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Messaggi - Jacopus

#1771
Tematiche Filosofiche / Il paradosso del mentitore.
05 Aprile 2021, 14:30:39 PM
Il paradosso è risolvibile dall'esterno, poiché accettando le sue premesse non è risolvibile. E la sua risoluzione nasce dalla constatazione che ogni verità è parzialmente falsa ed ogni falsità è parzialmente vera. Oppure, sempre osservando dall'esterno, che neppure il più spietato bugiardo lo può essere sempre e neppure, al contrario il più cristallino sincero.
#1772
Il nostro paese ha sempre avuto ciò che si meritava? Domanda interessante ma che semplifica ciò che è estremamente complesso. L'Italia, ad esempio, meritava di essere smembrata come la Germania, al termine della seconda guerra mondiale ma ciò non accadde. La Repubblica di Venezia meritava all'inizio del 500 di unificare almeno il nord-Italia, ma ciò non accadde. Addirittura i Longobardi avrebbero potuto creare un Regno d'Italia, in opposizione al neocostituito regno dei Franchi, ma ciò non accadde (o meglio, accadde ma ebbe una esistenza effimera). Sono tre esempi, i primi che mi sono venuti in mente, che servono a fare una distinzione, quella fra istituzioni e cultura di una società. Sono due sfere che si intersecano ma non sono mai la stessa cosa. Le Istituzioni tendono a perseguire i loro interessi, che non sono mai gli stessi della società e quindi puoi dire quanto ti pare che "il popolo se lo è meritato", ma la verità di quel merito è spesso in istituzioni transglobali, come le grandi potenze, le multinazionali, la chiesa cattolica, le narcomafie.
Però si può vedere il problema anche dal punto di vista del cosiddetto "popolo", ed allora qualche domanda sull'italiano "tipico" la dobbiamo porre e non saremmo neppure i primi. Già Guicciardini sottolineava come gli italiani fossero amanti del "particulare". In tempi più recenti, Banfield ha opportunamente definito le relazioni in un paesino della Basilicata, come "familismo amorale" e direi che il "familismo amorale" è un pò il marchio di fabbrica degli italiani, da Trento a Pantelleria. Un familismo amorale che però si struttura a causa di malgoverni e attività predatorie degli amministratori. Laddove vige un governo migliore, anche il familismo tende a diventare meno immorale.
Inoltre vi sono eventi che nel respiro lungo della storia, continuano a far sentire il loro fiato. L'impero Romano, ad esempio, non è mai del tutto terminato. Ha lasciato delle immense eredità culturali. Il fatto che l'inglese sia lingua franca da neppure un secolo fa sorridere. Il latino è stata lingua dell'occidente dall'anno zero al 1700.
Fra questi eventi cruciali ne sottolineo uno, accaduto successivamente all'affissione delle 95 tesi, il 31 ottobre 1517, da parte di Lutero.
Il problema dell'Italia e del suo destino è stato fissato per i secoli del passato e per quelli a venire da un processo culturale che fu promosso da una Istituzione, la Chiesa e che incise profondamente sulla cultura dell'Italia: "La Controriforma". Un evento che aveva un significato difensivo, di fronte ad eventi che spostavano l'asse del potere dal Mediterraneo all'Atlantico. Era il sigillo posto su una verità storica: L'Italia da centro dell'Occidente, com'era nel Rinascimento, a periferia dell'Occidente. Ce lo siamo meritati? Difficile dirlo. Colombo non avrebbe dovuto scoprire le Americhe. Oppure gli italiani avrebbero dovuto mettere mano ai forconi e defenestrare i legati imperiali. La Controriforma, in qualche modo ha stabilito un tratto degli italiani che è diventato quasi "genetico", ovvero quello di essere dei soggetti che camminano in avanti, ma con la testa rivolta all'indietro.
In ogni caso parlare di responsabilità e di meriti è estremamente impervio.
#1773
L'obiezione di Socrate non è peregrina. Ogni società attribuisce valori e disvalori ad ogni singola azione, e volenti o nolenti, per quanto critici verso quel valore/disvalore, non possiamo fingere che non esista. Pertanto il trauma, qualsiasi trauma è condizionato dalla società nella quale viene agito. Uno schiavo del primo secolo DC percepiva il proprio trauma in modo mediamente diverso da uno schiavo afroamericano del diciannovesimo secolo. Detto questo, la percezione negativa della pederastia emerge dalla progressiva espansione dei diritti umani nel ristretto club del mondo occidentale (ovvero UE, Giappone, Australia, Nuova Zelanda e, parzialmente, Usa). C'è il diritto del minore ad essere rispettato, così come per il gay/lesbica adulti, ma anche per la donna o per il bambino, indipendentemente dal fatto di essere un oggetto sessuale, per il detenuto, per il pazzo, categorie che fino a 200 anni fa, potevano solo subire ed eventualmente morire in modo violento. La dignità umana, con qualche scivolone, è una conquista recente dell'umanità. In molti secoli, molto bui, si preferiva dichiarare: "Dio riconoscerà i suoi", sottintendendo che i traumi e i dolori terreni non fossero altro che una delle tante dimostrazioni della pace celestiale. Anzi, tanta più violenza e ingiustizia, tanto più luminoso poteva apparire il Paradiso. Del resto è lo stesso identico incantesimo per il quale gli integralisti si fanno saltare in aria.
