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Messaggi - paul11

#1771
Citazione di: DrEvol il 24 Ottobre 2016, 06:54:25 AMContraccambio il saluto a Garbino e ben trovato su questo sito. Paul11, Trovo interessanti le tue osservazioni. Mi fanno riflettere su certi punti. Per esempio: E' vero che, come dici tu, l'etica coincide con l'utilitarismo? E mi domando anche se sia vero che l'evoluzione ci ha portato a negare la razionalità etica aristotelica. Secondo me l'etica, intesa come la ricerca del Bene, deriva dallo sforzo razionale di comprendere la natura umana, con i suoi istinti, impulsi, passioni e non "relegarli" ad essere educati. Le passioni o emozioni sono solo segnali naturali che ci dicono cosa ci piace e cosa non ci piace, quali esperienze producono piacere e quali vanno evitate. Le emozioni sono meccanismi di sopravvivenza automatici; la ragione è la capacità di discernere se tali meccanismi ci fanno da saggia guida finale o se, una volta analizzati, possono e devono essere motivi validi di azione oppure ignorati. Si, perché le emozioni ci fanno sentire qualcosa, ma la ragione è l'arbitro finale che determina le nostre azioni (etiche o non). Questa è stata la natura dell'uomo fin dal suo sorgere e non è cambiata di un iota nell'uomo moderno. Il Bene, ovviamente, è il fattore codificatore dell'etica. La razionalità è lo strumento umano che ci permette di sapere cosa intendiamo per Bene. Ed è proprio sul concetto di Bene che gli esseri umani sono tuttora impreparati a trovare quel principio assoluto che coniuga la natura emotiva ego-centrica di ogni individuo con la convivenza, la solidarietà, il mutuo rispetto, la socializzazione e la fratellanza. Qualsiasi forma di convivenza, rispetto, fratellanza si ferma di fronte a qualcuno o qualcosa che minaccia la nostra vita. Le teorie dell'etica sociale tendono a sostituire la società per Dio. Per questo motivo, non c'è sostanziale differenza tra l'etica religiosa e l'etica laica che pervade attualmente. Entrambe sono etiche sociali - non individuali. L'etica sociale si atteggia a voler proteggere e migliorare la vita sulla terra, ma non la vita degli esseri umani in carne ed ossa quali individui, ma la vita di un'astrazione senza corpo e senza esistenza che si chiama società. E' l'etica assurda che vorrebbe poter salvare la società a spese di coloro che la compongono. Si tratta di produrre una profonda rivoluzione della coscienza individuale che comincia in ognuno di noi con la semplice domanda: La mia vita, a chi appartiene? Appartiene a Dio? Quindi è morale solo quello che risponde alla Sua volontà, anche a scapito della mia razionalità? Appartiene alla società? Quindi è morale tutto ciò che promuove il bene sociale, anche se distrugge il bene degli individui? E se la mia vita è veramente mia, che cosa viola la mia libertà di agire in accordo con la razionalità?  

DrEvol,
lo dicevo che è complessa la tematica  e cercherò di approfondire le tre argomentazioni da tre proposte .

