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Messaggi - green demetr

#1726
Citazione di: daniele22 il 15 Giugno 2021, 09:04:26 AM
Citazione di: green demetr il 15 Giugno 2021, 03:20:49 AM

Sotto il termine inattuale, in realtà Daniele22, intende dire che la filosofia è in errore a non avere messo la questione del fondamento del linguaggio, piuttosto che su quello dell'Essere.

Fa il grave errore però di non capire che il linguaggio è figlio della metafisica.





il Fondamento è colui che quella voce ha emesso.
Quando il neonato urla nella notte, stiamo parlando di ben altro che il linguaggio.
In fin dei conti il linguaggio è solo una trappola, nel migliore dei casi solo uno strumento.





Quindi non solo il linguaggio non era inattuale allora, ma direi che ne avessero una consapevolezza infinitamente maggiore, che nella modernità, del legame tra fondamento e linguaggio. Tutto il contrario di quello che pensa Daniele22, che infatti poi rapsodizza, senza che io ne abbia colto il centro di impellenza maggiore. E che di certo non è di ordine filosofico.

Giovane studente, è proprio con il linguaggio greco che dovrai avere a che fare.
Buono studio (pure a me visto che dovremo affrontarlo insieme ;) )

Bravo Professore! ... bell'educatore!  Disse una volta la madre di un mio amico sentendolo bestemmiare il nome di Dio. Comprensibile esclamazione tanto più che quel professore, quasi un Socrate moderno, ci corrompeva trascinandoci con lui alle ore tarde della notte frequentando assieme esecrabili bettole.
Io però non sono uno studente, ho già studiato abbastanza tanto da averne le mie rotondità piene alla nausea. E gradirei che anche altri smettessero di studiare quel che è fuori di loro per dedicarsi semmai allo studio di ciò che è dentro di loro. Tu vorresti farmi credere che il mercoledì venga di martedì. Ma oggi è martedì.

Il linguaggio è figlio della metafisica. Sai cos'è la metafisica e che cos'è il linguaggio?
La metafisica è ciò a cui aspira il grido del bambino nel cuore della notte, mentre il linguaggio è il suo grido.
Quel che più mi consola, visto che il tuo intervento contiene pure dei buoni spunti a me però non molto chiari, è che tu pensi che il mio pensiero sia tutto il contrario di quel che dovrebbe essere vedi tu cosa


Il grido del bambino non è ancora linguaggio.


La sua metafisica ricostruita a posteriori, è che il grido viene prima del soggetto, che per la prima volta lo sente: ossia lo stesso bambino, che ancora non sa di essere un bambino.


Forse possiamo dire che il bambino è nel suo insieme è un segno, e dunque ha un suo linguaggio.
Ma questo linguaggio lo ricostruisce il soggetto solo dopo che è cresciuto.
Dunque non è fondamento.


E' come già spiegato la potenza del suono a fornire l'indizio che esiste un esistente prima del suono ancora.
Una impellenza, un desiderio, un miscuglio di vita e paura.
Dove è la mamma?


Non è semplicemente una domanda linguistica, viene prima di qualsiasi professore che si voglia citare.


In questo caso è il soggetto il fondamento della lingua, e il soggetto a sua volta è un segno pieno di storia e conquiste: chi sono io?


Sono le domande fondamentali della filosofia da sempre.
dove è mia madre? cosa sta facendo mio padre? chi sono io?


Come siamo arrivati a codificare questo linguaggio? se non tramite il segno che noi siamo, perchè noi ci diamo sempre dopo, una volta che quell'urlo è uscito nel buio.


Stiamo parlando di profondità senza nome, senza segno.


Ma il bujo bisogna anche impararlo a conoscere.







#1727
Tematiche Filosofiche / Morale, moralismo e valore
18 Giugno 2021, 13:31:01 PM
Citazione di: Kobayashi il 17 Giugno 2021, 10:37:46 AM
Le morali possono essere viste come soluzioni che le civiltà hanno dato (tramite elaborazione non conscia) al problema posto dall'ambiguità del legame sociale (estrema solidarietà tra i membri del gruppo, della tribù, della famiglia, e spietata competizione con gli altri gruppi).


Si potrebbe riflettere sulla possibilità di vedere la morale nei termini della spiritualità, cioè non come l'espressione, sul piano delle relazioni con l'altro, di un fondamento ontologico, ma come prescrizione sperimentale di un regime complessivo per il raggiungimento di una certa condizione di vita.
Non si cercherebbero i caratteri essenziali della condizione umana ma oggetto di studio sarebbe il tipo di umanità che si vuole edificare (o che è necessario edificare visto la condizione del mondo) e soprattutto gli esercizi necessari per arrivare ad esso.


Credo che nelle parti che ho selezionato del tuo discorso che possiamo trovare una piena intesa.
E d'altronde non è forse proprio questa la paideia greca?


La spiritualità è una questione che si dipana solo a contatto con gli altri.
Dunque una piena armonia dipana una piena spiritualità.


