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Messaggi - daniele22

#1711
Citazione di: viator il 05 Luglio 2021, 18:19:52 PM
Salve Lou. Bravissima, anche se la mia "insensibilità" è certo assai diversa dalla tua sensibilità. Comunque, citandoti : "Banalmente, per poter amare anche se sè stessi si passa dall'alteritá, quando l'Io è un Altro, comincia la premessa per poter in qualche modo concepire un amore maturo e non infantile"............voglio omaggiarti di un mio miserabile vecchio brano titolato "T'amo non t'amo" :
Dico che t'amo e mento....
Penso che t'amo e sbaglio....
Eppure t'amo senza amare te !....
Come ciascuno, sempre....
Amo d'amor la fame ch'è dentro me!
Purtroppo qui dentro a me viene assai più di parlar di logica che di sentimento, il quale tuttavia non mi è certo dimensione sconosciuta. Cari saluti.


Alla fine prendo atto (terza volta canta il gallo) che pensavo di aver capito, ma non avevo capito né Lou e nemmeno te a questo punto. Io avrei detto il suicidio per amore senza che il partner possa saperlo, cioò là dove avverrebbe la rottura inequivocabile col senso più accettato di "egoismo". Il gesto amoroso, per me sempre egoista per quanto poco, a questo punto non potrebbe più attuarsi egoisticamente verso un partner perduto per vari motivi, non ultimo anche la morte del partner stesso. Giulietta e Romeo ne sarebbe esempio. Ma pure il personaggio di Kirilov nei "i demoni" si ammazza per dimostrare l'amore all'amato libero arbitrio, senza peraltro risolvere la faccenda
#1712
Citazione di: viator il 05 Luglio 2021, 12:33:05 PM
Citazione di: Lou il 05 Luglio 2021, 11:18:31 AM
Citazione di: viator il 04 Luglio 2021, 16:37:56 PM


Domando quindi a voi tutti : è possibile individuare (prego indicare esempi concreti privi di vaghezza o prolissità ideologica) un qualsiasi comportamento amoroso umano il quale non abbia per scopo (diretto/indiretto/eventuale/tendenziale) la soddisfazione di un desiderio, di un bisogno, di una facoltà, di una utilità..................che competa a chi mette in atto il comportamento amoroso stesso ?


Ogni comportamento amoroso che spezzi i vincoli di referenzialità di senso all'Io (detto altrimenti egoismo), senso che nella relazione con l'Altro viene a costituirsi.


Salve e grazie anche a te, Lou.. Finalmente una definizione di (preteso) esempio concreto di ciò che potrebbe inficiare la mia tesi circa il fondamentale egoismo che muove l'amore umano ! Purtroppo tu mi citi una intera categoria di comportamenti astratti o potenziali...............e nessun singolo esempio concreto.


Purtroppo abbiamo - a mio parere - la definizione ma manca l'esempio del suo reale esistere. Saluti.


Viator, mi sembri astuto come una serpe e (spero) puro come una colomba. Se ho ben capito cosa intende la signora Lou, gli esempi concreti sono ovvi
#1713
Buon lunedì a tutti. Non dovrei neppure pronunciarmi data la mia condizione di solipsista consapevole, ma un appunto lo faccio.
L'unica persona competente a definire un atto amoroso è chi lo riceve. Come già ventilato da qualcuno, tu potresti benissimo ritenere di compiere un gesto amoroso verso l'altro, ma l'altro potrebbe avere diversa opinione in merito
#1714
Citazione di: PhyroSphera il 03 Luglio 2021, 18:21:54 PM
Citazione di: daniele22 il 02 Luglio 2021, 19:16:31 PM
Dai tuoi post mi sembra che tu creda in Dio che è lì da qualche parte e che ancora non si è rivelato. O meglio, per i cristiani e i musulmani si è rivelato (parola e scrittura), ma per gli ebrei no. Aspettano questi ultimi il pensiero? Quello che gli farà ricordare il nome di Dio? Non lo so. Non è la mia posizione, ma la legittimo intellettualmente assieme a quella di chi crede nei marziani. Immagino quindi che per te il male sia almeno un'entità, se non un ente come sostiene Paul11. Se fosse un'entità sarebbero giustificati gli esorcisti, se fosse un ente i fantasmi o chi per essi. Per come la vedo io invece, il male è qualcosa che si riceve, quindi non che propriamente si fa, attraverso certi eventi naturali o certi animali tra cui spesso figurano gli umani stessi. D'altra parte, che la vita sia pure sopraffazione è fisiologico. Concludo la mia opinione opinando che a generare il male tra gli umani sarebbe solo l'istinto di sopravvivenza, ma soprattutto un da me biasimato istinto a sentirsi meglio degli altri ... del tutto razionalmente ingiustificato pur se giustificato nei fatti dall'esistenza di persone che la pensano così. Si dovrà essere misericordiosi anche con un po' di mio malgrado


