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Messaggi - viator

#1801
Salve bluemax. Hai ragione. Funzione così se siamo in due ed andiamo d'accordo (perchè amiamo il quieto vivere).

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Peccato che la realtà si è fatta più complicata ed è comparsa un sacco di gente che non vuol mettersi d'accordo circa il valore del proprio lavoro o che cerca di vivere parassitariamente o semplicemente (vedi la Banca d'Italia che stampa soldi extra ed i governi che fanno spallucce ai debiti pubblici) cerca di fare "il furbo". Saluti.
#1802
Salve bobmax. Citandoti : "Di modo che la pubblicità è indubbiamente necessaria.
Ma deve essere pure intelligente. Cioè davvero efficace.
Mentre ultimamente pare essersi ridotta per lo più a fastidiosa importuna.
Onnipresente, e anche per questo scarsamente efficace."


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Il problema dei nostri tempi non è più, come una volta, l'usare la pubblicità per far conoscere di esserci e nemmeno quello di elogiare concorrenzialmente i propri prodotti.......il problema, come accade per i fenomeni della cosiddetta "socializzazione", non è l'esserci ma piuttosto il non poter mancare, altrimenti cesserai di esistere.

Assolutamente non credo che noi si sviluppino "anticorpi" culturali, piuttosto considero che in nome del "chi si ferma è perduto!" e del "comunicare, comunicare !, comunicare !! ....non importa cosa !!" il parossismo continuerà sino alla traumatica "esplosione" del nostro modo di vivere.
#1803
Salve bluemax. Mi sembra tu sia un italiano piuttosto tipico. Di quelli che vogliono la "copertura" di certi rischi però senza perderci nè in soldi nè in "sovrana autonomia dei propri interessi".--------- Mi sembra comunque che nè qui dentro nè (forse) nelle altre fonti da te consultate sia stato chiarito l'elementare, cioè che il valore della moneta - sempre e comunque - è dato dalla quantità di beni e servizi che con essa si possono acquistare, all'interno od all'estero.

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Se in Italia circolasse una sola banconota da mille lire vorrebbe semplicemente dire che tutti i beni, prodotti, proprietà, servizi, impianti esistenti in Italia (o comunque scambiabili in Italia) valgono complessivamente mille lire.

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Se ad un americano viene in testa di comperarsi l'Italia tutta intera, basta mettersi d'accordo con lui nello stabilire con quanti dollari US in America si può comprare l'equivalente di ciò che l'americano vorrebbe comperare del nostro Paese.


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Salterebbe fuori una cifra di - diciamo - 20.000 miliardi di USD. Quindi 20.000.000.000.000USD / 1000Lire = 1 Lira varrebbe 20 miliardi  di USD.

Ora facciamo che qualcuno si metta a stampare (legalmentem per carità) cartamoneta, facendo in modo che in Italia circolino non più mille, ma un milione di Lire.

Ora che è successo : forse che in Italia sono comparsi più beni, vengono forniti più servizi, ci sono più industrie, si lavora meglio e di più.....? No, semplicemente ora in Italia tutto costa mille volte di più (all'interno del Paese ed in termini monetari) perchè vale mille volte di meno (all'estero ed in termini di scambio, di baratto).

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Infatti ora avremmo che che l'americano non accetterebbe più lo scambio tra 20 miliardi di USD ed 1 Lira, ma il cambio diventerebbe 20.000 miliardi di USD / 1 milione di Lire, cioè 1 Lira = 20 milioni di USD. Saluti.
#1804
Salve. In effetti i bambini da piccoli non riescono a capire perchè debbano esistere i poveri. Basterebbe che tutti i loro papà e mamme facessero l'elemosina........tanto i genitori non hanno raccontato che i bimbi li porta la cicogna e che per stampare i soldi basta avere della carta...........?


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Noi entrammo nell'Euro convertendo 1936,27 Lire con 1 Euro. Tale rapporto risultava benevolmente a noi favorevole, poichè un "cambio" realistico della Lira - in quei momenti (dicembre 2001) - l'avrebbe vista collocabile intorno a 2300-2400 (cioè la Lira in quei momenti venne sopravalutata, avvantaggiando l'Italia nell'immediato e penalizzandone l'economia alla distanza - come infatti avvenne ed avviene)(la sopravalutazione della nostra moneta nazionale venne ovviamente "contrattata" con gli altri Paesi dell'Unione quale condizione alla quale noi avremmo potuto aderire all'Euro stesso).

