamento del MiG libico sulla Sila; fu trovato impiccato pochi giorni dopo aver ricevuto la convocazione in Tribunale per prestare la sua testimonianza.
Al riguardo, il giudice Priore scrive: "Come ben si vede, sussistono forti analogie con il caso Dettori.""
Ed infatti:
- entrambi erano marescialli controllori di sala operativa al centro radar.
- entrambi erano in servizio dinnanzi ai PPI, con funzioni delicatissime, rispettivamente la sera e la notte del 27 giugno e il mattino del 18 luglio.
- entrambi morirono impiccati.
Al riguardo il giudice Priore scrive: "Venuti a conoscenza di fatti diversi dalle ricostruzioni ufficiali, rivelano la loro conoscenza in ambiti strettissimi, ma non al punto tale da non essere percepita da ambienti che li stringono od osteggiano anche in maniera pesante. E quindi, anche se non si raggiunge la prove di atti omicidiari, resta il fatto che gli atti di costoro, se veramente si trattò di suicidî, furono comunque determinati da stati psichici di profonde prostrazioni connesse con gli eventi."
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4)
Mario Naldini e Ivo Nutarelli
Mario Naldini e Ivo Nutarelli erano i due ufficiali dell'AM, componenti della pattuglia delle Frecce Tricolori, la cui morte  avvenne il 28 agosto 88 nel catastrofico incidente  di Ramstein.
Nel 1980, come è emerso in più punti dell'inchiesta, i due ufficiali piloti, del gruppo intercettori, in servizio presso l'aeroporto di Grosseto, la sera del 27 giugno 80 erano in volo sui loro F104, fino a 10 minuti circa prima della scomparsa del DC9 Itavia, di cui avrebbero potuto facilmente "squoccare" i codici di emergenza (da "squawk code"). Di certo i due erano a conoscenza, come s'è dimostrato, di molteplici circostanze attinenti al DC9 e a quei velivoli che volavano in prossimità di esso.
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5)
Sandro Marcucci
Il tenente colonnello Sandro Marcucci decedette il 2 febbraio 1992 a seguito di incidente aereo in un servizio di antincendio; nel 1980 era in servizio quale ufficiale pilota presso la 46° Aerobrigata di Pisa, ma le indagini hanno accertato che egli era a conoscenza, quantomeno "de relato", delle vicende del DC9 .
Sulla sua morte ha indagato e a lungo, la magistratura competente per territorio, che però non ha mai riuscita a cavare "un ragno dal buco"
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6)
Antonio Pagliara
Il maresciallo  Antonio Pagliara è deceduto il 2 febbraio '92 a seguito di un incidente stradale accaduto in provincia di Lecce mentre viaggiava a bordo della sua autovettura.
Nel 1980 era in servizio con funzioni di controllore di Difesa Aerea al 32° CRAM di Otranto; il servizio presso questo sito potrebbe aver determinato in lui una qualche cognizione di circostanze relative al MiG 23 e al disastro di Ustica.
Però, anche in questo caso, le indagini hanno concluso per la casualità dell'incidente e quindi escluso qualsiasi collegamento con le cadute sia del DC9 Itavia che del MiG libico.
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7)
Roberto Boemio
Il generale Roberto Boemio è stato ucciso il 12.01.93 a Bruxelles ove si trovava per lavoro come consulente dell'Alenia.
Nell'80 era Capo di Stato Maggiore presso la 3 a  Regione Aerea di Bari; e, quindi, era già stato interrogato per entrambi gli incidenti aerei del 27 giugno e del 18 luglio 80.
Come scrive il Giudice Priore: "Un'altra sua testimonianza inerente gli incidenti aerei in disamina, a seguito delle risultanze istruttorie emerse dopo le sue prime dichiarazioni, sarebbe risultata di grande utilità."
Ma, a tutt'oggi, alla distanza di ben vent'anni,  la magistratura belga non ha ancora risolto il caso.
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8 ) 
Ugo Zammarelli
Il maresciallo Ugo Zammarelli morì per un  incidente stradale il 12 agosto 1988.
Era stato in servizio presso il SIOS di Cagliari, tuttavia non si sa se fosse a conoscenza d'informazioni riguardanti la strage di Ustica, o la caduta del MiG libico; però, vista la sua funzione ed il suo incarico, è molto probabile che lo fosse.
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Io non traggo alcuna conclusione dalla "strage a terra" (ed anche "in aria") di molti militari dell'aeronautica, più o meno coinvolti con i fatti di Ustica; ma mi auguro che la Commissione parlamentare di inchiesta sulle cause della mancata individuazione dei responsabili del disastro aereo avvenuto al largo dell'isola di Ustica il 27 giugno 1980, faccia finalmente luce anche su tali decessi, e non solo su quelli dei passeggeri del volo ITAVIA.
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P.S.
