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Messaggi - Socrate78

#181
Per Nietzsche non esiste nessuna etica assoluta ed universale, quindi un filosofo del genere non può essere messo a fondamento di nessuna etica, essendo IL relativista per eccellenza, in tutte le sue opere ha sempre elogiato il relativismo etico (da lui chiamato prospettivismo) ritenendo l'etica una costruzione umana che varia da cultura a cultura, e che anzi non ha un fondamento nemmeno nobile, ma nasconde solo l'egoismo (volontà di potenza) di gruppi e categorie di persone che di volta in volta impongono i loro valori, che hanno per Nietzsche un'origine meschina (lui diceva un'origine "Umana, troppo umana"). Quindi per Nietzsche non solo non esiste nessun valore trascendente (come Dio) a fondamento dell'etica, ma la morale stessa è il frutto di un calcolo egoistico di potere. Non vedo come si possa fondare qualsiasi forma di morale per l'uomo da queste premesse, non a caso Nietzsche piaceva molto agli anarchici, perché appunto il suo è un individualismo anarchico all'ennesima potenza.
#182
Il filosofo Thomas Hobbes diceva, commentando quello che per lui era lo stato di natura in cui non esisteva leggi scritte, che: "Homo homini lupus est", l'uomo è un lupo per i suoi simili. Il filosofo inglese riteneva infatti che l'essere umano non fosse spinto alla socialità dalla benevolenza naturale verso i suoi simili, ma solo dall'interesse egoistico e che fosse disposto quindi anche alle azioni peggiori pur di ottenere vantaggi, anche a scapito degli altri.
Osservando la società, si può notare come l'essere umano sia orientato più al male che al bene: l'altruismo disinteressato è molto raro e si è spesso disposti a mentire pur di ottenere ciò che si vuole, anche il comportamento dei bambini mostra come nei gruppi di coetanei ci sia sempre un soggetto più forte e prepotente che cerca di imporsi con la violenza, picchiando e rubando i giochi preferiti, i bambini sin da piccoli mentono (anche con bugie di una certa gravità) pur di ottenere ciò che desiderano, il bullismo nelle scuole raggiunge livelli preoccupanti e spesso porta a conseguenze tragiche (suicidi, depressioni, ritiri sociali, ecc.), vi sono forme infinite di manipolazione psicologica che comportano ricatti emotivi ed affettivi, e sono pochissimi coloro che sono disposti a sacrificare un loro interesse pur di aiutare il prossimo. Si cerca l'amicizia solo perché si ha paura della solitudine o per puro interesse e calcolo, ma non per vera benevolenza, e non si esita a sparlare degli amici, a tradirli e a voltare loro le spalle quando sono nel bisogno.
Tutto questo mi porta a concludere che nella natura umana vi sia una forte tendenza al male e all'egoismo, all'ipocrisia e alla menzogna, tanto che la massima di Hobbes sembra essere molto attuale. Voi siete pessimisti od ottimisti nei confronti della natura umana?
#183
@Bobmax: Dio esiste veramente, non è una creazione dell'uomo: per me tutta la filosofia da Feurbach in poi che dice che Dio è una creazione dell'umanità è da cancellare e quei filosofi atei che hanno affermato questo sono soltanto dei CIALTRONI IMPOSTORI SPIRITUALI, e sono sicuro decisamente che ora bruciano nell'Inferno più oscuro e infuocato per tutto il male e il gravissimo ed incalcolabile danno spirituale che hanno arrecato, stai sicuro che è così.  Dire che Dio è l'interiorità umana è la peggiore eresia che si possa concepire, significa divinizzare l'uomo e chi afferma questo pecca di idolatria! Resto della mia visione secondo cui il Dio dell'AT e quello del Nuovo Testamento sono espressione della stessa divinità e niente e nessuno potrà farmi arretrare di una virgola dalle mie convinzioni. Saluti.
