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Messaggi - Jacopus

#1741
Tematiche Filosofiche / La coscienza degli animali.
28 Aprile 2021, 21:32:46 PM
Daniele 22. Talvolta possiamo agire d'istinto, cioè impulsivamente, ma non lo facciamo sempre. Proprio il mondo con regole orali e scritte è uno dei motivi per cui non lo facciamo sempre. L'altro motivo risiede nella morfologia del nostro cervello, che ha una neocorteccia molto più sviluppata di tutti gli altri animali, compresi quelli più vicini a noi, i primati superiori. E nella neocorteccia vi sono le funzioni dell'autocontrollo, ovvero il "freno a mano" di tutte le impulsività ed istintualità che invece risiedono nelle zone più antiche del cervello, il sistema limbico e il cosiddetto cervello rettiliano. Si tratta di una tripartizione un pò semplicistica, ma rende ancora l'idea di come il cervello umano sia una costruzione stratificata, sviluppatasi in questo modo, nel corso di almeno un milione di anni, a partire dai primati ancestrali, dai quali discendiamo.
Inoltre, neppure gli animali superiori agiscono sempre d'istinto. I cani sono in grado di capire gli ordini che gli vengono dati e si potrebbe disquisire sul significato da dare a questa obbedienza. Altri animali, di solito primati, in condizioni sperimentali, apprendono comportamenti nuovi che non sarebbero comprensibili se ci rifacessimo, per loro, solo all'istinto. Insomma non c'è differenza qualitativa fra noi e gli animali, se pensi che anche il più piccolo moscerino condivide con noi non solo una buona percentuale di dna, ma anche la struttura corporea, il cosiddetto bauplan (infatti è strutturato in modo speculare con al centro una spina dorsale, come noi e a differenza di altri bauplan più remoti, come quello delle seppie o delle meduse). La differenza è quantitativa, nel senso che un cervello più sviluppato, come il nostro, ha permesso di raggiungere degli obiettivi, che, a cascata, ci hanno reso quello che siamo oggi.
#1742
Ipazia. In realtà ho letto con attenzione il tuo post. E proprio perchè mi sembrava inverosimile ho provato a guardare anche altrove, dove viene invece sottolineata lo stato psicotico delirante dell'omicida. In ogni caso siamo sempre là. Grillo diventa parte attiva del processo con i social e noi pensiamo di poter diventare giuristi in pectore su un caso di cui conosciamo solo brandelli, trasmessi spesso da pseudo-giornalisti, senza conoscere approfonditamente la legge del paese che ha emesso la sentenza e ci permettiamo di dire che i giudici sono "demenziali". Pregiudizi su pregiudizi. Ti ripeto quello che ti ho scritto già altrove. Il tuo modo di pensare è equiparabile a chi pensa che tutti i veneti evadono le tasse (avendo lavorato a Treviso per due anni, ti assicuro che i veneti sono dei grandi evasori fiscali, ma non tutti sono così. Ho perfino conosciuto dei veneti comunisti e atei.)


https://www.ilpost.it/2021/04/26/proteste-francia-sarah-halimi/
#1743
Ipazia. Sicuramente può risponderti meglio di me Eutidemo. A mio parere non c'è alcun comune denominatore. L'incapacità di intendere e di volere nel caso francese deriva da una malattia mentale e in questo caso il soggetto viene sottoposto ad una misura che si chiama "misura di sicurezza". La misura di sicurezza, a differenza della pena, è una misura amministrativa e va rivalutata di solito ogni due anni o un anno da una équipe sanitaria multidisciplinare, il cui verdetto viene accettato oppure no dal giudice di sorveglianza (il giudice è peritus peritorum). In teoria la misura di sicurezza può durare sempre, come un ergastolo. Vi sono strutture apposite che servono a far risiedere i sottoposti a queste misure. In Italia si chiamano Rems. Oppure si attuano altri tipi di misure più attenuate.
