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Messaggi - daniele22

#1696
Citazione di: anthonyi il 26 Maggio 2021, 10:16:02 AM
Citazione di: daniele22 il 26 Maggio 2021, 08:34:17 AM
Buongiorno Viator, la mia bandiera è una bandiera che si raggiunge se la vuoi raggiungere. La via è chiara. Le altre sono bandiere che impongono nel qui e ora e la loro via è una via di menzogne. Come dice appunto il poeta " (la bandiera) non parlava nemmeno chiaramente dei volti e delle voci dei suoi possessori, ma anzi, nella maggioranza dei casi, nascondeva ciò che i santi della "bella patria" avevano combinato di massacri."

La via per l'anarchia deve passare attraverso l'allevamento della prole, ma già i nostri figli sono contaminati di questa nostra cultura cancerosa. Forse ci vorranno due o tre generazioni, ma avere una via nitida da seguire è molto. ciao
Ciao Daniele, e l'anarchia non è per te una bandiera?
La parola anarchia è un simbolo, esattamente come la bandiera. Tu punti ad affermare l'anarchia, esattamente come due secoli fa i fondatori del nostro stato puntavano a fondare l'Italia.
Anche loro venivano da generazioni che la parola Italia l'avevano masticato fin dai tempi di Dante.
Allora supponendo per assurdo che i teorici dell'anarchia diventino un giorno tanti da poter imporre l'anarchia ci sarà sempre e comunque qualcuno che l'anarchia non la vuole, che preferisce l'ancien regime, e allora la scelta è tra combattere per l'anarchia, o rinunciare al l'anarchia come fenomeno reale. Tu allora cosa pensi farà la tua prole?
Secondo me combatterà, perché è istintivo per l'uomo combattere per quello in cui tiene, e vincerà ed imporrà il suo sistema nel nome dell'anarchia.
E allora nascerà un'idea post anarchica, di qualcuno che critica l'anarchia, dicendo che è ipocrita, perché predica la pace ma in realtà si è affermata con la guerra.


Ancora una volta Anthonyi corri dietro al tempo. Ho detto che la mia bandiera si raggiunge SE la vuoi raggiungere. E la via è quella della decostruzione, chiara e tendente a togliere spazio alle menzogne. Io non voglio imporre nulla, siamo in democrazia, e se ci fosse un movimento come quello di cui parlavo nel post dedicato all'anarchia andrei a votarlo, nonostante io sia appunto tendenzialmente un anarchico. Ciao
#1697
Citazione di: Ipazia il 25 Maggio 2021, 23:22:06 PM
In filosofia il rigore è tutto. Anche nell'impostare le domande.


Brava Ipazia, complimenti. Per me, il rigore che ha portato avanti la filosofia da Platone in avanti è solo carta inchiostrata con cui non ci si può nemmeno pulire il sedere. Tu non ti sottrai a tale legge, io sì. Ma giungerà il giorno degli indiani. Tra voi ci sono solo molti pavidi o molti disonesti; forse siete solo dei giornalisti che temono che gli venga tolta la sedia di sotto il ....
#1698
Buongiorno Viator, la mia bandiera è una bandiera che si raggiunge se la vuoi raggiungere. La via è chiara. Le altre sono bandiere che impongono nel qui e ora e la loro via è una via di menzogne. Come dice appunto il poeta " (la bandiera) non parlava nemmeno chiaramente dei volti e delle voci dei suoi possessori, ma anzi, nella maggioranza dei casi, nascondeva ciò che i santi della "bella patria" avevano combinato di massacri."

