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Messaggi - viator

#1711
Salve. Devo rimproverare a InVerno di "ignorare" il fatto che Dio - come tanti nostri opportunistici e demagogici Legislatori - è responsabile (ovviamente meritorio) delle proprie Leggi, ma non del loro rispetto e conseguenze, le quali sono ovvia responsabilità di quegli "irresponsabili topolini ciechi" degli umani.

Per imparzialità, poi, devo rimproverare a me stesso di non aver capito (quanto sono limitato !!) che - come affermato da socrate78 e da anthonyi - l'embrione risulti in possesso di una volonta' propria, anche se - sembra - di difficoltosa espressione ed interpretazione.

Chissà allora, visto che gli embrioni dovrebbero venir ammessi alle elezioni, quale mai partito essi voterebbero oggi, dopo la scomparsa della Democrazia Cristiana ??!!. Saluti.
#1712
Salve Socrate78. Citandoti : "In realtà Viator, ovviamente da non credente non ci crederai a priori, ma vi sono testimonianze molto interessanti di preti esorcisti (come un certo Padre Sergio) che si sono trovati a liberare i genitori che avevano compiuto aborto volontario dalle anime dei loro figli abortiti, che appunto erano anime purtroppo in stato di dannazione perché li avevano odiati in maniera irreversibile a causa del fatto che erano stati privati del dono della vita!".
A questo punto devo evidentemente arrendermi ai misteri della fede, del tipo : "Ma i due genitori come hanno fatto a sapere che le anime della prole da loro abortita si trovavano in stato di dannazione ?? VUOI PER CASO CHE GLIELO ABBIA RACCONTATO QUALCHE PRETE DI NOME SERGIO ?". Saluti.
#1713
Salve socrate78 : Citandoti : "L'aborto è un'azione moralmente orribile ed è di fatto sempre una SOPRAFFAZIONE di un soggetto più forte (l'adulto) su un essere in condizioni di assoluta debolezza (l'embrione o il feto)".Scusa ma anche strappare l'insalata dall' orto o "bonificare" un acquitrino dalle larve delle zanzare rappresenta la sopraffazione di un più forte. Oppure tu consideri lecito l'egoismo di specie che deve vietare di nuocere agli umani e permettere OGNI E QUALSIASI EGOISTICA SOPRAFFAZIONE ai danni delle vite non umane ?

continuando : "Quanto alla giustificazione secondo cui con l'aborto si priverebbe della sofferenza una persona che avrebbe in vita gravi malformazioni ciò equivale esattamente a quello che i nazisti affermavano quando dicevano che esistevano vite non degne di essere vissute: si tratta di un atto di presunzione in cui l'adulto si arroga il diritto di stabilire a priori quale vita è degna di essere vissuta e quale no".Circa questa considerazione, sono perfettamente d'accordo con te.

Infine : "Per la mia fede cristiana l'aborto è un peccato che grida vendetta agli occhi di Dio, e aggiungerei di più: il male che viene fatto con l'aborto non è solo un peccato mortale per chi compie questo atto, ma siccome ogni essere umano è dotato di anima fin dal concepimento ecco che una volta che l'anima dell'abortito si sgancerà dal feto che la ospita essa a mio avviso si renderà conto perfettamente del male che gli è stato fatto e probabilmente odierà i genitori per non avergli dato la possibilità di sperimentare la vita o comunque soffrirà per quest'ingiustizia che le è stata fatta".
Non sapevo che l'anima si insediasse al momento della fecondazione : tempo fa, di questo argomento feci oggetto di uno specifico "topic" ma non ricordo di aver visto chiarito da te o da altri tale aspetto. Ma l'anima quindi sta "a disposizione" in qualche magazzino gestito da Dio, oppure viene creata dal nulla ogni volta, oppure proviene dallo sperma maschile o dal seme femminile ?. La cosa interessante però sarebbe che l'anima (alla faccia della "nobiltà d'animo" e dalle pietà di cui dovrebbe essere corredata essendo creazione divina) sia in grado di odiare "perchè non ha potuto sperimentare la vita". Pazzesco ! L'anima, entità spirituale esterna ed estranea alla vita corporale e biologica, che si lamenta di un danno prodottogli da degli umani (i genitori abortisti). Quindi l'uomo, secondo te, sarebbe in grado di distruggere, annullare, vanificare ciò che Dio crea ??. Sono trasecolato. Saluti.
#1714
Salve anthonyi. Citandoti : "Molte delle citazioni teoriche dei critici di Freud parlano proprio di ossessione. D'altronde Freud ha portato la sessualità addirittura nella culla dei bambini, in contrasto con il senso comune che vede i bambini come puri, come angioletti".


