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Messaggi - green demetr

#1726
Tematiche Filosofiche / La sicurezza
31 Gennaio 2021, 19:28:20 PM
cit Ipazia
"A dimostrazione di ciò basti pensare alla libertà per una donna di girare la notte da sola senza fare cattivi incontri."


A proposito di ideologia, dovresti finalmente, un bel giorno, quando mai, spiegare come può una donna andare in giro di notte SENZA FARE cattivi INCONTRI.  ;D

Perchè l'ideologia si nutre delle sue frasi fatte. Basta ripeterle a pappagallo.
#1727
Tematiche Filosofiche / La sicurezza
31 Gennaio 2021, 19:22:07 PM
Citazione di: Kobayashi il 29 Gennaio 2021, 17:09:42 PM

Interessante quello che scrive Emile Benveniste nel suo "Vocabolario delle istituzioni indoeuropee" sulla nozione di libertà: il significato originario non è "essere libero da" ma è costruito positivamente sul concetto di appartenenza ad una comunità o una cerchia ristretta di persone che si considerano amici.
L'uomo libero si distingue dallo schiavo e dallo straniero proprio perché viene da una stirpe, da una comunità.
Se fosse libero solo perché non soggetto al potere di altri potrebbe far valere il proprio privilegio nei confronti dello schiavo, ma non dello straniero.


Secondo me Kobayashi "sicuro" deriva da "sè" - "curo".
Ossia della cura di se stessi, per poi stare con gli altri.
Un tema che nell'ermeneutica di Focault, è appena accenato, prima che il nostro sbarellasse sulla questione del sè.
Ossia delle forme di cura del sè, fino alla sicurezza delle carcerci etc...giù giù fino all'impossibilità della politica di liberarsi della giurisdizione.
Lungi da me voler parlare dei processi storici, allora non mi rimane che segnalarti come forse la parola sicurezza non c'entra niente con la sua coerenza interiore, grammatico formale, che si rifà ad un referente generale, bensì al suo spostamento semantico.
Manca sempre (almeno) un passaggio ai pensieri corti amico mio.



#1728
Tematiche Filosofiche / Re:La sicurezza
31 Gennaio 2021, 19:13:03 PM

Qualcuno mi ha suggerito microinterventi per il proseguio del pensare.

Ci provo, anche se mi piace ricordare che il pensare è la totalità del referente a cui alcuni alludono o almeno credo (vedi il post sciptum poco chiaro di Ipazia, veda la Ipazia di correggerlo, perchè non si capisce).


ne scelgo 2 (sperando non siano troppe)

cit Phil[
"cercare di usare la logica per evitare che il discorso perda di coerenza interna, di aderenza (ma non «identificazione») con il reale o incappi in fallacie."


Devi specificare cosa intendi con aderenza, se non è identificazione.
Cosa è la coerenza interna? Se non che una forma formale? Ma poco prima alludevi all'importanza di non farlo diventare un pensiero solo sulla forma? quale sarebbe la coerenza interna rispetto alla forma, che non sia una forma? Mi pare che, come al solito, ti sei buttato in uno degli infiniti cortocircuiti. Esplicare grazie.
E vediamo se lo fai, perchè mi pare che spesso non lo fai.
Grazie.

cit Phil
"Perché la logica ha a che fare con la sicurezza?
sicurezza offerta da una proposta politica o da un gruppo sociale di appartenenza (ciascuno fondato su una sua logica)"

E quale sarebbe la forma ben formata della logica di qualsiasi gruppo di appartenenza, o meglio, come tu scrivi, in un breve lasso di lucidità, gruppo politico.
Perchè mi pare che tu non ne parli, e non ne parli proprio mai.
Solo dopo puoi arrogare che il modello dell'assoluto sia errato.
#1729
Tematiche Filosofiche / La sicurezza
25 Gennaio 2021, 18:33:29 PM
Citazione di: paul11 il 25 Gennaio 2021, 14:31:57 PM
Green
Se dovessi prendere seriamente questo scritto tipico di uno scoppiato, dovrei disintegrarti in termini filosofici . Se devo seguire  il tuo altalenante umorale pensiero dovrei risponderti da scoppiato.
Tieniti pure il "tuo" Nietzsche di cui non hai mai avuto un' idea organizzata, chiara e organica.
L'estetica non è affatto l'etica.
soliti altisonanti "lobby", "scacco al globo". E allora? Se sono lì a comandare, bisogna farsene una ragione. Se si vuole percorrere una via critica bisogna saper smontare la complessità e vederne i termini primitivi,  e per far questo porsi giuste domande , non i soliti epiteti che non dicono ormai niente .
Primi scrivi che la libertà è più importante della sicurezza e poi citi che:
L'uomo libero da solo non ha alcuna libertà senza una comunità con cui trascendere
E secondo te la costruzione di una comunità da cosa nasce? Dall'esigenza di esseri liberi o sicuri?
E' esattamente il concetto opposto da te scritto. Mettiti d'accordo prima con il tuo pensiero.
Perché se la libertà dell'individuo deve passare da quella comunità, significa che prima deve esserci sicurezza e poi può emergere la libertà. Significa che l'uomo è sociale per natura, termine che tu ancora non vuoi capire. Siamo portatori individuali di sesso diverso, abbiamo bisogno almeno di una coppia per poterci riprodurre, direbbe un biologo. L'animale sociale nasce da questa necessità, senza tanti intellettualismi ed elucubrazioni. Noi siamo corpo fisico nella natura, e mentalmente, linguisticamente lo trascendiamo nella cultura: siamo natura e cultura.
Porre la cultura negando la natura, significa fare fantasie, astrattezze, interpretare l'ippogrifo e il virus del covid per uno zoologo sullo stesso piano del sesso degli angeli.


