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Messaggi - daniele22

#1801
Buongiorno Eutidemo, una volta lessi una frase di LWittgenstein il quale asseriva che basterebbe disporre i fatti nella giusta sequenza perché si produca da sé un giudizio senza l'intervento di alcuna spiegazione. Confesso di non aver letto tutta la sequenza confidando nella tua competenza, ma visto pure il commento di Ipazia immagino che sia così come dite
#1802
Buona giornata. Da anarcoide quale sono non mi sono simpatiche nemmeno le associazioni tra fuorilegge.
Quando sento dire che la nostra costituzione è la più bella del mondo non so proprio cosa dire. Anzi, saprei benissimo cosa dire, ma sorvolo.
Quando leggo tanti articoli della costituzione più bella del mondo che si concludono con la formula salvo i casi previsti dalla legge ho detto tutto.
Senza parlare di Mattarella, parlo del popolo italiano, dato pure che le sentenze si esprimono con la formula "in nome del popolo italiano". Allora penso che il popolo italiano non abbia alcun diritto di incarcerare chichessia. Penso inoltre che se fossi un vicino di qualche vittima innocente del signor Brusca spenderei il resto della mia vita per conficcargli una pallottola nel cranio, dato che il popolo italiano ritiene giusto rimetterlo in libertà.
Infine, se lo stato ritiene di addebitare la remunerazione della pena solo sulle spalle del contravventore alla legge, allora significa che è esso stesso un fuorilegge
#1803
Buondì Eutidemo, spero vivamente che il Cts opti per la soluzione come da foto e non per una molletta di quelle che si usano per stendere la biancheria, nel qual caso dovrebbe anche raccomandare che venga stilato un apposito manuale per avvisare dei rischi che si correrebbero con la molletta nel caso ci vada il boccone di traverso. In ogni caso, buona festa della res publica depauperata. Fatalità quest'anno cade pure di mercoledì, giorno dei ladri travestiti da messaggeri
#1804
Tematiche Filosofiche / Cos'è l'intuizione?
01 Giugno 2021, 11:59:02 AM
Volevo dire, ieri sera, che con l'espressione conoscenza compressa intendevo dire che non si tratterebbe per me di conoscenze inconsapevoli, ma solo di conoscenze in ordine sparso che non vengono però rilegate assieme. Nel magico momento in cui si manifesta tale conoscenza fulminea tali conoscenze verrebbero appunto rilegate. Quel che mi chiedo è se l'apparire di questa conoscenza fulminea possa inquadrarsi come il prodotto di una induzione o come prodotto di una deduzione
#1805
Senza voler essere provocatorio Anthonyi, ma immaginandoti in azione. Vista la rimessa in libertà di Brusca, potresti travestirti da Ramon Mercader, insinuarti nell' ambiente di Brusca e da lì scoprire se fu Provenzano a vendere Riina allo stato. Ricorda anche che tra i fuorilegge vige l'ordine di non tradire, l'unico che essi abbiano. Provenzano morì in carcere senza mai dire nulla. Vedi poi tu se tirare a Brusca una picconata o lasciar perdere e tornare tra noi pacifici fruitori del forum
#1806
Ciao aspirante filosofo, siamo coetanei. Il senso della vita per me è cercare la serenità di fronte alla buona e alla cattiva sorte. Personalmente non sarò sereno fintanto che non riuscirò ad affermare che la nostra civiltà è solo un sogno di un animale che ai giorni nostri risulta impazzito. Siccome però son pigro e mi stanco presto dei giochi, confido che prima o poi abbandonerò il gioco e ne troverò un altro. Ti dirò due frasi che per me risultarono motivo di riflessione. La prima è di un anonimo capo indiano e recita "ma noi non riuscivamo a capire perché i bianchi mentissero" e un altra del dottor Suzuky (maestro Zen), il quale era affascinato dal cristianesimo e al tempo stesso si chiedeva come mai noi occidentali avessimo tanto bisogno di pensare che il mondo fosse stato creato da qualcuno. Io penso che puoi pure continuare a frequentare l'università, però nel farlo sarà più facile che apprendi qualcosa dai discorsi che senti intorno a te, più che dal professore cattedratico (ve n'è anche di umili cmq). Occhio infatti al monito del grande Sante Zandolin che emerge nel suo "L'Uni-verso Armonica-mente Geo-vibrante. La maggior scoperta del mondo" (testo semi-delirante sconosciuto a tutti immagino). Proprio nella prefazione il professore (insegnò in un istituto tecnico per geometri) si scagliava contro il fatto che gli studenti arrivassero alla maturità imbevuti dalla dottrina di scarsissimi insegnanti i quali, a suo dire, facevano loro smarrire ogni senso critico. Nel testo figura pure una lettera che un amico del Zandolin, evidentemente influente nel mondo della cultura locale, aveva scritto al capo dell'osservatorio astronomico di Asiago per patrocinare le teorie del fantasioso Sante. Il responsabile dell'osservatorio rispose che il Signor Zandolin aveva sicuramente delle buone idee, ma che gli risultavano di difficile comprensione data l'oscura esposizione. In ogni caso il mio pensiero sarebbe che meno si pensa più ci si libera, nel senso però che bisogna rendersi conto che sono le nostre preoccupazioni a farci pensare. Son veramente giuste tali preoccupazioni? Devi solo criticarle e risolvere di volta in volta le porte da loro aperte, chiudendole se puoi chiuderle. Buona mattinata 

