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Messaggi - Claudia K

#181
Citazione di: iano il 06 Maggio 2023, 10:53:47 AMPotremmo rispondere  a Socrate allora che lo scopo non è giustificare il ''male'', ma cercare di comprenderlo
:-\ Il "comprenderlo" già crea equivoci, che sono poi gli stessi indotti classicamente dalla pop-psicologia, la quale, come già detto...finisce per de-responsabilizzare tutti. 

La Psichiatria forense avrebbe/ha un compito molto più nitido : quello di accertare se il reo abbia agito potendo scegliere  in quella consapevolezza su cui fondano il dolo e la colpa, o se invece abbia agito in stato di tale devastazione psichica (patologica, perchè se è autoindotta, come con le droghe, è un'aggravante) da non potersi ritenere consapevole di ciò che pure ha commesso (anche in modo efficace). 
E questo è profondamente giusto, come molto più in piccolo è giusto non trattare allo stesso modo due alunni che non hanno fatto i compiti...uno perchè è andato a bighellonare...e l'altro perchè si è davvero sentito male il pomeriggio prima.

E' poi vero che nelle attività difensive penali si tende a calcare la mano per far risultare patologie psic che non ci sono, al solo scopo di sfuggire alla pena, ma questo è già un diverso livello e discorso. 

Penso sia fondamentale muovere dalla comprensione che la malattia mentale esiste, sia pure con diversi gradi di gravità. 
E quando è vero che c'è...sarebbe criminale giudicare come se non ci fosse. 
Non dimenticherò mai una delle ultime interviste a Donato Bilancia (serial killer condannato a non so quanti ergastoli e morto in carcere) : in quell'intervista continuava a chiedere all'intervistatore "ma perchè l'ho fatto? io non so perchè lo facevo...perchè l'ho fatto?"... :-X

Certamente ci sono casi difficilissimi e anche molto mistificati per ragioni difensive dalle perizie di parte. 
Ma...nella maggioranza dei casi...a mio vedere...basterebbe alzare lo sguardo sulla vita e sulla visione della vita che il reo ha dimostrato di avere e perseguire in tempi non sospetti, per concludere SE un disturbo psichico sussista o meno. 
Come già detto per la madre infanticida nel post precedente : ma una che progetta di fare "una vita in vacanza" può essere sana di mente, se fa morire la figlia in quel modo? 
Sul versante opposto : ma può essere fuori di testa la "veggente" che in lucidissimo e coerentissimo programma molto manageriale concordato col marito...DI FATTO...riesce a svoltare alla grandissima rispetto a pregressi fallimenti e loro esiti, abusando della credulità popolare? 



 
#182
Citazione di: iano il 06 Maggio 2023, 01:27:17 AMCredo che se la tutela che le madri attuano sui figli fosse legata solo ad un ragionamento, forse ne io né tu saremmo qui a raccontarlo, perchè le nostre madri avranno avuto più di un buon motivo per farci fuori, ma non lo hanno fatto.
I miei erano solo esempi, ma mi sembra che stiamo uscendo dal tema. 
E' ovvio che la cura materna non sia legata solo ad un ragionamento (e presso nessuna cultura passata o presente), e nessuno ha mai sostenuto il contrario.