Saluti anche te ciao....e cerca di essere meno scoppiato.


Non si può ridurre la complessità a termini primitivi, è un controsenso.
Il pensiero nicciano è antisistematico per definizione. Inoltre non è certo la prima volta che divergiamo su tale autore e su come si debba leggerlo.
Non capisco bene quale pulsante della tua sensibilità ho toccato per darmi dello scoppiato.
Le lobby esistono, non sono "termini altisonanti", nè unicorni (se è per questo..). Sono dispiaciuto e anche un pò seccato.
Per me la discussione può finire qui.
#1730
Percorsi ed Esperienze / Astrologia - Almanacco 2021
25 Gennaio 2021, 10:33:27 AM
Si, sono d'accordo Viator: vediamo se ho capito, tu dici che credi nell'astrologia intesa come quella vecchia forma culturale secondo cui gli antichi si conformavano, e su cui pesava un certo senso magico, che però allarga gli orizzonti della semplice lettura causa-effetto, come correttamente ha fatto notare Kobayashi.

Temo che l'intro, che ho cercato di mettere il più possibile sull'ironico, mi rubi troppe energie!!

Non ce la faccio a essere solare. (gli scorpione sono oscuri  ;)  )

Comunque io l'ultimo pezzo del MEME lo vedo come il cervello che irradia, che butta fuori in un certo senso, che si libera (delle mere catene causa-effetto).

Naturalmente parlare di Astrologia è come parlare di un mare aperto.

A me interessa proprio l'aspetto mitico a cui Viator alludeva.

Il punto primo che mi viene in mente è la questione delle figure.

Le stelle prendono forme senza avere alcunchè di quelle forme, se non molto alla lontana.

Certamente può essere stato casuale quel dipingere, ma io invece voglio credere, che nell'antichità fossero più vicini a delle intuizioni cosmologico-mitiche di quello che siamo abituati noi.

Mia intenzione era partire dal novilunio, come hanno fatto tutti gli astrologi, il primo passaggio notevole dell'anno 2021.

Ma a questo punto aspettiamo il secondo novilunio, per far partire, da parte mia, felice se quelcuno si aggrega, a tutta una serie di sentimenti e pensieri che certe congiunzioni offrono sempre.

Sono d'altronde d'accordo che l'astrologia sia una forma di intrattenimento, e mi spiace sempre vedere che qualcuno venda le sue storielle a pagamento, anche se mi ricordo che comunque è gente che ha studiato anni su testi antichi, per i quali effettivamente più che di storielle si trattava di cose reali.
D'altronde è inutile negare che come una volta i Re consultavo i maghi, così ancora oggi, i magnati consultano gli astrologhi.
Come dire che vi sono sinistre assonanze tra come si muovono certe cose dietro le quinte, come se veramente qualcuno leggesse in anticipo le storie degli astri.

E' il motivo per cui in realtà l'astrologia è così popolare, è dovuta al fatto che viviamo ancora in un mondo che crede in una dimensione scaramantico-magica.
L'uomo è antiquato tuonava il buon Anders d'altronde!

Mi fa sempre tornare con i piedi per terra ascoltare come alla gente piaccia illudersi fare affidamento a forze magiche, che possano PROTEGGERLI. E' la protezione la chiave di volta di tutto l'ambaradan, con tutto il suo seguito di feticcci etc...(pietre, ferri di cavallo etc..etc...) d'altronde nella sezione filosfia c'è anche una discussione contemporanea proprio su quello.

Ci si ripara sotto gli astri ancora, l'iperfera deve ancora venire. (in qualche maniera è ancora rassicurante, l'umanità  più semplice, è ancora umana!!!)

Per quanto invece mi riguarda, io trovo veramente che queste forme e queste magie, richiamino a qualcosa dentro di me dormiente: ossia la possibilità di fantasticare.

Come direbbe la Ipazia la capacità di essere Ludens, forse una delle poche risposte dello scorso secolo al potere tecno-scientifico: vedi Huizinga o Bloch.

Vabbè ci aggiorniamo per allora 11 Febbraio.  ;)
#1731
Citazione di: Socrate78 il 10 Gennaio 2021, 21:54:49 PM
Nella filosofia di Nietzsche vi è una critica al sentimento della compassione, che viene considerata in maniera negativa. Tuttavia a me sembra di comprendere che per il filosofo la compassione nei confronti dei sofferenti, dei deboli e degli infermi sia vista in modo negativo perché ostacolerebbe la legge della selezione naturale: in pratica l'atteggiamento compassionevole permetterebbe agli infermi di continuare ad esistere, mentre essi invece andrebbero eliminati in vista dell'affermazione di un'umanità più forte e fisicamente sana. La critica alla compassione sarebbe quindi di fatto una teoria eugenetica, in cui si vuole preservare la salute della razza umana contro gli esemplari malati da eliminare e accantonare. E' corretta la mia interpretazione?


Ah ah, praticamente la mia attività nel forum in tutti questi anni  è cercare di salvare il buon Nietzche. :D

Non è un tema che mi interessa molto, quindi non so parlartene con grande precisione,
Di certo però bisogna tenere conto che Nietzche è pur sempre allievo di Schopenauer,che ha sostituito il termine cristiano (e dunque con tutta la mole delle sue ingerenze) con quello molto più terreno greco di agapè.

