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Messaggi - Alexander

#181
Tematiche Spirituali / Re:Etica nel regno animale
24 Dicembre 2021, 10:09:07 AM
Buona vigilia Ricercatore


cit.si è vero. essere "arrivati" a tenere in mano la Verità significa essere morti (spiritualmente/psicologicamente).

E perché mai? Se la "verità" fosse qualcosa di vivo, di dinamico, di creativo sarebbe forse il contrario. Sarebbe come avere un booster, una possibilità di vedere la famosa realtà con occhi diversi, nuovi. Sarebbe fantastico! :)
Saremmo morti se pensassimo invece che la "verità" è solo una formula verbale, o una teoria del tutto, un esperimento riuscito, qualcosa di efficace.
#182
Attualità / Chi è il più contagioso?
22 Dicembre 2021, 19:44:05 PM
Gira e rigira, siamo quasi allo stesso punto dell'anno scorso. in alcune nazioni sono già scattati divieti, coprifuoco, feste annullate, mascherine obbligatorie, ecc. E' incredibile che un piccolo virus , da due anni, tenga in scacco l'umanità, la fa "impazzire" e correre come non mai.Nulla è più come prima. Solo di covid si parla ancora sui media, sui social, sulle tv, al bar. Le masse si sono divise in buoni e cattivi: i si-vax sono buoni, altruisti e pieni d'amore per il prossimo, i no-vax sono cattivi, egoisti e indifferenti verso la società. Sicuramente non si tornerà mai più alla vita di prima, quella che definiamo come "normale". Le cicatrici profonde probabilmente resteranno nella società anche quando il coronavirus sarà endemico e più leggero per le strutture sanitarie. Quanto tempo ci vorrà per tornare a fidarsi di dare la mano o abbracciare qualcuno? Se ci si tornerà. Dubito che sarà facile. E poi, sarà una medicalizzazione perenne della società? Con continui richiami vaccinali, a breve distanza l'uno dall'altro? Per quanto tempo. Per anni? Per sempre? Che Natale pesante. Stasera c'era anche poca gente in piazza.Fa molto freddo e c'è la nebbia.
#183
Attualità / Chi è il più contagioso?
22 Dicembre 2021, 13:39:41 PM
Buongiorno Eutidemo


Un dubbio mi assale: contagia di più un no-vax con mascherina o un si-vax senza ? Un no-vax con mascherina o un si-vax con mascherina ,ma dopo 6 mesi all'inoculazione della dose di siero? Insomma ci possono essere un'infinità di variabili. La statistica non dice tutto.
Un'altra cosa è certa: ci sono più contagi adesso che l'anno scorso con vaccinazione 0%.  E siccome i no-vax sono circa il 10% della popolazione... :-\
C'è da dire che , oltre al virus, evapora velocemente anche la protezione data dai vaccini (J&J si parla che comincia a scendere di brutto già dopo soli due mesi).
In Israele si stanno preparando per la quarta dose (in un solo anno circa).
#184
Tematiche Spirituali / Etica nel regno animale
17 Dicembre 2021, 17:47:06 PM
Buona sera a tutti