P.s. In ogni caso ti consiglio un testo breve, godibile e che fa riflettere: "L'eccezione e la regola" di B.Brecht
#1807
Tematiche Filosofiche / Cos'è l'intuizione?
31 Maggio 2021, 23:05:18 PM
Non capisco proprio viator come mai ti ostini a tenere separata la psiche dalla mente. Se tu pensi al futuro ci pensi sia con la psiche che con la mente contemporaneamente. Se rimestoli il passato lo fai con la psiche e con la mente contemporaneamente. Dei sogni nulla so. A suo tempo lessi qualcosa di Edelman (snobbato da molti) il quale asseriva che gli stati interiori debbono in qualche misura essere implicati nella conoscenza. E tu ti fissi su quella filosofia ammalata di Hyde, ammalata forse perché incompiuta e destinata quindi a ciò che diceva hegel quando diceva che la filosofia in fondo prende solo atto dello stato delle cose formulando quel che deve formulare in merito a quello. E lo stato delle cose lo desumeva dalle persone che lui vedeva a quell'epoca, quelle che non sapevano nulla di lui, ma che lui studiava il di loro comportamento. Che persiste ancora nelle persone del 2021, che divorano tutto con una razionalità assurdamente lucida al limite della demenza. E ciniche senz'altro più che ai tempi di hegel. E sai dove lo vedi il cinismo dirompente? Lo vedi nella fenomenologia, un metodo che parla delle cose distraendole dal contesto storico. Giusta metodologia, ma se non viene portata avanti correttamente, significherà che le persone, pur non conoscendo la fenomenologia, si comportano cinicamente. Parla con qualche manager e te ne rendi conto. Ma anche tu lo sei (forse più per difesa che per attacco), nonostante tu sia una persona di buona volontà. Ma chi sono queste persone di buona volontà che pensano che tutti gli altri siano cattivi? Son gente del medioevo dico io. Nulla di personale viator, anche se ammetto di essere stato in un certo senso stimolato a farlo. In ogni caso si parlava di intuizione, ma ora non mi ricordo più cosa volevo dire. Notte
#1808
Citazione di: iano il 31 Maggio 2021, 15:41:16 PM
Citazione di: Ipazia il 31 Maggio 2021, 15:12:35 PM
Non capisco cosa ci sia di paradossale nel principio di indeterminazione o nel carattere discreto dei fenomeni ondulatori. Dobbiamo renderci conto  che tutta la nostra modellistica scientifica è una metafora antropologica di come la natura è. Cui si aggiunge il fatto che i nostri strumenti d'indagine sono fondamenti insuperabili di tale metafora. Senza microscopio ottico non avremmo mai potuto individuare i batteri, e senza quello elettronico, i virus.