Sperare non costa niente!
#1691
Ciao Anthonyi. :)
Mi fa piacere che tu condivida le mia considerazioni circa il fatto  che l'impressione dell'immagine non é generata dal contatto con un telo che é stato arrotolato intorno ad una testa tridimensionale.
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Per quanto, invece, concerne il modo con cui tale immagine è stata impressa sul telo, la mia era solo una congettura buttata lì "en passant"; la quale non faceva affatto parte del mio THREAD, per cui non ho minimamente approfondito la questione in questa sede.
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Vedo che tu l'hai approfondita  più di me; però al momento, non ho sufficienti elementi nè per condividere la tua tesi, nè per contestarla in alcun modo.
Magari, un giorno o l'altro, o io o te apriremo un apposito topic anche su tale altro specifico tema!
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Un saluto! :)
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#1692
Ciao Iano. :)
Mi fa piacere che tu condivida le mie considerazioni!
Ed è vero anche quello che scrivi tu circa le mappe; come nella proiezione cilindrica centrografica modificata del nostro pianeta fatta da Mercatore.

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Un saluto! :)
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#1693
Carlotta Benusiglio venne trovata impiccata con una sciarpa ad un albero nei giardini di piazza Napoli, a Milano, la notte del 31 maggio 2016.
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Al riguardo:
1)
Il primo verdetto sul caso stabilì che non fu "omicidio", bensì che la morte della ragazza fu un "suicidio" o un atto dimostrativo finito in tragedia; la quale fu  "causata" dall'ex compagno, che l'avrebbe sottoposta per due anni a vessazioni, fisiche e psicologiche, e minacce.
2)
La Procura, invece, nel suo ricorso, ribadì che la donna sarebbe stata strangolata quella notte, dopo l'ennesima lite, dall'allora compagno, il quale poi avrebbe inscenato il "suicidio"; mentre invece si trattava di un "omicidio" volontario, effettuato strangolandola con una sciarpa, e poi appendendola al ramo basso di un albero (tanto è vero che la vittima toccava la terra con i piedi).
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Non ho seguito il caso, per cui, onestamente, non posso valutarlo in tutti i suoi aspetti (che sono molteplici); però, all'epoca, ci fu un "dettaglio" che mi colpì.
Purtroppo, però, si trattava di una fotografia che non fu resa pubblica, e che io non possiedo; per cui la memoria potrebbe ingannarmi, anche perchè la fotografia non era molto nitida.
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Ad ogni modo, "se la memoria non mi inganna", la sciarpa non formava un "nodo scorsoio", ma un "nodo molto semplice" simile a quello della seguente immagine; più che sufficiente, però, sia per strangolare qualcuno sia per impiccarsi da soli, lasciandosi cadere a corpo morto (pur con i piedi a terra).
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Tuttavia, annodando una sciarpa attorno al collo di un busto in quel modo, standogli alle spalle, e, cioè, nella posizione nella quale uno indossa la sciarpa sul proprio petto, mi sono accorto che essa risultava annodata in modo identico, ma per il "verso opposto" a quello che risultava al collo della Benusiglio; cioè "al contrario", così come appare nelle seguente immagine.
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Annodando la stessa sciarpa ad un busto in bronzo, invece, "standogli davanti in posizione frontale" (e non "da dietro" come nelle altre fotografie), mi risultò che l'avevo annodata esattamente come mi sembrava di averla vista in fotografia.
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Per cui, all'epoca, ne dedussi che la Benusiglio era stata strangolata con una sciarpa da una persona che gliela  aveva annodata da davanti; a meno che, ovviamente, lei non fosse mancina.
Cosa che, però, non avendo seguito il caso, non sono mai riuscito a sapere!
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#1694
Varie / Re: L'enigma dello spago e della plastilina
04 Maggio 2023, 05:16:31 AM
Ciao Iano :)
A proposito di "geometria euclidea",  e di  "traslazioni", le quali, applicandole alle figure, oggetto di questa geometria, non mutano la loro natura, pur "divenendo", perchè non può dirsi che non divenga ciò che è sottoposto a una "trasformazione", dimmi cosa ne pensi della "traslazione" del sudario della Sindone dalla "figura" del (presunto) corpo tridimensionale attorno a cui era avvolta, ed alla sua singolare "trasformazione" bidimensionale.
Se vuoi rispondere, fallo qui, grazie! :)
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Un saluto :)
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#1695
Varie / Re: L'enigma dello spago e della plastilina
03 Maggio 2023, 16:03:45 PM
Ciao Iano :)
Secondo me "divenire" è solo l'illusoria l'apparenza dell'"essere"; come questa nuvola nera, che sembra pulsare e modificarsi, mentre invece è sempre immobile ed uguale a se stessa.
https://dai.ly/k78cVQ6juDcmYHyZpC9
Un saluto :)