Citazione di: Jacopus il 20 Maggio 2019, 01:14:09 AMCARLO
Per Carlo. Non so che tipo di dualismo mente-cervello stai seguendo ma ti assicuro che J. Searle non ha niente a che vedere con una visione dualistica mente-cervello. Ti allego un link interessante che spiega in 15 minuti il pensiero di Searle, che cerca un sentiero interessante, un tertium datur, per parafrasare Ipazia e senza scomodare nè Hegel, nè Marx.
https://www.ted.com/talks/john_searle_our_shared_condition_consciousness/transcript?language=it
Io non vedo nessun "tertium".
Searle, in sostanza dice:
1 - La coscienza esiste e non è riducibile ad un "cervello-computer".
2 - La coscienza è capace di azioni causali sul corpo.
E questi sono i due punti fondamentali del dualismo di Eccles.
L'unica cosa non cristallina - che andrebbe chiarita meglio leggendo qualche suo testo - è l'affermazione secondo cui la coscienza <<è un fenomeno biologico>>. Si tratta di capire qual è il senso di questa asserzione, data la sua posizione decisamente non-riduzionista. Non vorrei che cadesse anche lui nell'ambiguità di Kant di un "trascendent-ale" privo di ontologia che non è né immanenza né trascendenza, ma che è anche immanenza e trascendenza.
Come ho già accennato altrove, il paradigma più chiaro (ma non semplicistico) è quello di Ficino-Jung (che corrisponde anche con la filosofia taoista) che non contraddice il dualismo di Eccles, ma ne è il completamento:
<<L'anima umana è per Ficino la parte centrale nella serie graduata delle sostanze, il che non significa solo che per la sua qualità oggettiva sta in mezzo tra l'intelligibile e il corporeo, fra l'eterno e il temporale, ma anche che è rivolta nel suo atteggiamento consapevole in su e in giù e unisce così fra di loro le due metà dell'universo. All'anima viene quindi assai logicamente attribuito un doppio affetto e una doppia inclinazione per cui essa è ugualmente rivolta verso il divino e verso il sensibile. [...] Rispetto a questo suo duplice indirizzo il Ficino paragona qualche volta l'anima a Giano i cui due volti guardano in direzioni opposte". [P.O. KRISTELLER: Il pensiero filosofico di M. Ficino - pg.209]
"Nella mia immagine del mondo c'è un grande regno esteriore e un regno interiore altrettanto grande [l'inconscio, il Sé, Dio], e tra questi due poli sta per me l'uomo, ora rivolto all'uno ora all'altro". [JUNG: Contrasto tra Freud e Jung - pg. 215]
Questo paradigma è ...uni-trinitario, proprio come il Yin-Yang-Tao. Ma ci sarebbe molto da dire...!