Menu principale
Menu

Mostra messaggi

Questa sezione ti permette di visualizzare tutti i messaggi inviati da questo utente. Nota: puoi vedere solo i messaggi inviati nelle aree dove hai l'accesso.

Mostra messaggi Menu

Messaggi - bobmax

#1696
Questa idea che Dio sia un ente, cioè  qualcuno, qualcosa, distinto da noi stessi, è la prima superstizione.
Dalla quale ne derivano tante altre, spesso inconciliabili tra loro.

Dio è così inteso come il "capo". Dispensatore di premi e di punizioni.
È il Dio della Chiesa. E pure quello dei mafiosi che lo considerano il grande boss.
In entrambi i casi è inteso come  l'essere potente che conviene ingraziarsi...

E così Dio, essendo altro da me, in giudicherebbe. Perché è vero che è onnipotente... però mi ha concesso il libero arbitrio.
Così se commetto un peccato mia è la colpa, non Sua!
Perché Lui non vuole alcun male.
Ma intanto permette che il male ci sia...
Così poi può giudicare...

Insomma un sacco di incongruenze, che a provare a mettere una toppa si fa un buco più grande.
Questo ente Dio sembra partorito dall'Ufficio complicazioni affari inutili.

Mentre basterebbe chiedersi cosa conta davvero in questa vita.

La risposta richiede di lasciare tutto, per ciò che conta davvero, per il tesoro nel campo.

Ma l'io non vuole morire.
#1697
Tematiche Filosofiche / La verità
11 Agosto 2021, 06:56:56 AM
Non si può avere alcuna idea di cosa sia la Verità.

Per la semplice ragione che non è "cosa".
Mentre solo cose noi possiamo pensare.
E pensare vuol dire possedere, circoscrivere, distinguere.

Ma per possedere, distinguere, occorre negare.

A = A
Cioè A non è B, C, D...

Laddove invece non è possibile negare, non è neppure possibile pensare.

Negare la Verità è perciò un non pensiero. Nel senso che nega se stesso nello stesso momento in cui è formulato.

Come può nascere questo non pensiero?

Dall'io che non vuole morire.
E anziché accettare la propria nullità vaga ramingo nel vuoto nichilistico.

Arrivando al punto di negare la Verità!
Proprio perché non può possederLa.
Essendone posseduto, totalmente.

Ma anche il nichilismo, come tutto il resto, è nella Verità.

Negazione della negazione.

#1698
Tematiche Filosofiche / Re:CONTRO IL NICHILISMO
10 Agosto 2021, 15:07:48 PM
Anche se può apparire paradossale, l'accrescimento esponenziale delle conoscenze specialistiche non inficia per nulla la possibilità di acquisire saggezza.

Perché se da un lato le conoscenze si moltiplicano approfondendosi, dall'altro questo stesso inoltrarsi nel mondo libera da tante "verità" che proprio vere non erano mai state.

Queste conoscenze così dettagliate rivelano infatti con sempre maggiore evidenza la semplicità che le fonda.
E non bisogna affatto essere specialisti per cogliere la semplicità!
Occorre invece aver fede nella Verità.

La difficoltà è perciò nel riuscire a cogliere l'essenza del conosciuto, senza cadere nelle tante superstizioni in cui la mente sovente si perde.

Un Parmenide, un Platone, avrebbero oggi ben più possibilità di speculare che non ai loro tempi, quando occorreva grande capacità per andare oltre all'ovvio.
Concetti che sono ormai di uso comune, o lo dovrebbero, come il principio di inerzia, la relatività dello spazio-tempo, l'elettromagnetismo... non fanno che spingerci a liberarci dalle superstizioni.

Per andare dove?

Ma verso la metafisica!

L'autentica metafisica, che è sempre la medesima. Seppur spesso offuscata dalle tante superstizioni.

Gli dei sono fuggiti.

Ma solo perché Dio sta tornando.
#1699
Se teniamo ferma la nostra fede nella Verità, dovremmo mettere in discussione ogni certezza.
Quindi pure la legge di causa-effetto.

Esiste davvero questa legge?

L'osservazione di come il mondo funziona la conferma ogni volta.
E se non lo confermasse ma addirittura la negasse... cadremmo nell'assurdo.

Tuttavia, che prova definitiva abbiamo della sua realtà?
Siamo sicuri, assolutamente, che ciò che avviene è dovuto ad una concatenazione di cause e di effetti?