"Abbiamo veduto come dall'oltrepassamento del principii individuationis venisse, nel grado minore, la giustizia, e nel maggiore la bontà vera e propria dell'animo, la quale ci si mostrò come puro, ossia disinteressato amore per gli altri. Dove quest'amore si fa perfetto, rende l'individuo estraneo e il suo destino affatto pari al nostro: piú in là non si può andare, non essendovi ragione di preferire l'altrui individuo al nostro. Può nondimeno la massa degli individui estranei, il cui benessere o la cui vita siano in pericolo, prevalere sui riguardi del bene individuale. In tal caso il carattere asceso all'altissima bontà e alla perfetta generosità sacrifica in tutto il suo bene al bene dei piú: cosí periva Codro, cosí Leonida, cosí Regolo, cosí Decio Mure, cosí Arnoldo di Winkeried, cosí ciascuno, che volontariamente e consapevolmente per i suoi, per la patria va a morte sicura. Alla medesima altezza sta chiunque di buon animo affronti dolore e morte per l'affermazione di ciò che all'umanità intera giova ed a buon diritto spetta, ossia per verità generali e importanti, e per l'estirpazione di grossi errori. Cosí periva Socrate, cosí Giordano Bruno. cosí trovarono tanti eroi della verità la morte sul rogo, tra le mani dei preti.

[...]

Quel che adunque bontà, amore e nobiltà posson fare per altri, è sempre nient'altro che lenimento dei loro mali; e quel che per conseguenza può muoverle alle buone azioni e opere dell'amore, è sempre soltanto la conoscenza dell'altrui dolore, fatto comprensibile attraverso il dolore proprio, e messo a pari di questo. Ma da ciò risulta che il puro amore (agape, caritas) è, per sua natura, compassione."

A. Schopenhauer, Il mondo come volontà e rappresentazione, Laterza, Bari, 1968, vol. II, pagg. 491-492

L'agape rivista da Nietzche:

""Agli uomini dei quali mi importa qualcosa io auguro sofferenze, abbandono, malattie, maltrattamenti, disprezzo − io desidero che non restino loro sconosciuti il profondo disprezzo di sé, il martirio della diffidenza di sé, la miseria del vinto: non ho compassione di loro, perché auguro loro la sola cosa che oggi possa dimostrare se un uomo abbia o non abbia valore − gli auguro di resistere..."
FRIEDRICH WILHELM NIETZSCHE



PS.


Spiegazione: praticamente la sete di Verità non viene più vista come qualcosa che non ci riguardi, ma che anzi ci impegni nello stesso dolore di chi subisce l'ingiustizia.
E' una visione propositiva, utopica, reale come sempre in Nietzche, che vede nella compassione Cristiana questo:


"Nella dorata guaina della compassione si nasconde talvolta il pugnale dell'invidia."

#1732
Tematiche Filosofiche / La sicurezza
25 Gennaio 2021, 09:45:59 AM
Citazione di: Ipazia il 23 Gennaio 2021, 20:20:07 PM
Che ci sia del platonismo da Repubblica dei filosofi in FN è indubbio, corretto da un impeto post darwiniano legittimante anche fisicamente il ruolo del leader rivestito di caratteri guerrieri, peraltro non assenti nell'ideale platonico. La sintesi letteraria coeva, già in fase crepuscolare, è la Castalia del "Gioco delle perle di vetro" di H.Hesse. Eppure qualcosa non funziona e la sicurezza tra quelle mura di pietra e filosofia non regge all'inquietudine dello spirito libero che alla fine è costretto ad abbandonare pure quella estrema, utopica, repubblica dei sapienti.

Tramontate le utopie, inizia col delirio altamente simbolico ed epocale di FN, il delirio delle distopie. Letterarie e reali. Di cui Orwell è l'indiscusso profeta. Fino alla liquefazione attuale in un mare di bit. Roboticamente così sicuri da gestire miliardi di connessioni e opinioni nel mondo virtuale da cui questo romantico forum è ancora, in maniera rassicurante, lontano. Una piccola Castalia in cui poter ancora giocare le proprie biglie di vetro. Senza neppure l'illusione di Josef Knecht di poter trovare qualcosa di meglio là fuori.

Esatto concordo.

A proposito della tua interessante riflessione sul mondo digitale (non ho letto le perle di vetre, ma altre opere di Hesse si) io credo che questo forum sia già all'interno del dispositivo della massificazione.
Penso d'altronde che le vecchie utopie della sinistra (usare la rete come forma rivoluzionaria) si stanno regolarmente dimostrando infondate.
Adesso ci si rende conto sempre di più (quando ormai è troppo tardi) dell'importante delle reti territoriali, dunque all'interno della propria zona di residenza. (ma è proprio da lì che vengo, ed è proprio lì la crisi vera e più profonda, tanto per dire di quanto la sinistra abbia procrastinato e de-pensato da tempo, troppo tempo).
Penso che, nell'Iper-Sfera, la filosofia abbia la possibilità di ragionare forse sulla sua forma più radicale di ragionamento: ovvero quella su se stessa (con gran gioia di Phil  ;) )
Purtroppo io vedo nella visione ludica, da te illustrata, di questa opportunità, lo sfociare sempre più aperto, della filosofia tout court, nella sua dimensione pop. Cosa ne pensi? (mi pare che il gioco delle perle, si riferisse comunque ad una metafisica, tutt'altro che stupida, quant'anco inventata, nelle mani di Hesse, mentre vedo vagonate di stupidità dalle nuove generazioni di filosofi pop, per dirla tutta).a
Perlomeno sarà libera dai lacci di confronto col l'etica (che ormai sarà dettata dalla troika in maniera diretta, senza più alcuna opposizione), cosa non necessariamente negativa, visto gli esiti, a mio modo di vedere, imbarazzanti della filosofie contemporanee, che girano come zombie sulla stessa carcassa da vent'anni a questa parte.
Viva la FN POP! :D
#1733
Tematiche Filosofiche / La sicurezza
25 Gennaio 2021, 09:23:01 AM
Citazione di: paul11 il 23 Gennaio 2021, 13:03:47 PM
Green
ben ritrovato e buon anno anche a te.