Dai miei post non può sembrare quel che tu dici. La Rivelazione non implica l'annullamento della distinzione tra Dio e mondo. Quanto al male esso è una condizione. Le cose ovviamente non sono di per sé cattive ma dipende dalle circostanze.


MAURO PASTORE


Buondì Mario, evidentemente mi sono sbagliato, più si immagina una cosa più si corre il rischio di dire stronzate. Detto ciò, son ben consapevole che la Rivelazione non annulla la distinzione tra te e Dio, ma solo se credi a Dio come altro da te. Ti pregherei pertanto di far luce su cosa intendi quando dici che il male è una condizione. Per me il male, al di là di essere un avverbio, è una sensazione, ed è in tutto e per tutto soggettiva pur essendo abbastanza simile per tutti. In tal modo riesco a giustificare in qualche misura il mio appropriarmi di un avverbio rendendolo un sostantivo all'uopo. Così come si è giustificato viator nel suo definire l'essere ponendolo come la condizione per cui etc etc ... Per intenderci migliormente ti inviterei quindi a fare altrettanto
#1715
Citazione di: Ipazia il 03 Luglio 2021, 08:21:51 AM
Citazione di: daniele22 il 25 Febbraio 1975, 01:58:39 AM
@Ipazia
Tu parli spesso di lavoro, parli di redenzione del lavoratore dai parassiti,
Non ne parlo io, si tratta dell'argomento cardine del soggetto di questa discussione.
CitazioneMa mi piacerebbe sapere a cosa ti riferisci col termine "lavoro", appunto. Io faccio riferimento alla fisica classica, quindi "forza x spostamento". Cosa abbiamo noi esseri umani di diverso dalla legge della fisica classica?
Ecco la domanda ! Risposta: tutto. Se non altro perchè prima è arrivato il lavoro nudo e crudo e poi il lavoro scientifico che ha avuto la bella pensata di chiamare "lavoro" una delle sue formule che riguardano l'energia. Tu invece rispondi:
CitazioneNulla, giacché se stiamo fermi facciamo resistenza (lavoro negativo) e se ci muoviamo compiamo delle azioni e quindi un lavoro. C'è chi costruì chiese e ancora le costruisce, c'è chi fa i computer, c'è chi impone la sua regalità, c'è pure chi truffa, chi ammazza e chi ruba facendo al tempo stesso tutte le altre cose già citate.
... e mettiamoci pure i Joule contenuti nella tua risposta. Ma il lavoro che interessa a Marx, Ipazia e che continua ad essere il fondamento ...
CitazionePoi mi sembra che ci sei anche tu, che releghi straccioni e fuorilegge (zingari, delinquenti abituali mafie comprese, e forse anche lo Stato italiano anche se non lo dici) nel mondo degli esclusi tout court assecondando, pur ammettendo che si tratta di un'etica, il concetto di lavoro come fosse il lavoro stesso un valore, dandogli un valore aggiunto selezionandolo a tuo arbitrio.
...per nulla arbitrario della civiltà umana in tutte le sue forme politico-economiche, continua ad essere il lavoro come lo intendono gli economisti. Il quale lavoro, proprio per il suo carattere di fondamento civile (presente pure nell'art. 1 della nostra Costituzione "comunista", ma solo in modica parte) ...
CitazioneE ho ben ragione a dirlo perché di fatto tu compi una trattazione morale sul lavoro. Tu non riesci nemmeno ad immaginare che i valori di quella che tu definisci feccia possano essere simili se non uguali ai tuoi.
... acquista un alto valore morale che, tanto in positivo (produttori), che in negativo (parassiti, sfruttatori, ladri, mafiosi), merita di essere approfondito. (Pure per la parte negativa del positivo e viceversa). Nulla osta che Marx ed io ci sbagliamo e che esistano valori morali antitetici, superiori al lavoro. Ma vanno socialmente confermati, altrimenti è aria fritta ideologica. Per ora a me risulta che il mondo si regga ancora sul biblico sudore della fronte (e dei neuroni visto il livello evolutivo attuale) dei produttori. Meritevoli di tutta la nostra riconoscenza e riconoscimento.

