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Messaggi - Alberto Knox

#1696
Citazione di: iano il 24 Marzo 2022, 07:58:45 AM
Citazione di: Alberto Knox il 23 Marzo 2022, 23:33:36 PMSe il mondo è razionale, almeno in gran parte, qual'è l'origine di quella razionalità? non può sorgere unicamente dalla nosta mente , perchè la nostra mente riflette ciò che già c'è. Il nostro successo nello spiegare il mondo tramite il rigore della scienza e della matematica è solo un caso ? oppure è valida la mia tesi secondo cui è inevitabile che gli organismi biologici che sono emersi dall ordine cosmico debbano riflettere quell ordine nelle loro facoltà conoscitive?
La realtà sembra sufficientemente coerente perché noi ,esseri razionali, di essa parti, vi si possa interagire effettuando previsioni.
Dire perciò che la realtà è razionale sarebbe come dire che il legno è segaiolo.
Ma cosa ci dice la sega del legno?
Che, per un falegname, in modo scusabile, il mondo è fatto di seghe?














Non è così, Quasi tutti accettano il principio di ragione sufficente , l'intera impresa scientifica si regge sull assunzione della razionalità della natura . E in genere questo lo accettano anche i teologi visto che credono in un Dio razionale. C'è una ragione sufficente per credere nel principio di ragione sufficente? di solito funziona molto bene ,le mele cadono a causa della gravità , il cielo è azzurro perchè le molecole dell aria diffondono le radiazioni a bassa lunghezza d'onda e così via. Ma questo non ci garantisce che debba funzionare sempre e ovviamente, se è falso, non ha più senso cercare delle spiegazioni ultime. In ogni caso, infallibile o no, vale la pena di accettarlo come ipotesi di lavoro e di vedere dove ci porta.
#1697
Citazione di: Ipazia il 24 Marzo 2022, 07:25:54 AMNon siamo hegeliani e neppure feticisti del soggetto. Già alla morte di Hegel i suoi allievi più dotati dovettero rielaborarne il pensiero fino al suo rovesciamento.

Ciò che è reale e fondamento del razionale: vi è genesi, corrispondenza; non identità.  Peggio ancora per l'idealistica conclusione della citazione: "ciò che è razionale è reale".

Il soggetto è un aggregato di eventi. Ma è un aggregato vivente e pensante da prendere sul serio perché è l'incontrovertibile condizione di ogni vivente, la risultante di un processo unico e irripetibile che gli dona una immanentissima aura di sacralità.  Da non feticizzare neppure essa, ma da rispettare. Collocandola razionalmente nella dovuta scala dei valori, secondo lo spirito del tempo storico umano.
Perchè necessiti di enfatizzare l'idolatria con l'aggettivo "feticismo"? hai di queste perversioni ?
Se il soggetto fosse solo un aggregato di eventi, esso sarebbe completamente spiegabile col mero studio delle sue parti .Evidentemente invece non è riassumibile in questo modo. Diciamo che l'intero non equivale alla somma delle sue parti. La frase " la risultante di un processo unico e irripetibile che gli dona una immanentissima aura di sacralità " non la condivido del tutto, non trovo che debba esserci un fondamento di unicità riguardo la coscienza e i modi dell intelletto umano. Non sappiamo cosa c'è la fuori. Domanda:è razionale parlare di mistero Per quanto riguarda l'esperienza spirituale e per quanto riguarda Dio , l'uomo e il mondo? è la ragione che infine porta al mistero.