Beh! Se volete fare come i leoni maschi, per esempio, che divorano i cuccioli per mandare in estro le femmine e così accoppiarsi di nuovo con loro, accomodatevi. Per il leone è una pratica molto godereccia e naturale. Io preferisco ancora ."Fatti non foste per viver come bruti...ecc."-Sono felici i leoni ? E chi lo sa? Non fantastichiamo e proiettiamo troppo...
#185
Tematiche Filosofiche / La scommessa di Pascal
12 Dicembre 2021, 18:01:23 PM
Penso che siamo tutti d'accordo che, se il Dio della concezione cristiana, non esiste, sia che ci si creda che non ci si creda, alla morte il risultato non cambia.Nessuno infatti potrà vantarsi con l'"avevo ragione". Nè si potrà ovviamente rimpiangere alcunché di come si è vissuto, né goderne. Se viceversa il Dio della concezione cristiana esiste, colui che ha speso la vita credendo in Lui  e soprattutto nel rapporto d'amore con Lui, ne potrà gioire; viceversa colui che non ha creduto, spendendo la sua vita come se Lui non esistesse, rimpiangerà amaramente la scelta sbagliata.Questo in estrema sintesi perché l'eventuale "giudizio" sarà su quanto si è amato e non si quanto si è creduto, magari ipocritamente. Ma questa eventualmente sarebbe la parte che spetta a Dio. La scommessa pascaliana tocca anche questo punto. Infatti nulla si può rimpiangere (dopo la morte) se Dio non esiste, mentre tutto si ha da perdere se eventualmente esiste. Infatti le "gioie" terrene non durano e quasi sempre il loro ricordo si spegne già nella vecchiaia, prima della fine. Così di tutto quel che hai goduto spesso nulla rimane lo stesso. Conviene puntare sul piatto grosso? Io non lo so: non gioco mai  :D
#186
Tematiche Filosofiche / La scommessa di Pascal
12 Dicembre 2021, 10:04:10 AM
Buona domenica a tutti


Premesso che mi lascia molto perplesso il tentativo di coniugare la matematica con la spiritualità, mi sembra che la scommessa si basi sull'idea di bene finito contrapposto a bene infinito. Pascal parte dall'affermazione della superiorità del bene infinito che è possibile ottenere solo credendo, rispetto al bene finito che possiamo ottenere godendo della vita. Il bene infinito è per Pascal così superiore al bene finito che vale la pena rinunciare in parte a questo per ottenere quello. E vediamo che per Pascal  la rinuncia al finito non è drammatica in quanto è bene insoddisfacente, effimero, non capace di darci vera gioia, se non momentanea, in ultima analisi sacrificabile nella scommessa, per puntare a quello infinito. Trovo in questo una sottovalutazione della forza del desiderio, contro il quale Pascal oppone "l'abitudine a frequentare" un'idea, in maniera ipocrita, per convincersi e fare propria l'idea stessa. Si potrebbe anche passare una vita goduriosa e poi, in vecchiaia, "convertirsi" e scommettere sull'esistenza di Dio. Molti lo fanno, man mano che i piaceri della vita diventano via via in numero minore rispetto ai dispiaceri. Sembra, per esempio, che anche Sciascia abbia optato per questa prospettiva, almeno molti lo pensano.Sarà sufficiente? Direi di no. E cito proprio il vangelo (perché è della prospettiva cristiana che Pascal parla):Mt 7,21-29: "Non chiunque mi dice: "Signore, Signore", entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli" Se uno mi ama, osserverà la mia parola, dice il Signore, e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui. Qui Gesù intende già in questa vita, non nell'eventuale futura. Non è la fede in sé che salva, ma le opere, che però devono essere fatte nell'amore, perché Dio è comunione d'amore.
#187
Tematiche Filosofiche / La scommessa di Pascal
11 Dicembre 2021, 21:29:34 PM

Schema sintetico della scommessa pascaliana:
° Dio esiste ed io ci ho creduto: +1 (ho guadagnato)
°Dio non esiste ed io ci ho creduto: 0 (non ho perso né guadagnato)
°Dio esiste ed io non ci ho creduto : -1 (ho perso)
°Dio non esiste ed io non ci ho creduto: 0 (non ho perso né guadagnato)


Quindi, secondo lo schema, risulta conveniente credere ( +1 e 0 di chi ci ha creduto contro -1 e 0 di chi invece non ci ha creduto).


