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Messaggi - giona2068

#181
Tematiche Spirituali / Re:La disperazione
20 Febbraio 2017, 18:57:09 PM
Citazione di: bluemax il 20 Febbraio 2017, 18:26:10 PM
Citazione di: giona2068 il 20 Febbraio 2017, 17:51:17 PM
Caro Blumemax,
quanto da te postato a riguardo del rapporto fra  divino e felicità, è perfettamente vero ma solo per quelli che credono nel "dio" idea che dimora nella loro mente. Chi addirittura non crede neanche come idea non può comprendere questa verità.
Io non parlo però di questo modo do credere che in realtà è un inganno più grande di quello che vivono coloro che non credono.
Il Signore Dio dell'amore e della pace dimora nel cuore degli uomini e nulla ha a che fare con le idee e le elucubrazioni di chi crede come idee o mente  e meno ancora ha a che fare chi non crede neanche come idea.
IL  Signore Dio dell'amore e della pace è il Signore Dio della gioia, dimensione divina al contrario della felicità che è una dimensione terrena, ed ha creato noi uomini a Sua immagine e somiglianza.
Consegue che se Lui è gioia, lo siamo anche noi.
Se non viviamo nella gioia è perché abbiamo perso la grazia seguendo i nostri attaccamenti.
Quando ci libereremo di questi attaccamenti/idoli scopriremo non la gioia ma di essere noi stessi la gioia perché siamo stati creati completi, il Suo Santo Spirito  è tutto in tutti quelli che credono in Lui.
Per questo ho detto che chi crede veramente non può cadere in disperazione ed aggiungo che chiunque Lo cerca vive la speranza che è già il profumo della gioia.

Molte volte davanti ai supermercati mi soffermo a parlare con i ragazzi africani arrivati in Italia con mezzi di fortuna e molto giovani.
Costoro non hanno niente, non hanno casa, non hanno vestiti, non hanno il lavoro, non hanno i documenti, non hanno il permesso di soggiorno ecc..., ma hanno il sorriso, cosa impossibile da trovare sul volto dei nostri ragazzi nonostante il benessere in cui vivono?
Tu sai dirmi perché?
Certo... pensavo di averlo spiegato :)
E' perchè i nostri ragazzi, sono stati abituati a pensare che l'oggetto (materia) abbia la facoltà di dare la felicità, ma ahime non è nella sua natura dare felicità.
Mi ripeto...
Se esistesse un oggetto in grado di "dare" felicità, basterebbe darlo a tutti... e tutti sarebbero felici... ma questo oggetto non esiste :)
Inoltre... se un oggetto possedesse la facoltà di "dare" gioia... la sua esposizione alle persone farebbe si che la felicità aumenterebbe ... ma ahime... non è cosi :)

Anzi... la brama dell'oggetto, pensando che esso possa dare felicità getta le basi per l'infelicità :) la gente cerca dove non deve cercare... ma sai... la sovraesposizione alle illusioni dell'epoca in cui viviamo è figlia (effetto) di errori del passato (cause).

considera che l'oggetto è qualsiasi cosa... divinità compresa :)
La felicità è lo stato naturale della mente... questa non va "scoperta" o meglio... "trovata"... si deve soltanto togliere lo 'sporco' (ignoranza che genera infelicità) tramite la meditazione... per ritrovare la vera natura della mente. e capire che attaccamento, brama, odio, rancore ecc... ecc... sono solo CAUSE di future SOFFERENZE.

Per attaccamento intendo anche ATTACCAMENTO verso idee, preconcetti, idoli, ecc... ecc...

spero di averti risposto.

Ciao :)

Non sto parlando di felicità che è una dimensione terrena, ma di gioia che è la dimensione divina connaturata alla vita di noi uomini. Quello che non bisogna fare è considerare fra gli oggetti che si desidera la dimensione divina la quale porta verso la vita, mentre tutto il resto no. Chi desidera ardentemente la dimensione divina è già nel divino, è già nella gioia è già nella verità e, per finire, è già salvo.
Chi desidera la dimensione divina non sarà deluso e per questo non rischia la disperazione.
Il resto è un inganno e il padre dell'inganno è satana.
#182
Tematiche Spirituali / Re:La disperazione
20 Febbraio 2017, 17:51:17 PM
Caro Blumemax,
quanto da te postato a riguardo del rapporto fra  divino e felicità, è perfettamente vero ma solo per quelli che credono nel "dio" idea che dimora nella loro mente. Chi addirittura non crede neanche come idea non può comprendere questa verità.
Io non parlo però di questo modo do credere che in realtà è un inganno più grande di quello che vivono coloro che non credono.
Il Signore Dio dell'amore e della pace dimora nel cuore degli uomini e nulla ha a che fare con le idee e le elucubrazioni di chi crede come idee o mente  e meno ancora ha a che fare chi non crede neanche come idea.
IL  Signore Dio dell'amore e della pace è il Signore Dio della gioia, dimensione divina al contrario della felicità che è una dimensione terrena, ed ha creato noi uomini a Sua immagine e somiglianza.
Consegue che se Lui è gioia, lo siamo anche noi.
Se non viviamo nella gioia è perché abbiamo perso la grazia seguendo i nostri attaccamenti.
Quando ci libereremo di questi attaccamenti/idoli scopriremo non la gioia ma di essere noi stessi la gioia perché siamo stati creati completi, il Suo Santo Spirito  è tutto in tutti quelli che credono in Lui.
Per questo ho detto che chi crede veramente non può cadere in disperazione ed aggiungo che chiunque Lo cerca vive la speranza che è già il profumo della gioia.

Molte volte davanti ai supermercati mi soffermo a parlare con i ragazzi africani arrivati in Italia con mezzi di fortuna e molto giovani.
Costoro non hanno niente, non hanno casa, non hanno vestiti, non hanno il lavoro, non hanno i documenti, non hanno il permesso di soggiorno ecc..., ma hanno il sorriso, cosa impossibile da trovare sul volto dei nostri ragazzi nonostante il benessere in cui vivono?
Tu sai dirmi perché?
#183
Tematiche Spirituali / Re:La disperazione
20 Febbraio 2017, 13:04:56 PM
Dice  BLUEMAX:
Non esiste alcuna divinità che possa essere causa della tua felicità.



Ma tu hai provato a cercare la divinità e  hai conosciuto quello che ha da dare?

Se no, come prevedo, stai parlando a vuoto, nel senso che scarti la soluzione del problema perché non conosci né il problema né la soluzione.

In ogni caso la  felicità è qualcosa di terreno che dura finché dura e oltretutto non riempie il cuore neanche  nel tempo in cui permane, siamo fatti per la gioia che è eterna ed è vita, quindi è il Signore Dio.

Le aspettative della vita possono rendere più o meno piacevole la vita stessa ma non portano mai alla disperazione nella persona equilibrata.
La vera gioia umana nasce dalla fierezza/fiducia di noi stessi come figli del Signore Dio, l'autostima ci assomiglia ma non è la stessa cosa perché anch'essa è passeggera!
Chi vive questa verità non può essere disperato.
#184
Tematiche Spirituali / Re:La disperazione
19 Febbraio 2017, 21:26:23 PM
Citazione di: SaraM il 19 Febbraio 2017, 19:14:36 PM
Il dramma peggiore nel mondo è la disperazione che è capace di far morire corpo e spirito dell'essere umano.La disperazione è l'arma migliore del male per annientare l'uomo nella sua dignità e nel suo valore per farlo suo.