#184
Nessuno dei voi ha risposto alla mia domanda sul se il mio approccio specifico alle contraddizioni alla Bibbia fosse valido o meno, dovevate fare precisi riferimenti a quello che ho detto, invece trovo solo una valanga di triti e ritriti commenti sulla Bibbia senza citare minimamente la questione del peccato originale come da me esposta. Siete quindi tutti assolutamente incapaci di sostenere in maniera pertinente un thread, oppure non volete affrontare il nocciolo del problema, delle due l'una.
#185
Ovviamente apparentemente spesso si pone l'accento (e direi anche a ragione, se ci si ferma alla lettera del testo) sulle differenze tra il Dio dell'antico Testamento e del Nuovo, notando come sembra proprio trattarsi di due divinità diverse: il Dio dell'AT (Jahwè per gli ebrei) appare un Dio partigiano, razzista e fazioso, che sceglie il popolo ebreo come eletto e sembra condannare tutti i costumi degli altri popoli, in particolare i costumi peccaminosi (o presunti tali) dei Cananei, al punto che quando Giosuè prese la città di Gerico Jahwè avrebbe ordinato il massacro di tutti i residenti della città (dai neonati sino agli anziani!), ordinò di uccidere anche il bestiame e di risparmiare soltanto le piante da frutto, ma solo affinché il popolo d'Israele potesse ovviamente gustarne il frutto! Come dire, più malvagi di così sembra difficile essere.....
Poi nel nuovo Testamento Dio parla di amare i propri nemici e di porgere l'altra guancia, quindi il messaggio sembra in netta contraddizione, ma siamo proprio sicuri che la contraddizione sia reale?
Io credo che la chiave per risolvere tale dilemma gravissimo (e apparentemente insolubile) sia proprio nelle lettere di San Paolo. San Paolo in una delle sue lettere agli Efesini afferma questo: "Tutti siamo morti in Adamo, perché tutti (il genere umano) ha peccato in Adamo come in un unico corpo: il salario del peccato è la MORTE. Ma come da un UOMO SOLO (Attenzione, non viene citata Eva, ma chissà perché nessuno l'ha mai notato....) è venuto il peccato nel mondo e con esso la morte, così per il sacrificio di un uomo solo (Gesù) siamo riportati alla vita". Ora, perché Dio è diverso tra i due testamenti? La risposta secondo me (lo dico con umiltà anche per chi giustamente non crede) è la seguente: "Dio è diverso perché l'umanità dopo il sacrificio di Cristo è sostanzialmente DIVERSA: prima della venuta di Cristo l'umanità era nell'economia del peccato e quindi era un errore, non era come Dio l'aveva progettata: non c'è quindi da stupirsi che Dio, per suo insindacabile decreto, abbia deciso di far morire un sacco di uomini, proprio perché il salario naturale del peccato è la morte, e tutti erano peccatori". Con la venuta di Cristo invece Dio rivela il suo vero volto, che è un Dio sostanzialmente misericordioso venuto a salvare l'uomo dalle conseguenze nefaste del peccato originale, avrebbe potuto benissimo (e anche con ragione) lasciare l'umanità nel fango del male, invece è venuto per chi crede a salvare, e di conseguenza l'atteggiamento che Egli verso l'umanità redenta non può più essere quello di prima.
Per quanto riguarda il fatto che il Dio dell'AT sembra fazioso e razzista, non c'è secondo me da stupirsi: Dio ha sempre nella storia umana scelto alcune persone privilegiandole rispetto ad altre, basti pensare ai Santi e ai veggenti e con insindacabile decreto ha scelto il popolo ebreo, ma solo per poi estendere il piano salvifico all'intera umanità.
Inoltre Dio nella sua pedagogia ha dovuto adattare la rivelazione alle capacità di comprensione di chi aveva di fronte, non poteva parlare di Paradiso e di Angeli ad un popolo di pastori ignoranti che non avrebbero compreso nulla, quindi doveva abbassare il livello della rivelazione allo stesso modo come un insegnante non può parlare del calcolo infinitesimale a bambini di seconda elementare!