Il principio di Heisenberg ci dice che non abbiamo tecniche adeguate per determinare simultaneamente alcuni parametri fisici ma, a differenza dei dogmi presi in prestito dalla religione, non esclude che un giorno lo si possa fare. Altra palla metafisica è la dicotomia tra onda e particella che la fisica moderna sta decostruendo attraverso la sperimentazione su particelle/onde del mondo subatomico.
Di paradossale nulla, avendo premesso che mi piaceva introdurre così il principio (stile Eutidemo🙂).
Il principio però non deriva da un limite tecnico, sennò che principio sarebbe!
Prendi il principio che ben conosci di "esclusione di Pauli".
Con l'affinarsi della tecnica troveremo tre elettroni sulla stessa orbita?
O forse hai ragione tu.
Non possiamo escludere una violazione del principio , e in tal caso dovremmo riscrivere tutta la teoria che su esso si basa ex novo.
Anche questa mi sembra una matassa da dipanare, ma solo perché io non so' come si origina il principio.
Comunque le fonti precisano che non deriva da un limite tecnico.
Ma in sostanza , secondo la visione che vi propongo,  il principio ad una prima lettura sembra suggerire che posizione e velocità abbiano una natura diversa da quella che pensavamo, mentre ad essi è propria solo la natura che gli diamo noi in funzione di una descrizione della realtà , e ciò che è notevole è che possiamo ancora utilizzarli " con piccoli aggiustamenti di principio" in contesti diversi da quelli in cui sono nati, a conferma di una realtà  omogenea .


No iano, con l'affinarsi della tecnica non troveremo tre elettroni, almeno fino a quando il principio di Pauli non rappresenti un problema. Se lo fosse affineremo la tecnica anche per scovare il terzo uomo.
#1809
Mi sembra iano che il tuo ragionamento sia viziato. Sei tu osservatore che postuli un'esistenza di uno stato, di un sistema. Non è che il sistema abbia uno stato di suo. Evidentemente Majorana si riferiva allo stato in natura della luce, non allo stato delle evidenze della sperimentazione dedotte dal sistema preparato. Se tu hai una fessura vedi nello schermo la caratteristica ondulare, se tu aggiungi una fessura vedi dei punti netti (o il contrario, non mi ricordo). Ma non conosci lo stato naturale della luce, il quale sarebbe inconoscibile. Che ti frega saperlo? L'ho già detto nel post precedente. Si tratta della stessa faccenda di quelli a cui frega sapere la fondazione della conoscenza e di quelli a cui non frega nulla. Ma io penso che se si procedesse magari per assurdo, immaginando quindi che la luce nel vuoto sia continua una prima volta, e poi immaginando che sia discontinua la seconda volta, e cercando una trappola naturale che fornisca delle evidenze in merito senza necessità di perturbare, forse si riuscirebbe a venire a capo del dissidio relatività/m.q. . Tu ne sai qualcosa delle onde gravitazionali? Insomma, iano, ci vorrebbe un fisico per parlare di queste cose, altrimenti diciamo solo .....
#1810
Citazione di: sapa il 31 Maggio 2021, 10:19:21 AM
Citazione di: daniele22 il 30 Maggio 2021, 22:34:09 PM
Buona sera Sapa ... Eccomi qua ... Quando si è mai visto un profeta commentare le sue profezie prima che si compiano? Beh! almeno Galli e Crisanti l'hanno fatto. Un altro che mi viene a mente è stato il profeta Daniele ... fatalità ... Il suo libro però l'ha fatto dopo che erano successi i fatti che lui stesso aveva predetto molto tempo dopo che era morto. Chissà come avrà fatto?
Bisogna saltare la roggia ... sarà larga si e no venti centimetri ... La nostra lingua ci ha fatto credere che le cose esistono
Ciao daniele22, concordo con te che in molti, se non praticamente tutti, ci troviamo prigionieri di confini e barriere per lo più psicologiche, che riteniamo insormontabili. Circa all'età di 20 anni, rimasi affascinato dai libri di Henry Miller e dalla sua scelta di ritirarsi per buona parte della sua vita in un luogo incontaminato e selvaggio della costa californiana. A prezzo di notevoli sacrifici, come narra lui stesso, ma con un senso impagabile di libertà. Mi sono sempre riproposto di seguire il suo esempio, magari in luoghi più vicini e meno selvaggi, ma devo dire che ancora oggi, a 60 anni suonati,  non ho saltato la roggia, nonostante avverta sempre più il peso di un'esistenza, quella attuale, della quale ho perso il motivo e la direzione. Non so se era questo il senso delle tue parole, mi sfugge ancora a chi tu ti riferisca, quando parli di seduzione e abbandono nei territori del passato. Io credo che nessuno ci abbia sedotti e abbandonati, se siamo prigionieri è perchè abbiamo scelto di esserlo, vuoi per omologazione e conformismo, vuoi per comodità/necessità. Le motivazioni, o scuse, che mi trovo a darmi per non aver ancora progettato e attuato la "fuga" alla Henry Miller sono tante: la famiglia, gli affetti, i genitori anziani che hanno bisogno di me e adesso, ahimè, la mia stessa età....Tutta una serie di lacci e lacciuoli, insomma, dai quali è difficile liberarsi e che mi rendono prigioniero. Perchè, alla fine, tutti rimaniamo affascinati da Papillon (Steve Mc Queen) e dalla sua fuga rocambolesca (" Bastardi, sono ancora vivo!"), ma in moltissimi facciamo la fine di  Louis Dega (Dustin Hoffman). Non so se intendevi qualcosa del genere, nel caso così non fosse, ti pregherei di spiegarti meglio. A presto.