Il <ragionamento> che è parametro di <funzionalità psichica> , infatti, prescinde totalmente dalla valutazione sociale-giuridica-etica di questo o quel contesto (su cui interverrà eventualmente la giustizia) e guarda solo ed esclusivamente alla capacità soggettiva di programmare una condotta criminosa e di attuarla in modo finalisticamente coerente. 
Questo, per me, è un ridurre ai minimi termini quell'indagine psichiatrica che sarebbe preziosa ed insostituibile se, invece, guardasse alla visione globale (ragionata) che ha ispirato un crimine e alla razionalità di questa.
E proprio questa estrema riduzione dell'oggetto di indagine rischia di fornire aberrazioni interpretative alla giustizia. 
Cerco di spiegarmi, e possiamo restare sulle ipotesi di infanticidio o spaziare su qualunque altra ipotesi criminosa, chè il principio non cambia affatto. 
Prendo un caso di cronaca eclatante: quello della madre che ha fatto morire di fame-sete-stenti la figlioletta di un anno, lasciandola completamente sola in casa per una settimana e andare in vacanza con un suo ex. 
Se guardiamo la <razionalità> della sola condotta criminosa...questa è <perfetta> : è pacifico che se lasci chiuso un infante, senza acqua nè cibo, per una settimana e in un appartamento in cui in pieno agosto c'erano 40 gradi anche di notte...è sicuro che l'infante non possa sopravvivere a quella settimana.
Quindi: se guardi il <ragionamento> LIMITATAMENTE all'efficacia della condotta criminosa...è evidente che qui ci starebbe proprio tutta. 
Nel caso specifico la questione è anche "spianata" dalla madre infanticida che pare abbia traquillamente ammesso di aver tenuto questa condotta nella piena consapevolezza dell'esito...
Poi, però e invece, se ampli il quadro di indagine PSICO e vai ad esaminare il <ragionamento> della criminale, non puoi non realizzare che questo fosse un totale S-ragionamento, privo di ogni <funzionalità> basica! 
Senza alcun ricorso ai massimi sistemi : è aritmetico che se lasci morire tua figlia in questo modo (figlia che avresti potuto tranquillamente affidare ad altri già in famiglia, se proprio ti ingombrava) quella che vai a vivere sarà l'ultima vacanza della tua vita, giacchè al ritorno troverai la giustizia che farà il suo corso, mentre (soprattutto) non hai minimamente considerato neanche che il tuo umore alla partenza potrà non somigliare affatto al tuo umore fra tre mesi o tre anni, e potrai restare ad autodivorarti su quel che di IRRIMEDIABILE hai fatto, sulla pelle di un innocente. 
E mi sembra evidente che il <ragionamento> che l'ha guidata in quella maledetta settimana, per quanto perfettamente idoneo ad ottenere quel risultato, fosse minato in partenza dal proprio inserirsi in un quadro mentale...dissestato al punto da poterle far conseguire soltanto la incancellabile sua esclusione da ogni contesto sociale, laddove lo scopo finale soggettivo doveva invece  essere quello di "godersi la vita" ! 
Se guardi l'episodio, ripeto, il <ragionamento> è stato perfetto, tantè che ha conseguito il risultato. Anzi: è stato perseguito così <razionalmente> da farle dire, in quella settimana, credibilissime balle tanto a sua sorella quanto all'ex con cui viaggiava, quando chiedevano della bambina!
Poi alzi lo sguardo e come fai a non vedere che si dilegua ogni forma di <ragionamento funzionale> nella visione d'insieme della soggetta? 
#183
Citazione di: iano il 05 Maggio 2023, 22:53:54 PMSi potrebbe anche dire che i disturbi si evincono dalla disfunzionalità, ma questa disfunzionalità è sempre da riferire alla funzionalità sociale.
Purtroppo no (dal mio punto di vista).
Che il parametro sia la <funzionalità sociale> è (per me) il  più farlocco e abominevole EQUIVOCO generato e coltivato dalla pop-psicologia (socialmente pericolosa) che...guarda caso...da un lato è quella che si immola per il <diverso> facendone sempre e comunque una vittima di qualcosa o qualcuno fuori da lui/lei, e poi si ritrova con idee così balenghe da eleggere a <genio> qualunque idiota che ha solo una gran faccia di tolla (e infatti Arte e Musica, ma anche Letteratura...a cui pensando a questi dovrei togliere la maiuscola, ne abbondano OGGI come mai prima).

Ti porto un esempio personale verissimo, per cercare di visualizzare come la funzionalità su cui la Psichiatria si orienta (mentre ammetto di non avere particolare considerazione della psicologia) non sia affatto quella "sociale", bensì quella che si disvela A LIVELLO INDIVIDUALE tra le finalità del soggetto e la logica (o illogica) che lo stesso soggetto attua per conseguire il proprio scopo.