La via per l'anarchia deve passare attraverso l'allevamento della prole, ma già i nostri figli sono contaminati di questa nostra cultura cancerosa. Forse ci vorranno due o tre generazioni, ma avere una via nitida da seguire è molto. ciao
#1699
 Ciao a tutti e in particolare a Paul11. Nel post precedente sostenevo che il motore immobile era la legge, o meglio il principio di attrazione repulsione e osservatore che sta all'interno (l'esserci).
Parlando dell'origine della nostra lingua un mio amico mi disse che non era possibile sollevarsi da terra tirandosi per i capelli. Giusta osservazione dissi. Però io non ho criticato il sostantivo, altrimenti sarei finito tra le schiere di coloro che han fatto la fine che hanno fatto. Ho invece criticato il linguaggio umano non in relazione alla lingua. Ho criticato cioè il suo comportamento, lingua compresa, cercandolo tra il comportamento di altre specie.
Son partito da una fede datami da una intuizione giudicata vera e ho proceduto con qualche altra piccola intuizione (sul fenomeno dell'intuizione ci sarebbe da dire qualcosa) lungo un percorso che mi ha dato la risposta che soddisfava la fede. Certamente posso averla forzata. Sono qui per questo in fondo. Fuori tema c'è da chiedersi come mai Severino abbia fatto più o meno la fine di Spinoza. Io non lo so.
Infine stop.
Nessuno comunque ha risposto alla domanda che non esplicitamente, ma quasi, avevo esposto nel topic. Ed era questo il problema sul quale volevo sentire la vostra opinione. Platone no, ma qualcun altro, e di sicuro c'è stato qualcun altro, sì. Non avrebbe potuto dunque affermarsi costui ponendo il primato delle riflessioni rivolte all'interiorità come sto facendo io in quest'istante? Non poteva cercarlo lì dentro l'essere? Basta con la ginnastica mentale. Tutti questi filosofi che citi sembrano avere fallito a quanto mi par di vedere.
A tutti voi che leggete: Oltre ai bombardati, ai morti di fame, a quelli che quasi lo sono, a quelli in galera e a tutte le nefandezze che si compiono impunite, è (con l'accento) infine pensando alla coscienza di zeno che immagina un individuo che va nel profondo della terra e la fa saltare per aria che ho deciso di svelare dove sta l'errore. Fosse per me si potrebbe anche lasciar fare, tanto, prima o dopo dovrà pur giungere qualcosa di diverso dalla vita, ma siccome sono una parte in un gruppo ........................ . Noi pensiamo di percepire gli oggetti coi sensi. Invece li percepiamo con la mente. Dio era il verbo, e ora, per quel che mi riguarda, si è allontanato, proprio come il cappello che cercava di raccogliere da terra Clint Eastwood, e in quel momento arrivava puntuale la pallottola di Lee Van Clif a farglielo volare via. Bestiale!, direbbe l'ispettore Coliandro. Io ho gettato un guanto di sfida con l'anarchia ... e lì ho udito che qui dentro nessuno comprende Einstein, ammesso che io l'abbia compreso. Lo getto ancora contestando 2400 anni di speculazioni filosofiche e voi non accettate la sfida. C'è pure tra noi un aspirante filosofo! Chissà che idea si è fatto del forum. Senza contare il rapporto tra numero di iscritti e numero di parlanti. Percentuali da covid. Complimenti e buona serata