Ben diversa è la mia idea riguardo i capitoli dedicati al cristianesimo:


Per quanto riguarda il tema dell'altro, come altro da me stesso, ossia la tematica classica della teologia negativa, o come preferisco io, il tema della de-soggettivazione, a te tanto caro: rischia a mio modo di vedere di essere risucchiato nella tematica del grande Altro. (purtroppo sempre li si va)


Perchè se "io non sono io", è facile che qualcun altro diventi me per interposta persona.
E' il caso del cristianesimo. Cristo diventa interpolazione del nostro bisogno di essere altro da noi.
Cristo diventa noi. Fino al delirio di Cristo come DIO, appunto il grande ALTRO.


Ma un sacerdote di Melchisedek, sa benissimo che le interpolazioni sono angeliche.
E gli angeli, come ridicolmente vengono chiamati dall'occidente, sono le potenze vere di interpolazione.
L'angelo è lo spirito nel senso della potenza interpolante che riguarda il soggetto.(e dunque gli angeli fanno parte di noi, sono parte integrante di noi, l'adamo è l'uomo e il suo angelo, ossia il suo sentimento)


Dunque il cristianesimo è un delirio e nello stesso tempo una codificazione che oscilla tra de-soggettivazione, e super-io.
Dove l'oscillazione è solo nei grandi pensatori. O nei grandi fedeli.
Il punto è che la codificazione morale è un abuso e una minaccia, sia alle interpolazioni angeliche, sia a quelle de-soggetivanti. (e in fin dei conti ci dimentichiamo di noi stessi proprio per riscoprire gli angeli, sarebbe questo l'obiettivo della religione di melchisedek, l'angelo melchisedek, ovvio[size=78%])[/size]


IL tentativo dell'esicasmo di trovare nella codificazione un strumento della rinuncia genera mostri.
Perchè nel tentativo di uscire dal codice, comunque lo accetta, come terreno di prova.
E' il problema infinito della raffigurazione. L'esicasmo non riesce a pensarsi se non come ribellione alla codificazione.
Ma L'angelo non arriva con la ribellione alla codificazione.
Anzi serve proprio un altra codificazione che non appartiene al cristianesimo paolino.




Purtroppo queste cose le capiremo meglio quando studieremo insieme la bibbia ebraica e lo zohar.


Non è l'unica filosofia ma è una delle strade percorribili. E lo faremo.


Quella che si interroga sulle rappresentazioni.


a presto studenti dell'aldilà.

#1728
Citazione di: daniele22 il 18 Giugno 2021, 09:24:36 AM
جهد (gihad) in arabo richiama al concetto di guerra. Guerra santa? Alcuni filosofi islamici sostengono che lo sforzarsi verso Dio debba intendersi come sforzo verso Dio da intraprendersi non attraverso lo schiantarsi del martire addosso alle twin towers, bensì come sforzo diretto verso se stessi finalizzato alla comprensione di Dio.


Ad oggi sembra che la normalità umana sia propensa a realizzare il proprio piacere e la propria vita. Uno stesso piacere, in un certo senso fuori norma, viene altresì realizzato attraverso il masochismo o il suicidio. Non vi sarebbe nulla di certo, per quel che riguarda il futuro, che l'attuale status normale possa diventare quello fuori norma di oggi.


La prassi che io proporrei sarebbe semplice data l'attuale maggioranza relativa al paragrafo di cui sopra. "Non fare agli altri quello che non vorresti fosse fatto a te". Per attuare ciò bisogna però compiere la guerra santa contro noi stessi. Ovverosia, liberarsi del più grosso pregiudizio (motivo di odio) che ciascuno serba dentro di sè. Ovverosia, saltare la roggia che sembra un Rio delle Amazzoni. Auspicherei infine di riportare tutto nell'ambito della simpatia e antipatia.
Il senso per me sarebbe: io non sono un antifascista, semplicemente non sono un fascista.


Tutte le religioni prescrivono un azione militante, proprio per distogliere il discorso da se stessi.
L'amore per il prossimo, distoglie l'attenzione al proprio prossimo.


La dimensione spirituale è invece quella greca dove l'altro per la prima volta compare, oppure quella giudaica.
Non vi sono altre strade.
Le altre spiritualità sono solo disimpegno verso se stessi e quindi verso gli altri.
Amore è una parola troppo ampia, per essere vera.
Si ama sempre qualcosa mai un altro generico.









#1729
Tematiche Filosofiche / Morale, moralismo e valore
18 Giugno 2021, 12:51:43 PM
Citazione di: Ipazia il 16 Giugno 2021, 10:16:58 AM
Citazione di: green demetr il 15 Giugno 2021, 03:42:38 AM
Caro studente incontrerai persone che tenteranno di fare della vita una unità di misura, e non un valore.
Ti prego credi nella spiritualità e se proprio devi nella moralità.

Se la vita è il massimo valore di ogni vivente, il tempo antropologico, chiamiamolo Aiòn, per distinguerlo dal tempo della scienza e di produzione Chronos, è la sua unità di misura di valore infinito. Protagora non intendeva certo sminuire l'attività mensurale elevando l'uomo (anthropos) a unità di misura di tutte le cose. L'importante è mettersi d'accordo sul metro e su ciò che viene misurato.