Gli istinti che ci arrivano attraverso stimoli e pulsioni, non possono essere bypassati, vale a dire obnulati o repressi.
anche perchè  a loro volta prima che diventi razionalizzazione autocosciente, sono prima sentimento.
Intendo dire che la scelta egoistica o sociale deve ritornare come soddisfazione al sentimento e anche all'istinto, diversamente l'individuo è schizofrenico . Vale a dire che  i sentimenti e pulsioni sono metabolizzati dentro una ragione che a sua volta attraverso la volontà sceglie un comportamento che lo finalizzi comunque alla soddisfazione della propria coscienza.
Non si capirebbe come mai vi siano due percorsi storicamente paralleli,: la soddisfazione del proprio egoismo e la soddisfazione del propria eticità.
Bisogna comunque includere il concetto di tempo nell'autocoscienza e nella razionalità, innegabile anche antropologicamente.
La razionalità umana contempla l'attualizzazione ad un ora e adesso di un tempo passato, presente  e futuro.
Significa che genera aspettative e motivazioni che si traducono nel comportamento dell'ora e adesso.
Ad esempio la rinuncia dal punto di vista economico viene concettualizzata nell'interesse economico sul soddisfacimento di un capitale, che non essendo consumato ai fini di una felicità o soddisfazione attuale genera appunto un interesse.
L'etico invece si pone come rinuncia attuale ad istinto egoico, ma lo fa per trovare una sua felicità nel sociale, familiari, amici, conoscenti, popolo, quindi a sua volta si aspetta che quella rinuncia possa rappresentare a sua volta in uno stato di necessità futura che qualcun altro rinunci per lui. Quindi l' egoista si aspetta un aumento del proprio capitale attuale per mancata soddisfazione attuale, l'etica anch'esso si aspetta che il favore solidale che lega le persone istituisca una concatenazione virtuosa di aiuto da parte di chi può dare in un dato momento. L'orizzonte in cui noi ci comportiamo è ovviamente la nostra esistenza, ma l'eticità va oltre il processo economico dell'immediatezza, va nell'aldilà del credente, nel retaggio culturale educativo del laico in cui l'etica viene codificata nel diritto e nelle personalità giuridiche astratte e quindi formalizzabili razionalmente, come gli enti giuridici e i valori morali.

Il concetto di Bene di nuovo si scontra fra la natura umana "animale"  e il razionalismo della ragione.
Già è difficile ontologicamente stabilire il Bene se non come attribuzione ad una entità superiore come Dio, ma anche perchè
deve essere declinato e relazionato sia nella teoria che nelle prassi comportamentali come punto di riferimento che validifichi o meno il giudizio di Bene e di Male
C'è una sostanziale differenza fra la razionalità teologica e l'etica laica soprattutto della modernità.
La teologia è legata a quel razionalismo aristotelico fino al tomismo e alla scolastica , l'etica moderna è legata alle argomentazioni da Cartesio in poi e le argomentazioni sono prescientifiche e non razionali se le intendiamo in forma aristotelica.
Un esempio chiiaro è Kant che inizia con la critica della ragion pura ,del pensiero per passare alla critica del la ragion pratica, e quindi dalla teoria passa alla prassi e infine la critica del giudizio ; il diritto anglosassone positivo deve molto alle analisi kantiane
Si passa quindi dal razionalismo greco ad un empirismo anglosassone, in cui in mezzo vi è i l diritto romano intriso a sua volta delle astrazioni che gli derivano dal cristianesimo, come il diritto canonico.
L'empirismo etico, se così posso dire, è invece la contrapposizione fra individuo e società da cui nasce una nuova dialettica sociale
Vale a dire il Bene individuale si scontra e media con il Bene sociale,e questo processo è attualissimo.
Quando scrivi: " .... ma non la vita degli esseri umani in carne ed ossa quali individui, m ala vita di un'astrazione senza corpo e senza esistenza che si chiama società". sei arrivato ad una giusta riflessione che è quella che ha permeato tutta la modernità.
Ma quell'astrazione deriva proprio dal razionalismo aristotelico che si poneva al di sopra delle quotidianità umane, in maniera dicotomica .Accade che quella dicotomia nella modernità venga rovesciata, ora è la natura i l mondo per come viene vissuto ed osservato il focus della conoscenza e della teoretica, per cui la prassi ritorna alla teoria come la teoria genera le prassi .
Per cui ora si riflette sull'assurdità che in nome di Dio o di uno Stato si faccia guerra, eliminando vite concrete in nome di un'astrazione.

Non credo all'etica del fardasè indiviidualistico sta generando decadenza.
Bisogna di nuovo ricodificare le etiche che non possono che essere condivise o l'umanità si eliminerà di propria mano.
#1772
Dr Evol,
già dalla domanda posta inizialmente c'è una contrapposizione fra la natura umana e una ontologia razionale.
Se l'uomo è semplicemente natura che si trova un cervello e una mente segue un iter antropologico che nega la razionalità etica aristotelica. Perchè l'etica coincide con l'utilitarismo, con la convenienza, con la mediazione sociale fra dovere e diritto. Se invece l'etica è il punto alto in cui la razionalità relega la natura istintiva ad essere educata nella ragione allora i concetti di bene, di buono debbono essere codificati e trovarne una ontologia dimostrativa.
L'argomento è vastissimo perchè entra dalla filosofia morale a quella del diritto e politica.
Ma dall'altra la scienza, che attualmente è vincente, relativizza l'etica alla soddisfazione.
Sono più soddisfatto e mi rende felice un comportamento egoistico oppure rinuciatario in cui in quest'ultimo la rinuncia vine spostata ad un appagamento sociale di condivisione? Perchè è chiaro che l'egoismo individualizza, restringe la socializzazione ad un 'etica individualistica, mentre quella sociale risponde alla necessità dell'uomo sociale di identificarsi in un popolo e quindi l'uomo etico diventa cultura e si fa storia.