Disperazione vuol dire mancanza di speranza,la quale induce l'uomo al rassegnamento nel senso di non combattere per un domani migliore o meno peggio.
La speranza è di per sé un profumo di vita.
La disperazione non è causa ma  effetto, non è la disperazione che fa morire l'uomo psicospiritualmente ma è l'uomo psicospirtualmente morto che si dispera. Essa è l'anticamera dell'omicidio e del suicidio. E' l'arma per annientare l'uomo, ma non è un arma nelle mani del male perché, se l'uomo non cede alle false lusinghe, il male non ha nessun potere su di lui. L'unico che il potere sull'uomo è l'uomo stesso. In ogni caso la disperazione  è il salario del peccato, intendendo per peccato l'attaccamento a tutto ciò che non sia il Signore Dio. Se l'uomo cade nella  disperazione è  perché ha peccato ma, sempre che sia consapevole del suo errore, tramite il pentimento e il perdono può riacquistare la speranza. Il Signore Dio è tutto in tutti. Ha la soluzione per ogni problema, ma a volte la Sua soluzione non è quella che l'uomo vorrebbe. In questo ultimo caso rimane disperato con tutto ciò che ci va dietro.





Al giorno d'oggi la disperazione si propaga velocemente includendo non solo alcune fasce della società ma un po' tutti e,sempre di più,i giovani.La disperazione,più che da una mancanza di beni materiali,viene da una solitudine interiore, da un'impossibilità di comunicare all'altro il proprio sentire,dal non sentirsi amati o per lo meno benvoluti:tutto ciò  porta ad un'insopportabilità del peso della vita.Si sa di persone a cui non mancavano ricchezze o successo in campo lavorativo,bellezza,approvazione altrui, amanti(gente dello spettacolo,del cinema,dello sport,della politica) e che pur si sono sentite sole e disperate.

Si è così. Questo è il frutto dell'attaccamento alle cose del mondo, sesso in particolare quale autostrada verso la disperazione.  La solitudine interiore è la mancanza del Signore Dio unico compagno fedele ed affidabile per  tutti. Nello stesso tempo è la conferma che siamo fatti per le cose di lassù e non per quelle di quaggiù! Comunque vogliamo girarla il risultato è che l'uomo è Dio dipendente, solo Lui è vita.
Non sentirsi amati è una conseguenza del non amore per noi stessi, ma  nello stesso  tempo è  la causa della disperazione. Non sentirsi amati è susseguente al non amare più se stessi e questo si proietta, non verso tutti  gli altri, ma solo verso quelli dai quali vorremmo essere amati.
Purtroppo in un mondo senza amare l'unica speranza di essere amati è credere che il Signore Dio ci ama, se lo amiamo.


Ci sono due tipi di disperazione:quella di chi non è credente e quella di chi lo è.Sono tutte e due gravi ma la disperazione del credente è micidiale perchè è quella più voluta dal male.Chi crede in Dio e si dispera(per le delusioni della vita,degli affetti,per disgrazie,malattie miseria,incomprensioni)manifesta una mancanza di fede che porta ben presto alla morte spirituale, all'ateismo da insoddisfazione,all'indifferenza verso i valori più alti,alla ricerca di un'ideologia sostitutiva e palliativa.Esiste poi il livello più grave di disperazione che è quello di colui che credente si sente in grave colpa verso Dio avendo commesso cose ignobili a cui pensa di non essere più in grado di rimediare,che si sente un reietto,un rifiuto  per Dio e per gli uomini senza speranza di salvezza.Qui il male gioca la sua carta migliore,lo ha già nelle sue spire e aspetta solo il momento che costui si abbandoni ad una vita infima  di stravizi o al gesto estremo del suicidio.Il dramma di Giuda(e anche di tanta parte dell'umanità) non è tanto aver tradito Gesù ma aver disperato del suo perdono e della sua misericordia.Se guardiamo a Dio come a un Padre che ci sta a fianco e ci sostiene IN TUTTO non c'è spazio per la disperazione.

Qui hai fatto un po' di confusione, ma il problema l'hai quasi centrato.
Non esistono due tipi di disperazione, essa è peculiare del non credente. Il credente non può cadere in disperazione perché nella sua fede/credere trova la soluzione ad ogni suo problema. Il non credente  cade nella disperazione ogni volta che non trova risposta al suo problema. Di solito da la colpa ad altri o alla malasorte se non alla vita stessa, pur non  sapendo cosa essa sia.
A volte però satana si veste da predicatore e convince il peccatore che ha peccato in modo grave (vedi Giuda) e che non sarà mai perdonato, così lo porta alla disperazione e/o suicidio. Se il pentimento è guidato dal Signore Dio fa vedere all'uomo i suoi errori ma nel contempo gli fa vedere la possibilità di essere perdonato, cioè la speranza che è il Signore Dio in persona.
#185
Tematiche Spirituali / Re:Dio e il senso del dovere
12 Febbraio 2017, 13:19:02 PM
Citazione di: jsebastianB il 12 Febbraio 2017, 12:36:44 PM
Citazione di: giona2068 il 10 Febbraio 2017, 23:48:54 PM

 Il problema è che pretendi di capire le scritture predisposte per i credenti senza credere.  


Non "pretendo" di capire - ma "cerco" di capire, che è ben diverso / proprio perchè non sono vincolato da nessun "Credo", da nessun dogma.  
Solo chi lo è DEVE accettare e condividere - come assoluta - la verita' espressa/contemplate nelle Scritture.      

Per quanto mi riguarda invece.. mi garba assai poter comprendere come feconda e "stravagante" sia la mente umana nel costruire imponenti impalcature dottrinarie e spacciate come Unica verita'.

E aggiungo.. per essere in tema - tale verita' assoluta contempla la volonta' di "Dio" ( che non deve essere per forza quello del monoteismo), quella volonta' apputo che, sin dal tempo antico, ha determinato la condotta / il comportamento degli individui ( ovvero infondere quel "senso del dovere" ) -        
                     
                                                      ---------------------------------------------------------------
Tu scrivi : quando si crede in Spirito e Verità -

Tu,  come assiduo devoto,  cosa vorrebbe significare  questa frase che hai postato ??

Non so se sono io che non so spiegarmi o se tu sei una porta chiusa alla quale è inutile bussare. In altre parole, io sto cercando di dire che quando si crede nel giusto modo giusto, confermato dal vivere in pace, ci si riempie di una potenza che cambia il cuore, la mente, il cervello e tutto il resto della persona la quale  comprende le cose  secondo la volontà di chi le ha date da scrivere. Argomentare senza questa presenza spirituale,  che opera solo in chi crede, è fuorviante. Ti faccio un esempio: Il popolo di Israele pensava di sapere tutto, vedi scribi, farisei e sommi sacerdoti, ma non sapevano niente perché interpretavano le sacre Scritture secondo logica umana la quale è del tutto diversa da quella divina. Credere in Spirito e verità vuol dire credere nel giusto modo, cioè secondo la sapienza divina/spirito e in ciò che è vero, cominciando dalla nostra verità a riguardo di chi siamo e come siamo messi.
#186
Tematiche Culturali e Sociali / Re:Europa, svegliati!
11 Febbraio 2017, 15:57:10 PM
Citazione di: Fharenight il 11 Febbraio 2017, 15:19:02 PM
Se l'Europa non si fosse  trasformata da stati democratici a stati rammolliti, se  non si fosse fatta diventare un put pourri, una mescolanza informe di etnie ad immagine e somiglianza del melting pot statunitense la cui società era da prendere a modello vista la totale assenza di ogni forma di razzismo e dalla paradisiaca vita delle metropoli! (sono ironica, ovviamente) non avrebbe oggi il problema del terrorismo islamico. Qualcuno sostiene, illudendosi o per non ammettere l'errore attuato,  che sia un fenomeno strettamente legato alle vicende di guerre provocate dagli occidentali in quei paesi, ma non è cosí,  a mio modesto avviso, è solo un pretesto, in quanto si dimentica che quella musulmana è una religione teocratica e rigida, se non possono conquistare con le armi, conquistano formando comunità chiuse e compatte e infiltrandosi man mano nelle istituzioni fino ad arrivare ad imporre le loro leggi in sostituzione delle nostre. Mentre noi ci crogioliamo nel meditare e disquisire sulle nostre belle libertà acquisite da estendere a chiunque, loro avanzano e accampano diritti su diritti, l'ultimo diritto che pretenderanno è di toglierci i diritti che avevamo conquistato ed esteso anche a loro. Purtroppo si è fatta diventare l'Europa una (insensata a mia avviso) mescolanza multiculturale, nessuno ne è felice, ma chissà perché "va tutto bene".
Tutto bene?
http://www.direttanews.it/2016/08/08/odio-motivi-isis-occidentali/#