L'attività di misura è relata pure all'ambito morale che è il luogo d'elezione della vita spirituale. Al binomio spirito-morale corrisponde spiritualità-moralità (o eticità). Non vedo pertanto metro diverso per misurare i due ambiti, ponendo lo spirito qualche palmo più lungo della morale. Probabilmente è questione di fondamenti, e qui rimando la palla a Green (... lo spirito - detto dai moderni: psiche - è presupposto della morale...)

Morale e moralista (inteso come atteggiamento etico/morale) vedo invece ben contrapposti a moralismo e moralistico in quanto la prima coppia non ha patrimoni - materiali e/o spirituali - da difendere, la seconda sì. E spesso lo fa con inaudita ferocia.

Per quanto risuoni il monito di Antigone sulle "leggi non scritte – non si sa quando siano state introdotte, perché non da oggi, non da ieri, ma da sempre regolano la vita dell'uomo" esso appartiene ad un mondo antico che già all'epoca era in dura contesa con la legge degli stati emergenti sempre più insensibili a quei fondamenti. Che spazio rimane ad una morale che non decada in moralismo o vuoto conformismo ? Che ágrapta nómima, fondamenti normativi, possiamo noi in- ed e-vocare ?


4 ore di lavoro buttate via....
devo veramente lavorare offline.


Mi perdonerai studente, ma il fato ci si mette contro.
Ti avevo fatto un lungo vademecum per capire la profondità delle cose sottese a questo scritto.
Sarà per la prossima volta, devo mettermi in testa un piano d'azione più sicuro




Ipazia si siamo d'accordo, avevo spiegato del perchè distinguo spirito e virtù, in breve per una questione narrativa, sennò sembra che diciamo le stesse cose del Papa...
Ma vabbè.
Si certo virtù e spirito alla maniera greca sono la stessa cosa.


La risposta circa Antigone: è proprio in antigone.


Dobbiamo tutti tornare ad essere antigone, ossia dobbiamo tutti tornare ad una dimensione edipica, ossia del desiderio, se vogliamo avere un padre migliore.
Quel padre che è oggi il cristianesimo.
Cristianesimo che unisce religione e politica come perfetta ancella del potere militare dell'occidente.
Fino ad allora è come dici tu, amaramente certo.


Ma una cosa per volta. Intanto che il discorso di Antigone sia di tutti e non solo delle femministe.
D'altronde il corpo di Ettore va ridato al padre, persino Achille, il funesto Achille lo fece.
La ferocia va combattuta con la civiltà del greco, e non con le note sul registro dei soldatini repubblicani.


Sono triste, avevo argomentato meglio. Ma di base l'impellenza della risposta alla tua domanda era quella da parte mia.



Mi riservo di riscrivere quello che avevo scritto in quelle 4 ore, l'argomento è importante, è lo studente deve capire tutti i discorsi sottesi, per una piena comprensione quantomeno dell'area di riflessione a cui ci riferiamo.


In altro giorno da destinarsi. Dipende anche se ci sono altre discussioni interessanti nel forum. Sperare è sempre lecito  :D
#1730
Tematiche Filosofiche / Filosofi nel 2021
18 Giugno 2021, 10:26:34 AM
Citazione di: niko il 16 Giugno 2021, 13:31:50 PM

Ipazia ha scritto:

-----------------------------

"Fusaro, come Negri e Cacciari nel loro tempo andato, subisce il fascino dell'autonomia del politico."

----------------------------

Per me c'è una bella differenza tra "subire il fascino dell'autonomia del politico" e fare il politico, in termini di conflitto di interessi tra quello che ci si può aspettare da un filosofo e quello che ci si aspetta da un politico, insomma non riesco proprio a vedere il filosofo-politico di pura "discendenza" marxiana come un parlamentare o un deputato dei giorni nostri, o comunque dei brevi tempi che ho visto in età della ragione in vita, sarò poco illuminato o troppo giovane io, era questo il senso del mio discorso.[/size]

L'autonomia del politico che poteva affascinare Negri e Cacciari ai tempi loro, allora, a dirla tutta, sta all' "autonomia del politico" che può affascinare oggi personaggi come Fusaro, beh, sta come, per non essere volgari, l'oro sta al bronzo nella simbologia usata da Platone ecco, senza nemmeno passare per la mediazione dell'argento.

Vabbè stai criticando il suo "far soldi" a spese della massa ignorante.
Però questo si riduce ad un attacco personale. E poi tutti fanno soldi a spese della massa ignorante.
Sarebbe più interessante che cercassi di capire quali sono le cose che veramente ti danno fastidio a livello politico, non trovi?

#1731
Tematiche Filosofiche / Filosofi nel 2021
18 Giugno 2021, 10:21:36 AM
Citazione di: Ipazia il 16 Giugno 2021, 07:59:17 AM
Citazione di: viator il 15 Giugno 2021, 12:52:54 PM
Salve green demetr. Citandoti : ".......Ma immagino che lo capisco solo io e qualche altro illuminato).