Risulta conveniente credere anche rispetto all'indifferente:
° Dio esiste e ne sono indifferente: 0
°Dio non esiste e ne sono indifferente: 0
#188
Buongiorno a tutti


Ma perché poi l'"Uomo saggio e innocente" dovrebbe essere preferibile all'attuale o all'uomo del passato? Non c'è alcuna motivazione. Infatti non è dimostrabile che saggezza e innocenza aumentino la piacevolezza della vita, che in sostanza è ciò che cercava N. L'uomo attuale comprende infinitamente più dell'uomo del passato, ma è più felice? Non troviamo in N. la stessa non-accettazione dell'esistenza "così com'è" quando si sogna una trasformazione che renda "più uomo" l'uomo? Il concetto di evoluzione come continuo miglioramento è tipicamente tardo ottocentesca, ma l'attualità sembra dirci altro al riguardo.
#189
Buona settimana a tutti


Von der Leyen, Draghi, Biden, Xi Jinping, Papa Bergoglio, Putin, il Dalai Lama, Maduro, Narendra Modhi, ecc. tengono in piedi "Regni" da cui ogni uomo sano di mente spera di essere "salvato". Ecco, viene uno che parla di un Regno dei Cieli che è vicino. Il suo era un grido che doveva svegliare e dare speranza. Giustamente viene ammazzato. Ammazzato due volte per giunta: la prima sulla Croce, la seconda dai suoi stessi "fedeli".
#190
Tematiche Filosofiche / Sostanza dell'essere
02 Dicembre 2021, 01:12:20 AM

Noi riconosciamo una persona attraverso le sue sembianze. In particolar modo le sembianze del volto. E' il suo aspetto che gli conferisce un'identità. L'aspetto cambia continuamente nel corso della vita ed è difficile riconoscere nel volto del vecchio le sembianza del bambino che era, a meno che non lo abbiamo frequentato spesso nell'arco della vita. E' così anche per un animale, una pianta o un oggetto qualsiasi. Poi c'è la sensazione di aver già conosciuto una persona. Questa la percepiamo a volte anche senza ricordare le sembianze di una persona.Forse c'è qualcosa che ce lo ricorda: un gesto , un movimento particolare e caratteristico, una voce,ecc. Moltissimi aspetti rendono unica una persona, a volte sono quasi impercettibili, ma ci sono. Le cellule nascono e muoiono, ma molte caratteristiche esteriori non mutano sostanzialmente all'apparenza, così che noi, in presenza di una data persona be conosciuta, abbiamo la netta sensazione che è proprio quella e non altra.
Così un grande abete che ammiravamo nel bosco lo riconosciamo anche se caduto e parzialmente sommerso dalla vegetazione. E ammiriamo la maestosità della sua morte, forse con tristezza.
#191
Per Iano e tutti


Ma Dio è anche il dio del divenire. Il divenire non si oppone a Dio, essendo creato in continuazione. Non penso nemmeno alla "vendemmia" come una specie di ritorno all'Eden, essendo un compimento di tutte le cose. La vigna è ovviamente una metafora dell'esistenza NELLA storia del credente, che presta la sua opera per la costruzione del Regno. Dio non crea per necessità o desiderio, cosa che implicherebbe una mancanza in lui, ma crea perché creare è essenzialmente la sua natura. Non c'è uno scopo nel creare, che implicherebbe sempre un desiderio di evitare qualche cosa e di ottenerne un'altra, cioè una limitazione e una imperfezione e neppure, come sostengono alcune scuole teistiche, al "gioco divino" che significherebbe una specie di noia o insoddisfazione. Nemmeno si può affermare che crea per mostrare la sua onnipotenza: questa ostentazione cosa potrebbe aggiungere alla sua gloria? Invece l'"impulso" alla creazione costituisce la sua propria essenziale natura. In "Apocalisse" c'è questa intuizione in Giovanni che gli fa scrivere: "Ecco, io faccio nuove tutte le cose". Quindi è al contrario di quella fissità che paventi. E' piuttosto un eterno creare "cose nuove". E' il dio della novità, si potrebbe dire. Se tutte le cose sono nuove in Dio, è nuovo anche l'uomo, chiamato cioè continuamente a rinnovarsi. Nel suo rinnovarsi in Dio l'uomo dovrebbe rinnovare anche la storia. Naturalmente rinnovarsi in Dio, significa rinnovarsi nell'amore, perché creare è anche un atto d'amore.
#192
Buondì a tutti


