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Messaggi - daniele22

#1696
Tematiche Filosofiche / Filosofia dell'anarchismo
09 Giugno 2021, 15:17:38 PM
Citazione di: Ipazia il 08 Giugno 2021, 18:30:11 PM
Direi che prima del fondamento della conoscenza bisogna sciogliere la questione del fondamento della proprietà privata, ma questo, ne convengo, è geroglifico insolubile per l'anarchia liberale, ovvero il Mercato, che sulla proprietà privata di tutto si regge e non riconosce alcun bene comune.


Non vorrei Ipazia che tu mi confondessi con la figura del banchiere anarchico di Pessoa che era un anarchico disonesto coi principi dell'anarchia. Pretendeva costui di essere anarchico senza rendersi conto che nel momento in cui uno contraeva un debito con lui lo poneva di fatto in condizione di sudditanza. Potrebbe un anarchico comportarsi veramente così?
#1697
Tematiche Filosofiche / Re:Filosofia dell'anarchismo
09 Giugno 2021, 11:17:55 AM
Citazione di: Ipazia il 09 Giugno 2021, 09:38:40 AM
La realtà dell'universo antropologico è dialettica ed in quanto tale gronda conflitti e ambivalenze. Ma confondere la selezione naturale con quella classista è di una ingenuità epistemica e/o disonestà etica assolute.

Bypassando ciò, è mia intenzione sondare a fondo di che lega è fatta la tua scienza e confrontarmi con te, e perciò mi associo alla richiesta di phil sul link al tuo documento risolutivo citato in altra discussione.


Mi spiace Ipazia, ma non posso provvedere. Il testo supera i 20.000 caratteri. D'altra parte la prima parte sta piu o meno nella profezia che ho già esposto, l'ultima compare a tratti nel Topic della critica alla storia della filosofia. Manca la parte centrale. Però non mi va di renderla pubblica a spizzichi e bocconi. Un indizio l'ho dato quando accennai all'unica categoria che si afferma all'esistenza per non essere qualcosa. Pertanto, o ti mando una mail, oppure continuiamo a dialogare sul capitale e sull'ipotetica destinazione anarchica
#1698
Tematiche Filosofiche / Filosofia dell'anarchismo
09 Giugno 2021, 10:54:46 AM
Citazione di: Ipazia il 09 Giugno 2021, 09:38:40 AM
La realtà dell'universo antropologico è dialettica ed in quanto tale gronda conflitti e ambivalenze. Ma confondere la selezione naturale con quella classista è di una ingenuità epistemica e/o disonestà etica assolute.

Bypassando ciò, è mia intenzione sondare a fondo di che lega è fatta la tua scienza e confrontarmi con te, e perciò mi associo alla richiesta di phil sul link al tuo documento risolutivo citato in altra discussione.


Finalmente una risposta chiara. Provvederò. Intanto faccio una riflessione fantastica: in Italia e nel mondo occidentale vi sono radicati gli ebrei e gli zingari. In Italia c'è stata pure una modifica a un articolo della costituzione relativa alle minoranze tutelate. Mi sembra sia stata fatta o nel 1999 o nel 2000. Degli ebrei non v'è traccia (forse sono già tutelati abbastanza dai loro capitali?) e nemmeno dei pluri-stigmatizzati zingari (confesso però che ho letto solo i primi 2 articoli). Eppure un conflitto antropologico tra queste due etnie probabilmente c'è. Si dovrà anche rispondere a questo. Ipazia, spera che le mie considerazioni siano ritenute valide, altrimenti non so
#1699
Tematiche Filosofiche / Filosofia dell'anarchismo
09 Giugno 2021, 09:09:35 AM
Citazione di: Ipazia il 09 Giugno 2021, 08:22:58 AM
Citazione di: daniele22 il 08 Giugno 2021, 22:07:39 PM
O Ipazia, il fondamento della proprietà privata è la legge del più forte. Quelli che hanno i soldi, o anche l'informazione, sono semplicemente gli scimmioni più forti di una volta. Ma oltre ad essere più forti, sono oggi pure scaltri.
Disse il bufalaro sociodarwinista. Vorrei vedere che fine fa la selezione naturale se si torna a zanne, artigli, clave e muscoli. Sulla scaltrezza non ci piove, ma ben protetta da gorilla pubblici e privati e da leggi (in)naturali senza cui lo scaltro finirebbe sotto terra con una clavata bene assestata e la sua proprietà privata passerebbe di mano a velocità ultraluminale.


