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Messaggi - green demetr

#1711
Problemi utilizzo forum / Aggiungere link youtube
25 Febbraio 2021, 00:57:44 AM
Mi chiedevo se possiamo importare qualche plugin per la visualizzazione dei video youtube.
( e volendo dailymotion etc.)

In effetti una volta ricordavo si poteva, da un paio d'anni a questa parte non più.
Sarebbe più elegante da vedere.
Stavo infatti pensando ad un maggior uso dei contenuti video di riferimento.
D'altronde l'intera editoria si sta spostando su questo maniera di citazione.
L'ho notato persino nelle tesi di laurea.
#1712
Problemi utilizzo forum / Aggiornamento forum
25 Febbraio 2021, 00:53:38 AM
Il problema non è mai stato risolto da allora.


Ossia quando copio incollo da un testo su altro sito web, copio e incollo anche le sue proprietà.


Nella visualizzazione standard compare normalmente con le giuste formattazioni, ma una volta postato, non capisco come sia possibile, l'editor del forum formatta non solo il testo copiato, ma anche l'intero testo mio.
Praticamente formatta tutto, colori e dimensione del carattere, senza una apparente logica.
Spesso il testo non compare nemmeno (size=1,5 è la più comune formattazione che ai aggiunge al testo mio, in automatico, senza che io abbia fatto nulla, a parte che fare il copia incolla da un altro sito web).


Andare a correggere con l'editor è impresa ardua. Tantè che ho smesso di aggiungere formattazioni.



#1713
Percorsi ed Esperienze / Astrologia - Almanacco 2021
25 Febbraio 2021, 00:17:35 AM
https://www.youtube.com/watch?v=I7y5kyj789A

Il CIDA sono i più completi e difficili. IO non c'ho capito molto.
(infatti guardate le visualizzazioni ah ah ah)Diciamo che i pianeti erano nascosti (non parlavano  8) ), e stanno per emergere, fra il 20 e il 26 febbraio  ;D 

Diciamo che qualcosa si dovrebbe chiarire in noi proprio in sti giorni. (iniziano a parlare i pianeti, di cosa è successo con la grande congiunzione ndr: vedi dopo).Come è o come non è, a me è successo proprio così.

*****

MA IL VERO LEIT MOTIF di questo topic è però questo:Allora, siccome lo avevo promesso:

Come lo intendevo io prima. C'è stata una congiunzione tra Giove e Saturno.


La congiunzione più importante perchè in posizione di Saturno molto forte e Giove debole.Poichè Saturno è il mietitore, il grande avversario, il pianeta che cambia le epoche umane.E' chiaro che è la congiunzione più importante in assoluto da secoli a questa parte.Il sole siamo noi. Quando la congiunzione avvenne egli era a 22 gradi in ariete!

Ecco cosa dice la magia:
"Gradi dell'ariete.21°-22° Un uomo cammina barcollando e versando a terra l'acqua che trasporta. Carattere instabile debole e disordinato. Destino incerto, pigrizia che può portare alla perdita di beni,indifferenza."

Questo vuol dire disgrazie per i prossimi vent'anni. Evviva. :D


Raghi non vi spaventate è solo per gioco...anche se, oddio qualcosa di parallelo c'è. ;)

Ecco io aspetto che Giove entra in pesci, perchè per ora è completamente nelle mani di saturno.
Tra l'altro che io sappia i pianeti dicono la loro, con chiarezza una volta che si sono levati dall'orizzonte del discendente.
Cosa che non so quando avverrà, effettivamente.

Diciamo che Giove in pesci, però ci dirà qualcosa di più preciso, su quello che bolle in pentola.
A maggio, quando appunto riacquista un pò di energie sue. Giove lo sappiamo come è. E' buono e un pò leggerino di costumi. :D  Diciamo che non parla difficile come Saturno (ovviamente io saturno lo conosco da quando avevo 8 anni).
Ecco capire cosa vuole saturno è complicato. La maggior parte degli astrologi si ripara dietro al fatto che il prossimo sarà un ventennio legato al segno d'aria, quindi all'instabilità. Mentre prima era stato nel segno della terra, ossia della certezza (ipocrita ovvio  ;)  ).

Dunque giove in pesci vuol dire MAGGIO. CI sentiamo per allora.