Uomo adulto, affascinante a tutto tondo come pochi, che riesce quasi "diabolicamente" a conquistare tutto quel che desidera e anche di più perchè affascina tutti (dove i tutti sono persone di spessore socio-culturale non indifferente).
Io godo della sua fiducia, ma presto mi rendo conto che molto "non torna" tra i suoi proclami (apparentemente sinceri) e la sua realtà interiore.
Senza presunzione: l'argomento mi interessava parecchio e comincio a rifletterci, anche studiando.
Arrivo ad una ipotesi molto verosimile che tengo per me, di disturbo borderline di personalità, ma ...grave e grave assai!
La diagnosi psichiatrica che seguirà dopo anni...in effetti quella è.
Ma...come Socrate...ero sempre in forte dubbio tra l'aver a che fare con un paraculo simplex (uno di quelli che pensano solo di essere più indddelligendi del prossimo suo..) piuttosto che con un clinicamente disturbato.
Venne un giorno drammatico (per me) , ed era quello in cui molte sue spregiudicatezze/azzardi da borderline era arrivati a fine corsa.
Quest'uomo aveva raggirato e truffato FIOR DI PROFESSIONISTI che lo stimavano e lo avrebbero difeso (o meglio : lo avevano GIA' difeso) a qualunque costo.
Le carte si erano ormai drammaticamente scoperte (erano assurte anche a cronaca locale).
Si reca ad un incontro informale in cui deve rendere il conto di quel che ha fatto.
Ne torna devastato e A ME dice al telefono, tra una parola e una pausa di tanti secondi, LETTERALE : "sono distrutto........... tutto mi potevo aspettare ma non che Tizio fosse di ghiaccio e non spendesse una parola per me..........lo consideravo u n amico vero................non ci posso credere.............sono sconvolto e distrutto.................".
Dall'altra parte del linea c'ero io, però.
Rimasi anch'io senza parole per qualche lunghissimo secondo.
Ero sconvolta, da lui, almeno quanto lui lo fosse dal mondo che aveva "scoperto".
So soltanto che dopo quei lunghissimi secondi di mio smarrimento TOTALE dissi "ehm...scusa...tu a Tizio hai sfilato dalla tasca tot mila euro; lui non lo sapeva (prima) e non lo avrebbe mai sospettato. Oggi, invece, sa che TU gli hai fatto questo, approfittando a piene mani della sua fiducia. Scusa...ma...senza parole sono io... Passati gli anta...te lo devo dire che l'Amicizia è un sentimento reciproco , e  oggi ti meravigli di un Tizio che di fiducia ti ha omaggiato a vita persa, mentre oggi SA che di quella hai approfittato per mettergliela in quel posto? Ma che azz di "Amicizia" ti dovrebbe dimostrare, dopo quella che gli hai dimostrato TU?"
Embè Iano...lo sai che questa domanda...lui ancora la deve capire? (Rimase sconvolto anche dalla mia risposta!).
E questo è un disturbato!

Ad abundantiam, e per tornare strettamente al tema. Io mi porto appresso una questione storica con la psichiatria forense, che aumenta le mie distanze dall'ottica di Socrate, e cioè : per la psichiatria forense la <funzionalità> è usualmente acclarata quando Tizio è stato perfettamente capace di pianificare un crimine e di eseguirlo.
Guarda il DETTAGLIO dell'episodio esiziale e culminante.
E INVECEnon tiene alcun conto della <funzionalità globale> dell'azione criminosa, la quale...nella stragrande maggioranza dei casi...non ha incluso alcuna valutazione - globale, appunto - del rapporto rischio/"beneficio" tra l'azione criminosa e le conseguenze che qualunque normodotato avrebbe considerato!
Vogliamo prendere qualunque caso di infanticidio?
Ci sono casi in cui la madre dell'infante è stata l'assassina e casi in cui è stata sodale con l'imbecille di turno che aveva al proprio fianco.
Me SE quella donna avesse avuto VISIONE GLOBALE del disastro ESISTENZIALE E IRRIMEDIABILE a cui si votava, e SE non ci fossero stati immensi limiti al solo considerarla...ma davvero possiamo pensare che quella madre avrebbe ucciso o lasciato uccidere il proprio figlio?

 

#184
In generale trovo che la psicologia (diversamente dalla psichiatria) sia molto "socialmente pericolosa" , e più che mai nella pseudo-divulgazione e diffusione pop. 
Socialmente pericolosa sulla stessa linea che dici tu, ma anche per molto meno di quel che dici tu e in maniera maledettamente più diffusa. 
Almeno se parliamo della psicologia dei decenni passati, perchè molto sta finalmente cambiando. 
Alludo al fatto che la pop-psicologia dei decenni passati (venduta come il pane in ogni sede per attraverso ogni canale divulgativo/informativo) è quella (di cui ero intrisa anch'io, con il mio <esistono vittime e non carnefici>) che ha tessuto la "pezza a colore" per qualunque fallimento o senso di fallimento individuale, spostandone la causa SEMPRE E SOLO al di fuori del "fallito": dall'ambiente alla famiglia, dall'educazione ricevuta ai presunti traumi subiti...anche per il fellone era sempre pronta la giustificante che spostava il baricentro della sua irresolutezza al di fuori di lui : il lui ipotetico non poteva essere responsabile di nulla, mai. Se era un fallito o si sentiva tale...si partiva alla ricerca del <responsabile> fuori di lui e di cui lui era vittima
E così è stata edificata la fabbrica del perfetto rammollito, di cui siamo full, fino al punto che se un'isola deserta si trovassero un europeo e un immigrato arrivato col barcone...l'unico dei due che potrebbe garantire la sopravvivenza ad entrambi (finchè non si stufasse) sarebbe l'immigrato del barcone... (l'europeo cercherebbe ancora il colpevole del perchè lui non sappia  ingegnarsi a pescare un pesce o accendere un fuoco) .