La libertà è un termine più idealistico, la sicurezza è invece espressione dell'ordine fisico e naturale, è autoconsevazione per la propria continuità. Quindi la prima prende origine dalla cultura, la seconda dai fondamenti universali fisico-naturali, questo fa sì che la priorità sia la sicurezza e poi viene la libertà.
Le relazioni esistono anche senza libertà. Personalmente considero il termine libertà "ambiguo", nel senso che ha moltitudine di declinazioni e predicati. Il pensiero umano è libero per antonomasia, la fattualità invece della libertà è vincolata e condizionata. Si tratta quindi inizialmente sulla libertà di dividerla in teoretica e prassi. Di dichiarare cosa è la libertà ,di definirla prima teoreticamente, e poi nella pratica della realtà verificarne i limiti.


Continuo a pensare che Nietzsche amasse i presocratici e indirizzato in una estetica musicale, in una dimensione umana naturale che è certamente per certi versi una"spiritualità ". Ma non è uno spirito libero, o almeno bisognerebbe chiarire cosa si intende.
Quando Nietzsche scrive di un aristocratico guerriero , l'ambiguità di alcuni suoi scritti fa interpretare per alcuni la crudeltà naturale nel pensiero di Nietzsche.
Ma proprio per quanto ho scritto in questo topic, il capobranco invece ha responsabilità verso il debole, perché il capo deve difendere il branco in testa contro gli attacchi .La relazione forte-debole in Nietzsche è esattamente il contrario di quanti lo hanno voluto interpretare come un epigone della violenza.  Il guerriero aristocratico in Nietzsche proprio per la sua super-riorità , si sente in dovere di difendere i suoi simili ,proprio come il capobranco che guida, governa, attacca e difende esponendosi in prima persona. Io vi trovo un' idea romantico-decadentistica, nel senso migliore del termine, ciò che non è nelle responsabilità della cultura ,della politica, dell'economia.
La responsabilità è un dovere "istituzionale", in Nietzsche è un dovere naturale, fuori dalla cultura dominante e dalla sua struttura. L'inizio di Zarathustra è di uomo che vuol rivelare una verità, i ldesiderio di accomunarsi , ma non viene capito, compreso e mostrerà le tre metamorfosi umane, il cammello il leone, il bambino.  In Zarathustra alla fine accoglie nella sua caverna e li sfama i deboli e mediocri personaggi, ma sente il bisogno di uscire dalla caverna, dal "lazzo" che emanano  con l'aquila che è in cielo  e il serpente che striscia per terra e l'uomo che ha i piedi in terra e la testa in cielo  e sentire i raggi di sole su di sé. Nietzche non rifiuta i deboli, i mediocri sono quelli culturali non naturali, e li rifocilla, perché sono suoi simili. Io vi trovo la stessa metafora del capobranco in natura dove l'ordine interno è dettato da chiare gerarchie non mediate dalla cultura umana che ha  reso mediocri anche i governanti. Il dovere implicito, naturale del rispetto gerarchico e delle sfide interne al branco per determinare  capi e dominanti , è una forma di meritocrazia che in natura è dettata dalla forza bruta, nella cultura..........dall'ipocrisia. Non è il migliore degli uomini che governa,colui che dovrebbe avere il talento naturale, l'erudizione, la sensibilità umana, il dovere morale del ruolo del governo , l'onestà, eccetera. Nietzsche è anti culturale perché capisce che la struttura culturale ha sedimentato una forma umana disumanizzata con relazioni ipocrite, false, pur di arrivare al potere. Il suo è un "ritorno" alle origini, della tragedia, della filosofia, della natura umana , e il suo è un accettare il destino naturale senza quindi culturalmente  e fattivamente violentare la natura e oserei  dire anche i deboli . Il capobranco, il superuomo, ha delle prerogative naturali di libertà che i deboli non hanno per natura, ma li mette in sicurezza, accettando i ruoli reciproci, dove ognuno sta al suo posto, si cementa naturalmente la comunità, perché allora la dignità è riconosciuta reciprocamente, dal debole al forte, dal forte al debole, accettandosi possono fraternamente solidarizzare e il branco, la comunità diventa forte anche con i deboli di natura. 
Nietzsche arriva vicino alla perfezione della comunità, come davvero dovrebbe essere. Dove il genio, l'uomo di talento , proprio perché nasce con queste prerogative, li  mette al servizio della comunità e di chi non ha questi talenti, guadagnandosi il rispetto dei deboli ,la riconoscenza, e a sua volta mettendoli in sicurezza e riconoscendo a sua volta il dovere fondamentale di una comunità, la responsabilità, l'avere cura. Nietzsche quindi non è un a-morale o im-morale, è contro un tipo di moralità e moralismo utilizzato culturalmente  per ridurre a mediocre, intristito, un uomo che per natura non lo deve essere, Nietzsche è per la felicità individuale e sociale. in questo è molto "spirituale" e per l'accettazione del destino umano che è naturale, per l'autenticità umana
Quindi ritornando in topic sulla sicurezza questa è insita, implicita nelle forme naturali in cui individui simili di natura, ma diversi per caratteristiche naturali ,si uniscono costruendo la prima necessità, mettere tutti i componenti del branco in sicurezza.

