Arriviamo infine all'ultima frase che ci consegna il messaggio, tutt'altro che scontato, e che richiederebbe la soluzione delle analisi sottese (che non conosco) lungamente premesse da Ipazia.
cit: "l divenire, col suo demoniaco daimon Chronos, porrà essenze e accidenti in contrasto e ricomposizione perenni, nell'ordine del tempo, come ci rammenta Anassimandro, secondo le leggi della dialettica umana; e naturale, senza indulgere troppo con le analogie che pure vi sono, ma del tutto sprovviste di intenzionalità."
Qua vi sono parole complesse come "Daimon", eredità mai capita dalla filosofia moderna, e parole moderne come "intenzionalità" (dovete studiara dal manuale Husserl) , che richiedono tutt'altra lettura rispetto alla cecità rispetto alla filosofia antica, della stessa modernità (pensiero della modernità, da Cartesio ad oggi).
L'analisi di Ipazia come vedete prevede autori che non cita, ma di cui il filosofo è tenuto a sapere.
Ma di fatto ne fa a meno di quei filosofi, proponendo sul tavolo della discussione tematiche a volte troppo vaste, come la tematica della modernità, a tematiche che possono interessare anche un analitico, come le teorie dell'accidenti.
Ossia le teorie delle forme, della mente, delle neuroscienze etc....
Ipazia le da per scontate, sia perchè ne ha parlato in interventi precedenti, sia perchè pone una discussione alla maniera moderna, laddove le persone non hanno più tempo di leggere.
Figuriamo di dividere, non esprimere pregiudizio, riunire e analizzare, come invece all'uomo ETICO è RICHIESTO necessariamente.
"Necessariamente" caro giovane studente perchè sennò esprimerai concetti "non tuoi" presi come se fosse un pezzo unico (e già non sai distinguere tutte le varie divisioni dentro un discorso altrui che prendi senza pensarci sopra!).
Monoliti pieni di pregiudizi, che sono tutt'uno con il "discorso unico" di cui forse tramite i social stai imparando a conoscere, ma non a ri-conoscere (ossia ad analizzare) come ad un filosofo è richiesto.
E dunque sta a noi se liquidare il suo dono con un "non capisco" oppure sommariamente, come farò ora anch'io, rispondendo alla stessa forma breve a cui lei ci ha indirizzato.
Cara Ipazia.
certamente il daimon decide della forma, soprattutto della forma di pensiero, a cui il destino occidentale sembra voglia privarci, proprio all'interno di quel Chronos, il divoratore del tempo e delle carni umane.
Ma forse dovremmo meglio riferirci al tempo dell'AION, alla qualità del tempo, e non alla sua quantità, da sempre fatta a pezzi, divorata, infatti ciò che l'intenzionalità del moderno vuole non è proprio la nostra carne (te lo pongo come seria domanda), il tempo dello spirito è finito.
E il giovane studente a cui mi riferisco semplicemente non esiste più, gli hanno strappato l'anima.
Penso che costituirò una nuova fantasmatica (l'ennesima), perchè di spettri che si aggirino per l'Europa oggi c'è più bisogno che mai.
cit: "l divenire, col suo demoniaco daimon Chronos, porrà essenze e accidenti in contrasto e ricomposizione perenni, nell'ordine del tempo, come ci rammenta Anassimandro, secondo le leggi della dialettica umana; e naturale, senza indulgere troppo con le analogie che pure vi sono, ma del tutto sprovviste di intenzionalità."
Qua vi sono parole complesse come "Daimon", eredità mai capita dalla filosofia moderna, e parole moderne come "intenzionalità" (dovete studiara dal manuale Husserl) , che richiedono tutt'altra lettura rispetto alla cecità rispetto alla filosofia antica, della stessa modernità (pensiero della modernità, da Cartesio ad oggi).
L'analisi di Ipazia come vedete prevede autori che non cita, ma di cui il filosofo è tenuto a sapere.
Ma di fatto ne fa a meno di quei filosofi, proponendo sul tavolo della discussione tematiche a volte troppo vaste, come la tematica della modernità, a tematiche che possono interessare anche un analitico, come le teorie dell'accidenti.
Ossia le teorie delle forme, della mente, delle neuroscienze etc....
Ipazia le da per scontate, sia perchè ne ha parlato in interventi precedenti, sia perchè pone una discussione alla maniera moderna, laddove le persone non hanno più tempo di leggere.
Figuriamo di dividere, non esprimere pregiudizio, riunire e analizzare, come invece all'uomo ETICO è RICHIESTO necessariamente.
"Necessariamente" caro giovane studente perchè sennò esprimerai concetti "non tuoi" presi come se fosse un pezzo unico (e già non sai distinguere tutte le varie divisioni dentro un discorso altrui che prendi senza pensarci sopra!).
Monoliti pieni di pregiudizi, che sono tutt'uno con il "discorso unico" di cui forse tramite i social stai imparando a conoscere, ma non a ri-conoscere (ossia ad analizzare) come ad un filosofo è richiesto.
E dunque sta a noi se liquidare il suo dono con un "non capisco" oppure sommariamente, come farò ora anch'io, rispondendo alla stessa forma breve a cui lei ci ha indirizzato.
Cara Ipazia.
certamente il daimon decide della forma, soprattutto della forma di pensiero, a cui il destino occidentale sembra voglia privarci, proprio all'interno di quel Chronos, il divoratore del tempo e delle carni umane.
Ma forse dovremmo meglio riferirci al tempo dell'AION, alla qualità del tempo, e non alla sua quantità, da sempre fatta a pezzi, divorata, infatti ciò che l'intenzionalità del moderno vuole non è proprio la nostra carne (te lo pongo come seria domanda), il tempo dello spirito è finito.
E il giovane studente a cui mi riferisco semplicemente non esiste più, gli hanno strappato l'anima.
Penso che costituirò una nuova fantasmatica (l'ennesima), perchè di spettri che si aggirino per l'Europa oggi c'è più bisogno che mai.