Ciò premesso...i disturbi psichiatrici esistono (come esiste il diabete o l'ipercoleresterolemia "maligna"). 
Restando su un classico della cronaca nero-giudiziaria : chi ha ucciso qualcuno (e magari l'unico sulla Terra che aveva Pietà per lui e lo aveva accolto) perchè "ha sentito le voci che glielo comandavano"...caro Socrate...potremo mica dire che abbia esercitato una qualche "scelta consapevole" ? No? 
#185
Attualità / Re: Droni sul Cremlino?
04 Maggio 2023, 23:37:01 PM
Citazione di: InVerno il 04 Maggio 2023, 14:34:26 PMè chiaro che nessuno di noi - e pochissimi nel mondo in realtà - hanno le informazioni necessarie per potersi chiudere a riccio nella proprie convizioni personali
Ecco, per quanto mi riguarda hai proprio fatto centro.  :)
Non partecipo usualmente a questo genere di discussioni proprio perchè do per scontato che le informazioni che potrei illudermi di conquistare non corrispondano, se non in percentuale risibile, alla realtà. 
Riesco a prenderci un minimo (ma proprio minimo) di passione quando ho la percezione che altri che ne possono sapere quanto me...parlino come se sapessero tutto. (Nessuna allusione al Forum o a qualunque Nick : è una posizione che mi deriva soprattutto dal vissuto reale.)

Nel caso specifico...potrebbe non meravigliarmi che (per dire) il drone fosse (persino) il giochino di uno strambo soggetto di qualunque nazionalità... 
Certo mi ha colpita che l'episodio sia stato immediatamente messo a frutto dal cremlino per <motivare> gli odierni accanimenti sulle città ucraine...

Citazione di: InVerno il 04 Maggio 2023, 14:34:26 PMRiguardo invece alla pista terrorismo interno, ho difficoltà ad individuare un cui prodest sia dal punto di vista simbolico che pratico, i metodi, l'obbiettivo, le tempistiche, i luoghi.. sembrano alieni a qualcosa che mi aspetterei dall'opposizione russa, salvo che questo non sia il primo atto di una nuova serie.
Non sono un'esperta e non ho mai finto di esserlo. 
Andando per logica, però, trovo che calare un drone sul cremlino potrebbe avere gran senso per qualunque russo che non sia filo-governativo. 
Dimostrare un "ti sono arrivato sul tetto" può avere tanti sensi , tutti dimostrativi. Talmente ovvi che neanche annoio nell'enumerarli. 
Ma sono del tutto complanare a chi - tra i commentatori di vario rango dell'informazione italiana - sostiene che 'sto drone potrebbe essere stato PARIMENTI voluto tanto dagli ucraini (anche se qui, ragionando, mi sfugge la motivazione logica) , quanto dai russi filogovernativi (per farsi vittime e giustificare nuovi eccidi) , quanto dai russi antigovernativi (quanto meno per dare un segno tangibile delle vulnerabilità di qualunque sistema, o anche - come già detto - per dar segno tangibile che...propaganda di qua e propaganda di là...la guerra può arrivare anche in casa di chi si nutre di disinformatia). 
#186
Citazione di: Freedom il 04 Maggio 2023, 18:23:48 PMsulle morti ed infortuni sul lavoro negli ultimi anni ne rileverai una crescita importante e costante. E non dovuta ad ignoranza ma alla necessità di essere sempre più competitivi.
Ma certamente c'entra anche la competitività. Poi c'entra anche (secondo me) che tecnologie sempre più complesse vengano fatte gestire da persone non adeguatamente formate. E poi il fatto che le normative pensionistiche costringano al lavoro persone che...indiscutibilmente...a 60 anni non hanno la stessa prontezza psico-fisica dei 30 anni. 
Non parlavo, infatti, di ignoranza nel senso di <poca istruzione>, bensì nel senso più ampio di forte lacunosità nella visione d'insieme. Per questo citavo (a pari merito col datore di lavoro) il lavoratore autonomo che mette a rischio la propria vita/incolumità nell'inseguire lavori che nascono costosi perchè richiedono costosi presidi di sicurezza e bramare di realizzarli "alla buona" per incassare la stessa cifra e avendo "lucrato" sui costi - mai sostenuti - di quei presidi. E' qualcosa di abominevole, e se ci fosse la visione d'insieme non si porrebbe neanche il problema! 
Ma come può venire in mente all'edile autonomo di avventurarsi su un tetto senza nessun presidio per (solo) lucrare anche il costo del cestello che non ha utilizzato? Ne va della sua vita!
E come può venire in mente al datore di lavoro di non mettere in massima sicurezza i propri dipendenti (sempre guardandola da un punto di vista addirittura egoistico) quando un incidente sul lavoro può rovinare la sua esitenza ed azienda, dopo aver rovinato la vita del malcapitato dipendente? 
(In questo momento sto pensando alla giovanissima operaia e mamma di Prato che perse la vita restando trinciata da una macchina tessile a cui era stata smontata la sponda di protezione. Pare fosse per "velocizzare". Cosa c'ha guadagnato, da questa "furbata", la titolare di quell'azienda che affronterà processi e sanzioni per i prossimi decenni, dopo l'aver sulla coscienza una vita giovanissima che non c'è più ?  :(
#187
Attualità / Re: Droni sul Cremlino?
04 Maggio 2023, 08:28:49 AM
Citazione di: InVerno il 04 Maggio 2023, 07:46:09 AMCertamente non era un tentativo di assassinare Putin, non ha alcun senso, Putin non è certamente lì e anche se ci fosse con un quantitativo di esplosivo del genere bisorrebbe anche sapere a che finestra si sta affacciando e quando.
Questo mi sembra basilare. 
Inoltre non vedo quali ipotetici vantaggi potrebbe portare all'Ucraina l'assassinio di Putin, che <motiverebbe> ogni più cruenta reazione russa, e soprattutto comporterebbe avvicendamenti al vertice con tanto di variabili strategiche che per gli ucraini sarebbero tutte da valutare ex novo. 