La scelta implica un grado di libertà e passa per la propria autocoscienza.Nella misura in cui scelgo che la mia personale felicità non sia riempirmi di denaro e potere, ma di conviverlo socialmente ed equamente ecco che entrano i valori sociali e individuali come giustizia, come uguaglianza,come solidarietà come fratellanza.
#1773
Non sono contro il comunismo socialismo o dottrine confessionali come lo ha rappresentato la DC,.
Il problema serio in Italia è che si sono conosciute solo dottrine fortemente ideologiche, dal fascismo al comunismo alle dottrine confessionali, non siamo mai passati per le dottrine laiche che hanno referenti in Kant soprattutto.
Il nostro Paese conosce poco a livello di popolo il diritto, quindi non difende le posizioni emancipative conquistate ,tende tipicamente come strumentalizzazione ideologica, ma proprio perchè quelle ideologie negano la cultura del diritto laico, ad essere sudditi che supinamente subiscono o rivoltosi.La via di mezzo di una coscienza civile laica non l'abbiamo conosciuta come negli anglo sassoni, non esiste l'indignazione, ma appunto l'accettazione o la rivoluzione.

Renzi rappresenta non la discontinuità, ma la continuità populista, demagogica con una punta di arrogante autoritarismo(vedasi come ha fatto fuori internamente le opposizioni), la continuità supina verso i poteri forti (banche,UE,FMI,pluripotenziati economici). Usa il popolo come hanno da sempre fatto in Italia le èlite da quattro soldi, i radical chic, gli snob. A nessuno oa troppo pochi  ha mai interessato far crescere il popolo civilmente e rendere trasparente le proprie decisioni. Un personaggio che di formazione nasce di sinistra e compie il job act,
non è di sinistra è di destra e nemmeno sociale ,ma padronale e antidemocratica.
Guardiamo ai contenuti e ai metodi utilizzati e non ai proclami demagogisti.

Il nostro sistema Politico che è rappresentanza nel Parlamento è troppo legato al partitismo.
Penso lo abbiano capito anche i sassi che sono le segreterie di partito che decidono la politica italiana compresi gli "inciuci". Allora se un partito decide le liste elettorali e decide chi mettere nelle commissioni, decide come il proprio partito voterà, significa che l'esercito dei peones nel Parlamento non serve a nulla perchè dovranno fare ciò che la segreteria ha deciso. O prendiamo atto e diciamo che il Parlamento è rappresentato solo da una ventina di persone in Italia e gli altri non servono a nulla, oppure si costruisce una forma diversa di rappresentanza.
Chi conta oggi?Renzi, Berlusconi, Salvini e Grillo e pochissimi altri.Gli altri non servono a nulla se non come raccoglitori di voti per sè e per il partito.
Le organizzazioni si dividono in formali, informali, percepite e reali. Fra la formalità delle istituzioni costituzionali e e il Paese reale, c'è un abisso in cui i ruoli intermedi negano le spinte delle realtà, coagulano le richieste dei poteri forti mediandoli legislativamente: questa non è più democrazia.E' solo dalla conoscenza del Paese reale che si possono costituire le forme elettorali della rappresentanza e bisogna pensarlo innovativamente, anche senza passare per i partiti politici, utilizzando le nuove forme informatiche per coagulare la democrazia diretta e quella rappresentativa.
#1774
Le tematiche sulla rappresentatività e governabilità di una società sono fondamentali e sono proprie della filosofia del diritto e politica. Un popolo che vuole essere civile, dovrebbe discuterne invece di parlare solo di calcio nei bar.
Detto questo.....

