Menu principale
Menu

Mostra messaggi

Questa sezione ti permette di visualizzare tutti i messaggi inviati da questo utente. Nota: puoi vedere solo i messaggi inviati nelle aree dove hai l'accesso.

Mostra messaggi Menu

Messaggi - Eutidemo

#1801
Ormai risulta incontrovertibilmente accertata, anche sperimentalmente, la possibilità dell'"entanglement" a "livello quantistico";  ossia, in soldoni, se qualcosa altera lo "stato quantico" di una "particella", allora anche quella correlata subirà la stessa alterazione, sebbene se si trovi situata altrove.
***
In effetti mi sembra che la "fisica delle particelle" preveda che gli stati di  "entanglement" siano "teoricamente" possibili anche per oggetti di grandi dimensioni; però, l'enorme quantità delle interazioni che sorgono fra i componenti elementari di un oggetto macroscopico -e tra questo e l'ambiente- sono tali da provocare sistematicamente il cosiddetto fenomeno di "decoerenza", che impedisce di osservare in scala macroscopica gli effetti "quantistici" dell'"entanglement".
***
Tuttavia, qualche anno fa, un gruppo di ricercatori delle Università di Oxford, di Singapore e del National Research Council canadese, sembra che sia riuscito a dimostrare che l'"entanglement quantistico" può manifestarsi in maniera (relativamente) vistosa anche nel mondo macroscopico.
***
Così come viene descritto in un articolo pubblicato su "Science", infatti, i ricercatori hanno realizzato uno stato di "non separabilità" quantistica tra due diamanti di circa "un millimetro di diametro", collocati a una distanza di "15 centimetri l'un dall'altro"; e, cosa non meno significativa, a temperatura ambiente *.
***
Gli scienziati in questione, cioè, in sostanza, sono riusciti a generare uno stato di "entanglement" tra due diamanti "visibili ad occhio nudo",  utilizzando sofisticate apparecchiature laser, separatori di fasci e rilevatori, secondo una tecnica chiamata "spettroscopia con pompa sonda ultraveloce"; e sono così riusciti a  dimostrare che è possibile forzare i due diamanti a "condividere" i "fononi", ossia gli schemi di oscillazione degli atomi nel reticolo cristallino dei due campioni di diamante, agendo soltanto su uno dei due diamanti in gioco.
***
Essendo io profondamente ignorante (anche) in tale materia, non sono riuscito a capire molto il "metodo" utilizzato; però credo di aver compreso a sufficienza il "significato" dell'esperimento.
E, cioè, che, agendo su A, si è provocato un istantaneo effetto a distanza anche su B.
***
Il che mi sembra mettere in discussione:
- sia il principio di "causa ed effetto" in se stesso;
- sia il principio di "non simultaneità" degli eventi provocati, l'un l'altro, a distanza.
***
Però, se più scienziati hanno verificato sperimentalmente il fatto, credo che occorra prestar loro fede, almeno fino a prova contraria; ed il primo risultato pratico, secondo me, sarà che potranno venire utilizzati canali di comunicazione non intercettabili, in quanto non utilizzano nè lo spazio nè il tempo classici.
***
*
 Nota
L'eccitazione termica è una delle principali cause di alterazione delle correlazioni quantiche alla base della nostra osservazione di risultati di misura classici; per cui, non a caso, gli studi sperimentali sull'"entanglement" vengono condotti solitamente a temperature quanto più basse possibile.
#1802
Percorsi ed Esperienze / Re: Le croci "magiche"!
30 Marzo 2023, 11:48:13 AM
Per ora non trovo riscontro a quanto sostenuto nel sito, il cui LINK vi riporto qui.
Io, però, avevo un po' modificato il testo; che, in alcuni punti (tipo  alzate il braccio ripetendo "CRI-CROC" due volte) mi sembrava troppo ridicolo :)
#1803
Percorsi ed Esperienze / Re: Le croci "magiche"!