Bisogna pertanto distinguere due diversi discorsi. Ogni società ha i suoi requisiti per definire ciò che è nobile e ciò che è ignobile, ma vi è anche un percorso storico che tende ad affermare valori universali, almeno sulle carte costituzionali  e nelle teste dei filosofi. Che poi quei valori siano effettivamente tutelati è ancora un altro discorso. Ma pur con tutti gli errori della modernità, non troverete in nessun luogo di questo definito "Occidente" un luogo di cura per disturbi mentali, come quello descritto in "Qualcuno voló sul nido del cuculo". È un esempio di come le Costituzioni e le idee dei filosofi riescono a mutare le istituzioni e le strutture sociali. Ciò che deve sempre essere evidenziato è il fatto che questo processo non è unilineare e scontato. Continuano ad esserci, anche in Occidente, potenti forze che tentano di contrastare questa espansione della dignità umana. Poiché questa espansione è connessa con una certa idea di rapporti di potere e rapporti economici.
#1774
"Cambiare tutto" implica ridefinire la distribuzione della ricchezza e perché mai chi ha le chiavi del palazzo dorato, dovrebbe farci entrare? Parafrasando il famoso racconto di Kafka, il guardiano non è più alle porte della Legge, ma alle porte del Denaro, e non impedisce l'ingresso con la forza di innumerevoli guardiani più forti di lui, ma blandisce chi sta al portone, suggerendogli che deve essere paziente, impegnarsi a fondo e prima o poi anche lui entrerà nel palazzo dorato. Il tutto è spiegato in modo eccellente nel film "parasite". Il sistema attuale si regge scaricando (parzialmente) le enormi disuguaglianze attraverso lo sfruttamento delle risorse naturali. Interrompere quello sfruttamento manda in tilt questa ideologia della rincorsa alla ricchezza, che prima o poi arriverà. Ma la prosecuzione di questo processo renderà sempre più fragili gli ecosistemi e le risposte, in una società globalizzata, sono globali e potentemente impattanti. SARS/COVID-2 è stato il primo esempio spettacolare, ma solo restando nell'ambito dei virus, il semplice fatto di essere miliardi e di voler ficcare il naso ovunque sono due fattori fondamentali per lo sviluppo di future pandemie, non necessariamente così tranquille. Ebola ha un tasso di mortalità altissimo, nell'ordine del 70 per cento dei malati, e non sappiamo ancora perché non si sia diffuso, nei casi ricorrenti in cui si è presentato.
Che gli agenti patogeni possano essere ns alleati è vero. Per alcune decine di anni il treponema pallidum, il batterio che gli indios americani ci hanno dato in cambio dei rotavirus del raffreddore (che li hanno sterminati più dei mercenari di Pizzarro e Cortes), è stato curato con il virus della malaria, che provoca stati febbrili ricorrenti in grado di uccidere l'agente della sifilide. I batteri e i virus continueranno ad esistere anche dopo la nostra estinzione, essendo i mattoncini iniziali della vita biologica e siamo inscindibilmente legati ad essi. Solo il nostro corpo nè ospita miliardi, di migliaia di tipi diversi. Ma ciò che non è mai avvenuto nel pianeta terra è la capacità di una singola specie di modificare in modo rilevante, gli stessi equilibri naturali e atmosferici. Possiamo pensare di continuare ad arrampicarci su una scala che non poggia su nulla, confidando che la stessa energia della scalata ci mantenga in equilibrio (scelta tecnocratica) oppure fare un passo indietro, redistribuendo in modo serio le risorse e facendo serie campagne di contenimento delle nascite, soprattutto in Africa, unico continente dove le nascite sono fuori controllo (scelta ecologica). La seconda scelta è l'equivalente odierno del Comunismo e quindi è inevitabile che chi la vorrà perseguire avrà di fronte molti nemici agguerriti.