Citazione di: InVerno il 04 Maggio 2023, 07:46:09 AMil Cremlino ha confermato la notizia solo nel tardo pomeriggio dopo che se ne è parlato sui social network, sembrerebbe che avrebbero insabbiato se possibile.
E proprio questo mi rafforza nell'idea che possa essersi trattato di resistenza interna, che - in ossequio alla classica disinformatia - ha immediatamente visto il cremlino dichiararsi CERTO di autore e sue finalità (alquanto inverosimili nella realtà).
Fermo restando che da parte della resistenza russa il gesto avrebbe avuto la sua ottima valenza dimostrativa, anche nel semplice far visualizzare ai <fedelissimi da  disinformatia> che l'escalation può ben arrivare a colpirli in casa propria. 
#188
Citazione di: Aspirante Filosofo58 il 02 Maggio 2023, 09:00:36 AMQuando devi scegliere dove risparmiare, lo fai dove credi ti convenga e non, invece, dove sarebbe più etico o più logico farlo.
Ma io su questo concordo pienamente (e come sempre ci sarebbero da svolgere mille riflessioni). 
E infatti...mi piace sempre leggere Freedom, ma a volte, come nel post #3 di questo thread, non mi trovo.
Assemblo il tuo concetto di <convenienza> e quello di <interesse> espresso da Freedom e li proietto nel presente. 

Indipendentemente da ragioni etiche o solidaristiche (sempre più che stimabili)...in ordinamenti giuridici, come il nostro, in cui gli aspetti di sicurezza sono dettagliatamente normati...l'interesse e la comvenienza VERI sono nel rispettarli, quanto meno nella consapevolezza delle gravissime responsabilità LEGALI che deriverebbero dall'inosservanza! 
MA...c'è chi lo capisce (pochi) e chi no (tantissimi)...
E si tratta proprio di ignoranza, tant'è che la stessa illegalità fatalistica la trovi agita non solo dal piccolo imprenditore a spese dei suoi dipendenti (più o meno precari), ma anche dal lavoratore autonomo che rischia la propria pelle! Sai quanti ne ho visti di "imprenditori di se stessi" (in edilizia , nel mio caso) che puoi solo metterli alla porta quando realizzi che ti farebbero un lavoro <in altezza> senza avere alcuna abilitazione ai lavori in altezza e senza impiego di mezzi di sollevamento, per il miraggio di ricavarne lo stesso introito del lavoro A NORMA, e avendo "risparmiato" i costi dell'osservanza della norma, per così conseguire un maggior lucro? 

Quasi OT : personalmente non credo affatto che questo atteggiamento sia "figlio dei tempi" , quanto piuttosto di una natura umana che attraversa millenni e latitudini. Ricordo sempre, a tal proposito e senza andare troppo lontano, che...anche in epoca nazista c'era chi rischiava la propria vita per salvare Ebrei, e c'era chi faceva quattrini e carriera facendo la spia ai nazisti per farli catturare. 
#189
Citazione di: Aspirante Filosofo58 il 01 Maggio 2023, 17:26:26 PMun po' tutti ci indigniamo quando apprendiamo di una morte sul lavoro, però, a ben guardare, che senso ha chiedere che le aziende spendano tempo e denaro per aumentare le misure di sicurezza, per diminuire i rischi sul lavoro, se poi, quando si tratta di acquistare un prodotto qualsiasi, il cliente "tipo", anziché privilegiare la qualità dei prodotti, dà più importanza ai prezzi bassi? Con quale diritto pretendiamo che altri spendano il giusto, mentre a noi interessa unicamente spendere poco? 