Caro amico, non capisco perchè continui a usare Nietzche come pietra del paragone.
La visione del tuo Nietzche è estetizzante, e dell'estetica (che è sempre una etica) più brutta, quella che nella storia prende i nomi di giacobinismo, del traditento di Robespierre su Marat (sopratutto) su su fino all'aberrazione della scienza nazista, dell'egeneutica, temporaneamente sospesa in america, e oggi completamente finanziata dalle lobby della supremazia bianca (suprematisti),
Non ci sto a questo gioco sporco, che stai facendo. Nietzche non è nulla di quello che dici.

Per quanto riguarda la sicurezza più importante della libertà, è una sciocchezza, infatti è proprio la libertà che permette alle lobby di mettere sotto scacco il globo, d'altronde una volta inventato il concetto di globo, il passo era molto breve. Possono farlo, hanno la libertà di farlo, non gli interessa la sicurezza, gli interessa la forza, il potere.
La sicurezza di cui parli è quella dell'animale, della nicchia di territorio (inteso nel sensp più ampio, anche intellettuale, pscicologico) di cui dispone. Ma è proprio nell'agio (e quindi nella libertà di questo agio) che subentra la sicurezza, che altro poi non è che una identità.

Nietzche è il sovvertitore di qualsiasi identità, e dunque è il portatore dello scontro politico fra individuo e società.
Il suo è un individuo libero, e il suo sogno, il suo "uomo oltre l'uomo" ossia oltre la sua identità. oltre i lacci della sua stessa morale, è la comunità degli esseri liberi.
L'uomo libero da solo non ha alcuna libertà senza una comunità con cui trascendere. Come leggevo dalla terza di copertina di un libro della Butler, un vivente che riconosca il vivente altrui.
Ma in quella riconoscenza c'è l'intera ridda della letteratura, delle emozioni, ciò che garantisce che l'uomo non sia un animale (e quindi di per scontro, nel mondo dell'ipersfera, un robot, un automa, come già Cartesio testimoniava: e d'altronde a proposito di Cartesio mi dispiace che non si sia colta l'idea della Modernità, ossia del problema politico della modernità, ossia il problema della relazione individuo-stato, e dunque come vedi la filosofia tratta di questo tema da sempre).
A me dispiace vedere che la tua ossessione su ciò che sia archetipo ti abbia reso cieco su ciò che ci circonda, ma d'altronde a te, e ai vecchi utenti del forum (che come hai notato sono già evaporati da tempo, non a caso) il problema mimetico del nostro tempo è proprio l'idea di ciò che sia  naturale, come se esistesse il concetto di Natura. Cosa che vi ho detto mille volte: non esiste.
Ora rimaniamo pure nei nostri luoghi isolati. Sinceramente questo che viviamo a me pare solo la punta dell'iceberg, la rottura effettiva della storia, e non  solo della religione, sta per arrivare.
(e no, non sto parlando di apocalisse, sto parlando di come molto più razionali, molto più umane, molto più facilmente visibile, a chi veda oltre il palmo del proprio naso).

Vabbè ragioneremo di granchi e lombrichi nel prossimo futuro, per ora, fin quando la libertà esiste, io mi esprimo. Per la abiura c'è ancora tempo.
saluti amico.



#1734
Percorsi ed Esperienze / Astrologia - Almanacco 2021
22 Gennaio 2021, 18:37:53 PM

Ipazia vedo un pò di rabbia repressa, metti anche tu gli occhiali rosa della felicità  :D

#1735
Percorsi ed Esperienze / Astrologia - Almanacco 2021
22 Gennaio 2021, 04:12:11 AM

Eh la cartolina ci vuole!!!!
#1736
Percorsi ed Esperienze / Astrologia - Almanacco 2021
22 Gennaio 2021, 03:56:39 AM
Noo non ci credo che non esiste un 3d sull'astrologia sul forum beniamino.

Bisogna rimediare.

L'astrologia è una scienza che.... :D naaaaa, l'astrologia non è una scienza, è un sapere piuttosto fuori moda, piuttosto ballerino.
Mi chiedevo se avesse a che fare qualche anno fa con la religione...naaa non ha a che fare con la religione.
:D

E allora cosa è? Ma raghi, si tratta di esoterismo, di magia, di ora c'è, ora non c'è più.

In quest'ultimo anno ho deciso di approdare definitivamente nel suo magico mondo a pois.

Il fatto che non ci siano sul forum astroleghi pronti a baccatermi, mi lascia una certa libertà di movimento.

L'almanacco è il mio almanacco, un ommaggio al forum, per questi anni di fedeltà. (Ha sempre trovato il modo di rimanere aperto  ;) per me c'era sempre.

Perchè un aspirante filosofo è diventato un aspirante astrolego? Perchè la filosofia è inciampata male, non penso la vedremo mai più.
Mi sento sollevato, tutto quel peso!  ;D

Magari lascio ai moderatori la libertà di spostarlo su esperienze personali.

Vedete raghi, ci sto già rimuginando da tempo, e la ricchezza di idee che me ne derivano è sorprendente.

Per esempio non so da quali regioni dello spirito, mi sovviene che la nuova astrologia, cioè la MIA (Offcourse  :D ) astrologia, deve venire da cose antiche: L'io voglio viaggiare con i cosmonauti della storia, capire perchè Sirio vuole azzannare Orione, e perchè Orione non lascia in pace le Pleiadi.

Oh nome dolcissimo: LE PLEIADI. Credo che impazzirò d'amore per loro. Perchè non c'è l'emoticon dell'AMORE?? oddio URGE chiedere miglioramenti al master.
Per ora userò questo  8) LE PLEIADI....

E sapete che esiste veramente una astrologia che si chiama siderale? WOW.
E sapete che inizierà nel 2024 WOW.

E sapete che l'ha prevista la teosofia, e lo sapete che la teosofia si spezza in 2, tra russo-indiani e un tedesco, maestro dei maestri? Mi attendeva l'ometto da tempo. Sono finalmente da lui.

