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Messaggi - Jacopus

#181
Conciliare le proprie ragioni con le ragioni della forza? Puoi spiegarti meglio per cortesia?
#182
Scienza e Tecnologia / Re: Homo sapiens è un animale
10 Febbraio 2025, 00:20:14 AM
Citazione di: Il_Dubbio il 09 Febbraio 2025, 23:59:54 PMSi ma tu dimentichi il ragionamento da cui sei partito. Tu hai detto che l'uomo è un animale. Per cui tu da un animale cosa ti aspetti?  :D

Vuoi che questo animale sia responsabile, che non sfrutti l'ambiente non manipoli la natura. Addirittura pensi che tutti i nostri simili siano nostri fratelli. Troppo,secondo me, aspettarsi tutte queste cose da un animale  O:-)
Non attribuisco un giudizio negativo sugli animali, così come ci viene tramandato dal linguaggio corrente. Gli animali sanno essere empatici, sono i grado di fornire cure amorevoli ai loro cuccioli, amano giocare, scoprire il mondo e intessere relazioni finalizzate alla riproduzione. Esattamente come Sapiens. E i più recenti studi ci indicano che molte specie di cetacei hanno un linguaggio ed addirittura dialetti che vengono compresi solo dal branco familiare che lo emettono. L'esempio del gorilla nel primo post indica che i primati superiori possono apprendere fino a qualche migliaio di parole ed esprimere con esse sentimenti di nostalgia e tristezza. L'uomo ha aumentato a dismisura il potere prometeico sul mondo, ha creato un deposito di conoscenze per cui ogni generazione non doveva ripartire da zero o accontentarsi di quello che poteva essere memorizzato in 30 anni. Questo ci ha permesso uno sguardo nuovo, introspettivo. È nata la religione e la filosofia. Però restiamo anche animali. Non a caso tu mi domandi: cosa ti aspetti dall'uomo, è un animale e massimizzerà i suoi profitti, non badando alle conseguenze. Osservando quello che succede, non hai tutti i torti, eppure proprio in virtù della "non automaticità del comportamento umano, della sua neuroplasticità, è possibile auspicare un salto ulteriore verso un senso di responsabilità, un senso del riconoscimento di essere immersi in un equilibrio che stiamo profondamente minando a nostro rischio e pericolo. È una partita aperta, nessuno sa il nostro destino, ma rappresentarci come "animali guida" piuttosto che come " esseri viventi superiori" ci permette di riconoscerci meglio in questo contesto dove ogni vita ed ogni pianta contribuisce al bene comune, per cui il loro sfruttamento deve essere moderato e connesso con la necessità della riproduzione di quelle risorse.
#183
Scienza e Tecnologia / Re: Homo sapiens è un animale
09 Febbraio 2025, 23:37:43 PM
Citazione di: Il_Dubbio il 09 Febbraio 2025, 22:57:06 PMLe classificazioni sono sempre difficili.

Ad oggi, non solo sulla Terra ma nell'intero Universo, non si conosce alcuna "specie animale" che abbia sviluppato le stesse facoltà cognitive come quelle che ha l'uomo.
Non è solo l'intelletto del singolo ad essere importante, è anche, e soprattutto, la storia della conoscenza, la quale viene tramanda di generazione in generazione. Questo è un salto importante e la biologia ha veramente poco da aggiungere. Non servono le classificazioni, perchè l'uomo cosi com'è oggi è inclassificabile. 