A  tal proposito ho trovato su internet un articolo molto esplicativo di Vittorio Feltri, che,  privo di melensa diplomazia, descrive molto bene la situazione attuale,  di cui riporto qualche stralcio, ed anche il link per chi voglia approfondire.

"Dirò qui la verità sugli islamici e il loro Allah con il Profeta Maometto appresso. Non la Verità con la V maiuscola, per carità. La verità con la v minuscola ritengo sia la più importante acquisizione della mia vita. Ho imparato ad attingerla con il cucchiaio dell'osservazione e dell'esperienza, senza presumere divine rivelazioni. Non c'è bisogno di essere arabisti per capire, anche senza assaporarne i suoni aspirati, che il Corano ha in sé una potenza distruttiva assoluta verso chiunque manifesti un sussulto di libertà e dica no al dominio di un libro che si è fatto Dio, così come si sono fatti suoi boia coloro che lo impugnano.(...)

Non riesco, non riuscirò mai a capire chi accetta di scavarsi la fossa, e lo fa sotto il tiro di un fucile, sapendo che chi impugna la carabina tra un minuto ripagherà la sua fatica sparandogli. Nell'isola di Utøya, in Norvegia, il 22 luglio 2011, un uomo solo uccise 69 ragazzi (dopo aver ammazzato 8 persone nel centro di Oslo). Sull'isola, quel giorno, c'erano seicento giovanotti in gamba, motivati politicamente, pieni di energia. La loro paura li disarmò, li spinse a nascondersi. Se gli andavano addosso insieme, tremando come foglie di sicuro, ma stringendosi l'uno all'altro per la fifa, il killer ne avrebbe stecchiti quattro o cinque, poi gli altri 595 avrebbero sbranato quell'Anders Breivik, che adesso, condannato a 21 anni, è triste per non averne ammazzati abbastanza.
(...)
Siamo un po' tutti così, noi dell'Occidente che non sta capendo un accidente. Tiepidi non dico nel coraggio, ma persino nel timore, inclini a minimizzare, a ritenerci salvi nel nostro orto per non si sa quale magia o corazza invisibile.
Domina una sorta di ottimismo idiota. È sintetizzabile con il motto: «Male non fare, paura non avere». Lo so che lo ripeteva la mamma a Enzo Biagi. Vale in un mondo perduto. È una regola utile quando incontri un orso in Trentino. Con i musulmani non funziona. Non è vero che se stiamo buoni, se non reagiamo, se non sfioriamo neanche con un fiore il turbante di Maometto, i suoi adepti ci lasceranno stare. Basti guardare come nelle loro terre gli islamici scannano i cristiani, che pure abitavano lì prima di loro. Maometto lo fece con gli ebrei di Medina, ne sgozzò personalmente settecento (ma c'è chi dice novecento). Secondo questa teoria, tutto nasce dalla nostra cattiveria. E prima da quella degli americani. E prima ancora dei crociati. Per cui se consentiamo loro, qui da noi, di costruirsi le moschee, di intabarrare le loro donne nei veli, oltre che di percuoterle e segregarle, considerandoli affari loro, nulla di male ci capiterà. È l'idea dell'Occidente e in particolare dell'Italia come brodo multiculturale. Tu non fai una cosa a me, io non la faccio a te. Tolleranza.

Balle suicide. Chi ragiona così non sa nulla dell'islam. Lo misura sulla base del sorriso che gli dedica il pizzaiolo egiziano. Eppure l'ho visto il sorriso largo un metro della colf somala, che mi aveva sempre servito gentilmente le polpette, alla notizia delle Torri Gemelle. Non che il pizzaiolo e la colf siano più cattivi di te e di me. Là il Corano , una volta che ne inghiotti gli insegnamenti, è una sorgente di morte (per gli altri)...)

http://m.ilgiornale.it/news/2015/05/14/leuropa-dei-pirla-non-sa-temere-lodio-islamico/1128303/

Europa, risvegliati! Non rimanere prigioniera del tuo senso di colpa!

Se questo è il problema, qual è la soluzione?
#187
Citazione di: Eretiko il 05 Febbraio 2017, 15:45:48 PM
Cosa ci si può aspettare da 2 religioni (cristianesimo ed islam) che pretendono, ognuna, di essere la unica e vera religione e che hanno come missione quella di evangelizzare e convertire il mondo intero?
Nulla da stupirsi se queste 2 religioni si sono sempre bacchettate verbalmente e poi bastonate fisicamente.
E nulla da stupirsi se anche internamente, ognuna con le sue diverse correnti, hanno sempre generato conflitti, talvolta armati, con reciprochi mozzamenti di testa tra i 2 principali filoni islamici, e con reciprochi arrosti e bracieri (non metaforici) tra le diverse anime del cristianesimo.
Guarda caso gli unici a buscarle sempre sono stati gli ebrei, che hanno sempre preso bastonate sia dai cristiani sia dagli islamici, e, ironia della sorte, cristianesimo ed islam derivano dal giudaismo! Con una piccola sostanziale differenza: il giudaismo non ha mai preteso di essere universale, non ha mai preteso di convertire nessuno, non ha mai preteso che il loro dio fosse considerato l'unico.  



Guarda che la religione ebraica è monoteistica, ossia un solo Dio, se è uno vuol dire che il loro Dio è unico. Non dimenticare che si considerano il popolo eletto. Loro non auspicano che qualcuno diventi ebreo perché è solo un loro privilegio appartenere alla discendenza di Abramo. Tutti gli altri, che non sono della loro stessa etnia, sono inferiori senza speranza di poter diventare come loro. Per diventare uno di loro, non basta la fede come loro la intendono,  ma bisogna appartenere a quell'etnia e questo è impossibile!
Comunque è vero che fra cristiani e musulmani c'è sempre stata guerra, ma quelli che dicono di essere cristiani se fanno guerra, vedi crociate, non sono cristiani. Cosa sono allora? Sono un partito internazionale che si chiama cristiano per essere più credibile. Idem per i musulmani. In conclusione non si è trattato di guerra di religioni ma solo di guerra camuffata da guerra religiosa. Il fine ultimo era ed è il dominio.
#188
Citazione di: Fharenight il 03 Febbraio 2017, 13:20:40 PM
In nome della giustizia e della verità storica. Per conoscere e capire, per non dimenticare, perché  la storia è maestra di vita  per costruire un futuro migliore. Per poter comprendere e affrontare con discernimento e saggezza ogni decisione politica.

