Hai ragione Kobayashi e ti ringrazio perchè in qualche modo, con la tua ultima risposta mi hai fatto riflettere. In effetti la mia posizione è spesso una posizione materialista e la mia prima risposta in questa discussione sarebbe stata molto simile a quella di Ipazia o di Viator. Credo che sia in qualche modo vera anche la loro posizione. L'eudaimonia, la sophrosyne e l'enkrateia sono molto più semplici e appaganti raggiungerle in un contesto dove non bisogna pensare a sbarcare il lunario. Eppure, come giustamente fai notare, anche chi non deve pensare ossessivamente a sbarcare il lunario, mediamente non si allena molto a riflettere sul significato di "buona vita", oppure ritiene che la buona vita sia l'accumulazione di beni materiali e di sfoggio di ricchezza e potere. Oppure anche quella di affrontare una discussione, come questa, con modalità poco filosofiche, come se si trattasse continuamente di una guerra, ma con altri mezzi, quelli dell'irrisione, della rigidità, del richiamo all'indiscutibilità di certi valori (che sono poi sempre relativi).
Penso che il marxismo abbia in qualche modo avvallato questa visione materiale, nel corso della sua evoluzione storica, ma Marx riconosceva il grande valore della filosofia greca e di Epicuro in particolare. Talvolta penso che il marxismo, così come l'Illuminismo, suo padre saturnino, abbiano un nucleo vero e buono, che però si è perso nel corso della storia, affondata nelle contraddizioni, nella lotta per il potere, negli istinti e nei bassi sentimenti delle persone che concretamente la storia la fanno. In quel nucleo vi è la profonda connessione fra quelle correnti del pensiero umano e quello greco. Come ho già detto in altri interventi, si è forse persa l'importanza della "fraternitè" e si è troppo sottilineata l'importanza di "libertè" ed "egalitè".
Penso che il marxismo abbia in qualche modo avvallato questa visione materiale, nel corso della sua evoluzione storica, ma Marx riconosceva il grande valore della filosofia greca e di Epicuro in particolare. Talvolta penso che il marxismo, così come l'Illuminismo, suo padre saturnino, abbiano un nucleo vero e buono, che però si è perso nel corso della storia, affondata nelle contraddizioni, nella lotta per il potere, negli istinti e nei bassi sentimenti delle persone che concretamente la storia la fanno. In quel nucleo vi è la profonda connessione fra quelle correnti del pensiero umano e quello greco. Come ho già detto in altri interventi, si è forse persa l'importanza della "fraternitè" e si è troppo sottilineata l'importanza di "libertè" ed "egalitè".
