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Messaggi - Ipazia

#1711
Tematiche Filosofiche / Re: Metafisica della guerra
13 Settembre 2023, 15:02:34 PM
"La guerra non è che la continuazione della politica con altri mezzi. La guerra non è, dunque, solamente un atto politico, ma un vero strumento della politica, un seguito del procedimento politico, una sua continuazione con altri mezzi."

Carl von Clausewitz

Metafisica (onesta) di mezzo millennio di aggressiva cultura colonialista occidentale. Meno male che al pacifista e umanitario Jacopus questa civiltà sta bene. Dico: ma un minimo di coerenza e spirito critico !  :(

Invece l'economia è un modo più civile di proseguimento della guerra con altri mezzi:

https://www.facebook.com/100064202844746/posts/pfbid02rV3NCjGJXuQaLvP5BBcQXyDS5qUoqTbzHfmjurW3hdmF4czGRPQt34RF1nBXB9f2l/
#1712
Citazione di: InVerno il 12 Settembre 2023, 20:03:35 PMQuello che mi sembra giustamente Baylham stia suggerendo è che anche completate tutti le transizioni previste dal programma marxista per eliminare le classi economiche, rimangono le classi sociologiche, che possono essere altrettanto se non più tiranniche. Che in realtà è una "lezione imparata" dai marxisti moderni, cosidetti "intersezionali" che hanno tempo da passare nelle accademie a cercare tutte le combinazioni di oppressione nella società, i marxisti più antichi sono ora considerati "riduzionisti" perchè si aspettavano che ogni problema sparisse elimanando la classe economica, eppure anche in assenza della classe economica,  i gay, le minoranze etniche, e altre classi sociologicamente "inferiori" nel gulag ci sono finiti lo stesso.
Le classi sociologiche sono l'alibi che la borghesia si dà (la sociologia nasce borghese con Compte) per giustificare le classi economiche e la disuguaglianza sociale.

Il problema di evitare che la divisione del lavoro e le funzioni direttive ripristinino dominazione di classe è politico e va risolto politicamente con organismi di controllo e giurisdizioni ad hoc.

Tenendo pure accurato conto degli errori del passato. L'URSS era congegnata bene anche sul piano dei diritti civili (uguaglianza effettiva di genere, divorzio,...), basta leggere la sua Costituzione. Poi qualcosa è andato storto e il conto con la storia pagato.

Chi ancora non paga è l'alleanza canaglia delle potenze colonialiste. Ma la nemesi già bussa alla porta. E non sarà un'armata brancaleone neonazista a salvarle.
#1713
Attualità / Re: Guerra in Ucraina III
13 Settembre 2023, 07:05:51 AM
La patria è la lingua. Anche Lilly Gruber ne ha azzeccata una ed è il libro sulle persecuzioni fasciste dei suoi avi sudtirolesi dopo l'annessione dell'Alto Adige all'Italia. Persecuzione, cui il compagno di merende di Mussolini offrì la deportazione dai loro averi e montagne nelle fabbriche tedesche e nella Wehrmacht. Nulla da stupirsi se quei sudterolesi, dopo la badoglieide, furono i più feroci trucidatori di italiani nella Wehrmacht e SS. A differenza del gaglioffo tedesco, Putin non ha contrattato la deportazione, ma ha tutelato i russofoni ucraini nella terra dei loro padri, laddove passa il confine bollente tra l'impero americano e i tartari.

L'avrà fatto per tal motivo, ma è un ottimo motivo anche sul piano del diritto dei popoli alla loro lingua e patria, caro Anthonyi.

Informati tu: il libro della Gruber è esemplare di cosa è successo in Ucraina dopo la svolta neonazista del 2014.
#1714
Attualità / Re: Guerra in Ucraina III
13 Settembre 2023, 04:46:56 AM
L'Ucraina in questa guerra è solo carne da cannone Nato contro la Russia. Altamente sponsorizzata e ideologizzata, ma pur sempre strumento di interessi che nulla hanno a che fare con ottocentesche idee di patria e purezza etnica. Cosa che meno di tutti è stata l'Ucraina, etnicamente assai variegata, con una forte componente russofona, cui solo un regime neo nazifascista ha potuto impedire lingua, istruzione e organizzazione politica. Offrendo alla Russia tutte le giustificazioni di diritto internazionale per fare quello che sta facendo. Certamente più legittimo dell'ultimo trentennio di guerre Nato.