#1698
Per chi pensa che io intenda esaltare l'essere umano dico subito che la specie fisica Homo può anche non contare assolutamente niente per quel che mi importa , ma attenzione, l'esistenza di una mente in un organismo di un pianeta nell universo è sicuramente un fatto di importanza fondamentale. Non è affatto un evento casuale , non è un dettaglio banale, un sottoprodotto secondario di cieche forze fisiche casuali.
#1699
Cerco di rispondere a entrambi dunque:  Naturalmente qualsiasi elaborazione concettuale è elaborazione del Logos , in quanto questo è essa stessa un elaborazione umana. è un riferimento a qualcosa che rimanda all archè dell essere. Ma come sappiamo non esiste l'essere in quanto tale inteso come fenomeno sussistente e autonomo.
Che cosa ci fa dire "io sono" ? l' io sono è il risultato di un aggregazione di più sistemi , relazione armoniosa di reti neurali , sinaptiche, centri nervosi , neuroni che comunicano messaggi tramite le reti neurali. Quante sono le reti di connessione neuronali? un milione di miliardi dicono. i computer di tutto il mondo probabilmente non arrivano ad una cifra simile. E questo è quello che ci portiamo nella scatola cranica. E questo è il lavoro dell universo in ultima analisi, Tutto questo per aver la possibilità di dire "io" . Quando noi diciamo "comunicare un informazione" pensiamo subito ad una mente che prima elabora e poi comunica. Ma non è vero, Se si guarda all'evoluzione fisica dell'universo notiamo un percorso di complessità graduale che va dalle informzioni fisiche iniziali, che sono il calore, la comparsa dell'entropia la termodinamica e la gravità queste non sono solo un evento fisico, il calore, è un informazione fisica, l'entropia è un 'informazione fisica del tempo che dice che qualsiasi cosa passa da uno stato all'altro , dall'ordine al disordine , la termodinamica,la gravità è la sorgente dell ordine ecc  tutto questo è quell istanza formativa che io chiamo Logos. Certamente è filosoficamente  discotubile , metto in relazione il mondo e la mente umana in pratica, non sto facendo altro.
Ora passiamo al concetto di mondo : Se siete Hegeliani , voi dite che "ciò che è reale è anche razionale" Allora la domanda è : Se il mondo è razionale, almeno in gran parte, qual'è l'origine di quella razionalità? non può sorgere unicamente dalla nosta mente , perchè la nostra mente riflette ciò che già c'è. Il nostro successo nello spiegare il mondo tramite il rigore della scienza e della matematica è solo un caso ? oppure è valida la mia tesi secondo cui è inevitabile che gli organismi biologici che sono emersi dall ordine cosmico debbano riflettere quell ordine nelle loro facoltà conoscitive?
#1700
Tematiche Spirituali / Su Dio , l'uomo e il mondo
23 Marzo 2022, 12:53:32 PM
Vorrei itrodurre questo mio argomentare con una lettera , ed è la seguente:
"Per me, quel Dio della Chiesa , è morto e sepolto, ma , sono forse ateo per questo? gli uomini di chiesa mi considerano tale, ma io amo,  e come potrei provare amore se io non vivessi e se altri non vivessero ? e nella vita c' qualcosa di misterioso, che venga chiamato Dio o natura umana o altro, è cosa che non riesco a definire chiaramente , anche se mi rendo conto che è viva e reale e che è Dio o un suo equivalente." chi scrive è Vincent van Gog , in una lettera indirizzata a suo fratello Theo.