***

Se per qualche bizzarria (spirito di gioco) qualcuno volesse approfondire sono qua. Almeno na volta a settimana entro nel forum. ciaone  8) ;)



PREMIERE:
Ci dovremo confrontare anche con il TEMA POP del film che più di ogni altro ha DETTO molto su questa congiunzione. Un film degli anni 80 : DARK CRISTAL.
Non vedo l'ora di vederlo e commentarlo. sempre su questo topic pazzerello.

#1714
Percorsi ed Esperienze / Non è un forum per haters
24 Febbraio 2021, 23:16:26 PM
Ringrazio io voi!  ;)


Ma lo sapete che molte persone non sanno cosa è un forum????  ???


Non l'avrei mai detto. (considerazioni dopo un anno di facebook  ;) , su cui stendo un velo pietoso[size=78%])[/size]


#1715
E' stato un anno veramente difficile, sulla scorta di Heidegger: solo un Dio ci può salvare, ho provato, mio malgrado a vedere il buono delle religioni, delle gnosi, delle massoneria, delle teosofie e dell'antroposofia.
Direi che il video di Cacciari. E' impossibile non vederlo, perchè è il primo contributo serio, ad un proseguimento della filosofia, ha posto fine a quella ricerca (Che sembrava ideale e ingenua, ed effettivamente si è rivelata tale).
Mi lamentavo che in questo 21esimo secolo mancasse un pensiero filosofico, all'altezza dei tempi (non succube dell'abisso dei tempi, in cui ogni filosofia si è zavorrata via).
Finalmente come un destino. Certo proprio quel destino di cui ho sempre parlato. Ovvero il destino Heideggeriano. Sono giunto (bè ci sono sempre stato) alla gigantomachia del Severino. Oltre la transizione delle verità del Sini. E che ha trovato, nel tentativo politico di Cacciari, un dolore profondo, una ingenuità, che era però una necessità, della lotta corpo a corpo INTELLETTUALE (ossia certo politica).
Ma CHe finalmente ha spazzato gli ultimi rimasugli di quelle unghie che hanno solcato il terreno del monte che sarebbe dovuto essere dello spirituale. E che ha fallito, ha fallito di essere spirituale.
(nessun monte, solo una collinetta).
E non nel senso gnostico, di una iniziazione. Direi l'esatto contrario. In quanto lo spirito è su questa terra, non nei cieli, come quelli continuano imperterriti a cercare.
L'hanno capito in pochi.
Ecco che però, Cacciari ha fatto piazza pulita. Direi che infine è così, proprio perchè è sempre stato così.
Se il progresso è la potenza di poter zittire l'altro, e la sua grandezza fosse nel fatto di NON farlo.
Oggi è finita, non può essere più così. La scorreggia intellettuale della scienza è esplosa, e non c'è nessuna via di ritorno.
Sola la scimmia Nicciana, il pappagallo, il verme, (dei cani mi disgusta parlarne) potevano pensare ciò che non erano mai stati in grado di capire. Ossia pensare ad UN destino (non dico IL Destino).
Eppure ne parlavano, ne parlano, in un orgia di delirio, di promiscuità, dove ogni macedonia si mescola nella macedonia altrui. In gioco di rimandi onanistico, sintomo di quella superomismo, di quel gauchismo, di quel messianismo (dove ognuno è messia di se stesso, pazzia totale) che invece è esattamente quello che ogni vero messianismo avrebbe dovuto mettere nella fornace del disprezzo.
Sintomo del prezzo di questi tempi. Ve lo ripeto ancora PARANOIA e all'interno del giro paranoico (ossia del io non faccio, io sono morto)  malattia (non esiste malattia nella psicanalisi, ma è per usare le categorie degli animali sopracitati) di questo secolo: la SCHISI.
Ovvero l'isteria.
Siamo diventate tutte delle isteriche.
Non possiamo andare avanti se non per dettame altrui, per telepatia, per telecinesi.
(e ovviamente questo andare avanti, che è l'equilibrista, che va da un capo all'altro. Non solo non capisce che non esiste capo, ma non si rende conto, che un capo porta all'altro nella forma della cerchio. Ossia proprio ha i criteri della religione. Bizzaria che il topic che mi precede parli proprio di questo.
La storia è una zoccola, un topo, a cui piace scherzare col tempo.
Ma ora che è finita non c'è nemmeno più l'intelligenza della satira.