(Su Raskolnikov non ho elementi nè interesse ad approfondire la tua questione e trovo sia un aspetto marginale della didascalia dostoevskiana che eventualmente rimanda, con coloritura drammaturgica, alla sarcastica eterogenesi dei fini, o imperscrutabile provvidenza divina, se preferisci, con agnello sacrificale al seguito.)


Buongiorno Ipazia. Ti ringrazio per la tua onestà intellettuale, ma non la legittimo sempre intellettualmente. Concedo la simpatia che non è in ogni caso la mia, anche se ci assomigliamo un pochino più per tradizione che per ideologia.
Faccio cmq almeno una considerazione.
L'articolo 1 della costituzione italiana è stato una volta al vaglio del mio giudizio il quale non era molto positivo in merito alla faccenda. Poi lo avallai dicendomi che in fondo non potevano fare altro che mettere il lavoro a fondamento della repubblica. Ovvero mettere quella cosa che fanno tutti e che mette d'accordo tutti in quanto scevra da sentimenti (come ad esempio il mio, o l tuo) troppo contrastanti nell'ambito dell'umanità intera. "Oui Daniele22, tu as raison, mais il faut il travailleur", mi diceva in un giorno del mio passato un conoscente algerino trovato per le vie della Francia. Assomigliava a Ninetto Davoli ed era generoso. Le leggi positive hanno poi direzionato il formarsi del campo d'azione lecito. Resta cmq un sacrosanto diritto paritetico che è quello di di disobbedire (vedi frase di Anna Arendt sull'edificio del tribunale di Bolzano esposta diversamente), almeno quando lo si faccia in ragione dei propri valori. Se poi si scopre che quei valori sono gli stessi sia per gli uni che per gli altri cosa succede? Una bella beffa di sicuro. Non v'è nessun alto valore morale nel lavoro. Fine dei miei interventi in questo Topic, come già fece un altro.

#1716
Citazione di: Jacopus il 02 Luglio 2021, 23:39:49 PM
"Direi quasi che sei ridicola". Daniele, questo è argomentum ad hominem. In un forum di filosofia non è ben accetto.


Buongiorno a tutti ivi compreso Jacopus.
Hai ragione, me ne rendo conto. Fermo restando quel che ho detto, ho usato cmq il condizionale ed era pure una battuta di rimando al suo post nr. 114 del 30/5 - filosofia dell'anarchismo, di cui riporto le parole: "potresti pure prendere in considerazione che di fronte a ignoranze paradossali la gente si ritragga per non ridicolizzare il forum."
Spero con questo di essere almeno in parte compreso
#1717
Citazione di: Ipazia il 02 Luglio 2021, 21:18:05 PM
Il lavoro fisico (F*s) c'entra sempre meno col lavoro umano da quando esiste l'automazione. Il lavoro di cui trattasi è, come da discussione, quello di Marx e dell'economia. Innanzitutto il lavoro necessario per la sopravvivenza umana (principalmente alimentazione ed energia), di cui anche i più digiuni in materia hanno avuto i primi rudimenti col lockdown. Poi i lavori meno necessari, di cura alla persona, turismo, svago, che hanno un loro valore aggiunto alla qualità della vita tanto in una economia capitalistica che in una di tipo socialista.

