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Messaggi - Jacopus

#181
Quindi una equazione che funzionicchia per l'Africa ma non per il SudAmerica. Inoltre in Algeria, dopo la rivoluzione, c'è stato un passaggio soft del potere, nonostante la scelta pseudo-socialista di allora. E in Marocco il passaggio fu ancora più soft, così come in Egitto, ma non mi sembra che in questi paesi siano così casalinghi.
#182
Citazione di: InVerno il 01 Gennaio 2025, 14:41:26 PMFede no, vediamo benissimo le prove di quel che diciamo, ma religione certamente si, l'occidente non è una regione geografica, ciò che importa è l'occidentalismo come appunto religione, ed in questo si nasconde l'impossibilità dell'integrazione con appartenenti ad altre..

Mi devo munire di modestia, ma ho scoperto ieri sera mentre facevo rassegna con gli amici del 2024 che il premio Nobel per l'economia è andato a chi la pensa come me riguardo al colonialismo : https://www.nobelprize.org/prizes/economic-sciences/2024/popular-information/

Ovvero che i paesi che hanno occupato le istituzioni coloniali e le hanno reinterpretate senza distruggerle oggi non scappano dai loro paesi, chi ha raso al suolo tutto preso dalla furia sacra dell'anticolonalismo oggi sta con le pezze al culo e scappa. Ovviamente gli economisti sono più eleganti nel dirlo, ma il succo è quello che dico da anni, e nessuno mi vuol dare manco una medaglia di cioccolata.

Mah. Mi sembra una interpretazione poco fondata. Hai dei dati in proposito? Perché ad esempio, in Sudamerica, dove vi è stata una occupazione delle istituzioni coloniali e nessuna furia iconoclasta, la fuga dei cittadini continua ad essere epica. Anzi sono forse i paesi che hanno cercato più di differenziarsi dalle politiche colonialiste a registrare tassi di emigrazione più contenuti (un dato che potrebbe però essere condizionato dagli strumenti polizieschi e repressivi di quei paesi).
#183
La differenza sta nell'applicazione dell'ordinamento. Leggevo qualche giorno fa che Giovanni Agnelli nel 1980 andò ad operarsi dopo un infarto alle Molinette e il suo letto era accanto a quello di un metalmeccanico. Al di là degli articoli di giornali e della funzione politica fiutata da Agnelli, l'Avvocato non si sarebbe mai fatto operare in un ospedale non sicuro. La differenza è questa. Quando Briatore andrà ad operarsi in un ospedale pubblico, avremo fatto un passo verso la direzione da me desiderata. Il neo/liberismo è invece dominato da due demoni distruttivi: individualismo e ricerca del profitto in ogni campo, senza curarsi del costo indiretto di questo profitto (ambientale, personale).
#184
Sono molto d'accordo con la descrizione della decadenza della democrazia. Un po' meno sulle strade che può prendere la sinistra, che Inverno riduce a due, quella liberale e quella neocomunista. Ritengo invece auspicabile una terza via che è quella del ripristino dello stato sociale in una cornice di rispetto della proprietà privata. Quella che una volta veniva definita "socialdemocrazia". Forse non ce ne sono più i presupposti, minati da attacchi a destra e a sinistra, oltre che da un generale cedimento culturale, ma le alternative non sono di sicuro migliori.
#185
Citazione di: anthonyi il 29 Dicembre 2024, 21:39:54 PME che sara mai fare il"sepolcro imbiancato", io non lo so, è secondo me neanche tu lo sai, solo che dovevi far vedere che il Vangelo l'hai letto.
Certo da un forum non ti puoi imporre, ma il tuo é comunque un atteggiamento assolutistico di chi pensa di avere solo lui la verità, per cui si permette di dire ad un altro che non ha capito niente.
Certo io affronto i problemi in maniera semplice, lo considero un valore aggiunto, questo non vuol dire che non so interpretarne la complessità.
E in questa complessità c'é un qualcosa che dalla tua posizione ideologica tu non puoi concepire né accettare, cioè la possibile mala fede sia degli immigrati, sia degli operatori del settore, entrambe  sono categorie interessate alla questione immigrazione per calcolo di convenienza, sarebbe cosí assurdo supporre che possano essere spinte a mentire per questioni di convenienza?