Chi sarebbe Ipazia il bufalaro sociodarwinista? Spencer ? I calvinisti ? Io ? L'ambiguità è proprio il tuo tono. Per non parlare poi della continuazione dell'intervento. Dove vorrebbe portare? Sembri un geroglifico vagante composto da non so nemmeno io chi. Tu ti sei appellata a suo tempo al rigore della filosofia, io mi appellerei invece a un po' più di chiarezza nel dialogare, onde evitare malintesi dai quali sembra non salvarci nemmeno il tanto agognato rigore della filosofia (vedi le tue dispute con Anthonyi sull'interpretazione di Marx). Quando sarà chiaro che il "non essere" corrisponde alla nostra presunta ignoranza relativa (l'ignoranza assoluta pertiene a colui che non sa che esiste l'ignoranza), la quale ha prodotto a suo tempo nella nostra mente l'unica categoria negativa che si afferma all'esistenza, allora forse cambierà il nostro modo di intendere le cose
#1700
Tematiche Filosofiche / Filosofia dell'anarchismo
08 Giugno 2021, 22:07:39 PM
Citazione di: Ipazia il 08 Giugno 2021, 18:30:11 PM
Direi che prima del fondamento della conoscenza bisogna sciogliere la questione del fondamento della proprietà privata, ma questo, ne convengo, è geroglifico insolubile per l'anarchia liberale, ovvero il Mercato, che sulla proprietà privata di tutto si regge e non riconosce alcun bene comune.


O Ipazia, il fondamento della proprietà privata è la legge del più forte. Quelli che hanno i soldi, o anche l'informazione, sono semplicemente gli scimmioni più forti di una volta. Ma oltre ad essere più forti, sono oggi pure scaltri. Chi li ha contrastati? Forse all'inizio le religioni? Poi i vari intellettuali Ulisse che ormai pullulano giustamente per tutte le vie del mondo. Ma tutti questi chi sono? Sono per la maggior parte dei professionisti. I santi sono rari, anche se ci sono, però a loro non interessa nulla dei fondamenti, seguono la loro via. Tra i professionisti, vi sono professionisti più o meno sinceri e professionisti che più o meno sono inclini all'inganno. Dalle mie parti si dice che quando ti sei rotto in bocca .... .


Alla fine del post precedente avevo parlato di un tabù, si tratterebbe proprio di paura. L'uomo è un animale e fiuta i pericoli nel suo ambiente. Quando gli individui prenderanno coscienza del fondamento del proprio essere, capiterà che gli individui saranno costretti a giudicare se stessi in un modo inaudito. In altre parole: quanti scheletri abbiamo nel più profondo del nostro armadio? Solo ciascuno di noi lo sa, e solo ognuno di noi si giudicherà. Non sono certo un sostenitore degli assoluti e non riesco a concepire l'esistenza del male assoluto, pertanto, alla fine, tutti dovrebbero trovare qualche brandello di salvezza in se stessi. Alla fine il capitale. Beh, questa è in fondo la mia scommessa. Se il capitale non vuole saperne di guardare dentro all'abisso profondo mezzo metro, fatti suoi. Io gliel'avevo detto, o almeno l'ho detto agli intermediari (Ministero pubblica istruzione). Mondo di sopra, mondo di mezzo e mondo di sotto, Massimo Carminati docet
#1701
Tematiche Filosofiche / Filosofia dell'anarchismo
08 Giugno 2021, 15:54:28 PM
Qui si continua a discutere sul nulla. Si pretendono garanzie pure senza chiedersi quali garanzie stia offrendo la nostra democrazia che ormai è ridotta ad un colabrodo. Certo, c'è molta gente che se la passa bene, ma per quanto ancora? Sarei tentato di scrivere a Vasco Rossi e dirgli di aggiungere in fondo a "Gli spari sopra" nuovamente il secondo ritornello della canzone. Vorrei quindi proprio vedere cosa succederebbe senza quel debito enorme che ci permettono di contrarre. Caro Baylham, qui si parla di prefigurazioni deformate dall'ignoranza in merito al fatto che non si prenda in considerazione la forza affettivo/emotiva nel processo di aderire collettivamente ad un ideale prefissato in un futuro che sicuramente non si situerebbe certo di qui a qualche anno. Puoi anche accettare che la mia critica ad Hyde sia solo il frutto della mia magna ignoranza, ma di certo resterai nella tua/vostra altrettanto magna ignoranza fintanto che con la forza della ragione non si riuscirà a mettere l'essere umano con le spalle al muro. A distanza di quasi due mesi che vago per le stanze del forum mi rendo sempre più conto che tale problematica sia un tabù.