L'assunto base del marxismo è che ogni valore d'uso, e quindi anche di scambio, sia tale con l'aggiunta di lavoro umano a quanto la natura ci fornisce gratuitamente. Quindi il lavoro diviene la base, il fondamento, dell'economia, ovvero dello strumento antropologico deputato alla sopravvivenza umana. Alterabile e adulterabile assai, ma non  fino al punto di poter sopprimere il lavoro necessario che, per tale motivo, rimane eticamente il più nobile di tutti. Sempre secondo i comunisti e pure Ipazia.


Tieniti pure le tue fuorvianti categorizzazioni sulle necessità dell'individuo che rappresentano un insulto alla mia ragione e al mio sentimento, dato pure che tu continui a tenere categorizzate queste due specie per te così diverse. In ogni caso, come sempre non rispondi alle domande. Direi quasi che sei ridicola
#1718
Ciao Mauro, certo è che hai lanciato una bella palla di fuoco con questo tuo dire. Non posso credere che nelle nostre università possano affermare ciò che dici, ma se così fosse saremmo di sicuro ciapài coe bombe come diciamo dalle nostre parti. Non perché l'affermazione sia in sé sbagliata, ma solo perché non mette in luce (omette di proposito?) la componente irrazionale che concorre a formare la razionalità. Una forma di persuasione occulta dunque, ambigua. Voglio sperare infine che sia solo un limite della loro conoscenza.
Dai tuoi post mi sembra che tu creda in Dio che è lì da qualche parte e che ancora non si è rivelato. O meglio, per i cristiani e i musulmani si è rivelato (parola e scrittura), ma per gli ebrei no. Aspettano questi ultimi il pensiero? Quello che gli farà ricordare il nome di Dio? Non lo so. Non è la mia posizione, ma la legittimo intellettualmente assieme a quella di chi crede nei marziani. Immagino quindi che per te il male sia almeno un'entità, se non un ente come sostiene Paul11. Se fosse un'entità sarebbero giustificati gli esorcisti, se fosse un ente i fantasmi o chi per essi. Per come la vedo io invece, il male è qualcosa che si riceve, quindi non che propriamente si fa, attraverso certi eventi naturali o certi animali tra cui spesso figurano gli umani stessi. D'altra parte, che la vita sia pure sopraffazione è fisiologico. Concludo la mia opinione opinando che a generare il male tra gli umani sarebbe solo l'istinto di sopravvivenza, ma soprattutto un da me biasimato istinto a sentirsi meglio degli altri ... del tutto razionalmente ingiustificato pur se giustificato nei fatti dall'esistenza di persone che la pensano così. Si dovrà essere misericordiosi anche con un po' di mio malgrado
#1719
Citazione di: Ipazia il 01 Luglio 2021, 22:35:21 PM
Citazione di: Kobayashi il 01 Luglio 2021, 18:00:12 PM
Su Preve, come è stato già notato, il punto fondamentale del suo articolo è la valutazione del nichilismo.
Che il nichilismo venga analizzato in riferimento al tempo piuttosto che al divenire della materia, non cambia molto, la cosa che conta è l'espressione del terrore di fronte alla catastrofe sempre imminente della caduta nel niente, della sparizione, della dissoluzione del proprio corpo e di quello di chi ci circonda, della perdita completa del senso della vita.
Quindi la filosofia come rimedio tramite sistemi che vorrebbero isolare un fondamento sottratto al tempo.
Preve però pensa anche che il nichilismo "sia più una rinuncia consapevole ai fondamenti [...] che un tema della perdita dei fondamenti". Questo vuol dire essere straordinariamente ottimisti perché significa che la filosofia, esaurite le correnti post-moderne, ritornerà a lavorare per la costruzione dei fondamenti.
Preve riconosce per esempio la genialità di Nietzsche come diagnostico del nichilismo occidentale, ma d'altra parte considera il nichilismo come il prodotto di una critica culturale, come il frutto di scelte filosofiche "sbagliate", che in fondo sono destinate a esaurirsi da se'.
Il "nichilismo" di Nietzsche è la presa d'atto della fine del falso fondamento religioso, nichilista in quanto negazione dell'immanenza, dello spirito della terra, che è il fondamento reale. La fine di un fondamento farlocco, ma universale, ovviamente comporta " terrore di fronte alla catastrofe sempre imminente della caduta nel niente, della sparizione, della dissoluzione del proprio corpo e di quello di chi ci circonda, della perdita completa del senso della vita." Ma la scelta filosofica sbagliata è l'invenzione dei numi e quindi si tratta davvero di reinventare la filosofia...