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Se oggi si uscisse dall'Euro per tornare ad una "Nuova" Lira, il cambio alle attuali condizioni del mercato sia globalistico che continentale - sommando poi l'effetto Coronavirus sulla nostra economia (effetto assai più grave di quello che si è avuto nelle principali economie planetarie) dovrebbe posizionarsi (immagino) tra le 4 e 5000 Lire !


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Importazioni a parte, ve lo immaginate quanti Buoni del Tesoro lo (ormai agonizzante) Stato Italiano riuscirebbe a piazzare presso Banche ed Investitori esteri ?

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Credo proprio che, fuori dall'Euro, la nostra nuova moneta risulterà adatta (se di dimensioni molto contenute) solo al Gioco del Monopoli. Saluti.
#1805
Salve InVerno. Sei già il terzo cui oggi dò ragione. Più passa il tempo più mi accorgo che sono gli altri ad avere ragione. Interessante sindrome. Possibili diagnosi :



       
  • mi sto rimbecillendo perchè non riesco a più a ragionare correttamente.............
  • oppure gli altri si stan rimbecillendo e - si sa - ai matti si deve sempre dar ragione.............
  • oppure gli altri stan rinsavendo.........
  • oppure io mi sto rinsavendo............
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Scherzi a parte, in realtà non sono informato circa la attuale realtà cinematografica. Negli ultimi 25 anni credo di essere entrato in cinema due o forse tre volte, pur abitando in una grande città.

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Anzitutto ero fumatore abbastanza accanito e non riuscivo a coniugare relax ed astensione dal fumo una volta che venne istituito il divieto di fumare in sala. Poi comunque, a metà anni '90, entrai in una delle prime sale in cui venne installata l'ambientazione "surround" (sonorità d'effetto nella ricerca del massimo coinvolgimento "plurimediale" del gregge degli spettatori più giovanilistici, perchè l'imperativo era diventato STUPIRE, COINVOLGERE, SCONVOLGERE, (i poveri fresconi) a costo spaccare orecchie e ghiandole genitali............vedi poi infatti il salto verso gli effetti digitali e la "realtà virtuale").

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Dopo quattro minuti di decibel demenziali di sottofondo (effetti audio esagerati che coprivano dai brontolii gastroenterici alle eruzioni vulcaniche al frusciar di fronde) mi alzai e me ne uscii, credendo di aver capito come l'industria dell'intrattenimento avesse deciso di trattarmi. Decisi poi anch'io come trattarla.


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Eh, sì, caro InVerno, si vede proprio che non sono più adatto ai tempi. Salutoni.
#1806
Salve Ipazia. Hai ragione pure tu, peccato che ti sia occupata solo di un versante della questione.


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Ci sono state e ci sono altre forme di innaffiamento forzoso del pubblico da parte di ideologie e sistemi diversi da quelli integralmente liberistici.

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In esse-essi la pubblicità non invogliava al consumo ma, molto meno fantasiosamente, si occupava dell'irreggimentazione delle menti e delle risorse al semplice scopo del mantenimento dei sistemi di potere politico in atto. Nomi e cognomi ? Vedere le epopee dell' Unione Sovietica e delle varie "Repubbliche Popolari". Saluti.
#1807
Salve jacopus. Hai ragione. "................della pubblicità, ma non una sua abolizione, visto che anche al cinema, te ne guardi "una cifra", come si dice a Roma".

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Trovo interessante constatate come una delle cause (marginali) del declino del teatro consista nella sua "impossibilità" di presentare inclusioni pubblicitarie. Dovuta al fatto che per giornali, radio, televisione, cinema, internet, il pubblico deve digerire ciò che si trova davanti senza alcuna possibilità di replicare, mentre il teatro (vero precursore della vera, foss'anche solo potenziale interattività), se proponesse della pubblicità, genererebbe la diretta ed immediata reazione di un pubblico il quale, invece di sostenerne l'agonia come attualmente succede, ne decreterebbe la morte pressochè istantanea accompagnata dal tumulto dei loggioni !.