..........................           ............................            


Secondo la visione del "politicamente corretto", le Crociate sarebbero state nientemeno che uno dei tanti episodi di imperialismo commessi dal mondo cristiano, visto come barbaro e guerrafondaio, a danno di un mondo musulmano percepito come immensamente più tollerante e pacifico.
Questa prospettiva dimentica che quattro secoli prima dell'appello del papa Urbano II, ebbe iniziò l'espansione degli Arabi che attaccarono anche stati cristiani con la motivazione del Jihad,intrapreso per conquistare nuove terre dove si sarebbe imposta la legge dell'Islam. Né tiene conto dei fattori che scatenarono la Prima Crociata.

E' ormai noto che questa fu dovuta in seguito alla richiesta di aiuto inviata al papa dall'imperatore bizantino Alessio Comneno per contrastare i Turchi Selgiuchidi, e dallo scalpore provocato dalle continue aggressioni a danno dei pellegrini cristiani in visita verso i luoghi santi della Palestina. Sebbene diversi storici abbiano esaltato la "tolleranza" islamica nei confronti delle altre fedi (spesso contrapponendola al fanatismo dimostrato dalla Chiesa Cattolica contro ebrei ed eretici), in verità, la libertà religiosa nei paesi musulmani presentava evidenti limiti: essa veniva ammessa solamente per i "Popoli del Libro" come ebrei e cristiani a patto, però, che questi non facessero proselitismo e praticassero la loro religione solamente in ambito privato. A ciò si devono aggiungere una serie di discriminazioni  a cui erano sottoposti idhimmi (si pensi, ad esempio, al pagamento dell'imposta di capitolazione, la Jizia), che trasformavano i sudditi non musulmani in cittadini di seconda categoria.

Non mancarono, tra l'altro, nel corso dei secoli anche diversi episodi di martirio e persecuzione. Lo storico Moshe Gilnella sua opera History of Palestine, 634-1099 scrive: «Agli inizi dell'VIII secolo settanta pellegrini cristiani provenienti dall'Asia Minore furono messi a morte dal governatore di Caesura, tranne sette che acconsentirono a convertirsi all'islam. Di lì a non molto, altri sessanta pellegrini, sempre provenienti dall'Asia Minore, furono crocifissi a Gerusalemme. Verso la fine dell'VIII secolo i musulmani attaccarono il monastero di San Teodosio, nei pressi di Betlemme, massacrarono i monaci e distrussero due chiese vicine. Nel 796 i musulmani misero al rogo venti monaci del monastero di Mar Saba. Nell'809 vi furono molteplici assalti a un gran numero di chiese sia entro le mura di Gerusalemme sia attorno alla città, con stupri e uccisioni di massa. Gli attacchi si ripeterono nell'813. Il giorno della Domenica delle Palme del 923 esplose una nuova ondata di violenze con distruzioni di chiese e uccisioni» (citato in Rodney Stark, Gli eserciti di Dio. Le vere ragioni delle Crociate, Lindau 2010 p. 122).

L'episodio che scosse profondamente l'Europa accade durante il regno del califfo d'Egitto, Tariqu Al-Hakim,musulmano eterodosso, un folle per alcuni studiosi: durante il suo regno perseguitò per un certo periodo musulmani ortodossi, ebrei e cristiani. Oltre a costringere i cristiani ad indossare una croce di due chili e ordinare la distruzione di migliaia di chiese, il califfo tentò persino di far demolire il Santo Sepolcro. Non mancarono, tuttavia, negli anni successivi nuove aggressioni e violenze a danno dei pellegrini: nel 1022 Gèrard de Thouars, abate di Saint-Florent-près-Saumur, fu imprigionato dopo aver appena raggiunto la Terra Santa e messo a morte, sorte simile toccò nel 1026  a Richard de Saint-Vannelapidato dopo essere stato colto a celebrare la messa in territorio musulmano; nel 1040 anche Ulrico de Breisagu fu lapidato dalla folla sulle rive del Giordano; mentre nel 1064 Gunther Von Bamberg, vescovo di Bamberga, fu vittima di un'imboscata dei musulmani e perì insieme a molti pellegrini (Gli eserciti di Dio, pp.128-131).

La situazione per chi andava a visitare Gerusalemme peggiorò quando la città santa cadde in mano ai Turchi Selgiuchidi al punto che nei sermoni risalenti all'epoca della Prima Crociata, come quello pronunciato da Urbano II a Clemornt, si parlava di cristiani uccisi, pellegrini vessati e chiese demolite, profanate o trasformate in stalle o moschee. Sebbene questi fatti siano stati probabilmente ingigantiti, non furono tuttavia inventati (Jean Flori, Le Crociate, Bologna 2003 p. 28).

Non sono certamente mancate violenze e atrocità contro musulmani da parte di alcuni eserciti cristiani in epoca medievale, ma questo andrebbe contestualizzato al travisamento dello spirito cristiano ed iniziale delle crociate, ricondotto comunque ad un'epoca ancora priva di reti diplomatiche. Inoltre, mentre queste sono fortunatamente sempre più un ricordo lontano, uccisioni e discriminazioni nei confronti dei cristiani sono purtroppo ancora oggiuna tragica realtà in molti stati a maggioranza islamica.

(Massimo Ferrari)

Tu veramente riesci a credere che le crociate iniziarono per fermare le scorribande dei musulmani e per difendere un sepolcro vuoto perché il Signore era risorto?
Tanto per cominciare il Signore non ha bisogno di noi umani per difendersi, ma ti sembra logico che colui il quale ha detto amate i vostri nemici, sia poi contento quando si impugnano le spade per uccidere i propri fratelli?  
E' vero che musulmani perseguitavano i cristiani, ma anche i cristiani per modo di dire perché si uccidevano fra di loro. Questa fu solo una scusa per l'impero romano che aveva preso il nome di chiesa cattolica per cercare di ritornare a dominare  l'oriente nel quale aveva perso il dominio.
Comunque se in quella parte di mondo si guerreggiava, cosa interessava questo al vaticano?
Possiamo dire che lo abbia fatto per amore, ma nell'amore c'è l'uccidere e l'essere uccisi?
La storia si è ripetuta con Sadam, gli americani sono andati in Iraq per liberare quel popolo da un dittatore che possedeva le armi di distruzione di massa, ma alla fine le armi letali non c'erano e lo scopo era il petrolio!
Purtroppo stiamo ancora pagando le conseguenze di quella follia, perché con questa scusa fanno stragi in Europa. Loro sono assassini ma noi abbiamo fornito loro il pretesto.
#189
Tematiche Spirituali / Re:Dio e il senso del dovere
10 Febbraio 2017, 23:48:54 PM
Citazione di: jsebastianB il 10 Febbraio 2017, 21:42:39 PM
Citazione di: giona2068 il 10 Febbraio 2017, 16:52:12 PM



Questo non è quanto i testi sacri dicono ma ciò che tu capisci!


Per tua informazione.. " Torah " vuol proprio significare:  Istruzioni, Insegnamento ( tramite la RI-velazione divina ! ) -
Che poi la versione dei '70 abbia alterato il significato originale.. ( e come tale è stata recepita anche da Girolamo ) traducendola come Legge - e come tale  è stata poi sempre cosi' fatta intendere ai credenti !
                    --------------------------------
Tu scrivi:
Il Signore Gesù non propone, ma illumina ed alla fine giudica chi disprezza la Luce.

