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Messaggi - daniele22

#1711
Tematiche Filosofiche / Filosofia dell'anarchismo
20 Maggio 2021, 00:27:48 AM
Buona sera. ANARCHIA. Per quel che mi riguarda il discorso si chiude qui. Ho sentito opinioni sufficienti per stabilire che questa forma stato possa essere vincente, partendo da un movimento democratico. Naturalmente la mia è una scelta fondata sul mio sentimento e sulla mia ragione che fortunatamente lo conforta. Personalmente ritengo che la proprietà privata e il danaro siano perniciosi alla serenità delle persone. Di fatto restano pur sempre altri campi dell'attività umana dove possa trovare sfogo la propria voglia di distinguersi rispetto ad altri: il gioco e il sesso.
Se il problema della realizzabilità dell'anarchia si fonda su motivi di ordine economico monetario, trovo scandaloso solo pensare che una forma stato sia subordinata alla sua sostenibilità economica, poiché tale cosa nulla avrebbe a che fare con l'economia. Sarà l'economia ad adattarsi alla forma. La bontà dell'economia di una società sarebbe determinata infatti a mio giudizio dalla semplice condivisione di valori etici. Il falso problema della gestione dei mezzi di produzione, è determinato solo perché si pensa a cambiamenti repentini, ovvero dalla violenza con cui si vuole spingere sulla conversione da democrazia ad anarchia. Per attuare questo processo, visto che di fatto si vive in una società monetarizzata, servono solo persone competenti che articolino tale decostruzione nel modo meno violento possibile. Reagan non aveva forse attuato una deregulation per rilanciare l'economia? Solo che si è fermato, da liberale che era, quando l'ha ritenuto opportuno. Insomma, se le persone vogliono, fanno. Nel frattempo le politiche della sx moderna sono perdenti soprattutto perché vogliono tenere uniti capra e cavoli e non si rendono conto che ciò non è possibile. Goldoni ce l'ha insegnato a teatro e Gesù cristo sul vangelo. In ogni caso la democrazia non andrebbe più bene (almeno alla sinistra) perché la dialettica è inibita dall'egoismo, che grazie alla dialettica produce inevitabilmente menzogne e realtà frutto di queste ultime, riducendo in tal modo il voto popolare ad un vero e proprio salto nel buio per mancanza di informazione attendibile e conseguente eccesso di fiducia totalmente sconsiderato. E son tanti quelli che vanno a votare in Italia, io no. A meno che uno non voti la Meloni, una che può venirgli magari più facile ad essere coerente, ma purtroppo io non potrei. Muy buenas noches
#1712
Tematiche Filosofiche / Filosofia dell'anarchismo
19 Maggio 2021, 15:29:45 PM
Citazione di: anthonyi il 19 Maggio 2021, 13:51:41 PM
Citazione di: daniele22 il 19 Maggio 2021, 10:37:47 AM
Citazione di: anthonyi il 19 Maggio 2021, 09:46:34 AM
Citazione di: Jacopus il 19 Maggio 2021, 07:02:45 AM
Per Daniele 22. Come ho già detto altrove, la legittimazione naturalistica è esteticamente attraente ma infondata ed anche pericolosa, fino ad essere manipolatoria quando si parla di istituzioni umane. Esiste per caso la schiavitù in natura o l'usucapione, gli animali firmano un contratto quando si sfidano per le femmine, viene interpellato il tribunale leonino per richiedere un provvedimento d'urgenza ex art. 700? Pensare naturalisticamente dovrebbe coerentemente farci abbandonare auto, cellulari, operazioni chirurgiche, vestiti, cucine a gas, ed affrontare le bestie feroci solo con l'ausilio delle nostre gambe naturali. Scusate il leggero Ot.



Permettimi ora, jacopus, di commentare il tuo intervento che non è OT. In questo topic si parla di decostruzione di alcune istituzioni sociali che, secondo i teorici dell'anarchia, sono state strumentalmente imposte dall'alto.
Ora, se ho ben capito, il processo di decostruzione nel pensiero postmoderno è quello di scoperchiare l'apparenza delle costruzioni simboliche umane, per evidenziare quello che c'è sotto.
Ora partendo da una visione materialista dell'essere umano, sotto non potremmo trovare altro che la nostra natura biologica, in qualcosa probabilmente simile alla natura di altre specie.
Fondare la spiegazione di aspetti della nostra società sulla natura biologica umana non vuol dire tornare all'uomo delle caverne, ma spiegare come, dall'uomo delle caverne, siamo arrivati all'oggi.
Diversamente, sostenere che questa spiegazione è impossibile, perché l'uomo moderno è un di più rispetto alla sua origine naturale, vuol dire aprire uno spazio alla trascendenza, necessaria per spiegare questo di più.


Bravo Anthonyi, vedo che quando vuoi o puoi non ti arrampichi sugli specchi. Posso senz'altro dire qualcosa in merito alla trascendenza che ritieni necessaria, giustamente. Ma come già dissi a Viator alle 23.34 di ieri sera ....... Ora sono però le 10.34 e cado sotto l'occhio della preoccupazione alimentare anche se non ho ancora fame. Vado ad allestire tutta la cerimonia per il pranzo. Ciao
Daniele, io poi avrei la curiosità di capire quale sarebbe stata questa mia arrampicata sugli specchi, non dimenticare che la nostra diatriba è partita su un tuo scivolone, consistente nel riferimento al problematico concetto di "ordine naturale", per cui di logica tu dovresti porti in posizione di difesa, anche se non ne hai avuto la necessità perché non è mio costume infierire.
Un saluto.