L'eventuale incapacità di intendere e di volere della ragazza che accusa il figlio di Grillo non è una incapacità mentale, ma una ipotizzata incapacità dovuta ad un eccesso di alcol. Ma in questo caso, come ha spiegato Eutidemo, non si tratta di una discriminante, anzi, una volta accertata la situazione di minorità dovuta all'alcol, il reato di violenza sessuale sussiste anche con il consenso della vittima. Se i presunti violentatori invece chiedessero delle attenuanti perchè erano loro gli alcolizzati, anche in questo caso, come ha spiegato Eutidemo, non esiste nel nostro ordinamento una attenuante del genere. L'unica attenuante, che viene spiegata illustrando un caso, è quella di chi, ad esempio, fa il guardiano delle cantine Antinori e a causa dello sversamento accidentale di fumi alcolici, si trova involontariamente ubriaco. Se in seguito dovesse commettere un reato, allora potrebbe invocare una causa di non punibilità. Ma chi beve, per divertimento, assume su di sè il rischio delle condotte che successivamente porrà in essere, anche quelle che in seguito, con lacrime di coccodrillo, ripudierà.
Mi sembra che le due situazioni siano diversissime.

#1744
Cara Ipazia. Nessuna difesa d'ufficio. Semplicemente la spiegazione di come funziona il diritto e lo stato di diritto. Le persone malate e pericolose in ancient regime venivano incatenate e dimenticate, oppure direttamente soppresse. Lo stesso Marx, reputò un fondamentale passo in avanti, le conquiste della società borghese in termini di rispetto dei diritti "formali", come avvicinamento ai diritti sostanziali. Nel "Manifesto del partito Comunista" vi è una famosa frase che incita ad un multiculturalismo globalizzato, nel nome dei lavoratori. Se i migranti attuali non lavorano, non dipende dalla loro indolenza, ma dal mutato funzionamento della produzione e dallo spostamento della ricchezza dall'economia industriale a quella finanziaria. Inoltre fare battute su stupri al whisky e l'Allah abkar alla marijuana non allargano certo le conoscenze sull'argomento.
#1745
Ipazia a me sembra che tu soggiaci alla cultura del clickbait. Queste notizie e il modo in cui vengono date fanno il paio con le "esternazioni" grillesche. Come se la giustizia fosse una cosa da "sballoni", "irresponsabili" et similia. Premettendo che la notizia riguarda la giustizia francese, credo che in Italia si sarebbe giunti alla stessa decisione, non perchè il condannato era "drogato", ma perchè la "droga" aveva slatentizzato una psicosi delirante. In sostanza si tratta di una situazione di malattia mentale e di contestuale pericolosità sociale, per la quale la legge italiana non prevede la libertà ma una misura di sicurezza, che si propone di controllare e curare la persona "pericolosa socialmente".
Tra l'altro, spesso, queste persone che commettono crimini così efferati provengono dal terzo mondo, dove sono stati traumatizzati dalle condizioni ambientali, polizia violenta, assistenza di violenza in famiglia o al di fuori della famiglia, povertà, assenza di diritti e di frequenza scolastica, perdita dei genitori in tenera età. Tutte situazioni che sono in parte determinate dallo sfruttamento del mondo occidentale. Che una marxista si inalberi verso l'ultimo anello della catena, invece che con i conduttori della vaporiera, è estramamente preoccupante (o meglio, corrisponde ad un certo tipo di marxista che ho conosciuto nella mia vita, lascio immaginare a te che tipo).
#1746
CitazioneQuindi queste trasformazioni da pesce a rettile a uccello, eccetera.....non le capisco  come scienza ,ma come semplici  ipotesi.


Libero di pensare come vuoi, ci mancherebbe ma le dimostrazioni a favore della teoria evoluzionistica sono ormai tantissime. La genetica è stata la conferma definitiva, tanto che si usa il termine di neo-evoluzionismo, per distinguerlo da quello darwiniano (che comunque aveva intuito molte delle scoperte confermate solo di recente). Tanto per fare un esempio vi è un pesce ancora vivo e vegeto, che è un chiaro testimone del passaggio della vita vertebrata dal mare alla terraferma. Si chiamano dipnoi e hanno avuto un successo di specie rispetto al quale dobbiamo solo inchinarci, visto che loro sono qua da 400 milioni di anni, mentre noi da appena 200 mila anni (lo 0,05 per cento del loro tempo di vita filogenetico). Questo pesce oltre alle branchie ha anche i polmoni. Non molto evoluti ma che gli permettono un doppio metodo di respirazione. Un chiaro esempio di passaggio, di sperimentazione genetica, fatta non nei laboratori ma da Madre Natura.