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Altrettanto interessante il rapporto storico tra teatro e pubblicità indiretta. Un tempo veniva proposto l'avanspettacolo (forma teatrale) come richiamo (quindi pubblicità alla sala) per le programmazioni cinematografiche. Guarda caso, l'avanspettacolo fu proprio ciò che in seguito venne rimpiazzato in un certo senso proprio dalla pubblicità cinematografica ! Saluti.
#1808
Salve Ipazia. Faccio finta di aver capito che tu non avresti capito la mia opinione circa il mercato ed il capitalismo.


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In 1870 miei post chiunque può trovare da me citata molte volte la mia personale convinzione della inesorabile naturalità (ed inesorabile egoisticità)..........nonchè della superiore EFFICIENZA SIA NATURALISTICA CHE MECCANICISTICA del Capitalismo e delle sue espressioni mercantil-produttive. Forse meno frequentemente ma con eguale chiarezza ho anche più volte scritto che le leggi (prima naturali e poi quindi anche umane) che muovono intrapresa e capitale non hanno nulla a che spartire con i criteri umani di equità e giustizia.

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Che poi a te ed a chi la pensa come te risulti facile etichettarmi come filocapitalista.......beh, è ovvio che i gonzi (qui dentro ce n'è meno che fuori, ma sempre alcuni ce ne sono) se la berranno subito. Ti saluto.
#1809
Tematiche Filosofiche / Re:L'ira
06 Giugno 2020, 17:14:40 PM
Salve. Credevo di essere già intervenuto - poche ore fa - su questo argomento con un mio punto di vista, ma ora mi avvedo che forse ho omesso di pigiare il tasto di immissione del testo.

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Citando da cvc : "Ma può esserci giustizia senza ira? Può esserci un'ira giusta?" voglio premettere che auguro al presente topic di poter raggiungere migliaia e migliaia di interventi, portatori degli umori, pareri, analisi, giudizi, pregiudizi del maggior numero possibile di utenti. Un quesito del genere secondo me lo merita.


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Per parte mia sarò laconico come spesso mi accade. A me ingenuamente pare che la GIUSTIZIA in sè (non tanto la sua applicazione) sia concetto astratto, impersonale, razionale o razionalizzabile, appartenente alla logica.

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Altrettanto sempliciottamente, trovo che invece l'IRA sia un comportamento  a base individuale, di origine umorale, irrazionale e di effetto (spesso) concreto, appartenente alla gamma dei sentimenti.

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Stando così le cose (anche se certamente mi starò sbagliando) a me pare che GIUSTIZIA ed IRA possanno solo fare a pugni, non certo armonizzarsi ! Ma forse è meglio andare avanti onde poter approfondire la interessante questione. Saluti.
#1810
Attualità / Re:APP IMMUNI - Aggiornarsi o morire!
06 Giugno 2020, 13:49:20 PM
Salve Eutidemo. Classica situazione (in futura amplissima estensione) in cui la demenza viene scambiata per intelligenza. Saluti.
#1811
Salve. Avete notato - attraverso il tempo - quanto perversamente sia cambiato il rapporto tra gli utenti ed Internet ?

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Voi come vi trovate con le continue, ossessionanti intromissioni pubblicitarie, con le schermate saltellanti perchè i contenuti vanno caricati a pezzi e bocconi, con le proposte di pulire gratis gli angoli più zozzi del vostro hardware, con gli inviti a cliccare qui invece che là, con i consigli dietetico-sanitari circa i cinque cibi da evitare assolutamente, con le notizie che terminano bruscamente se non sottoscrivete l'abbonamento.......................

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La tendenza è certo quella di passare dalla ricerca nell'interesse dell'utente alla imposizione da parte dell' "inserzionista". Questo dovrebbe essere il futuro dell'interattività.

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Ma secondo voi è logico ed equo che per frequentare Internet occorra pagare un gestore (provider) per impianti-rete e - separatamente - dei fornitori di contenuti ?.