Buon pomeriggio Anthonyi. Quello che io chiamo correr dietro al tempo è proprio questo tuo post. Dovrò dire a tutti ora che alle 10.12 dissi che Ipazia mi aveva tolto la parola di bocca per la risposta che dovevo darti. Da lì si deduce la mia opinione sul tuo arrampicarti sugli specchi. L'hai omessa apposta? Oppure non l'hai vista? Non avrei nemmeno dovuto  rispondere al post poiché è tempo perso, dato che sempre alle 10.12 io ti dicevo che ero disposto a parlare di questa trascendenza (aggiungo ora che è proprio terra come dice Ipazia). Aggiungi anche che ne parlasti tu, tanto da farmi dire che questa volta non ti arrampicavi sugli specchi. Smetti di guardare il dito e guarda la luna direbbe qualcuno. Ora chiudo e ti addebito il tempo perso per rispondere a questo post inutile, anche se guardavo nel frattempo il giro d'italia. Ora esco dal sito. Ci sarà un registro etc. etc. Non me la prendo con te Anthonyi, ci siamo in mezzo tutti a questo vizio di correr dietro al tempo. Ciao


P.S. Forse aveva torto hegel quando diceva che la filosofia non può essere in sostanza predittiva (L'ha detto Hegel?)
#1713
Tematiche Filosofiche / Filosofia dell'anarchismo
19 Maggio 2021, 10:37:47 AM
Citazione di: anthonyi il 19 Maggio 2021, 09:46:34 AM
Citazione di: Jacopus il 19 Maggio 2021, 07:02:45 AM
Per Daniele 22. Come ho già detto altrove, la legittimazione naturalistica è esteticamente attraente ma infondata ed anche pericolosa, fino ad essere manipolatoria quando si parla di istituzioni umane. Esiste per caso la schiavitù in natura o l'usucapione, gli animali firmano un contratto quando si sfidano per le femmine, viene interpellato il tribunale leonino per richiedere un provvedimento d'urgenza ex art. 700? Pensare naturalisticamente dovrebbe coerentemente farci abbandonare auto, cellulari, operazioni chirurgiche, vestiti, cucine a gas, ed affrontare le bestie feroci solo con l'ausilio delle nostre gambe naturali. Scusate il leggero Ot.



Permettimi ora, jacopus, di commentare il tuo intervento che non è OT. In questo topic si parla di decostruzione di alcune istituzioni sociali che, secondo i teorici dell'anarchia, sono state strumentalmente imposte dall'alto.
Ora, se ho ben capito, il processo di decostruzione nel pensiero postmoderno è quello di scoperchiare l'apparenza delle costruzioni simboliche umane, per evidenziare quello che c'è sotto.
Ora partendo da una visione materialista dell'essere umano, sotto non potremmo trovare altro che la nostra natura biologica, in qualcosa probabilmente simile alla natura di altre specie.
Fondare la spiegazione di aspetti della nostra società sulla natura biologica umana non vuol dire tornare all'uomo delle caverne, ma spiegare come, dall'uomo delle caverne, siamo arrivati all'oggi.
Diversamente, sostenere che questa spiegazione è impossibile, perché l'uomo moderno è un di più rispetto alla sua origine naturale, vuol dire aprire uno spazio alla trascendenza, necessaria per spiegare questo di più.


Bravo Anthonyi, vedo che quando vuoi o puoi non ti arrampichi sugli specchi. Posso senz'altro dire qualcosa in merito alla trascendenza che ritieni necessaria, giustamente. Ma come già dissi a Viator alle 23.34 di ieri sera ....... Ora sono però le 10.34 e cado sotto l'occhio della preoccupazione alimentare anche se non ho ancora fame. Vado ad allestire tutta la cerimonia per il pranzo. Ciao
#1714
Tematiche Filosofiche / Filosofia dell'anarchismo
19 Maggio 2021, 10:12:50 AM
Buon Mercoledi, giorno dei ladri, oltre che di Mercurio che in fondo è un ladro per gli Dei, travestito però da messaggero. IPAZIA mi ha letteralmente tolto di bocca la risposta per ANTHONYI che continua ad arrampicarsi sugli specchi. Se qualcuno vuol votare il PD non dimentichi la già dimenticata provocazione di Zingaretti che ha avuto per lo meno il coraggio di tirarsi la zappa sui piedi. Io non guardo alle motivazioni gnoseologicamente imperscrutabili di Zingaretti (cosa che io chiamo rincorrere un tempo perduto), ma giudico i fatti, ovvero quel che ha fatto egoisticamente (per dirla alla Viator). Forse che Zingaretti si è ricreduto? Se l'ha fatto, peggio per lui dal mio punto di vista.


