.................spiego meglio il concetto storico.
le più antiche scritture non parlano di spiritualità come viene intesa comunemente oggi.
Sia i Sumeri che gli Ari intendono trasmettere alle generazioni future delle tradizioni culturali.
Ad esempio i libri Veda degli Arii sono un corpus eccezionale d iscritti, una vera e propria enciclopedia che intende trasmettere un sapere.
Furono i primi commentari nei Vedanta e delle Upanisad che costruirono il Brahmanesimo e quindi l'Induismo e poi allora il concetto di atman prende piede e infine il giainismo e il buddismo .
La stessa cosa avviene nel passaggio fra civiltà sumerico-accadica in assiro-babilonese e costruzione infine dalla cultura ebraica identificativa di un popolo .
Quindi il concetto "spirituale" avviene nel passaggio e contaminazioni di civiltà. ma all'inizio anche nel concetto di spirito o atman
non è ancora intriso del significato ellenistico della filosofia greca che separa nettamente quel'antico infero e supero .
Una sotto-chiave di lettura è che ad un certo punto della storia la Terra stessa viene identificata come mortificazione dell'esistenza
da quì l'espiazione di una colpa nell'esistenza terrena.ma così non fu all'inizio delle culture sumeriche e dei Veda.
La volta celeste non era identificata ancora come "lontana" dalla Terra e gli dei abitavano i monti, quindi ila Terra che confina con il cielo, ed abitavano quindi con gli uomini come dei o semidei.
L'errore antropologico è d ipensare che lu'omo a dun certo punt oesplora i monti, le foreste, naturalisticamente acquisice conoscenze che sottraggono quindi a lmito i significati.La relazione è se l'uomo conosce fiscamente gl ide ispariscono.
NO.
Perchè il gianismo e il buddismo nascono per dare interpretazione alla relazione atman ed esistenza e quindi entra in gioco il karma e il dharma e la reincarnazione
Lo stesso passaggio avviiene nella cultura occidentale, anche se ovviamente con significazioni diverse, ma con problemi di origine uguali ,vale a dire quale è il significato dell'esistenza se esiste lo spirito ?
L'inferno delle spiritualità che separano corpo fisco e anima/spirito, oppure inteso come ciclo di reincarnazioni che evolvono in corpi fisici che dovrebbero raggiungere la perfezione e rompere quindi il ciclo dell'esistenza. Quì non c'è l'inferno, ma la signifcazione originaria è appunto il rapporto esistenza umana dentro le condizioni di natura con un corpo fisico nel divenire che nasce e muore contrapposto alla perfezione paradisiaca o del nirvana che è eterno.
Non sono uguali, ma le similitudini sì, perchè il sistema di relazione ha basi ontologiche e significazioni simili;
la terra è già maya e inferno, per cui i desideri, i piaceri sono invece il luogo del dolore e della sofferenza in quanto inestinguibili per il corp ofisic oche continuamente li richiede per soddisfarsi, al contrario la perfezione o abita in un aldilà o vine vinta vincendo la sfera dei desideri che corrompe lo spirito /atman
Ho semplificato la stesua, ma spero di aver fatto passare i concetti
Personalmente ritengo che l'errore occidentale sia la dicotomia netta fra corpo e spirito, questo dualismo che contamina il concetto di esistenza di vita in un corpo fisico che fa quindi vivere la spiritualità in contrapposizione troppo spesso con l'esistenza e quindi non aiuta a vivere.
le più antiche scritture non parlano di spiritualità come viene intesa comunemente oggi.
Sia i Sumeri che gli Ari intendono trasmettere alle generazioni future delle tradizioni culturali.
Ad esempio i libri Veda degli Arii sono un corpus eccezionale d iscritti, una vera e propria enciclopedia che intende trasmettere un sapere.
Furono i primi commentari nei Vedanta e delle Upanisad che costruirono il Brahmanesimo e quindi l'Induismo e poi allora il concetto di atman prende piede e infine il giainismo e il buddismo .
La stessa cosa avviene nel passaggio fra civiltà sumerico-accadica in assiro-babilonese e costruzione infine dalla cultura ebraica identificativa di un popolo .
Quindi il concetto "spirituale" avviene nel passaggio e contaminazioni di civiltà. ma all'inizio anche nel concetto di spirito o atman
non è ancora intriso del significato ellenistico della filosofia greca che separa nettamente quel'antico infero e supero .
Una sotto-chiave di lettura è che ad un certo punto della storia la Terra stessa viene identificata come mortificazione dell'esistenza
da quì l'espiazione di una colpa nell'esistenza terrena.ma così non fu all'inizio delle culture sumeriche e dei Veda.
La volta celeste non era identificata ancora come "lontana" dalla Terra e gli dei abitavano i monti, quindi ila Terra che confina con il cielo, ed abitavano quindi con gli uomini come dei o semidei.
L'errore antropologico è d ipensare che lu'omo a dun certo punt oesplora i monti, le foreste, naturalisticamente acquisice conoscenze che sottraggono quindi a lmito i significati.La relazione è se l'uomo conosce fiscamente gl ide ispariscono.
NO.
Perchè il gianismo e il buddismo nascono per dare interpretazione alla relazione atman ed esistenza e quindi entra in gioco il karma e il dharma e la reincarnazione
Lo stesso passaggio avviiene nella cultura occidentale, anche se ovviamente con significazioni diverse, ma con problemi di origine uguali ,vale a dire quale è il significato dell'esistenza se esiste lo spirito ?
L'inferno delle spiritualità che separano corpo fisco e anima/spirito, oppure inteso come ciclo di reincarnazioni che evolvono in corpi fisici che dovrebbero raggiungere la perfezione e rompere quindi il ciclo dell'esistenza. Quì non c'è l'inferno, ma la signifcazione originaria è appunto il rapporto esistenza umana dentro le condizioni di natura con un corpo fisico nel divenire che nasce e muore contrapposto alla perfezione paradisiaca o del nirvana che è eterno.
Non sono uguali, ma le similitudini sì, perchè il sistema di relazione ha basi ontologiche e significazioni simili;
la terra è già maya e inferno, per cui i desideri, i piaceri sono invece il luogo del dolore e della sofferenza in quanto inestinguibili per il corp ofisic oche continuamente li richiede per soddisfarsi, al contrario la perfezione o abita in un aldilà o vine vinta vincendo la sfera dei desideri che corrompe lo spirito /atman
Ho semplificato la stesua, ma spero di aver fatto passare i concetti
Personalmente ritengo che l'errore occidentale sia la dicotomia netta fra corpo e spirito, questo dualismo che contamina il concetto di esistenza di vita in un corpo fisico che fa quindi vivere la spiritualità in contrapposizione troppo spesso con l'esistenza e quindi non aiuta a vivere.

che raramente risultano tali se progettati a tavolino e poi perché, proprio per la sua artificiosità, mancava di quell'unicum che rende autentico un cammino di questo tipo, che presuppone una maestro autentico alla sua sorgente. Contrariamente ad Apeiron però non ritengo che si scelga un fiume piuttosto che un altro con un "salto nel buio", con un atto di fede. In realtà mi sembra che siamo "attirati" verso una sorgente piuttosto che un'altra. Cos'è che ci attrae a seguire il corso di un fiume piuttosto che un altro? La nostra stessa , connaturata , visione dell'esistenza, quella che noi sentiamo più "vera", più vicina al nostro sentire. E' la stessa ragione per cui aderiamo ad una certa filosofia e ne rigettiamo altre; che ci sentiamo attratti da una mora piuttosta che da una rossa
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