#1700
O iano, ti chiedo dunque quale sia l'essenza degli atomi. Siamo partiti dalla critica alla storia della filosofia incentrata sull'essere e siamo fin qui giunti. L'essere è tempo dice Heidegger, ma che me ne faccio di tutto ciò? Come fa questo motore immobile a produrre tutto il movimento implicato dal tempo? Mi sembra che questa sia infine la risposta da dare. Allora io dico che il motore immobile corrisponde al principio di attrazione, repulsione e, terzo polo (quello che è infine determinato dall'osservatore), quello che si situa all'interno di tali polarità e che è quello che può riconoscere pertanto l'esistenza di tali polarità. Di fatto due entità non potrebbero rilevare alcuna differenza tra loro senza un punto di riferimento che rilevi la differenza. Nel nostro mondo umano tali due polarità sono rappresentate dal bene e dal male, dall'amore e dall'odio. Noi osservatori le designamo ciascuno a suo modo, ma non penso che si possa distorcere più di tanto tali concetti, a meno di proporre eccezioni che fuoriescono da un ragionevole principio di realtà
#1701
Buona mattinata. Forse mi sono riferito a vanvera a De Saussure, ma in ogni caso la sostanza resta. C'è una cosa iano di cui non possiamo parlare ed è l'essenza di qualcosa. Si tratta di un limite della nostra conoscenza. In altre parole noi possiamo parlare della storia delle immagini, ma non delle immagini. Forse io posso parlare della mia essenza, ma non ne sono proprio cosi sicuro, giacché per farlo dovrei riferirmi alla mia essenza valutandola in ogni istante in cui affermo me stesso. Potrei dire infine che la mia essenza risiede nel fatto che voglio vivere, almeno fino a quando essa muti in una voglia di morire, ma cosa me ne faccio di questa considerazione così banalmente ovvia?
#1702
Ciao viator e iano, cerco di fare una sintesi. Il verbo essere è usato nella lingua italiana e mi sembra che nella lingua araba venga omesso quando ci si riferisce al presente (quella dell'arabo mi è venuta d'istinto e l'ho scritta senza ben sapere cosa significhi di preciso). Viator, secondo me il linguaggio è in ultima analisi il dialogo che ogni essere vivente intrattiene col mondo. La nostra lingua soddisfa a tale esigenza essendone un prolungamento. Il mondo che separiamo mentalmente da noi tramite la conoscenza, rivela tramite la lingua una conoscenza collettiva che può rappresentarsi in una sorta di grande enciclopedia. Non rivela però al mondo i nostri sentimenti o affettività (nel bene e nel male). E pure sono questi che io personalmente vorrei che si rivelassero, giacché son questi a muovere il mondo. Naturalmente non pretendo che ciascuno si confessi pubblicamente, ma che si confessi pubblicamente l'efficenza con cui questi muovono il mondo. Sempre Viator, io dico che la lingua deve servire a comunicare, ma che serva a spiegare è altra faccenda e qui arriviamo all'autoreferenza della lingua umana. Se io riesco a comunicare a qualcuno che un frutto si può mangiare senza usare la lingua posso mangiarlo semplicemente davanti a lui. Se io dopo gli comunico un suono facendogli vedere il frutto probabilmente quel qualcuno associa il suono al frutto. Non vi sarebbe a mio giudizio autoreferenzialità quando si resti a tali livelli comunicativi. De Saussurre aveva introdotto i concetti di segno, referente e significato. E' sul concetto di referente che lavora soprattutto la nostra lingua sosteneva ed è per questo forse che si parla infine di autoreferenzialità. Io sosterrei invece che il referente è un concetto in più e basterebbe solo il segno a spiegare tutta la faccenda in relazione al significato.
Iano, tu parli di Einstein e Newton, ma non parli della meccanica quantistica. Parli giustamente delle conoscenze condivise, ma Heidegger cosa realmente sapeva della meccanica quantistica? A mio giudizio, molto poco. Dico questo senz'altro arbitrariamente, ma mi sembra che Heidegger abbia scambiato l'individuo per la massa di individui, cioè che abbia attribuito all'esserci dell'individuo le caratteristiche della sapienza collettiva umana, oscurando così il fondamento dell'individuo che sta a mio giudizio nell'affettività. Tutto ciò sarebbe accaduto perché ha tenuto fuori la parte affettiva del significato di ogni cosa e col termine cosa intendo qualsiasi cosa che la mente riesca ad imbrigliare tanto da poterne parlare anche a vanvera. Tale parte sarebbe invece inscindibile da quello che io chiamo il significato di una cosa che all'oggi è viziato (il significato) da tale mancanza. Nell'esser avanti a sé (e qui azzardo un'ipotesi) non terrebbe infatti conto del peso dell'affettività, facendola intervenire in modo disunito dalla conoscenza.


Immaginavo che sarebbero sorte richieste di spiegazione. Se queste risultassero soddisfacenti per voi, ripropongo ancora la domanda da me formulata nel chiedermi se il probema del linguaggio sia inattuale tanto a quei tempi quanto ora. Buona notte