Chiaro sarebbe che un movimento democratico verso l'anarchia dovrebbe innanzitutto fare i conti con la materia prima di cui può disporre e dovrebbe fare i conti con i servizi che deve tenere in piedi (questi aspetti richiedono una articolazione in opposizione ai principi anarchici puri). Ma come già detto, fintanto che non viene sciolta la questione del fondamento della conoscenza, non se ne farà nulla. Intanto, se ti basta, puoi affidarti al punto di vista di Marco Follini su Mario Draghi apparso su adnkronos domenica scorsa. Se io fossi un liberale, premesso però che Follini non è Draghi, riterrei più che condivisibili le sue affermazioni. Ma purtroppo io non sono un liberale, o meglio, sono un anarchico liberale
#1702
Tematiche Filosofiche / Tutti filosofi.
08 Giugno 2021, 11:36:56 AM
Buongiorno a tutti. Dato che non riesco ancora a capire in modo chiaro se le mie idee di filosofo da bar siano più o meno condivisibili, vorrei dunque proporre a tutti voi il mio biglietto della lotteria. Le istruzioni per accedervi sono contenute in 5000 parole (35 minuti di lettura circa, ma anche meno ). Gli eventuali premi saranno distribuiti dallo stato italiano non so dove e quando. Attendo almeno un paio di vostre autorizzazioni a procedere nei modi consentiti dal Forum
#1703

Buongiorno Jacopus, tu dici che:

"Saper creare un mondo che descriva il mondo (grammatica, comprensiva di verbi e descrizione di azioni) ha come prima precondizione questa scommessa evolutiva, ovvero un cervello di gran lunga molto più efficiente di quello di ogni altra specie conosciuta"


Allora, o tu pensi che io sia in errore, o pensi che io abbia una mente più efficente. Oppure pensi che noi siamo più efficenti giacché confezioniamo dei modelli che descrivono il mondo. Per quel che riguarda il primo caso, io non ho una mente più efficente, mi sono semplicemente sbarazzato di un pregiudizio il cui paradigma si costituisce nell'affermazione ambigua che gli esseri umani siano anche degli animali. Per me gli esseri umani sono semplicemente degli animali. Di fatto, quel che io affermo corrisponderebbe in ultima analisi al fatto che noi siamo stati costretti a conoscere. Mai però, o quasi mai, ci è passato per la testa che agli "altri" non sia venuta tale smania speculativa solo perché non sufficientemente stimolati. In ogni caso un giorno vidi non so dove che un uccello aspettava che le macchine partissero da un semaforo per schiacciargli delle noci che lui andava a mettere vicino alla linea dello stop semaforico. Mica scemo, ma non è che tutti si comportino come lui. A mio modo di vedere il cibo difficilmente poteva rappresentare quel che io cercavo, ovverosia : non potrebbe essere stato il cibo a dargli una comprensione tale da maneggiare l'azione. Il cibo è cosa che si frequenta fin da quando eravamo batteri. Ci sarebbe infine bisogno di una comprensione tale da avergli fornito l'idea della segmentazione del tempo in azioni.
Dopo tu parli di prerequisiti. Una volta lessi un articolo di psico-linguistica in cui si pretendeva che la comunicazione gestuale potesse essere stata anteriore a quella fonetica. Non so dire, ma un sistema linguistico non dovrebbe necessariamente dipendere dalla voce. Mi sembra strano che tu possa sostenere un'ipotesi contraria, anche per la tua storia all'interno di questo forum, ma forse mi son fatto un'idea sbagliata.
Parli inoltre della compensazione cerebrale in casi di danneggiamento di qualcuna delle parti. Ho sentito dire che si tratta di una forma di sistema degenerato. Altro sistema degenerato sarebbe il sistema immunitario mettendo in evidenza che gemelli omozigoti rispondono anche in modi diversi alla manifestazione di una data patologia. Ci si sente