Ecco la tragedia ecologica del mondo : gli illuminati sono troppo pochi ma - soprattutto - essi non riescono ad illuminare.........................perciò la luce dovrà continuare a venir prodotta da mostruose centrali alimentate a combustibile fossile !!. Saluti e buone ferie, sperando solo che la non-produttività di un sano e prolungato periodo feriale sia accompagnata da una corrispondente riduzione delle abitudine energivore (Mica andrai in ferie in automobile con condizionamento........per raggiungere un qualche ambiente dotato di condizionatore d'aria etc. etc., spero !).
Illuminarsi, lavarsi, climatizzarsi e cucinare coi pannelli solari e filosofare macinando chilometri in bicicletta verso mete a km poco sopra zero è forse la soluzione corretta ?

Essere filosofi nel 2021 implica un rapporto privilegiato con la modernità, capace di comprendere i deliri del suo essere post. Le antiche distinzioni sono nei manuali che, anche Green ammette, bisogna conoscere e subito dopo lasciare. Chronos accorcia i suoi tempi e spezzetta con un furore sarcastico che Eraclito, se da qualche parte assiste, chissà quanto se la gode. Aiòn resta chiuso nella fortezza di qualche illuminato che sa ancora gustare l'arte di vivere. Kairòs è in frenetica attività, ma limita l'intelletto ai pupari. Per i pupi è solo riflesso condizionato di un filo che pure le Parche disdegnano.

Fusaro, come Negri e Cacciari nel loro tempo andato, subisce il fascino dell'autonomia del politico. Errore che costò non poche traversie anche al padre spirituale della specie: il venerabile Platone. Che pare, venne venduto pure come schiavo. Nulla osta che Kairòs lo assista anche se la vedo più difficile che scoprire l'origine di sarscov2 o la verità su Pinelli, piazza Fontana e Ustica.

Il disdegno delle Parche per le ultime vicende umane ha concesso una canna di ossigeno anche a chi solo tre anni fa doveva redimere il belpaese dai suoi mali atavici e oggi si trova a burattinare al comando di un plenipotenziario della spectre finanziaria globale che a bacchetta comanda (nomine enti pubblici e authority, recovery fund) pure un altro che evidentemente gli attributi politici li ha solo di fronte agli straccioni sul canotto.

Tempi duri anche per la filosofia della prassi in questa postmodernità in cui l'unico spirito aleggiante è quello del Capitale. Ovvero un'assenza di spirito per definizione. Quindi Givone ha visto giusto (come sulla "metafisica della peste"). L'unica filosofia attuale è il nulla. L'inattuale, caro Friedrich, può attendere. Del resto l'avevi previsto: 200 anni. Senza sconto. A noi il calice dell'"ultimo uomo". Da bere fino in fondo con lo spirito di Seneca. Eterno ritorno dell'antico. E poi c'è chi dice: a cosa serve la filosofia ?

Come già detto sopra, Fusaro sa benissimo che la politica non va da sola.

E' proprio nella filosofia della storia, che lui sta cercando i capi fila del nodo in cui ci siamo avvilupati.

Non essendo percorribile la strada militare, non rimane che quella che cerchi di sviluppare quelle possibilità che la storia offre sempre ad un intero popolo, proprio nella dimensione agonistica col l'avanzare del nulla.


E beviamoci questo calice cara Ipazia.

Io ritengo che la filosofia si fa anche in punto di morte, come un lavoro.
Come Mozart che compone il suo capolavoro mentre sta morendo.

E' così! che il pensiero si spenga perendo!! come ci augurava Nietzche!!!
8)

Morte come introiezione del grande Altro, come da citazione post sopra, non solo come morte fisica, quella è più banale. 8)
#1732
Tematiche Filosofiche / Filosofi nel 2021
18 Giugno 2021, 10:05:57 AM
Citazione di: Kobayashi il 15 Giugno 2021, 15:45:07 PM
La filosofia cerca di esorcizzare il nulla (così come la letteratura la parte tossica dell'emotività umana), e in questo si vede costretta a costruire continui percorsi di verità che però sembrano durare sempre meno.
Il fatto che i testi filosofici mantengano almeno in parte la struttura retorica di una rivelazione, il fatto che si abbia una propensione per l'oscurità dello stile, la teatralità che in Heidegger per esempio raggiunge livelli demenziali, il gusto di ribaltare continuamente la visione consueta delle cose, ebbene tutto questo fa parte dei mezzi di cui a volte il filosofo abusa, mezzi però indispensabili a ricreare la magia del possesso della verità.
L'illusione riuscita è che non ci sia più il nulla, il vuoto di senso, la violenza, la crudeltà pura e semplice, il disfacimento della morte, ma una storia profonda abbastanza da incatenarci ad essa.
Poi però come il protagonista di un racconto di Dazai Osamu ("Il suono del martello") veniamo raggiunti dal suono banale del mondo che cancella l'incanto e ci riporta alla realtà, ogni volta più stanchi della volta precedente...