Cose esoteriche, per pochi intimi certo. No che la filosofia fosse per le masse.

Ma perchè l'astrologia è allora delirata dalle masse???? Eh ma cari! dovete sentirli! coppia, amore, intrugli magici...contatto con la natura....insomma NEW AGE ( ofcourse WELOVE GRETA!)

Vedete ci sono tante astrologie, ma proprio tante...per tutti i gusti e tutte le borse...volete il TN? ok ve lo faccio aggratis....sono buono IO.  (ofcourse che LO VOLETE!)

Ma lasciatemi perdere per il resto, solo per pochi intimi appunto.

Diciamo solo che c'è stato giusto giusto prima di questo fine anno Horribilis, un certo incontro EPOCALE...giusto così un avvenimento ricorsivo ogni mille anni...OH MY GOD....tranquilli, dalla regia mi dicono che per vederne i frutti devono passare tipo cento anni e qualche decennio giù di lì.

Sarà, ma una vocina, quella dello spiritello cartesiano, mi dice che forse non così a lungo bisogna attendere.

Ah le care vecchie apocalissi...come? ah mi dicono dalla regia, che non è consentito...ma si sà, è per dire!
S'intende meravigliose novità e DONI.  :-*
8) 8) 8)
 
Dicevamo almanacco 2021, in realtà l'anno astrale inizia con l'equinozio di primavera...quindi insomma siamo ancora nell'anno del danno, vabbè diciamocelo, l'anno prossimo meglio, ma non proprio meglio. Diremmo ancora maluccio.  8) Sapete la legge di Murphy.

Dalla regia si dice che attendono terremoti...mah! io non sento questa cosa.
Ah sì la regia sono gli astrologhi veri, quelli preparati, mica io. (mi fido!)
Piccole scosse si intende.

Ma appunto vedremo, oggi mi sono dilungato proprio troppo.
Da domani si inizia per davvero. Fonti Astro.com, per chi è del mestiere, una certezza.

Saluti.
#1737
Il problema non  è tanto l'origine quanto che esista.


Un problema tanto grande quanto rimosso. E non è esattamente il miglior tempo per poterlo approfondire.


Sempre che si possa approfondire, è questo forse il punto di non ritorno della parola. La parola ne esce comunque sconfitta, qualsiasi forma prenda.


Forse l'educazione è proprio nella sua elaborazione, ma discorso umano, sul piano divino non lo vedo possibile, come non lo vede possibile gran parte della filosofia più sensibile, la religione risponda solo col silenzio, e invece non lo fa, anche questo fa venire i brividi. Va a finire che quell'urlo lo cerca ancora. E non dico altro.
#1738
Tematiche Filosofiche / La sicurezza
22 Gennaio 2021, 02:59:18 AM
Paul sul tuo secondo intervento:

"La discussione sta evaporando nella complessità sociale senza prima aver finito di analizzare questa "sicurezza".
1) siamo 'd'accordo che la sicurezza naturale  è per una vita il cercare cibo e rifugio, tana? Che deriva dalla conservazione dell'energia fisica, dalla propria autoconservazione?
A mio parere è così, ma se ci sono argomenti fondanti che riescono a riporre in discussione, ben vengano." cit Paul

Direi di non confondere l'istinto di auto-conservazione, mimetizzandolo come "sicurezza naturale".
L'uomo si adatta al suo ambiente, la sicurezza è invece è un assunto sociale, e dunque il discorso non è vero che si evaporizzato nella complessità sociale.
Il discorso della sicurezza fa parte della complessità del LINGUAGGIO sociale.
A mio parere anche qui si rivela un tuo modo di sopravvivere al rompicapo di cui parlavo a Kobayashi: ma è un sopravvivere dell'ideologia, non del tuo soggetto.
In fin dei conti stai aderendo alla troika, la tua ideologia non trovando più spazi, si allinea, accettandone le premesse, con l'unico spazio a noi rimasto, appunto il suo (della troika).
Niente di male eh! piuttosto che impazzire ;) !
Se ti interessa c'è questo ramo della filosofia americana, cool di destra, che si rifà proprio ai principi "l'uomo è un amnimale, in particolare un granchio" che si rifanno a Jordan Peterson.
Oppure a quelli europei con il principio "l'uomo è un aninale, in particolare un lobrico" della nuova filosofia cool di sinistra (assolutamente filo-darwiniana) del filosofo Meilleseux.


"La sicurezza è quindi il sentirsi a proprio agio , perché i propri costrutti  preesistenti riescono ad anticipare gli eventi , riescono a leggerli, interpretarli. Oppure accade il contrario la persona tende a rinchiudersi, a rintanarsi nelle proprie sicurezze, anon esporsi e non cercare eventi che lo pongono in disagio e difficoltà." cit Paul

Come ho dimostrato sopra la sicurezza è solo la premessa per sentirsi liberi di agire in uno spazio "permesso".

Ecco al di là di questo possiamo anche parlare di sicurezza.
Diciamo che qua tocchi un problema psichico molto importante.
Secondo me l'agio (non deriverà forse da agire?) è proprio la possibilità di entrare in uno spazio di interazione.
Come già capito dai grandi bilogi di inizio 900, Plessner su tutti, l'uomo è quell'animale (e ridagli!) capace di agire nella maniera più plastica possibile. E dunque l'animale con un vasto campo di agio. Non a caso l'uomo è l'unico "animale" che sa sopravvivere in qualsiasi situzione naturale, dalla più fredda, alla più calda. Talmente plastico da cambiare anche la situzione naturale a suo "vantaggio", ossia a suo agio.
In effetti l'uomo, e qui parlo io, ha sempre la capacità di riflettere e riadeguarsi ai propri progetti, vedi la mia risposta al concetto di ripetizione, nella mia prima risposta a Kobayashi.
Quindi ciò che conta è il progetto dello spazio, piuttosto che lo spazio stesso. Infatti l'ipersfera va proprio in quella direzione, sa benissimo di dover rilanciare ancora ed ancora la proprio auto-progettazione, ossia la progettazione della tecnica stessa.
 