O non sarà invece che questa nostra storia di vita non è affatto scandita dalla legge di causa-effetto?
Perché questa legge è solo apparente?

Quando sogno, ciò che avviene appare spesso come governato dalla legge di causa-effetto. Ma non sono forse io stesso a organizzare il sogno?
Magari senza accorgermene, come capita di solito...
#1700
@Lou

Se la necessità è solo apparente, allora non vi è neppure alcuna concatenazione causa-effetto.

Vi sono solo effetti.

Appaiono solo effetti.

Mentre la causa, che è una sola,  non appare. Non è un effetto.

Non apparendo, coincide con il Nulla.
Dio = Sostanza = Nulla

Questo Nulla, che è tale solo dal punto di vista di questo mondo di effetti, è l'autentica Realtà.

Di modo che questa vita, questo esserci, altro non sarebbe che il sogno di Dio.
E la necessità il tessuto di questo sogno.
#1701
Tematiche Filosofiche / CONTRO IL NICHILISMO
25 Luglio 2021, 14:23:00 PM
@Kobayashi

Certamente la Verità assoluta non ci può essere.
Come potrebbe l'Assoluto esserci?
Il ritenere che nel nostro mondo relativo, l'esserci, sia possibile la presenza dell'Assoluto è pensare l'assurdo.

Ma pure prescindendo da questo, che è comunque fondamentale, neppure la Verità può essere frutto di una condivisione.

La Verità come risultato di una somma di opinioni?
Che più sono e più è vera...?
Ma la Verità non è questione di democrazia, per la quale sarebbe Vero ciò che pensa la maggioranza.

E neppure sarebbe Verità se tutti la pensassero allo stesso modo.
Basterebbe infatti che solo tu cambiassi idea e non sarebbe più Verità.

Ma tu vorresti la saggezza...
Perché così saresti più vero...

Ma questa verità che tu vorresti essere, la desideri in nome di che cosa?
Perché vuoi diventare più saggio, più vero?
Qual è il motivo?

È così, tanto per provare, perché magari ti stai un po' annoiando... oppure è giusto cercare di diventare più saggio, più vero?

E se è perché è giusto, questo essere "giusto", la cui verità probabilmente non conosci per davvero, deriva da un che di relativo o di assoluto (seppur sconosciuto)?

Se lo reputi relativo, nel momento che ne hai consapevolezza non svanisce tutto nell'insignificanza?

È infatti necessario reputarlo assoluto, sebbene sconosciuto.

Ossia è necessario aver fede nella Verità, che non c'è.
Proprio in quanto è!

Essere è il medesimo essere Vero.

E tu sei Essere, che altro mai?
#1702
Tematiche Filosofiche / CONTRO IL NICHILISMO
25 Luglio 2021, 10:23:11 AM
Citazione di: Kobayashi il 24 Luglio 2021, 13:28:06 PM
Una strada possibile potrebbe essere quella quindi di ripensare in altro modo la saggezza.

Ma la saggezza non è forse indissolubilmente legata alla verità?

Può il saggio non essere vero?

E questa verità, indispensabile per il tuo diventare saggio, non abita forse nella tua profondità?
Al punto che tu sei la Verità?

L'Essere è infatti esser Vero, che altro mai sarebbe...

Allora si tratta ancora di togliere i veli che la offuscano.

Non è il divenire in quanto tale la causa del nichilismo, ma la sua erronea interpretazione.
Ossia la contraddizione con cui noi desideriamo l'esserci.

Perché il nichilismo deriva dal nostro attaccamento all'esserci.
E scambiando questo attaccamento per amore... vorremmo che l'amato rimanesse, senza renderci conto che l'esserci è per sua natura diveniente.
Che cioè nessuna cosa può esserci senza divenire!

Vorremmo così fermare il tempo per salvare ciò che amiamo, senza renderci conto che esiste solo perché diveniente, se non divenisse... non sarebbe.

È quindi una questione di Verità, come sempre.

Verità riguardo al nostro stesso amore.
Chi, cosa amo, veramente?

È questo mio amore autentico?
O non è invece solo attaccamento, in sostanza possesso?

Devo allora cercare se davvero vi è amore in me.

Ma il fatto stesso di cercarlo, animato dalla mia fede nella Verità, mi fa sperare di attraversare il nichilismo.
#1703
Attualità / Far West a Voghera!
23 Luglio 2021, 13:48:13 PM
Eutidemo, non è off topic e non riguarda affatto dei massimi sistemi.