Davintro,
La forma elettorale è importante e ricordo quando Amato, Sartori, Bobbio, ecc. ne discussero a elevati livelli sul come 
i diversi Stati Occidentali avessero scelto la forma elettorale implementandola sia alla governabilità che ai principi costituzionali democratici, liberali e repubblicani.
Nel caso italiano il maggioritario uninominale consente alla persona di spicco di un partito di essere il capolista in più circoscrizioni, e ammettiamo che li vinca tutte, poi sceglie delegando nelle altre circoscrizioni il secondo, terzo, quarto di lista. Quindi le strategie elettoralistiche dei partiti  scelgono le liste elettorali in funzione delle circoscrizioni dove sono forti  o deboli e consentono ai soliti noti di andare in Parlamento e di scegliersi anche gli altri personaggi  di partito.
In Italia il maggioritario ha consentito l'alternanza di governo fra destra e sinistra, cosa che nella cosiddetta prima repubblica fu praticamente impossibile fino a lprimo governo di Spadolini ,uscire dal monocolore o coalizioni della DC.
I partiti, come i sindacati, sono libere associazioni civili, non sono imposti da leggi speciali o facente parte dello Stato come organismi. Il loro ruolo è fondamentale , sono nella fase di intermediazione e quindi di mediazione fra il popolo e il Parlamento.Dovrebbero raccogliere il meglio delle personalità civili e capire i problemi socio-economici e civili intese come regole e comportamenti sociali.
Sarà un mio personale cruccio politico, ma il vero problema è prima di tuto quì e poi vengono le forme di rappresentanza con scelte di sistemi elettorali, quindi COME si costruisce il consenso politico ( capire i problemi o fare raccomandazioni?) COME si scelgono le personalità.
Oserei dire ad esempio come il Partito Comunista che aveva una sua fisionomia identitaria  sia arrivata fino a Renzi, come si è potuto unire comunismo e cattolicesimo che si "odiavano".Non è solo una provocazione politica ,lo è ancor prima culturale.Il famoso trasformismo politico fino a dove è arrivato? Ma in tutto questo cosa c'entra il popolo, daccapo i partiti sono cambiati non perchè dovessero adeguarsi al popolo, semmai hanno perso di vista il popolo per autoreferenziarsi.
Ora che ne è della rappresentatività visto che aumenta nettamente lo schieramento degli astenuti?
Questo è un nodo fondamentale non solo italiano.
#1775
E' chiaramente quel processo di "deregulation" voluto internazionalmente dal potere economico dalla caduta del muro di Berlino e la successiva globalizzazione  che fa pressioni sul mondo politico.
Ma che sia stato un Governo che si dichiara di sinistra seppur moderata a concedere la perdita di diritti nel mondo del lavoro, che sia stato un Governo di Sinistra a riformare le pensioni prima del colpo finale di Monti-Fornero, che siano stati sempre loro a creare la scuola privata in competizione con quella pubblica, dimostra che un tempo storico si è chiuso, per cui tutti  i partiti si assomigliano e se si assomigliano che senso ha andare a votare per scegliere chi e cosa se intanto il voto non ha il potere di cambiare?

