Mettiamo che l'accoglienza funzioni, ma non l'integrazione, perchè la storia della diversità culturale ha un che di magico.
Mettiamo che aiuti uno straniero e poi scopri che è dentro la criminalità che fai?
Qua tutti partono da dati astratti, ma vediamo nel concreto della vita.
Forse allora, e solo allora, potremo parlare di etica del rispetto (non della responsabilità, perchè si è sempre responsabili, cioè succubi di qualcosa, qualcuno).
Naturalmente a mio avviso non c'è soluzione perchè i partiti sono strutture gerarchiche il cui intento è la riproduzione del loro potere.
Perciò la lotta sarà sempre e solo sull'accoglienza, e MAI sull'integrazione, a meno che per integrazione si intenda le leggi raziali (per cui un etnia nel suo impasse culturale è esente da critiche).
Il risultato leggi raziali o meno, è quello che vedo che la città di Milano è completamente in mano alle mafie.
Si nutre di lavoro nero, le periferie sono tossiche, pericolose, instabili, con un crescente numero di poveri.
Si sta formando la tipica città brasiliana, con enormi periferie di poveri e un centro iper-tecnologico, con giardini pensili, una marea di start-up di tipo finanziario per i nuovi ricchi.
Qua la gentrificazione sta funzionando alla grande.
I tempi delle lotte sociali a favore dell'immigrato erano inoltre parallele a quelle sul lavoro.
Oggi le due cose non quagliano affatto.
Accogliere infatti vuol dire creare situazioni di neo-globalismo sempre più emergente.
Il lavoro nella sua dignità è qualcosa che non ha più alcun senso.
Nè civico, nè morale.
Mettiamo che aiuti uno straniero e poi scopri che è dentro la criminalità che fai?
Qua tutti partono da dati astratti, ma vediamo nel concreto della vita.
Forse allora, e solo allora, potremo parlare di etica del rispetto (non della responsabilità, perchè si è sempre responsabili, cioè succubi di qualcosa, qualcuno).
Naturalmente a mio avviso non c'è soluzione perchè i partiti sono strutture gerarchiche il cui intento è la riproduzione del loro potere.
Perciò la lotta sarà sempre e solo sull'accoglienza, e MAI sull'integrazione, a meno che per integrazione si intenda le leggi raziali (per cui un etnia nel suo impasse culturale è esente da critiche).
Il risultato leggi raziali o meno, è quello che vedo che la città di Milano è completamente in mano alle mafie.
Si nutre di lavoro nero, le periferie sono tossiche, pericolose, instabili, con un crescente numero di poveri.
Si sta formando la tipica città brasiliana, con enormi periferie di poveri e un centro iper-tecnologico, con giardini pensili, una marea di start-up di tipo finanziario per i nuovi ricchi.
Qua la gentrificazione sta funzionando alla grande.
I tempi delle lotte sociali a favore dell'immigrato erano inoltre parallele a quelle sul lavoro.
Oggi le due cose non quagliano affatto.
Accogliere infatti vuol dire creare situazioni di neo-globalismo sempre più emergente.
Il lavoro nella sua dignità è qualcosa che non ha più alcun senso.
Nè civico, nè morale.