Che cosa ne pensate della mie riflessioni? Siete liberi di cestinarle, ma visto che siamo nella sezione spiritualità mi sembrano azzeccate.
#186
Tematiche Spirituali / Re: Distacco
15 Dicembre 2022, 17:31:12 PM
La Mela proibita del giardino dell'Eden non ha niente a che vedere con la consapevolezza, Adamo era consapevole anche prima del peccato infatti Dio gli disse: Puoi mangiare a sazietà di tutti i frutti del giardino, ma dell'albero che sta in mezzo al giardino quello non lo devi mangiare né lo devi toccare, perché nel giorno in cui ne mangerai certamente MORIRAI". Se Dio dice ad Adamo che sarebbe morto, egli doveva avere CONSAPEVOLEZZA del concetto di morte e sapeva che questa costituiva un male assoluto, non è così?
L'albero della conoscenza non è la consapevolezza, ma è un albero genealogico, un essere con cui Adamo non doveva accoppiarsi: nella Bibbia termini come "conoscere", "mangiare", indicano il rapporto sessuale generativo e non saperlo significa essere ignoranti del linguaggio biblico, anche se vedo che su questo tema tutti vogliono aprire becco.
Il peccato originale non ha niente a che vedere a mio avviso con la perdita dell'incoscienza, con il passare da animali ad uomini, ma fu ben altro, come ho spiegato in altri punti: fu un peccato di ibridazione della specie umana, Adamo si unì con un essere sub-umano (sua madre) e questo generò lo scadimento genetico dell'umanità e di conseguenza anche il decadimento morale, perché l'uomo non era più la specie pura e perfetta che Dio aveva progettato, ma divenne un errore e quell'errore ha un nome: CAINO.
#187
Tematiche Spirituali / Re: Distacco
11 Dicembre 2022, 21:00:34 PM
Sul fatto che ciò che vogliamo non esprima ciò che siamo veramente, non sono per nulla d'accordo, anzi, analizzare ciò che desideriamo e vogliamo ritengo sia un ottimo mezzo per conoscere la nostra interiorità e quindi ciò che siamo. Evidentemente se io voglio il male degli altri e desidero la loro rovina, non posso esattamente affermare di ESSERE uno stinco di santo, oppure no? Allo stesso modo se io desidero il bene di un amico e sono disposto a sacrificarmi per lui, non posso dire di essere un meschino egoista o sbaglio? Se si dice che la nostra volontà non esprime ciò che siamo, allora la nostra essenza risulta inconoscibile, ma se è inconoscibile non possiamo nemmeno migliorarci e ciò non mi sembra affatto un gran risultato.
#188
Tematiche Spirituali / Re: Distacco
11 Dicembre 2022, 19:07:11 PM
Secondo me state dicendo un sacco di sciocchezze logiche, come si fa a distaccarsi dalla volontà? Nemmeno un'isola deserta si può, perché si deve sopravvivere, quindi si deve VOLERE. Anche se io decidessi di non volere più, farei comunque una scelta, quindi non mi distaccherei mai dalla mia volontà pur credendo di averlo fatto! Quindi paradossalmente anche scegliere di non volere significa fare un atto di volontà.  Oltretutto chi l'ha detto che non esiste alcun Io? Soltanto perché gli scienziati non sono riusciti a vedere e a percepire dove l'Io ha sede ciò non significa che esso non esista, anzi, l'esistenza dell'Io secondo me rappresenta una verità immediata di cui si ha certezza per intuizione, e la conoscenza per intuizione rappresenta un grado di verità superiore a quello che si ha per ragionamento mediato. A mio avviso l'Io coincide con l'anima, mentre invece è semmai l'EGO ad essere negativo, l'Ego è quella parte dell'Io in cui hanno sede i desideri più egoistici e meschini, quindi è l'EGO che bisogna semmai tenere a bada e tacitare, non l'Io che invece ci fa essere persone.