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Sarebbe come andare al cinema pagando l'ingresso in sala poi, separatamente, pagare dei supplementi per i diversi tipi di spettacolo che si vogliono vedere.
#1812
Tematiche Filosofiche / Re:Distintivo spaziale.
05 Giugno 2020, 20:51:21 PM
Salve giopap : estraendo dal tuo intervento nr.17 : "Mi sembra universalmente accettato, nell' ambito della storia della filosofia antica, che l' "essere" di Parmenide è proprio l'essere che si oppone al divenire e non coincide affatto con il nostro nulla (del quale é anzi pressocché l' esatto contrario)".

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Secondo me è possibile (anzi addirittura augurabile) "sistemare" il rapporto essere-divenire aggiustando un poco la mira : l'essere non si oppone affatto al divenire (ed ovviamente non coincide con il nulla, del quale - viene confermato - rappresenta non il contrario (contrario del nulla, cioè di ciò che, non esistendo, non può nè esserci nè mancare ?) bensì la negazione (logica, non certo noumenica) del nulla.

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Diciamo allore che l'essere CONSISTE nella complementarietà tra la condizione dello STARE e quella del DIVENIRE.


In questo modo rendiamo pure giustizia all'umile concetto dello STARE il quale - mi sembra - risulta un pò troppo trascurato dalla trattazione fiosofica dottrinaria.

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Il mio bimbesco-ignorantesco ragionamento è il seguente : l'ESSERE è la condizione per la quale le CAUSE producono degli EFFETTI.


La CAUSA consiste in ciò che STA, mentre l'EFFETTO consiste il ciò che DIVIENE.

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Naturalmente, se io avessi posseduto una mente incline alla prolissità delle analisi esaustive, non ci sarei mai arrivato. Saluti.
#1813
Salve anthonyi. Purtroppo spesso e volentieri risulto capzioso, ma disgraziatamente non possiedo il carattere e la pazienza di altri utenti i quali si affannano volonterosamente nella speranza di riuscire a convincere o spiegare il proprio pensiero. Comunque, estraendo dalla tua recente replica a me :

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IO : "Il potere del mercato, del capitale, del denaro è aspetto reale che si impone impersonalmente nei fatti. Perchè corrisponde alla TACITA preferenza della MAGGIORANZA".

TU : "Sinceramente, viator, non vedo la relazione tra ciò che ho detto io, parlando della concreta concentrazione del potere nelle mani di singoli indiivdui, e quello che dici tu con la impersonalità del mercato. Il mercato è impersonale nella misura in cui dietro di esso ci sono tante persone distinte. Se però c'è una sola persona, o poche persone organizzate in cartello, l'impersonalità non c'è più".

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Io parlavo di un meccanismo (il potere), tu mi hai risposto parlando degli ingranaggi (i quali sono in questo caso delle persone). Chiaramente se togliamo qualche ingranaggio senza sostituirlo il meccanismo si ferma. Se invece lo sostituiamo con altri adatti ingranaggi, pur cambiando le persone il funzionamento complessivo resta assicurato, AL DI LA' DELLE RESPONSABILITA' ETICHE O DI ALTRO  GENERE DELLE SINGOLE PERSONE, le quali andranno eventualmente giudicate separatamente.

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Lo so che è quasi impossibile incontrare degli interlocutori che vogliano trattare solo concettualmente i temi sociali senza tirare in ballo nomi, cognomi, ruoli, responsabilità, colpe, intenzioni......insomma, senza andare sul personale di qualcuno o di qualche categoria. Figurati che tempo fa, avendo aperto un topic sulla paternità e trattando impersonalmente di essa, ci fu chi mi chiese se io avessi dei figli o meno............................allo stesso modo Marx non avrebbe dovuto occuparsi di capitalismo non essendo un imprenditore e nessun medico potrebbe occuparsi di malattie che non ha mai sperimentato.