Metti in gioco un aspetto importante. Nell'uomo la conoscenza si accumula in modo geometrico e questo accumulo ci rende una specie animale particolare. La cultura è un aspetto così preponderante nella nostra vita da relegare in secondo piano gli aspetti biologici. Non solo, la struttura culturale modella a sua volta il nostro sistema nervoso. Il cervello diventa così causa ed effetto (contemporaneamente) della cultura umana. Le conseguenze sono spettacolari: nessuna specie animale è in grado di avere comportamenti così agli antipodi come gli esseri umani e nessuno animale, ad eccezione dei virus e dei batteri e pochi altri (topi, formiche?) è stato in grado di colonizzare l'intero pianeta (almeno sulla terraferma). Ma la struttura arcaica, la fisiologia, la stessa struttura organica, la presenza di strutture emotive e cognitive, così come l'uso degli stessi neuro trasmettitori, ci dice che siamo originati dalla stessa materia. Il DNA è il codice che condividiamo con tutto il mondo animale e vegetale. Non c'è alcun meccanismo qualitativamente diverso che potrebbe farci ritenere superiori o comunque differenti. Altre specie di ominini come Neanderthal raggiunsero standard simili a Sapiens. Non abbiamo neppure l'esclusiva della cultura. L'abbiamo solo massimizzata in virtù di una serie favolosa di coincidenze, che sembra favolosa solo se non si pensa che la natura ha giocato con le combinazioni possibili per 3 miliardi e mezzo di anni. Pertanto il messaggio dovrebbe essere: abbiamo più potere, sappiamo manipolare la natura e l'ambiente ma siamo fratelli di ogni pianta e di ogni animale e dobbiamo sentirci responsabili di ciò, non i padroni del mondo e neppure pensare ad una finalità trascendentale che diventa di solito un alibi per poter continuare a sfruttare il mondo secondo ritmi che non possiamo più permetterci.
#184
Citazione di: anthonyi il 09 Febbraio 2025, 11:30:58 AM3000 anni fa certe cose erano perfettamente normali, da tutte le parti.
Non é da quello che ci si basa.
E neanche dalla presunzione di superiorità che é un tratto comune della gran parte dei popoli.
Io comunque la simmetria non la vedo, perché nelle guerre c'é chi inizia, e chi reagisce.
E c'é poi il fatto che se quelli che sono contrari in Israele (contrari oltretutto in senso relativo, riguardante la dimensione della reazione che comunque non é messa in dubbio) possono manifestarlo pacificamente, a Gaza qualsiasi messa in discussione della linea della guerra continua é stata zittita ferocemente.
D'accordo sulla differenza di manifestare il proprio dissenso in certe parti del mondo a differenza di altre. L'ho sempre scritto, anche qui, ma la democrazia non si esporta, anche questo dovrebbe ormai risultare chiaro, e soprattutto non si esporta con le armi.
Tornando al mio discorso sulle due diverse prospettive, esse possono essere considerate come due diverse rappresentazioni della identità di un popolo, di una nazione e dei singoli individui che lo/la compongono. Se si accelera verso l'enfatizzazione dell'individuo e del singolo popolo come individuo, giocoforza si giunge verso la polarizzazione amico/nemico. Se si accelera verso una modalità collettiva, questa polarizzazione si riduce. Un esempio apparentemente divergente ma interessante. In Giappone i livelli di criminalità sono molto più bassi che nel resto dei paesi industrializzati e questo dato è sempre stato una spina nel fianco rispetto alle teorie marxiste e strutturaliste che collegano lo sfruttamento capitalistico con l'aumento della criminalità (una forma di violenza anch'essa, spesso e volentieri). Una teoria recente spiega questo dato anomalo con il pensiero collettivista del cittadino giapponese, per il quale la commissione di un crimine macchia non solo il criminale ma anche ogni cittadino che convive nello stesso ambiente del criminale. Una forma "ecologica" di responsabilità che riduce il tasso di criminalità e di violenza. Se invece gli individui e a livello "macro", le nazioni, si rappresentano come individui irresponsabili per gli atti dei loro vicini, la violenza viene liberata, perché esiste solo una giustizia individuale e non collettiva. Significativamente questa distinzione è la stessa che orienta l'azione dell'emisfero sinistro (classificatorio, giudicante) e dell'emisfero destro (empatico ed olistico). La violenza proviene allora da quei sistemi sociali dove è sbilanciato il potere dell'emisfero sinistro rispetto a quello destro, che è la condizione dell'Occidente, dalla Tatcher in poi.