#189
@Ipazia: Voi atei siete sempre di una presunzione unica e ridicola, tu ad esempio hai la presunzione di dire a Dio come dovrebbe organizzare il mondo :D è una pretesa ridicola. Tu dici che in natura vige il principio del "Mors tua vita mea"? Non vedo come possa essere altrimenti, infatti se tutti gli animali fossero ad esempio erbivori l'erba finirebbe prestissimo e tutti gli animali morirebbero atrocemente di fame, sarebbe un bel risultato? Quella che ai tuoi occhi ti sembra crudeltà deriva da una logica intrinseca al mondo e molti scienziati anche atei dicono che il cosmo con le sue leggi poteva essere organizzato solo in un unico modo, quindi non è vero che Dio poteva organizzarlo in infiniti modi.
#190
@Ipazia: Non puoi decidere che Dio non esista soltanto perché sulla Terra si nota come viga il principio del "Mors tua vita mea" applicato alla catena alimentare. In altri pianeti potrebbe benissimo non essere così, e quindi è sulla Terra che regnerebbe il male ma in altri mondi no. Ricordati anche che oltre a Dio per chi crede esiste anche il diavolo, quindi è anche possibile che il demonio sia intervenuto nella creazione del mondo introducendovi il male oppure quelli che sembrano atti di sopraffazione in natura siano in realtà atti d'amore: se anche gli animali hanno un'anima (cosa non ammessa dalla Chiesa, ma è possibile), l'anima dell'animale che è preda potrebbe aver deciso, prima di nascere, di sacrificarsi al predatore affinché la vita limitata del mondo continui, di conseguenza quello che sembra un atto ingiusto sarebbe un sacrificio deliberato d'amore.
#191
Il suicidio e l'aborto non sono affatto una via d'uscita individuale, anzi, queste cose fanno DANNARE l'anima per me che sono credente, macchiano l'anima di chi le compie e fanno in modo che la persona non sia più degna di rapportarsi a Dio, forse per sempre. Non a caso in molti casi di NDE che hanno per protagonisti i suicidi essi non sono svaniti nel nulla ma si sono visti letteralmente spinti in un mondo di oscurità ed hanno provato una solitudine e un'angoscia senza fine, hanno visto esseri deformi oppure altre entità chiuse come loro nel dolore, un Inferno insomma. Perché è accaduto questo? E' accaduto perché l'anima, lasciando il corpo in uno stato di disperazione, non è riuscita a rapportarsi a Dio che è gioia ed amore, ed è finita per crearsi un mondo attorno a sé di morte, dolore, disperazione, ad immagine di se stessa. L'anima infatti è vibrazione di energia, ma se quest'energia è associata a disperazione ed angoscia l'anima si sintonizzerà con le altre anime che sono nella stessa condizione, e l'inferno a mio avviso è proprio questo, una comunione di dolore tra anime simili. Secondo me bisogna stare attenti a sdoganare il suicidio come un atto di libertà che l'uomo può compiere, non è così, secondo me è un atto molto pesante per l'anima che lo compie, con conseguenze gravi.
Per quanto riguarda l'aborto esso rovina l'anima a causa della gravissima superbia che io vedo nell'atto di chi lo compie, la donna che abortisce decide che quella vita non è degna di essere vissuta, ma tale decisione spetta solo a Dio, quindi chi abortisce si sostituisce a Dio nel decidere chi deve vivere e chi no, e per di più l'aborto è compiuto contro un feto, cioè contro un essere che non può difendersi. Sopraffazione sul debole e suprema superbia, ecco la gravità dell'aborto ed a mio avviso chi lo compie ha commesso un vero e proprio crimine quasi al pari di chi uccide un bambino.
#192
Quindi non è possibile il dialogo tra te e un credente, perché per definizione è impossibile il dialogo tra chi considera illogico il punto di vista di un altro, è la stessa identica cosa di quando l'inquisitore nel Seicento considerava per forza errato il punto di vista dell'eretico di turno e non era disposto a rivedere mai le sue teorie, anche l'ateismo (soprattutto di tipo materialista) sa essere dogmatico come le tradizionali religioni monoteiste. Tanto valeva quindi che non aprivi nemmeno questo post, poiché per te chiunque è contro la tua visione (non solo nella religione, anche in altri ambiti mi sembra di comprendere....) è nell'errore.