Mi è parso utile aprire un altra discussione specifica per quanto riguarda il Logos, nella discussione "cosa vuol dire logos" mi pare che ,quello che sta emergendo da quella discussione, sia il risultato di una crisi del pensiero nei riguardi di Dio dell uomo e del mondo. Fin quando si pensa al logos come  un ente separato, al di fuori  da sè come dice Iano, sarà sempre difficile riscoprirlo. E viene quasi da scambiare il termine logos con il nome Dio. Ma se si pensa al logos come è il principio costitutivo non solo di noi stessi ma della realà attorno a noi, allora noi stessi siamo fatti di logos , perchè è ciò che permette di essere costituiti di materia e di pensiero. La mia tesi riguardo al Divino quindi,  è  quella di voler  riportare il divino nel mondo e non nei cieli.  L'uomo, dicendo uomo cosa si dice? diciamo gli scopi e i modi della vita, ovvero, la libertà. E infine il mondo , ovvero la terra ,la natura , l'energia , la materia , l'informazione...mettete insieme questa triade filosofica e cosa avete? avete una visione.  La capacità di armonizzare Dio uomo mondo ha significato nei tempi costruire la struttura che venne chiamata "società" .è importante parlarne ai giorni nostri? io dico di sì. Allora io mi chiedo ci sono di punti cardini su cui basare l'esperienza spirituale? dei punti in comunione che oraganizzano l'esperienza spiritule così da poterli elencare e riscoprire ? dico di coltivare una vita spirituale ma esattamente che cosa vivo?
Ho postato la lettera di Van Gogh come primo spunto di riflessione , che è il mistero che lui identifica come qualcosa di vivo e reale e che è Dio o un suo equivalente. Vorrei sapere se anche voi provate il senso del mistero nei confronti della vita e del mondo. Perchè penso che sia questo mistero uno dei punti cardinali su cui costruire l'esperienza Spirituale. Ovviamente la domanda è posta sia al credente che al non credente. Ma ancor di più verso chi sostiene di avere una vita Spirituale.
#1701
Tematiche Filosofiche / Re: Cosa vuol dire Logos?
22 Marzo 2022, 12:11:35 PM
Citazione di: daniele22 il 22 Marzo 2022, 08:42:42 AMQuindi la condivisibilità dei concetti c'è, quel che invece non c'è è di sicuro la condivisibilità dell'etica. Quella la darà il numero di seguaci della nuova concettualità, consapevolezza da condividere per accettazione
Dal momento che questo è il mio argomento posso intervenire senza essere tacciato per infiltrato.
Detto questo , Se dici che la condivisibilità dei concetti c'è . Devi anche spiegarne le regole su cui si basa, questa condivisibilità. Ovviamente si ritorna sui significati , ma i significati delle parole non possono essere soggettive, e il significato di un concetto,poi,  prende forma in base al contesto . Per quanto riguarda l'etica essa è ben diversa dai soli significati e dalla comprensione concettuale. Poichè per la logica, può essere molto conveniente uccidere una persona, o dichiarare guerra a un popolo per trarne i numerosi vantaggi. Allora che cosa fa L' etica di un uomo? Pensate quando kant , riprendo sempre lui, il quale volle giungere a fondare un etica non più solo eteronoma (bisogna fare il bene perchè lo dice il papa , perchè lo dice il genitore , perchè lo dice chissa chi) ma autonoma , bisogna fare il bene per  il bene stesso che si impone, per rispetto verso il dovere che costruisce queso tipo di ragioen.  Ebbene , kant, nella morale autonoma non può che fondare questa morale su due cose che non hanno a che fare con la ragione , 1 "il sentimento2 e secondo "l'imperativo categorico" non c'è etica , e ripeto, non c'è etica, senza l'emozione vitale di un uomo di trovarsi al cospetto di qualcosa di più grande e di  importante di sè. L'etica nasce da questa percezione di dovere , imperativo categorico. tanto la morale eteronama tanto la morale autonoma sono sotto questa dimensione imperativa. L'etica dunque ha che fare con la ragione o col sentimento?
"bonum facendum male evitandum" Questo gerundivo di Tommaso D'Aquino rivive nella morale kantiana.
#1702
Tematiche Filosofiche / Re: Cosa vuol dire Logos?
21 Marzo 2022, 13:06:27 PM
Siamo passati , da dove nascono le parole, al significato delle parole e infine sul giudizio etico del significato delle parole? Non abbiamo che andare alla ragione del fenomeno umano inteso come quella ragione che vuole vedere tutto, non solo quello che le fa comodo e la ragione che vuole vedere tutto dice esattamente una cosa :
"Contradictio est regula veri, non contradictio falsi", la contraddizione è la regola del vero, la non contraddizione del falso. la veduta di insieme di Hegel ci rimanda propio a quella ragione che non vuole vedere solo la tesi ma vuole vedere anche l antitesi come parti totalitarie della visione di insieme e la visione di inseme vede esattamente quell antinomia che impasta l esistenza di pace e di guerra, di odio e di amore, di amicizia e inimicizia, di sincerità e falsità. Questa ..è la ragione che vede l'insieme di hegel.