ora  https://www.youtube.com/watch?v=X37Tus0BW-4

Tornare indietro non si può più.
E' finita anche la mia utopia, l'utopia del destino, l'utopia heideggeriana.
E lo sapevamo. E lo sapeva anche Heidegger, solo non l'avevo capito.
E' sempre stato in quel discorso sulla potenza, la chiave del destino, ossia della morte del destino. Ma ci dovevo passare, ci sono passato, velocemente come una meteora. Gli Dei sono morti. Non esiste più il tempo su cui possano posare la loro resistenza (che poi era la nostra resistenza, il mio discorso non è mai stato religioso, mi spiace che non si sia capito, me ne dolgo).
Ora rimane solo la resistenza degli uomini.
Senza potenza. Senza destino. Senza comunità dunque.

Rimane l'apparire dei cerchi dell'orizzonte, fino alla fine del mondo si diceva: siamo già alla fine del mondo.
Quello che appare non ci interessa più.
Non possiamo più guarire dall'isteria.
Non rimane che spaccare in 2 il mondo fra supericchi (già morti) e poveri (da uccidere al più presto).
E' questo il comando.
Ma nessuno è in grado di sentirlo (nemmeno i potenti che lo stanno inverando).
Non rimane che come profetizzato da Severino, che la morte.
Non solo la morte individuale, ma proprio di massa.
E questo comando non è forse una religione?
Una religione di morte. (Morte della parola, psicanaliticamente, via Lacan, non morte del corpo, chissenefrega, si muore da sempre)

Ma ora si può lavorare. Era ora. Grazie Cacciari, di cuore!

PS
Hai notato Ipazia, che ci lancia una frecciatina, con quell'accenno al ludens?

E' ora di lavorare. Ciao.
#1716
Hai ragione Viator, egualitaria un cavolo.
Ma d'altronde sebbene si dica che la gerarchia celeste corrisponda a quella terrena.
E lo dice solo chi c'ha la testa fra le nuvolette con angioletti del cuore, tutti rigorosamente asessuati.
Chi invece, poraccio, anzi sacrilegio! vive a tentoni sulla terra, riconosce che è quella terrena a essere
sinistramente uguale a quella religiosa.
Mi sorprendo che hai ancora dubbi su questo, e direi che lo allargo a tutti questo discorso.
#1717
Tematiche Filosofiche / Sulla comunità
08 Febbraio 2021, 00:18:23 AM
Davintro, si d'accordo la società come messa a fuoco degli ideali dei gruppi.

Ma siccome è una tematica per me importantissima, voglio ricordare a tutti, e anche a te, ovvio, che la comunità, ovvero il discorso sulla comunità, si è arreso alla sua implosione ideologica. La decostruzione della scuola di francoforte degli anni 70, è poi venuta, nei pochi che l'hanno voluta accogliere, andata a sbattere contro le scogliere del diritto.
Che fosse per via intellettuale (La questione dell'ideologia come potere) o del diritto (la questione del confine, del nomos), a livello storico (quello che conta) è comunque valsa la caduta del pensiero ideologico (poi detto così), ossia il fallimento della politica partitocratica, fino all'attuale crisi della politica tout court.

Certamente i temi che Ultima tira in ballo sono secondari rispetto a quelli delimitati dalla teologia politica.
Ma di fatto sarebbero stati invece interessanti se il background di cui parlava fosse stato quello di un autrice di fantasy.
Infatti sarebbe stato il delirio, le paure di quell'autrice ad aver illuminato la storia letteraria, ovvero la questione della comunità sarebbe andata indietro ai miei ventanni, dove veramente la questioni dell'implosione, furono quelle del complotto, del tradimento, e del poli-amore.
Purtroppo il background che ci viene proposto è quello di un gioco RPG!! :D :D
Che al massimo utilizzerà le paure preconcette, ossia addirittura imposte, che questa miserabile società autofaga continua a darsi. (non esiste l'autorialità letteraria, solo il deplorevole capitalismo)
Dunque non c'è dialogo con Ultima. E il giudizio è dunque negativo.