Questo va bene - ovviamente - per i soli credenti.
Il Gesu' della storia è stato un sapiente "uno dei tanti" prima di lui ( e non solo nell' ambito dell' ebraismo)  !

Gli altri Mono-teisti infatti lo riconoscono come tale - MA - non avente un' entita' divina, nè tanto meno avente la facolta' di giudicare.  
                    --------------------------------
Tu scrivi:   Duc in Altum dixit: La vedo dura comprendere le sacre scritture senza fede !

Le (sacre) scritture sono chiaramente opere apologetiche / e il piu' delle volte interpretate a "piacimento" dai  loro maghi e cio'  per i loro veri  interessi di potere.
Si veda, per esempio, come il catto-cristianesimo " interpreto' "  quel passo di Luca (  14.23 = spingili ad entrare ) tanto che il gran stregone - il famigerato Sinibaldo Fieschi di Genova / salito sul trono di Pietro come Innocenzo IV /  emano' l' eccelsa bolla Ad extirpanda (anno 1252) !
Questa introduceva - per la prima volta  come prassi in una religione : la tortura ! Strumento atto ad impaurire, terrorizzare il popolino..altro che "comprendere" le scritture senza fede !

Per secoli e secoli  maghi prestigiatori facevano vedere lucciole per lanterne.. e con il terrore, introiettavano quel (sedicente) "senso del dovere",   ovvero cieca e assoluta sottomissione.
Per gli impenitenti o quelli dalla dure cervice comunque era sempre pronta la legna per " illuminare" le Torce umane ! alleluja, alleluja -    

Che razza di confusione che hai in testa!

Dopo tutti questi mesi in cui sto dicendo di confondere quello che dicono i falsi credenti, ancorché graduati nella scala gerarchica ecclesiale, con ciò che è scritto dalla sapienza divina, ancora non riesci a distinguere le due cose.

Che senso ha la risposta che hai dato alla mia affermazione iniziale?
Te lo ripeto per l'ennesima volta: Il problema è che pretendi di capire le scritture predisposte per i credenti senza credere. 
Perché non provare a credere, lasciando da parte la cultura teologica appartenente alla mente, per poi riprendere il dialogo?
Credere o non credere  non lasciamo la persona com'è, quando si crede in Spirito e Verità ci si riempie di una potenza  che trasforma l'essere umano da uomo che conosce a uomo che sente.
Chi dice di credere ma rimane com'era prima quando non s'interessava a queste verità, è perfettamente uguale a chi dice di non credere.
Per questo gli accadimenti che procedono da falsi credenti evidenziano le storture che tu strumentalmente riporti.
Buona notte.
#190
Tematiche Spirituali / Re:Dio e il senso del dovere
10 Febbraio 2017, 16:52:12 PM
Citazione di: jsebastianB il 10 Febbraio 2017, 15:55:53 PM
Citazione di: giona2068 il 07 Febbraio 2017, 11:52:32 AM

La Sua legge non è fatta per punire chi sbaglia ma per avvisare e proteggere noi figli ribelli  

Un genitore quando impartisce un'educazione al figlio e lo avvisa quando sbaglia,


La solita contraddizione:
La sua legge semmai era mirata ad "educare" /  Uno sbaglia perchè GIA' conosce ( poi trasgredisce..) -  
Infatti chi non osservava quanto insegnatogli.. il divin Padre scaricava su di esso la sua ira vendicativa.
Almeno  questo vogliono far intendere gli autori dei testi (sacri).


Questo non è quanto i testi sacri dicono ma ciò che tu capisci!
Il Padre Celeste, il cui nome non siamo degni di nominare, fa tutto con amore, ivi compreso il dono della Sua legge, e quanto comanda non è una via che porta alla vita, ma l'unica via che porta alla vita e la conserva. Chi si ribella a Lui diventa Suo nemico e strumento di satana, a questo punto scatta la giustizia verso chi ha preferito essere amico della morte anziché del Padrone della vita.
I suoi comandi non sono suggerimenti o option ma veri ordini per noi umani chiamati a diventare Suoi  figli. Noi siamo la Sua proprietà in quanto creati da Lui in persona.
In ogni caso l'amore vuole che i suoi comandi sono nel nostro interesse e per il nostro bene.
A volte  in televisione sento dire  da chi spiega il Santo Vangelo: Gesù ci sta proponendo...., non Lo chiamano neanche  il Signore Gesù e magari nello stessa trasmissione chiamano chi ha fatto carriera nella chiesa: Monsignore, Eccellenza, Eminenza, Santità ecc..,
Il Signore Gesù non propone, ma illumina ed alla fine giudica chi disprezza la Luce.
Un superbo ed orgoglioso che, nella sua stoltezza, pensa di essere "dio"  può accettare questo?
No che non può, perché il "dio" del superbo è satana che guida i suoi passi.
Chi accetta di camminare secondo la legge del Signore Dio scopre di camminare sulla giusta via perché si ritrova a vivere in Pace e questo è il segno che l'uomo è Teodipendente.
Chi crede viene inondato da una fontana di amore, pace, potenza, sapienza, speranza, dolcezza, pazienza, coraggio, bontà, umiltà, mitezza ecc..., ciò che di chiama vita, e benedice il Signore Dio e la Sua legge che non trasgredirà mai più!

Da quello che scrivi si evince che non tieni conto del perdono perché passi dalla trasgressione all'ira. Per questo ti ho detto che quello dici essere il contenuto dei testi sacri è solo ciò che tu hai capito.

Duc in Altum dixit: La vedo dura comprendere le sacre scritture senza fede!
#191
Tematiche Spirituali / Re:Dio e il senso del dovere
07 Febbraio 2017, 15:06:11 PM
Citazione di: bluemax il 07 Febbraio 2017, 14:41:12 PM
Citazione di: giona2068 il 07 Febbraio 2017, 13:06:58 PM
Citazione di: bluemax il 07 Febbraio 2017, 12:50:41 PM
Citazione di: Duc in altum! il 07 Febbraio 2017, 12:09:12 PM
**  scritto da bluemax:
CitazioneFondamentalmente penso che l'errore di fondo sia proprio qui. Definire un fenomeno REALE come giusto o sbagliato senza notare la semplicissima cosa che è un semplice effetto per lo piu' mutevole nel tempo e cio' che giusto diviene sbagliato o viceversa nel tempo.
Penso che non vi sia nulla di giusto o sbagliato (in quanto mero giudizio personale, dettato dallo stato mentale del giudizio del fenomeno) ma vi sia semplicemente l'effetto.

Per fare un esempio estremo non ho mai pensato che Hitler sia l'incarnazione del male, ma un mero effetto che nasce nella notte dei tempi che ha semplicemente mostrato gli effetti di cause poste nel tempo da TUTTI NOI (odierni. Va capita).
Quindi sostieni che Hitler (come il Padrino) sia un fenomeno reale? Dunque l'effetto vincente di quei modelli dovrebbe essere insegnato? Visto che invece c'è il proselitismo ateo e agnostico del contrario?