L'uso smodato di neologismi di Heidegger però va ascritto al suo tentativo di far capire la sua filosofia.
Oggi come oggi è impossibile parlare di metafisica senza riferisti a gesù.
Quanti testi di laureandi si sono spesi per questo impossibile connubio tra filosofia e religione.
La filosofia guarda in faccia il nulla, è il cristianesimo che lo esorcizza.


Certo che il vuoto ci distrugge, sopratutto quando questo è riempito dell'orrore, e del terrore del quotidiano.
E io la penso come  te, intendo dire proprio il semplice rumore dei muratori che mi stanno fracassando la testa sotto casa mia!!!!


E' proprio così siamo sempre più stanchi.
Questa è la filosofia, guardare le cose per come stanno.


cit quara di copertina di società della stanchezza di  Byung-Chul Han , nottempo edizioni
"
Rivisitando alcune categorie classiche del pensiero novecentesco, il lavoro di Byung-Chul Han si focalizza con particolare attenzione sul disagio dell'individuo tardo-moderno nella società odierna, caratterizzata dalla prestazione, dalla competizione e, soprattutto, dall'appiattimento delle contraddizioni e dal venir meno della negatività. Le analisi sviluppate nei saggi qui raccolti mettono in luce, nello specifico, come l'ossessione dell'iperattività e la tendenza sempre piú forte al multitasking arrivino a produrre disturbi di natura depressiva e nevrotica. Tali espressioni di malessere e di "stanchezza" vengono interpretate come ovvia conseguenza dell'incapacità del soggetto di sostenere i ritmi dell'iperproduzione postcapitalistica in un contesto in cui non esiste piú un modello sociale imposto dall'Esterno, dall'Altro, ma è anzi il soggetto stesso ad averlo introiettato.
"

Secondo te il filosofo esorcizza o fa analisi?
Credo sia tutta qua la questione mai risolta fra di noi.

Ciao!
#1733
Tematiche Filosofiche / Filosofi nel 2021
18 Giugno 2021, 09:55:34 AM
Citazione di: niko il 15 Giugno 2021, 13:39:03 PM
Storia del nulla è di Givone non di Torno, comunque io non sono abbastanza "illuminato" da considerare alcuni "minori" come filosofi, tipo il signor Fusaro, che dice sempre le stesse cose e tira acqua al suo mulino non solo editoriale ma anche politico, come si fa a considerare (ai giorni nostri e nel nostro paese) uno che è in politica o aspira ad entrarci in tempi brevi come filosofo?


Non lo dico solo come cosa perché mi sta antipatico Fusaro, vale ad esempio anche per Negri e in alcuni momenti della sua carriera anche per Cacciari, come fa uno che sta in politica e prende stipendi ed emolumenti come politico, visto anche come è marcia e corrotta la politica italiana, a dirsi contemporaneamente anche filosofo? non c'è (palese e plateale) conflitto di interessi?


Mi viene in mente che i filosofi della Grecia classica, Platone, Aristotele, i sofisti, consigliavano e istruivano i politici e la classe politica, coltivavano l'arte della persuasione scritta e orale, avevano a volte grandi progetti politici in mente e nel cuore (Platone) ma non si rendevano mai ridicoli e, allo stesso tempo, vulnerabili, facendo politica e coltivando ambizioni di governo in prima persona, erano, o almeno ambivano ad essere, dei consiglieri della politica, non dei politici.


Poi ok, da Marx in poi possiamo parlare di filosofia della prassi, e di nobilitazione della figura del politico-filosofo, ma "filosofia della prassi" nel 2020 vuol dire per forza fare il politico strapagato e pieno di privilegi a vita e oltre vita? Che magari piazza i suoi parenti in posizioni strategiche? Non mi fate parlare oltre, và...


Il buon Fusaro lo sto seguendo.


Anzitutto bisogna distinguere la sua figura di intellettuale, da quella di teoretico della politica.


Stavo leggendo la prefazione alla storia dell'idealismo tedesco di Marx, fatto dal nostro.
Se vuoi capire la sua sottigliezza filosofica devi partire da lì.


Il buon Preve vedeva nel ragazzo un futuro possibile di grande filosofo.
Teniamo conto che è molto giovane, si inizia a essere filosofi a quarant'anni.




Per quanto riguarda la politica, trovo più triste l'integrazione al potere di Cacciari (cosa che fa a pugni, come al solito, con la sua filosofia più avanzata),  che la spirale di complottismo in cui si sta facendo risucchiare Fusaro.
Che comunque si è accollato un bel peso.
Nemmeno io sopporto i suoi attacchi all'omofilia, come se la famiglia debba essere l'unico modus vivendi.
(io direi di lasciare la libertà di scelta).
Egli sa benissimo che per andare al potere serve anche un strategia militare.
Lo ha anche stigmatizzato in occasione della separazione del suo partito.
Che per inciso significa, che la sua è una chimera di dimensioni gigantesche. :D
Deve ancora imparare molto di se stesso, di tutte gli inciampi psicologici che sottendono la sua utopia.
Certo in questo momento è difficile dargli credito, ma ripeto dividiamo il politico dall'intellettuale, che è poi il motivo per cui uno lo segue, in campo filosofico.
Ma d'altronde quando i maestri scompaiono (ricordo che l'"ultimo" di loro, ovvero, Severino ci ha lasciati poco tempo fa, lasciando l'intero mondo intellettuale in un oscurità, da cui non si riprenderà mai più) cosa vi aspettavate???  :D


accontentiamoci di quello che c'è gente!