E in fin dei conti viator temo abbia ragione...stiamo rispondendo ai vaneggiamenti della nuova gioventù remissiva e incapace di pensare.

Quello che vogliono è pollice su, pollice giù....ebbene io dico pollice giù! :D
#1718
Tematiche Filosofiche / Re:L'Uno
07 Febbraio 2021, 23:07:11 PM
Citazione di: iano il 07 Febbraio 2021, 22:56:56 PM
Ciao Bobmax.
Come mi pere dici noi possediamo solo concetti ,e io aggiungo relativi,e come l'esperienza ci mostra, manipolabili.
La cosa più semplice, più che logica, è dire che essi derivano da un rapporto con "una" realtà.
Cercare la sua sostanza è esercizio invece illogico certamente, perché altro non possiamo fare che indicare di volta in volta come candidato un sottoprodotto della realtà, cioè uno dei tanti concetti.
Così di fatto la sostanza dell'universo è ogni volta il concetto ne più va' di moda al momento, ciò quello che la cultura del momento meglio focalizza per motivi contingenti.
Quindi certamente la realtà non è la somma di qualcosa, ma quell'uno che si può dividere variamente in modo illusorio, perché non è in effetti divisibile in concetti, ma questi possono esserne derivati.
Si tratta quindi semmai di una pseudo divisione che non ammette operazione inversa.
Il prodotto dei concetti quindi, o qualunque altra operazione su essi , non ci restituisce la realtà, ma semmai altri concetti derivati.
Il mistero non è quindi nell'uno, che volendo complicare le cose potrebbe essere un sostanziale molti, ma nel fatto che da una realtà unica o molteplice possano ricavarsi concetti, e che questi concetti in definitiva siano prodotti dalla realtà stessa , essendone noi parte.
Questi concetti che derivano dall'interazione con la realtà modificano a loro volta l'interazione.
Quando cerchiamo di comprendere la realtà trascuriamo di dire , per non cadere in un paradosso, che è la realtà che cerca di comprendersi, essendone noi al minimo una parte.
Questo in effetti è il miglior indizio che ci porta a pensare che la realtà in effetti molteplice e questo ci permette di uscire dal paradosso.
Non è facile dire cosa pensiamo della  realtà, ma ci va' già bene che essa non possa dirci cosa pensa di noi.😂
Ci vedrà come un uno o come una molteplicità?


D'accordo, sia pure, non riesco però a capire perchè volere rendere concetto la questione dell'uno.
Mi pare che l'intento di Bobmax fosse quello di farci ragionare sull'imprendibilità di quell'uno.


Tra l'altro non concordo che il reale non ci dica cosa pensare, perchè sarebbe esattamente così, se il reale fosse l'amore, come Bobmax infince ci rivela.


Vedi Iano non devi avere paura del reale, l'uomo deve accettare di essere più piccolo di lui, semplice.  ;)

#1719
Tematiche Filosofiche / L'Uno
07 Febbraio 2021, 23:01:44 PM
Citazione di: InVerno il 07 Febbraio 2021, 18:00:01 PM
L'Uno è perduto nel Trauma della Nascita, è impossibile da concretizzarsi perchè è nel Passato, è somma di tutte le cose esperite nella Placenta, è impossibile da definire perchè è un Territorio mnemonico senza confini linguistici, è rievocato dall'amato come anticipazione e proiezione dell'esperienza di un altro Feto prodotto dall'unione sessuale, che a sua volta è un altra proiezione dell'unione fetale, non è una forzatura chiamarlo "Bene" perchè è l'idelebile Nord della nostra navigazione vitale. Forzatura è pensare che sia da qualche altra parte, fuori dalla nostra Testa.

8)


L'uno come ricordo pre-natale, addirittura pre-fetale. Meraviglioso, poetico Nord, quel Nord InVerno! 8)
Naturalmente concordo.
#1720
Tematiche Filosofiche / L'Uno
07 Febbraio 2021, 22:59:18 PM
Citazione di: Ipazia il 07 Febbraio 2021, 16:28:20 PM
L'idea di un principio unitario è antica quanto l'uomo. Acqua, aria, terra, fuoco, apeiron,... Eraclito non fa eccezione e anche in questo comune sforzo speculativo rivela la sua capacità astrattiva, contrassegno caratteristico del pensare metafisicamente, del filosofare. Rivela il suo essere il più moderno dei pensatori antichi perchè dall'Uno all'Universo il passo è breve.