IACOPUS. Forse per te la legittimazione naturalistica è infondata perché giustamente vorresti almeno conoscere cosa fonda la nostra conoscenza e magari da lì dedurre se sia ragionevolmente fondata oltre che essere esteticamente attraente. Beh, nel mio post di ieri sera alle 23.34 io ho gettato un sasso senza argomentarlo. Attendo fiducioso di poter rispondere; che altro posso dire? Infine non si tratta di rinunciare, non vedo drastici lockdown. Si tratterebbe di mantenere un sistema produttivo ridimensionando conformemente alle esigenze odierne.


Concludendo, LWittgenstein disse che "è difficile sapere una cosa e far finta di non saperla". Un truffatore ti dirà che per lui è facile. Ma il truffatore, dico io, verrà inesorabilmente smascherato quando si saprà cos'è la conoscenza. La mia è in fondo solo una scommessa che vuole risolvere se siamo solo dei miseri truffatori o qualcos'altro. Una chance per l'essere umano insomma.
#1715
Tematiche Filosofiche / Filosofia dell'anarchismo
18 Maggio 2021, 23:34:52 PM
Citazione di: viator il 18 Maggio 2021, 17:59:19 PM
Salve daniele22. Citandoti : "Quindi, visto che ti piacciono  le domande dirette, a titolo di curiosità personale e pure per darmi un principio di realtà più solido sul quale muovermi ti chiedo: mettiamo che tu abbia un reddito di quarantamila euro l'anno. Quanti soldi sganceresti per avere una risposta che tu consideri esauriente sul tema del fondamento della conoscenza? E quanti ne sganceresti invece se la risposta te la desse daniele22? Puoi andare tranquillo che io sono leggero e cerco di mantenermi sull'onda di non prendersi troppo sul serio".Dunque........per una risposta qualsiasi, purchè non prolissa (tanto le parole dicono indipendentemente dal numero di esse : troppe, possono chiarire quanto possono confondere)........diciamo 60 eurocentesimi.Per una risposta convintamente tua, raddoppio volentieri, quindi facciamo 120 eurocentesimi.Il fondamento della conoscenza - a mio parere - sono semplicemente i sensi. Impossibile conoscere senza mai aver percepito. Salutoni.


Ho capito bene? Mi daresti il doppio? Grazie, ciò mi gratifica molto. Però non mi svendo se non per almeno 360 eurocentesimi. Quindi, tutto resta come prima. No, il doppio che a chichessia è un'iniezione di fiducia, non è tutto come prima.
Dato però che dopo fai un'asserzione importante, colgo l'occasione al volo. Il fondamento della conoscenza - a mio parere - è la mente. I sensi focalizzano e giustificano quel che la mente intende riconoscere come cosa viva per motivi che lei sa. In ogni caso Viator, stiamo debordando pericolosamente fuori tema. Che gli strali della giustizia non si abbattano su di noi. Felice notte




#1716
Tematiche Filosofiche / Filosofia dell'anarchismo
18 Maggio 2021, 22:41:39 PM
Citazione di: anthonyi il 18 Maggio 2021, 16:56:58 PM
Citazione di: daniele22 il 18 Maggio 2021, 14:43:40 PM
Citazione di: anthonyi il 18 Maggio 2021, 10:59:25 AM
"Vettore di tendenza organizzativa antinomica all'ordine."
Inverno, ti rendi conto che questa definizione è un ossimoro.
L'anarchia è certamente antinomica all'ordine, ma che bisogno ha di organizzarsi, basta produrre il disordine, per il quale non è necessaria neanche una particolare dotazione intellettuale e culturale. Almeno il marxismo un tentativo di organizzazione concettuale è materiale lo ha fatto, entrambe falliti a parere di molti, ma comunque si sono sforzati, l'anarchia no, l'anarchia si crogiola nelle sue utopie, nei deliri onirici spesso alimentati da sostanze stupefacenti.


Nella mia quasi ventennale vita da ricercatore consapevole e dilettante non ho seguito certamente la strategia del protagonista de "La nausea" di Sartre e ho pure costruito un aforisma che qui vi esterno:
La legge pone un controverso all'universo originando il diverso.


E' certo Anthonyi che a te sembra un ossimoro fintanto che pensi che l'anarchia rappresenti uno status di disordine. Prova pertanto vederla come una pretensione all'ordine naturale, non un caos dunque, bensì un ordine avulso dal commercio delle merci comprendendo pure in esse le produzioni intellettuali, libri sacri compresi.
Non so nulla della critica di Marx. Conosco invece, per lettura di un paio di romanzi storici, come fallì la breve estate anarchica a Barcelona, grazie pure ai russi. Sarebbe fallito ugualmente l'esperimento. E fallirà fintanto che si pensi di imporre un regime anarchico dall'oggi al domani. Non a caso vi fu pure nei movimenti anarchici anche precedenti un dissidio tra legalisti e illegalisti. L'anarchia la prendono tutti troppo di petto. C'è una massa inerziale di cultura che grava nel nostro passato, sia come collettività, che come singoli che non può essere estirpata dall'oggi al domani, proprio perché ha generato delle abitudini che dovrebbero forse essere ridimensionate, e noi umani siamo soprattutto abitudine. Direi quasi che si tratta di una legge della fisica applicata al nostro mondo. Semplicemente non si può.
Il problema della dimensione temporale del processo manterrebbe un regime di lavoro di sicuro perché ci sarebbe almeno un punto di riferimento, ovvero l'ordine naturale e non un generico caos. In fondo ci guadagnerebbero sia i monarchici che i comunisti. Naturalmente di più i comunisti perché la proprietà privata sarebbe sicuramente la prima a ricevere i primi ridimensionamenti. Ma alla lunga anche i monarchici si toglierebbero qualche sassolino dalla scarpa
Ciao Daniele, un concetto metafisico come quello di "ordine naturale" credo sia di difficile gestione anche per i migliori filosofi. La storia del pensiero teologico è giusnaturalista ne ha fatto un grande uso, ma erano altri tempi.
Poi si sa, chi di spada ferisce..., nel senso che dove sta scritto che lo stato non faccia parte dell'ordine naturale, è la proprietà privata?