PS: non ho letto il tuo ultimo messaggio iano, ma ho sonno
#1703
Buon pomeriggio. Azzardo una critica alla storia della filosofia. A mio giudizio tutto andò bene fino a Parmenide. Dopo di lui arrivò Platone. Senz'altro fu Parmenide a porre la questione dell'essere, ma io mi chiedo come mai i filosofi si siano tuffati in una bimillenaria speculazione circa l'essere senza sapere su cosa si fondasse il linguaggio.[/size] In effetti sul Cratilo di Platone vi è un dialogo sul significato delle parole, ma dopo averne letto qualche parte mi era sembrata farraginosa la dissertazione di Socrate . Del resto anche nel Menone mi era sembrata del tutto arbitraria la spiegazione su come lo schiavo apprendesse la geometria, tanto che fu messa in crisi da Leibnitz in maniera non del tutto esauriente. Mi chiedo dunque se il problema riguardante il fondamento del linguaggio fosse inattuale. E mi chiedo come mai possa essere, almeno in parte, ancora inattuale tale problematica.
#1704
Citazione di: Eutidemo il 23 Maggio 2021, 11:49:46 AM
I vostri "retroscenismi" politici sul perchè c'è chi fa una proposta e chi ne fa un'altra (e sul perchè c'è chi si oppone a tutte due), possono essere più o meno fondati e condivisibili; ma non era questo il tema che costituiva l'oggetto del mio TOPIC.
L'oggetto del mio TOPIC era se vi sembrasse o meno giusto rettificare un "obbrobrio" fiscale, unico in tutto il mondo civile, per il quale i patrimoni "ultramilionari" italiani scontano un'imposta di successione da far ridere (o meglio, piangere) i polli!
***
Disquisire se il momento e il contesto "giusto" fosse questo o meno, peraltro, mi rammenta molto il famoso apologo di Bertoldo, il quale si riservava di poter scegliere l'albero giusto in cui essere impiccato; figuriamoci, allora, se gli ultramilionari italiani, alcuni dei quali nell'attuale governo, potevano, ritenere che il momento e il contesto "giusto" potesse essere questo...ovvero qualsiasi altro (vedi nota)!
***
Se poi vogliamo continuare a girarci i pollici, a far finta di niente, e a disquisire sul sesso degli angeli, possiamo anche farlo; ma, almeno per come la vedo io, Il "momento" e il "contesto" per fare una cosa giusta, è SEMPRE e IN OGNI CASO!
Punto!
;)
***
P.S.
Se venisse accolta la proposta di Letta, anche il mio patrimonio ereditario, quando morirò, verrebbe a subire un prelievo superiore a quello (irrisorio) attualmente previsto; ma la cosa, sebbene sgradevole, mi sembrerebbe indubbiamente giusta.

NOTA
Come è noto, il patrimonio di Berlusconi, il quale nel 2001, con la legge n. 383/2001, abolì l'imposta di successione, ammonta attualmente a circa 8,2 miliardi USD; la cui lista dettagliata riempirebbe un elenco telefonico.
Quanto a Draghi, dispone di un patrimonio di gran lunga inferiore a quello di Berluscon De Berlusconi, ma che verrebbe comunque notevolmente "inciso" dalla proposta di Letta; ed infatti, Draghi è proprietario di 10 fabbricati, tutti di pregio, di cui uno anche in a Londra (parte in comproprietà), oltre a sei terreni e ad una partecipazione nella società "Serena".
In questo secondo caso (a differenza del primo), non sono affatto sicuro che la ritrosia di Draghi ad accettare la proposta di Letta sia dovuta esclusivamente a considerazioni di carattere personale; anzi, considerata la persona, ne dubito, però non c'è dubbio che personalmente gli convenga assai opporsi.
Quanto a Salvini, invece, non mi risulta che abbia un patrimonio tale da poter essere inciso dalla proposta di Letta; per cui, nel suo caso, l'opposizione a tale progetto, è l'unica che mi sembra determinata esclusivamente da ragioni strettamente politiche.


Giusto Eutidemo, allora mi associo a Paul11 nel suo post numero 9 in questo topic
#1705
Concordo con i pareri espressi e vorrei aggiungere qualcosa in proposito. Quando esplose la faccenda sono stato per un paio di settimane a prender nota di dati su contagiati, terapie intensive, deceduti, ma ben presto mi sono reso conto che i dati resi dal ministero della salute non erano manipolabili in modo adeguato per mancanza di protocolli omogenei sul rilevamento di tali dati. Col tempo poi ho escluso il covid dalle mie preoccupazioni confidando in una sorte a me favorevole.
Ho rifiutato il vaccino in modo razionale giacché non nutro alcuna fiducia nelle case farmaceutiche e nei nostri esperti e l'ho rifiutato a livello emotivo poiché non volevo perturbare l'equilibio del mio corpo. Di fatto mi sentivo bene e non ritenevo opportuno prendere un farmaco (devo dire che per natura non sono un tipo molto versato alla cultura della prevenzione). Mi ricordo in ogni caso che gli esperti dubitavano sull'entrata in scena di un vaccino a breve termine dati i tempi determinati dalle procedure per ottenere vaccini affidabili. Mi ricordo pure i loro commenti sullo sputnik, negativi soprattutto per i tempi in cui il vaccino era stato prodotto. Ricordo pure che tali commenti cessarono (Crisanti a parte che scatenò scalpore) quando poco tempo dopo (un'inezia a ben guardare nell'economia della produzione del vaccino secondo i vari esperti che a suo tempo si erano espressi) arrivarono in piazza i vaccini nostrani.
Concludendo ritengo che i nostri esperti ci illustrano non molto bene la loro sapienza (come messo in evidenza dai vostri post) nel mentre che non illustrano affatto la loro ignoranza. In sintesi, la scienza trasmette molto bene la sua sapienza, ma diviene ai miei occhi arrogante eludendo il fatto che in fondo, finché si cerca, vuol dire che siamo ignoranti
#1706
Citazione di: anthonyi il 22 Maggio 2021, 08:59:12 AM
Citazione di: Jacopus il 22 Maggio 2021, 08:45:54 AM
.
Molto meglio, in questo clima narcisistico diffuso far ricorso all'indebitamento, bambini e nuove generazioni di bambini non nati hanno il pregio di non votare.
In realtà, jacopus, i tempi non sono così lunghi. Il fantasma del debito tornerà a bussare alla nostra porta già dall'anno prossimo. Forse godremo di qualche rinvio in virtù del fatto che dobbiamo andare a elezioni e in Europa temono profondamente una riaffermazione delle forze populiste in italia, ma dopo le elezioni non avremo più alibi.