CitazionePreve dichiara in apertura che "per fare filosofia bisogna, innanzitutto, credere nella filosofia e nell'esistenza di un suo oggetto e di un suo metodo specifici". La filosofia contemporanea sembra aver perso questa fede, trattando se stessa come una contingenza storica che ha avuto un inizio materiale specifico e avrà una fine (o forse è già finita...).
Mi chiedo se tale fede sia recuperabile.
... recuperando l'antico e il nuovo di una filosofia immanente, come l'epicureismo, l'umanesimo marxista e l'amor fati nicciano, hanno indicato. Si tratta, accogliendo l'esortazione di Nietzsche, di credere nella terra, nella natura da cui tutto è nato. Altro fondamento non v'è.


Buongiorno a tutti, a Kobayashi e Ipazia in particolare.
@Ipazia
Tu parli spesso di lavoro, parli di redenzione del lavoratore dai parassiti, Ma mi piacerebbe sapere a cosa ti riferisci col termine "lavoro", appunto. Io faccio riferimento alla fisica classica, quindi "forza x spostamento". Cosa abbiamo noi esseri umani di diverso dalla legge della fisica classica? Nulla, giacché se stiamo fermi facciamo resistenza (lavoro negativo) e se ci muoviamo compiamo delle azioni e quindi un lavoro. C'è chi costruì chiese e ancora le costruisce, c'è chi fa i computer, c'è chi impone la sua regalità, c'è pure chi truffa, chi ammazza e chi ruba facendo al tempo stesso tutte le altre cose già citate. Poi mi sembra che ci sei anche tu, che releghi straccioni e fuorilegge (zingari, delinquenti abituali mafie comprese, e forse anche lo Stato italiano anche se non lo dici) nel mondo degli esclusi tout court assecondando, pur ammettendo che si tratta di un'etica, il concetto di lavoro come fosse il lavoro stesso un valore, dandogli un valore aggiunto selezionandolo a tuo arbitrio. E ho ben ragione a dirlo perché di fatto tu compi una trattazione morale sul lavoro. Tu non riesci nemmeno ad immaginare che i valori di quella che tu definisci feccia possano essere simili se non uguali ai tuoi. Come già ebbi modo di dire nel topic dedicato alla cattura di Riina, spero che non mi farei scrupolo di ammazzare Brusca se avesse offeso a morte qualcuno dei miei cari, dato che lo stato in base alle sue leggi l'ha rimesso in circolo ... e quindi di compiere un lavoro in quel senso. Non valuto l'assassinio come crimine in sè. Dovrei valutare le sue motivazioni, ma mi è impossibile farlo dato che non posso fidarmi di quel che dice l'imputato, ma devo tener conto di questo fatto che in fondo censura una presunzione di innocenza da parte dell'imputato di fronte a se stesso e al suo crimine. Per questo forse non ti sei votata ad una risposta sulla mia interpretazione della colpa di Raskolnikov e della sua purga. Raskolnikov si è autocondannato in virtù del secondo omicidio, per il quale si sentiva giustamente in colpa, non del primo. Certo dostoevsky lo accenna appena, ma qui sta la sua grandezza


@Kobayashi
Avrei dovuto riprendere l'altro post in cui dici che Preve dice che il nichilismo "sia più una rinuncia consapevole ai fondamenti [...] che un tema della perdita dei fondamenti".
Non conosco certo Preve e non andrò certo a studiarlo, ma sono senz'altro d'accordo con lui. L'uomo è un animale e il suo istinto animalesco non si è perso, come taluni pensano. E' stato dirottato verso l'attenzione alla "fonte della verità", ma anche quest'ultima, come ogni cosa di questo mondo, può essere oggetto di desiderio o di repulsione. Non tutti vogliono sapere la verità (una verità, tra l'altro, non la verità. Da un punto di vista fenomenologico la verità corrisponde ad una attesa di verità). La mia opinione in merito è che vi sono persone che non vogliono sapere certe cose perchè spaventate dal loro atteggiamento troppo falso nei confronti dei propri valori. La falsità si concede a tutti, ma il troppo storpia. Però ora ci sono i mezzi per stanare queste falsità insostenibili, almeno agli occhi delle persone normali. Abbiamo un artista, tra l'altro, all'interno di questo forum, che non sono certo io
#1720
Citazione di: Jean il 30 Giugno 2021, 18:09:17 PM
Si leggono tante cose di questi tempi e, come avevo scritto:

