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Messaggi - Jacopus

#1786
Tematiche Filosofiche / Il mondo privo dell'uomo
23 Marzo 2021, 22:46:04 PM
Eppure Ipazia, questo "frullato" è proprio il nucleo fondante di una delle scuole di pensiero più importanti della filosofia classica tedesca, ovvero quella che si sviluppa da Hegel.
#1787
Tematiche Filosofiche / Il mondo privo dell'uomo
23 Marzo 2021, 22:41:49 PM
Per Niko. Non hai tutti i torti. In realtà avrei voluto fare un intervento più sistematico, ma non c'è mai tempo e forse neppure troppa voglia 8) . Hai le tue ragioni. Schopenhauer è senza dubbio un grande filosofo. Uno dei primi ad aver osservato i possibili pericoli del pensiero scientifico ed illuminista, che a forza di oggettivare, si dimentica il soggetto, il singolo individuo. E' l'antenato comune di Nietzsche, Foucault, Adorno, tanto per citarne qualcuno.
Il rischio però esiste anche dall'altro corno della questione. Un estremo soggettivismo. Pensare che il mondo sia solo "rappresentazione individuale" comporta serie difficoltà ed oltre tutto non è neppure la questione fondamentale indagata da Shopenhauer, il quale era un appassionato cultore del metodo scientifico ed avido lettore di Linneo, Buffon e dei fratelli Humboldt. S. pone l'uomo sulla cima degli esseri viventi, una sorta di re, la cui corona è stata conferita solo da un cervello più complesso, ma le dinamiche della volonta shopenaueriana sono le stesse in tutti gli esseri viventi. Vi è solo una differenza di volontà che oggettiva in modo diverso il mondo. Purtroppo il pensiero di S. tracima alla fine verso la metafisica, ma in ogni caso è una metafisica reattiva rispetto appunto agli "inganni" dell'Illuminismo e quindi anche benefica. Paradossalmente il mondo dei fenomeni di S. assomiglia grandemente alla "struggle for life" che fu la volgarizzazione assai diffusa del pensiero bio-filosofico, contemporaneo all'epoca di Schopenhauer, ovvero del darwinismo.
#1788
Tematiche Filosofiche / Il mondo privo dell'uomo
23 Marzo 2021, 20:55:50 PM
CitazioneNessun animale (che si sappia; e dell'eventuale vita cosciente altrove si sa ancora meno) è in grado di crearsi un passato, giudicare un presente  e programmare un futuro.


Non mi risulta. Anche animali molto più semplici dei mammiferi riescono ad agire sulla base del loro passato, del loro presente e del loro futuro. Un qualsiasi predatore deve avere ben presenti tutti e tre questi momenti, altrimenti non potrebbe semplicemente predare. Per non parlare delle funzioni di animali più simili a noi, che provano affetto e riconoscenza e ricordano gli atti gentili o quelli violenti commessi contro di loro.
Io credo che nessun animale abbia la capacità del tutto umana di "pensare altrimenti", ovvero di mettere in via teorica, diverse alternative d'azione e scegliere "riflessivamente" quella che apparentemente sembra al singolo attore, quella vincente. Gli animali hanno in genere un maggior ventaglio di risposte automatiche sulla base di scenari "tipo". L'uomo si è svincolato da queste risposte automatiche ed ha iniziato il suo viaggio "culturale".
#1789
Tematiche Filosofiche / Il mondo privo dell'uomo
21 Marzo 2021, 22:25:26 PM
Ovviamente sì. La terra, se diamo retta ai geologi e agli astrofisici ha circa 5 miliardi di anni. Un miliardo e mezzo di anni dopo abbiamo la testimonianza delle prime forme di vita (colonie batteriche), mentre homo sapiens, la specie genetica a cui apparteniamo tutti noi lettori di questo forum, è molto più recente, essendosi sviluppata da altri ominidi, fra i 200 mila e i 300 mila anni fa.
Paragonando l'età della terra ad un giorno, è come se l'uomo fosse comparso alle 23 e 59 e 56 secondi. Facciamo parte della giornata terrestre da appena 4 secondi.
#1790
La sanità in Italia ha molti difetti. Potrebbe fare di più, ma credo che in questa situazione di crisi, abbia risposto al meglio delle sue possibilità. Vi sono stati altri fattori che hanno determinato la gravità della situazione della pandemia in italia, che comunque abbiamo condiviso con altri paesi apparentemente più organizzati del nostro. In Svizzera, quindi direi il top, almeno in Europa, vi sono stati quasi 10.000 morti. Questo dato, rapportato con la popolazione svizzera, di 8.600.000 abitanti, significa che avrebbero avuto, se fossero 60.000.000 di abitanti, circa 70.000 morti. Quindi siamo stati circa il 30 per cento meno efficaci della Svizzera, rispetto al contenimento e alla profilassi e alla terapia, se proprio vogliamo conteggiare i meri numeri. Non mi sembra una situazione di sfacelo, considerata la estrema varietà dei servizi sanitari in Italia, dalla Sicilia, al Trentino. Se consideriamo l'indisciplina degli italiani, potrei imputare parecchi di quei morti anche ai nostri comportamenti superficiali.
