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Messaggi - daniele22

#1741
Citazione di: viator il 05 Maggio 2021, 11:18:51 AM
Salve. Qualcuno deve aver letto un poco distrattamente i post più recenti, se non ha capito che noi viviamo nel migliore e contemporaneamente nel peggiore dei mondi possibili. Ovvero NELL'UNICO MONDO POSSIBILE. Saluti.


Volevo infatti chiedere che cosa ci facesse il serpente nell'eden, ma in fondo non è importante. Da come parli Viator mi sembri razionalmente rassegnato e ciò mi preoccupa. O mi sbaglio?
#1742
Percorsi ed Esperienze / Il silenzio
09 Maggio 2021, 14:56:43 PM
Ciao a tutti. Come dice Viator in altri termini penso che non avendo noi l'esperienza del silenzio assoluto dovremmo considerare il termine silenzio come qualcosa di ideale. E come dice ancora Viator forse sarebbe interessante ascoltare cosa dice un sordo dalla nascita, ma questo è un altro discorrere. Come ancora si percepisce da altre risposte, ci sarebbe da indagare sul silenzio della mente quando questa è perfettamente allineata al suo corpo nello svolgersi di un'azione, e anche questo è un altro discorso. Ciao
#1743
Ciao Anthonyi, mi fa un po' meraviglia che tu non veda criticità nell'unione che si rappresenta in una bandiera di qualsiasi natura essa sia, ma ognuno pensa per quel che sa. In ogni caso prima della bandiera italiana ci fu quella dei medici o dei gonzaga o di chi altri ... Ci si ammazza per svariati motivi come dici, ma la maggior parte degli omicidi non avvengono per ideologia. Può sembrare esagerato paragonare lo Stato e la sua bandiera ad una ideologia, di fatto lo Stato nella sua veste ufficiale si mostra ai cittadini e agli altri Stati in virtù del proprio corpo giuridico che lo norma. Tale corpo non è facilmente riconoscibile in termini di ideologia. L'azione dello Stato però, pur attuandosi all'interno delle proprie regole, attua assecondando ideologie che sono le stesse ideologie di quelli che in quel momento lo governano. Col termine ideologia intendo sia un'ideologia comunista, quanto un'ideologia del potere o di qualsiasi altra cosa.
Dico che non sarà solo sangue l'azione delle nazioni, però mi risuona ancora l'epitaffio sulla tomba di Benjamin che cita il defunto filosofo: "Non vi è testimonianza della cultura che non sia accompagnata pure dalla barbarie." Se è questo il prezzo da pagare è un prezzo ben caro. Vi è la necessità del simbolo per tenere uniti? Che è poi la necessità del leader? Affidiamoci almeno allora ad un leader grandemente comprensivo che ci aiuti ad amare la vita che vediamo ogni giorno. Ciao
#1744
 Buongiorno, mi lancio ad aprire un post, è il primo che tento. Questo che segue è uno stralcio di un articolo che il poeta e scrittore siriano Nazih Abu Afash scrisse in occasione dell'uccisione di Rafiq al Hariri, uomo politico libanese ex primo ministro, occorsa nel 2005 a Beirut. Mi auguro che la riflessione che segue e che condivido pienamente possa stimolare qualche intervento al proposito.           