Ciao Anthonyi, che il nostro stato attuale e fantademocratico sia immerso nell'ordine naturale delle cose, proprietà privata compresa, penso sia difficilmente contestabile.
Per quel che riguarda invece un contradditorio altro ordine naturale a cui mi riferisco, sarebbe quello che derivo dallo stato delle scimmie, dei lupi, delle api, di tutti quegli altri animali sociali insomma. Per quale motivo infine solo noi pratichiamo l'omicidio in forma odiosa, e non solo l'omicidio purtroppo? Capisco forse i padri che uccidono i figli, proprio perché ne abbiamo esempio in natura. Ma il resto a chi lo addebitiamo? Io lo addebito all'esercizio della proprietà privata. E se lo penso, anche questo che penso sta nell'ordine naturale delle cose. Punto. Buona serata
#1717
Tematiche Filosofiche / Filosofia dell'anarchismo
18 Maggio 2021, 14:43:40 PM
Citazione di: anthonyi il 18 Maggio 2021, 10:59:25 AM
"Vettore di tendenza organizzativa antinomica all'ordine."
Inverno, ti rendi conto che questa definizione è un ossimoro.
L'anarchia è certamente antinomica all'ordine, ma che bisogno ha di organizzarsi, basta produrre il disordine, per il quale non è necessaria neanche una particolare dotazione intellettuale e culturale. Almeno il marxismo un tentativo di organizzazione concettuale è materiale lo ha fatto, entrambe falliti a parere di molti, ma comunque si sono sforzati, l'anarchia no, l'anarchia si crogiola nelle sue utopie, nei deliri onirici spesso alimentati da sostanze stupefacenti.


Nella mia quasi ventennale vita da ricercatore consapevole e dilettante non ho seguito certamente la strategia del protagonista de "La nausea" di Sartre e ho pure costruito un aforisma che qui vi esterno:
La legge pone un controverso all'universo originando il diverso.


E' certo Anthonyi che a te sembra un ossimoro fintanto che pensi che l'anarchia rappresenti uno status di disordine. Prova pertanto vederla come una pretensione all'ordine naturale, non un caos dunque, bensì un ordine avulso dal commercio delle merci comprendendo pure in esse le produzioni intellettuali, libri sacri compresi.
Non so nulla della critica di Marx. Conosco invece, per lettura di un paio di romanzi storici, come fallì la breve estate anarchica a Barcelona, grazie pure ai russi. Sarebbe fallito ugualmente l'esperimento. E fallirà fintanto che si pensi di imporre un regime anarchico dall'oggi al domani. Non a caso vi fu pure nei movimenti anarchici anche precedenti un dissidio tra legalisti e illegalisti. L'anarchia la prendono tutti troppo di petto. C'è una massa inerziale di cultura che grava nel nostro passato, sia come collettività, che come singoli che non può essere estirpata dall'oggi al domani, proprio perché ha generato delle abitudini che dovrebbero forse essere ridimensionate, e noi umani siamo soprattutto abitudine. Direi quasi che si tratta di una legge della fisica applicata al nostro mondo. Semplicemente non si può.
Il problema della dimensione temporale del processo manterrebbe un regime di lavoro di sicuro perché ci sarebbe almeno un punto di riferimento, ovvero l'ordine naturale e non un generico caos. In fondo ci guadagnerebbero sia i monarchici che i comunisti. Naturalmente di più i comunisti perché la proprietà privata sarebbe sicuramente la prima a ricevere i primi ridimensionamenti. Ma alla lunga anche i monarchici si toglierebbero qualche sassolino dalla scarpa
#1718
Tematiche Filosofiche / Filosofia dell'anarchismo
18 Maggio 2021, 10:50:23 AM
Citazione di: niko il 18 Maggio 2021, 08:40:22 AM
Una democrazia non classista puo essere solo il socialismo nella forma idealtipica della dittatura del proletariato. perché una maggioranza cosciente di essere maggioranza e con in mano il potere e il controllo dello stato non si fa dominare ne tanto meno governare da una minoranza.