L'espressione geografica ucraina se la dovrà vedere anche con ungheresi e polacchi, i cui appetiti sono più rivolti alla componente etnica propria presente in Ucraina che a fargliela vedere ai russi, cosa peraltro ridicola viste le rispettive proporzioni. Tragicomicità che può essere risolta solo dal vero soggetto belligerante: la Nato nel suo insieme, la macchina di morte dell'impero USA.

#1715
Le cooperative non hanno abrogato economia, morale, e affini. Le comunità di nativi americani avevano un'economia collettivistica. Le risorse comuni non sono necessariamente Capitale e non si accumulano per favorire qualche predestinato autorizzato a sfruttare altri umani.

La gestione comune di beni comuni, incluse le quote di accantonamento,  si attua attraverso meccanismi democratici tra pari. La divisione del lavoro non implica sfruttamento e alienazione di quote di lavoro altrui. La selezione dei dirigenti in una situazione egualitaria avviene per via meritocratica, come può avvenire nel capitalismo: manca solo il padrone e la forma capitalistica di sfruttamento. Il che rende la meritocrazia meno adulterabile che in una società di disuguali fin dalla nascita. 
#1716
In teoria tutto è fattibile: necessario è il lavoratore, non il padrone. In pratica, sono sempre le condizioni storiche a determinare le rivoluzioni sociali e di solito gli esiti non sono progettabili a tavolino, ma si realizzano in corso d'opera.

Alla mia coscienza basta sapere che il capitalismo ha un tarlo eticamente e socialmente inaccettabile. Illusorio redimerlo così com'è,  infatti chi comanda punta piuttosto al consolidamento del suo potere, anche con la guerra e la finanza, che ne è una variante contro le classi subalterne, piuttosto che cedere sovranità, che non possono cedere, visti i rapporti demografici tra chi ha e chi serve.

Come nel medioevo islamista presente, ci si libera da soli e non vi sono importatori di libertà che lo possano fare al posto tuo. Nel frattempo si vive cercando di limitare danni e malefatte. Economia ed etica viaggiano di pari passo, dialetticamente intrecciate.
#1717
Percorsi ed Esperienze / Re: La Grotta
11 Settembre 2023, 22:19:52 PM
Stavolta concordo con InVerno. Ricordo ancora il gusto di un cabernet rosato della mia giovinezza, vendemmiato con parenti e amici nella vigna di uno zio che provvedeva a tutto: tino (vinificazione veloce), damigiane (con olio in testa), due purghe e bottiglione in cantina. Al fresco durava un'anno, e dopo 3/4 mesi era al top. Sapeva dei grappoli della vendemmia, come nessun altro vino che abbia bevuto. Impagabile. Comunque, grazie Jean.

#1718
Citazione di: bobmax il 10 Settembre 2023, 19:58:15 PMEh... ci vuole la definizione!

Perché senza definizione, che qualcuno gentilmente mi dà, come faccio a sapere se campo sulle spalle di qualcun altro?

Solo se c'è una definizione posso destreggiarmi tra il bene e il male.

E quando morirò... griderò: "Voglio la definizione!"

Per carità, facciamo prima. La definizione di comunismo è abolizione della servitù (economica, politica, etica e sinteticamente: antropologica) del lavoro salariato, ovvero della possibilità di appropriarsi indebitamente di una quota di lavoro di un sottoposto. E' questa situazione a rendere perenne l'ideale comunista finchè ci sarà sulla faccia della terra un padrone.

La cosa pare semplice, ma non lo è neppure sul piano teorico in un'epoca in cui sua divinità Il Capitale ha smaterializzato pure il padrone, per cui, come afferma Jacopus, c'è sempre uno che è più schiavo di te, ma seguendo a ritroso il filo di Arianna si rientra nel labirinto, si scova, teoricamente e praticamente, il Minotauro e gli si mozza la testa.