Si, quanto è bella la bandiera del Libano! Però, quanto più bella sarebbe se fosse veramente "una bandiera"! Com'è sfuggito al nostro amico Paul che questa "quanto è bella" non era un'unica bandiera per un'unica collettività, per un unico desiderio di libertà, per un'unica volontà di vita dignitosa? La bandiera che "quanto è bella" non parlava nemmeno chiaramente dei volti e delle voci dei suoi possessori, ma anzi, nella maggioranza dei casi, nascondeva ciò che i santi della "bella patria" avevano combinato di massacri.
Non è un'identità, ma una maschera, questo è ciò che c'è di bello nella bandiera, che "cosa c'è di più bello?" Questo è il bello - il brutto - in ogni bandiera che si risveglia all'odio delle ideologie e alla smania di sangue. E nelle bandiere dei nostri paesi (nelle bandiere di tutti i paesi, amico mio) che abbondanza di sangue e che incomparabile pena! Cosa c'è di più forte del grido di morte e cosa di più debole del gemito di vita?! ..
#1745
Ciao, in merito al tema vorrei fare una premessa. Per me la libertà è più che altro una sensazione che in certi momenti provo, e non so se Dio esista al di là della parola che lo rappresenta. Dovendo dare un senso comprensibile anche se non condivisibile della libertà, questa si rappresenterebbe per me come libertà dal dover pensare per vivere.
Detto ciò Dio dovrebbe aver creato il mondo, Adamo ed Eva per ultimi. I motivi di Dio mi sono sconosciuti, sta di fatto che Dio abbia imposto loro una disposizione alla quale loro hanno trasgredito. A mio giudizio, la trasgressione della regola ci avrebbe imposto necessariamente a dover pensare per vivere. Ciao
#1746
Citazione di: Mariano il 25 Dicembre 2020, 18:40:16 PM
Non penso di avere sbagliato nell'inserire questo argomento in "percorsi ed esperienze", ma i contributi ricevuti a mio avviso spostano il tema in un argomento filosofico/spirituale.
Il mio intento era invece solo di stimolare il lettore ad interrogarsi sui motivi elencati (ai quali ora aggiungo il pensiero di essere soli con la morte) per elaborarli con l'obiettivo di morire il più tardi possibile in serenità.


Per quel che mi riguarda le mie paure si rivolgono non alla morte, ma come diceva uno scrittore russo alla paura del dolore della morte. Quell'aspetto possibile del fenomeno di morire è quel temo. La morte in sé non mi fa paura ... la caduta nell'oblio un poco mi rattrista
#1747
[size=0px]Sono perfettamente d'accordo con te Viator. Tra l'altro non avevo nemmeno pensato a questa tua piccola malizia quando dici: "Perchè il proliferare di Norme e Leggi particolari cui assistiamo in questi tempi (omicidio stradale ? stalking ? discriminazioni per microcategorie ?.......) a me puzza tanto di progressismo elettoralmente interessato, sapete ?" . Volevo solo marcare infatti l'uso in generale abbastanza sconsiderato di sfornare leggi come se fossero cioccolatini. Se penso poi che dovrebbero compiere una riforma della giustizia ... meglio non pensare. ciao[/size]
#1748
Probabilmente hai ragione Viator e cercherò pertanto di rivedere la mia posizione. Ciao
#1749
Tematiche Filosofiche / La coscienza degli animali.
30 Aprile 2021, 09:49:05 AM
Ciao Viator, per quel che mi riguarda l'autoconsapevolezza non è nè tragedia nè dono, restando semplicemente quel che è. Contesto senz'altro la tua idea che si abbia raggiunto il più elevato grado di complicazione dello sviluppo biologico, dato che non ho strumenti per questo caso a determinare cosa sia più elevato. Non conosco nemmeno su cosa ti fondi per affermare tale più alto grado. Ciao
#1750
Tematiche Filosofiche / La coscienza degli animali.
29 Aprile 2021, 22:15:43 PM
 Ciao Viator, ora ho capito meglio e colgo il senso della tua domanda. Nella mia risposta alla domanda di Socrates, cercavo di sostenere che in fondo la conoscenza e l'intelligenza sarebbero un'ineluttabilità della vita. Detto ciò, riterrei importante un'idea che giustifichi il fondamento e l'evoluzione dell'essere umano così come appare oggi ai miei (nostri?) occhi. Soprattutto perché l'immagine che ne ho non è molto edificante. Forse sto sognando, forse sto andando fuori tema, ma sapere su cosa si fondi la cosiddetta autoconsapevolezza di esistere, o almeno di tracciarne una via, a mio giudizio sarebbe l'unica avventura intellettuale che ci sia rimasta. Ciao
#1751
Tematiche Filosofiche / La coscienza degli animali.
29 Aprile 2021, 19:03:57 PM