Il rispetto delle minoranze può essere un rispetto di pensiero e di libertà di parola ma se un uomo vale un uomo e una vita vale una vita all'atto pratico si fa quello che decidono le maggioranze e si distribuiscono i beni e si organizza la produzione come esse decidono. insomma nel comunismo i borghesi possono pensare quello che vogliono ma devono lavorare e possedere beni come tutti gli altri non essendo cosi di fatto piu borghesi.


poi se si pensa che il potere possa per definizione essere esercitato solo dalle minoranze allora si dovrebbe pensare anche che la democrazia stessa sia impossibile e non solo l'anarchia o il comunismo.


Il mercato è appunto il caos che deve essere ordinato dalla presa di potere dell uomo su se stesso e deve scomparire in quanto caos .  sostituito da un nuovo caos che idealmente dovrebbe essere la coincidenza di comunismo e anarchia successiva alla liquidazione e musealizzazione dello stato.  è  proprio la forma merce  che deve essere superata e l'esistenza fisica e virtuale del denaro che deve finire. Il che implica il vaglio politico collettivo  di ogni singolo desiderio individuale appunto comunismo e anarchia come le parallele che si incontrano all'infinito  .sembra una impresa folle e titanica e implicante un immenso grado di paranoia e fine della sfera prossemica  egoica e personale per come è la psiche umana attualmente ma è l unico futuro non di autodistruzione possibile per l'uomo.


Abbiamo visto tutti l'esempio negativo della pandemia e di come è stata strumentalizzata politicamente per ridurre la libertà e mal gestita l'utopia per rovesciare questo esempio negativo in uno positivo sarebbe il Passagno da uno stato continuo di emergenza come lo abbiamo visto in questi mesi a uno stato discontinuo e autoeliminantesi di eccezione[size=78%] nel senso che anche la legge è il diritto che hanno caratterizzato tutte le societa classiste puenamente organizzate in stato dovranno tramontare in una intelligenza collettiva in grado di decidere caso per caso appunto senza la merce e il denaro ogni desiderio umano dovrà essere deciso in un certo senso caso per caso quindi neanche la legge come regolazione astratta di casi concreti similari tra di loro esisterà piu l'unicità  di ogni essere umano non prevede ne uno stato di emergenza ne uno di diritto ma uno stato transitorio di eccezione la legge dovrà guardare in faccia ogni singolo uomo che pretende di giudicare e con questo non sarà più legge.[/size]


Buenos dìas. Data la mia scarsa intelligenza linguistica decretata da un'amica e da me ammessa, faccio fatica a comprendere certe espressioni per me troppo astratte. Niko, sono d'accordo con te, ma se tu fossi un po' meno spensierato nello scrivere cose tipo il Passagno (errore poco grave), o un é dove forse ci voleva una e (errore già un po' più grave), qualche mancanza di punti, si risparmierebbe tempo a comprendere l'intervento.
In ogni caso, capta civitate, mi piace tantissimo la conclusione "la legge dovrà guardare in faccia ogni singolo uomo che pretende di giudicare, e con questo non sarà più legge".
Parli inoltre di intelligenza collettiva, la quale, a mio giudizio, per potersi manifestare abbisognerebbe solo di una consapevolezza che le verrebbe fornita inequivocabilmente dalla conoscenza di ciò che è la conoscenza. Tale conoscenza io pretendo di conoscerla, ma si pone un problema. Ciò che io pretendo di conoscere e di svelare, potrebbe essere già in dominio di moltissimi altri singoli individui, che però non riescono ad affermarsi a loro volta. E il motivo per cui non riescono ad affermarsi è dato da uno stato tiranno che sa quali persone porre a guardia della cultura umana per tramite del ministero dell'istruzione. Non mi è dato di sapere se lo faccia per istinto (cosa buona per l'individuo) o per cospirazione (cosa cattiva per l'individuo). Gli è comunque che la ricerca non è libera, lo sanno pure gli asini. Il problema vero resta dunque come rendere pubblica tale consapevolezza (quella che andrebbe infine a costituire l'intelligenza collettiva di cui parli). Quel che poi succederà non è dato di sapere, però sentirti dire quella frase che ho citato mi dice che siamo già in due a pensare la stessa cosa. Forse che anche tu hai scoperto quello che ho scoperto io?
#1719
Tematiche Filosofiche / Filosofia dell'anarchismo
17 Maggio 2021, 23:35:13 PM
Citazione di: viator il 17 Maggio 2021, 18:30:18 PM
Salve daniele22. Grazie per il tuo intervento. Citandoti : "Allora dico che se c'è un problema di comunicazione, se c'è una crisi della dialettica è perché la dialettica è inibita dallo stesso egoismo di cui parli tu Viator. Quindi ti chiedo: a prescindere da quello che dici nei tuoi post, qual è il motivo per cui ti agiti all'interno del forum?".

Bravo ! Una domanda chiara, diretta, alla quale - non foss'altro che per rispetto intellettuale - dovrebbe essere sacrosanto il rispondere chiaramente.

La ragione per la quale "mi agito" dentro questo Forum è dovuta alla mia leggerezza di carattere. Sono un "gigione", apprezzo - sopra OGNI ALTRA VIRTU' UMANA (alle virtù sovrumane o spirituali io non credo) - UMORISMO ED IRONIA. Trovo divertente smontare ciò che non corrisponde alle mie personali conclusioni logiche.