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Riassumendo, io intendevo parlare della trama, e non degli interpreti. Saluti.
#1814
Salve anthonyi. Citandoti : "E' chiaro che la concentrazione di ricchezza comporta il rischio di condizionamento del potere politico, ma questo è un rischio limitabile senza mettere in discussione il libero mercato, con la regolamentazione dei mezzi di comunicazione , con la trasparenza della ricchezza e la lotta alla corruzione.
Certo c'è un potere proprio dei detentori di potere economico che non è eliminabile, ed è quel potere che deriva dalle loro scelte produttive, esistono però forme di organizzazione istituzionale che garantiscono comunque a quel potere di operare in coerenza con l'interesse collettivo.".

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Scusa ma, a questo punto sei tu (assieme ad InVerno) ad essere controfattuale.

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Il potere del mercato, del capitale, del denaro è aspetto reale che si impone impersonalmente nei fatti. Perchè corrisponde alla TACITA preferenza della MAGGIORANZA. Tutti pronti - a parole - a trovare indegno, iniquo, immorale che ci si possa arbitrariamente arricchire senza limiti (ed infatti perchè mai le Leggi dovrebbero consentirlo e non invece temperarlo con delle soglie quantitative di accumulo, di reddito, di rendita ?)..........ma anche TUTTI PRONTI A PENSARE quanto sarebbe soddisfacente, giusto, consolatorio, rivendicativo, risarcitivo il poter diventare RICCHI SFONDATI (tanto poi a far del bene al prossimo - se i soldi ci sono - si farà sempre in tempo, potete contarci !).

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Ma si è mai riflettuto - ad esempio, sul concetto di capitalismo motoristico ? I veicoli a motore sono una invenzione utilissima. Nessuno però ha mai osato imporre delle Leggi che confinasse la loro funzione all'interno della utilità e della praticità, cercando di escludere o limitare il loro utilizzo facoltativo, edonistico, simbolico etc, cioè tutti quegli aspetti che rendono i veicoli a motore anche costosi, meno efficienti, più pericolosi.

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Quindi : verniciature obbligatorie a colori luminosi ad alta visibilità (altro che "canna di fucile", "grigio topo", "grigio asfalto", "nero uomo del mistero". "blu ministeriale")...........motori non in grado di sviluppare potenze che eccedano quelle utili a raggiungere le velocità-limite della rete stradale (con autovetture da 25kW è noto che si possono fare senza problemi diversi giri del mondo)..........divieto di immatricolazione di veicoli-fantasia quali "choppers","trike" o "quad" monoposto o biposto............


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lasciando perdere l'ampiezza di un tale argomento, è ovvio che una sua "sistemazione" legale produrrebbe nessun danno, nessun freno al VERO progresso sociale e tecnologico ed immensi risparmi economici ed esistenziali. (Lo sapete che in Svizzera già da molti anni sono vietate tutte le competizioni motoristiche pubbliche, le moto fracassone etc. ? Eppure, più capitalisti degli svizzeri....!!).

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Perchè un simile argomento rappresenta il perfetto tabù ?Perchè nessuno è disposto a veder calpestata la libertà di scelte facoltative individuali benchè di significato ridicolmente vacuo e di effetto - come sopra dimostrato - collettivamente nocivo.

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Ma chi sarebbe il Garante della Temperanza Sociale, ovvero..........quale persona o gruppo di potere che rinunci al potere economico sarebbe in grado di impedire il prevalere del MECCANISMO FONDAMENTE DEL POTERE, cioè appunto del potere economico stesso (mascherato magari, come da esempio motoristico soprastante, da icona della libertà) ?. Magari un qualche idealista dei numerosi che scrivono qui dentro ? Un erede di Gandhi o di Madre Teresa ?  Saluti.
#1815
Tematiche Filosofiche / Re:Distintivo spaziale.
04 Giugno 2020, 11:53:20 AM
Lo spazio consiste nella nostra personale modalità psichica di concepimento dell'esistenza della materia. Il "puro spazo" e "spazio in sè" non esistono ed infatti non ci è possibile percepirli o concepirli in assenza di materia.Essendo quindi dimensione puramente psichica, esso non può esistere in quanto affermazione di un'esistenza appunto fisica, bensì solamente quale mancanza di altra e diversa dimensione fisica. La materia, appunto.

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Esso è quindi un puro CONCETTO immateriale che si affianca a numerosi altri concetti facenti parte della categoria psiocomentale del "concepibile impercepibile". Saluti.