Chi conosce un briciolo di economia sa benissimo che gli investimenti non sono estensivi,in Italia sono andati altrove interi settori come il tessile, non ci sono nuove attività imprenditoriali per cui quelle esistenti tendono a ridurre la forza lavoro e se il dipendente è nelle condizioni di non poter nemmeno reclamare dei diritti, finisce anche la fase storica illusoria in cui nei luoghi di lavoro sarebbe dovuto esserci una democraticità a salvaguardia della dignità.Oggi il contratto a tempo indeterminato per i nuovi assunti è uguale a quello determinato prima della riforma e un universitario è assunto in stage con bassa retribuzione. E' la fine anche del sindacato dei lavoratori ,per come era nato,che è diventato ormai "altro"(distributori di servizi come CAAF, domande pensionistiche,ecc.)
#1776
Eutidemo,
sono chiaramente per il no referendario, ma la procedura di ammissibilità o inamissibilità addirittura di un referendum costituzionale che passa per un Tribunale Amministrativo la cui giurisdizione è il Lazio essendo Roma facente parte, è una procedura ridicola, se vogliamo rifletterci bene.
La risposta data in poche righe, in attesa di una motivazione argomentata, denuncia il peso della responsabilità del TAR del Lazio, e infatti chiama "neutrali" organismi ben più importanti nei ruoli e competenze costituzionalmente costruite, come il Presidente della Repubblica, la Corte di Cassazione.
Ribadisco, sono proprio le procedure che costituzionalmente sarebbero da cambiare, è ora di smetterla di avere tribunali civili e statali(come appunto il TAR) che è la stessa litania che divide il mondo privato dal mondo statale come se il cittadino fosse diviso in due.  Sarebbe la Corte Costituzionale da  chiamare in causa ,ma bisognerebbe allora mutarne ruolo e competenze
#1777
Sono d'accordo che è demagogia, ma giuridicamente penso abbia ragione.
Sarebbe un condono fiscale se anche gli interessi e non solo gli interessi di mora più sanzioni fossero azzerati.
#1778
La governabilità è la capacità di capire gli equilibri socio economici esistenti che permeano nel popolo e di saperli spostare verso una migliore fruibilità delle  condizioni di vita affinchè il popolo vi  riconosca un segno di saggezza.
Salomone fu per antonomasia un saggio governatore, autorevole per riconosciuta saggezza e autoritario per il ruolo di monarca.
Concordo che l'autorevolezza è quindi fondamentale, non basta l'autorità che impone, perchè le scelte devono essere capite e il verso in cui le leggi si direzionano deve essere signifcativo affinchè il popolo maturi una capacità critica di giudizio., persino nelle crisi, anzi ancora di più.

Bisognerebbe approfondire il sistema proporzionale e maggioritario.
Il maggioritario garantisce una governabilità di chi vince le elezioni attraverso un premio di maggioranza che garantisce quel 51%.Vi è l'alternanza di governo fra coalizioni e partiti.
Il proporzionale è rendita di posizione se non vi è uno "sbarramento" per accedere al Parlamento, vale a dir se non si raggiunge una quota stabilita per legge. Senza lo sbarramento vi è dispersione di voti e proliferazione di partiti che obbliga la governabilità a costituire coalizioni di più partiti e quindi aumentando la litigiosità e il ricatto all'interno di una coalizione; basterebbe che un partito fuoriesca dalla coalizione se la sua quota di rappresentatività abbassa a meno del 51% la rappresentanza parlamentare per costruire quella sfiducia che fa cadere il Governo. Sono entrambi storia d'Italia.
I mass media intervengono sempre, in qualunque sistema elettorale e possono condizionare le scelte se sono autorevoli gli editorialisti e se le proprietà di riferimento sono più o meno legate ad un certo partito o ad una certa cultura. Il gruppo Espresso ha da sempre in Italia un certo indirizzo politico, come lo ha ovviamente Mediaset.
Il New York Tmes ha un indirizzo...ecc.
#1779
Attualità / Re:I vecchi han lasciato le briciole?
19 Ottobre 2016, 19:03:20 PM
Ognuno è figlio di un tempo.Il problema è il mio, il tuo, il suo e così via: l'aggettivo possessivo
Ognuna pensa al massimo ai propri figli, a "suo" figlio; ma così come siamo figli  e poi diventiamo padri, siamo comunque  tutti figli dello stesso mondo.O c'è possesso oppure solidarietà e fratellanza e troppi accumulano per sè.
Così si nasce figli di magnati, benestanti , o figli di.......
#1780
Attualità / Re:I vecchi han lasciato le briciole?
19 Ottobre 2016, 00:13:47 AM
I vecchi lasciano il loro patrimonio che i figli si pigliano.
Le ultime tre generazioni hanno vissuto tempi storici diversi.Schematizzando, una è uscita dalla guerra, l'altra era nel boom economico e ora c'è, rispetto a prima, una stasi.
Le nuove generazioni sono mantenute dalle vecchie che hanno potuto acquistare case, risparmiare, mi riferisco allo strato popolare.Oggi assistiamo alla lotta per mantenere quel risparmio e permettere ai figli di poter avere una vita migliore dei loro genitori:l'illusione del progresso socio-economico seminato dagli anni Settanta in poi in Italia.