Se lo preferisci, puoi considerarmi una sorta di vacuo cavaliere la cui agitazione non si propone di combattere i mulini a vento, bensì - donchisciottescamente, appunto - quelle che io considero essere solo umane illusioni. Saluti.

Ottimo Viator, penso che siamo fatti della stessa pasta. Anch'io sono leggero e apprezzo l'ironia, ma ancor di più l'autoironia. Però ti sono contrario sulla ragione per cui mi agito nel mondo del forum, anch'io donchisciotte cmq. Va ben, debbo in ogni caso ritenermi fortunato di non essere ancora incappato nei tuoi fulmini e saette, a parte il primo approccio in cui mi sono arreso subito, e penso pure a quanto ti divertiresti a smontare le mie strampalate pretese dell'esistenza di un errore nella nostra mente. Quindi, visto che ti piacciono  le domande dirette, a titolo di curiosità personale e pure per darmi un principio di realtà più solido sul quale muovermi ti chiedo: mettiamo che tu abbia un reddito di quarantamila euro l'anno. Quanti soldi sganceresti per avere una risposta che tu consideri esauriente sul tema del fondamento della conoscenza? E quanti ne sganceresti invece se la risposta te la desse daniele22? Puoi andare tranquillo che io sono leggero e cerco di mantenermi sull'onda di non prendersi troppo sul serio.

Per ANTHONYI. cit : "In realtà, inverno, più che cavillare sulle definizioni (cosa comunque legittima), io cercavo di mettere in discussione un luogo comune che l'anticapitalismo imperante (nel mondo della cultura, si intende) ha costruito. L'idea cioe che le differenze sociali siano essenzialmente il frutto di un progetto istituzionale che entità superiori, umane o non umane, hanno imposto su tutti gli uomini. "

Mi è difficile pensare che esista un luogo comune del genere. Penso che l'anticapitalismo culturale imperante di cui parli sia ben consapevole che lo stato si sia costituito tramite la legge del più forte.

Per tutti. Visto che quel mattacchione di Viator ha fatto un topic su di una mia citazione vorrei precisare quanto segue: l'idea dell'anarchia l'ho buttata lì perché ha a che fare con la legge, ovvero con l'essenza dello stato e del concetto di giustizia. Intanto condivido le parole di Inverno sulle parole, tanto che sarei tentato di aprire un post sul significato del significato. Come ho già detto antecedentemente, l'anarchia rappresenterebbe solo un fantoccio da opporre all'imperatore, una specie di Kagemusha al contrario, rappresenterebbe solo una pretensione di uno stato più o meno democratico che spontaneamente camminerebbe già coi piedi di piombo, tanta paura può solo incuterle la parola anarchia. L'anarchia vera, quella che per ora può essere solo fantasticata, si attuerebbe forse quando l'essere umano, riappropriandosi dello spazio e del tempo inibitogli dagli ordini ... Oltre al codice penale, penso al codice civile anche, oppure a tutti gli oneri in termini di tempo impostici dalla pubblica amministrazione, le cartelle cliniche poi!!! Avete mai dato un'occhiata a una cartella clinica relativa ad un ricovero? Quando l'ho vista non ci credevo. Io pensavo che gli infermieri andassero dietro agli infermi. Tutto scritto, pastiglie, punture, pressione, temperatura, visite, trasferimenti per analisi strumentali e tant'altro che ho dimenticato. Pagine e pagine per una sola giornata e per ciascun infermo. Diari che occupano chissà quanto tempo ad essere compilati e che serviranno quante volte? .... dicevo dunque che l'essere umano, riappropriandosi degli spazi che determinano cosa se non le proprie pre-occupazioni per vivere, riceverebbe in cambio un po' più del proprio tempo per dedicarsi con più attenzione a quel che gli interessa. Riceverebbe in cambio la possibilità di dedicarsi al proprio sentimento e nel proprio sentimento di sicuro dovrebbe cogliere anche quello riservato alla socialità. L'uomo è un animale sociale e non una tigre. E' naturale che pur essendo rivolto a se stesso sia biologicamente pure rivolto al gruppo. Di sicuro ci sarebbero molte problematiche, ma ripeto ancora che l'uomo è riuscito ad atterrare sulla luna, o quantomeno a produrre la bomba atomica. La fede muove le montagne si dice, anche se io non ho mai visto muoversi una montagna. Può essere pure comunque che nessuno abbia fede. Buona nottolata

#1720
Tematiche Filosofiche / Filosofia dell'anarchismo
17 Maggio 2021, 17:06:28 PM
Citazione di: viator il 17 Maggio 2021, 11:20:07 AM
Salve. Quanto mi fate ridere ! Buoni, cattivi, altruisti, egoisti...................l'uomo è specie semplicemente opportunistica. Chi afferma di non essere un opportunista (in senso biologico, ovviamente).........cerca solo di affermare opportunisticamente di essere superiore a ciò ed a chi lo circonda. Saluti.


PREMESSA per IPAZIA. Nel mio post precedente ho detto che disconosco le argomentazioni di Marx. Volevo dire che IGNORO, non che disconosco.