Trovo meravigliosa la tua capacità (volontaria od involontaria, non importa) di saper suscitare le mie obiezioni.

Freud ha rivelato la radice della sessualità ove essa sta. Che il "senso comune" (si chiama in effetti "l'ipocrisia socioculturale che vuole negare e mascherare ciò che è naturale") attribuisca purezza e personalità "angelica" (toh, ecco un concetto spiritual-religioso che trovo nuovo in te!) ad un essere vivente generato - guarda caso - dal sesso (per carità.......che dico ! generato dall'AMORE il quale notoriamente non è parente neppur remoto di sesso ed istinti).............che il senso comune, dicevamo, non fornisca nessuna patente di scientificità......questo lo sanno anche i bambini.

proseguendo : "Parlando della società, soprattutto di quella nella quale viveva Freud, ha senso parlare di ossessione per la sessualità, naturalmente in senso negativo. Anche in questo caso ci sono analisi che evidenziano la nevrosi di quella società che infatti dopo pochi decenni sfociò nel Nazifascismo".


Le ossessioni, essendo null'altro che l'espressione dell'istinto, secondo me sono rigorosamente neutre, quindi lasciamo perdere positività e negatività. Sarebbe come dire che l'istinto di sopravvivenza di un massacratore sia da considerare negativo perchè i massacratori fan danno agli altri, mentre quello di un martire che vuole immolarsi sarebbe positivo.Il massimo però lo raggiungi facendo riferimento al Nazifascismo. Spiegami un poco allore quali sarebbero state le nevrosi (anch'esse a sfondo sessuale ?) alla base del Maoismo e della Rivoluzione Culturale.
Infine circa : "Comunque questa associazione che fai tra istinto ed ossessione credo sia errata, è vero che l'istinto è sempre presente, ma solitamente esso è in equilibrio tra i vari istinti, le emozioni e la ragione, il concetto di ossessione, tipicamente inteso in senso negativo, denota uno squilibrio, tutto a favore di una sola componente".............devo prendere la decisione che prese anche Lidbergh quando decise di partire in aereo per Parigi ; "......sorvoliamo !".

Non pretendo che tu capisca che alla base di tutti i nostri contenuti sia psichici che mentali (sia in chiave ontogenetica che filogenetica) c'è solamente UN UNICO ISTINTO che poi prenderà tutte le forme ed i "componenti" che hai citato e moltissimi altri ancora. LA TENDENZA A SALVAGUARDARE SE' STESSI e - subito dopo oppure subito prima, dipende dalle circostanze - A FAR SOPRAVVIVERE LA SPECIE. Saluti.
#1715
Salve socrate78 : "Forse non c'entra moltissimo con un topic strettamente filosofico (anche se Freud è considerato tra i maestri del pensiero filosofico), ma il modello che Freud elaborò in base al quale la sessualità umana attraverserebbe diverse fasi(orale, anale,fallica e poi genitale adulta) è ancora valido e adottato dalla psicologia e psichiatria moderne? Oppure ha il difetto di ricondurre alla sessualità infantile tutti i problemi caratteriali e comportamentali di un ipotetico adulto e quindi è riduttivo?"


Se ciò che biologicamente e materialmente ha generato l'esistenza dei filosofi non deve venir considerato filosofia...................oppure pensiamo che il pensiero veleggi liberamente nell'etere ed ogni tanto qualche cranio umano si apra di colpo, ne acchiappi uno e si richiuda!