Vedere cosa significa "sepolcro imbiancato" è molto semplice, in effetti si può anche evitare di leggere il vangelo, almeno da quando c'è internet. Se tu vedi in me un atteggiamento assolutistico mi dispiace, ma si da il caso che i migranti li vedo e li tocco da trenta anni. Ascolto le loro storie, le profonde ingiustizie che devono sopportare, talvolta per razzismo e talaltra per semplice accidia, o tutte e due le cose insieme. Ti racconto un fatto professionale. Accompagno in comune un ragazzo che ha appena raggiunto la maggiore età ed essendo nato in Italia ha diritto alla cittadinanza. In Comune troviamo un usciere indisponente che non vuole farci accedere all'Ufficio che ci dice, in tono di sufficienza di ripassare. La madre e il ragazzo spaesati sono quasi tentati di andarsene. Mi tocca impormi con "chiacchiera e distintivo" per farmi parlare con la funzionaria che si occupa delle pratiche per il rilascio della cittadinanza. Storia a lieto fine. Ma se non ci sono questi aiuti, i migranti, specie quelli più marginali, non conoscono neppure i loro diritti ed allora per rivalsa finiscono per diventare ancora più emarginati, e combinano sciocchezze che li renderà ancora più emarginati. Quante storie di questo tipo ti potrei raccontare. Da un lato ci sono storie di sangue, di sofferenza, di morte vissuta vicino, di violenze e di malattie che noi non riusciamo più neppure a pensare. Poi ascolto i discorsi attorno a me, che parlano ironicamente di "risorse", di richiesta di impiccagioni di "dagli al maghrebino". Stiamo perdendo semplicemente umanità, siamo sempre più semplici strumenti del denaro, il vero Dio dei nostri tempi disgraziati. Anche rispetto al tuo passaggio finale. La mala fede degli immigrati la vedo dura. Provengono da paesi di merda, dove la Polizia entra a casa tua e ti ruba tutto, oppure dove le donne sono dei semplici strumenti sessuali e riproduttivi, oppure dove la libertà di pensiero non esiste e, ad esempio, un forum come questo, sarebbe chiuso da qualche autority nel giro di qualche nanosecondo. Provengono da storie di povertà assoluta e rischiano la vita per arrivare fin qui con viaggi che sembrano l'Odissea. Ci saranno anche spacciatori e tipi strani, ma quelli non sono una prerogativa dei migranti. Noi stessi, come italiani, abbiamo fatto faville all'estero. Rispetto alle ONG, sicuramente ci potrebbero essere quelle che ci guadagnano, ma si tratta di un guadagno in termini di prestigio, come la Rackete che ora è eurodeputato. Non credo che ci sia un passaggio di denaro dagli scafisti alle navi che recuperano i migranti. Se ciò fosse accaduto, si sarebbero aperti subito i processi, e quando sono stati aperti effettivamente i processi, tutti si sono chiusi con un nulla di fatto, come nel caso di Bibiano, un surreale evento paranoico. E ti dico anche perchè accade questo. Sempre per la colonizzazione del Dio Denaro in ogni campo, per cui risulta del tutto impossibile e magari contronatura che vi siano persone che si occupano di altre persone senza volere nulla in cambio. Effettivamente se non l'estinzione, grosse catastrofi sono potenzialmente all'orizzonte.
Aggiungiamo a tutto questo la massima "aiutamoli a casa loro". Non è semplicemente possibile, perchè per aiutarli a casa loro dovremo aiutarli a strutturare un sistema non solo economico ma anche culturale, perchè i migranti non vengono qui per lavoro, certo anche per quello, ma poi sono affascinati dal livello di libertà di cui godono qui. Altro aneddoto. Nei paesi arabi ricchi, gli arabi poveri possono andare a lavorare abbastanza facilmente, peccato che possono essere bastonati dagli indigeni per spasso, oppure se sono in coda devono lasciare il posto ai cittadini di quel paese per non parlare del comportamento della polizia di quei posti. Tutte storie sentite, ma non ho alcun motivo di dubitarne.
#186
Citazione di: anthonyi il 29 Dicembre 2024, 19:24:02 PMHo fatto esempi estremamente concreti, so di cosa parlo, sei tu che non sai cosa rispondere.
Non ho nessuna coscienza da ripulire, e oltretutto non stavo certo parlando di etica ma rispondendo all'affermazione di niko.
