Il fatto è che non avete dato una vostra definizione di verità, né criticato la mia.
Dare una definizione significa snaturare l'idea che ne avete,
ma significa anche poter condividere un concetto di verità.
E' dunque questa la differenza fra filosofia e scienza,
laddove la filosofia non dà definizioni?
A meno che non l'abbiate data e a me è sfuggita fra le righe, e a meno che altri filosofi non l'abbiano già data e io non la conosca.
Secondo la definizione che io ne ho dato, sono convinto che la scienza sia basata su delle verità, innegabili perchè nascoste.
Qui il velo di maia però funziona al contrario, perchè quando togli il velo da queste verità esse ''scompaiono'', perchè diventano negabili.
Non mi risulta che ci sia una ricerca di queste verità che stanno a monte della scienza, una volta smesso di cercare quelle a valle.
La storia della scienza ci da esempi di questi svelamenti, che comunque prima o poi avvengono, anche quando non li si agevola, e io sospetto che questo processo non abbia una fine, perchè una nuova verità, portata dentro di sè da un uomo nuovo, e che da essa è caratterizzato, prende sempre il posto di quella svelata, che se và col vecchio uomo.
Questa ricerca di ''verità'' potrebbe essere un compito per filosofi, andare cioè cercare la verità nascosta senza aspettare che emerga da sola, che equivale ad andare in cerca dell'uomo nuovo.
Avete link da darmi in tal senso?
Cioè esiste o è esistita una ricerca filosofia del genere?
Se le cose stanno così, la ricerca di verità, intesa sempre secondo come l'ho definita, non finisce mai, perchè scoperta una verità, un'altra prende il suo posto, o almeno io credo che le cose stiano così.
Queste verità sono le metafisiche su cui la fisica si basa.
E se le cose stanno così questa cosa sarebbe da approfondire.
Dico solo a livello intuitivo che non si potrebbe fare una fisica che non sia basata su delle ''verità''.
In definitiva credo che la verità stia dentro l'uomo, ma che non sia eterna, perchè con esso muore, mentre nuove verità e nuovi uomini ne prendono il posto.
La verità è dentro di noi, ed lì che va cercata, ma tenendo conto che questo uomo è parte di una realtà cn la quale si relaziona, e la verità più che essere contenuta nell'uomo potrebbe essere il cordone ombelicale che lo lega al resto della realtà.
Dare una definizione significa snaturare l'idea che ne avete,
ma significa anche poter condividere un concetto di verità.
E' dunque questa la differenza fra filosofia e scienza,
laddove la filosofia non dà definizioni?
A meno che non l'abbiate data e a me è sfuggita fra le righe, e a meno che altri filosofi non l'abbiano già data e io non la conosca.
Secondo la definizione che io ne ho dato, sono convinto che la scienza sia basata su delle verità, innegabili perchè nascoste.
Qui il velo di maia però funziona al contrario, perchè quando togli il velo da queste verità esse ''scompaiono'', perchè diventano negabili.
Non mi risulta che ci sia una ricerca di queste verità che stanno a monte della scienza, una volta smesso di cercare quelle a valle.
La storia della scienza ci da esempi di questi svelamenti, che comunque prima o poi avvengono, anche quando non li si agevola, e io sospetto che questo processo non abbia una fine, perchè una nuova verità, portata dentro di sè da un uomo nuovo, e che da essa è caratterizzato, prende sempre il posto di quella svelata, che se và col vecchio uomo.
Questa ricerca di ''verità'' potrebbe essere un compito per filosofi, andare cioè cercare la verità nascosta senza aspettare che emerga da sola, che equivale ad andare in cerca dell'uomo nuovo.
Avete link da darmi in tal senso?
Cioè esiste o è esistita una ricerca filosofia del genere?
Se le cose stanno così, la ricerca di verità, intesa sempre secondo come l'ho definita, non finisce mai, perchè scoperta una verità, un'altra prende il suo posto, o almeno io credo che le cose stiano così.
Queste verità sono le metafisiche su cui la fisica si basa.
E se le cose stanno così questa cosa sarebbe da approfondire.
Dico solo a livello intuitivo che non si potrebbe fare una fisica che non sia basata su delle ''verità''.
In definitiva credo che la verità stia dentro l'uomo, ma che non sia eterna, perchè con esso muore, mentre nuove verità e nuovi uomini ne prendono il posto.
La verità è dentro di noi, ed lì che va cercata, ma tenendo conto che questo uomo è parte di una realtà cn la quale si relaziona, e la verità più che essere contenuta nell'uomo potrebbe essere il cordone ombelicale che lo lega al resto della realtà.