Cosa ne pensate? 
A me non sembra istituibile un raffronto nei termini proposti. 
Intanto perchè negli acquisti parliamo di prodotti e nel lavoro parliamo di vite umane. 
Poi perchè nell'acquisto di un prodotto si effettua una scelta in proprio, mentre nella sicurezza sul lavoro si subiscono le scelte altrui. 
Da ultimo...nemmeno mi risulta che la scelta media negli acquisti sia guidata unicamente dallo spendere poco. 
#190
Citazione di: Eutidemo il 01 Maggio 2023, 06:59:09 AMChiara aveva probabilmente scoperto che Alberto deteneva del "materiale parapedopornografico legale", non avendo così commesso nessun reato, ma confermandole, in tal modo, le sue tendenze "pedofile".
Da una puntata di <Chi l'ha visto?> ricordo che proprio nella cartella fotografica del loro viaggio a Londra erano contenute molte foto di piedi femminili effettivamente da lui scattate durante quel viaggio e che attestavano anche questa parafilìa feticista.
Anche questa non è reato, ma...dal punto di vista di una fidanzata che ne era ignara...è come subire una vera coltellata alle spalle. 
Direi che la scoperta di entrambe le parafilìe (da lui taciute e vissute come propria cosa segreta) possano più che comprensibilmente aver sortito, nella ragazza colta e innamorata, effetti molto più dirompenti rispetto ad un tradimento fisico (per l'ovvia ragione che con esse non celi alla partner un "fatto" della tua vita, bensì celi aspetti della tua sessualità).

Citazione di: Eutidemo il 01 Maggio 2023, 06:12:00 AMCiao Socrate78 :)
Se non ce lo rivela lui, non credo che sapremo mai quando Stasi si è accorto della violazione del suo computer!
Non ricordo che siano mai stati chiariti i dettagli di quella notte prima dell'assassinio, ma troverei molto probabile che la violazione possa averla dichiarata la stessa Chiara, al ritorno di Alberto dalla sortita per chiudere qualcosa a casa propria in seguito all'acquazzone improvviso. 
Intendo dire che l'orrore, per una brava ragazza, di scoprire che il "bravo ragazzo" che ama e che sarà suo marito è invece un laido sconosciuto...è mica roba da poco! 
Per me è possibilissimo che Stasi abbia trovato una Chiara tarasfigurata già al suo ritorno serale in casa Poggi (o almeno: al posto di Chiara sarebbe stata questa la mia reazione alle conturbanti consapevolezze, e non avrei visto ragione di "riflettere ancora": su cosa?). 
Mi sembra quindi più che possibile (tornando strettamente al movente) che il fatidico "tra noi è finita!" possa essere  stato pronunciato da Chiara già la sera prima, cogliendo Stasi del tutto impreparato. 
E questo si concilia molto bene con l'assassinio compiuto tra le nove e le nove e trenta del mattino successivo: dopo notte probabilmente insonne per entrambi...lui va di prima mattina a cercare di governare la pratica, e realizzando che non residua alcuna possibilità di gestirla in bonis...la svolta come da cronaca e prima che lei abbia la possibilità di confidarsi con chicchessia. 
Aggiungerei che l'algido self control (formale) di Stasi autorizzerebbe anche l'ipotesi della premeditazione... (e d'altra parte l'arma del delitto, che pare fosse un martello, non è mai stata ritrovata, potendo ragionevolmente escludersi che un martello si potesse trovare a portata di mano sul piano di un mobile di casa Poggi).
#191
Citazione di: Socrate78 il 30 Aprile 2023, 17:31:28 PMa me sembra che moltissime coppie scelgono sempre di più la strada del rifiuto dopo la fase dell'innamoramento e quindi ritengo che quasi tutti riescono a innamorarsi, ma pochi riescano ad AMARE, cioè a volere veramente il bene del partner indipendentemente dalle sensazioni positive che riceverebbero dal loro agire. Non trovate che sia così?
Trovo che i fatti/esiti siano quelli che riassumi, ma che sulle ragioni ci potrebbe essere molto da riflettere. 

Cercando di procedere in modo ordinato, pur non essendo una fan di Alberoni, condivido il suo concetto di innamoramento, espresso nel suo testo "Innamoramento e amore". 
Il concetto lo trovi ben riassunto in questa pagina della Wiki : https://it.wikipedia.org/wiki/Innamoramento_e_amore  . 