L'hai detta tutta Sapa, lo dice anche il tuo nome che in veneto significa zappa. Lacci e lacciuoli. Per quel che mi riguarda nessuno ha colpe, ma se dopo qualcuno sente il bisogno di andare in galera, libero di farlo. Se non v'è colpa è proprio perché la nostra lingua ci ha fatto credere che le cose esistano. Non devi certo mollare tutto per saltare la roggia, e se non senti alcun bisogno di saltarla fai pure a meno che tanto è lo stesso (se non ne senti il bisogno). Anche Degas non sentiva il bisogno, o aveva paura. Gli è che dovette continuare a lavorare forzatamente. L'importante sarebbe infine che fosse Mattarella a saltare la roggia, e poi lo raccontasse a tutti, ma questo non mi è dato di sapere pur avendo profetizzato. Praticamente Sapa ti trovi di fronte all'ennesimo venditore di chiacchiere. Ci si sente
#1811
Citazione di: iano il 31 Maggio 2021, 13:18:34 PM
Onde quantizzate è una contraddizione in termini.
Sarebbe come ipotizzare un continuo discontinuo.
Vero è che la natura può essere descritta in forma continua , come onda, o discontinua, come quanto, a seconda del punto di vista che adottiamo, cioè del particolare esperimento con cui la sollecitiamo a rivelarsi a noi, ma ciò significa a mio parere che non è la natura ne l'una né l'altra cosa.
In fondo a noi dovrebbe bastare conoscere nella misura che basta e nella forma che serve al nostro agire.


Ma perché si sente dire che l'essere sia il tempo mentre Hyde aveva intitolato il suo libro Essere e tempo? Cosa ci avrebbe raccontato su tempo ed essere, il racconto del dottor Jeckill? Avrà subito delle pressioni?
Che l'essere sia il tempo" è una contraddizione in termini nè più nè meno che "l'onda è quantizzata". Forse che anche i fisici si disinteressano delle inquietudini di Majorana? Fortuna che almeno la chimica è più tranquilla
#1812
Citazione di: iano il 28 Maggio 2021, 23:19:22 PM
Citazione di: daniele22 il 28 Maggio 2021, 22:52:22 PM
Per quel che ne sai si considera continua la luce quando viaggia nel vuoto?

Anche per questo diverso principio la parolina magica è "contemporaneamente".
Qualunque sia la forma in cui la luce si presenta a noi nel vuoto non cambia invece la sostanza che è quella per cui la luce trasporta energia.