#1734
Tematiche Spirituali / L'uomo Gesù di Nazaret
18 Giugno 2021, 09:36:57 AM
Citazione di: Kobayashi il 15 Giugno 2021, 10:40:52 AM
Gesù è l'anti-Adamo: mentre Adamo, alla prima apparizione della suggestione del male (l'unico vero mistero del mondo) si sente perduto, nudo, e cerca la propria salvezza impossessandosi della potenza di Dio, Gesù mostra invece che la salvezza è abbandono fiducioso in Dio e liberazione dallo sforzo estenuante di conservare la propria vita, le proprie risorse, il proprio nome.
Solo perdendo se stessi si produrranno frutti.
Sotto i riti, le morali, le parole edificanti, si rischia di ritrovarsi con... un fico secco.

Gesù mostra una nuova immagine di Dio. Incarnandola fino alle estreme conseguenze si può dire che sia tutt'uno con Dio, che lui e il Padre siano lo stesso.
La disputa sulla sua natura è questione teologica e quindi politica e riguarda la storia del dominio della Chiesa, la comprensione della nuova immagine di Dio è invece una questione spirituale e quindi riguarda la vita concreta dei suoi discepoli.


Ma queste sono menzogne.
Le traduzioni sono completamente false.
L'antico testamento parla di ben altro che di Adamo.
E' un testo impervio, che solo in pochi, fra cui me, possono capirlo fino in fondo.


Per quanto riguarda la follia di pensare Gesù come Dio, non capisco Koba, non sono morti abbastanza martiri dell'intellettualità?


Eppure è chiaro, basta leggere tutti i testi che riguardano gesù, anche quelli ebraici, vedi l'incredibile mole di lavoro che ancora attende un intellettuale capace di capirne il senso.
Il richiamo ai rabbini al lavoro lavoro intellettuale sono caduti nel vuoto.
L'area di Sahed una volta culla di quell'incredibile terra di saggi che è Israele, è oggi vittima della stesso processo di  mondanizzazione del mondo.
Si portrebbe parlare anche di esiliazione di qualsiasi dissidenza intellettuale, questo non avvenne nemmeno nei periodi più bui di Israele.
Oggi di quell'enorme lascito che sono i manoscritti di Qumran, se ne occupano i filologi, e noi sappiamo quanto questo sia sbagliato.


Eppure è chiaro, il maestro (gesù) non aveva un nome. non lo troviamo proprio scritto in nessuna delle testimonianze. !!!! una cosa che solo io ho notato in tutti questi secoli!!!!


Cosa vuol dire caro Koba?


Che egli non era un semplice dissidente dell'ebraismo!!! (Cosa che intellettualmente è la cosa più onesta che si possa dire)


Egli era un maestro riconosciuto di un altra religione. 8)


Il pasticcio senza senso di unire vecchio e nuovo testamento sta ad indicare cosa vuol dire lasciare nelle mani del sentimento religioso, qualcosa di immensamente più grande.  ::)


Joshua (il maestro vuol dire) era il sacerdote di Melchisedec.


Una massoneria antecedente agli ebrei, fatta di illuminati che accolsero gli ebrei.


Questa massoneria, è parte integrale delle vecchie religioni. Essi sapevano, li hanno aspettati per secoli prima ancora che Atlantide sprofondasse nel suo orgoglio.
Un popolo intero che guidasse il tempo degli uomini.
Il popolo eletto, era stato eletto proprio dai gesù, dai maestri.
Ad esso era stato affidato il tempo della pace nel mondo.
Ed essi diedero al mondo le leggi scritte, le leggi orali, e le leggi sovrasensibili. (tanak, talmud, zohar).
L'unico popolo che le ha accolte lo sappiamo è stato il popolo italiano.
Dante è il mistico che salverà chi lo seguirà.
Il cane mistico è lui 8) [size=78%].[/size]




Io credo senza ombra di dubbio che il fico secco, è proprio l'anno 2021-2022  8)


Qualcosa è andato storto. La chiesa è ormai qualcosa di aberrante oltre ogni possibile immaginazione.


I suoi insegnamenti di debolezza, viltà e astio, hanno raggiunto il loro apice. E' proprio impossibile oggi vivere ancora amico mio. Serve un nuovo mistico che apra le strade del mondo di nuovo.
(ho litigato con gli amici di Steiner...poteva essere, non lo so, manca lo studio di questa gente, che sapeva chi fosse il cristo).
Il corpo cosmico sacrificato a quello terreno.