La teoria proseguirebbe col concetto che l'amore sia l'evoluzione matura del connubio generato dall'esaltazione dell'innamoramento, nel profondo accoglimento dell'altro...e qui cominciano guai seri...
#192
Attualità / Re: Ontologia e disastri umanitari.
30 Aprile 2023, 16:55:10 PM
Citazione di: InVerno il 30 Aprile 2023, 15:37:27 PMuna più ampia discussione sia possibile a livello sociologico e antropologico, salvaguardando la vita e la dignità dei singoli che andrebbero trattati (dice "un saggio") non diversamente da come vorremmo essere trattati noi, ma questo non dovrebbe offuscare la capacità di fare critica sociale e culturale, invece nell'identificazione tribale, colpirne uno è colpirne cento e viceversa, più siamo meglio è, perchè più mazze = più mazzate... e il dialogo bye bye.
Del tutto concorde sul principio, trovo che l'identificazione tribale rischi di materializzarsi ogniqualvolta si approcci ad un tema (quale che sia) sulla base di pregiudiziali ideologiche, dove peraltro metterei proprio tra virgolette lo "ideologiche", posto che non di rado, nei dibattiti pubblici come in quelli privati, sembra di assistere a rappresentazioni teatrali ispirate alla sempre geniale "destra-sinistra" di Gaber.
Con l'aggravante paradossale di una politica che...mentre è diventata <occasionale> e persino fieramente anti-ideologica (!) sui problemi SOCIALI che ad essa competerebbero...riesce a <tesserare> appropriandosi al volo e picchettando temi che mai potranno essere socialmente e quindi polticamente gestiti, se ci si limita ad etichettarli col proprio logo prima di averli studiati e compresi.
#193
Attualità / Re: Ontologia e disastri umanitari.
30 Aprile 2023, 12:30:54 PM
Citazione di: Jacopus il 30 Aprile 2023, 11:26:54 AMcosa è più giusto fare? Questo è il compito della filosofia. Curare la pecorella smarrita per farla tornare nei ranghi? Disinteressarsi ed invitarla ad andare in Turchia e farsi operare privatamente?
Vedo (senza tante difficoltà) una terza via : quella di rendersi conto che il tema sia molto più complesso dell'opzione bianco/nero (consapevolezza  che al Filosofo dovrebbe risultare di default), e che socraticamente sia molto più Filosofico il "so di non sapere" piuttosto che l'illudersi di "sapere" sempre tutto e averne per corollario "La Soluzione" . 

Io torno sempre sul concreto: ti risulta che i patimenti legati al tema gender non si esauriscano nell'avere la possibilità di assecondare i mutamenti? Ti risulta che la ossessivizzazione su <sessualità e propria desiderabilità> precedano, accompagnino e seguano le evoluzioni gender comportando (ad esempio) tassi di impulsi suicidiari del tutto inconsueti, anche in chi ha pienaamente realizzato tutti mutamenti, non appena si avverte il declino del proprio sex-appeal inseguito per una vita intera in modo monopolizzante? 
Ecco: a me risulta. 
Ed è quanto basta per non illudermi che il problema gender NON sia affatto nelle "insegne", comunque conquistate; ma soprattutto è quanto basta che (a fronte del numero dei suicidi) possa far testo il/la transgender intervistati nel pieno della relazione che oggi li appaga e che domani (come tutte le relazioni) ...chissà?... 

Tradotto semplice : io non ho "soluzioni", ma dubito molto seriamente che esse siano nel pensare che l'umano possa rigovernare quel che vuole, soprattutto quando di un tema sceglie di vedere la punta dell'iceberg. 



#194
Citazione di: Eutidemo il 30 Aprile 2023, 09:24:02 AMIn questo "thread" non intendo esaminare tutti i numerosi e complessi aspetti della vicenda, ma soltanto quello relativo al "possibile" movente dell'omicidio di Chiara Poggi, il quale sembra che consistesse nel fatto che lei si era "accorta" che il fidanzato era un "pedofilo"; e Albero Stasi l'avrebbe uccisa perchè, a sua volta, "si era accorto che lei se ne era accorta", e non voleva rischiare che lei andasse a raccontarlo il giro.
Condividendo ogni virgola della tua ricognizione, il movente che hai ipotizzato mi sembra molto più che sufficiente. 
Il contesto piccolo-borghese in cui si determina l'omicidio ha peso e portanza assolutamente non ignorabili. 
Ragazzi di famiglie "perbene", perfettamente incanalati in un "futuro perbene e di sempre maggior successo" (non a caso entrambi bocconiani), ufficialmente fidanzati e con "matrimonio perbene" nel loro futuro prossimo...ma vuoi mettere quali incubi insostenibili abbia procurato a lui la sola idea di una rottura della relazione che lei...prima o poi...avrebbe dovuto motivare almeno con gli intimi (quanto meno per non sembrare pazza) con un "ho chiuso perchè di Alberto ho scoperto aspetti che mi hanno sconvolta" ? 
#195
Attualità / Re: Ontologia e disastri umanitari.
30 Aprile 2023, 10:53:23 AM
Citazione di: Jacopus il 29 Aprile 2023, 17:22:07 PMcredo che le difficoltà nel comprendersi nascano da una diversa concezione della natura. Da un lato vi è chi crede nella natura come un processo/struttura/entità perfetta con leggi che dovrebbero essere rispecchiate nelle leggi delle società umane. Dall'altro chi ritiene la natura come un lavoro artigianale, che si arrangia con quello che ha a mandare avanti la baracca. Le prove che la realtà sia questa sono ormai molte, almeno per quanto riguarda la natura della biologia