La devastazione che si prospetta all'orizzonte è imputabile in primo luogo agli attuali politici PD.
Che occupano la posizione facendo da tappo ai pur timidi tentativi di cambiamento. Per la semplice ragione che pensano esclusivamente ai propri interessi!

Il caso di Voghera è emblematico dell'involuzione in corso.
Ed è completamente inutile stigmatizzare Salvini, che fa il suo gioco, come sempre. Anzi è controproducente.

Perché nei vari Letta o Bersani non ci crede più nessuno. Mentre Salvini almeno fa godere perché fa sognare una rivalsa, un ordine. Sebbene fasulli.
Ma in tanti si soddisfano in questo godimento, visto che solo quello c'è.

L'analisi espressa in "L'idiota in politica" di Lynda Dematteo è quanto mai attuale.
#1704
Attualità / Far West a Voghera!
23 Luglio 2021, 12:24:39 PM
Ciao Eutidemo,
non ho detto che occorre essere di sinistra per indignarsi, ho detto che finché la cosiddetta sinistra si indigna senza guardare se stessa...
la sua indignazione è sterile, da anime belle.

Una indignazione che non convince.
Perché ora più che mai ha "forse" il cuore a sinistra, ma il portafoglio certamente a destra.

Tanto è vero che i temi economici sono scomparsi dall'orizzonte della cosiddetta sinistra.
Che si infervora invece nei soli temi dei diritti civili, importanti quanto si vuole, ma in questo modo non si mettono in discussione i propri privilegi...

Riguardo alla compassione, o si ha compassione o non la si ha.
E se la si ha, non sono possibili distinzioni, favorendo uno rispetto all'altro.
La compassione o è amore totalizzante o non è.
#1705
Attualità / Re:Far West a Voghera!
23 Luglio 2021, 09:43:00 AM
Fintanto che la cosiddetta sinistra griderà indignata di fronte a eventi tragici come questo, non farà che  far aumentare il consenso per la Lega & C.

Consenso da parte di chi spesso neppure si avvede che questa destra non risolverebbe certo i problemi, anzi li esarcerberebbe. Essendo i suoi slogan solo strumentali alla conquista del potere.

Occorrerebbe, oltre alla dovuta compassione per tutte le parti coinvolte, una analisi obiettiva delle cause delle tante situazioni degradate. E pure il riconoscimento degli errori e delle negligenze commesse.
#1706
Tematiche Filosofiche / Esistono le cose?
22 Luglio 2021, 12:09:04 PM
L'oggettività dell'esistente non può essere superata, perché se lo fosse non vi sarebbe più alcun esistente.

E comunque non può neppure non esservi alcun esistente, perché l'esistenza consiste proprio nell'esserci di qualcosa.

Difatti, pure la famosa 'fondamentale' domanda: "Perché c'è qualcosa invece che nulla?" è in realtà un pensiero vuoto, che si auto contraddice.
Perché l'esserci è esserci di qualcosa!

Per cui la questione non è relativa all'esistente, sia esso oggetto oppure soggetto, ma all'esserci in quanto tale.

È l'esserci reale, per davvero, o non è invece solo una apparenza?
Io chi sono?

Dovunque ci inoltriamo alla ricerca della Verità, immancabilmente ci troviamo davanti ad un limite, dove il pensiero razionale deve necessariamente arrestarsi.

L'ipotesi più probabile, a mio avviso, è che questo esserci altro non sia che il sogno di Dio.
#1707
Tematiche Filosofiche / Esistono le cose?
19 Luglio 2021, 14:41:13 PM
@Iano

La scarsa percezione di cosa sia il male può, secondo me, dipendere dal momento di evoluzione spirituale in cui ci si trova.

Intravedo sostanzialmente tre momenti di questa evoluzione:

Il primo è il mero esserci, dove il bene e il male sono ancora per lo più inconsapevoli.
Questo primo stadio è anche descritto come il paradiso terrestre.

Vi è poi il secondo momento. Che chiamerei esistenziale.
Sì è ormai consapevoli del bene e del male e se ne vivono le conseguenze. Questo secondo stadio corrisponde alla cacciata dal paradiso terrestre.

Infine il terzo momento potremmo chiamarlo di liberazione o illuminazione.
Qui la sofferenza per il male si affievolisce fino a scomparire. Ma non è un ritorno al paradiso terrestre come potrebbe sembrare ad uno sguardo sprovveduto...
È invece il superamento dell'esserci, della separazione. Che è la causa di ogni male. Qui avviene infatti la morte dell'io.