Alcuni rabbini sefarditi hanno già capito che questo sarà l'anno finale prima che il mashiak, ossia gesù torni alle porte di Roma, per spazzare via il Mondo.


Per capire fino in fondo queste cose, serve una forte presenza di spirito.


Mentre il cristiano si sbarella con gli acidi, e non pensa, l'ebreo errante, studia sui testi, perchè i buoni dai cattivi saranno riconosciuti proprio da quello. ???


Tutti coloro che staranno studiando la Bibbia saranno i salvi, gli altri saranno i morti. ???


Così è detto da lungo lungo tempo. 8)


Se ti interessa anche gli avventisti (del settimo giornio) stanno preparandosi per l'avvento del Cristo imminente.


Questo papato sarà l'ultimo, figlio di indicibili orrori quali tutti siamo chiamati ad aprire gli occhi.


Altro che abbandonarsi alla reverie!!!


TI VOGLIO BENE SALVATI AMICO.

#1735
Percorsi ed Esperienze / Astrologia - Almanacco 2021
15 Giugno 2021, 04:20:42 AM
Si lo so, dovevamo vederci a Maggio, ma sono stato beccato dalla pandemia.
Diciamo che mi ha sbrindellato in mille pezzi diversi, ora sono un patch-work. :D


Diciamo anche che c'è stata la prima di 4 eclissi nefaste previste per quest'anno.


Corredata dalla nefanda correlazione dei pianeti retrogradi tutti INSIEME.


Indice di indicibile tragedie future a breve per l'umanità.


Evviva!!! :D


Il 2024 diventa sempre più un miraggio.
#1736
Tematiche Spirituali / C’ERANO UN VOLTA I GIGANTI
15 Giugno 2021, 04:13:05 AM
Ma perchè Caino è visto come un simbolo che rappresenta l'inquinamento e il gigante no?   :D
#1737
Tematiche Spirituali / L'uomo Gesù di Nazaret
15 Giugno 2021, 04:08:20 AM
C'è l'uomo Joshua, che indubitabilmente ha fatto proselitismo, ma poi c'è anche chi ne ha scritto.
E ne hanno scritto in tanti e in diverse angolazioni.


Siccome però la mamma chiesa ha scelto per noi, e che dice sono solo 4 quelli a cui dare ascolto: a quelli si affida la sciura Maria.


Evidentemente per la sciura Maria Gesù aveva fame e siccome il fico non aveva ficora allra l'ha seccato, indispettito.
E' stata una prova di forza del Dio. Una pura flessione di muscoli.


E' questo che intendevi doxa?  :D



#1738
Faccio anch'io la profezia: "FUGGITE SCIOCCHI!!!" cit mastro Gandalf il grigio.
#1739
Tematiche Filosofiche / Un'umile teoria
15 Giugno 2021, 03:42:38 AM
La pretesa di sistema è la chiara mancanza di onestà intellettuale.
Così già insegnava Nietzche.
Cosa ci sarebbe da guardare con disincanto? ci sarebbe invece da pensare a cosa sia l'onestà intellettuale.


Caro studente incontrerai persone che tenteranno di fare della vita una unità di misura, e non un valore.
Ti prego credi nella spiritualità e se proprio devi nella moralità.
#1740
Citazione di: daniele22 il 23 Maggio 2021, 17:35:22 PM
Buon pomeriggio. Azzardo una critica alla storia della filosofia. A mio giudizio tutto andò bene fino a Parmenide. Dopo di lui arrivò Platone. Senz'altro fu Parmenide a porre la questione dell'essere, ma io mi chiedo come mai i filosofi si siano tuffati in una bimillenaria speculazione circa l'essere senza sapere su cosa si fondasse il linguaggio. In effetti sul Cratilo di Platone vi è un dialogo sul significato delle parole, ma dopo averne letto qualche parte mi era sembrata farraginosa la dissertazione di Socrate . Del resto anche nel Menone mi era sembrata del tutto arbitraria la spiegazione su come lo schiavo apprendesse la geometria, tanto che fu messa in crisi da Leibnitz in maniera non del tutto esauriente. Mi chiedo dunque se il problema riguardante il fondamento del linguaggio fosse inattuale. E mi chiedo come mai possa essere, almeno in parte, ancora inattuale tale problematica.


Caro studente, a volte incontriamo persone rapsodiche, persone che non sono in grado di portare ad unità il discorso.
Sono la maggior parte delle persone, come ti ho già spiegato, nel post di risposta a Ipazia (https://www.riflessioni.it/logos/tematiche-filosofiche-5/la-santa-trinita-della-filosofia-essere-avere-divenire/) la prima cosa che devi ricordarti è che gli adulti parlano un discorso non loro, pieno di veleno e astio. Questo veleno e questo astio parlano per loro.
Non ci è dato sapere quali esperienze influenzino i nostri interlocutori, a meno che siano loro a rivelarcele.
Non è questo il caso.
Certo possiamo nel caso siano persone amiche cercare fra le righe, di capire l'origine del disagio. Ma anzitutto dobbiamo ammetterlo.
Difficilmente però le perone si fanno aiutare, questa è un altra cosa che devi imparare.
Insistere è un errore.
Rispondo perchè a volte si trovano elementi di curiosità che ci aiutano nella ricerca del Vero.
Purtroppo non è questo il caso.
Comunque allenatevi cercando di trovare una unità del discorso come ha tentato di fare il filosofo Paul, per conto mio risponderò semplicemente alla domanda di base.
Naturalmente serve sempre il consiglio di Ipazia, ossia di leggere il manuale di filosofia.