30 Marzo 2023, 11:30:40 AM
Vediamo qualche altro
#1804
Percorsi ed Esperienze / Re: Le croci "magiche"!
30 Marzo 2023, 11:07:37 AM
Ora siamo abbastanza.
SCELTA DI EUTIDEMO
Io avevo scelto, d'istinto, la terza croce, a partire dalla sinistra, della seconda riga.

Voi?
#1805
Varie / Re: Il test dello Jedi
30 Marzo 2023, 06:22:18 AM
Un test molto simile a quello dello Jedi.
Credo che questo interessantissimo test propostoci da Iano abbia una notevole affinità, quanto al "criterio psicologico" di "scelta istintiva", con quello da me proposto nel topic "Le croci magiche".
Qui:
***
Finora hanno fatto la loro "scelta", senza rivelarla, soltanto Pio e Baylham; ma spero che anche qualcun altro voglia partecipare, altrimenti il campione statistico non sarebbe minimamente significativo, in quanto troppo ridotto.
Se, però, intendete partecipare, fate come Pio e Baylham, cioè, dovete soltanto "postare" di aver scelto, SENZA PERO' ASSOLUTAMENTE RIVELARE LA CROCE SCELTA; altrimenti rischiamo di influenzarci a vicenda!
***
Se arriviamo almeno a cinque o sei partecipanti (compreso il sottoscritto), solo allora, rivelando tutti insieme "a posteriori" le nostre scelte, potremo verificare -senza esserci minimamente influenzati a vicenda- se "veramente" (come sostiene l'ideatore del test su INTERNET) siamo "prevalentemente" portati a scegliere la croce che dice lui.
Io sì, ma potrebbe essere soltanto un caso!
***
Però la nostra scelta deve essere istintiva, in "tre secondi" massimo, senza starci a riflettere su.
***
Io, Pio e Baylham stiamo aspettando almeno altri tre o quattro partecipanti.
Grazie! :)
***
#1806
Ciao Daniele 22
Secondo me i miraggi all'interno di altri miraggi esistono, eccome; solo che hanno caratteri diversi!
***
Ed infatti tu stesso ti rendi conto che la "veglia" è diversa dal "sogno", in quanto ci rappresenta un mondo coerente e costante, mentre invece il "sogno" no; per esempio, nella "veglia", il comodino è sempre lì, al suo posto, mentre, nel "sogno", potrebbe non esserci più o essersi trasformato in un unicorno.
***
Inoltre:
- dal mondo dei "sogni" ci risvegliamo sempre nello stesso identico mondo di "veglia";
- mentre dal mondo della "veglia" ci risvegliamo (quasi) sempre in un mondo di "sogno" diverso dai precedenti.
***
E' per questo motivo che noi crediamo di più nella "realtà" del miraggio "ordinario" e "quotidiano", piuttosto che ai "sogni"; a meno che non stiamo sognando, ovviamente.
***
Quanto alle "allucinazioni", quale che ne sia la causa, se accarezzi una tigre credendola un micetto, ti rendi conto che era una "allucinazione" quando ti ritrovi tutto "intubato" in un ospedale; a meno che tu non ci lasci la pelle, nel qual caso, risvegliandoti come UNO, nel mondo dell'ESSERE, ti rendi conto che erano entrambi "miraggi", uno all'interno dell'altro.
***
Come diceva il mago Prospero nel momento topico della "Tempesta" di  Shakespeare: "Noi siamo fatti della stessa sostanza dei sogni, e la nostra breve vita  è raccolta nella durata d'un sogno!"
***
Un saluto!
***
#1807
Ciao Daniele 22 :)
A parte il fatto che io, circa la "realtà ultima", ho solo delle "opinioni",  ma non delle certezze, ritengo  che noi ci risveglieremo quando il nostro corpo perirà, perchè il nostro "SE' universale" si renderà conto che quello del suo "IO individuale" era soltanto l'ombra d'un sogno fuggente, che passa veloce e poi muore.
Ed infatti siamo destinati a renderci conto di essere tutti UNO, nell'oceano dell'ESSERE; come le onde tornano tutte ad essere mare.