Comunque è vero che non c'è una giustizia sociale fra la capacità di costruzione e di redistribuzione del reddito, così come di creazione di lavoro e suddivisione del lavoro in maniera più equa possibile.

Ho la netta sensazione che lavoro= reddito sia una relazione che è entrata in crisi e forse verrà superata.

Se le vecchie genreeazioni non avessero mantenuto i figli, ci sarebbe già stata probabilmente  una rivolta sociale.
#1781
Citazione di: anthonyi il 18 Ottobre 2016, 17:34:52 PM
Citazione di: paul11 il 17 Ottobre 2016, 23:37:00 PMMi sembra che la tua proposta sia lo stato attuale della Repubblica italiana,è un sistema maggioritario con alcune parti del proporzionale in merito alla rappresentanza e il Governo esce dalla rappresentanza il che mi sembra più logico del presidenzialismo ,proprio perchè, ed è il caso di Obama in USA ,lui è stato eletto dalle elezioni presidenziali ed è un democratico nonostante il Senato sia in maggioranza repubblicano. Significa che il ruolo del Governo è consentito negli argomenti di sua competenza, mentre non riesce a far passare le leggi che necessariamente sono di competenza del Senato. La governabilità massima è nella dittatura , la rappresentanza massima è nella democrazia. Più aumenta il potere esecutivo senza passare dalla rappresentanza e più aumenta il rischio di dittature travestite da democrazia.
Non sono d'accordo con l'interpretazione che dai, il mio ragionamento si muove sempre in un ambito democratico, solo che confronta la democrazia parlamentare con la democrazia diretta del voto a favore di un capo di governo e/o dello stato e i differenti livelli di rappresentanza. La dittatura non ha governabilità perché la governabilità si fonda sull'autorevolezza, sul prestigio del Capo di governo e/o dello stato.

Non ho scritto che ti muovi in ambito antidemocratico..
Eccome se ha governabilità la dittatura, nega la libertà e quindi l'opposizione., è la posizione dell'assolutismo che nega la democrazia.

Comunque, personalmente ritengo che la rappresentanza in una democrazia non diretta, ma appunto rappresentativa sia in crisi.Ovunque sta diventando più autoreferente che  afferente al popolo.
C'è un problema di chi organizza la politica, vale a dire i partiti sono ancora oggi valide forme associative che creano le liste elettorali: cosa rappresentano oggi, come costruiscono il consenso politico? Il voto diretto del popolo per la scelta del Presidente, laddove esercita il potere del governo,salta il processo della mediazione fra i partiti: è meglio o no?
I rappresentanti parlamentari civilmente che professione svolgono? Gli strati più deboli sono rappresentati?
Il solo argomento della rappresentanza e rappresentatività, attraverso anche le forme delle elezioni è vasto.
A mio parere bisogna avere chiaro dove si vuole arrivare e poi chiedersi quali strumenti e forme possono raggiungere meglio il risultato.
Ci potrebbero essere forme di democrazia diretta che intervengono nella democrazia rappresentativa,.
ad esempio referendum propositivi oltre che abrogativi.
Sono solo riflessioni.
#1782
Mi sembra che la tua proposta sia lo stato attuale della Repubblica italiana,è un sistema maggioritario con alcune parti del proporzionale in merito alla rappresentanza e il Governo esce dalla rappresentanza il che mi sembra più logico del presidenzialismo ,proprio perchè, ed è il caso di Obama in USA ,lui è stato eletto dalle elezioni presidenziali ed è un democratico nonostante il  Senato sia in maggioranza repubblicano.
Significa che il ruolo del Governo è consentito negli argomenti di sua competenza, mentre non riesce a far passare le leggi che necessariamente sono di competenza del Senato.