https://it.wikipedia.org/wiki/Dipnoi


Altro esempio, ma potrei continuare ancora a lungo. I cinodonti sono una specie di dinosauro appartenente all'ordine dei Terapsidi, che sono un possibile anello di congiunzione con i mammiferi. Infatti sono i primi animali che allattano al seno la loro prole. Pur continuando a deporre le uova. Stessa particolare situazione che caratterizza gli ornitorinchi, anche se dubito che siano imparentati con i cinodonti. La natura, a volte, ripercorre la stessa strada, se ciò è conveniente allo sviluppo della vita.


https://it.wikipedia.org/wiki/Cynodontia


Direi che la teoria evoluzionistica, allo stato attuale, è scienza, ed anche piuttosto "dura". Chi si oppone a questa semplice constatazione lo fa per motivi suoi, forse perchè questa teoria è collegata all'idea che cancelli  "Dio". Da questo punto di vista direi invece che l'idea di Dio non ne resta intaccata, poichè rimane insoluto e misterioso il passaggio dalla materia inorganica a quella organica. Sono stati fatti molti esperimenti e avanzate molte teorie, che però restano fragili. Chi o cosa ha attivato lo sviluppo dei primi batteri anaerobi e aerobi che hanno popolato la terra, da indiscussi signori, per tre miliardi di anni e che sono i nostri primordiali antenati, non è dato sapere.
#1747
Attenta analisi giuridica, Eutidemo. Sapremo a chi rivolgerci in caso di problemi forensi😀. A me ha molto colpito (negativamente) la difesa su video di Grillo padre. Al di là dei toni imbarazzanti, la difesa via internet da parte di un uomo pubblico, che tra l'altro si professava rinnovatore dei costumi italiani, a favore di un suo congiunto è già una caduta di stile senza alcuna scusante possibile. Vorrei chiedere a Grillo (padre) se il suo intervento non gli ricorda chi sfruttava la sua posizione (politica) per avere un tornaconto d'altro genere ( di solito economico), comportamento ovviamente aspramente scomunicato dal nostro "politico". La distinzione delle funzioni pubbliche e il loro perseguimento per il bene della collettività è evidentemente molto deficitaria in noi italiani, ma quando questo deficit viene posto in atto da chi si era assunto l'onore e l'onere di rivoluzionare questo vizio, scadiamo nella farsa patetica.
Questo in generale. Invece nel merito dell'intervento mi ha colpito l'affermazione di Grillo, secondo il quale, visto che le indagini vanno avanti da un po', perché se sono colpevoli, non sono ancora in galera? Grillo, in questo modo fa dedurre che, non essendoci prove, non è possibile "mandare in galera" suo figlio. Un argomento del genere me lo aspetto da un uomo comune, ma un leader politico, prima di parlare deve documentarsi e in questo caso, con internet, è facilissimo. Ed inoltre, non ha mai parlato di questo aspetto con l'avvocato difensore? Mi sembra poco plausibile.
Infatti il figlio potrebbe essere in galera solo in via cautelare, visto che il processo non è stato ancora celebrato e il GIP, su richiesta del Pubblico Ministero, può farlo solo a determinate condizioni: rischio di fuga, reiterazione del reato o inquinamento prove. Senza queste condizioni non è possibile alcuna misura cautelare. Il dubbio che mi perseguita è relativo al fatto che Grillo o ci è (non sapeva questa comunissima regola giuridica) o ci fa ( la sapeva ma voleva rimestare la questione, buttandola in caciara).
#1748
Equiparare cov-sars 2 all'influenza è scorretto ed anche pericoloso. Gli effetti sulla società e sulle persone sono almeno decuplicati se non centuplicati. Ci dovremmo vaccinare per almeno 5-10 anni e siamo fortunati se, nel frattempo, non emerge cov-sars 3. Questo virus è comunque il campanello di allarme di una situazione di fragilità generalizzata, che ha come causa, l'impatto di 9 miliardi di esseri umani su una terra dalle risorse limitate.
Se fossimo stati un miliardo e senza questa mobilità intercontinentale, il virus si sarebbe estinto in modo naturale, presentandosi solo in un ambiente limitato. Tale limitazione avrebbe determinato un minor numero di ricombinazioni e quindi di varianti, che sono il problema principale.
Nel frattempo le emissioni di co2, nei primi mesi del 2021 è tornato ai livelli del 2019.
Il problema è tutto nella necessità, da parte della classe dominante, di lasciare aperta la illusione di un "miglioramento" progressivo aperto a tutti, ovviamente a spese dell'ambiente. La democrazia (malata) dei nostri tempi si fonda su questa premessa di sviluppo ormai tossico.