Ciao  ;)
Hitler, come del resto Gesu' o Buddah per intenderci e qualsiasi altro fenomeno che di manifesta nell'universo, dallo sbocciare di un fiore alla nascita di pianeti puo' avvenire se e solo se vi sono TUTTE le condizioni per la manifestazione di quel fenomeno. Se ne manca anche solo uno tra le infinite condizioni, il fenomeno si manifesta in modo differente (o non si manifesta affatto).
Hitler quindi è senza dubbio un fenomeno REALE ma non puo' essere considerato l'incarnazione del male. Se ci pensi bene, Hitler fu creato dalla prima guerra mondiale e via discorrendo a ritroso sino all primo degli infiniti BIG BANG :) . Cio' che puo' cambiare un EFFETTO futuro è solo la SCELTA PERSONALE. Unica colpa (anche se per me il concetto di colpa ha pochissimo senso) di quella mente che fu Hitler è stata quella di avere fatto una SCELTA sbagliata. Ma tale scelta è frutto di numerosissime altre scelte non ultime quelle di Churchill, Stalin, e tutte le persone che in quel momento interagivano con la realtà.
Dare la colpa comunque, per me, è' un concetto estremamente infantile (a mio vedere naturalmente).

Se OGGI nascesse un Hitler al massimo potrebbe portare il cane a far pipi' al parco per mancanza di condizioni. Condizioni che comunque, grazie a tutti noi, possono ripresentarsi.


I Modelli vincenti o perdenti, come ogni cosa, variano nel tempo :)

ciao :)

Ok, ma in questo susseguirsi di eventi e condizioni ambientali, sociali, politiche, umane ecc..., che creano l'ambiente in cui i fattacci possono germogliare, c'è un regista oppure è tutto casuale? Io ti dico che è satana che organizza l'evento servendosi di esseri umani che collaborano, ma poiché ognuno è stato dotato di spirito di discernimento, chi collabora è responsabile/colpevole e non ha nessuna giustificazione neanche quando rimane senza la volontà perché ha abdicato a satana.
Ti dico ancora di più, chi giustifica il male, anche se  commesso da altri, è figlio del maligno.
non esiste nulla di casuale... ma di causale. CAUSA ---> EFFETTO ----> CAUSA ----> EFFETTO e cosi' all'infinito. Il caso è semplicemente ignoranza (nel senso buono del termine eh... non fraintendermi :) ). Non vi è alcun regista, o meglio, siamo "tutti" registi (notare le virgolette perchè quel tutti è semplicemente un interagire DIPENDENTE delle menti).

Per quanto mi riguarda, se esistesse davvero un SATANA, come un creatore di SATANA, ambedue sarebbero soggetti alla legge di causa ed effetto. Ogni loro azione quindi pensiero nasce da quella precedente. E soffermandomi sul concetto di SATANA, questo andrebbe aiutato e non condannato. Andrebbe salvato e non combattuto (ugualmente se esistesse un Dio. Anch'esso andrebbe aiutato :D ma qui diventa difficile e diventerei blasfemo per alcuni quindi evito) :) . Il discernimento a cui alludi, ossia il famoso "libero arbitrio" (cosa che la scienza nega) è un qualcosa che ha a che fare con il cervello, quindi la materia e non è materia buddista. Il processo mentale invece lascia una impronta nel "continum mentale" ed è questa "impronta" che genera il "libero arbitrio". (detto in pochissime parole, scusami).

Per quanto riguarda la "giustificazione" del male, beh... a me pare doveroso capire che il MALE è un effetto data da una CAUSA e se si vuole limitare il MALE è inutile agire sugli effetti invece che sulle cause. Da notare inoltre che in una visione NON DUALISTICA il MALE, come il BENE perde di ogni significato perchè esiste solo l'EFFETTO. L'appellativo di MALE o BENE gli viene aggiunto dopo dalla mente dualistica per stabilire se ha avuto un guadagno o una perdita. (La mente dualistica sarebbe la mente da illuminare).

Giustificare il male non significa approvarlo, ma capirlo. Capire che quel male è una mera proiezione mentale e nulla di piu'.

Un esempio banale puo' essere lo sperimentare una sauna. Se ti bendano, ti legano e ti buttano in una SAUNA sperimenterai una terribile sofferenza, forse la morte da panico. Se invece vieni invitato a fare una SAUNA sperimenterai una gioia eppure la REALTA (a parte la costrizione) è la medesima. Altro esempio banale puo' essere l'osservare una moltitudine di persone (menti) su una spiaggia. La spiaggia è la medesima ma c'è chi felice, chi triste, chi neutro. Non è la REALTA' ad essere dualistica ma è quello che la mente ignorante ci cuce sopra. :)

ciao :)


Penso che con te si perda solo tempo. Il tuo giustificare/mistificare denota la tua indisponibilità a perseverare per non crescere o modificare, a ragion veduta, le tue illazioni.
#192
Tematiche Spirituali / Re:Dio e il senso del dovere
07 Febbraio 2017, 13:06:58 PM
Citazione di: bluemax il 07 Febbraio 2017, 12:50:41 PM
Citazione di: Duc in altum! il 07 Febbraio 2017, 12:09:12 PM
**  scritto da bluemax:
CitazioneFondamentalmente penso che l'errore di fondo sia proprio qui. Definire un fenomeno REALE come giusto o sbagliato senza notare la semplicissima cosa che è un semplice effetto per lo piu' mutevole nel tempo e cio' che giusto diviene sbagliato o viceversa nel tempo.
Penso che non vi sia nulla di giusto o sbagliato (in quanto mero giudizio personale, dettato dallo stato mentale del giudizio del fenomeno) ma vi sia semplicemente l'effetto.

Per fare un esempio estremo non ho mai pensato che Hitler sia l'incarnazione del male, ma un mero effetto che nasce nella notte dei tempi che ha semplicemente mostrato gli effetti di cause poste nel tempo da TUTTI NOI (odierni. Va capita).
Quindi sostieni che Hitler (come il Padrino) sia un fenomeno reale? Dunque l'effetto vincente di quei modelli dovrebbe essere insegnato? Visto che invece c'è il proselitismo ateo e agnostico del contrario?


Ciao  ;)
Hitler, come del resto Gesu' o Buddah per intenderci e qualsiasi altro fenomeno che di manifesta nell'universo, dallo sbocciare di un fiore alla nascita di pianeti puo' avvenire se e solo se vi sono TUTTE le condizioni per la manifestazione di quel fenomeno. Se ne manca anche solo uno tra le infinite condizioni, il fenomeno si manifesta in modo differente (o non si manifesta affatto).
Hitler quindi è senza dubbio un fenomeno REALE ma non puo' essere considerato l'incarnazione del male. Se ci pensi bene, Hitler fu creato dalla prima guerra mondiale e via discorrendo a ritroso sino all primo degli infiniti BIG BANG :) . Cio' che puo' cambiare un EFFETTO futuro è solo la SCELTA PERSONALE. Unica colpa (anche se per me il concetto di colpa ha pochissimo senso) di quella mente che fu Hitler è stata quella di avere fatto una SCELTA sbagliata. Ma tale scelta è frutto di numerosissime altre scelte non ultime quelle di Churchill, Stalin, e tutte le persone che in quel momento interagivano con la realtà.
Dare la colpa comunque, per me, è' un concetto estremamente infantile (a mio vedere naturalmente).

Se OGGI nascesse un Hitler al massimo potrebbe portare il cane a far pipi' al parco per mancanza di condizioni. Condizioni che comunque, grazie a tutti noi, possono ripresentarsi.