Sono quasi perfettamente d'accordo con te Viator. Posso però considerare vero che l'uomo sia una specie opportunistica solo se intendi l'opportunismo come uguale all'egoismo. Oppure fammi capire cosa intendi con opportunismo. L'uomo è sostanzialmente egoista. Ci sono però delle persone che pensano di soddisfare il proprio egoismo concedendo gesti altruistici. C'è chi lo fa donando 1 euro avendone 1.000.000.000 in tasca e chi lo fa avendone 4 in tasca. E c'è pure chi lo fa gratuitamente per gli altri addebitando tutto a se stesso. Saranno pochi costoro, ma chi può veramente dirlo. Sarebbero costoro quelli che si sacrificano non nelle questioni originate dalla politica o dall'economia, ma in quelle di natura spirituale. E quando dico spirituale mi riferisco a Dio, alla patria, alla famiglia, ai cani etc. , ma soprattutto mi riferisco all'immagine che un individuo vuole dare agli altri di sé. Alla fine comunque, sempre di egoismo si tratta. Il nostro problema, e mi sembra che LWittgenstein o chi per lui avesse già detto qualcosa, secondo me giace nella sempre maggior difficoltà a comprenderci. Qualcuno parla di crisi della dialettica. E credo ben, dico io. E la prova più evidente sai dov'è? La prova è che nonostante io continui a sbandierare una presunta verità sull'origine dell'uomo o un presunto errore mentale in cui saremmo incappati, nessuno, a parte Alexander mi abbia chiesto qualcosa in merito. Purtroppo la domanda è piovuta in un momento critico per me. Infatti nel post successivo mi scusavo con voi, non rispondendo deliberatamente ad Alexander col quale mi scuso. Certamente uno può dire che Daniele è uno sprovveduto, ma una domanda, una curiosità che in fondo non costa nulla se non al sottoscritto che sono anni che ci lavora per curiosità, si potrebbe pur fare.
Allora dico che se c'è un problema di comunicazione, se c'è una crisi della dialettica è perché la dialettica è inibita dallo stesso egoismo di cui parli tu Viator. Quindi ti chiedo: a prescindere da quello che dici nei tuoi post, qual è il motivo per cui ti agiti all'interno del forum?


BAYLAMME. Io parlo di conversione della democrazia all'anarchia. Naturalmente ci vogliono dei tempi. Ma cosa sono questi tempi. I tempi sono i tempi in cui si susseguono le leggi positive. Io considero la Bibbia, pur avendone scarsa conoscenza, come un libro sapienziale. Ritengo che la storia del paradiso terrestre possa corrispondere alla realtà in senso fenomenico. Cioè, nel momento in cui disobbedimmo a quella che si può definire la prima legge positiva cademmo nel tempo. Da cosa è determinato quindi il tempo? Dal dover stare attenti alle cose (lo spazio) per non incappare in errore. Le leggi positive limitano quindi gli spazi d'azione. Quindi, nel percorso decostruttivo del corpo diciamo giuridico dello stato e dei suoi apparati, per ogni legge che si toglie si modificano anche degli spazi (che son poi gli spazi consentiti dalle azioni). Questo è il percorso che porta inevitabilmente all'anarchia. Uno potrebbe dirmi che le leggi sono state fatte per motivi ben precisi. Io mi ricordo però che Caselli, che a suo tempo fu procuratore della repubblica, ammonì da un uso spensierato dello strumento legislativo. Quante di queste leggi son fatte senza cognizione di causa, ovvero fatte per il piacere di pochi? Quanti avvocati siedono in parlamento? Non c'è un po' di conflitto di interessi nel porre arzigogoli legislativi, uno su tutti la legge Zan? Altra cosa è parlare della legge giudaica. Qui allora chiedo ai cristiani come mai Dante colloca tutto ciò che ha a che fare con la menzogna nel più profondo dell'inferno? Mi concedo un analisi filologica sicuramente falsa sul  sostantivo mente che deriverebbe dal verbo mentire. Usare la mente per me significa mentire, nel senso che usare la mente implica una potenziale caduta in errore. La scienza ha escogitato il metodo scientifico, ma la scienza umana come si difende? Si insegni alla gente che tutti tendono ad usufruire dei meandri della ragione per il proprio egoismo e vedrete che la gente capirà e si adatterà alla nuova consapevolezza dichiarata pubblicamente. Non può farlo lo stato forse perché non è cosa nota? Forse, ma se nessuno glielo sbatte in faccia potrà sempre dire che non lo sapeva.
#1721
Tematiche Filosofiche / Filosofia dell'anarchismo
16 Maggio 2021, 22:02:33 PM
Ciao a tutti. Grazie Ipazia per avermi fornito nozioni che non mi erano note. La mia conoscenza è di tipo superficiale, ve ne sarete resi conto tutti. D'altra parte ognuno si impegna mentalmente come gli pare. Com'è noto, quel che cercai era una risposta che potesse darmi la certezza di ciò che già intuivo in modo molto vago. La mia conoscenza è di tipo superficiale, ve ne sarete resi conto tutti. E' da qualche settimana che penso ad una pratica adattabile a quel che trovai nella mia ricerca, quindi con l'anarchia ho sparato sicuramente non a caso, però sicuramente in modo azzardato. Disconoscendo la critica di Marx, nel caso dell'anarchia ci sarebbe da considerare la dimensione dei tempi in cui debba attuarsi la conversione democratica all'anarchia. Torniamo alla sparuta pattuglia di uomini di buona volontà. Sono veramente un sparuta pattuglia? No, dico io. Quelli che non si vedono sono quelli che non credono più a nessuno. E si può dar loro torto? Biden dà dell'assassino a Putin immaginando che gli Stati Uniti non abbiano mai ammazzato nessuno. Ci sarà qualcuno che ci crede veramente? Pare anche di sì. Guardiamo come i cinquestelle hanno fatto il pieno promettendo in sostanza un'insofferenza alla credibilità dei partiti data l'evidente inefficienza delle istituzioni. Non ci si può fidare di nessuno. Come si può essere credibili tanto da ottenere di convincere quelli che in fondo risultano solo essere i più ossessionati dalla fiducia? Questa è la risposta che si deve fornire a costoro. Notte a tutti
#1722
Tematiche Filosofiche / Re:Filosofia dell'anarchismo
16 Maggio 2021, 12:20:47 PM
Buongiorno, circa la filosofia dell'anarchismo proposta da Viator, sarebbe utile qualche intervento sul topic da me aperto sulle verità della bandiera, visto pure che l'anarchia non riconosce lo stato. Buon aperitivo e buon pranzo
#1723
Tematiche Filosofiche / Filosofia dell'anarchismo
15 Maggio 2021, 18:08:44 PM
L'anarchia deve intendersi come un artificio che col proseguire della decostruzione dovrebbe sempre essere tenuto d'occhio affinchè non divenga insostenibile
#1724
Tematiche Filosofiche / Re:Filosofia dell'anarchismo
15 Maggio 2021, 17:39:54 PM
Ciao Viator, era in effetti giusto aprire un nuovo topic, pertanto incollo la mia risposta ultima in questa sezione.