Quando il gioco si farà più duro, anche la democrazia potrà essere accantonata e se una catastrofe ecologica non ci farà fuori, dovremmo scegliere da che parte stare.
#1749
Tematiche Filosofiche / I limiti della conoscenza.
24 Aprile 2021, 14:17:31 PM
A leggere questa discussione viene da pensare che i limiti della conoscenza sono i limiti che ci autoimponiamo per confermare ciò che già pensiamo e che non vogliamo sia messo in discussione. Del resto anche questo è un argomento antico come la filosofia, ma a cui ha dedicato molta attenzione Gadamer, concentrandosi sul tema del circolo ermeneutico.
Ad esempio, facendo riferimento al precedente intervento di Socrate, sono stati osservati comportamenti omosessuali in circa 1500 specie animali, quindi dire che l'omosessualità è contro natura  significa tentare di raddrizzare il comportamento di individui appartenenti a 1500 specie animali. Sarebbe più coerente affermare che l'omosessualità va corretta perché contraria a qualche principio sociale, culturale o religioso, non perché sia contro natura. D'altronde la natura come legge fondamentale, quasi fosse una Grund-Norm kelseniana, è un meccanismo che ritroviamo spesso nei campi più disparati. Sarebbe il caso di utilizzarla con più lucidità.
#1750
Tematiche Filosofiche / I limiti della conoscenza.
24 Aprile 2021, 12:07:59 PM
Appoggio Ipazia e approfondisco. Quantità e qualità non sono opposti. La civiltà si basa sulla lingua, la scrittura, la stampa, l'archiviazione dei dati e la loro elaborazione. Senza gli ultimi due punti ad esempio, non sarebbe stato possibile creare in un anno ben due vaccini a rna. L'accumulo di conoscenze ci permette di progredire in senso tecnico ma anche in senso etico. Solo studi psichiatrici seri e documentati hanno permesso di sciogliere le catene ai malati di mente. Solo ulteriori studi sulla natura umana hanno permesso di escludere l'omosessualità come malattia mentale.
Ma la questione sviluppata da Don Quixote non è peregrina. La moltiplicazione quantitativa ha spesso oscurato la contemporanea necessità di curare la qualità.
Di fronte a ciò di solito si trovano due posizioni. Chi predilige una visione aristocratica, per cui la qualità è raggiungibile solo da una minoranza di eletti, che avranno a disposizione dei servitori, incapaci di raggiungere la qualità, e che saranno, a modo loro, felici, perché non posti nell'attuale stato di continue scelte. Il servo della gleba non poteva mica decidere di diventare avvocato.
Un altro partito invece considera necessario che la qualità sia diffusa per motivi di giustizia, di equità e anche di razionalità, visto che solo in questo modo vi è la possibilità che i migliori possano emergere. Il pensiero illuminista, pur con i suoi limiti "dialettici", è il nucleo di questo secondo ipotetico partito. Ciò che si può obiettare a questo partito è che, tranne pochi intervalli, predica bene ma razzola male. Non si tratta in ogni caso, almeno per quanto mi riguarda, di una obiezione valida per tornare a Platone (con tutto il rispetto e la stima che ho per Platone).
#1751
Tematiche Filosofiche / I limiti della conoscenza.
23 Aprile 2021, 17:10:28 PM
Socrate. Noi siamo veleno e cura. La tecnè ci permette di significare la schizofrenia, che non potrà mai essere diagnosticata da un felino psichiatra. Molte patologie mentali inoltre sono causate da malattie organiche e non vedo perché gli animali non potrebbero esserne affetti.
Se invece con questo discorso intendi provare il decadimento dell'uomo rispetto a una mitica età dell'oro, vi sono innumerevoli prove del fatto che oggi l'uomo è più sano e potente di mille anni fa. Ma anche di cento anni fa. Quello che può farci decadere non sono i mezzi per stare meglio dei "giganti" del passato, ma la distribuzione di quei mezzi. Le disparità, oggi, sono assolutamente scandalose, e non sembra esserci soluzione a questo progressivo accentramento della ricchezza.
#1752
Tematiche Filosofiche / I limiti della conoscenza.