. In quanto  il giudizio etico sulla guerra , poi, essa non viene dalla ragione. Viene dai sentimenti. Ma la ragione , e vado a concludere, non è esaustiva nemmeno riguardo alla domanda kantiana di "cosa posso sapere" cioè la conoscenza . Naturalmente la ragione fornisce dati, esattezze. Ma quando si tratta poi di pensare a queste esattezze, e di dare un significato complessivo a loro, Per giungere esattamente al significato complessivo della natura dell universo , dove solo all interno del quale può prendere ragione e consistenza la domanda sul senso dell esistenza dal quele poi trarne un giudizio complessivo.  Il senso della mia vita, me lo posso forse costruire io?
ebbene, quando si tratta di capire il significato ultimo della natura , ecco che le esattezze che la ragione consegna , vengono interpretate diversamente dagli stessi che la producono, dagli stessi scienziati.
Gli elementi che la ragione fornisce, all elaborazione della costruzione intellettuale , non possono essere sintetizzati in una visione complessiva  in un sistema. Non si può dare quella prospettiva razionalista che dice "ti dimostro che dio c'è" laddove dimostrare l'esistenza di dio significa chiudere il mistero dell essere perchè significa trovare la chiave che pone l'inizio e la fine dell essere , l alfa e l' omega perchè questo è in gioco nel concetto di dio.  e ve bene..
#1703
Tematiche Filosofiche / Re: Caso e necessità.
20 Marzo 2022, 13:30:05 PM
Citazione di: iano il 20 Marzo 2022, 00:10:25 AML'essere in quanto tale è tradizionalmente la premessa necessaria di una relazione, che per essere tale prevede però almeno una minima molteplicità , mentre l'essere in quanto tale non implica necessariamente una relazione, in quanto esso si giustifica da solo, nella sua possibile unicità.
Il problema diventa allora come un essere considerato necessario perché' possa esservi una relazione, senza però implicarla già in se', possa diventare poi il soggetto di questa relazione.
Non fraintendermi, mi sento in sintonia con gran parte di quello che dici. La domanda è se può esistere l'essere in quanto tale, cioè come fenomeno slegato dalle relazioni che come fai notare è la premessa necessaria per avere l'essere . Mi sembra che entrambi neghiamo la possibilità che un essere in quanto tale possa esistere. Non c'è nessuna volontà che ordina  e calibra le leggi dell universo in modo tale che queste leggi poi permettono la relazione fra materia e leggi , le quali permettono l'insorgere dell essere. Poichè una spiegazione delle propietà dell essere non è autosufficente ma dipende da qualcosa d'altro, allora diciamo che queste propietà sono contingenti. Cioè dipendono da qualcosa d'altro. è possibile che le leggi del nostro universo , pur non essendo , per logica, le uniche possibili , siano tuttavia le sole leggi possibili capaci anche di dare origine alla complessità organica oltre che fisica. Forse il nostro è il solo universo possibile che permetta la biologia e di conseguenza l'insorgere dell essere , l'unico in cui possano nascere organismi coscienti ; ed allora, sarebbe il solo universo conoscibile possibile.

p.s.
Ora mi sono ricordato di te, avevamo già chiaccherato quando ho parlato della voluntas di Shopenhauer.

#1704
va bene, mi riitiro dalla discussione.
#1705
Citazione di: Jacopus il 19 Marzo 2022, 20:33:41 PMDetto in altri modi, l'uomo è una scimmia, la scimmia più intelligente possibile e cosa fanno le scimmie?

