Inverno. La correlazione fra armi da fuoco, omicidi e segregazione c'è, ovvio, ma non nel senso che tu ritieni, altrimenti dovrebbe essere applicato anche ai maschi, ma nel senso che una cultura maschilista impone il concetto dell'onore che va lavato eventualmente con il sangue. E in questo concetto di onore rientra anche la verginità, onorabilità delle donne del clan. Personalmente solo in Calabria ho visto molte persone sfoggiare sotto la giacca o fra pantaloni e maglietta un'arma da fuoco e dubitavo che fossero appartenenti delle FFOO.
A proposito delle istanze radical chic, che propongono il politicamente corretto a spese delle vere lotte di classe, hai perfettamente ragione. Il partito radicale o il vecchio partito repubblicano sono l'espressione politica in Italia di questa visione. Due considerazioni in proposito. La prima. Molte forze conservatrici in Italia sono così arretrate da non prendere in considerazione questa opzione come "arma di distrazione di massa", perché non vi è stato un passaggio verso una borghesia responsabile e consapevole. La maggioranza dei ceti conservatori sono portatori di una cultura fortemente materialista, barocca, priva di una visione a lungo termine ed esemplarmente rappresentabile attraverso la mitica figura del marchese del Grillo. Giungere ad una visione di uguaglianza almeno formale, come nelle società realmente occidentali è troppo. E questo si riflette in svariati campi e più genericamente nella mentalità mafiosa dell'italiano medio, che non guarda all'interesse generale, alle conseguenze delle proprie azioni, ma pensa esclusivamente alla familia e ai suoi clientes.
Seconda considerazione. Da parte mia, lungi da voler affrontare un discorso di diritti civili per sviare l'attenzione su altri diritti ben più cogenti. A differenza di alcuni pseudo-marxisti, credo che le condizioni di vita che gli occidentali hanno instillato nel globo siano ingiuste e intollerabili. È pur vero che per modificare l'attuale stato di cose servirebbero movimenti di massa che non ci sono e pertanto mi limito a predicare, sperando che la parità di diritti e il superamento di visioni tradizionaliste possa anche condizionare positivamente la lotta per i diritti materiali, anche se su questo secondo fronte, visto l'andazzo generale, sono ancora più pessimista che rispetto al miglioramento della condizione della donna nella nostra società. In ogni caso, in entrambe le situazioni si tocca il portafoglio di qualcuno e si giustifica la situazione sulla base delle più colorite e disparate teorie biologiche, sociali, storiche, religiose e chi più ne ha, più ne metta.
A proposito delle istanze radical chic, che propongono il politicamente corretto a spese delle vere lotte di classe, hai perfettamente ragione. Il partito radicale o il vecchio partito repubblicano sono l'espressione politica in Italia di questa visione. Due considerazioni in proposito. La prima. Molte forze conservatrici in Italia sono così arretrate da non prendere in considerazione questa opzione come "arma di distrazione di massa", perché non vi è stato un passaggio verso una borghesia responsabile e consapevole. La maggioranza dei ceti conservatori sono portatori di una cultura fortemente materialista, barocca, priva di una visione a lungo termine ed esemplarmente rappresentabile attraverso la mitica figura del marchese del Grillo. Giungere ad una visione di uguaglianza almeno formale, come nelle società realmente occidentali è troppo. E questo si riflette in svariati campi e più genericamente nella mentalità mafiosa dell'italiano medio, che non guarda all'interesse generale, alle conseguenze delle proprie azioni, ma pensa esclusivamente alla familia e ai suoi clientes.
Seconda considerazione. Da parte mia, lungi da voler affrontare un discorso di diritti civili per sviare l'attenzione su altri diritti ben più cogenti. A differenza di alcuni pseudo-marxisti, credo che le condizioni di vita che gli occidentali hanno instillato nel globo siano ingiuste e intollerabili. È pur vero che per modificare l'attuale stato di cose servirebbero movimenti di massa che non ci sono e pertanto mi limito a predicare, sperando che la parità di diritti e il superamento di visioni tradizionaliste possa anche condizionare positivamente la lotta per i diritti materiali, anche se su questo secondo fronte, visto l'andazzo generale, sono ancora più pessimista che rispetto al miglioramento della condizione della donna nella nostra società. In ogni caso, in entrambe le situazioni si tocca il portafoglio di qualcuno e si giustifica la situazione sulla base delle più colorite e disparate teorie biologiche, sociali, storiche, religiose e chi più ne ha, più ne metta.

) ma la realtà è questa. Non è un complotto miei cari. E' ora che i maschietti si tolgano, oltre al prosciutto di montagna, anche i baffi neri e la coppola dalla testa. Io l'ho già fatto e vi assicuro che il testosterone continua a fluire vigoroso nel mio organismo.
. Io ti posso rispondere da un punto di vista laico. Come ha già detto Anthonyi, l'autismo è una malattia organica, considerare gli autistici delle persone malvage e cattive a me risulta incomprensibile, visto che non sono certo mosse dalla consapevolezza se si comportano in un certo modo. L'autismo inoltre si muove su un spettro molto variegato, fino agli autistici ad alto funzionamento (leggere i libri di Oliver Sacks, per farsene un'idea, oltre che per leggere dell'ottima letteratura anglo-americana). E' come se tu dicessi che un tetraplegico merita di andare all'inferno mentre un criminale ha bisogno di amore e magari se la cava con un pò di purgatorio. Ammesso che anche il criminale è diventato un delinquente per ragioni socio-ambientali (ma non sempre), a me sembra che chi sta male per motivi organici non dovrebbe essere condannato, seppure in camera spiritualis.