#185
Ma infatti sia Israele che Hamas seguono la prima modalità di pensiero. Jessica Benjamin lo sintetizza con il motto un po' hollywoodiano "ne resterà solo Uno". Io penso che Hamas e Israele abbiano entrambi ragione ed entrambi torto. Penso anche che non tutti gli israeliani siano favorevoli a quanto commesso dal governo israeliano e neppure tutti i palestinesi siano pro-Hamas. La violenza è una ruota che gira e che affonda le sue radici nel passato, nel passato remoto. Nel caso del conflitto arabo/israeliano, la diaspora di Tito è stato il primo step e ancor prima il sentimento di superiorità degli ebrei "sale della terra", "popolo eletto", una delle cause principali della decisione della diaspora da parte dell'Impero Romano. E quindi che facciamo, riesumiamo le spoglie di Tito e lo ammazziamo nuovamente oppure facciamo un processo ad Abramo e a tutti i suoi presuntuosi parenti di 3000 anni fa?
#186
E quindi, qual'è la tua scelta? È inevitabile proseguire a scannarci? È questo il destino dell'umanità? O dobbiamo sforzarci a trovare una soluzione? E la soluzione è scannare chi è colpevole o trovare i fili di un possibile riconoscimento reciproco? Penso che nella cultura umana convivano da sempre due modalità di pensiero. La prima è quella della supremazia, del dichiararsi dalla parte della ragione, che crea violenza e sopraffazione e deumanizza l'avversario, lo rende vulnerabile. Dall'altra c'è quella del riconoscimento dell'altro, perfino dell'avversario e delle sue ragioni, che crea la possibilità di superare la violenza. Nel primo caso il mondo è paranoizzato nello scontro amico/nemico. Nel secondo il mondo diventa un luogo di un possibile incontro. È possibile che in certe situazioni la violenza sia inevitabile. I partigiani italiani non avevano scelta nel fare fuori tedeschi e fascisti ma le situazioni dove è chiara la divisione fra chi ha torto e chi ragione sono rare. Negli altri casi  si attiva probabilmente un "timer" che è un punto di non ritorno. Inizia a girare la ruota della violenza e chi ha visto morire i propri genitori, la moglie o i figli, è naturalmente accecato dal desiderio di ritorsione. Ma la domanda iniziale resta intatta. E quindi, dobbiamo accettare questo stato di cose per sempre? Lo disse Lorenz quasi un secolo fa, il progresso tecnico dell'uomo non è stato accompagnato da un analogo progresso etico. L'uomo è allora, da questo punto di vista, poco più di uno scimpanzè, con in mano una pistola.
#187
Bene Niko, allora per coerenza dovresti ammettere anche il terrorismo di stato della Russia un paese che avvelena e imprigiona i suoi oppositori. Nello stato dí Melonia, o nella Trumpia questo ancora non accade. In realtà però il mio discorso trascendeva le singole vicende storiche. Servirebbe forse una discussione in filosofia. Mi viene in mente quello che diceva Galzigna, traduttore di Foucault in italiano: "solo ammettendo di aver torto si può sperare di aver ragione". Il fatto è che nelle vicende umane torto e ragione sono molto aggrovigliate e bisogna dipanare il filo pazientemente. Sui casi specifici, sicuramente Israele è molto più responsabile della Palestina e quanto accaduto a Gaza è orribile, così come la Russia è molto più responsabile dell'Ucraina, ma è il mio punto di vista. Il tuo sarà sicuramente diverso e quindi o si giunge alla pax romana (ubi solitudinem faciunt pacem appellant) oppure bisogna riconoscersi e in questo riconoscimento accettare le ragioni dell'altro. A parti inverse, se la Palestina conquistasse lo stato di Israele pensi che la violenza finirebbe? Io credo di no. Un esempio che ho già citato è la "Commissione per la Pace e la Riconciliazione in Sudafrica". Qualcuno deve interrompere l' ingranaggio della violenza, che sia di Stato o di bande non fa alcuna differenza. Basti pensare ad Agostino: se uno Stato non persegue la giustizia cosa lo distingue da una banda di predoni? Nulla.