E' vero, degno erede della scuola Napoletana degli eleatici, da lì a platone il passo è breve, e da lì a galileo pure.
l'astrazione come virtù. 8)
#1721
Tematiche Filosofiche / L'Uno
07 Febbraio 2021, 22:53:05 PM
Meraviglioso post Bobmax!!  8)
Ho provato a seguire il solito botta  e risposta fra te
Viator. Le cose si sono fatte complesse. Comunque anche a me sembra che Viator abbia una sete di verità.

Ma passiamo alle non poche domande che hai fatto.
Provo a rispondere (brevemente spero)



"Ascoltando non me, ma il logos, è saggio convenire che tutto è uno" Eraclito.

Perché è saggio convenire?" cit bobmax


In effetti bisognerebbe leggere Eraclito l'oscuro per avere ben in mente di che parla. E anche allora non ne saremmo così sicuri.
Per come la vedo io: il suo Logos non è la logica, non è il discorso, non è il concetto, non è la volontà.
E' un Dio, lo si capisce chiaramente anche seguendo in generale il suo modo di pensare.
Questo Dio è ciò che porta saggezza, ma con saggezza non si intende logica, discorso etc...(vedi sopra).
Bensì si intende il Fuoco. Il fuoco non è il fuoco, ma è la conoscenza misterica del fuoco fisico, si, ma astrale, non terrestre (non indagabile dunque dalla scienza).
Siamo all'interno di forme che nei manuali di filosofia dei licei, si intende, si bolla, e si archivia con disinteresse, come Mito.
Ecco che allora Eraclito e gli altri pre-socratici, vengono letti come i primi portatore del LOGOS inteso come discorso, che poi la filosofia farà diventare e passare come "discorso scientifico".
Suppongo che tu sia interessato a questo secondo eccezione di Logos. Ma insomma per correttezza io invece credo si parli di tutt'altro.


"E ancor prima, donde nasce quest'idea sempre incompiuta dell'Uno?" cit bobmax

Con uno nei manuali di liceo si intende, il primo principio scientifico, ossia il primo indizio di carattere generale del piano fisico (terrestre) casuale.



"Perché l'Uno non è certo l'uno numerico. Che trae tutto il suo senso dal due..." cit bobmax

Meraviglioso Bobmax, infatti io sono di questa filosofia (ancche se tu sembri sicuro sia la scuola errata :( ).
Ossia che il tutto-uno non è che la visione a partire dal due. Dunque l'uno è la visione del due.
Ossia del tu (che con saggezza non può che definirsi, io, ma non l'io del "tu ed io" bensì l'io universale, infatti per me non potresti dire "tu ed io" senza che vi fosse una forza primigenia (originaria) che permette la relazione del "tu ed io" che poi nella filosofia del futuro sarà la filosofia del "tu, io e l'altro".
Ovverso l'uno è lo spazio originario PER la relazione.
(dunque teleologico, e dunque portatore di saggezza).
Si lo so, non ti interessa ma l'ho detto lo stesso.;)



"Che cos'è allora l'Uno?

Ma con quel "cos'è" non l'ho forse già perduto...?

Se non lo posso definire perché non è "cosa", ogni pensiero logico non può che rivelarsi inadatto.

Perché l'Uno non è neppure la somma di tutte le cose, in quanto la somma è comunque un qualcosa, mentre l'Uno non è cosa...

Donde nasce allora questa idea aperta che mai riesce a concretizzarsi?

Plotino, temendo di rinnegare la sua grande fede nella Verità, non osava aggiungere nulla al "È ciò che è". Se non a volte rischiando incerto indentificandolo come il Bene.

Ma era davvero una forzatura chiamarlo il Bene?

Perché l'idea dell'Uno non nasce forse in quell'istante di autentico amore, in cui vediamo l'amato come veramente "unico"?

Questa assoluta unicità, insostituibilità dell'amato, non è forse lo stesso Uno che si annuncia?