Ma poi basta con questa storia dell' "essere cristiano". Gesú ha detto "date a Cesare quel che é di Cesare, date a Dio quel che é di Dio" sancendo la separazione tra la ragione politica e la ragione di fede, perché la ragione di fede riguarda l'individuo, mentre la ragione politica riguarda un rappresentante che deve agire tenendo conto delle volontà di tutti, non può certo imporre la sua visione morale agli altri, come cerchi di fare tu, indipendendentemente dal fatto che la tua morale rappresenti una interpretazione corretta del Vangelo.
A parte che ho offerto almeno un paio di soluzioni (leggere i precedenti post) Questo tuo ultimo intervento conferma che non sai di cosa parli nè rispetto al problema delle migrazioni, che affronti con una semplicità stucchevole, ma neppure al messaggio evangelico. Se poi intendi affrontare il problema secondo la "ragion di stato" benissimo, ma evita di fare il "sepolcro imbiancato". Per quanto riguarda la mia volontà di imporre qualcosa, non sai anche qui di cosa parli. Pensi che posso imporre qualcosa da un forum? Mi sopravaluti. Esprimo la mia opinione come tutti ma so benissimo che è una posizione minoritaria. Ma la maggioranza non ha sempre ragione, come dimostra la storia.
#187
Citazione di: anthonyi il 29 Dicembre 2024, 18:09:18 PME cosa é Piú dignitoso per un cittadino africano tra l'entrare clandestinamente in Europa e poi stare a elemosinare alle porte delle chiese o raccogliere i carrelli della spesa, o vendere fazzolettini ai semafori e poi andare alle mense Caritas o usufruire dell'assistenza sociale, oppure rimanere nel proprio paese impiegando le proprie capacità per renderlo migliore?
Non sai di cosa parli Anthony. Bello pulirsi la coscienza in questo modo, tra l'altro da parte di uno che si professa cristiano. Ma l' hai mai letto attentamente il vangelo? 
#188
Citazionebisogna trovare equilibri che si adattino ai contesti e dargli dignità, non spacciare la balla che l'unica dignità sia trasferirsi in occidente dove c'è il deposito di ruote rubate.
Sono rapporti di potere Inverno. Il fatto che la tecnologia occidentale abbia permesso il dominio del mondo ci pone di fronte a un dilemma. Possiamo continuare a sottolineare il monopolio di ruote rubate oppure superare la logica del dominio o perlomeno creare dei meccanismi di bilanciamento. Impresa titanica visto che ormai è considerato diritto fondamentale possedere l'ultimo tipo di hi-phone e questo desiderata confligge con quello che tu definisci "bisogna trovare equilibri che si adattino ai contesti e dargli dignità".

Il capolavoro di molte ideologie neocapitaliste è stato quello di separare proletari di diverso tipo e porli gli uni contro gli altri, con (chicca definitiva) la definizione della propria povertà come propria colpa di cui vergognarsi.
#189
Citazione di: anthonyi il 29 Dicembre 2024, 06:28:37 AMFai bene, inverno, a riportare queste situazioni reali sulle quali i profeti dell'anticolonialismo dovrebbero riflettere. A queste aggiungerei l'esperienza di Haiti, colonia resa libera dai Francesi dagli inizi dell'800 e oggi ridotta in condizioni terribili.
Comunque non tutti i mali vengono per nuocere, la fine del colonialismo spinge infatti gli stessi colonialisti a migrare, come fece un certo Elon Musk, aprendo nuove prospettive allo sviluppo economico.
Strano, davvero strano che questi paesi resi liberi dopo secoli di dominazione violenta non sappiano governarsi. Non basta l'esempio del Sud Italia, evidentemente per mettere insieme 2 (dominazioni straniere senza scrupoli) + 2 (ripetizione nei secoli delle stesse modalità di comportamento anche quando la dominazione è finita).
Sembra quasi che ad Haiti siano degli irriconoscenti, degli irrresponsabili, ma come vi abbiamo dato la libertà e voi non la sapete gestire? Ma allora è vero che uomo bianco essere superiore.
#190
Citazione di: anthonyi il 28 Dicembre 2024, 21:03:58 PMIn compenso, però, é arrivata la longa manus Russa, a cacciare gli occidentali cattivi dall'Africa, e a promuovere colpi di stato.