#1791
Per Ipazia. Va tutto bene. Se somministrano un farmaco per contrastare gli effetti gravi del vaccino, sono naturalmente favorevole, ma potranno somministrarlo solo dopo l'eventuale crisi trombotica. Poichè mappare geneticamente ogni individuo la vedo ardua, sia rispetto ai tempi che ai costi (una mappatura generale costa circa 3000 euro, una mappatura sul rischio alla predisposizione genetica alla trombosi fatta a livello di massa è assolutamente inconcepibile anche per un paese come la Germania). Quindi non si tratta di essere all'altezza della situazione, ma di essere realisti. Il rischio di trombosi si verifica in molti situazioni normali, anche l'assunzione di vitamine aumenta il rischio di trombosi, ma per le vitamine non vedo questa levata di scudi.
Come ho già accennato in passato, sarebbe interessante indagare a livello storico/filosofico, questa opposizione ai vaccini. In altri periodi storici, non solo il vaccino veniva tranquillamente accettato, ma in qualche modo era uno dei tanti paladini di un mondo che mutava in meglio. Non più poliomelite, non più vaiolo, non più tetano e così via. Che cosa è cambiato fra quei tempi e i nostri? Siamo più furbi adesso? O siamo più paranoici? Riusciamo a modulare in modo razionale gli interessi in campo, tenendo presente che le industrie farmaceutiche non sono enti di beneficienza, ma neppure una "totale" manica di avidi alchimisti privi di ogni competenza, pronti a trasformarci in maiali, come novelle maghe Circe? Stiamo svelando un meccanismo, nel quale siamo solo strumenti sperimentali per altrui e intangibili interessi? Oppure la ricerca si sta impegnando per risolvere un problema storico, con i suoi limiti e i suoi possibili errori? L'applicazione della tecnologia alla scienza, il grande motore di Homo Faber dal '500 in poi, si è inceppato, a quanto pare. Perchè?
#1792
In realtà anche molti marxisti si sono caricati di peccati che non erano loro, ma in questo caso ci pensarono  la Lubjanka e i nonni di Putin a caricarglieli sulle spalle, il cattolico almeno lo fa volontariamente.
#1793
Hai detto bene. Ipazia. Per chi se lo può permettere... e detto da chi si professa marxista, onestamente un po' stona, ma è in perfetta armonia con molti marxisti che ho conosciuto.
#1794
Rispondendo all'ultimo intervento di Sapa. Io non sono in vaccinista ortodosso ma occorre fare un ragionamento. Siamo di fronte ad una alternativa. O ripensiamo il nostro modello di sviluppo che è principalmente fondato sulla mobilità oppure dobbiamo "obtorto collo", vaccinarci con quello che passa il convento, con la consapevolezza che i vaccini per essere sicuri non si fanno in un anno, sia pure in una straordinaria unione di forze, di conoscenze e tecnologie.
È un po' lo stesso percorso che molti di noi fanno con i migranti. Ci servono ma non li vogliamo, sarebbero il frutto di oscuri piani di mescolamento o di semplice sfruttamento e li vorremmo rimandare al mittente, senza considerare che il nostro benessere nasce dal loro malessere. Con i vaccini, idem, non ne vogliamo sapere ma non vogliamo rinunciare ai nostri privilegi. Da questi parti si dice "sciurbi e sciusà nun se pè".
#1795
Per Alexander. Sarà difficile uscirne perchè il virus fa il suo mestiere di virus ed essendosi propagato a livello globale fa il suo mestiere di virus a livello globale. Nessun virus ha necessariamente l'interesse ad ucciderci, perchè un uomo morto non propaga il virus, ma il virus non conosce la situazione biochimica di ognuno di noi e non può tararsi sullo stato di salute, l'età e le patologie di ognuno di noi (altrimenti credo che lo farebbe, proprio per propagarsi meglio). Parlando con il mio medico di famiglia, mi raccontava che quest'anno non ha avuto neppure una segnalazione per l'influenza stagionale, anche grazie alle mascherine e al distanziamento. Secondo lui, il vaccino che facevamo per l'influenza, dovremmo farlo ogni anno per il coronavirus, sperando che non muti troppo ed essere costretti a farne più di uno. Questo dovrà essere fatto per alcuni anni, sperando che il virus regredisca talmente tanto da non diffondersi più, ma questo significherebbe tornare ad una società non globalizzata, con movimenti scarsi fra persone. Oggi ci spostiamo a livello intercontinentale. La vedo dura.