#1775
Premesso che quello che esponi è possibile, vi sono delle strategie di contenimento delle pandemie che sono esattamente quelle suggerite: vaccini, distanziamento, sussidi come mascherine e guanti. Tutto ciò è indipendente da ogni manovra del Capitale, ma deriva dalle nostre conoscenze scientifiche.
Ciò per gestire il presente. Per gestire le future inevitabili pandemie bisognerebbe ripensare il nostro modello di sviluppo ma questo minerebbe così a fondo gli equilibri della società da rendere questo ripensamento quasi impossibile. Immagino già la ripartenza con il desiderio di recuperare il tempo perduto, con ulteriori deforestazioni, pozzi estrattivi, coltivazioni e allevamenti intensivi con uso industriale di antibiotici, acquisto e consumo di animali selvatici ed esotici come affermazione di status, viaggi intercontinentali.
#1776
Per chiarirsi un po' le idee, senza passare per il sensazionalismo, consiglio di leggere Spillover, di Quammen. Un libro del 2012, profetico  e molto chiaro nell'individuare le responsabilità, quelle più forti almeno, ma non lo spoilero.
#1777
Ipazia. Non è il regime pandemico a trattarci come numeri (e in fondo perché ti dispiacciono così tanto i regimi autoritari...Russia e Cina da te spesso esaltati sono regimi molto autoritari. Dovresti applaudire a questo supposto regime autoritario pandemico). A trattarci come numeri è il virus ed infatti fin dal 700, le epidemie sono state affrontate anche statisticamente. Il valore Ro è il valore statistico fondamentale in ogni epidemia. Se si alza troppo non è solo la pandemia a vincere ma il sistema sanitario si blocca con gravissime conseguenze. Quello che dovrebbe insegnarci questo evento è la necessità di destinare molte più risorse alla sanità e per fare questo una strada fra le tante è combattere seriamente l'evasione fiscale, il vero tratto delinquenziale di molti italiani.
#1778
Per Ipazia. La pandemia non l'ho decisa io, e con uno stile meno individualista del tuo e quindi in sostanza di "sinistra" nei fatti e non solo "a parole", ritengo che la mia copertura vaccinale, al di là dei marginali possibili effetti negativi, possa proteggere anche il mio prossimo, oltre che me stesso. Un discorso difficile da comprendere al di sotto delle Alpi, ne sono consapevole.
#1779
In Italia sono state somministrate 2 milioni e mezzo di dosi astrazeneca. Considerando i casi di "possibile" nesso fra morte e vaccino (che si contano sulle dita di una mano), credo che sia molto più probabile che ora io venga colpito da un meteorite, piuttosto che avere conseguenze letali dal vaccino.
#1780
Viator, nel tuo primo intervento parli solo di migranti clandestini. Nel secondo allarghi, più opportunamente il tiro, ma non essendo ancora in grado di leggere nel pensiero, riesco a desumere un ragionamento su un forum solo attraverso quanto i forumisti scrivono. Ed è comunque noto che l'iniziale trasmissione del virus è stata causata da viaggi d'affari fra Cina e Italia. In merito alla possibilità di vaccinare anche i clandestini, sarebbe molto razionale farlo, oltre che garantito legalmente. Per la Costituzione italiana, infatti, il diritto alla salute è un diritto universale, che prescinde dalla condizione di cittadino.
Inoltre, per interrompere la catena pandemica non serve una copertura al100 per cento. Per raggiungerla, a rigor di logica, bisognerebbe anche vaccinare gli animali che possono entrare in contatto con Sars-COVID-2.
#1781
Il perdono è un tema che mi ha sempre affascinato. Proprio oggi ascoltavo la testimonianza di E. Bruck su radio 3 "https://it.m.wikipedia.org/wiki/Edith_Bruck."
Quando fu liberata insieme a sua sorella, accettò di fare il viaggio di ritorno, da Bergen Belsen all'Ungheria insieme a collaborazionisti ungheresi, che avevano aiutato i loro carnefici nazisti. Divisero il cibo, che gli americani davano esclusivamente a loro, per disprezzo nei confronti dei collaborazionisti. E al termine del viaggio, le ringraziarono con il classico "che Dio vi benedica". In quel perdono fatto di "azioni concrete", E. Bruck racconta di aver trovato la pace e anche la speranza che quelle persone perdonate avessero, attraverso il perdono, cambiato le loro idee di sopraffazione.
Dal mio punto di vista laico, non ritengo tutti i "perdoni" con lo stesso significato e valore. Il perdono dei cristiani nella fossa dei leoni è un perdono senza conseguenze, se non nella successiva iconografia martiriologica cristiana.
La vita prosegue e i carnefici si rinforzano nel loro pensiero di dominio, considerando quel perdono, un simbolo di debolezza.