Le sciemmie, come ogni altro animale selvatico , agiscono per impulsi istintuali, tutti gli impulsi istintuali di un animale selvatico sono congeniati in modo da volgersi infine a vantaggio suo e della specie a cui appartiene. Nello spazio vitale di un animale selvatico non esiste conflitto fra le sue inclinazione e un certo "dovere" , tutti gli impulsi interiori, cioè, sono "buoni" . Per l uomo è andata perduta questa armonia paradisiaca, e le funzioni specificamente umane , come il linguaggio e il pensiero concettuale , hanno permesso la l accumolazione e la trasmissione di un sapere comune. Di consegnuenza, l'evoluzione storico culturale dell umanità segue un ritmo enormemente più veloce dell evoluzione puramente organica, filogenetica,di tutti gli altri esseri viventi. Però gli istinti, cioè le modalità innate di azione e di reazione, rimangono legati anche nell uomo al ritmo evolutivo degli organi , che è molto più lento, e non riescono a tenere il passo con la sua evoluzione storico culturale .Quindi le tendenze naturali non sono più perfettamente sincronizzate con le condizioni di civiltà in cui l 'uomo è venuto a trovarsi ad opera delle sue attività mentali. Questa è la differenza fra noi e le scimmie. Secondo me
#1706
Citazione di: viator il 19 Marzo 2022, 19:34:42 PMIl percorso (attraverso l'evoluzione, ma per tappe rigorosamente successive).....si compie dalla sensorialità allo IdS, poi verso psiche, memoria, coscienza, intelletto, mentalismo, ragione, ideatività, capacità di astrazione (eccola, la chiave dell'esempio da te portato), capacità di trascendere la realtà materiale (la chiave comincia a girare nella serratura)
La chiave girerà meglio se ci mettiamo un pò d'olio , nelle sensiorialità psichiche da te elencate manca l'insorgere delle emozioni. Mi rifaccio quindi agli scritti di Antonio Damasio il quale è un neuroscienziato, psicologo e saggista , e nei suoi scritti svela appunto che ci sono 6 emozioni universali che ogni essere umano, esattamente nella misura in cui è umano, prova, che voglia.. o non voglia. la prima di queste è la paura , la rabbia, la felicità e la tristezza e poi il disgusto e la sorpresa. Lui non lo dice Damasio ma io queste 6 emozione penso che si debbano interpretare a coppie , come polarità , perchè riproducono l atteggiamento di apertura e di chiusura. La paura dice chiusura, la rabbia dice apertura. di fatti la maniera in cui si vince la paura è esattamente quella di generare rabbia, altrimenti no, altrimenti si fugge come sencoda opzione  e se non si può fuggire ci si blocca ci si chiude in difesa , come i ricci , anche noi un pò come loro ci raggomitoliamo a volte , alla nostra maniera. La stessa cosa vale per la felicità (apertura) tristezza (chiusura) la stessa cosa vale per il disgusto (chiusura) e la sorpresa (apertura) immaginate la vostra espressione quando provate disgusto? viene da chiudere gli occhi e la bocca e invece immaginatela mentre provate sorpresa , gli occhi si aprono. si apre a volte anche la bocca dalla sorpresa e si sgrana gli occhi. cioè la vita psitica riproduce i due movimenti base della vita fisica , sistole e diastole. Aspirazione e ispirazione , chiusura/apertura del cuore e dei polmoni. E perchè la psiche non dovrebbe avere un battito anche lei esattamente come gli organi vitali? Ma se la paura è un emozione il coraggio che cos'è? è un emozione? no, il coraggio non è un emozione , è una virtù. LE virtù da dove vengono? ci sono? esistono?
#1707
Citazione di: Ipazia il 19 Marzo 2022, 19:14:53 PMLa "regola aurea" è un modello di comportamento idealistico che, a partire da tutte le religioni citate, è stato sovente contraddetto, con le giustificazioni più pittoresche, la principale delle quali è la demonizzazione dell'avversario, pertanto non meritevole di applicazione della regola suddetta.

Non si tratta solo di ipocrisia e falsa coscienza, ma tale regola, calata nella realtà delle relazioni umane, è semplicemente inapplicabile in molte circostanze.