#188
Niko e Anthony un po' vi ammiro, nelle vostre incrollabili certezze di dove sia il bene e dove il male, terroristi gli israeliani o Hamas? Teocrazie Corea o Israele? Sarò un po' grezzo ma il sangue è rosso sia in un palestinese che in un israeliano e le responsabilità si possono dividere equamente così come nel caso della maggioranza delle guerre e degli atti di violenza.
La storia del lupo gentile e del lupo violento, che si vedeva spesso nei social è la semplificazione di queste due prospettive. Si può abbracciare una fede, un partito, una verità, una logica e difenderla fino all'estremo, oppure domandarsi se anche le ragioni dell'altro hanno una loro validità, un loro fondamento. Nel primo caso la logica conclusione è l'atto violento, poiché si cerca una supposta giustizia violata. Nel secondo caso la conclusione è l'interruzione della violenza. Occorre però un cambiamento antropologico profondo per giungere a prendere seriamente in considerazione le ragioni dell'antagonista.
#189
Accettare il padre significa non crescere. Restare in uno stato di minorità che giustifica ogni altro stato di minorità. Dalla donna, al nero, all'animale, al comunista o al cattolico.
#190
Scienza e Tecnologia / Homo sapiens è un animale
08 Febbraio 2025, 08:55:48 AM
Homo sapiens, la specie a cui apparteniamo, è una specie animale, nè più nè meno della formica o dell'orango. Una prova in questo senso è raccontata da F. Lenoir in "lettera aperta agli animali e a chi li ama". La biologa J. Patterson ha insegnato ad alcuni gorilla il linguaggio dei segni, come quello che usano i sordomuti e attraverso di essi, i gorilla addestrati possono comunicare grazie alla condivisione di diverse centinaia di parole. Un giorno la biologa ha visto un gorilla triste e, con il linguaggio dei segni, gli ha domandato perché e il gorilla ha risposto, sempre con il linguaggio dei segni " madre morta, cacciatori".
Questo episodio ci racconta due cose: le emozioni le condividiamo con almeno due grandi famiglie di animali, mammiferi ed uccelli ( e quindi almeno anche dinosauri, fra le specie estinte) e le capacità cognitive pure. Da ciò un insegnamento ne deriva, noi siamo solo i fratelli maggiori degli animali, non i loro padroni e nulla ci distingue da loro a livello biologico, se non l'espansione delle facoltà cognitive, un esperimento "dubbio" di madre Natura, visto ciò che sta accadendo al pianeta terra, grazie a queste extra/capacità cognitive.
#191
Attualità / Re: Trump Trump Trump
04 Febbraio 2025, 00:26:40 AM
Pare che un pagliaccio biondo abbia già congelato i dazi. La nostra Giorgia, al confronto, svetta come una statista sublime. Qualcuno mi spiega queste mosse politiche del biondino di New York. C'è razionalità? Un marketing politico studiato a tavolino? Non posso credere che la maggiore potenza del mondo sia guidata da un presidente che prende decisioni a casaccio. Forse cerca l'identificazione con i tanti Homer Simpson d'America?
#192
Attualità / Re: Trump Trump Trump
02 Febbraio 2025, 22:21:58 PM
Lungi da me paragonare nazismo e trumpismo. Volevo solo sfatare il mito del " democraticamente eletto". La democrazia per essere davvero tale non è solo il momento elettorale. Questa visione è riduttiva nel migliore dei casi o ideologica e manipolatoria. 