Stiamo parlando della TEORIA psicanalitica e quindi le teorie, sinchè non vengono smentite da delle DIMOSTRAZIONI SCIENTIFICHE, restano sospese nel mondo astratto.
Circa poi la PRATICA PSICANALITICA, da subito vi fu chi era parzialmente o totalmente in disaccordo. Infatti attualmente il pensiero e la "terapia" psicanalitici risulta frazionato in diverse correnti (partendo dalla precoce originaria frattura tra FREUDIANI e JUNGHIANI.
Personalmente considero Freud un autentico pioniere. Io attribuisco a lui la "scoperta" (nel senso di teorizzazione) della corrispondenza tra una specie di trinità orifiziale (bocca-vagina-ano) e la trinità biopsicomentale di mente, psiche e corpo (di cui la presunta evoluzione nelle "fasi" da te citate sarebbe la logica conseguenza).

Non sto a descriverti una simile interpretazione, considerando il "luogo" in cui stiamo scrivendo, eccessivamente perbenistico.
#1716
Salve anthonyi : Citandoti : "L'ossessione di Freud sul ruolo della sessualità nel comportamento umano è probabilmente il punto più debole delle sue argomentazioni. L'inventore dell'inconscio, ed anche del metodo psicanalitico, purtroppo tende spesso ad essere associato univocamente alle sue argomentazioni sessuali, probabilmente perché tutti noi siamo ossessionati dalla sessualità stessa".



Capolavoro di logica, il tuo intervento.

Freud secondo te era ossessionato. Il fatto di risultare ossessionati - secondo te - indebolisce le argomentazioni di un ossessionato circa ciò che lo ossessiona (TUTTO DA DIMOSTRARE !).Dopodichè tu ipotizzi-affermi che siamo tutti più o meno ossessionati. Quindi sembra che l'ossessione per quella certa cosa rappresenti la normalità.Quindi Freud risultava - a quanto sembra - ossessionato dal sesso come tutti noi.

Onde evitare le ire di chi non si sente per nulla ossessionato dal sesso (molti DICONO che il sesso non è importante anche se MOLTISSIMI DI MENO riescono a farne a meno tranquillamente)..............sarebbe stato opportuno precisare che Freud considerava - giustamente - il sesso un istinto, e gli istinti non possono che risultare di natura ossessiva, significando la parola "ossessione"......."ciò che è sempre presente in noi indipendentemente dalla nostra consapevolezza o dalla nostra volontà di negarne l'esistenza".


Ora, se ti dicessi che l'istinto di sopravvivenza (del quale l'impulso sessuale è semplicemente l'espressione specifica - cioè a livello di specie)...................è una ossessione (rileggere la mia definizione soprastante) comune a tutti i viventi, presente in ogni circostanza della vita ed avente l'ASSOLUTA precedenza su tutto il resto .............tu che mi diresti ?. Saluti.
#1717
Salve Ipazia. La scienza è la figlia della razionalità, generatasi quando la razionalità stessa riuscì a divincolarsi dall'empirismo per avviarsi - grazie all'aumentata prosperità di alcuni ambienti umani - verso il "lusso" della sistematizzazione delle percezioni.
"Ora basta con il semplice continuare a percepire sempre le medesime sensorialità.........troviamo qualcuno che abbia sufficiente tempo ed ingegno per dare un ordine, una verificabilità, una ripetibilità non occasionale all'unica fonte delle realtà : le nostre percezioni sensoriali". Iniziò così il tentativo di espandere il soggettivo rendendolo collettivo e poi quindi (vana speranza) oggettivo.Saluti.
#1718
Salve iano : Citandoti: "Ma tutto comunque funziona più o meno bene secondo percorsi che non sembrano avere nulla di razionale , ma che qualche ragione dovranno pur avere.
In questo possibile parallelo è interessante notare come chi meno legge e studia possiede le più inossidabili certezze".

La prima parte la rettificherei inserendo il termine "causa" al posto di "ragione".