Praticamente, iano, si ripropone la stessa storia del sapere o non sapere il fondamento della conoscenza. Ritornando a Majorana e alla sua inquietudine sul fatto di non conoscere lo stato antecedente a quello in cui viene portato il sistema che innesca la misurazione, non potrebbe essere che la luce nel vuoto viaggi per onde quantizzate? E che tali onde siano generate dalla gravità delle masse, che ne lasciano scappare appunto una alla volta e ognuna con la sua quantità di informazione? Mi chiedo infine cosa sia una Pulsar
#1813
Tematiche Filosofiche / Cos'è l'intuizione?
31 Maggio 2021, 09:01:52 AM
In un post recente ebbi modo di parlare di un'intuizione.
Mi sono spesso chiesto sulla natura del fenomeno e mi piacerebbe sentire le vostre opinioni al riguardo. Per quel che mi riguarda, io penso che si tratti di una conoscenza compressa che esplode in una manifestazione fulminea
#1814
Buona sera Sapa ... Eccomi qua ... Quando si è mai visto un profeta commentare le sue profezie prima che si compiano? Beh! almeno Galli e Crisanti l'hanno fatto. Un altro che mi viene a mente è stato il profeta Daniele ... fatalità ... Il suo libro però l'ha fatto dopo che erano successi i fatti che lui stesso aveva predetto molto tempo dopo che era morto. Chissà come avrà fatto?
Bisogna saltare la roggia ... sarà larga si e no venti centimetri ... La nostra lingua ci ha fatto credere che le cose esistono
#1815
Tematiche Filosofiche / Re:Filosofia dell'anarchismo
30 Maggio 2021, 17:58:07 PM
Citazione di: Donalduck il 30 Maggio 2021, 13:47:34 PM
Citazione di: InVerno il 30 Maggio 2021, 09:59:14 AM
Se più tempo fosse stato "perso" a definire che cosa si intende per anarchismo, forse la discussione non sarebbe giunta a domandarsi quali siano i sistemi sociali degli animali, deriva piuttosto ironica della discussione, originata esattamente dalla confusione dei termini della discussione, in particolare quella che vede l'anarchismo come ad un "sistema sociale".
Cosa c'è che non va in questo? Per fortuna non siamo in un ambito accademico in cui i confini delle discussioni sono decisi sulla base di ambiti teorici e procedure predefiniti. A me il discorso sull'anarchismo interessa in funzione della definizione (ovviamente approssimativa) di un modello sociale ideale e sono anche interessato ai modelli sociali e comportamentali animali di cui abbiamo un forte e condizionante retaggio. Se a te non interessa parla pure d'altro, ma non pretendere d'indirizzare per forza la discussione dove vuoi tu.

Citazione
Pertanto, a favore di comprensione perlomeno dei miei interventi fornisco come da te suggerito una definizione con fonte, ammonendo del fatto che si tratta di una mia traduzione.
L'anarchismo riconosce il solo significato relativo delle idee, delle istituzioni e delle condizioni sociali. Non è, perciò, un sistema sociale chiuso ma piuttosto una tendenza nello sviluppo storico dell'umanità che, in contrasto con la difesa intellettuale di tutte le istituzioni governitive ed ecclesiastiche, ambisce al libero sviluppo di tutte le forze individuali e sociali in essere. (Rudolf Rocker)
Fissato come sono sulle definizioni dei termini di partenza, avrai letto che ho anche cercato di mettere in ballo la definizione di democrazia, anche perchè chiunque si sia addetrato nell'argomento anarchico per un minimo grado di profondità avrà scoperto che l'anarchismo più elaborato non propone la totale assenza di sistemi di pianificazione, quanto la loro massima possibile orizzontalità, e che in questo è accomunabile alla più stretta definizione di democrazia, nella variante che modernamente ci dilettiamo nel definire "diretta", purtuttavia ci si trova spesso nello strano paradosso che qualcuno si dice a favore della democrazia, ma fortemente opposto all'anarchismo, paradosso che può essere risolto solamente eliminando la confusione dei termini della discussione.
Sono d'accordo, infatti ho fatto osservare come alcuni abbiano basato i loro interventi su interpretazioni fantasiose dell'anarchismo, secondo cui questo punterebbe allo smantellamento di ogni ordine sociale e farebbe affidamento su qualche presunta "innata bontà" dell'essere umano allo stato naturale.