I Modelli vincenti o perdenti, come ogni cosa, variano nel tempo :)

ciao :)

Ok, ma in questo susseguirsi di eventi e condizioni ambientali, sociali, politiche, umane ecc..., che creano l'ambiente in cui i fattacci possono germogliare, c'è un regista oppure è tutto casuale? Io ti dico che è satana che organizza l'evento servendosi di esseri umani che collaborano, ma poiché ognuno è stato dotato di spirito di discernimento, chi collabora è responsabile/colpevole e non ha nessuna giustificazione neanche quando rimane senza la volontà perché ha abdicato a satana.
Ti dico ancora di più, chi giustifica il male, anche se  commesso da altri, è figlio del maligno.
#193
Tematiche Spirituali / Re:Dio e il senso del dovere
07 Febbraio 2017, 11:52:32 AM
Citazione di: Jacopus il 06 Febbraio 2017, 23:01:01 PM
La Teodicea, inventata da Leibniz indagava, se ben ricordo, il rapporto che c'è fra il male del mondo, specialmente quello gratuito, e la presenza divina. In questa discussione le parti sono rovesciate. Che rapporto c'è fra il bene del mondo e la supposta assenza divina? Parto con una citazione presa da un'altra discussione:

CitazioneUn esempio su tutti:
l'altra sera, durante uno zapping, ho visto la scena finale del Padrino III e - osservando che Michele Corleone periva felicemente (per me l'infarto è un dono divino) di morte naturale, senza sofferenza, serenamente nelle sue proprietà, circondato dall'affetto della sua famiglia, beato, ricco e soddisfatto di non solo aver ottenuto materialmente più di quello che anelava, di non aver mai lavorato, di non aver pagato le tasse dovute, ma che si era anche liberato delle persone a lui fastidiose, e senza aver mai scontato un giorno di galera - mi sono chiesto: "...se Dio non esistesse, perché non si dovrebbero studiare come modello sociale da seguire per vivere "alla grande" (e quindi dare un senso compiuto alla propria presenza nel pianeta Terra) il mafioso, il politico colluso, il sindacalista faccendiere, l'impiegato raccomandato, l'escort d'alto rango, l'imprenditore scaltro e spietato, il banchiere corrotto, la velina in cerca del matrimonio per soldi (e chi più ne ha più ne metta) che sono morti disinvoltamente senza emendare la loro doppiezza mentre erano in vita? ...visto che ormai non è più recondito che la "società civile" ha adottato questi esempi (ricordo ancora le smorfie di disapprovazione, qualche settimana fa, nei visi dei genitori di un gruppo di scout adolescenti quando dissi ai loro figli di sforzarsi di preferire a essere più scout come Mandela e Celine Dion, che come Renzi e la Boschi) quali campioni da imitare, pena, sennò, una vita miserabile?!?!..."

Questa visione del rapporto Dio-Uomini riduce Dio a una sorta di superPoliziotto metafisico.  Secondo codesta raffigurazione ci comportiamo bene solo perché c'è questo Dio che ci tiene a freno con le sue lusinghe e i suoi ammonimenti. Questa visione mi sembra piuttosto riduttiva già se fossi un credente, ma da non credente non posso far altro che sottolineare che sono esistite, esistono ed esisteranno persone che fanno a meno di Dio, senza per questo trasformarsi in opportunisti, narcisi, antisociali, delinquenti e profittatori. Contemporaneamente vorrei far notare che sono esistite, esistono ed esisteranno persone opportuniste, narcise, antisociali, delinquenti e profittatrici all'ombra della fede in Dio, e sono esistite, esistono ed esisteranno fedeli che crederanno di fare il bene nel nome di quel Dio, pur comportandosi da delinquenti, aggressori, ladri e via discorrendo.
Del resto se ci affidassimo solo a Dio saremmo rovinati, come ben testimoniano 40 anni di governo democristiano.
I motivi per cui non ci si lascia andare al crimine sono molti e diversi tra loro e fra di essi sicuramente c'è anche quello della citazione iniziale. In essa vedo soprattutto una specie di "ancora di salvezza" rispetto agli impulsi ad agire in modo antisociale, derivanti dalla storia dei singoli individui. C'è un personaggio esemplare nel film "21 grammi" interpretato da Benicio del Toro che simbolizza questo tipo di difesa religiosa agli agiti devianti.
Ma il rispetto delle norme sociali deriva da altre ragioni, una è data dall'esempio degli altri. C'è un criminologo, Lonnie Athens che ha inventato il concetto di "comunità-fantasma", intendendo con essa l'insieme delle persone, che seppure assenti, regolano il nostro agire. Se la nostra comunità-fantasma annovera Lucky Luciano, Vallanzasca, la banda della Magliana, sarà più semplice che delinqueremo rispetto a chi ospiterà nella sua comunità-fantasma padre Pio.
Altri studi sottolineano come in un ambiente deviante ci si possa mantenere al di fuori dell'illegalità coltivando una passione, la musica, il calcio, la fotografia...
Un aiutino lo danno anche le punizioni terrene, anche se ormai in modo piuttosto blando, visto che è preferibile un delinquente-consumatore piuttosto che un delinquente-limitato. Ci sono poi tutti gli studi sui neuroni-specchio e sull'intersoggettività, per cui comunque ci sentiamo mediamente in colpa se commettiamo un torto.
Ci sono poi anche quelle persone "moralmente superiori", che sentono il senso del dovere e del rispetto delle regole comuni, per non parlare degli insegnamenti che si ricevono nei primi anni di vita nel contesto familiare, non necessariamente avendo come padre Totò Riina. E' sufficiente avere un commerciante grande evasore per apprendere uno stile di vita che difficilmente potrà essere rovesciato da insegnanti e tutori dell'ordine, cioè tanti signor nessuno rispetto a chi ci ha accudito quando eravamo inermi e neonati.
Infine, si pensa per caso che in CIna vi siano un miliardo di delinquenti o che la Russia sovietica fosse un ricettacolo di ladri e malfattori? Del resto  basta andare nel mondo occidentale dove la professione di fede è un semplice ammenicolo privo di ogni reale convinzione e dove comunque la delinquenza è esercitata da una piccola minoranza.
Si potrebbe obiettare che infatti la delinquenza aumenta proprio al calare della fede. Ebbene non è vero neppure questo. Nella laica Norvegia, affittano le carceri alla Svezia perché restano vuote e non mi sembrano davvero dei pasradan della teologia, ma anche nella nostra Italia, molti crimini sono in diminuzione, nonostante lo svuotamento delle Chiese e la grancassa dei telegiornali e dei politici manipolatori. Basta vedere le statistiche istituzionali.

Provo  a mettere ordine in questa numerosa lista di idee.
Non esistono solo uomini tutti santi o uomini  presi dal peccato fino al collo, esiste anche una via di mezzo. In qualche altra situazione ho detto che c'è un gran numero di persone che, a prescindere da quello che dichiarano a riguardo al credere o al non credere, sono come sedute in un bivio in attesa di decidere se andare  verso il credere totale o il non credere totale. Questa categoria di persone, fra l'altro molto numerosa e diversa dagli agnostici, comprende le persone che possiamo definire umane, avendo loro  conservato, almeno per il momento,  parte della grazia.
Se al tuo dualismo, formato dalle categorie santi o peccatori, credenti o non credenti, buoni o cattivi ecc.., aggiungi questa categoria intermedia, le tue affermazioni necessitano di essere riconsiderate.  
In verità ti dico che essere umani nel senso di cui sopra, non è poca cosa.