Per la seconda parte, non trovo tale osservazione (verissima) minimamente interessante bensì desolantemente ovvia. Il dimunuire delle cose che si conoscono non può che gererare la diminuizione, sino alla scomparsa dei dubbi. Stante che i dubbi non sono altro che gli interrogativi circa le origini di ciò che si sa, quindi la perfetta ignoranza npn potrà che identificarsi con l'assenza di dubbi, il cui "vuoto" verrà immediatamente riempito da ciò che altri dicono di sapere (vedi religioni). Saluti.
#1719
 Salve. A proposito della distinzione, che io trovo ovvia e dirimente ma purtroppo sembra risulti trascuratissima all'interno delle discussioni umanistico-umanitarie, ........tra........;



       
  • organismo (=ente chimicamente costituito che racchiude relazioni, localizzazioni e funzioni che permettono di differenziarlo dagli esseri "inanimati"),
  • essere vivente (=organismo che, in particolare, possiede un metabolismo e si riproduce),
  • individuo (essere vivente che, in particolare, possiede le caratteristiche che permettono di appartenere ad una specie),
  • essere umano (=individuo che, in particolare, possiede le caratteristiche (le cosiddette "facoltà mentali", NON IMPORTA IN QUALE MISURA) che gli permettono di appartenere alla specie "homo"),
  • persona (=essere umano che possiede a livello completo TUTTE LE NORMALI "facoltà mentali".

A proposito di tali distinzioni (ogni "gradino" delle quali ovviamente contiene e sovrasta il gradino precedente – ovvio che la persona sia anche un essere umano, un individuo, un essere vivente ed un organismo)............volevo provare a chiedere : ma le facoltà (cioè la possibilità di scegliere liberamente un comportamento) che una persona può esercitare sugli "esponenti" degli altri sottostanti gradini..........fin dove possono (o dovrebbero potersi) spingersi ?.


Naturalmente esistono diversi ambiti, diverse angolazioni dalle quali si può rispondere : c'è la Legge, c'è la morale, c'è l'etica, c'è la religione (quest'ultima ottica la trascurerei poichè introduce – per l'uomo – degli ingredienti, degli aspetti dottrinari e dogmatici ai quali la religione ha già dato ampie e secche risposte attraverso il concetto della irrinunciabile spiritualità e sacralità della figura umana la quale si intende esistere – in completa dignità – sin dal momento della semplice fecondazione biologica).


Gli esempi sono semplici : per la Legge sappiamo che è vietato nuocere a-, sfruttare o sopprimere altre persone od esseri umani.
Per quanto riguarda le altre "figure viventi o biologiche" le Leggi cominciano a diversificarsi poichè, mentre continuano generalmente ad opporsi alla soppressione di individui e di esseri viventi, permettono via via lo sfruttamento o persino la proprietà di individui, esseri viventi ed organismi.


A tale proposito il criterio dovrebbe essere quello per cui l'uomo avrebbe il diritto di esercitare una sorta di "potestà" sul resto del mondo organico. Potestà che – da un lato – conferirebbe il diritto di veder rispettata la propria vita da parte del mondo organico stesso, dall'altro lato conferirebbe all'uomo il "diritto" di struttare gli aspetti "inferiori" del mondo organico che l'uomo contribuisce a tutelare ALMENO NON DANNEGGIANDOLI.


La potestà umana dovrebbe quindi riguardare solo quegli aspetti (coltivazione dei vegetali ed allevamento degli animali) ai quali l'uomo dedica (sebbene a scopo ovviamente egoistico) la propria attenzione, cura, lavoro. L'interpretazione dovrebbe essere – ancor più sottilmente – che per l'uomo sia giusto detenere una potestà su tutto ciò che egli provvede a suscitare, evocare, far nascere e nutrire.




Ma, a margine di un simile argomento, vorrei anche chiedervi : dal momento che l'embrione appena concepito non è sicuramente (dal punto di vista laico-genetico-biologico-psichico) nè una persona nè un essere umano nè un individuo nè un essere vivente (ma unicamente un ORGANISMO)(certo che sta avviandosi a diventare tutto quello che ho appena ESCLUSO CHE SIA......MA ANCORA NON E')............l'embrione appena concepito, dicevo, secondo voi ricade o no nella potestà delle persone che l'hanno concepito............alla luce della facoltà o del divieto (etici o legali) di decidere di abortire ??. Saluti.