***
Insomma, è un po' come quando ti svegli la mattina, e ti accorgi che tutti i numerosi personaggi che agivano in modo indipendente nel tuo sogno (donne, vecchi e bambini), in realtà, erano tutti quanti "TU"; cioè, erano tutti manifestazioni di "TE" dormiente, e nient'altro.
Ma è solo un'analogia!
***
Risvegliarsi al nostro nostro "SE' universale" prima di morire, è possibile nello stesso momento in cui il nostro "IO individuale" muore; perchè, come è scritto nella Bibbia: "Non si può vedere Dio e continuare a vivere!" (Es 33,20).
Allo stesso modo in cui, uno volta sveglio, non puoi continuare ad essere uno dei tanti personaggi illusori del suo sogno!
Non è possibile!
***
Quanto al dolore fisico:
- quando sei sveglio sei convinto che quello provato in sogno era illusorio (come in effetti era);
- ma quando sei sveglio non ti ricordi più che mentre sognavi ti sembrava vero.
***
Però, come ho detto all'inizio, i miei sono solo "pensieri in libertà", perchè circa la "realtà ultima", non ho delle "certezze" ma soltanto delle "opinioni"; le quali valgono quanto le tue (se non di meno).
***
Un saluto! :)
***
#1808
Varie / Re: Il test dello Jedi
29 Marzo 2023, 12:38:53 PM
Ciao Iano. :)
Il tuo è un test davvero molto interessante!
***
Io, prima di leggere le risposte degli altri, mi è venuto spontaneo pensare a "8 e 1/2" (come il film di Fellini); ma non saprei dire perchè.
Forse perchè otto e mezzo è esattamente a metà "tra" 5 e 12?
Boh!
***
Al secondo test, sempre prima di leggere le risposte degli altri, ho pensato a un "pomodoro"; ma come mai io abbia pensato proprio ad un pomodoro, non saprei spiegarmelo in alcun modo!
Forse perchè mi piace molto sia sulla pizza che sugli spaghetti ("co' pummarola n'coppa")?
Boh!
***
Un saluto! :)
***
P.S.
Devo ancora leggermi con calma tutti gli altri interventi e le tue spiegazioni, dopodichè commenterò ancora; ma adesso non ho proprio tempo!
#1809
Ciao Daniele 22 :)
Non considero affatto le mie esperienze allucinatorie come se fossero "spazzatura", bensì come semplici stati di "coscienza alterata"; trovandoci nella quale, ciò che vediamo e sentiamo, non ha alcun riscontro con la "realtà fenomenica" che ci circonda.
***
Ciò non toglie che, secondo me, anche la "realtà fenomenica", a livello "noumenico" (o "metafisico", se preferisci) è una sorta di "allucinazione" e di "sogno"; dal quale ci risveglieremo quando il nostro corpo morirà.
***
Però, come ho già scritto altre volte, secondo me è un grave errore confondere i due piani; ed infatti non c'è nessuna interferenza tra i due.
E, questo,  anche se, quando ci troviamo in uno stato allucinatorio, siamo tentati di farlo; così come, ad esempio, accade in buona fede agli sciamani quando masticano funghi allucinogeni.
Ma si tratta solo di miraggi all'interno di un miraggio!
***
Quanto alla tua esperienza, non conoscendone la "causa", non sono in grado di avere nessuna idea circa la sua "natura"; salvo che, ovviamente, come anche nei miei casi, si trattava di un'esperienza unicamente "mentale" e meramente "soggettiva".
***
Un saluto! :)
***
#1810
Attualmente, sebbene siano proibite dalle convenzioni internazionali, esistono e vengono utilizzate ovunque "mine antiuomo" di tutti i generi e tipi; ma, quando io ero giovane, funzionavano quasi tutte, più o meno, "a rilascio" (dette anche "con accenditore a sollevamento").
Cioè, quando ci mettevi sopra il piede, sentivi un sinistro "clic", ma non succedeva niente; però sapevi di essere già morto, perchè appena allentavi la pressione del piede, la mina esplodeva.