Bravissimo Bobmax!! infatti questa è la scuola filosofica del "meno di uno", cioè l'uno è meno di niente, e diventa qualcosa, ossia si manifesta solo in volontà, la volontà primigenia dell'amore (anche amore cristico, esoterico) di essere qualcosa.
E' la scuola del maestro Hegel, del maestro Zizek, dei maestri occulti esoterici (Pitagora dovresti conoscerlo)."  cit bobmax


Eccellente.

Naturalmente c'è anche la scuola aristotelica, la quale dice che l'uno è il nous, la primigenia sostanza, sostrato a qualsiasi forma. Pura sostanza.
A cui un Dio (ma nell'aristotele essoterico non viene detto chi sia) dà forma al vivente.
(nell'aristotele esoterico, ossia platonico, ovviamente quel Dio, è l'amore).

Non so se queste cose le sapevi, ma nell'era dell'acquario sempre più persone stanno avendo risvegli spirituali. Benvenuto nel gruppo!!!!
#1722
Tematiche Filosofiche / Re:La sicurezza
07 Febbraio 2021, 22:24:23 PM
Citazione di: Ipazia il 31 Gennaio 2021, 19:39:53 PM
Stavolta sono io a non capire. Ho usato un eufemismo soft. Avrei potuto essere realisticamente più truculenta.


:D :D :D  Per carità!! Non vorrei tirassi in ballo L'Africa, tentiamo di difendere il nostro piccolo orticello storicista ;)  su quello siamo alleati. :)
#1723
Tematiche Filosofiche / La sicurezza
07 Febbraio 2021, 22:17:19 PM
cit Paul

"La sicurezza non è un valore morale quando sorge dalla necessità intrinseca ed implicita ad autoconservarsi per sopravvivere. La libertà non ha questa prerogativa , ne ha altre.
Quando Platone "fa parlare" Socrate della differenza fra piacere e virtù morali relazionate alla temperanza, non viene indicato il termine libertà, viene indicato in  Repubblica quando discute sulle forme di governo. Il sottoscritto che si ritiene anarchico pensa alla libertà quasi assoluta socialmente, senza comandi, ordinamenti, regole: è una comunità che si autoregola. L'utopia sta nel fatto che per esercitare una libertà "suprema" deve essere necessariamente altissimo il livello di responsabilità.
"


Ma siamo d'accordo, il fatto è che la libertà che si fonda su forme di governo che prevedano una massa di schiavi alla sua base, come nel caso di Platone.
Dimentica proprio il concetto di libertà.

Io non capisco questa ammirazione verso Platone. Posso capire sui concetti metafisici di Platone, non ne ho idea però di quali siano, forse legati alla suo archetipo.
Su quello mi piace seguirti.
Ma non possiamo far finta che Platone stia parlando da una società che (in quanto società nei termini moderni, nemmeno esisteva) si basava su valori antidemocratici.

Il punto non è tanto nell'adattamento dell'uomo al sopravvivere.
Quanto nella forma del vivere, che parte dal sopravvivere.
Paragonare il sopravvivere (ossia la schiavitù nei termini Platonici, che ammette la schiavitù), come il sopravvivere dell'elite a cui Platone appartiene. Non è stessa cosa che parlare del sopravvivere dello schiavo. in quanto considerato alla stregua della bestia, ossia non considerato.

La rivoluzione francese è la rivoluzione degli oppressi, il suo grido di libertà, è della stessa libertà di cui godono le elite di sopravvivere (libertà= sopravvivenza), ma di poter sognare un domani migliore (libertà= libertà politica), come Platone lo sognava delle sue elite (in questo senso ben venga un socialismo, un libertarismo un qualsiasi altra soluzione ad alto contenuto morale).

In questo senso, il tentativo di sovvertimento top down che la rivoluzione era riuscita a inziare, con quest'ultimo scacco politico, a livello planetario, è l'ennesimo down-top che riporta le cose a prima della rivoluzione.

In questo senso i temi che si andremo ad affrontare, andranno emendati, uno per uno, anche raccogliendo in cocci di quello che è rimasto. Il compito del filosofo è soprattutto storico, non so sei d'accordo su questo Paul.