Comunque non per essere pignolo, ma se una multinazionale ha il permesso del governo del paese, non é che puoi dire che é entrata senza permesso.
Quanto alla " liberazione" dei residenti per uso minerario sono regole che funzionano anche in Italia, più o meno nello stesso modo. Se c'é un interesse strategico di stato a un certo sfruttamento minerario allora i terreni sono espropriabili, anche perché il principio é che quelle ricchezze sono una proprietà pubblica e non privata di quelli che casualmente si trovano a vivere sopra quei giacimenti.
Comunque se tu preferisci il modello USA, dove il grande proprietario  terriero é proprietario anche dei giacimenti del sottosuolo per me può andar bene lo stesso.
Naturalmente tutto questo, con la questione dei migranti irregolari, c'entra abbastanza poco, se uno ha problemi in casa sua che pensi a risolvere i suoi, di problemi, non vada ad invadere altri, che hanno anch'essi i loro problemi.
Come volevasi dimostrare. Eppure l'ho scritto, i problemi li creiamo noi Occidente ed anche la Russia,  ci mancherebbe. Qualcuno, in Africa, ha provato a risolverli da sè i problemi ma sono arrivati sempre dei grossissimi bastoni fra le ruote, di solito sotto forma di colpo di stato. L'unico paese dove sono riusciti a fare dei reali passi avanti è il Sudafrica, ma lì il sistema era talmente sporco che non era difendibile. Poi se pensi che ci vengano ad invadere...mi sembra di sentire Salvini.

 Rispetto alla liberazione nelle zone minerarie ti faccio un esempio che conosco bene, perchè il giacimento si trova in Liguria. E' un giacimento di titanio, minerale molto prezioso ed utilizzato in moltissimi prodotti hi-tech. Sembra che sia uno dei giacimenti più grandi al mondo. Eppure, grazie a movimenti ambientalisti, raccolte di firme, agitazioni varie, il giacimento non è stato sfruttato e mi auguro che non lo sia mai, perchè distruggerrebbe irreparabilmente il parco regionale del Beigua, progettato attorno al monte Beigua, che è un antico vulcano che si erge quasi a ridosso della costa. Immagina lo stesso giacimento in Africa e quello che sarebbe accaduto. Se un paese o un continente diventano un rumentaio (deposito di spazzatura) è ovvio che le persone, anche se ci sono nate, vogliono andarsene. A nessuno piace vivere in mezzo alla spazzatura. Avere un parco naturale invece è un modo per costruire un paese equilibrato, dove non si dimentica il dovuto alternarsi delle necessità economiche e di quelle ecologiche.
#191
Citazione di: anthonyi il 28 Dicembre 2024, 19:16:08 PMCredo che la nostalgia sia piú tua, nostalgia dei bei tempi quando certe rappresentazioni ideologiche, marxiste, anticapitaliste e anticoloniali, andavano per la maggiore, mentre oggi sono fuori moda.
Se qualcuno bussa alla mia porta dicendo di voler entrare io controllo chi é, e, se voglio, apro e lo faccio entrare, se non voglio non apro e lui non entra. Non per questo si può dire che io mi senta superiore a quello che bussa al quale nessuno ha chiesto di venire.
Anche perché entrare come indesiderato non va mica tanto d'accordo con quella ricerca di armonia della quale tu parli.
Peccato che gli Europei e tutti gli altri colonialisti (compresi gli attuali cinesi) non si sono mai fatti questi scrupoli e sono entrati e continuano ad entrare senza chiedere permesso. Non parlo di eventi ottocenteschi. Tuttora se si trovano giacimenti di qualche minerale ghiotto, la multinazionale chiede al proprio governo di poter intervenire presso il governo dello stato dove si trovano i giacimenti, dopo di chè, avvenuto il pagamento delle dovute tangenti, si "libera" la zona dai residenti, che sono lì da generazioni e li si reclude in qualche slum di Nairobi, da dove è molto più semplice cercare fortuna in Europa, soprattutto se non si ha più nulla e nessuna speranza. Semplicemente la ricchezza è divisa male e questo comporta per l'Africa una serie concatenata di problemi strutturali. Questo PC, dal quale scrivo, se lo guardo bene, ha sicuramente qualche macchia di sangue africano, ma me lo devo immaginare, perchè i processi economici ci tengono a rendere asettico il mondo del commercio, almeno dall'industria produttrice in poi. L'obiezione a questo discorso è di solito: "ma perchè gli africani stessi non si ribellano a questo stato di cose, sono ormai grandicelli e qualche modifica potrebbero farla". Certo e c'è stato anche qualche tentativo del genere. Peccato che, sempre per le ragioni di cui sopra, la longa manus dell'Occidente è sempre riuscita ad interrompere qualche stagione politica virtuosa.
