"femminismo, rigurgiti di nazionalismo, familismo, populismo, deismo, clericalismo, etica del lavoro presupponente uno stato etico, xenofobia, è proprio roba che non fa per me, preferisco sballarmi con altro" cit Niko
Con comunitarismo non intendo alcuna delle forme ideologiche che hai elencato.
Il comunitatismo è proprio una risposta che viene necessariamente dalla relazione con l'altro, di fronte a te, quindi nel comunitarismo, che uso in maniera generica, ma non ideologica, è bandita ogni metafisica, che premetta, e non decida solo successivamente cosa sia l'uomo, e cosa sia l'umanità che lo caratterizza. Se vogliamo da manualistica un moto sintetico alla Hegel.
Femminismo, nazionalismo, populismo, deismo, eticità etica, xenofobia sono altrettante sfaccettature dell'errore originario di pretendere qualcosa a scapito di qualcos'altro.
Sono tutte etiche del livore, dell'odio.
Benchè quindi siamo d'accordo, anzi molto d'accordo:
"Per essere più precisi, il deisiderio non integrabile nella figura umana è infinito (il desiderio infinito di cui parla spesso Fusaro come se fosse un problema e un'aberrazione contingente del capitalismo post muro di Berlino, e non un destino da accettare nietzscheanamente con amore), perché rappresenta l'ambizione infinita intrinseca del capitale che è incompatibile con la sua stessa costituzione in assoluto, e quindi anche il suo (scontato) destino di fallimento nel dominare completamente la natura, ma questa stessa ambizione infinita è la corretta (corretta nel senso di ricettacolo possibile di immedesimazione istintuale umana e realistica, tale è il capitale, tale è la natura) mimesi della natura che dovrà sopravvivere nella società liberata che prenderà il posto del capitalismo, il residuo che, a mio personale giudizio, fu a suo tempo il bene nel male, il piccolo desiderio di amore non integrato nel colosso, e rimarrà, o almeno mi auguro che rimanga, nella nascente società del comunismo, o quantomeno del meglio, come filo conduttore del vecchio col nuovo" cit Niko
Certamente, il desiderio è ciò che caratterizza l'essere uomo in quanto tale, perciò è evidente che il comunismo e le sue inverazioni storiche sociali (gulag,la cina etc) testimoniano della vera quintessenza del politico che si fa chiamare comunismo, che combacia con il suo fascismo, nemmeno tanto velato.
Mi fa sorridere dunque che tu voglia salvare il comunismo, infatti il tuo è un augurio, ossia una dichiarazione di intenti contraria ed eguale alla sua utopia.
Nessun idea di lavoro, nessuna consapevolezza della fine delle utopie.
Il comunitarismo genericho che intendo io, è proprio l'esatto opposto di una adesione ideologica, è anzi un lavoro personale che riguarda me e te.
Ma d'altronde è per questo che sono solo, direi che è inevitabile.
Troppa sedimentazione ideologica.
Passiamo al buon Preve, un filosofo nemico di Nietzche, ma che fa filosofia proprio come Nietzche: martellando il cervello vuoto dei suoi allievi e consolidali (? mica tanto visto gli attacchi che subì) politici.
Si ho capito l'intento di Preve, è quello di rifondare la percezione del marxismo, non come ideologia, con il partito a farne le veci, ma come naturale struttura ontologica sociale.
Ossia da manualistica, quella dell'agone schiavo-padrone.
In effetti ho visto il film sul giovane Marx.
In effetti quello che premeva a Marx, era il superamento del lavoro intra-personale, che generava sempre una lotta locale, senza alcun respiro realmente sociale, in funzione di un pensiero ad ampio respiro che descrivesse le dinamiche sociali generali, per poi dirigerle verso una struttura di dimensione socialista.
Quindi come il socialismo è la lotta particolare, e quindi vittima sempre del Capitale, così il comunismo è il tentativo del suo rilancio in funzione antagonista.
Mi manca tutto il lavoro su Marx.
Iniziamo a settembre.
Tornando a bomba, il nichilismo, con l'accettazione dello svuotamento dei valori, risulta per Preve, un nemico formidabile.
E' corretto politicamente, non filosoficamente, come invece pretende nell'articolo.
O meglio la filosofia di cui parla è quella della politica filosofica, ossia Platone.
Per parte mia sto con Ipazia, Preve dimentica completamente tutta la parte metafisica, che in Marx invece è non solo evidente, ma preponderante.
Se togliamo infatti quella parte, sono corrette le critiche fatte a Marx, che col suo lavoro, ha semplicemente dato una forma forte teorica al capitalismo.
Ossia il capitalismo è stato creato da Marx stesso.
(cosa falsa, perchè se è vero che Marx ha visto il Capitale, lo ha visto nella sua dimensione metafisica e non solo politica, ossia economica).
Ma il fatto di decidere di dimenticarsene, è proprio la testimonianza, del suo carattere forte, sia a livello politico che propriamente filosofico.(Non è che se la dimentica, è che proprio la riscrive).