***
Tuttavia tale tipo di mina è forse tuttora quella più comunemente diffusa; ed anche se chi ci ha messo il piede sopra è un soldato super-addestrato, di solito non può essere salvato neanche dall'"artificiere" più abile del reparto.
Così come drammaticamente e dettagliatamente spiegato nell'interessantissimo  video "Passo Falso"; il quale, a differenza di altre versioni cinematografiche (e su Youtube), è molto realistico, e quindi, purtroppo, non finisce con un "happy end", ma con una tragica e mortale esplosione!
***
La tecnica più comunemente usata, per risolvere il problema, è la seguente (e,  nei "manuali ufficiali", era la stessa più o meno, anche ai miei tempi):
<<Ci si avvicina al soldato "in trappola", utilizzando un "rivelatore metallico", nel caso ci fossero altre mine.
Si saggia il terreno, vicino al suo scarpone, per cercare di capire la dimensione, la forma ed il tipo della mina, e così distinguere se è incappato in una mina anticarro o in una mina antiuomo.
Ed infatti:
- se è una mina anticarro il soldato può sollevare il piede ed andarsene via tranquillamente, perchè è tarata per esplodere ad un peso di molto superiore a quello di un uomo;
- se invece è una mina antiuomo il soldato non può sollevare il piede, perchè è tarata per esplodere ad un peso un po' inferiore a quello di un uomo;
Pertanto occorre avvicinarsi con una lamiera e con qualcosa che pesi almeno 50 kg, per ingannare la mina; si fa passare la lamiera "sotto" la suola del suo scarpone, molto lentamente, senza far muovere il sensore di pressione della mina.
Intanto il soldato sposta il suo piede e si posa lentissimamente il peso sulla mina, in modo che il sensore rimanga premuto, come se ci fosse sopra il suo corpo.
Le possibilità di farcela, però, sono solo del 20%, in quanto, in 4 casi su 5, la mina esplode lo stesso.>>
***
E' vero, ma non è certo molto confortante; per cui valli a trovare dei soldati così eroici che rischiano la propria pelle, avendo così scarse probabilità di poter salvare la vita al compagno!
Il guaio, infatti, è che il "pulsante a pressione" è molto sensibile, per cui, se si cerca di sostituire un peso con un altro, spostando via il primo e sostituendolo col secondo, il sensore "se ne accorge", e la bomba esplode.
***
Per cui, personalmente, per quello che possono effettivamente valere, ho elaborato due diversi sistemi per risolvere situazioni del genere.
.
IL SISTEMA DELLA "SPADA"
Il problema mi si pose concretamente negli anni '70, durante una esercitazione sul campo, dove erano state nascoste nella sterpaglia delle "mine antiuomo" (ovviamente "depotenziate"); su una delle quali aveva messo il piede un mio uomo.
Non avevamo a disposizione nessuna "lamiera" o cose del genere, per poter seguire le istruzioni del "manuale tattico"; però, per fortuna, in previsione della "celebrazione di fine campagna", avevo in tenda l'alta uniforme con tanto di "spada da cerimonia".
Per cui l'andai a prendere per usarla al posto della "lamiera", portando con me anche un fornelletto da campo.
***
Ed infatti, già da tempo, rimuginando "teoricamente" sul problema, secondo me, per risolverlo con meno rischi possibile:
- non bisognava "sostituire" un peso con un altro, spostando via il primo e "sostituendolo" lentamente con un secondo, perchè era troppo pericoloso;
- bensì occorreva "aggiungere" un peso a quello del soldato, e solo dopo il soldato poteva andarsene (quasi) tranquillo, "sottraendo" il peso del suo corpo al "peso complessivo" che gravava ancora sulla mina.
***
Per cui, tornato sul posto, interrai il fornelletto a gas nel terreno, vicino al piede intrappolato, poi lo accesi; quindi dissi a due soldati di tenere assolutamente immobile la scarpa del loro compagno, uno davanti ed uno di dietro, tenendola premuta sul terreno.