[/size]Ciao Viator, non capisco cosa tu voglia dire. Quale sarebbe la distinzione tra essere animali ed essere ANCHE animali? Io sosterrei che noi si appartenga al regno animale e pertanto saremmo animali. Se lo siamo in tutto e per tutto e rivolgendo quindi il mio pensiero al nostro tessuto sociale, sarebbe in un certo senso logico aspettarsi che qualsiasi essere umano difenda la propria posizione sociale anche attraverso una dissimulata disonestà (almeno finché regga). Mi aspetterei quindi che il nostro comportamento umano fosse più diretto nei confronti del suo simile, meno ipocrita o falso, e teso a smascherare queste disonestà proprio in virtù di una consapevolezza che sa che l'animale tira l'acqua al proprio mulino coi mezzi a sua disposizione. La falsità, purtroppo, è uno dei mezzi più usati dagli umani per ottenere qualcosa. Saluti[size=78%]
#1752
Tematiche Filosofiche / La coscienza degli animali.
29 Aprile 2021, 15:03:07 PM
Citazione di: iano il 28 Aprile 2021, 23:56:51 PM
Comunque ogni distinzione che facciamo è artificiosamente funzionale a un relativo contesto, che a buon diritto può essere il nostro pensiero, volendolo illustrare.
Ammetto che quando nel post precedente dissi che istinto e ragione non sono la stessa cosa sono stato un attimo precipitoso. Tengo quindi in sospeso tale giudizio. Mi sembra comunque che siamo su di una stessa linea di vedute. Il mio pensiero in generale parte dal presupposto, dalla fede se vuoi, che noi umani si sia né più né meno che degli animali, anche se tutti i nostri costrutti teorici, religioni comprese, contribuirebbero a gettarci un po' di fumo negli occhi distraendoci da tale realtà. Da questo presupposto di fede, ho cercato di trovare una via che potesse ricondurmi al presupposto, questa volta però con lo strumento della ragione. Confesso peraltro che la validità di questo mio pensare è convalidata solo da me stesso ... sigh! ... Ciao
#1753
Tematiche Filosofiche / La coscienza degli animali.
28 Aprile 2021, 23:08:25 PM
Scusami Iano, ma ho letto la tua risposta solo parzialmente. Non so come mai. Ora ho capito il senso del tuo chiederti un motivo. Chiaro è che non vorrei creare difficoltà, ma cerco solo di esprimere quel che penso. Può essere non esatto quel che sostengo, comunque non ritengo che istinto e ragione siano la stessa cosa, giacché l'istinto ci fa agire e la ragione per essere tale deve almeno ricordare l'esperienza che le ha fatto compiere l'istinto ed eventualmente integrare o disintegrare i ricordi  delle esperienze precedenti
#1754
Tematiche Filosofiche / La coscienza degli animali.
28 Aprile 2021, 22:56:24 PM
Ciao Iano e grazie per il benvenuto. Per quale motivo faccio cosa?
Non trovo contradditorio riferirmi alla mente in relazione all'istinto poiché in ogni caso le risposte che noi diamo all'ambiente trovano sempre nella conoscenza la fonte di tali risposte. Nella nostra conoscenza noi sappiamo, anche se non sempre lo facciamo consapevolmente, che possiamo ricorrere al ragionamento per risolvere un problema. Pertanto, il ragionamento è una delle nostre conoscenze a cui possiamo attingere per muoverci. Infatti a volte ci si dice "ci penserò su un pochino". Ma anche muovendoci d'istinto attingiamo alle nostre conoscenze, quindi mi sembra lecito poter dire che d'istinto ci si affidi al pensiero (inteso come nostra conoscenza)
#1755
Tematiche Filosofiche / La coscienza degli animali.
28 Aprile 2021, 22:26:05 PM
Ciao Jacopus. So qualcosa del cervello più o meno nei termini che tu descrivi, ma mi sembra che tu non abbia capito quel che volevo dire. Dico soltanto che il nostro istinto è quello di agire con la mente quando i valori e i costumi a cui siamo abituati ci obblighino in un certo senso a farlo. Quando parto al mattino e vado a lavorare, fintanto che non arrivo al lavoro non è che debbo pensare a quel che faccio, lo faccio d'istinto. Se trovo un intoppo nel tragitto, d'istinto agisco con la mente per trovare una soluzione. Immagino che gli altri, gli animali (quasi come noi non lo fossimo), facciano più o meno lo stesso. Quello invece su cui dissento è che tu attribuisca ad un maggiore sviluppo del nostro cervello il fatto che siamo quel che siamo