Dopodichè si festeggia tra liberi e uguali. Quelli veri, non gli arcobalenati dei Parioli che votano le guerre dell'Impero.
#1719
Citazione di: InVerno il 11 Settembre 2023, 16:53:13 PM...l'ultima volta che tutti erano convinti di possedere la Verità è finita con un centinaio di milioni di morti, ...

Se ti riferisci agli esportatori di libertà e felicità, sono stati decisamente di più dal 4 luglio 1776.
#1720
Citazione di: Jacopus il 10 Settembre 2023, 17:05:13 PMPenso spesso a come conciliare libertà e giustizia o come diceva Bobbio, libertà ed uguaglianza. Ma mi sono aliene tutte le visioni ideologiche perfette e risolutive, come il comunismo o il liberalismo. Il comunismo assomiglia ad una religione ed è anche per questo che diffido da esso. La conoscenza di molti comunisti di facciata ha rafforzato la diffidenza. Vi sono però persone in buona fede in entrambi i campi, perfino in quello fascista e pertanto alla fine evito di giudicare le singole persone.
Ma andiamo sul teorico.

Meglio  ;D

CitazioneIntanto comunismo, liberalismo e persino il fascismo hanno una visione di fondo comune: lo sfruttamento del mondo materiale per il benessere dell'uomo. Questo sfruttamento che oggettivizza il mondo materiale finisce per oggettivizzare anche l'uomo, sia che si tratti di un deportato in un gulag, sia che si tratti di un campesino, sia che si tratti di un lavoratore coatto in Germania nel 1944.

Si chiama economia e funziona come ha spiegato la concezione materialistica dela storia. Tra l'altro è in connessione diretta con l'etica checchè ne pensi l'economicismo scientista. Com'è possibile separare le norme di gestione dei beni comuni (indebitamente alienati), ovvero l'economia, dall'ethos ? Solo con un gioco di bussolotti ideologico.
Una chiosa: il fascismo è un sottoprodotto del capitalismo (quando il teatrino parlamentare non funziona più) e non può essere contrapposto al comunismo che invece è una organica visione del mondo, contrapposta al capitalismo in toto.

CitazioneIl problema principale che l'uomo oggi dovrebbe affrontare è questo. Affrontarlo seriamente però significa stravolgere così in profondità i rapporti di forza sociali che nessuno farà niente. Anche perché banalmente significa non usare più il carbone, non usare più i bambini che cuciono i palloni da calcio, non usare più gli operai senza alcuna sicurezza, fare manutenzione alle autostrade, accogliere i migranti destinando loro ingentissime risorse.

E farà ancora meno di fronte ad una maionese umanitaria che non sai dove va a parare. Anzi lo si sa: ...

CitazioneIn realtà, globalmente, si potrebbe anche fare, mantenendo addirittura il sistema liberale attuale, ma servirebbe un cambio della mente dell'uomo, che non vedo. Anzi, la direzione pedagogica che la società imprime è esattamente nel verso opposto, in una amplificazione dell' oggettivizzazione dell'uomo e del mondo. Un esempio pratico di riforma ad esempio sarebbe quello di tassare pesantemente, molto pesantemente, le eredità, che sono il principale mezzo di perpetuazione dello sfruttamento, senza che esso sia in qualche modo giustificato dal merito individuale. Ma senza una interiorizzazione della giustizia di una misura del genere, una linea politica del genere, ammesso che sia fattibile, non porterà da nessuna parte a causa delle contromisure elusive adottabili (Simili a quelle che abbassano il gettito fiscale).