"Ecco, bisognerebbe prima capire se questa ricerca di sicurezza, questa ordinarietà conformistica che permette al mondo ogni santo giorno di poter campare tutti, è davvero stata analizzata, compresa ,capita, prima di poter propinare sprezzanti giudizi.
"

La filosofia sta cosa che dici l'ha rimuginata per secoli.
Mi pare che qualche punto, anche all'iterno dello spazio della troika sia venuto fuori qua sul forum.

Forse ci dovresti dire molto più schiettamente cosa pensi che siano questi principi primitivi, che impedirebbero un certo conformismo.

Io non credo che esistano per inciso.
Ma non riesco a immaginarli anche "facendo finta che" fossero reali. (a meno che tu intenda la metafisica, in quel caso sarei d'accordo di principio)
#1739
Tematiche Filosofiche / Re:La sicurezza
22 Gennaio 2021, 02:52:18 AM
https://www.riflessioni.it/logos/tematiche-filosofiche-5/la-sicurezza/msg49167/#msg49167

ti rispondo al tuo primo intervento.

allora Kobayashi... ti rendi conto che stai rispondendo ad uno che dice: "probabilmente l'uomo è perlopiù un animale abitudinario,".

Cristo santo, l'uomo NON è un animale...
ah ah. (temo sta riga verrà editata dall'admin, disperato, ah ah.)

Comunque passiamo ai nostri discorsi seri.

"Dunque mi pare un'operazione sbagliata dedurre dagli effetti psicologici collaterali di rassicurazione che si provano nella ripetizione, che essa debba condurre necessariamente a forme di vita statiche, chiuse." cit Kobayashi

Ma infatti la ripetizione è uno dei cardini del "critical cultural studies" purtroppo non sono mai andato a concentrarmi molto su quelli.
Ti prego di perdonare le mie inesattezze, e vado a tentoni, come mio solito.
La ripetizione, come atto rivoluzionario, la stasi come attesa del medianico, della rottura dell'ordine, siamo già alle intuizioni estreme di un Agamben, nelle sue analisi sulla ritualità dell'ordine certosino.
Ma anche esattamente come spieghi tu, la ripetizione, come gesto automatico di ri-adattamento infinito alle dimensioni cangianti temporali.
Ecco quindi la ripetizione come categoria hegeliana di sintesi.
Dirò di più esattamente come il problema dei problemi nel senso stretto freudiano: il fort-da ossia il riannodamento del filo da parte dei bambini.
Il filo viene in un atto di follia disparato dal suo gomitolo, ecco che si inscenano le forme del riaggomitolamento del bambino, con tecniche sempre più elaborate, sino a soluzioni cervellotiche.
Il filo non è mai riaggomitolato in maniera diretta.
Poi Freud si concentrava sul fatto che il filo è tenuto solo da una sponda. L'energia spesa per ottenere la giusta tensione del filo, è esattamente la forma del godimento del bambino.
Il bambino è dunque perverso, non solo nel suo panteismo dell'uso dell'oggetto, ma anche delle trame per usare quell'oggetto.
Questa tensione è anche la tensione adulta dell'arte, della religione, in una trasposizione e trasfigurazione delle prime forme IMMAGINATIVE del soggetto. (e mi pare sia quello che dici tu in estrema sintesi).
Vado avanti:
Ossia il soggetto si fa tramite il linguaggio, fatto dell'asse corpo-parola.
Ma è dunque la parola la vera dimensione imperativa che irrompe nell'uomo.
E' solo tramite la parola che il vero io si deduce dal proprio essere soggetti a qualcosa (al proprio godimento, continuerà Lacan).
Ecco lasciami perdere e ascolta:
Dunque ciò che si dipana dalla ripetizione è ben altro, da ciò che la troika vorrebbe, e dell'oscurantismo intellettuale odierno.
Naturalmente la grandezza del critico degli studi culturali sarebbe quella di capire, che il nodo, il foglio mondo si parte a scrivere solo dall'immagine che si forma a partire dall'ordine originario, e non dovrebbe come invece fa, ripiegarsi oscenamente nella contemplazione di quell'ordine, che diventa gerarchia.
Potere TEO-politico, TEO-sofico, TEO-cratico.
Ripetizione a pappagallo dell'ordine della troika, del padre, della società etc.etc.
E di cui Il Dio non ha nulla a che fare.
Il Dio è sempre invece la traiettoria, il senso, dell'immaginazione, l'astrologia lunare piuttosto che quella solare.
Ossia la sua topologia (infine ci arriva Lacan con le sue sperimentazioni bizzarre, ma che Dio sia uno spazio per me è evidente).
Spero di essere stato abbastanza cane di Derrida per confondere le idee e irritare ;) come ai bei vecchi tempi!