"Sulla cura versus vaccino, leggo questo parere del Dottor Edgardo Azzolini..."

Non è il solo, il metodico Phil (è un complimento, eh) ha linkato l'infettivologo Garavelli:
https://www.blogsicilia.it/oltrelostretto/vaccini-covid-pandemia-garavelli/585811/


e Geert Vanden Bossche, che nell'articolo di:
https://facta.news/senza-prove/2021/03/22/non-ci-sono-prove-che-i-vaccini-causino-unevoluzione-drammatica-del-virus-sars-cov-2/
prospetta una mala tempora virale. Nell'articolo, tra le altre cose, viene evidenziata l'importantissima notizia:


che molto probabilmente non è uno scienziato di primo piano

C'è poi questo "strano accostamento" che lascio a voi giudicare:


Secondo Vanden Bossche non esiste alternativa a un'immunità di gregge raggiunta in modo naturale, che dovrebbe portare una resistenza più duratura al virus e permettere infine la sua endemizzazione, ovvero la sua circolazione nella popolazione senza gravi conseguenze. Si tratta di una teoria molto simile a una già pubblicata (in questo caso a proposito del morbillo) da Andrew J. Wakefield, il medico le cui frodi scientifiche hanno dato il via alla teoria pseudoscientifica della connessione tra vaccini e autismo.

Poiché siamo su Logos non posso mancare di richiamare un filosofo e, lo vogliamo o meno, Fusaro è tale. Anch'egli, leggo (e ascolto), si occupa molto attivamente di quanto stiamo discutendo:
https://www.youtube.com/watch?v=twNVBujxXUg



Non c'è che l'imbarazzo della scelta, le notizie si rincorrono e l'insignificante, anche quando (in precisi contesti) dia segno di salir di grado (poco-significante?), nulla può versus la narrazione prevalente:


"Tra tanti articoli letti, uno in particolare evidenzia con chiarezza tale effetto, in soggetti maschi tra i 16 e i 18 anni, dove la statistica parla di un caso ogni 3000. Degno quindi di nota"
https://www.iltempo.it/attualita/2021/06/30/news/vaccino-pfizer-miocardite-spossatezza-francesco-capezzuto-farmacista-figlio-analisi-27788222/



Riguardo il suggerimento di @daniele22 vorrei richiamare quanto riportato in altra discussione:


- il Virus è stata la prima "forma" di passaggio tra la natura inorganica e quella organica, è l'elemento/specie che ha dato origine alla Vita, il più diffuso sulla superficie della terra.

  -Solo l'uno per cento di tutti i Virus conosciuti può provocare "alterazioni nocive" nell'organismo degli esseri umani, degli animali e delle piante. Non abbiamo idea di quanti siano tutti i Virus presenti sulla Terra, che ancora non conosciamo, i quali non producono danni agli organismi viventi, anzi sono benefici.
 
  - gli Scienziati hanno calcolato che ogni organismo umano è composto da circa cento miliardi di cellule. Per ogni cellula sul nostro corpo (cioè sulla nostra pelle, dentro il nostro tubo digerente, nel nostro apparato respiratorio, nel nostro sangue) ci sono circa dieci Batteri e cento Virus. I Virus sono circa 10 trilioni (diecimila miliardi). Tutto questo miscuglio di Batteri, Miceti e Virus si chiama Microbiota ed è circa il 5% in peso del nostro organismo. Cioè per un essere umano di 80 chilogrammi equivale a circa 4 kg.

