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Messaggi - bobmax

#1756
Tematiche Spirituali / L'uomo Gesù di Nazaret
12 Giugno 2021, 09:03:27 AM
Citazione di: iano il 12 Giugno 2021, 02:07:26 AM
Ciao Bobmax.
Ma non è un po' paradossale andare alla ricerca della verità, cioè andare alla ricerca di cosa non so' ?
Se qualcuno mi chiedesse cosa sto cercando , cosa potrei rispondere ? Nulla.

Ciao Iano

Ci mancherebbe che tu potessi rispondere.
Perché in tal caso non staresti cercando, ma avresti trovato.

E poiché puoi trovare solo "qualcosa", che c'è, allora ci sarebbe l'Assoluto!
Ma essendoci la Verità... tu non ci potresti essere.

La ricerca nasce dalla mancanza.
Ma non è la mancanza di qualcosa.
È l'esserci in quanto tale a non soddisfare.

E non soddisfa perché vi è il MALE.

Allora si cerca la Verità, che appare come Nulla.

Una ricerca che risulta senza senso al nichilista inconsapevole. Per il quale il bene e il male pari sono.
#1757
Tematiche Spirituali / Re:L'uomo Gesù di Nazaret
11 Giugno 2021, 22:32:44 PM
Ciao Doxa,
se ci fosse davvero un'autentica "santità" quali implicazioni avrebbe un tale evento?
Non avremmo in tal caso l'Assoluto in terra?

Ma se ci fosse l'Assoluto, cioè la Verità, tu potresti ancora esserci?
Potrebbe sussistere la tua relatività di fronte all'Assoluto? O non ne verrebbe invece annichilita?

E invece, fortunatamente, ti ritrovi gettato in questo mondo relativo, dove non c'è nulla che possa essere Vero.

Tranne, forse, te stesso.

Perché a ben guardare ci sei solo tu.

Ci sei solo tu e... l'altro.
Ma l'altro non può fornirti alcuna Verità.
Se lo facesse... ti annichilerebbe.

E anche cercarla in te stesso ha un che di assurdo...
In te stesso dove?

Ma non sei proprio tu la Verità?
#1758
Tematiche Spirituali / Re:L'uomo Gesù di Nazaret
11 Giugno 2021, 14:57:31 PM
Perché Doxa insisti nel fissare il dito e non degni di un'occhiata la luna?

Scruti il dito per verificare che sì, solo di un dito si tratta.
E ci mancherebbe...

Intanto però non guardi cosa il dito indica.

E non è la divinità di Gesù, bensì il tuo essere divino.

Tu che sei il figlio unigenito.
#1759
Citazione di: inquietudine il 31 Maggio 2021, 21:15:44 PM
Sì bobmax ma credo qui si intendesse un'altra sfaccettatura. Io mi innamoro e certo amo in modo incondizionato il mio oggetto d'amore.ma poi nel tempo se non ricevo amore il mio sentimento rimane inalterato?
Credo il post intendesse questo

Sei certa che quando ti innamori il tuo amore sia davvero incondizionato?

Donde nasce questo innamoramento? Non c'è forse sempre un "ritorno" che favorisce questo innamoramento?
E se vi è un "motivo" possiamo dire che si tratta di vero amore?

L'amore è una conquista che dona senso a tutta la nostra vita.

Tante sono infatti le occasioni per provare ad amare. Essere figli, genitori, amici, la sessualità... tante occasioni per provare ad amare.

Ma non è facile amare davvero, bisogna essere l'Amore stesso.

Quando siamo fortunati, può capitare di essere presi dal sentimento umanamente più grande possibile: la compassione.
#1760
L'amore o è incondizionato o non è.

Parlare di amore condizionato è una contraddizione in termini.
Semplicemente... non è amore.

Piuttosto, dovremmo a mio avviso chiederci se l'amore esista davvero.

Che esista, è solo un atto di fede.
Uno slancio oltre noi stessi.

Difatti, come non posso volere di volere, ma voglio o non voglio, allo stesso modo non posso "voler" amare. Ma amo o non amo, non dipende da me.
#1761
È la nostalgia dell'Uno.

L'esistenza implica la separazione. Ma l'anima sensibile, vive la necessaria separazione del nostro esserci mondano come una perdita. Perdita di ciò che realmente è.

L'amore ci riporta man mano all'unità.
#1762
Il forte ronzio è tipico della vespa vasaio. Se la zanzariera è stata messa da poco, la vespa cerca di tornare anche a distanza di giorni al suo nido. Ormai bloccato dalla zanzariera.
#1763
La vespa vasaio è solitaria.
#1764
È probabile che nello stipite della finestra vi sia un nido di vespe. Magari di vespa vasaio.
#1765
Citazione di: Eutidemo il 15 Maggio 2021, 05:21:45 AM
Ciao Bobmax :)
Tu scrivi che occorre andare "oltre" l'esistenza e la non esistenza; e che qui abbiamo l'"Essere", il quale, essendo "oltre" l'esistenza equivale al "Nulla".
E' un discorso molto "intrigante", ma un po' "fumoso"; ed invero, per renderlo davvero "significativo", dovresti definire e spiegare il "significato" della locuzione "oltre".
Cosa vuol dire "oltre", secondo te?
Ed infatti, secondo la comune accezione dell'avverbio in questione:
- non si può andare "oltre" il niente, perchè non si può "scavalcare" quello che non c'è!
- si può invece andare oltre "qualcosa" che c'è... ma allora vuol dire che qualcosa c'è!
Un saluto! :)


Sì, con "oltre" si fa normalmente riferimento a qualcosa. Questo perché oltre è implicitamente inteso all'interno del sistema dei qualcosa.