è stato detto "homo, homini , lupus" Lo dicava Plauto, è in latino, per quell uno o due che non l han capito; "l'uomo per l'altro uomo  è un lupo" che cos'è l'uomo? un lupo e quindi di fronte a un lupo cosa defi fare? difenderti! e quindi l'atteggiamente più giusto nei confronti degli esseri umani è la diffidenza, la difesa, a volte anche l aggressione perchè la miglior difesa è l attacco.. 30 anni dopo, circa, un altro commediografo che si chiamava Cecilio Stazio in risposta a Plauto, scrisse.." homo , homini, Deus" l'uomo, per l altro uomo, è un Dio...chi ha ragione? bhè ci sono argomenti a fovare del pensare all uomo come i peggiori nemici e ci sono elementi per pensare all uomo come la fonte della consolazione . Certo sono consapevole degli amori non corrisposti ma non abbiamo da andare da nessuna parte se non nell altro per difenderci , per curarci per sentire il  calore del sentimento, l'abbraccio , l amore. Certo a volte è causa di dolore e non vogliamo vedere nessuno e ci ritiriamo dal consorzio umano , ma è solo per rigenerarsi e poi tornare ad essere abbracciato ad abbracciare..
la vita è movimento, un modo per dire morte è "equilibrio termodinamico" la vita per poter essere ha bisogno di dis-equilibrio perciò occorre muoversi! non rimanre inchiodati nella contraddizione che ho palrlato all inzio , uscire dallo stallo che ci fa chiudere a riccio di fronte al fenomeno umano. Ma dice sei ingenuo Alberto? che parli di amore, di umanità , di gentilezza , di relazione armoniosa col prossimo, non vedi come gira il mondo? non vedi che devi difenderti, che devi farti valere,che ha volte devi anche passare sull altro se  vuoi vivere? A questa domanda io rispondo no, non sono un ingenuo , sono fisicamente fondato. E so che ogni ente è un isieme di relazioni armoniose che a loro volta si relazionano con altri sistemi e se questa relazione non avviene in modo armonioso può diventare un problema fisico, psichico, e spirituale. Più riesco a introdurre armonia nel sistema più il sistema di cui io sono una parte ne trarrà beneficio. Ed è per questo che quello di cui stiamo parlando non è moralismo , questa è..fisica.
#1708
Citazione di: viator il 19 Marzo 2022, 17:16:10 PMIl "gene egoistico" a parer mio è ciò che geneticamente (appunto !) ha consentito l'evoluzione della individualità personale ed il sorgere della coscienza umana, e la mancanza di una indispensabile forma di egoismo connaturato avrebbe per prima conseguenza impedito lo sviluppo - nel viventi - di ciò che è ben più fondamentale delle nostre convinzioni culturali, fideistiche o filosofiche : L'ISTINTO DI SOPRAVVIVENZA. Saluti.





ok , hai perfettamente ragione, il gene egoista può essere interpretato come l'istinto di sopravvivenza e tutti noi lo possediamo . Anche gli animali allora hanno il gene egoista . Ma lo avevano anche i magistrati uccisi dalla Mafia? Falcone , borsellino , Antonino Saetta , Rosario Livatino, Antoni Scopelliti e tanti altri senza dimenticare i 29 carabinieri e polizziotti morti per la difesa di questi magistrati. Fra questi ricorderei Rosario Livatino , il quale si rifiutò di avere la sua scorta personale , egli sosteneva che "se quelli mi vogliono ammazzare, lo faranno con o senza scorta, e se mi uccidono con la socrta saranno 4 o più le famiglie che dovranno piangere le propie perdite" aveva l'istinto di sopravvivenza? sì , cosa gli ha fatto venir meno a quell istinto fondamentale di cui parli ?
#1709
Citazione di: green demetr il 18 Marzo 2022, 22:03:11 PM
Citazione di: Alberto Knox il 14 Marzo 2022, 21:28:02 PMah ma poi mi dicono che questo è moralismo, è buonismo ,  la vita è un altra cosa. Devi avere il coraggio di dire...
No, questo non è, moralismo, questo non è buonismo. Perchè tu che leggi cosa vuoi dal prossimo se non essere trattato con umanità bontà e gentilezza? sei un moralista perchè vuoi questo? sei un buonista? risponditi.
Io dall'altro non voglio niente, come abbiamo già detto sul concetto di logos, ciò che è in ballo è il medium, che usiamo come strumento per relazionarci, per te è la parola, per me è il discorso.
A me non interessa essere trattato bene, se questo "bene" non serve a farmi diventare qualcosa di diverso da quello che io sono già.