Ma la scienza stessa, che è spesso arrogante, in realtà non sa rispondere a tutta una serie di domande, ad esempio da dove ha origine la coscienza? Dove si trova esattamente nel cervello? E' un prodotto del cervello oppure è indipendente da esso? Sono tutte questioni APERTE, solo che i materialisti le vogliono ritenere questioni chiuse e quindi non sono disposti come te al dialogo con chi la vede diversamente, infatti liquidano qualsiasi racconto sul trascendente come un'allucinazione, una visione.
Inoltre se dopo la nostra vita ci fosse il Nulla, che senso avrebbe ad esempio imparare e studiare? Non avrebbe alcun senso ultimo, perché tutte le nostre conoscenze si perderebbero, quindi tutto sarebbe azzerato. Ancora di più, che senso avrebbe amare? Assolutamente nessun senso, anzi, sarebbe meglio non avere legami affettivi con nessuno, perché così non si soffrirebbe quando le persone a cui siamo legati muoiono. Come vedi se io assumo che dopo la morte vi è il Nulla, il modo di considerare il senso della vita cambia di molto, e se si è atei coerenti non si può che essere NICHILISTI. Saluti.
#193
E allora come tu poni di fronte a quelle testimonianze/narrazioni di persone in morte clinica che dicono di aver visto staccandosi dal corpo fisico persone distanti da se stesse, infermieri, visto oggetti al di fuori della portata dei sensi, alcuni addirittura hanno riferito esattamente i dialoghi di chi gli stava intorno o stava molto distante? Se esiste solo il corpo fisico quelle persone non dovevano percepire nulla, giusto? Non ti viene mai qualche dubbio che esista un'entità spirituale che sopravviva in qualche modo alla morte fisica del corpo, anche se forse questa sopravvivenza non è quella canonica (Paradiso, Inferno, ecc.) stabilita dalle religioni dogmatiche?
#194
Nel tuo caso, Viator, mi sembra di comprendere da alcuni messaggi che hai lasciato in passaggio sul forum che tu abbia una visione panteistica, o almeno che tu sia incline a considerare la possibilità che un'eventuale divinità non sia trascendente, ma immanente alla natura stessa. E' così?
#195
La mia visione in realtà può benissimo essere confermata da come funziona il nostro cervello, e cioè considerando il fatto che la corteccia dove ha sede il giudizio razionale invia sempre impulsi al sistema limbico, che produce le emozioni. L'impulso della corteccia contiene il giudizio sulla realtà, ma siccome il segnale viaggia veloce nel cervello noi non siamo consapevoli del nostro giudicare, ma lo facciamo in maniera spontanea ed immediata, ecco perché non ci sembra che ci sia la ragione dietro le emozioni, perché il giudizio e l'emozione corrispondente avvengono praticamente in contemporanea. Prova di questo è il fatto che se si tagliano (mediante lobotomia, nel secolo scorso la si faceva nei manicomi sui malati di mente  ritenuti incurabili!) le connessioni tra la corteccia frontale e il sistema limbico ecco che si produce un individuo che è come uno zombie apatico, che non prova nessuna emozione o stimolo di fronte alla realtà, perché accade questo? Perché il soggetto non essendo più in grado di giudicare non può nemmeno emozionarsi, e rimane come un vegetale, incapace di reagire agli stimoli, tolta la ragione quindi anche le emozioni come vedi svaniscono.
Comunque, tornando al tema del topic, secondo voi è corretto affermare che il filosofo che ha sostenuto la superiorità della sfera dell'irrazionale su quella del razionale sia Nietzsche? Nietzsche infatti esalta lo spirito dionisiaco ed istintuale e quindi sembra voler proporre un uomo il più possibile privo dei freni inibitori della razionalità.