Buona domenica a tutti. Giusto, aggiungo un'altra considerazione. Ho sentito dire che Berlusconi e la dx terrebbero per gli attributi Draghi. Mi sa invece che Supermario (che non è Cipollini) tiene per le palline tutti, rigettando istanze che a lui non piacciono. A prescindere dalla bontà delle sue intenzioni, ho sentito parlare dell'ingenuità di Letta, ma forse Letta sapeva già che Draghi avrebbe rigettato la sua proposta, però a questo punto lo stesso Letta potrebbe rifiutare il rifiuto di Draghi e ritirare i ministri dal governo. Ma non può certamente farlo perché ha le palline e non le palline più grandi. In altre parole non saprebbe bene come muoversi (a pensar bene). In ogni caso, a me sembra che non sia il parlamento a legiferare, bensì il governo con i suoi decreti legislativi, lasciando il compito al parlamento di ratificarli. Ovvero, succederebbe il contrario di quel che dovrebbe succedere in una democrazia parlamentare. Nel frattempo che scrivevo Sapa ha aggiunto un post che sottoscrivo
#1707
Tematiche Filosofiche / Dogma e Doxa
21 Maggio 2021, 00:27:25 AM
Ciao a tutti. Stamattina dissi che la via della scienza fosse un'opinione e a occhio e croce sembra che nessuno mi abbia contraddetto. Approfittando di quel che ha detto IPAZIA ne ho modificato la frase: I dogmi non godono di grandi favori da qualche secolo. Anche la religione preferisce chiamarli "verità", verità di fede. L'opinione (inconsapevole) che ci ha condotti sulla via della scienza (religione compresa, prima scienza) li ha sostituiti coi paradigmi, che sono dei dogmi a tempo in attesa di falsificazione. Finchè questa non arriva sono più dogmatici delle più consolidate verità di fede. Sembra chiaro che i dogmi altro non sono se non delle grandissime doxe. Buona notte
#1708
Tematiche Filosofiche / Dogma e Doxa
20 Maggio 2021, 20:16:11 PM
Citazione di: daniele22 il 20 Maggio 2021, 20:03:01 PM
Citazione di: Alexander il 20 Maggio 2021, 15:08:53 PM

cit.Viator:Ecco quindi il perchè quasi nessuno saprebbe dire da qual parte siano nati i dogmi


Come non si sa? Se andiamo su WP troviamo tutte le date in cui sono stati promulgati i vari dogmi di fede. Il dogma  è paragonabile al palo che regge il recinto,  ed ha valore per il credente in quella particolare religione. Viator non è chiamato a credere nei dogmi. Il credente non necessariamente deve accettare supinamente il dogma, infatti esiste la teologia dogmatica che riflette sui dogmi e sul motivo della loro promulgazione. Il dogma spesso mette come motivo di fede una tradizione speculativa o devozionale interna alla religione che è antecedente la promulgazione del dogma stesso.


Mi è scappato l'invio. Ciao Alexander, ti debbo ancora una risposta. Intanto rispondo a questa. Viator forse parlava dell'origine del dogma, però è vero pure che ha detto una cosa ambigua con quel quasi nessuno (siamo tutti ignoranti o forse qualcuno conosce la causa dell'origine del dogma?) Avrei dovuto citare Viator, ma alla fine va bene così. Ciao
#1709
Tematiche Filosofiche / Re:Sottosopra.
20 Maggio 2021, 14:04:07 PM
Citazione di: viator il 20 Maggio 2021, 13:07:44 PM
Citazione di: baylham il 20 Maggio 2021, 11:57:57 AM
Non capisco perché gli oggetti non esistano mentre esiste il punto di vista, il quale mi appare a sua volta un oggetto.
Mi ricorda "i fatti non esistono, esistono solo interpretazioni", asserzione che non condivido affatto.
Che il sopra o il sotto siano convenzionali non toglie il fatto che tali concetti siano comprensibili da quasi chiunque, anche da molti animali, che sebbene privi del linguaggio, riescono a fare questa distinzione.