#192
Il centro studi di Confindustria ha stimato la carenza di 1.300.000 lavoratori nel quinquennio 25-30. E si tratta di carenze anche in settori che richiedono specializzazione e professionalità. Il governo però è incastrato dentro un doppio legame, perché aumentare gli ingressi è esattamente il contrario della loro politica, fondata su una soft-repressione, per consolare gli italiani, rispetto alla vita di merd@ che conducono. Siamo in parte nella stessa situazione di un equipaggio su una nave traballante, che per sopravvivere decide di far fuori qualcuno della ciurma. Non penso che si possa fare granché, abbiamo una classe politica mediocre e una società mediocre. Non vi è mai stata una borghesia in grado di prendere seriamente le redini della gestione della società. I tentativi sono stati pochi e risalenti ad un'età dell'oro (Olivetti, La Pira). I danni provocati dal tatcherismo sono stati devastanti ovunque, ma ancor più in Italia, ammaliata da modelli di sviluppo simil-americani, senza però garantire ciò che avviene in USA. Insomma siamo i soliti filo-americani de noantri.
#193
Ben arrivato. Per iniziare va bene un buon manuale del liceo, oppure i tanti video tutorial che ci sono su you-tube. Buone riflessioni.
#194
Ciao Sapa. Ho la febbre e in realtà, oltre al quadro clinico che potrebbe farmi vaneggiare, il problema di cui discutiamo è estremamente complesso, attraversato da molte ambivalenze.
Il primo dato è l'impressionante calo demografico dell'Italia. Siamo a 1,28 per donna( grazie alle immigrate). Il tasso per mantenere in equilibrio la popolazione è 2.1. In Francia, nonostante imponenti politiche di sostegno siamo a 1,78. Una piramide demografica come quella dell'Italia è da paura. Significa costringere i lavoratori ad andare in pensione sempre più tardi con un costo umano elevato. Ho già scritto che l'alternativa all'immigrazione è una seria politica di sostegno alle nascite, che vedrà i suoi frutti almeno fra 20 anni e nessun politico investe per i futuri politici, essendo mutata la politica da "basileia aretè" (Platone) a attività commerciale per acquisire clienti votanti. Direi che resta l'immigrazione ma l'immigrazione si scontra con molteplici problemi, uno dei quali è appunto, considerare l'immigrato un semplice meccanismo del sistema capitalistico, un mezzo di produzione che permette al sistema di creare guadagni. L'immigrato quindi vive una situazione di alienazione, poiché la sua funzione è solo economica. E se la sua funzione è economica è un meccanismo senza diritti civili, che viene tollerato perché serve. È lo stesso meccanismo subito da tanti italiani all'estero ed anche in questo caso l'immigrazione ha portato una bella ventata di criminalità autoctona. La causa di tutto ciò deriva, more solito, dal capitalismo nella sua odierna versione, una volta sdoganate le remore derivanti da un modello concorrenziale (il socialismo) che è finito male. Si crea così un paradosso per cui il capitalismo fondato sul principio di concorrenza, non ha concorrenti. Il processo non risparmia neppure gli indigeni. Tutto ruota attorno al funzionamento del sistema riassumibile nel detto "produci, consuma, crepa". Un sistema sempre più individualistico, narcisistico, che di fronte all'impossibilità di essere tutti belli e ricchi, deve trovare valvole di sfogo. Non nego che il capitalismo permette una migliore allocazione di risorse, ma oggi, senza un freno e un bilanciamento, riduce tutti ad ingranaggi e chi si sente così è costretto a cercare chi lo consoli di essere un pó meno ingranaggio di altri. Bel discorso ma in pratica? In pratica dovremmo essere una società inclusiva, una società ordinata, una società legale, una società che investe sugli stranieri e li rende prima possibile cittadini italiani, una prospettiva che spaventa le destre (e in realtà non dovrebbe visto che gli immigrati sono in maggioranza di destra). Questo perché per fare un muratore non serve un grande investimento, per fare di uno straniero un medico, si. Ma è un investimento obbligato almeno per i prossimi 50 anni. Del resto l'Italia è un ponte naturale fra sud e nord del mondo e moltissimi proseguono il viaggio verso il nord