#1720
Attualità / Re:209 miliardi
26 Luglio 2020, 13:39:35 PM
Salve sapa. Citandoti : "se a questo giro non salteranno fuori 30-50 miliardi per un piano serio  di riassetto del territorio, che vada dai monti al mare,....................".
Scusa ma, cosa pensi si possa fare con 30-50 miliardi di Euro ? Non basterebbero neppure a riassettare decentemente la sola Liguria ! (Naturalmente tenendo presente che metà della cifra "evaporerebbe" misteriosamente in corso d'opera). Saluti.
#1721
Salve socrate78. Io ho viaggiato sull'Autostrada del Sole dell'evoluzione, partendo dalle origini GENETICHE della vita psichica per giungere al MENTALISMO di un esemplare adulto umano. Il giro è lungo qualche milione di anni.

Tu ci proponi un giretto percorrendo il viottolo dell'evoluzione sociale partendo dalla infanzia di un umano sino al suo completo inserimento in una società. Il tuo giro è lungo 18 anni.

Percorsi completamente diversi, non trovi ?.

Il problema del mio approccio a tutte questi argomenti è semplice : mentre quasi tutti gli amici del forum ne trattano a livello di ragionamenti uman-sociali (non esistono - secondo loro - altri livelli o prospettive ai quali trattarne)...............io proprio "me ne fotto" di Uomo e Società, nel senso per il quale io non voglio occuparmi della attualità o della storicità dei rapporti uman-sociali, ma sono interessato solamente a cercare di interpretare in qual modo, attraverso quali sviluppi, la vita non umana abbia generato le tematiche ed i modi di sentire e di comportarsi tipici degli umani. Saluti.
#1722
Salve InVerno. Troppe, come da te riconosciuto, le variabili che portano alla scelta di un cosiddetto "partner in amore". Anzitutto lo scegliere - all'interno della relazione di coppia - si intreccia con l'essere scelti.

Mentre l'uomo "crede" di star scegliendo in realtà sarà anche oggetto dei comportamenti di colei che l'uomo sta "valutando" senza accorgersi di "venir valutato".

Poi la scelta che si sta facendo coinvolge sempre, tanto o poco, ben tre figure distinte che rendono movimentatissima la scena : si ha a che fare con una persona, con una donna e con una femmina.


Infine secondo me sbagli nel considerare RAZIONALE una scelta così profondamente psicologicizzata come quella basata su di un'immagine e dei particolari di origine materna !!. Saluti.
#1723
 Salve Filippo e benvenuto. Interpreto il tuo quesito come : "come mai l'uomo avverte una specie di bisogno psichico che lo porta a cercare delle regole all'interno del mondo con cui deve confrontarsi ?".
Se poi sbaglio, ed invece per te vale l'interpretazione rigorosamente ed esclusivamente socialeggiante data da anthonyi......vabbè, mi sarò appunto sbagliato, come spesso mi accade.


Dal mio punto di vista occorre banalmente premettere che l'uomo (se si accetta il punto di vista evoluzionistico classico) sia un vivente dotato – come moltissime altre specie - di istinto di sopravvivenza. Il fatto è che, superando poi la semplice condizione psichica animale, l'uomo si è trovato a sviluppare le cosiddette "funzioni mentali superiori", la prima delle quali fu rappresentata dalla coscienza.


Poichè la coscienza è la sede delle consapevolezze, e la prima delle consapevolezze umane consiste nella propria mortalità, ecco che l'utilizzo stesso della coscienza instaurò una insopportabile contraddizione tra l'istinto di sopravvivenza (a base genetica, a funzionamento automatico ed a localizzazione psichica) e ciò che ad un bel punto rappresentava la negazione della sopravvivenza, cioè appunto la coscenziale certezza di dover morire (a base mnemonica, a funzionamento volontario ed a localizzazione mentale).