Anzitutto dovete dividere il discorso di Daniele22

Troviamo come abbiamo fatto nel post precedente di Ipazia, le parole chiavi. Cercherete poi nei post successivi le disambiguazioni, sempre perchè dovete esercitarvi.
Lo lascio a voi.

Allora troviamo la parola Essere disambiguata dalla parola questione.
Daniele22 si sta riferendo a Heidegger che come il manuale vi insegna pose l'attenzione su discorso dell' Essere come questione (non risolta) della grecità. Sappiamo che in Grecia prese nome di Metafisica (in realtà metafisica è un termine contenitore che contiene molte più questioni).

Troviamo poi la parola fondamento e linguaggio.

L'autore ci domanda come mai la questione del fondamento del linguaggio fosse per l'antichità Greca inattuale, e come mai (secondo lui) la questione è ancora oggi inattuale.

Sotto il termine inattuale, in realtà Daniele22, intende dire che la filosofia è in errore a non avere messo la questione del fondamento del linguaggio, piuttosto che su quello dell'Essere.

Fa il grave errore però di non capire che il linguaggio è figlio della metafisica.
Questo errore è stato codificato dalla filosofia debole di Vattimo.
Ossia che la metafisica è figlia del linguaggio cosa che lo stesso Vattimo dice di aver ereditato da Pareyson.
Ma in Vattimo non esiste il concetto di fondamento.
La domanda sul fondamento del linguaggio è una idea errata di Saussurre, che crede che i linguaggi nazionali sono il frutto di una pre-coscienza destinale a cui ogni popolo è destinata.

Ma è proprio la stessa linguistica inaugurata da Saussurre a indicare di come invece la struttura del linguaggio sia un evento storico e non metafisico.
Basta andare a rileggersi il fenomeno delle lingue indoeuropee.
Dei prestiti sintagmatici e fonetici. Per non parlare dei nostri dialetti, e della loro continua, anche oggi evolventesi metamorfosi.

Certamente la domanda filosofica è significativa, come mai un termine come mamma è presente in tutte le lingue del mondo (tranne che in giappone dove è okasa)?
E' indubbio che esiste una affinità di sentimenti tra parola e significato.

Ma la filosofia non può parlare di fondamento.
Infatti è impossibile conoscere il momento in cui per la prima volta l'uomo unì la parola e il suo significato.
Questa cosa semplicemente avvenne e da allora è in continua metamorfosi.
Naturalmente la scienza su questa cosa cerca tutt'ora delle risposte, e non le ha che io ne sappia.
Ma il punto è che non è il fondamento.
il Fondamento è colui che quella voce ha emesso.
Quando il neonato urla nella notte, stiamo parlando di ben altro che il linguaggio.
In fin dei conti il linguaggio è solo una trappola, nel migliore dei casi solo uno strumento.

I Greci queste cose le sapevano. Era ovvio che il fondamento è quello che garantisce un forma, una forma di pensiero.

E ciò che garantisce non può che essere che ciò che salva la forma, ossia la possibilità di essere forma, ed è appunto l'essere come essente.

Non l'essente come qualcosa, perchè quel qualcosa è già forma, che i greci con grande sagacia chiamarono ente.
Ente ed essente sono due concetti diametralmente opposti, l'errore dell'occidente è quello di pensarli uniti.
Ossia di dimenticare la domanda sull'essere ossia sull'essente prima che sia forma.
Potremmo dire chiaramente come sussistente, o sostrato come lo definì Aristotele.
Questo sussistente diverrà poi la cosa in sè kantiana.
Che non sono le cose in sè, come Vattimo confondeva.
Il fondamento è dunque la salvezza dalle forme, e dalla loro inevitabile morte.
Salvezza ed Essere hanno la radice del suono "s".

Quindi i Greci intendevano anche quello, il linguaggio non era il fondamento, ma aveva eccome a che fare con fondamento.

Quindi non solo il linguaggio non era inattuale allora, ma direi che ne avessero una consapevolezza infinitamente maggiore, che nella modernità, del legame tra fondamento e linguaggio. Tutto il contrario di quello che pensa Daniele22, che infatti poi rapsodizza, senza che io ne abbia colto il centro di impellenza maggiore. E che di certo non è di ordine filosofico.

Giovane studente, è proprio con il linguaggio greco che dovrai avere a che fare.
Buono studio (pure a me visto che dovremo affrontarlo insieme ;) )