La governabilità massima è nella dittatura , la rappresentanza massima è nella democrazia.
Più aumenta il potere  esecutivo senza passare dalla rappresentanza e più aumenta il rischio di dittature travestite da democrazia.
#1783
...significa che ,prima il federalismo , bandiera della lega, è stato alla fine praticato come moltiplicatore di spese e di conseguenti corruzioni, vedasi gli amministratori delle regioni inquisiti, secondo che se vincesse il sì nel referendum non solo il Governo, come potere esecutivo, avrebbe più potere, per perdita del Senato come organismo equiparato alla camera in termini di potere, ma che quella sottospecie di Senato che nascerebbe, non più come organismo politico direttamente eletto dal popolo, ma come organismo di delega di amministratori regionali, avrebbero meno ancora poteri, in quanto il Governo può per motivi nazionali riprendersi il potere sugli organismi locali regionali.
E' un ulteriore disequilibrio pericoloso,nei rapporti centro-periferia.
#1784
Siamo nel secolo della biotecnologia ed è applicata a tutte le discipline, dall'astronomia alla farmacologia del futuro.
Adatto che è presentata come la panacea contro le malattie, non verrà arrestata.
Ci sono due approcci sostanzialmente: uno filosofico ( e persino teologico) e l'altro scientifico.
Adatto che siamo in sede scientifica mi limito a scrivere che non conoscendo affatto tutte le regolazioni che costituiscono la natura, tutti gli impatti dalla meteorologia all'ecologia degli organismi viventi, in quanto la natura ha delle autoregolazioni interne ,alterare  il genoma a fini speculativi umani, può alterare quella autoregolazione e quindi le relazioni fra ambiente e singoli organismi, dal virus all'uomo.
Costruire ad esempio mais geneticamente modificato di cui noi ci nutriamo , significa che entra a far parte dei nostri costituenti cellulari ,Ma altera anche le generazioni future del mais.
Già le selezioni naturali fecero quasi  perdere i genomi naturali di molti frutti, introducendo banche del seme.
Le forti specializzazioni acuiscono i punti forti, ma anche i punti deboli degli organismi.
Se gli antibiotici poco funzionano ormai, è perchè se n' è abusato e i virus si ricodificano molto velocemente, essendo "piccoli".
#1785
....si venne a sapere che in realtà quell'ansimare era dato dalla velocità centri-fuga della gelatiera satellitare fuori orbita. Così la gelat-ontologia assurse ad una funzione della forza di gravità universale.
Paul, mentre usciva stordito vide un giovane filosofo,Aperion che guardando un cono gelato diceva "essere o non essere"; udì un rumore sordo, come di un corpo umano che cade a terra e vicino una strana figura,un travestito!! Mentre il fantasma dell'elettricità urlava nelle ossa del suo viso. Sì, perché la seduta filosofica psicanalitica fra CVC e il proprietario della gelateria, aveva avuto effetto.Era emersa la figura materna nella doppia personalità del proprietario.Avvenne che involontariamente lo stoico CVC mentre discuteva sui piedi dei divani e l'ergonomia del manico della scopa, avesse involontariamente urtato il piede dell'uomo, a quest'ultimo sembrò un "piedino" e bastò questo per emergere la doppia personalità. Intanto il dipendente infuriato continuava a  bussare il filosofo buddista Sari che più era suonato e più vedeva il nirvana. In piedi era la ragazza Roberta con un sorriso fra il consolatorio e il trasognante mirava e rimirava la totalità della gelateria, mentre il filosofo Maral c'era, ma non era,contemplava la totalità  fra il concreto del gelato e l'astrazione del soggettivo sapore.
Il PHIL-osofo che era uscito  precedentemente dal locale stava rientrando chiedendo un altro gusto.
Paul  era sull'uscio del locale tirava un vento Garbino, una volontà di potenza nitzscheana, era l'ora dell'Altamarea e dall'altra parte della strada si avvicinava l'etereo Jean, usciva dall'altro locale il Buddha bar,chiacchierava con il filosofo soprannominato il CHE, Sgiombo, se culturalmente era più attinente acquistare un gelato rosso di colore o se la forma e la sostanza del gelato fosse più importante artisticamente.

Sulla strada c'era un giullare di nome Dario e un menestrello di nome Bob che cantavano Desolation Row aspettando Cindarella. Due cavalieri  dell'apocalisse emergevano invece dal fondo della strada, i loro nomi erano Duc in altum su un cavallo napoletano, e Giona appena sputato da una balena con l'Altamarea.