23 Aprile 2021, 16:44:32 PM
Per Paul. In realtà, come ho scritto più volte, fra uomo e natura c'è un rapporto dialettico. Non siamo più natura, perché il processo di Kultur +Zivilitation ha creato un mondo diverso da quello naturale, non fosse altro per la nostra capacità autiriflessiva, evidente anche in questo forum. Ma siamo allo stesso tempo natura. Abbiamo degli organi, dei fluidi organici, comunicazioni endocrine. E siamo natura anche perché ci portiamo appresso quanto abbiamo appreso in centinaia di migliaia di anni, quando ci dovevamo affidare ad un maschio Alfa per sopravvivere, e che riaffiora ogni volta che invochiamo un tiranno risolutore. Natura e Cultura in realtà non sono neppure così polarizzate. La netta distinzione può servire per comprendere ma già il grugnito dello scimpanzé che significa "attenzione predatore terrestre" non è già un primo frammento di cultura? Ciò che considero centrale è la posizione paritetica dell'uomo con tutti gli altri esseri viventi. Anzi, in virtù del nostro maggior "sapere", dovremmo avere un ruolo di responsabilità e di difesa. La tutela ecologica è fondamentale ma non la si raggiunge con il ritorno ad una mitica passata età dell'oro, ma attraverso il nostro divenire adulti e responsabili del pianeta e di tutte le sue creature. In questo, penso che il pensiero moderno abbia fallito, non essendo stato coerente con i suoi principi di equilibrio, armonia, giustizia ed emancipazione. Ma la soluzione non la vedo in alcuna teologia e in alcun dogmatismo, anche laico. Noi siamo i viandanti e noi siamo i cercatori, ma in fondo alla via ci siamo noi e il nostro destino. Non ho intenzione di illudermi con qualche happy ending consolatorio. Insomma per riassumere Seneca+Kant (e una spruzzata di Galileo, ovviamente).
#1753
Storia / Vero o falso?
23 Aprile 2021, 15:30:04 PM
Un post così, degno della settimana enigmistica, sarebbe da rimuovere, a meno che, Iano, non ci dici dove vuoi andare a parare.
#1754
Paul mi scuserà se prendo in prestito la sua domanda, rivolta a tutti noi in un altra discussione. Paul si riferiva al fatto che l'uomo è così raffinato, complesso, unico, da apparire difficile che sia venuto sulla terra "per caso" o tramite l'evoluzionismo. Nessun altra specie vivente effettivamente oggi ha le sue caratteristiche, non necessariamente ben armonizzate con la finalità della sopravvivenza. Ma fino a 40.000 anni fa vi erano almeno altre tre specie viventi molto simili ad homo sapiens, al punto che di due abbiamo tracce anche nel nostro dna, prova che all'epoca vi furono scambi di materiale genetico. Si trattava di specie diverse che potevano però generare insieme una progenie. Sto parlando di homo neanderthalensis e homo denisoviana. All'epoca e ancor di più nel passato sono esistiti tantissime specie homo, riassunte oggi nel termine "ominini", ma solo alcune di loro hanno realizzato una cultura ed una tecnologia avanzata. Dire pertanto che "solo" l'uomo è arrivato a questo non è esatto. Nel Borneo è stata scoperta una nostra famiglia di ominini, chiamata homo florensiensis, alto circa un metro, che sapeva manipolare il fuoco e andava a caccia con arco e frecce. Le scaglie di selce per cacciare sono state trovate in nostri progenitori, lontani nel tempo di circa un milione di anni e non erano homo sapiens.


Sul fatto che i virus sono ancora virus ci sarebbe molto da dire, visto che i virus sono una delle prove più evidenti della teoria evoluzionistica, dato che mutano il loro profilo genetico ogni anno (quello dell'influenza). Il fatto che noi siamo noi, le scimmie sono le scimmie e le balene, balene dipende da una distorsione temporale. Alcuni milioni di anni fa le balene erano diverse ed anche le scimmie. Dai dinosauri si sono evoluti tutti gli uccelli che ci volano intorno, ma le differenze morfologiche sono notevoli.
Il fatto che nessuno ci abbia copiato, dipende proprio dalla natura dell'uomo combinata con una regola evoluzionistica, studiata da Lorenz, relativa all'aggressività intra ed extraspecifica. Alcune teorie propongono come causa dell'estinzione di homo neanderthalensis proprio homo sapiens, visto che eravamo competitori e ormai entrambi all'apice della catena alimentare. Homo sapiens ha sicuramente fatto estinguere molti animali, che ha cacciato senza pietà e riuscendo a sopraffarli grazie alla tecnologia e alla cooperazione altamente specializzata.
