Citazione di: Mariano il 15 Novembre 2020, 18:59:47 PM
Indipendentemente dal significato antropologico, ho sempre pensato che la nascita dell'"homo sapiens" significasse che l'essere umano aveva iniziato a sviluppare le sue capacità razionali.
Ora mi rendo conto di aver preso una cantonata: di fatto l'uomo più che un animale razionale è un animale particolarmente emotivo.
La maggior parte delle nostre azioni non seguono una motivazione logica, ma sono condizionate dalle reazioni emotive che scaturiscono dall'ambiente che ci circonda.
E' meglio essere razionali o emotivi? ed ancora: si può riuscire ad esserlo contemporaneamente?
Ma certo, una bella cantonata.
Ti spiego anche il perchè, in termini filosofici, e dunque generali.
Homo sapiens, è l'uomo che ricorda lo strumento. Prima gli uomini non lo usavano scientemente, ossia con consapevolezza, ossia non lo sapevano. In realtà l'uomo utensilis è molto più antico di quanto gli antropologi si scervellino di sapere, senza consapevolezza di alcunché di niente.
Qua c'è molta confusione, lascia che ti illumini (non di immenso ahimè, ma localmente sulla pagina da te aperta).
La ragione è uno strumento. Infatti DEVI ragionare nei termini di cosa significhino le parole alla loro radice, ossia al significato latino che è molto più ostensivo di qualsiasi scemenza proposta dalla contemporaneità.
Ragione deriva da RATIO, e la ratio è la divisione, ossia lo strumento del calcolo, della distribuzione delle misure e delle unità.
Insomma è la concettualizzazione fatta del Mondo, e infatti senza RATIO non esiste MONDO.
MA e qui arriviamo alla tua confusione, il MONDO (che è il prodotto della ratio) non è l'uomo.
Vedi amico il razionalismo in filosofia era del buon CARTESIO e di LEIBNIZ, molte cose sono successe contro il razionalismo, ANZITUTTO IL CRITICISMO (di kantiana memoria) e poi L'IDEALISMO (di hegeliana memoria). CHE poi il novecento abbia rigurgiatato queste due IMMENSE FILOSOFIE, è ancora oggetto di una mia personale INCREDULITA' di fronte alla stupidità umana.
VERAMENTE CI VOLEVA DECOSTRUZIONISMO EMPIRIO-CRITICISMO MATERIALISMO per poi tornare rimbecciliti al nuovo realismo odierno?

Incapace persino di capare l'antico RAZIONALISMO.
Ah ah c'è del comico in tutto ciò.
Il razionalismo catesiano sa benissimo cosa è l'uomo.
Penso dunque sono.
Non calcolo dunque sono.
IO spero per te che capisci questa differenza, sennò c'è il forum filosofico a fartelo capire.
E dunque effettivamente non ha senso contrappore il mondo con l'uomo.
Bisognerebbe intendersi non sulla ragione come infine dici, ma proprio sulle emozioni, e sulla presunta irrazionalità di questi.
Di certo non è una cosa che te la cavi facilmente in 2 parole.
Ma di certo le emozioni NON sono il MONDO....e dico io GRAZIE A DIO!
Ora l'uomo è "l'uomo emotivo"? sarebbe la domanda più facile, a cui il lettore vorrebbe rispondere prima di subito.
E a cui io invece rispondo: non hai capito nulla caro lettore, ma proprio NULLA DI NIENTE.
Le emozioni sono forse una dimensione calcolabile??? ah ah ah!!!! MA FATEMI IL PIACERE UOMINI ROBOT!
Ma vedete sono diventato buono.
E di nuovo te l'ho già detto DEVI andare alla radice della parola, lascia perdere le minchiate di INTERNET.
EMOZIONE deriva da EX MOTUM, ossia ciò che mi muove, MA NON DALL'interno come la demenza umana continua a credere indefessa. bensì EX, ossia esternamente.
Ossia l'emozione è ciò che mi muove in quanto forza non MIA.
Ecco ora la domanda giusta sarebbe mia di chi? e qui la dimensione antropologica e medico antropologica NON SA NIENTE.
BACK TO FILOSOFIA PLEASE- Forse è lì che si inizia (Ma quando si re-inizia dico io? ancora ai piedi di CARTESIO SIAMO! how disgracefull!!!) a capire cosa è l'uomo. E sopratutto chi siamo noi.
OH MAN!
PS scusate spoiler, perchè sono diventato buono:
Noi siamo colui che invera l'uomo in quanto tale, ossia al pieno del suo potenziale immanente e trascendente.
Immanente in quanto contrazione del divino ossia in quanto IO e trascendente in quanto visione degli infiniti mondi possibili ossia come DIO.
L'uomo è mondano in quanto fallimento alla risposta che la domanda CHE NOI SIAMO, in quanto tali, ossia in quanto trascendenti la possibilità della visione, dell'ALTRO, in quanto infinitamente differente da noi, ossia da io, appunto in quanto non esiste un io, ma esiste sempre un noi. L'io si specchia nel sè dell'altro, e implode quando specchia se stesso, in quanto inesistente, se non come domanda dell'altro.
Quando smettiamo di domandare la diversità dell'io, nell'altro, diventiamo COSE OGGETTI ossia diventiamo SCHIAVI ossia SOGGETTI a qualcosa, e cosa è questo qualcosa se non che IL MONDO?
Dunque il MONDO e la mondanità è quello che nel cristianesimo (EREDITANDOLO DALLE GRANDI RELIGIONI MISTERICHE) si rivela in maniera goffa come peccato.
Peccato che poi fraintendono e si perdono nella cura del soggetto (FOCAULT e al suo OPPOSTO NIETZCHE, l'unico vero grande maestro).
INSOMMA AMICI! DA SPOILER: L'homo sapiens e l'homo ludens sono figure del soggetto, ossia NON SONO L'UOMO, l'ubermensch nicciano.
MEDITATE GENTE MEDITATE,
BUON MARIANO, alla fine una risposta molto v[size=78%]eloce volevo dartela, ma CERTO CHE L'UOMO è l'UOMO EMOTIVO!!!!GIAMMAI L?UOMO RAZIONALE: ABORRRRRRRROO!
che vuoi mi sento molto ludens oggi