#193
Attualità / Re: Trump Trump Trump
02 Febbraio 2025, 18:48:44 PM
Prima di rovesciare la democrazia, anche il partito nazionalsocialista dei lavoratori (NSDAP), ottenne democraticamente la maggioranza del Reichstag.
#194
Citazionegli europei non hanno tanta necessità di arginare la natura come invece gli africani, 
Direttamente dalle teorie razziste di un secolo fa. Sarei curioso di sapere le fonti di questa affermazione. Se ce ne sono di successive alla fine del XX secolo, direi che siamo messi maluccio. Del resto con l'espansione dell'industria editoriale è possibile trovare le fonti a qualsiasi argomento. Ad ogni modo gli africani sono esattamente come noi e se inseriti ad Harvard riescono ad avere un self-control come il norvegese Olaf. Se, viceversa, Olaf, viene adottato da una famiglia Zulù, imparerà ad impaurirsi del Dio dei fulmini.
La cosa veramente buffa è rilevare che queste affermazioni non vengono da un novello Gobineau ma da un dichiarato fedele del cattolicesimo, ovvero dell'unico monoteismo che ha insegna l'universalismo e la necessità del superamento delle differenze.
#195
Citazione di: baylham il 30 Gennaio 2025, 12:03:17 PMDipende dalla separazione delle carriere, la riforma risolutiva.
Baylham. In realtà non è affatto risolutiva, anzi peggiorerà la situazione. Per far funzionare la giustizia, servono tre cose: risorse e personale più motivato, maggiore digitalizzazione.
Come puoi intuire i tribunali sono affollati da personale demograficamente anziano, che non ha ricevuto mai aumenti di stipendio correlati al costo della vita (da almeno venti anni) e che non viene adeguatamente formato. Vi è così un abbruttimento generalizzato, di cui nessuno si fa carico per allievarlo e migliorare così il livello dell'ammistrazione della giustizia.
I giudici sono spesso sotto organico e devono adempiere ad una serie di mansioni che all'estero sono eseguite da figure specializzate. Solo recentemente sono stati creati gli UPP (Ufficio per il Processo), con personale che coadiuva il giudice in attività che fanno perdere moltissime ore di lavoro, come ad esempio la stesura di ordinanze e sentenze. La stesura di un atto giudiziario non è infatti da poco conto, poichè scriverla male significa mandare all'aria magari processi che durano anni. L'Ufficio per il Processo ha il compito di aiutare il giudice nella stesura di questi atti fondamentali. Incrementare questo Ufficio sarebbe molto più efficace di una stupida divisione delle carriere.
La digitalizzazione procede a rilento con programmi che non funzionano e personale che non viene formato ma invitato ad utilizzare i nuovi programmi ex novo. Magari i pochi neoassunti ce la fanno, ma chi ha 50-60 anni fa fatica e se i programmi sono fatti "alla bersagliera", allora la situazione si complica.
Gli avvocati usano mille trucchetti per allungare i tempi di processi, scioperi, malattie, altre udienze a cui devono presenziare, oppure vizi di forma e di sostanza, che per carità, nessuno dice che non devono essere usati, ma in Italia diventano strumentali a ingigantire la lentezza della giustizia.
Personalmente ti testimonio di giudici che rientravano al lavoro il lunedì con un borsone trolley di atti, che avevano visionato la domenica o il sabato. Non sono tutti così ma ce ne sono.

Putroppo la pubblica amministrazione in Italia versa in uno stato comatoso, e la giustizia ancora di più, perchè non c'è un reale interesse a farla funzionare, perchè l'italiano medio e il politico medio, non credono in essa, e sul perchè non ci credono bisognerebbe aprire un topic apposito.

Inoltre, piccolo scorcio sulla mentalità italiana (che non saremo noi a sanare). Già ora, con le carriere unificate, vi è sempre una sorta di rivalità, competizione fra Procure e Tribunali. Immagina dopo cosa accadrà. E' il solito vecchio giochetto del divide et impera, che ha facile gioco nel nostro senso tribale di società.