Preve era una persona come non ce ne sono più.
Con comunitarismo non intendo alcuna delle forme ideologiche che hai elencato.
Il comunitatismo è proprio una risposta che viene necessariamente dalla relazione con l'altro, di fronte a te, quindi nel comunitarismo, che uso in maniera generica, ma non ideologica, è bandita ogni metafisica, che premetta, e non decida solo successivamente cosa sia l'uomo, e cosa sia l'umanità che lo caratterizza. Se vogliamo da manualistica un moto sintetico alla Hegel.
Femminismo, nazionalismo, populismo, deismo, eticità etica, xenofobia sono altrettante sfaccettature dell'errore originario di pretendere qualcosa a scapito di qualcos'altro.
Sono tutte etiche del livore, dell'odio.
Benchè quindi siamo d'accordo, anzi molto d'accordo:
"Per essere più precisi, il deisiderio non integrabile nella figura umana è infinito (il desiderio infinito di cui parla spesso Fusaro come se fosse un problema e un'aberrazione contingente del capitalismo post muro di Berlino, e non un destino da accettare nietzscheanamente con amore), perché rappresenta l'ambizione infinita intrinseca del capitale che è incompatibile con la sua stessa costituzione in assoluto, e quindi anche il suo (scontato) destino di fallimento nel dominare completamente la natura, ma questa stessa ambizione infinita è la corretta (corretta nel senso di ricettacolo possibile di immedesimazione istintuale umana e realistica, tale è il capitale, tale è la natura) mimesi della natura che dovrà sopravvivere nella società liberata che prenderà il posto del capitalismo, il residuo che, a mio personale giudizio, fu a suo tempo il bene nel male, il piccolo desiderio di amore non integrato nel colosso, e rimarrà, o almeno mi auguro che rimanga, nella nascente società del comunismo, o quantomeno del meglio, come filo conduttore del vecchio col nuovo" cit Niko
Certamente, il desiderio è ciò che caratterizza l'essere uomo in quanto tale, perciò è evidente che il comunismo e le sue inverazioni storiche sociali (gulag,la cina etc) testimoniano della vera quintessenza del politico che si fa chiamare comunismo, che combacia con il suo fascismo, nemmeno tanto velato.
Mi fa sorridere dunque che tu voglia salvare il comunismo, infatti il tuo è un augurio, ossia una dichiarazione di intenti contraria ed eguale alla sua utopia.
Nessun idea di lavoro, nessuna consapevolezza della fine delle utopie.
Il comunitarismo genericho che intendo io, è proprio l'esatto opposto di una adesione ideologica, è anzi un lavoro personale che riguarda me e te.
Ma d'altronde è per questo che sono solo, direi che è inevitabile.
Troppa sedimentazione ideologica.
Passiamo al buon Preve, un filosofo nemico di Nietzche, ma che fa filosofia proprio come Nietzche: martellando il cervello vuoto dei suoi allievi e consolidali (? mica tanto visto gli attacchi che subì) politici.
Si ho capito l'intento di Preve, è quello di rifondare la percezione del marxismo, non come ideologia, con il partito a farne le veci, ma come naturale struttura ontologica sociale.
Ossia da manualistica, quella dell'agone schiavo-padrone.
In effetti ho visto il film sul giovane Marx.
In effetti quello che premeva a Marx, era il superamento del lavoro intra-personale, che generava sempre una lotta locale, senza alcun respiro realmente sociale, in funzione di un pensiero ad ampio respiro che descrivesse le dinamiche sociali generali, per poi dirigerle verso una struttura di dimensione socialista.
Quindi come il socialismo è la lotta particolare, e quindi vittima sempre del Capitale, così il comunismo è il tentativo del suo rilancio in funzione antagonista.
Mi manca tutto il lavoro su Marx.
Iniziamo a settembre.
Tornando a bomba, il nichilismo, con l'accettazione dello svuotamento dei valori, risulta per Preve, un nemico formidabile.
E' corretto politicamente, non filosoficamente, come invece pretende nell'articolo.
O meglio la filosofia di cui parla è quella della politica filosofica, ossia Platone.
Per parte mia sto con Ipazia, Preve dimentica completamente tutta la parte metafisica, che in Marx invece è non solo evidente, ma preponderante.
Se togliamo infatti quella parte, sono corrette le critiche fatte a Marx, che col suo lavoro, ha semplicemente dato una forma forte teorica al capitalismo.
Ossia il capitalismo è stato creato da Marx stesso.
(cosa falsa, perchè se è vero che Marx ha visto il Capitale, lo ha visto nella sua dimensione metafisica e non solo politica, ossia economica).
Ma il fatto di decidere di dimenticarsene, è proprio la testimonianza, del suo carattere forte, sia a livello politico che propriamente filosofico.(Non è che se la dimentica, è che proprio la riscrive).
Preve era una persona come non ce ne sono più.