la domanda non era rivolta alla tua individualità soggettiva. Era rivolta all umanità intera, in questo caso a chiunque legge la domanda. Cosa vogliamo dal prossimo, ricevere abusi ? venire sfruttati? venire umiliati?  credo che la risposta sia no. Ed è precisamente in questo che si trova l essenza della legge morale "non fare agli altri quello che non vuoi che gli altri facciano a te" Notare che questa regola d'oro la si ritirova nella legge morale Kantiana , nel Cristianesimo , come sappiamo bene ma poi anche nel :
_Induismo; non bisognerebbe comportarsi con gli altri in un modo che non è gradito  a noi stessi: Questa è l'essenza della morale
_Giainismo ; L'uomo dovrebbe comportarsi con indifferenza verso le cose mondane e trattare tutte le creature del mondo come egli stesso vorrebbe essere trattato
_Religione Cinese; Quello che non desideri per te, non farlo neppure ad altri uomini.
_Buddhismo; Una condizione, che non è gradita o piacevole per me , non lo deve essere neppure per lui; e una condizione che non è gradevole per me come posso imporla io a un altro?
_Ebraismo ; Non fare ad altri ciò che non vuoi che essi facciano a te
_ Cristianesimo; Tutto quello che volete che gli uomini facciano a voi , anche voi fatelo a loro
_Islam; Nessuno di voi è credente fintanto che non desidera per il propio fratello quello che desidera per se stesso
 
è solo una banale coincidenza che tutte le piùgrandi tradizioni spirituali del mondo abbiano in comune questa regola morale ? oppure mette in evidenza la possibilità dell uomo di uscire dai sui vincoli di egocentrinsmo, di interesse personale, di volontà di potere ? e come si esce? Qual'è la condizione trascendentale che rende possibili queste affermazioni e questi comportamenti?   quella che vedo come risposta è l'aver legato se stessi a qualcosa di più grande di sè, è l'aver trasceso il semplice interesse naturale dove regnerebbe "il gene egoista"
#1710
Tematiche Filosofiche / Re: Cosa vuol dire Logos?
18 Marzo 2022, 16:38:36 PM
Citazione di: daniele22 il 18 Marzo 2022, 16:21:28 PMCaspita! Mi pare di parlare con iano Alberto. Il tuo pensiero è un pensiero ciarlatano come molti altri pensieri all'interno del forum. Io avevo detto: "Nella dialettica ci si deve ricordare di ciò che si è detto e di quel che si è sentito. Altrimenti diventa sopruso. Ritorno pertanto a chiedere quello che chiedevi tu. Come nascono dunque le parole?"
Te lo dico quindi più per ammonirti, ché altrimenti non avrei dovuto nemmeno risponderti: il senso, tanto quanto il significato, non sarebbero per me cose che si trovano nel senso che li si cerca o che li si costruisce, bensì ti verrebbero addosso, li esperiresti costituendosi da sé senza cercarli e pure in certo senso cercandoli, ma precipuamente senza cercarli cioè cogliendoli al volo come opportunità di vita sia per il tuo bene che per il tuo male. Proprio come accade ad un buon ricercatore che coglie i segni là dove uno meno bravo nel suo stesso campo non li vede.
la tua premessa su come per te si trovano i significati sono affari tuoi, Non la vedo così è inutile che continui sulla medesima riga. Invece di ammonire me , comincia a leggere prima di postare così magari correggi gli errori che anche in altri post sono stati imbarazzanti. Ho detto che non ho altro da dire!!