Riprendo una riflessione apparsa in alcuni post che sostiene: se ci fosse un unico significato, certo ed evidente, della storia umana questa finirebbe per perdere il suo appeal. Tanti significati/sensi soggettivi invece l'arricchiscono, la rendono imprevedibile. Ognuno di noi può cercare il SUO senso all'interno di questa vanità oggettiva di significato. Potremmo quasi dire che i lavoratori dell'ipotetica vigna troverebbero maggior piacere sapendo che non lavorano in vista della vendemmia, ma per il proprio piacere personale , con nessun altro obiettivo se non quello di "realizzarsi" in quello che stanno facendo. All'apparenza sembrerebbe quasi un vantaggio. Consideriamo però la visione opposta:se i lavoratori della vigna del padrone lavorano in vista della vendemmia, la loro fatica non è vana, in quanto finalizzata al raggiungimento di un risultato.  Naturalmente la vendemmia non potrà essere un evento freddo, anonimo, puramente "tecnico", ma invece dovrà essere una FESTA. In ogni caso qualcosa di "buono". In Genesi appare l'idea del sabato, cioè del momento in cui ci si ferma  e si vede che le cose fatte sono buone, e si GIOISCE di questo . Così il lavoratore che partecipa alla festa della vendemmia realizza che la sua fatica è stata buona, benfatta (BENE fatta-costituita di bene).Il faticare dell'individuo NELLA storia, nel suo svolgersi, non sarà più in balìa di un umore soggettivo, di un'incertezza di senso, di un sentirsi abbandonati in una vigna priva di padrone, costantemente in lotta con infestanti e uccelli ladri, senza che mai possa vedersi una fine a questa lotta, senza l'evento finale, l'epilogo dela storia:la vendemmia. Se però c'è un padrone/Autore che dà un significato a questa fatica, seppure strano, dal comportamento apparentemente incomprensibile, che fa arrabbiare i lavoratori, che si sentono ingiustamente presi in giro, la fatica stessa diviene fonte di gioia. La fatica acquista un senso. Il significato di una cosa non può stare nella cosa stessa. Il significato della fatica di vivere non può dimorare nella vita stessa, che è solo condizione. La vigna da sola non può fornire un senso , in mancanza della vendemmia finale. La storia umana, in mancanza di una "vendemmia" come gioioso epilogo, mi appare quindi proprio come quella vigna sterile, che non produrrà mai, in definitiva, un SABATO.
#193
Attualità / Re:Quanto dura la copertura vaccinale?
23 Novembre 2021, 08:59:51 AM
Buongiorno Eutidemo


Le cose si scoprono cammin facendo, si direbbe. E' impressionante come crolla la protezione di J&J dopo pochissimo tempo( sembra anche quella di AZ). In questo caso probabilmente si fa fatica a considerarlo un vaccino nel senso pieno del termine. Sono gli effetti di averlo immesso in commercio precipitosamente? Altrimenti si sarebbe dovuto verificare nei gruppi di studio questo crollo della protezione, presumo. Il tempo è sempre galantuomo, dicono. L'evidenza sta rivelando una deludente durata nel complesso di tutti i vaccini. Ecco quindi l'affannosa corsa alla terza dose e poi , quasi sicuramente, alla quarta, tra 5 mesi. Adesso è in via di approvazione il vaccino della Novavax, che non è a mRna, ma a base proteica, se non ho capito male. Praticamente utilizza anche un adiuvante, la saponina (?), per stimolare la risposta immunitaria. Si tratta di una tecnica più sperimentata di quelli a mRna, già in uso da circa 30anni nei vaccini contro l'epatite B e il Papilloma Virus. Nei trial di ricerca ha rivelato un minore numero di effetti collaterali. E' più tollerabile nel complesso di quelli a mRna ( che soprattutto nel sesso femminile danno spesso, seppur passeggeri, parecchi disturbi, anche pesanti). Almeno così ho letto. Speriamo anche che abbia una maggiore durata. Sembrerebbe di sì.
#194
Buongiorno a tutti