Da quanto sostieni potresti essere, secondo me, nel primo o nell'ultimo stadio.

Sebbene, questi tre momenti non siano mutuamente esclusivi. I passaggi tra uno e l'altro non sono netti, si accresce solo man mano la preponderanza del momento successivo.
#1708
Tematiche Filosofiche / Re:Esistono le cose?
18 Luglio 2021, 23:04:34 PM
Citazione di: iano il 18 Luglio 2021, 22:15:55 PM
Citazione di: bobmax il 18 Luglio 2021, 21:40:55 PM
@Iano

Beh, come altro chiamare ciò che sta a monte della scissione soggetto/oggetto?
Dove già quel "ciò" è di troppo?

Visto che comunque non esiste, perché oltre la scissione, non è forse dal nostro punto di vista (esserci) Nulla?
Ok. Solo che ciò che tu chiami nulla io preferisco chiamare realtà, anche se l'uno e l'altro risultano parimenti inaccessibili nella loro essenza.
Diciamo che preferisco rapportarmi con una realtà a monte, piuttosto che col nulla.
Tu poni a fondamento del tuo discorso là distinguibili ta', e in particolare la scissione fra soggetto ed oggetto.
Lo comprendo. Il fatto è che, come meglio non saprei spiegare, intuisco questa distinzione non cosi netta e definitiva.
Il soggetto muta in continuazione , e quindi anche l'oggetto.
Ma se la realtà è l'unione dei due, in quanto tale, non muta.
Nel senso che rimane sempre l'unione dei due.

La distinzione non è definitiva per quale motivo?

Non è forse etico il motivo?

La distinzione, la scissione, la separazione, permettono l'esistenza.
Tuttavia non sono pure la fonte di ogni male?

Sì, Realtà, Essere, Uno, Nulla, sono il medesimo.
Nulla mi sembra però che meglio di altri termini sfugga alla nostra tentazione di appropriarcene.
Cioè farlo diventare esistente, cosa tra le cose. Perciò un ente, magari un super ente, ma che deve esistere.
Come è successo con il termine Dio, e così perdendone la trascendenza.
#1709
Tematiche Filosofiche / Esistono le cose?
18 Luglio 2021, 21:40:55 PM
@Iano

Beh, come altro chiamare ciò che sta a monte della scissione soggetto/oggetto?
Dove già quel "ciò" è di troppo?

Visto che comunque non esiste, perché oltre la scissione, non è forse dal nostro punto di vista (esserci) Nulla?
#1710
Tematiche Filosofiche / Esistono le cose?
18 Luglio 2021, 15:52:22 PM
Di solito con esistenza si intende esserci. Esiste infatti ciò che c'è. Ossia ciò che se ne sta, in questo presente, distinto dal resto.
La distinzione è la caratteristica fondamentale dell'esistenza.

È di tutta evidenza come l'esserci si fondi sulla scissione originaria soggetto/oggetto.
Questa prima distinzione origina l'esistenza.

Chiedersi se l'oggetto esista davvero o non esista invece solo il soggetto, è una contraddizione in termini.
Perché il soggetto esiste solo in presenza dell'oggetto.
Io esisto solo in quanto vi è altro da me. L'oggetto, non importa se mentale o materiale, è indispensabile affinché io ci sia.

Privilegiare il soggetto, a scapito dell'oggetto, è l'esito solipsistico dell'io animato dalla volontà di potenza.

Viceversa attribuire all'oggetto una propria realtà assoluta, a prescindere dal soggetto, è un atto altrettanto arbitrario. Perché non vi è alcun oggetto senza soggetto.

Sebbene questa interpretazione sia di gran lunga la più diffusa, soprattutto ora che gli dei sono fuggiti...  è anch'essa una contraddizione.

E soprattutto non ci si avvede, o comunque si rifiuta di vederne le implicazioni, che assolutizzando l'oggetto ci si auto annichilisce.

La scissione originaria soggetto/oggetto, che riguarda me direttamente, nella mia profondità e solitudine esistenziale, è infatti insuperabile dal pensiero razionale.

Il possibile superamento è difatti etico, non logico (come potrebbe?).
Perché il Nulla che traspare a monte della scissione mi interroga: "Cosa conta per davvero in questa vita?"