#1704
Tematiche Filosofiche / La comprensione delle cose.
07 Giugno 2021, 08:49:59 AM
Buongiorno Eutidemo, spesso mattiniero. Io giudico le persone, ma se loro non mi provocano difficilmente esterno dei giudizi da condividere con altri amici. Cerco infatti di guardarmi dall'abitudine umana di cercare alleanze per farsi forza contro qualcuno. Più che un giudice potrei essere semmai un buon carabiniere, ma essendo anarcoide i carabinieri rappresentano in un certo senso per me dei nemici naturali, come del resto lo sarei io per loro. Ti chiedo: se un selvaggio che non ha mai visto una pistola azionasse il grilletto e ammazzasse qualcuno, come verrebbe giudicato? Sarebbe accusato di omicidio preterintenzionale o verrebbe assolto per incapacità di intendere e volere? Infine, non mi sembra poi tanto un non senso l'incapacità di doversi (o potersi forse) fermare prima di compiere un gesto, ovvero di non saper dominare i propri impulsi. Spero di aver chiarito quanto intendevo affermare nel mio post precedente. Buon proseguimento di giornata
#1705
Tematiche Filosofiche / Struttura e Sovrastruttura
06 Giugno 2021, 22:29:10 PM
Bonasera a tutti. In questo topic Paul11 ha tra l'altro sostenuto un errore marxiano nel voler razionalizzare economicamente l'essere umano. Poi Anthonyi ha detto che banalizzare l'intuizione marxiana del rapporto struttura sovrastruttura ad una dipendenza delle istituzioni dal sistema economico non rende onore a Marx.
In un post precedente dissi che ritenevo non importantissima la spinta luterana e calvinista, ma ritengo sicuramente importante il ruolo della religione e della scienza. Ma vi siete mai chiesti cos'è che muove l'essere umano? Immagino di sì. A muovere l'essere umano moderno è il desiderio di mettere le mani sul tempo, cosa che non viene soddisfatta dalla semplice disponibilità della materia ora e sempre, ma pure da sentimenti che hanno a che fare coi luoghi dove dimorano i morti. Noi abbiamo bisogno di sicurezza e certezza. Di certezze ve n'è poche, di sicurezza ancor meno. Sembra oggi però che il desiderio di mettere le mani sul tempo si concentri più che altro sull'esternazione di sentimenti votati più che altro alla religione della scienza, ma soprattutto ai dispositivi che la scienza produce tramite la tecnica. La scienza si unifica alle religioni trascorse con la sua pretesa di raggiungere una qualche forma di immortalità e di risolvere in tal modo la problematica del luogo dove stanno i morti. Poco conta poi se salta fuori uno smartphone o una bomba atomica. Anche gli animali stanno accorti al tempo, ma non dimostrano la nostra cocciuta insistenza a dominarlo. Praticamente ci facciamo togliere il sogno ingenuo di un mondo come lo vorremmo. Se a qualcuno piace questo mondo si affidi pure alla struttura che va di moda oggi. Che è la stessa che presiede tutti gli animali, solo che gli animali non hanno quella trave che ci benda la mente; non gli occhi, la mente. In ogni caso, per chi voglia rispondere a questo post, si faccia ragione di rispondere prima al mio post del 29 maggio in carico a "Critica della storia della filosofia"
#1706
Citazione di: Jacopus il 05 Giugno 2021, 17:43:42 PM


Questa ipotesi è molto interessante. Quando nelle conversazioni quotidiane si dichiara scherzosamente che ognuno è ciò che mangia, o ciò che fa, o ciò che pensa, o ciò che dice, quella dichiarazione non è lontana dalla verità. L'opposizione ad una dichiarazione del genere deriva dalla scissione fra un mondo "alto" delle idee e un mondo "basso" delle passioni. In realtà idee e passioni sono inscindibili, così come inscindibile è ciò che il cervello pensa e ciò che il corpo fa: la loro scissione fu uno stratagemma di Cartesio per svincolarci dall'abbraccio soffocante delle religioni in ancien regime.
Quella divisione fra "braccio" e "mente" è una disposizione mentale appropriata anche per la divisione del lavoro, per la definizione dei popoli e per la costruzione dell'identità di genere (per secoli si è detto che vi erano popoli più razionali e logici e popoli emotivi, e per millenni le emozioni sono state riservate alle donne, mentre il calcolo apparteneva agli uomini).