... e quindi i capitalisti possono continuare a dormire sonni tranquilli, prendendoci per il deretano in veste di filantropi.
#1721
Citazione di: InVerno il 10 Settembre 2023, 16:48:38 PMNon mi appassiona molto l'argomento del plusvalore, posto che sia vero, non è che finisce in un buco nero e scompare dall'universo, lo puoi sempre tassare e ridistribuire nella comunità. Certo, prima bisorrebbe invadere militarmente i paradisi fiscali, cosa di cui sono sempre stato a favore, non opporrebbero alcuna resistenza armata e ci riprenderemmo tonnellate di soldi rubati ;)

E secondo te la borghesia capitalistica avrebbe fatto tutta sta fatica per farti assaltare i paradisi fiscali che sono la cassaforte della classe dominante.

Hanno perfino scomodato Dio, coniugando il profitto con la grazia divina. Hanno fatto sparire la schiavitù sotto forma di lavoro salariato ("non mi appassiona l'argomento del plusvalore": bingo !). Hanno comprato gli stati attraverso quella forma peculiare di democrazia parlamentare che funziona attraverso la sponsorizzazione di partiti e marionette politicanti a libro paga.

E tu vorresti che tutta questa grazia di Dio finisse per decreto "etico". Maddai, sei o non sei un pragmatico coi piedi per terra ? Le utopie lasciale ai comunisti  :D
#1722
Faccio di peggio: pago tasse per guerre Nato, veleni biotecnologici, informazione di regime e religione di stato. Ma non dipende da me: sono coartata come tutti voi.
#1723
Lo sfruttamento e il parassitismo hanno varie forme. Marx ha sviscerato scientificamente lo sfruttamento in salsa capitalista e lo ha quantificato come plusvalore analizzando il processo di formazione nella fattispecie del lavoro salariato.

I comunisti non sono la S.Vincenzo ed è contro quel tipo di sfruttamento che intendono edificare una società comunista, abolendo l'alienazione capitalistica del lavolo salariato, non per carità cristiana, ma per giustizia sociale. Possiamo fare tutta la beneficienza che vogliamo, ma se non si elimina alla radice quella forma di sfruttamento, non ha senso parlare di comunismo.

Da comunista ho sempre votato comunista (unica eccezione: ho votato radicale, per tirare fuori Toni Negri dalla galera), ho sostenuto le lotte sociali verso quel progetto anche in forma illegale rispetto alla legalità dello stato capitalistico, ho sostenuto economicamente i compagni in difficoltà, mi sono guadagnata da vivere contando solo sulla mia forza lavoro senza sfruttare nessuno. Avrei pure partecipato ad una rivoluzione comunista.

Questo fa, caro Jacopus, un/a comunista.
#1724
Citazione di: anthonyi il 10 Settembre 2023, 06:09:13 AMDefinire lo sfruttamento in termini etici vuol dire togliergli oggettività, e anche tradire le tesi marxiane che certamente non concepiscono il valore-lavoro nei termini di diritto etico.
Questa é in fondo sempre stata la grande ambiguità del pensiero comunista: rappresentazione di una condizione materiale o valutazione di un principio etico, un'ambiguita che si ripropone anche in molti degli interventi di questo forum.

Oggettività chi ? Marx era così oggettivo da riuscire perfino a calcolare lo sfruttamento e il risultato del calcolo è il plusvalore.

Detto ciò, solo al fideismo liberal-liberista può sfuggire il rapporto tra modello produttivo, società ed etica. Volendo mettere quest'ultima sotto il tappeto, dopo avere occultato i fattori oggettivi storici ed economici che la determinano.
#1725
Il comunista dirà che il concetto di sfruttamento non è autoevidente a chi non ha capito la teoria del valore-lavoro e la natura del plusvalore.

Lo sfruttamento è certamente un fatto etico, ma su basi matematiche. E da tali basi non può evadere neppure l'imprenditore "buono" e generoso, che comunque è sempre preferibile al supersfruttamento del negriero avido. Si diversificano tra loro le quantità dello sfruttamento, ma non la qualità che è inscritta nel rapporto di lavoro salariato.

Il divario evidenziato da pio tende più al genere negriero che al genere Olivetti. E anche questo è matematicamente misurabile: chi sfrutta di più può abbassare il prezzo della merce rispetto a chi sfrutta meno, vincendo su mercato fino a rendere impossibile l'attività dell'imprenditore meno avido.