Europa. In integrazione reale inoltre renderebbe l'intero paese più sicuro. Un altro spunto: l'art. 1 della costituzione tedesca recita: la dignità dell'uomo è intangibile, e in quella intangibilità c'è il riconoscimento della identità delle altre culture, nei limiti dei principi fondamentali dell'Occidente (infibulazione no, cous cous si). Sono discorsi culturali, politici che muovono il dibattito, ma a livello economico ci guadagneremo tutti. Del resto il modello non è il "melting pot" americano? Direi che il percorso un po' ondivago è quello del riconoscimento delle culture, il riconoscimento della fatica di emigrare, che è data da rapporti di forza economici e non da bisogni umani. Il migrante è la migliore rappresentazione dell' alienazione moderna, ridotto a meccanismo di lavoro. Processo che riguarda tutti noi, ma noi siamo preservati in parte, sogniamo in italiano, conosciamo i riferimenti culturali che ci fanno sentire a casa. Mi fai ricordare una esperienza in Germania dove ero per studio. Tutti gli occidentali si trasmettevano e si riferivano le serie Tv di quegli anni che erano condivise, happy days, Dallas, twin peaks. Lo sparuto gruppo proveniente dal blocco socialista ci guardava attonito e desideroso di apprendere quelle strane formule da paese dei balocchi. Altra considerazione. I Maghrebin tornano nei loro paesi carichi di regali con l'auto nuova, perché devono dimostrare che il loro è stato un viaggio di successo. Poi portano i loro figli e la commedia svanisce, perché sono costretti a vivere in stamberghe e i loro genitori non sono quegli uomini di successo che credevano. Questi sono i problemi culturali cui faccio riferimento. Insomma e chiudo, nei migranti è presente una doppia alienazione economica e culturale che si intersecano. Noi siamo più fortunati e ci godiamo solo L'alienazione economica.
#195
Il problema può essere osservato anche da un'altra prospettiva. Il dentro/fuori, il buono/cattivo, l'amico/nemico, il cittadino/straniero sono da sempre binomi che accompagnano la storia umana, l'identità delle società ed anzi più è forte quella identità più quella società è considerata (a ragione) in salute. Fino a quelle società che diventano supersocietà, ovvero modelli culturali per altre società. Ad esempio attualmente gli USA sono una super società e presto vi sará un'altra super società, la Cina. Ma queste opposizioni identitarie sono in crisi proprio a causa dei flussi migratori imponenti che riguardano l'Occidente dalla caduta del socialismo reale. Ma la causa di questi flussi risiede in una serie vasta di concause, ma la principale ritengo che sia la globalizzazione economica, il flusso delle merci, la delocalizzazione, il turismo di massa, anticipata dal colonialismo ha destrutturato le società tradizionali, le sue dinamiche, producendo nuovi bisogni e nuovi soggetti. I soggetti migranti che chiedono e godono della libertà dell'Occidente sono il frutto di questo processo secolare, accelerato dalla caduta dell'Unione Sovietica, immenso tappo della globalizzazione.
Si crea così una frattura fra principi economici globalizzati, emancipati da ogni divisione noi/loro, poiché guidati solo dalla strumentalizzazione di beni e forza-lavoro. Ma i valori culturali non vengono cancellati facilmente, così come le categorie divisorie cui faccio accenno all'inizio. E pertanto gli autoctoni, i residenti sentono minacciata la loro identità che in realtà era già stata minata e stravolta dai processi economici della globalizzazione.
Di fronte a questa complessità bisognerebbe trovare strumenti complessi, ed invece si dichiara da parte di persone tutt'altro che semplici o stupide, che bisogna dividere i buoni immigrati da quelli malvagi. E questa è già una posizione ragionevole, rispetto ad altre posizioni più radicali (inapplicabili e molto più ragionate con la pancia che con il cervello).

Non ho soluzioni, volevo solo mostrare che sono problemi che non si risolvono con proclami da quattro soldi o con battute da bar (non mi riferisco al forum, qui finora tranne poche eccezioni, gli interventi sono magari critici ma le persone hanno una sufficiente consapevolezza della complessità del problema).