Quanto al tuo "dio" immaginario che assomiglia ad un super-poliziotto metafisico occorre che tu dimentichi questa fantasia mentale. IL Signore Dio in Spirito è Verità è il Signore Dio Onnipotente  dell'Amore e della Pace che nella Sua severità vuole riportarci a Lui quando Lo perdiamo a causa dei nostri sbagli. La Sua legge non è fatta per punire chi sbaglia ma per avvisare e proteggere noi figli ribelli che agendo secondo la nostra stoltezza, che chiamiamo intelligenza, perdiamo la vita senza accorgerci. Se così non fosse non ci sarebbe il perdono e/o la misericordia per i ravveduti. Perdono e misericordia sono l'amore.
Per fare un esempio: Un genitore quando impartisce un'educazione al figlio e lo avvisa quando sbaglia, non fa il superPoliziotto come tu lo chiami, perché fa tutto per amore, ma per un figlio ribelle, cioè per quel figlio che non ha fiducia nel genitore, questo papà diventa un super Poliziotto.
In ogni caso, come al salito parlare del Signore Dio senza conoscerlo si finisce per parlare del "dio" immaginario ne quale  ci specchiamo e finiamo per attribuirgli i nostri difetti.
Risultato? Non conviene credere e questa è la vittoria del maligno.
Buona giornata.
#194
Citazione di: altamarea il 06 Febbraio 2017, 22:22:46 PM
Giona ha scritto:
CitazioneNon volevo partecipare ancora a questa diatriba ma le assurdità che ho letto nel post che sto quotando mi hanno obbligato a farlo.

Come al solito chi non la pensa come te è contro di te ! Quelle degli altri sono assurdità, solo le cose che dici tu sono "verità". Ma ti rendi conto della tua presunzione. Invochi l'umiltà, la cristianità, e alla prima occasione sali in cattedra.

CitazioneIl Signore Dio dell'amore e della pace che ci ha dato la vita facendoci figli, qualora lo volessimo, vuole che conserviamo la vita che Lui stesso ci ha donato per amore. Per conservare la vita l'unica via è non adorare altro - vedi primo comandamento - perché siamo come una bottiglia piena di aria pura, ma  la perde  nel momento in cui  che entra qualcos'altro. Volendo possiamo dire che amare Lui corrisponde a non amare altro perché qualsiasi cosa al difuori di Lui è motivo di morte.

Giona, per favore, tu ed altri credenti,  dovete smetterla di parlare al plurale. Illuditi pure nel credere nel tuo Dio che ti ha dato la vita, che è amore e pace.  Parla per te !


CitazioneLui non ha bisogno del nostro amore per andare avanti, ma vuole che lo amiamo perché ci ama e sa che con l'amore si apre il cuore e da questa apertura entrano tutte le grazie: Sapienza, saggezza, amore, pace, serenità, dolcezza, coraggio, speranza, umiltà, mitezza ecc.. che nel loro insieme sono la vita affinché l'uomo viva da vivo e salvi la sua anima.

Lo ha detto a te che vuole che lo amiamo ? "Illusione, dolce chimera sei tu..."


CitazioneCercando di spiegare ciò che non conosci hai bestemmiato senza saperlo.

Tu Giona, "bestemmi" continuamente con le tue convinzioni religiose e dici agli altri di non bestemmiare ?


Chiedo scusa a bluemax per averlo prevaricato, però ogni tanto non resisto nel rispondere a Giona


Caro lei, io parlo al plurale dicendo: Il  Signore Dio della vita ci ha dato la vita perché mi rivolgo a quelli che la vita  ce l'hanno e/o a quelli che voglio cercarla assieme a me. Non so se tu ce l'hai oppure no, ma quelli che ce l'hanno sanno da chi viene e per questo non si scandalizzano.
E' superbia dire che è sbagliato interpretare il comandamento concludendo che  ... è un viziato e che per un suo capriccio pretende di essere amato?
Cerca di scoprire perché  non riesci a non rispondere!
Per tua scienza questo è un forum di Tematiche Spirituali, se non ti piace quello che viene detto, nessuno ti obbliga a partecipare.
Se cerchi proseliti nel posto sbagliato non devi meravigliarti di chi cerca di impedirtelo.
#195
Citazione di: bluemax il 06 Febbraio 2017, 18:08:27 PM
Citazione di: SaraM il 05 Febbraio 2017, 19:48:54 PM
Per secoli gli uomini hanno cercato di far proseliti specialmente in ambito religioso.Il proselitismo è una piaga che ha portato guerre e divisioni in quanto corrisponde alla volontà dell'uomo di IMPORRE agli altri le proprie idee.Convincere gli altri,per esempio,dell'esistenza di Dio (se questi non sentono niente per Dio) e imporre il proprio credo è tipico dell'ambizione umana(dove non nasconda anche interessi sociali ed economici)Certamente chi ama Dio ha piacere che anche altri lo amino ma non si impone mai con la forza.

Penso che fondamentalmente vi siano due tipi di proselitismo. Uno la cui origine nasce dalla voglia di "condividere" quel bene che prova seguendo una propria religione con le persone a lui piu' care, ed uno invece che spesso nasce dal "sentirsi" nel giusto e quindi avere il compito di "educare" gli altri all'unica vera retta via. Ecco. Il secondo caso per quanto mi riguarda è una vera e propria patologia da analizzare e capirne l'origine.

Citazione di: SaraM il 05 Febbraio 2017, 19:48:54 PM
Anzi può succedere che il credente(come un bambino geloso dei fratelli) è dispiaciuto se altri si frappongono tra lui e il Padre in modo poco corretto e sincero.Egoisticamente parlando verrebbe spontaneo dire a chi non crede in Dio e se ne vanta"Meglio se non credi uno in meno tra me e Lui,uno in meno in un mondo futuro!) Chiaramente anche questo atteggiamento è scorretto perché è una prova ulteriore di egoismo e di mancanza di vero affetto nei confronti di un Essere Spirituale che desidera essere amato da tutte le sue creature.

Beh... se non altro anche questo è un modo per fare proselitismo se non erro :) ma al limite una domanda. Da dove ti proviene questa granitica certezza che questo "essere spirituale" desidera essere amato da tutte le sue creature ? :D scusa ma mi si crea una immagine inferenziale al quanto buffa... dove questo essere spirituale per puro ego, gode nell'essere amato e mai disprezzato :) un po' come un bambino viziato :)
scusa ma l'immagine che mi sono creato è stata al quanto buffa, non voleva essere una offesa ;)


ciao :)

Non volevo partecipare ancora a questa diatriba ma le assurdità che ho letto nel post che sto quotando mi hanno obbligato a farlo.
Il Signore Dio dell'amore e della pace che ci ha dato la vita facendoci figli, qualora lo volessimo, vuole che conserviamo la vita che Lui stesso ci ha donato per amore. Per conservare la vita l'unica via è non adorare altro - vedi primo comandamento - perché siamo come una bottiglia piena di aria pura, ma  la perde  nel momento in cui  che entra qualcos'altro. Volendo possiamo dire che amare Lui corrisponde a non amare altro perché qualsiasi cosa al difuori di Lui è motivo di morte.
Lui non ha bisogno del nostro amore per andare avanti, ma vuole che lo amiamo perché ci ama e sa che con l'amore si apre il cuore e da questa apertura entrano tutte le grazie: Sapienza, saggezza, amore, pace, serenità, dolcezza, coraggio, speranza, umiltà, mitezza ecc.. che nel loro insieme sono la vita affinché l'uomo viva da vivo e salvi la sua anima.
Cercando di spiegare ciò che non conosci hai bestemmiato senza saperlo.