Scienza e religione.


Caro Viator, so benissimo senza che me lo spieghi cos'è l'anarchia e cos'è la democrazia.Cara Ipazia, non so se la tua fosse un'ironia, comunque l'immagine di 2001 odissea etc non corrisponde per nulla alla mia idea.Vorrei comunque spiegarmi meglio. L'etica è qualcosa che pertiene al singolo individuo e il comportamento dell'individuo sfuggirà sempre, anche grazie alla menzogna, a qualsiasi ordine imposto dall'alto, dal basso o da qualsiasi parte venga. L'evidenza dei fatti lo dimostra inequivocabilmente. Sarebbe infine solo la paura della punizione a inibire certe nefandezze, nefandezze dalle quali si discosta quella sparuta pattuglia di persone di buona volontà. Per fortuna tali persone esistono e anche questo sembra inequivocabile. Io faccio un semplice ragionamento: i conservatori non sono pervasi molto da ideologie anche se il razzismo sembra affascinarli. Loro si limitano a conservare quel che la storia ci ha dato. L'impero e la gerarchia è il loro ideale, ma nei secoli hanno ceduto parte del potere del grande capo fino a giungere a sopportare la democrazia (volenti o nolenti). La democrazia sembra così essere un punto limite oltre il quale lo stato non può permettersi di andare. Dai ricordi di scuola mi sembra inoltre di ricordare (posso sbagliarmi facilmente) che Hegel avesse giustificato in modo incontrovertibile l'esigenza dell'esistenza dello stato. Quel che manca oggi alla sinistra è un'idea intorno alla quale muoversi. Se voi osservate però, l'anarchico e l'imperatore rappresentano due polarità nella gestione del potere. All'anarchico il potere dell'individuo, all'imperatore il potere dello stato. Perché, mi chiedo, non imbracciare la bandiera anarchica anche senza sapere di poter arrivare chissà un giorno all'anarchia. Ovvio che in questa traversata del deserto potrebbero intervenire incognite imprevedibili, ma chi in fondo, pur non essendo anarchico vorrebbe un po meno di preoccupazioni e un po' più di libertà. Altresì chiaro sarebbe che un movimento di sinistra proteso a questa utopia porterebbe con se tutti i valori della sinistra. Se ora tali valori sono disattesi per vari motivi, uno su tutti senza pensar male la vita del partito (Simone Weil - "manifesto per la soppressione dei partiti politici") tali valori potrebbero divenire più gestibili in virtù di potersi rispecchiare in un'idea (l'anarchia). Non è che l'idea debba essere raggiunta per forza così comei non penso che la destra moderna persegua politiche atte al ripristino di un impero, ma di sicuro quella è la loro idea di riferimento per muoversi. Se non c'è un'idea chiara che direzioni il senso di giustizia che pertiene all'individuo si andrà sicuramente incontro al caos totale, sempre ammesso che non ci si trovi già. In ogni caso Ipazia le rivoluzioni non hanno decostruito nulla, limitandosi a sostituire un nuovo ordine sostituendolo ad una altro
#1725
Tematiche Spirituali / Scienza e religione.
15 Maggio 2021, 17:25:13 PM
Dimenticavo, per Ipazia: le rivoluzioni sono sempre state tradite senza decostruire un bel fico secco, limitandosi a sostituire un ordine ad un altro ordine