Questo sistema è il mondo, un susseguirsi di esistenza e non esistenza.

Però in questo caso è richiesto di andare oltre allo stesso mondo, cioè all'esistenza e alla non esistenza. Il "qualcosa" non ha perciò più alcun significato.

Andare oltre non implica l'annullamento del mondo. Il mondo può continuare a esserci.
Solo che, pur essendoci, è nulla.

L'orrore, latente dalla mia nascita e che ho avvertito solo in alcuni momenti per subito ritrarmi, non lo posso più evitare.
È il velo di Maya che cade.

L'inferno, dove lasciata è ogni speranza, nella disperazione si rivela essere comunque un luogo sicuro: il Bene è!

Ma l'abisso del Nulla assoluto, che si spalanca come implacabile realtà, pretende da me l'impossibile: che l'Essere sia.
#1766
Citazione di: Eutidemo il 14 Maggio 2021, 11:07:55 AM
Citazione di: bobmax il 14 Maggio 2021, 09:38:02 AM
Il mio intervento era relativo al contenuto dei due post di apertura, più che al titolo di per se stesso.

Che qualcosa debba necessariamente esistere è il pregiudizio che fa da pietra tombale alla ricerca filosofica.
Perché è proprio il "qualcosa" a dover essere messo in discussione.
Non puoi postulare l'esistenza del "nulla", se non implicitamente ammettendo che esiste "qualcosa"; secondo me non avrebbe alcun senso logico.
:)

L'esistenza del nulla è una contraddizione in termini.
Equivale a postulare l'esistenza della non esistenza.

La famosa domanda "Perché c'è qualcosa piuttosto che il nulla?" è erronea.
In quanto pure il nulla ha senso solo in funzione del possibile qualcosa.

Ma è proprio il qualcosa che deve essere messo in discussione!

Quindi sia il suo esistere come il suo non esistere.
Occorre andare oltre l'esistenza e la non esistenza.

E qui abbiamo l'Essere.
Che essendo oltre l'esistenza equivale al Nulla.
#1767
Il mio intervento era relativo al contenuto dei due post di apertura, più che al titolo di per se stesso.

Che qualcosa debba necessariamente esistere è il pregiudizio che fa da pietra tombale alla ricerca filosofica.
Perché è proprio il "qualcosa" a dover essere messo in discussione.

#1768
I concetti di finito e infinito sono necessari per il pensiero razionale. Ma se li approfondiamo... ci ritroviamo inevitabilmente al limite del comprensibile.
Perché di per se stessi, cioè uno a prescindere dall'altro, sono un non senso.

Se cerco il finito, mi ritrovo immancabilmente ad affrontare l'infinito.
E viceversa l'infinito deve tutto il suo significato al finito.
Sono infatti, il finito e l'infinito, uno la negazione dell'altro. Ed è in questa stessa negazione tutta la loro realtà.

Di modo che il nostro universo è finito, tuttavia... illimitato!
Quindi un finito che sfuma nell'infinitamente piccolo.
Perciò un finito che non è proprio finito... Perché se lo fosse davvero, ci dovrebbe essere necessariamente qualcos'altro.

Imbrigliati dalla nostra stessa razionalità, per la quale A = A, ci inventiamo ogni arzigogolo pur di non fermarci attoniti di fronte al limite del comprensibile.

Allo stesso modo è davvero difficile non dare per scontata l'esistenza del componente elementare, l'indivisibile, ciò che non dovrà mai a sua volta rimandare ad altri componenti, perché assoluto.
E magari questa particella elementare possiamo identificarla con l'uno. Proprio perché assoluta.

Il pensarla invece inesistente, questa particella elementare, causa angoscia. Perché se così fosse, questa nostra realtà sarebbe fondata sul Nulla!
E questo è difficilmente tollerabile.

Ma è davvero così importante che vi sia davvero qualcosa?

Cosa conta davvero in questa nostra vita?

Cosa è davvero Assoluto?

Se è il Bene, allora richiede proprio questo sacrificio: Essere = Nulla
#1769
Il bene e il male qualificano te stesso.

Senza il bene e il male saresti perduto.
Il male chiede a te, proprio a te, di prendere una posizione.

Essere o non essere.

Relativizzare il male, non importa se per un Dio infinitamente lontano, oppure a causa di un relativismo nichilista, è la scelta del non essere.

Il mondo non è perfetto. E non lo è proprio affinchè tu possa esserci.

Se fosse perfetto, tu non ci saresti.
Perché l'esserci è separazione, e la separazione è fondamento del male.
Mentre la perfezione è l'Uno.

Non solo il male permette la tua esistenza, è pure il filo d'Arianna che ti conduce al Padre.
Una strada che passa per l'inferno.
#1770
Dio non esiste, Dio è.

"Io sono colui che sono"

L'Essere, ossia Dio, non se ne sta là fuori: non esiste, è.
Non esiste, perché l'esistenza è separazione.

Ma l'esistenza, proprio in quanto separazione, non sussiste di per sé.

Dovunque indaghiamo ci ritroviamo davanti il limite insuperabile della contraddizione.

E il male è la contraddizione più cogente, dove siamo chiamati a scegliere per l'eternità: essere o non essere.

La scelta per l'essere è l'accettazione di Dio in quanto Nulla.
Abbandono in Dio. Essere = Nulla.
Nulla perché non esiste: è!

Questa scelta implica il riconoscimento, in quanto figlio unigenito, della mia assoluta nullità nella separazione.

Non esito, sono.