I famosi fringuelli delle Galapagos, dai quali Darwin trasse la sua teoria, sono la prova più chiara possibile della efficacia della teoria evoluzionistica nello spiegare le dinamiche biologiche nel corso del tempo. E' ovvio che si tratta di una teoria che non ci descrive più come i padroni del mondo, destinati a questo ruolo da un progetto metafisico superiore. Siamo qui, così come siamo, abbastanza per caso. Perchè la natura sperimenta con quello che ha e ha tanto, tanto tempo a disposizione. Per qualche miliardo di anni (per l'esattezza 3) sulla terra sono esistiti solo batteri, inizialmente addirittura batteri per i quali l'ossigeno era un veleno, visto che allora l'atmosfera era molto diversa. Mezzo miliardo di anni fa, vi fu l'esplosione del cambriano, con la generazione di tantissimi diverse specie animali (phyla). Nulla sappiamo dei virus, che non lasciano alcuna impronta fossile a differenza dei batteri, e infatti vi è ancora la disputa se sono precedenti temporalemente i virus o i batteri.
Sul come è nato il cervello, devo sottolineare che è nato proprio in concomitanza con l'esplosione del cambriano. Tutti gli esseri viventi, infatti, ad eccezione di quelli più arcaici e delle piante, hanno un cervello ed un sistema nervoso centrale, che ricalca nelle sue funzioni quello umano, anche se in modo ovviamente più semplice. La natura con gli ominini ha provato ad espandere quelle funzioni, il che non è detto che sia stata una mossa intelligente ed in ogni caso ogni specie animale (compreso l'uomo) è destinata ad estinguersi. Lasceremo un'eredità genetica a chi verrà dopo di noi, così come noi condividiamo parte del nostro dna, adirittura con l'albero delle banane.
La lezione più affascinante dell'evoluzionismo è proprio in questo nostro essere tutti collegati ed uniti dalle stesse leggi biologiche, da una elica di istruzioni per il montaggio degli organi che si modifica casualmente e per necessità attraverso l'interazione con l'ambiente (presente in tutte, proprio tutte, le forme di vita, vegetali ed animali che siano e perfino nei virus, che non sono neppure esseri viventi, visto che non hanno un proprio metabolismo)
#1755
Tematiche Filosofiche / I limiti della conoscenza.
22 Aprile 2021, 18:49:14 PM
Il discorso uomo/natura o cultura/natura può essere così riassunto. Per 3 miliardi e mezzo di anni, l'evoluzione delle specie è stata organica, più denti aguzzi, pelle impermeabile, corno sopra il naso, veleno, capacità di volare o di nuotare, termoregolazione e cosi via. Tutte modifiche formulate secondo il famoso principio di caso e necessità ma che rientravano nelle modifiche organiche. Ad un certo punto, dopo una preparazione lunga sei milioni di anni ( a quell'epoca risalgono i nostri antenati ancestrali, gli australopitechi), la natura fa spuntare un soggettino con un organo abnorme, il cervello, con il quale sopperisce alle sue evidenti magagne e con il quale vince (temporaneamente) la scommessa evolutiva ponendosi sulla vetta della catena alimentare.
Ma per fare questo manipola la natura stessa, attività mai sperimentata prima da altre specie. In questa frattura sta la distinzione cultura/natura, almeno originariamente. Sottolineare che siamo parte della natura è ovvio, ma non ci da nessuna informazione sulla nostra effettiva posizione nel mondo naturale. Posizione diversa da quella di qualunque altra specie, proprio perché noi per avere successo ci affidiamo a protesi tecnologiche. Una novità assoluta che ci obbliga a pensare anche alle conseguenze negative del nostro successo evolutivo. I dinosauri dovettero aspettare un meteorite. Noi potremmo essere il meteorite di noi stessi.
E questo discorso ci porta ancora una volta un po' più in là, ovvero alla responsabilità etica che homo sapiens dovrebbe avere in forza del suo grande potere come specie dominante. Pensare invece in termini di una natura onnicomprensiva, disinnesca questo principio, poiché :"saranno le leggi naturali a rimettere le cose a posto" Il che è anche vero, visto che cov-sars 2 è solo un timido preavviso, ma l'umanità nel frattempo che finalità si sta dando? La cultura, spezzando il cerchio magico e inconsapevole della natura, deve interrogarci su questo, ad esempio ma non solo, sui limiti da autoimporci nel nostro stesso interesse.