Non sono affatto d'accordo sulla prima parte. Definizione (ovviamente umana e quindi soggettiva) di OGGETTO : "Ciò che concretamente esiste od è esistito, ovvero che produce od ha prodotto inesorabilmente degli effetti indipendentemente dalla nostra capacità di percepire o di avere in passato percepito tali effetti".

I punti di vista non sono oggetti, bensì (insiemi di-) CONCETTI, quindi risultano essere soggettive astrazioni le quali possono avere oppure non avere effetti sul mondo che circonda il concepente.

Circa "i fatti non esistono, esistono solo le interpretazioni" sono invece d'accordissimo nel trovare sbagliatissima tale affermazione. Essa è di significato puramente antropologico-solipsistico, in quanto il suo dettato appropriato avrebbe dovuto essere : "Per l'uomo i fatti esterni alla sua capacità di percezione e concezione non esistono, esiste solo l'interpretazione umana di ciò che è in lui o che comunque "è entrato" in lui.".


Certo, poi hai voglia disquisire se la "realtà" possa stare anche fuori di noi oppure si concretizzi solo una volta che sia entrata in noi. La discussione, appunto, circa il solipsismo. Saluti.


Buongiorno Viator, non si finisce mai di imparare, dato che io pensavo che il solipsismo fosse solo una patologia che a questo punto mi vedrebbe un ammalato quasi cronico. La realtà infatti è per me sinonimo perfetto di conoscenza o consapevolezza, vedi tu. Mi fa piacere pertanto scoprirla in veste di pensiero filosofico nel quale verrei gettato senz'altro.


Quindi, a dimostrazione della mia appartenenza non validata da me dato che non conosco il filosofo di spicco di tale movimento di pensiero (che troverò di sicuro su wikipedia), dirò che i fatti non esistono, esistono solo se tu li vedi. Così come forse accadde quando uno vide le triplette all'interno della sequenza genetica (vago ricordo forse errato nella terminologia). Gli altri vedono poi se tu hai visto giusto. Ciao
#1710
Tematiche Filosofiche / Dogma e Doxa
20 Maggio 2021, 10:11:00 AM
Buon giovedì, in particolar modo ad Eutidemo che non conosco se non per una sua particolare predilezione a porre dei paradossi. Di fatto, mi sembra che con questo topic egli riproponga in maniera meno sfacciata un altro paradosso. Per rispondere a tale topic stavo per collegarmi al sito, ma mi sono accorto che ero già collegato. Qualcuno potrebbe sostenere che Daniele22 sia stato tutta la notte davanti al PC. Qualcun altro potrebbe dire: no, Daniele22 si è semplicemente dimenticato di uscire dal sito. Qualcun altro potrebbe non dire nulla. L'unica persona che può sciogliere la questione è Daniele22, però, rivelando come si è svolta la faccenda impone di fatto ai due contendenti un dogma. Gli è però che Daniele22 possa mentire.


L'importanza del Dogma, giacché in fondo sarebbe questa importanza che ci fa dire la nostra opinione sulla notte brava del Daniele22, sarebbe data dal motivo di dover dare una spiegazione al comportamento di Daniele22. Se non ci fosse alcun motivo di tale spiegazione a mio giudizio nessuno avrebbe (innanzi tutto e per lo più) esternato la propria opinione.


A questo punto io potrei sostenere che la fisica tiene in piedi due teorie sul moto che pur compenetrandosi non si armonizzano. Tali due teorie rappresenterebbero per me due opinioni in seno al corpo della fisica. Se queste due opinioni si sono formulate sarebbe evidente che siano state formulate per una loro importanza nella nostra economia di vita. Io non sono malizioso e non mi pongo il problema di pensare che la fisica sia in errore, anche se di fatto lo è e tutti si aspettano in qualche misura una unificazione di tali opinioni a prescindere che questa unificazione debba per forza compiersi. Mi pongo invece il problema, che la scelta della via della scienza possa rappresentarsi come una semplice opinione per determinare infine lo stile di vita di un gruppo di persone. Buona giornata