 
J4Y


Grazie Jean, ma nulla a me dice se non quello che più o meno sapevo, senza però la dovizia di particolari da te fornita. Nulla da meravigliarsi se qualche dietologo si inventa una cura che favorisce l'eliminazione di tutta quella roba
#1721
Citazione di: Ipazia il 01 Luglio 2021, 15:10:15 PM
Quanto al rapporto col nichilismo, la natura umanistica del marxismo lo esclude. Semmai si facciano l'esame di coscienza i fedeli e propalatori del "mondo dietro il mondo".


Il mondo dietro il mondo dell'opera d'arte è il pezzo di marmo su cui è fatto
#1722
Citazione di: niko il 01 Luglio 2021, 11:29:49 AM
Citazione di: anthonyi il 01 Luglio 2021, 08:46:25 AM
Citazione di: Ipazia il 30 Giugno 2021, 23:08:53 PM
Citazione di: daniele22 il 30 Giugno 2021, 22:35:49 PM
Da che parte stai Ipazia? Da quella in cui qualcuno debba insegnarci come vivere giustamente, o da quella del tuo post nr.10?
Dalla parte di chi non gradisce essere borseggiata, neppure da chi lo fa nel rispetto delle sue regole etniche. Gli ebrei in questa faccenda c'entrano come i cavoli a merenda, visto che hanno sempre rispettato il 7.mo comandamento. Marx non confondeva i rapinatori coi rivoluzionari: tra le "capacità" richieste a ciascuno nell'eden comunista non rientra la rapina. Quando ti borseggiano o rapinano mica fanno prima un'indagine sulla liceità dei tuoi beni. Anzi, le vittime preferite sono le più indifese, non certo le opulente che sanno come difendere i loro averi e sono prede più difficili.
Marx ha anche detto: "la proprietà è furto", per cui chi possiede una borsetta con denaro si presuppone l'abbia rubato. Forse gli zingari hanno letto quel passo di Marx, ed è per questo che si sentono legittimati a rubare, forse sono proprio loro gli ultimi marxisti rimasti sulla faccia della terra.




La frase "La proprietà è un furto" è di Proudhon, non di Marx...


nella mia delusione non mi resta che la pignoleria, visto che una discussione su marxismo e nichilismo in cui il comunitarismo ci sarebbe dovuto entrare solo marginalmente, è diventata prima una discussione sul comunitarismo, e poi sugli zingari che rubano.


Hai perfettamente ragione niko, ma purtroppo i Topic rappresentano solo uno specchietto per le allodole. In questo forum si esercita il solipsista, colui che parla con se stesso attraverso la conoscenza che ha degli altri. A volte si riesce a dialogare, ma il più delle volte no. Questo fatto costituisce in fondo la crisi della dialettica. L'impedimento al libero fluire della dialettica è dato dalla disonestà intellettuale, la quale non nasce da una capacità razionale che non è capace di comprendere, ma da una imperscrutabile interiorità. Per quel che riguarda la mia ragione gli straccioni di Ipazia hanno tutto il diritto di esercitare il loro linguaggio dedicato alla loro straccionaggine, come gli zingari hanno tutto il diritto di rubare, dato pure che non sono nè l'uno, nè l'altro a fare le leggi, e se Ipazia è onesta intellettualmente deve rendere conto della ragione razionale per tanto disprezzo. Da quel che ho capito forse Ipazia non intende che ci si debba sedere ad un tavolo con gli zingari (gli straccioni sanno già come vanno le cose) per cercare di capire come mai loro ci giudicano cattivi, o perché rubano, ma questo concorre a dare pari dignità ai dimenticati di tutto l'occidente. O forse ho capito male e sono troppo solipsista. C'è del marcio in danimarca
#1723
Citazione di: Ipazia il 30 Giugno 2021, 15:46:46 PM
Ma in che mondo vivi Daniele ? Penso l'abbiano capito tutti: la cosiddetta "etnia" che non riconosce il 7.mo comandamento in casa altrui. Nella propria pare lo rispetti. Ma non ci giurerei. E non puoi nemmeno chiamarla col nome tradizionale altrimenti passi per razzista.
Aaaa!! Gli zingari!!! Lo sapevo che sarebbero tornati fuori (Post nr.143 del 9/6 20121 - Filosofia dell'anarchismo). O Ipazia, non so se tu mi prendi in giro o che altro, ma vorrei a questo punto sapere anch'io di quale lega sia fatta la tua sapienza, oppure onestà intellettuale. Te l'avevo detto che c'è un conflitto antropologico tra zingari ed ebrei. Non mi meraviglierebbe che vi fossero documenti storici ebraici in materia. Cos'altro dovrebbero fare gli zingari se non rubare i soldi a chi li possiede? Come potrebbero mettersi in antitesi praticamente rispetto ai "gagé" stando all'interno della legge giudaica? Naturalmente contravvenendo al settimo comandamento, il comandamento più ingiusto. Forse si saranno corrotti, ma chi non? in questo mondo. Però sulla carta vivono nella religione di tradizione islamica e cristiana e non mi sembra abbiano leggi positive. Questo fa la differenza. Io penso che agli zingari dovremmo chiedere di parlarci della loro cultura, se gli è gradito farlo, giacché di noi non si fidano di sicuro. Siamo noi che dovremmo imparare qualcosa da loro, soprattutto la vacuità del nostro parlare con parole vuote di ogni sostanza che non sia quella della nostra maschera.