Ti dirò Jacopus che quando penso alla storia di Adamo ed Eva, sarei propenso a pensare che fu l'uomo ad essere formato (o ad essersi formato) estraendone il corpo dall'essere che partoriva se stesso.
Per quel che riguarda comunicazioni istintive mi ha colpito come possano riconoscersi certe specie di pinguini. Gli studi sui pinguini sembrano all'oggi gettare anche nuove luci sul loro linguaggio/comportamento.
Proseguo a questo punto condividendo una seconda intuizione già meno fantasiosa della prima.
Ciò accadde quando vidi all'improvviso senza pensarci una formula inusuale dell'incipit del vangelo di Giovanni.
Vidi cioè la parola "Dio" come "ciò che ignoro". Da quel momento cominciai a pensare al verbo in senso grammaticale e all'azione. La mia domanda era a quel punto: come ha fatto l'essere umano a maneggiare i verbi e le azioni?
#1707
Tematiche Spirituali / Re:Riflessioni sul suicidio.
06 Giugno 2021, 14:07:23 PM
Citazione di: Kobayashi il 05 Giugno 2021, 17:10:16 PM
Daniele22, "Kobayashi" è un cognome abbastanza comune in Giappone. L'ho adottato molto prima che iniziassi a frequentare questo forum. Non vuole essere in alcun modo il segno di una mia "specializzazione" sull'Oriente.


C'è un brano nell'ultima opera di Sarah Kane, scritta poco prima di uccidersi, in cui racconta come una mattina, bevendo caffè nero amaro e fumando una sigaretta, riconosce all'improvviso, in una nuvola di vecchio tabacco quell'odore di medicinale dell'ospedale psichiatrico in cui era stata ricoverata, e così, dice, una ferita si riapre e da essa sgorga un dolore oscuro, ripugnante, un dolore pieno di vergogna.

È questo tipo di fragilità che mi sembra avere attinenza con il suicidio.


Ciao Kobayaschi, mi sono pronunciato sul mio ipotetico suicidio solo perché ritengo ozioso pronunciarmi oltre. Però ora mi pronuncio. Nel momento in cui mi rendo conto che una persona potrebbe anche suicidarsi per ammazzare spiritualmente un'altra persona, ritengo di non dover o voler commentare i suicidi delle persone
#1708
Tematiche Filosofiche / Struttura e Sovrastruttura
05 Giugno 2021, 18:03:19 PM
Citazione di: paul11 il 04 Giugno 2021, 19:31:44 PM
Marx dice alcune cose ben importanti, che la struttura produttiva, il luogo dove si produce ricchezza, tende a trasformare la sovrastruttura, che è divenuto il luogo della ridistribuzione della ricchezza in termini di fisco, assistenza e previdenza nel Novecento fino a noi.


Ciao Paul11, penso anch'io che il protestantesimo e poi il calvinismo abbiano inciso, ma non più di tanto. Se Marx ha detto quello che tu dici, l'ha forse fatto criticando la ricchezza in quanto surplus di lavoro da gestire, ma sarebbe stato più corretto se avesse detto che la struttura produttiva è il luogo dove si produce innanzitutto il risultato del lavoro, e non  quindi della ricchezza. E forse per questo riuscì a fare un'aspra critica all'anarchia. Giusta sarebbe invece la concezione che la struttura produce una sovrastruttura attraverso un fenomeno simile a quello di cui parlo nel post numero 4 all'interno del Topic "Ermafroditismo e linguaggio"
#1709
Citazione di: viator il 05 Giugno 2021, 15:31:23 PM
Non servirà a nulla ma faccio ugualmente una precisazione : daniele22 e jacopus esordiscono parlando di linguaggio mentre invece - volendo trattare delle origini biologiche della comunicazione, come suggerito - mi pare - da daniele22............bisognerebbe appunto riferirsi alla COMUNICAZIONE.


Il linguaggio altro non è che l'insieme delle lingue parlate dall'umanità. Cioè un insieme di convenzioni fonetiche strutturate NON ISTINTIVE. Al di fuori della umanità esiste ed è esistita la comunicazione, la quale rappresenta l'insieme dei messaggi fonetici, auditivi o di altro genere emessi o captabili dai sensi.



La comunicazione include (per gli umani) il linguaggio, mentre fischi, bramiti, ululati, segnali chimici, frinii, sibilii, dimenar di code, digrignar di denti e migliaia di altre tipologie di segnalazioni istintuali (risalenti magari alla trasformazione degli ermafroditi in sessuati ipotizzata da daniele 22) sono manifestazioni di origine ben precedente a qualsiasi linguaggio.