La storia umana è fatta di tante  storie, però il sentimento della vanità di essa non riguarda la singola storia, ma l'insieme. Come osservando un formicaio scosso vediamo le singole formiche agitarsi e correre, chi di qua chi di là, chi sopra chi sotto, chi all'interno chi all'esterno, ecc. così le innumerevoli storie umane, scosse dalla necessità e dal desiderio, s'intrecciano fra loro. C'è chi avanza e chi indietreggia, chi spinge per il cambiamento e chi tenta di resistergli, chi sale sulla testa dell'altro e chi si sottomette, e su tutto questo agitarsi si posa lo sguardo estetico del poeta, dell'uomo riflessivo, che viene preso , fermo in quell'istante, da una specie di senso di vuoto che si prova a volte dopo aver bevuto un po' troppo e aver ballato con una stupenda fanciulla, che però osservata attentamente si rivela essere la morte. Non è un sentimento che persiste, è un attimo fuggevole, così che anche l'esteta della vita poi  si trova nuovamente travolto da essa, spinto via dalla corrente della necessità e del desiderio, quasi confortato dall'esserne travolto. Se infatti , osservando il singolo evento, sembra di scorgerne il senso, di comprendere il significato, ecco che invece l'insieme è come una voragine dove le vicende umane precipitano. Per un attimo resistono ancora delle vestigia, poi spariscono anch'esse.
Forse questo sentimento è al confine del sacro, forse è già dentro al sacro. A volte una conversione nasce proprio da questa specie di spaesamento che si prova nell'osservare la vanità dell'insieme. E' uno sguardo trascendente sulla storia? Che trascende cioè il contingente, il significato relativo, o è solo l'ennesimo desiderio? Eppure c'è e mi azzardo a dire che basta "fermarsi" veramente, smettere di ballare continuamente, e questo sentimento appare a tutti, è là. Però è vero che non tutti sanno smettere per un attimo di danzare.  E' raro vedere una formica che, seppure scossa, se ne resti immobile, mentre attorno tutte le altre impazziscono.
#195
Buona domenica a tutti


Sembrerebbe così che, alla fine della discussione, siamo tornati al punto iniziale, e cioè che è proprio così la storia umana: priva di significato.  Abbiamo diversi sensi da dare soggettivamente alla vita o ad un particolare evento della vicenda umana, ma non un senso "oggettivo". Si vorrebbe anche che l'uomo alla fine "sopprimesse" in sé questo sentimento, che direi quasi estetico nella sua purezza, di volerne trovare una chiave di lettura. Accettare che il secchio è vuoto e trovare pace in questa vacuità di senso. Ci sarebbe da chiedersi se la ricerca di un senso della storia, sia un deposito culturale o una necessità naturale dell'uomo. Io propendo per la seconda ipotesi. Tra l'altro se cerchiamo di non trovare un senso esplicito al corso degli eventi, gli eventi stessi ci impongono un senso implicito, come stiamo vedendo in questi due ultimi anni. Mai come ora si è parlato, per esempio, di "senso civico" da rispettare, di responsabilità sociale. E così stiamo già iniziando a riempire il famoso secchio vuoto di contenuti imposti culturalmente. Ma possiamo trovare un'infinità di sensi che si tenta di imporci, con lo sfondo del film della storia intesa come " progresso dell'umanità". Pensiamo a tutta la narrazione catastrofista green. L'urgenza di "salvare" l'umanità. La "lotta eroica" contro un patogeno che riempie di orgoglio,ecc. Sono tutti significati soggettivi, non importa quanto condivisi, che s'impongono come oggettivi. Una lettura teologica laica, si potrebbe quasi dire.  In fondo c'è sempre un vitello d'oro da adorare. Si può arrivare ad adorare anche il secchio vuoto, e vederlo dorato.