#1796
Estratti di Poesie d'Autore / Le passanti
18 Marzo 2021, 00:15:05 AM
Of course Ipazia, de Andrè talvolta non era originale, ma aveva buongusto.
#1797
Quattro numeri interessanti su cui discutere. Ogni milione di contagiati da COVID-19 ci sono 20.000 morti, che certamente sono causati da Covid-19. Ogni milione di vaccinati ci sono 10 morti sospette, che potrebbero derivare dal vaccino. La lotta contro il vaccino nasconde motivazioni profondamente antiscientifiche, visto che la statistica è una scienza (anche piuttosto esatta). È più coerente opporsi al vaccino in termini libertari o esistenzialisti.
#1798
Prima di continuare propongo una necessaria definizione di coscienza, che potrà essere arricchita da chi vorrà.
Un primo significato è "coscienza del linguaggio comune", come quando di dice "abbi coscienza". In questo caso la coscienza si riferisce alla moralità del soggetto e alla sua capacità di regolarsi secondo i costumi dell'epoca.
Un secondo significato definisce lo stato di consapevolezza del soggetto rispetto al suo corpo e alla sua differenziazione rispetto all'ambiente. Si parla in questo caso di  "propriocezione", ovvero sentire il proprio corpo definito nello spazio e sentirsi in grado di usare le sue funzioni in vista della sopravvivenza. Questo secondo significato non è del tutto derivato da funzioni organiche, (anche se esse sono preminenti), ma può essere anche manomesso da sviluppo infantili traumatici (in senso psichico) che possono evolvere nella incapacità di distinguere fra sè e gli altri, come in alcuni casi di schizofrenia. La coscienza in questo secondo significato si attenua nel sonno e viene compromessa da situazioni fisiologiche come lo stato di coma oppure, come accennato, da patologie psichiatriche o neurologiche  ( che comunque hanno una corrispondenza organica, come dimostrato dagli esami di fMRI).
Un terzo significato che, secondo me, è quello più interessante, definisce la coscienza come capacità autoriflessiva dell'uomo di farsi le cosiddette grandi domande: "chi sono io? Qual è il mio scopo? Cosa accade dopo la morte? Lo spazio è infinito? Cosa mi lega agli altri e a quella pianta di ciclamini?
Una ipotesi che circola e che mi sembra plausibile, fa derivare questa ulteriore livello di coscienza dall'interazione dinamica e continua, avvenuta ( e che continua ad avvenire) negli ultimi 500 mila anni fra un cervello atipico come il nostro (nel senso di estremamente complesso) e lo sviluppo di forme culturali, sempre più complesse, che vanno dalla punta di selce per le lance alla Intelligenza Artificiale.
P.S. Ho scritto 500.000 anni perché le prime tracce di utilizzo di strumenti tecnici è anteriore, rispetto alla comparsa dello stesso homo sapiens, risalente fra i 200.000 e i 300.000 anni fa; ovvero ominidi con cui siamo imparentati e che si sono ora estinti, utilizzavano già strumenti tecnici, prevalentemente per cacciare.
#1799
Per Ipazia. La consapevolezza di sè e della propria individuazione non è conditio sine qua non della sopravvivenza. Anche i batteri, quando percepiscono in una zona una temperatura calda, in grado di compromettere la loro esistenza, evitano quella zona. I meccanismi biologici di sopravvivenza sono di molto anteriori (almeno un paio di miliardi di anni) alla creazione di un sistema nervoso centrale (i batteri non hanno cervello), e non sono correlati nè ad esso nè tantomeno alla "coscienza" a cui facevo riferimento nel mio precedente intervento.
#1800
Per Socrate. Detto in modo molto sintetico. Sì, la coscienza trascende l'organo comunemente detto cervello. Ma solo se con coscienza intendiamo, non lo stato di veglia che ci permette di agire come qualunque essere vivente, ma l'autocoscienza, ovvero il domandarci "chi sono io?" o il più socratico "conosci te stesso".
In questo secondo caso, l'autocoscienza, la riflessività, la teoria della mente, la trilogia psicoanalitica di Io/Super-Io/Es, sono il frutto di un rapporto dinamico e interagente fra sistema neurale complessivo (non solo cervello, visto che abbiamo, ad esempio, 100 milioni di neuroni fra stomaco e intestino e altri 100 milioni nella spina dorsale) molto sofisticato e l'invenzione della cultura, intendendo con essa tutto l'insieme di tecniche, ideologie, arti, miti, religioni che si sono accumulate nel tempo.