Questo è il finale del tuo post numero 10 all'interno di questo topic:

"Il tempo di vita liberato dal lavoro necessario può quindi esplicare tutte le sue facoltà sapiens e ludens in una storia liberata da ogni forma di alienazione politico-economica e ideologico-religiosa,  in un contesto di cooperazione sociale: da ciascuno secondo le sue capacità; e realizzazione individuale: a  ciascuno secondo i suoi bisogni. Bisogni che lo sviluppo della teoria ha declinato tanto sul versante materiale che spirituale, evolvendosi secondo lo spirito e la materialità (non alienata) del tempo."


Da che parte stai Ipazia? Da quella in cui qualcuno debba insegnarci come vivere giustamente, o da quella del tuo post nr.10?
#1724
Citazione di: Ipazia il 29 Giugno 2021, 20:35:36 PM


Facile è invece, anche ad occhio nudo, cogliere il carattere parassitario di certe "etnie" e di comportamenti irresponsabilmente procreativi. Anche alla luce della nuova sensibilità nei confronti dei diritti dell'infanzia, che non va scodellata in balia di gommoni e altrui welfare di chi una regola in materia se l'è data.


O Ipazia, sei abbastanza facile alla non risposta, pertanto ribadisco la curiosità di Jacopus. Mi piacerebbe sapere a quali "etnie" ti riferisci. Son d'accordo cmq con te quando prevedi una società a caste se si continuasse coi modi di oggi
#1725
Citazione di: Alexander il 29 Giugno 2021, 18:18:44 PM
Buon pomeriggio Daniele22


Questo virus magari non era intenzionato ad attaccarci, ma qualcuno forse l'ha modificato, non si sa per quale scopo o ricerca, e poi si è dimenticato aperta la porticina della gabbietta...Intanto sono state cancellate le prime sequenze del virus dall'archivio dove vengono registrate. Così diventa sempre più difficile scoprire l'origine e la provenienza. Il mondo, come sai, è grande: ci sono tante nazioni, città  e paesi. Guarda caso (che caso!) la pandemia è esplosa proprio a Wuhan, dove c'è uno dei più grandi centri di ricerca mondiali sui virus. Ma non sui virus in generale, proprio sui coronavirus! Interessante questa coincidenza. Ma sicuramente penso male, sarà proprio una coincidenza. Un caso puramente fortuito. Gombloddo!!??  :-\


Ciao Alexander, io mi azzardo solo ad immaginare che il verso dell'attacco possa essere da noi verso loro. La mia cultura appartiene alla presunzione di innocenza fino a prova contraria. A volte sono malizioso e insinuante, ma di solito è per vedere la risposta alla provocazione e non perché sia convinto di quel che insinuo. Sono più che consapevole del fatto che i campi di confine tra complotto e non complotto sono grigi, ma per me il fatto del centro di ricerca di wuhan rientra ancora nelle categorie degli indizi, soprattutto perché non sono un biologo