Citazione di: Jacopus il 29 Aprile 2023, 17:22:07 PMMa anche se la natura fosse un giardino incantato da cui prendere esempio, sarebbe ormai ora di considerare l'umanità qualcosa che sta con un piede nella natura e nell'altro nella cultura (o tecnica), cosa che ha avuto notevoli conseguenze oltre che sul piano pratico anche su quello filosofico come su quello del rispetto delle più diverse manifestazioni dell'essere umano. Voler imbrigliare quest'ultimo in supposte regole naturali di solito ha degli scopi o autoritari o fatalistici

Personalmente non vedo la scissione e contrapposizione di visuali, riguardo alla natura, di cui parli.
E ciò malgrado sia frequente imbattersi nella qualifica di "contro-natura" (che allerta sempre anche me*). 

Vedo una natura che indiscutibilmente ha le proprie leggi, e vedo l'umano che, con l'intelligenza (e presunzione) che lo caratterizza, riesce a "correggere"* alcuni effetti della natura, proprio perchè ne ha comprese alcune leggi, ma non certo perchè abbia potuto istituire leggi diverse e superiori rispetto a quelle di natura. 
In questo processo la stessa intelligenza  pone all'umano anche il problema ontologico ed etico, e qui torno ai due asterischi : "correggere" (usando le leggi note di natura) nel senso di guarire il tumore pediatrico...tranquillizza e non crea alcun problema sovrastrutturale degno di nota, e nessuno penserebbe che sia "contronatura". Altre prassi però, che hanno la stessa genesi e finalismo, ne creano eccome : basti pensare all'accanimento terapeutico che consente di mantenere artificialmente in vita (anche per decenni) persone che per età o accidenti vari sono del tutto defedate e magari desiderose LORO solo di trovare requie nella morte, se e quando recuperano ATTIMI di contatto con la realtà. e in questi casi, a mio vedere, il problema etico del "contronatura" si pone, eccome! 

Tornando più strettamente al tema gender : non ho letto il testo di Vattimo, nè ho in programma di leggerlo. 
Credo corretto confessare che il problema non mi ha mai riguardato da una distanza prossima al punto da attivarmi per farmene un'idea che meriti di definirsi tale. 
Molto ha contribuito, in questo mio non-iter, il constatare che - con estrema disinvoltura politacally orientata - il tema passa nei DSM dall'essere <patologia psichiatrica> al...non esserlo più...

Vorrà dire che l'umano ha compreso di più, o vorrà dire (soltanto) che "legittimare" autoritativamente una postura risponda in primis alle esigenze di un umano che si illude di poter governare tutto, con corredo di istanze (anche lobbistiche) di chi è prontissimo a capitalizzare questo mercato? 

Chiunque abbia frequentazione con persone che patiscono identità di genere SA, e non può non sapere, che il Problema ha connotazioni molto più pervasive del "solo" voler vivere LE INSEGNE del genere opposto a quello con cui si nacque. E l'aspetto più facilmente riscontrabile  è in una qualche forma di ossesivizzazione sulla sessualità  e sulla sua performanza. Ne derivano crolli psicologici letteralmente letali (qualcuno giustamente ricordava gli impulsi suicidiari che tornano anche in chi ha pienamente soddisfatto il proprio mutamento, e che tornano quando - in età ancora godibilissime - semplicemente...non si ha più lo stesso sex appeal, per l'umana "ragione" che un 20enne attira più di un 50enne). 

E...io che plaudo all'ingegno umano nel'APPRENDERE le leggi natura e suo saperle gestire per guarire un bambino da una malattia potenzialmente mortale...ho TANTE perplessità circa molti altri applicativi dello stesso ingegno umano, che mi suonano come delirio, persino anti-etico, di onnipotenza. 

Concludo con una domanda nello stile concreto terra-terra di chi non intende vivere nell'iperuranio: se avessi un adolescente che vuole volare come un'aquila, e che si danna l'esistenza per questo, troveresti più etico impiantargli una protesi alata per farlo volare...o - invece - soccorrerlo nel prendere consapevolezza che l'umano non è abilitato al volo dell'aquila ?