Citazione
Perchè stiamo discutendo ti chiedi tu, che cosa ci troviamo di interessante..Il mondo intero sta attraversando una crisi molto profonda, da un lato  continua a moltiplicare la complessità dei sistemi, dall'altro vive la sempre più pressante realizzazione che i sistemi complessi non possono essere compresi, influenzati ed in ultima analisi governati, da singoli individui o ristretti gruppi di essi, e la perdita di efficienza di questo connubio e i problemi che da questo vengono generati, innescano una crisi che sta portando un pò tutti alla ricerca di nuove soluzioni. Portare artificialmente un sistema complesso ad un livello di autorganizzazione, è una sfida intellettuale estremamente ardita e che perciò promette anche una estrema gratificazione, il salto qualititavo che gli anarchici (coscienti di esserlo o meno) stanno tentando di fare, è metaforicamente equiparabile alla trasformazione del traffico urbano, prima guidato da vigili urbani, poi da semafori temporizzati. Da questo punto di vista, andrebbe guardata con maggiore attenzione che cosa significa integrare le Intelligenze Artificiali nel "decision making" politico, e quanto la loro congenita quanto supposta imparzialità, sia da guardare con entusiasmo se comparata a sistemi ben più antichi e rodati ma che hanno come baricentro l'uomo, anzichè la macchina.
Secondo me si può considerare affine solo alla lontana la ricerca di un'organizzazione umana "autoarmonizzante", ossia che crei il minimo di conflitti possibile, che può essere messa in relazione con l'anarchismo, con l'automazione di processi complessi. Quest'ultima mette fuori gioco la grande variabilità, anche nel tempo, delle tendenze e delle finalità umane e la creatività umana, partecipe di quella tendenza alla differenziazione e all'esplorazione di tutte le possibilità che sembra pervadere la natura intera.
E' poi evidente che l'automazione aiuta assai poco a raggiungere una maggiore imparzialità, dato che i criteri (la programmazione) e le interpretazioni restano umane, soggettive, falsificabili, manipolabili. Basta sentire tutte le verità da quattro soldi che si continuano a snocciolare sulla base dell'elaborazione di di dati statistici e sperimentali in particolare in campo biologico e medico (il covid e i vaccini in particolare, negli ultimi tempi) per farsi un'idea di come la discrezionalità umana non possa essere superata, come anche la tendenza a trarre conclusioni affrettate e fuorvianti, spesso pilotate da precisi interessi. Se si riuscisse ad affidare alle macchine l'intera elaborazione i risultati sarebbero probabilmente ancora peggiori.

Quel che serve è riuscire a fondare un sistema etico (da cui derivarne uno politico) sufficientemente resiliente ed elastico (salvo alcuni capisaldi) da riuscire guidare e regolare le azioni individuali e collettive in modo da conferire il massimo benessere il più possibile generalizzato senza limitare e reprimere più dello stretto necessario. Ed in quest'ottica che vedo l'anarchismo.


Ciao Donalduck, non so come cominciare, quindi ti dirò che avevo inteso bene e che concordo con la tua analisi. Dicevo ieri a un mio amico che avrei scommesso tutti i miei soldi, in verità non molti, che sarei riuscito ad affermare me stesso con la storia della conoscenza. Tempo fa discutendo sempre con un altro amico dicevo che secondo me ogni scoperta scientifica, al di là di ogni bene, era in fondo una provocazione. Lui concordava. Osservando il mio comportamento risulta evidente una contraddizione? Dipende dal valore che io do alla parola "provocazione" in quell'istante in cui l'ho detta. E son tutt'ora qui a provocare forse anche criticato segretamente dai miei amici per incaponirmi in questa vanagloriosa impresa, i quali amici peraltro, non hanno mica ben chiaro quel che voglio dire. Ci sarà pur un motivo, dico io però. L'amico di ieri mi ha chiesto poi se scommetterei un dito, stile four rooms di Tarantino. Farò pure il provocatore, ma col ........ etc ...... etc e giù a fondo! Poi, prima di salutarci lui ribadì il concetto che la filosofia la si fa oralmente. Giusto.
Comprometto pure i miei amici parlandone qui pubblicamente e faccio loro una silenziosa pernacchietta scherzosa.


Il più volte citato Paul11 non parla di anarchia, parla di democrazia. A mio giudizio (chissà poi perché devo sempre dire a mio giudizio), l'anarchia è semplicemente il potere dell'individuo, e implica ineluttabilmente un opposizione all'ordine di qualsiasi natura esso sia. Non per questo uno passa poi la sua vita ad opporsi agli ordini, avrà pur qualcos'altro da fare di buono (il gioco - incredibilmente, udite udite ultima ora, anche gli animali giocano). I discorsi in questo Topic si sono più o meno evoluti giungendo alla crisi su ciò che deve determinare la prassi (equità egualitarismo etc etc), però il pensiero ortodosso pretende che si definisca pure il concetto di "essere umano nudo", pretende cioè cosa fondi la conoscenza per dedurne una prassi decisiva. Solo allora si potrà parlare seriamente di movimento democratico destinazione anarchia.
Nel Topic critica alla filosofia da me portata avanti grossolanamente vi è indicato un punto critico, ma finché non si scioglie quel nodo, i cosiddetti progressisti litigheranno all'infinito con le conseguenze catastrofiche che si potrebbero produrre. Invito dunque il popolo a ridicolizzarmi o a ridicolizzare se stessi. In fondo è solo un gioco


P.S.: quella che tu vedi come una sfera per me è un tumore, non sono medico ma mi sembra che un tumore sia una proliferazione abnorme di cellule impazzite, ma sane.