Scusami, non aggiunge e non toglie alcunché alla discussione, ma posto solo perché l'ho trovata un'immagine molto poetica sul web cercando di poter aiutare in qualche modo
la discussione:
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Ma-tsu stava passeggiando con un discepolo tra boschi
e colline e il monaco gli domandò:
" Che cos'è il nirvana "
Mu-tsu fece una corsa sul prato, si fermò e chiamò il discepolo.
Questi chiese:
" Allora, che cos'è "
Il maestro allargò le braccia e disse:
" Eccolo "
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Purtroppo è un copia-incolla web, e dunque non conosco la fonte originaria forse Sariputra puo' aiutare.
Mi son scordato di chiarire che Al termine "Nirvana" verrebbe attribuito il significato di annullamento, cessazione, sopressione, letteralmente disalberato "de-forestato", in una parola "estinzione". Ma DEVE essere inteso allo stesso tempo sia come annientamento della foresta della passioni sia come estinzione di percezioni erronee, indi dei condizionamenti, dunque dell'ignoranza, perciò delle cause della sofferenza, per cui annientamento ed estinzione della sofferenza stessa.
Si potrebbe dire, in positivo, felicità, ma cosi' facendo si ricade nel DUALISMO incorretto, cioè si rende per negazione, probabilmente perché si tratta di fare in modo che cali il velo dell'illusione e dell'inganno che impedisce l'accesso alla conoscenza.
Imparare qualcosa presumerebbe infatti di aggiungere qualcosa nella propria mente che non ne sa nulla, mentre estinguere l'ignoranza di qualcosa può presumere un recupero alla coscienza di una conoscenza perduta o velata, comunque presente in potenza (benché passibile di sviluppo), come seme nella coscienza (coscienza da ampliare o connettere ad una coscienza più estesa, magari collettiva anziché individuale?).
Dopotutto non sono forse proprio le passioni che velano la nostra mente ed ostacolano il superamento dell'ignoranza e l'accesso alla conoscenza?
Dal un certo punto di vista Nirvana e Samsara (in quanto stati mentali) non sarebbero separati, ma la stessa realtà, vista da due punti di vista differenti, ovvero vista o non vista con chiarezza.
Per comprendere il Nirvana sarebbe necessario compredere gli aspetti fondamentali del Dharma, ovvero dukka, anicca, anatta e soprattutto Sunyata, e la vacuità.
riciao

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Ma-tsu stava passeggiando con un discepolo tra boschi
e colline e il monaco gli domandò:
" Che cos'è il nirvana "
Mu-tsu fece una corsa sul prato, si fermò e chiamò il discepolo.
Questi chiese:
" Allora, che cos'è "
Il maestro allargò le braccia e disse:
" Eccolo "
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Purtroppo è un copia-incolla web, e dunque non conosco la fonte originaria forse Sariputra puo' aiutare.

Mi son scordato di chiarire che Al termine "Nirvana" verrebbe attribuito il significato di annullamento, cessazione, sopressione, letteralmente disalberato "de-forestato", in una parola "estinzione". Ma DEVE essere inteso allo stesso tempo sia come annientamento della foresta della passioni sia come estinzione di percezioni erronee, indi dei condizionamenti, dunque dell'ignoranza, perciò delle cause della sofferenza, per cui annientamento ed estinzione della sofferenza stessa.
Si potrebbe dire, in positivo, felicità, ma cosi' facendo si ricade nel DUALISMO incorretto, cioè si rende per negazione, probabilmente perché si tratta di fare in modo che cali il velo dell'illusione e dell'inganno che impedisce l'accesso alla conoscenza.
Imparare qualcosa presumerebbe infatti di aggiungere qualcosa nella propria mente che non ne sa nulla, mentre estinguere l'ignoranza di qualcosa può presumere un recupero alla coscienza di una conoscenza perduta o velata, comunque presente in potenza (benché passibile di sviluppo), come seme nella coscienza (coscienza da ampliare o connettere ad una coscienza più estesa, magari collettiva anziché individuale?).
Dopotutto non sono forse proprio le passioni che velano la nostra mente ed ostacolano il superamento dell'ignoranza e l'accesso alla conoscenza?
Dal un certo punto di vista Nirvana e Samsara (in quanto stati mentali) non sarebbero separati, ma la stessa realtà, vista da due punti di vista differenti, ovvero vista o non vista con chiarezza.
Per comprendere il Nirvana sarebbe necessario compredere gli aspetti fondamentali del Dharma, ovvero dukka, anicca, anatta e soprattutto Sunyata, e la vacuità.
riciao