" Ma un ripiegarsi necessario su ciò che è reale. Sul dato di fatto." cit Kobayashi

Non ci si può ripiegare Kobayashi, se non prima scombinando le cose.
Ormai il partito è vittima della propria ideologia.
Se una volta la menzogna poteva aver senso per educare le persone, ora il problema è capire che quella menzogna non serve più.
Nietzche docet!
E Nietzche fa anche notare che invece quella menzogna "la morale (per i non vedenti e non udenti)" è ormai diventata il più infernale dei feticci, adorata e usata senza più alcun criterio.
Il mondo ormai delira. (E non nel senso giusto).
Come fa notare il grandissimo Rubino (incommensurabile pensatore contemporaneo, criminologo) ormai anche la nostra vecchia cara idea della dimostrazione gallileana, che ci ha portato fuori dalla vecchia metafisica, rischia di diventare un peso mortale da sostenere. Varrebbe a dire che ormai la mole dei BIG DATA tutti LOGICAMENTE e IMPECCABILMENTE conformi alle leggi della logica e del buon senso, gli uni smententi gli altri.
Un maelstrom che sta fagocitando tutto e tutti. Che meraviglia (prima di essere mangiati ;) ).

a proposito del tuo intervento secondo

"Ma non mostrano passione. Perché? Perché sono incastrati in un mondo impossibile da cambiare, senza futuro, con un presente che sembra eterno. Si muovono le tecnologie, gli oggetti, ma le persone sono ordinati in flussi specifici, in spazi di libertà sempre più limitati." cit Kobayashi

Si è un analisi perfetta, ma non per questo i giovani se la possono cavare così, ai miei nipoti e ai loro amici non so quanti improperi ho mandato. Solo per scoprire che le passioni ce le hanno, semplicemente non sono più politiche.
Ormai sanno con sicurezza qualcosa che molti di noi non riescono ancora ad accettare (vero Ipazia?): che la politica sia finita.
Per ritrovare uno spazio politico, stanno aspettando che la nostra generazione molli la presa.
Troppo legati a vecchi modelli e con una marea di preconcetti.
Il loro problema è che questo è un paese di vecchi.
Li capisco benissimo, ma non accetto questa sfiducia nel politico tout court, infatti andando avanti nella discussione, il loro politico è ancora più stantio e retrogrado di quanto uno possa pensare ( e qualche utente in precedenza lo ha scritto anche). Il che è incredibile, come possano convivere così spontaneamente vecchissimi errori della politica, e adesioni al mondo iper-sferico (sloterdijk, byon chul etc..) contemporaneo.
Per me una schisi impossibile, un rompicapo con cui la noia ha piantato la sua bandiera sul mio cranio.
Nessun segno delle schiume (come in prefazione all'ultimo tomo della trilogia sloterdikiana, e ma io sono ancora al primo tomo ;) ).
#1740
Tematiche Filosofiche / La sicurezza
22 Gennaio 2021, 02:45:56 AM
https://www.riflessioni.it/logos/tematiche-filosofiche-5/la-sicurezza/msg49147/#msg49147

Ciao Paul buon anno (no astrologicamente parlando non lo sarà  per nessuno ;) ),

Ti rispondo alla domanda generale iniziale.

Vedi è proprio la troika ad avanzare l'ipotesi che più sicurezza è uguale a meno libertà.
E' abbastanza strano che una persona dalla tua caratura filosofica possa intendere come qualità naturale, due aggettivi, sicuro e libero, che invece fanno parte dell'ideologia.
Io vedo nella libertà la possibilità di creare relazioni personali, non nel senso di persona a persona, ma bucando quella dimensione intra-personale, che tanta psichiatria sta studiando e implementando in nuove forme del fascimo di massa.
Già lo sappiamo da dove arriveranno queste minacce.
Invece la dimensione a cui alludo è proprio quella che Nietzche ha proposto in termini filosofici, ossia quello della malattia, del momento di apertura all'invasione dell'altro, sarebbe stato poi a noi, decidere di non farlo diventare l'Altro, il grande fratello, il giudice, il punitore etc..
Io penso che l'opera di Nietzche non abbia a che fare con il naturale, e d'altronde non mi pare che tu abbia mai visto il Maestro se non come, al massimo, un rappresentate di una estetica che poi, seguendo alcune tue intuizioni,sarebbe diventa una mera metafisica vuota, e sterile.
Ecco ti rispondo su Nietzche, allargando poi il discorso anche su altri orizzonti, che riguardano anche il nostro in fin dei conti.
No in Nietzche non vi è il regno del naturale, e va da sè nemmeno del materiale.
E' una filosofia degli spiriti liberi, per gli spiriti liberi, al di là del colasso a cui l'uomo Nietzche è andato, qualcuno pensa inevitabilmente, ma io no, incontro.
D'altronde lui sapeva benissimo di essere la goccia pesante prima della tempesta, ma da perfetto paranoico, la tempesta non l'ha mai affrontata.
Per capire simili temi bisogna andare a pensatori che hanno pensato in questi termini.
E comunque sia saremmo molto lontanti dai tuoi interessi sul mondo naturale (e su cui mi trovi in disaccordo, non tanto sull'indagine del naturale, sia essa fenomenologica, come io preferisco, o conoscitiva, come mi pare tu persegua meglio, ma quanto sul fatto che ogni naturalismo è sempre un giusnaturalismo, e questi tempi lo ri-ribadisco, ma appunto è di nuovo il ripresentarsi del solito mai risolto problema della modernità, che si riaffaccia, stavolta con un carico forse definitivo; come la pscianalisi già sa da tempo, e per cui è sabotata già da tanto tempo. Ricordo per l'ennesima volta che la figura preconizzata da Lacan per il futuro era, ed è ormai evidente, il campo di concentramento, o meglio la scritta che campeggia su di quello "il lavoro rende liberi", quindi ci starebbe anche tutta il discorso sulla menzogna, ma insomma l'orizzonte filosofico da impegnare sarebbe troppo diverso da quanto sia mai emerso da questo forum, e per non essere ingenerosi rispetto al nostro benamato forum, anche dal dibatitto pubblico culturale italiano, e non solo).