A questo punto noto solamente che spesso si legge del trattare di cose attualmente umane........saltellando allegramente tra i milioni di anni che separano le loro remote origini da quella che viene trattata come nostra invenzione e scoperta di appena l'altro ieri. Saluti.


Viator, il Topic da me proposto evidenzia la prima intuizione che direzionò altre mie ricerche, inconsapevole però del fatto che stessi ricercando qualcosa. Semplicemente continuavo la mia vita di sempre assecondando curiosità che da sempre cercavo di soddisfare, però da quel momento iniziai a direzionarle un po' di più. Ricerche quindi dal sapore sempre casuale però in certa misura più direzionate verso la lingua.
Una di queste ricerche, che in realtà erano solo speculazioni mentali più che consultazioni di testi, mi portò a considerare il linguaggio come sinonimo di comportamento. Il paradigma di tale affermazione si può sintetizzare con l'affermazione che un individuo nel suo muoversi nel mondo manifesti un suo linguaggio specifico che di sicuro ha a che fare con le sue esternazioni linguistiche, ma innanzitutto col suo carattere così come lo percepiscono gli altri percependo appunto le sue modalità comportamentali più frequenti di fronte a certe problematiche emergenti di volta in volta nella quotidianità. A questo punto il linguaggio appare come manifestazione di sè stessi a prescindere da una precisa volontà di comunicare qualcosa. Parla con un artista della funzione dell'opera d'arte e ne sentirai finché vuoi.
Da quanto detto è chiaro che mi pongo in netta opposizione con quanto dici. A volte viator ho come la sensazione che tu porga apposta il fianco per direzionarmi.
Citandoti:
"Il linguaggio altro non è che l'insieme delle lingue parlate dall'umanità. Cioè un insieme di convenzioni fonetiche strutturate NON ISTINTIVE. Al di fuori della umanità esiste ed è esistita la comunicazione, la quale rappresenta l'insieme dei messaggi fonetici, auditivi o di altro genere emessi o captabili dai sensi."

Immagino quindi, anche leggendo il paragrafo successivo, che tu distingua tra lingua ed esternazioni istintive (sarebbero quelle che tu chiami "comunicazioni").
A parte che mi sembra acclarato che vi siano specie che parlano tra loro, ti sei mai chiesto che quando tu ti muovi nel mondo lasci ineluttabilmente delle informazioni che possono essere interpretate da altri (umani e non)?
Dopo parli della lingua come ad un sistema convenzionale di segni. Pensavo che questa posizione fosse stata superata. A mio giudizio la trasmissione del significato di un gesto o di un suono si fonda sul fatto che tali segnalazioni vengano colte al volo, non quindi attraverso una convenzione. Ti faccio un esempio: non so se ricordi quando in parlamento avevano il vizio di votare schiacciando i bottoni anche dei parlamentari assenti (informazioni lasciate ineluttabilmente che possono essere interpretate da altri). La pratica era in uso, e accettata anche con fastidio. Tanto andarono le cose che il fastidio salì al punto tale che un giorno qualcuno perse le staffe e si scagliò contro i "pianisti" (incubazione e manifestazione). Tutti capirono che si trattava di chi spensieratamente perseverava in quella pratica illecita e non dei suonatori di pianoforte. Volendo, in questo fenomeno puoi scorgere la dinamica struttura/sovrastruttura.
Ti concedo il mio saltellare tranquillamente tra i milioni di anni, e di fatto anche Jacopus parla di ipotesi ardita, ma quella fu per me in effetti la prima intuizione che mi portò poi a sciogliere la questione della lingua umana. Quell'intuizione ancor oggi non mi è chiarissima. Ho voluto solo condividerla per vedere dove possa portare

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#1710
Buon sabato a tutti. Una intuizione che ebbi mi suggerì l'idea che il linguaggio tra viventi in generale possa costituirsi come una deriva dovuta alla comparsa di specie sessuate rispetto all'organismo ermafrodita. In questo senso, lo scambio di informazione tra organismi sessuati rifletterebbe un anelito al reciproco riconoscimento. Rifletterebbe contestualmente una mancanza presente all'interno dell'individuo sessuato che renderebbe necessaria in tal modo una forma di linguaggio