Poichè, proseguendo nell'evoluzione delle funzioni mentali, noi sviluppammo altre interessanti funzioni e tendenze quali – ad esempio – il raziocinio e la curiosità.............ecco che, allo scopo di uscire dalla contraddizione, dall'interrogativo, dal dilemma descritto qui sopra, cominciammo ad utilizzare tali nuovi strumenti nel tentativo di "sanare" tale situazione.




Fu come se – ad un certo punto – l'istinto di sopravvivenza abbia detto, ad un cervello dotato ora di mente, di capacità di apprendere e di decidere : "Ehi tu, datti un poco da fare, raccogli quanti più dati puoi e mettili in relazione, vedi di capire in quali modi puoi tutelare la sopravvivenza eliminando il maggior numero possibile di cause di morte !".


Ma le regole poi,..............che sono ? Sia che si tratti di regole aritmetiche piuttosto che sociali piuttosto che etiche piuttosto che del gioco del poker........le regole sono sempre e solamente degli strumenti che devono permettere di tutelare qualcuno o qualcosa dalla imprevedibilità del futuro e dal pericolo di imbattersi in ciò che si vuole evitare.


Ecco allora che tutto il lavoro svolto dalle "funzioni superiori" citate prima consiste nel cercare o impostare delle regole di comportamento (cioè delle sequenze di cause-effetti note o conoscibili) che ci permettano di vivere o sopravvivere  nel modo più "certo" possibile e che dipenda non più solamente dal "caso" o dalla benevolenza della natura o di qualche oscura divinità. Con ciò ti saluto.
#1724
Salve Socrate78. Citandoti : "Lo stesso si può dire per la matematica, tutti riconoscono che è razionale dire che "2+2=4", tuttavia se si approfondisce si nota che non sanno dire il vero motivo, semplicemente rispondono "Perché è così".".


E rispondono pure bene. Infatti la matematica è un linguaggio convenzionale autoreferenziale il quale funziona solo accettandone i presupposti, i quali non hanno alcunchè di naturale.

Perciò il convenire che "2+2=4" non ha nulla a che vedere con la razionalità (leggi per favore ciò che ho appena risposto ad anthonyi) e tutto a che vedere con la LOGICA aritmetico-matematica.


Tener quindi presente che 1+1 (da un punto di vista razionale) può benissimo fare 3, 4, 5............

Succede quotidianamente nella realtà biologica quando due individui concepiscono della prole. Se poi qualcuno non considera razionale ciò che avviene in natura....................................!! Saluti.
#1725
Salve anthonyi. Citandoti : "Infatti coloro che seguono gli ordinamenti di una religione hanno un comportamento razionale. Ciò che è razionale, è ciò che è ordinato rispetto ad un principio, ad uno scopo...................................................".


Poichè io ho parlato - ad esempio - di "una qualsiasi delirante religione", i seguaci di una dottrina del tipo "Setta del Culto delle Mille Vergini" che tenda al principio di eliminare la verginità dal mondo ed allo scopo di......."scopare" sarebbero persone che agiscono razionalmente ?.
Vedi, mi tocca essere pedante anche con te. CIO' CHE E' RAZIONALE NON E' CIO' CHE E' ORDINATO RISPETTO AD UN PRINCIPIO, AD UNO SCOPO.......E' CIO' CHE E' ORDINATO RISPETTO AD UN PRINCIPIO, AD UNO SCOPO RAGGIUNGIBILI, e non certo principi e scopi qualsiasi, magari di demenziale fantasia !.


E' proprio il fatto della RAGGIUNGIBILITA' dello scopo ciò che permette di considerare la RAGIONE-RAZIONALITA' uno strumento avente funzione certa ed oggettiva, e non invece relativa alle persone che la usano od ai casi in cui viene usata.


Quella che è relativa è invece la LOGICA, la quale funziona in maniera relativa al sistema convenzionale al cui interno opera !! (magari l'ARITMETICA, no?). Saluti.