Ogni cosa va sempre all'infinito emendata. Questo è l'uomo, non l'uomo delle elite, ma l'uomo in sè, se vogliamo universale.
#1724
Tematiche Filosofiche / Re:La sicurezza
07 Febbraio 2021, 22:00:44 PM
Citazione di: Phil il 31 Gennaio 2021, 21:53:35 PM
Citazione di: green demetr il 31 Gennaio 2021, 19:13:03 PM
Devi specificare cosa intendi con aderenza, se non è identificazione.
Cosa è la coerenza interna? Se non che una forma formale? Ma poco prima alludevi all'importanza di non farlo diventare un pensiero solo sulla forma? quale sarebbe la coerenza interna rispetto alla forma, che non sia una forma?
Provo volentieri a spiegarmi meglio. L'aderire presuppone la differenza fra qualcosa che aderisce e ciò a cui esso aderisce; la logica formale ha aderenza con il reale nel momento in cui, ad esempio, assegniamo i valori di verità alle proposizioni, passando dal valutare la validità formale di un sillogismo al deciderne la verità. Questa aderenza fra logica ed evidenza, verifica, etc. àncora il discorso evitando che vada alla deriva nei mondi possibili smettendo di parlare del mondo attuale. La logica aiuta il discorso a non perdere di aderenza, richiedendone la massa in atto (v. la compilazione dei valori di verità), tuttavia non c'è «identificazione» perché, per dirlo in sintesi, il discorso sul mondo non è (non si identifica con) il mondo.
Questa istanza di «aderenza», di adesione fra il ragionamento puramente formale e fatti, evidenze, fenomeni, etc. esterni al soggetto, è un "meccanismo di pensiero" che si basa, per me, su un duplice monito: non ridurre tutto a una questione esclusivamente formale (perdendo aderenza con il "contenuto", il mondo) e non esimersi dal dare una forma coerente, comprensibile, una "logica", al proprio paradigma di lettura del mondo (così da non perdere il senso della relazione fra le categorie usate nel paradigma).
Con «coerenza interna» mi riferisco a un paradigma o, se preferisci, una lettura del mondo che non sia contraddittoria con se stessa, ovvero che, seppur solo abbozzata ed in fieri, si ponga il problema di essere il più possibile funzionale (nel dar un senso coerente al mondo) e funzionante (nel non incepparsi in contraddizioni e ambigue licenze poetiche); fermo restando che, come detto, tale coerenza formale deve "riempirsi", o almeno cercare di aderire, alla realtà, al mondo esterno.

Citazione di: green demetr il 31 Gennaio 2021, 19:13:03 PM
E quale sarebbe la forma ben formata della logica di qualsiasi gruppo di appartenenza, o meglio, come tu scrivi, in un breve lasso di lucidità, gruppo politico.
Perchè mi pare che tu non ne parli, e non ne parli proprio mai.
Non intendo che ci sia una unica «forma ben formata della logica di qualsiasi gruppo di appartenenza»(cit.), nel senso che c'è una medesima logica per tutti i gruppi; infatti poi specifico: «ciascuno secondo la sua logica». Proprio per questa assenza di unicità, non posso parlarti della «forma ben formata»(cit.), assoluta o ideale o altro, di qualsiasi gruppo politico. Come suggerito sopra, secondo me la forma (o le differenti forme) va utilizzata in aderenza al contenuto, o meglio, ai differenti contenuti (valori, proposte, etc.) dei vari gruppi politici. Non nascondo un manifesto disinteresse per la filosofia politica (almeno nei miei post), ma mi concederai che mettersi a discorrere qui delle molteplici logiche (non solo in senso formale) dei differenti orientamenti politici sarebbe comunque piuttosto off topic (oltre a non essere per me un tema coinvolgente).


P.s.
Citazione di: green demetr il 31 Gennaio 2021, 19:13:03 PM
Solo dopo puoi arrogare che il modello dell'assoluto sia errato.
Non credo (né credo di aver affermato) che «il modello dell'assoluto sia errato», soprattutto se parliamo di "logica" (formale o intesa in senso lato); magari lo ritengo infalsificabile (che non significa errato), poco funzionale e funzionante (v. sopra), ma qualunque sia il mio giudizio in merito, non lo ritengo una "certezza oggettiva" (tantomeno una verità che mi "arrogo"), ma solo un'opinione, una prospettiva (e in quanto tale suscettibile alle più disparate peripezie esegetiche della suddetta aderenza che, dimenticavo, ovviamente non è sempre uguale per tutti, come ben dimostra la stimolante plurivocità di questo forum).