Il perdono, ricco di significato, avviene quando gli "iniqui", i "prevaricatori" sono messi di fronte alla loro responsabilità e a quel punto spetta alla vittima perdonare. In altre parole il perdono per essere "vivo" è un processo intersoggettivo , che diventa crescita collettiva, solo quando chi ha sbagliato è messo di fronte al suo errore, da un potere più grande, statale, sovrastatale, ma comunque fornito, potenzialmente, di mezzi di coercizione. Dal perdono può nascere la sospensione della punizione e/o la riconciliazione sociale, secondo il modello famoso della Commissione per la verità e la riconciliazione in Sudafrica.
#1782
Ma infatti Viator. Io questo virus lo apprezzo molto. Ci ricorda, un po' come la "livella" di Totò, che siamo tutti sulla stessa barca e solo se vacciniamo anche gli "sfigati" possiamo tutelare gli "autoctoni", i "legittimi proprietari dello status da italiano", gli "occidentali", i "caucasici". Un esserino invisibile che mette in crisi tante distinzioni. Maledetto virus che non sa distinguere chi infettare e chi lasciare in pace perché in regola con la normativa sulla cittadinanza. Servirebbe una polizia di frontiera per virus.
Però questa scelta di prendersela con i migranti come "untori" è un po' vecchiotta. Mattarella era andato anche a farsi fotografare fra i cinesi lo scorso anno.
#1783
Tematiche Filosofiche / Il mondo privo dell'uomo
25 Marzo 2021, 22:32:51 PM
Per Viator. Non si tratta di affermazioni lapalissiane. Sulla "affermazione dell'esperienza dell'oggetto a partire dal soggetto", sono state scritte intere biblioteche. Basta conoscere la storia della filosofia. Non voglio fare il maestro, Viator, intendimi. Apri delle discussioni molto interessanti, anche dal "basso" della tua cultura ;D  ed hai una mente arguta, però, visto che la filosofia ti interessa, ti metto al corrente che i forumisti che hai citato fanno riferimento ad una tradizione filosofica e spirituale piuttosto solida.
#1784
Tematiche Filosofiche / Il mondo privo dell'uomo
25 Marzo 2021, 15:43:58 PM
l'intervento di Iano (51), è realmente più scientifico di quanto possa sembrare, poichè la scienza si serve di concetti che funzionano, non necessariamente "veri" e la divisione attuale in specie sembra funzionare. Questo però non significa che sia tutto così chiaro. Vi sono specie diverse che si possono accoppiare (mulo/cavallo, leone/tigre) e lo stesso homo sapiens si è probabilmente accoppiato con mulier neanderthalensis ed anche Denisoviana, visto che abbiamo tracce nel nostro DNA che sono di queste due diverse specie (tranne i soggetti puri provenienti dall'Africa di pelle nera, che paradossalmente, rispetto alle teorie razziste, sono gli homo sapiens più puri geneticamente). C'è un processo di commistione/mutamento genetico sempre dinamico. La osserviamo nel breve periodo negli organismi più semplici come virus e batteri (e comunque i virus non sono organismi in senso stretto). Una commistione che avviene intraspecificamente ma anche extraspecificamente, secondo la famosa immagine dell'evoluzione "a cespuglio", quindi non più classicamente descritta come un albero, dai progenitori ai discendenti. Il DNA si mescola anche in modo orrizontale e quindi è effettivamente una convenzione dividere la vita in specie, ma è una convenzione che funziona e che permette di studiare le differenze. In fondo siamo simili ai gorilla giganti, ma siamo anche piuttosto diversi.
#1785
Rispondo solo all'ultima frase di Paul, che meriterebbe un argomento a parte. La creazione di una parte "terza" sia nell'offrire servizi (nella storia recente) che nel distribuire giustizia (fin dalla storia antica) ha una funzione essenziale: interrompere il circuito della violenza. O almeno provarci. Laddove sono stati istituzionalizzate prassi e consuetudini di vendetta (come nel kanun albanese o nella faida dell'antico diritto germanico) la violenza non si conclude mai, perché i singoli attori non sono spesso in grado di vedere le ragioni degli altri e neppure i propri torti. In questo processo di terzietà ha avuto un ruolo fondamentale la cultura giuridica romana (i cui principî base, straordinariamente, sono ancora vigenti nella legislazione continentale).
Però è anche vero quello che tu dici, perché di solito dove vige la carità non c'è bisogno di legge. Potremmo dire che siamo in una fase intermedia, non più al tempo dell'homo homini lupus ma neppure nel tempo della bontà reciproca. La legge resta lo strumento più idoneo per non ricadere nella violenza generalizzata.