Il solito loop inutile.


Se il contenuto a cui il discorso deve aderire non è verificabile secondo una logica fondamentale, allora esistono infinite logiche.
E se esistono logiche infinite esistono infiniti gruppi politici.
Ma poichè tu non ti interessi ai gruppi politici, stai parlando di una logica che si poggia su delle logiche che non conosci,
Perciò l'inutilità del tuo assunto è che non sarai mai in grado di indicare l'aderenza di qualcosa a qualcos'altro.
(e dunque intutile, secondo ovvio il mio giudizio politico).


Invece se vogliamo andare avanti, devi, o dovresti ammettere che il contenuto è quello fenomenologico, il cui assunto di base è proprio l'unica aderenza possibile, quella ad un originario, poi frainteso dalla filosofia con un assoluto.
Ma non esiste una ab-soluzione, qualcosa che si assolve da se stesso. Qualunque principio auto-creatore, auto-ponente, non è mai un originario, è anzi l'infinito porsi politico, senza testa, senza pensiero, della politica contemporanea.
Da cui il discorso sul moderno a partire da Cartesio. (ovverso il discorso della politica, se lo trovate vedete il proffesore Giannini docente a Venezia, sono online le sue lezioni magistrali per quest'anno, veramente magistrali, veramente ottimo)
Ci vorrebbe insomma un gruppo di lettura a partire da Cartesio. (cartesio che poi si divide in spinoza e lebniz, che poi continua con tutti gli autori dell'800 (anche quelli pre-romantici come kante e leopardi) per arrivare finalmente alla grande scuola tedesca (hegel nietzche) e finisce finalmente nella sintesi di severino.
Ci vorrebbero gruppo di lettura...ma non riesco a leggere, ormai sono 12 anni di impossibilità alla lettura...vedremo se mi sbloccherò mai. La crisi corrente si sta adoperando a questo, infatti ho finito le sciocchezze individuali. Non funzionano più.
Addio o a presto.  ;)


So benissimo che in fin dei conti non sei, e non sei mai staso un formalista all'americana caro Phil, è che vorrei di più da te. Ma va bene così.
#1725
Tematiche Filosofiche / Nulla e qualcosa.
31 Gennaio 2021, 19:37:41 PM
Citazione di: iano il 07 Gennaio 2021, 02:39:20 AM
Se si può partire da qualcosa per giungere logicamente al nulla , perché non si può partire dal nulla per giungere a qualcosa?
Da un punto di vista logico non c'è alcun impedimento e la nostra innegabile preferenza per un verso piuttosto che l'altro è dunque significativa.
Ma le cose stanno cambiando . Nella fisica moderna il nulla guadagna consistenza e il qualcosa diventa sempre più vago.
Impossibile , come logica vorrebbe , non considerarli complementari.
Uno non può esistere senza l'altro, e quindi logicamente uno vale  l'altro.
La nostra preferenza in Occidente si è manifestata storicamente nell'orrore per la vacuità .
Si preferiva un universo uno, seppure non compatto.
Se si presentavano buchi si coprivano con eterea pezza.
Maxwell l'ha chiamata campo.
Einstein geometria dello spazio tempo, salvo poi ripensarci, quando si è reso conto che questa geometria possedeva una anima vibrante di onde gravitazionali, rievocando l'etere, senza nominarlo.
A farla breve , nei racconti degli scienziati il qualcosa e il vuoto sembrano scambiarsi continuamente il ruolo , come è logico che sia., vista la loro natura perfettamente speculare.
Siamo invitati dunque a cambiare le nostre preferenze , o meglio a non averne, se non per  necessità narrativa.
Così abbiamo accumulato diversi racconti dove qualcosa e nulla si scambiano i ruoli, funzionando tutti bene e dove forse il narratore più disinvolto è stato Newton.
La morale della favola è che dovremmo essere più disinvolti e meno seriosi nell'indagare il mondo coi limiti dei nostri attrezzi riposti nella loro cassetta dove c'è tutto e niente.


Se ci fosse il nulla e non qualcosa salterebbe la teoria del big bang, salterebbero interi laboratori, intere schiere di scienziati e sopratutto intere file di investimenti.  :D


Mi sa che questa disinvoltura non ce la possono fare :D