Io, invece, dal lato del fornello arroventavo progressivamente la lama della spada, facendola penetrare lentamente nella suola della scarpa in senso latitudinale, esattamente al di sopra del pulsante di innesco; ed infatti, quegli anfibi, avevano una suola di gomma spessa 3 o 4 centimetri.
***
All'inizio, la sottile e acuminata lama della mia spada arroventata cominciò a perforare la suola di gomma come se fosse di burro, però:
- dopo un po' facevo sempre più fatica a spingerla in avanti, sia perchè la lama era divenuta relativamente un po' più larga, sia perchè non avevo calcolato che il soldato premeva il piede sulla suola;
- inoltre, sebbene la gomma fosse spessa e isolante, il soldato cominciò a sentire un forte bruciore alla pianta del piede.
Per cui stavo quasi per rinunciare!
***
Comunque continuai lo stesso, fino a che non ci fu spazio sufficiente per posare due pesanti secchi di ferro pieni d'acqua sui due pezzi di spada che sporgevano dallo scarpone.
***
Poi tagliamo con delle cesoie da filo spinato la parte superiore della scarpa, ed il soldato potè estrarre incolume il piede e allontanarsi in fretta; così come me e gli altri due soldati che mi avevano aiutato nell'"ardua" impresa.
Aveva sottratto il suo peso da quello complessivo che gravava sulla mina, ma il peso residuo dei due secchi evitò il "rilascio" dell'innesco, e la conseguente esplosione; anche se con un po' di fortuna, perchè non è che i due secchi stessero molto saldi sulla stretta lama.
***
Poi, da lontano, mitragliammo i due secchi con i nostri MAB; per cui si svuotarono,  e la mina esplose con un innocuo PUF.
***
Il comandante fu soddisfatto del risultato; ma, per la perdita dei secchi e dell'anfibio, il "furiere" andò su tutte le "furie" (se mi consentite il "calembour").
***
Ovviamente, il "sistema della spada" non è molto "pratico" e facilmente utilizzabile; ed infatti fu solo per un caso che io, in quella occasione, ne avessi una a portata di mano.
Non è più il tempo di andare in guerra portandosi dietro le spade!
Inoltre, anche se quella volta ci andò bene, non sono sicuro quale percentuale di successi avremmo avuto ripetendo l'esperimento più volte; ed infatti, premendo dentro la lama con forza, c'è il rischio che il piede si sposti dalla sua posizione.
***
Inoltre il "sistema della spada" funziona  nel caso di mine col "pulsante a rilascio", ma non nel caso di mine col "rilascio ad aghi".
Per cui, tempo dopo, elaborai un altro sistema.
***
.
IL SISTEMA "DEI CHIODI E DEI CAVI"
Ed infatti, riflettendoci meglio, giunsi alla conclusione che il vero problema da risolvere:
- non è tanto quello del "peso" sulla mina (da "sostituire", "aggiungere" o "sottrarre");
- quanto, piuttosto, quello dell'"aderenza" della mina alla suola della scarpa.
L'importante, cioè, è che il pulsante resti premuto sulla suola, evitandone il rilascio.
***
Per cui, almeno secondo me, nel caso in cui qualcuno, soldato o no, mette il piede su una mina antiuomo "a rilascio" (che credo sia ancora una delle più comuni), la cosa migliore è inchiodare quattro chiodi sugli estremi bordi esterni della suola della scarpa, in modo che formino gli spigoli del quadrato o del un rettangolo più adatto a "legare" la mina calpestata alla scarpa.
Quindi, dopo aver scavato una trincea intorno alla mina per portarla tutta quanta alla luce del sole, con molta cautela, usando un "cavo d'acciaio" o anche del semplice "fil di ferro", a seconda della posizione, della forma e della dimensione della mina occorre "agganciare" saldamente la mina alla suola della scarpa, in uno dei due modi rozzamente disegnati e riprodotti nelle  seguente immagini.
.
a)
La cosa migliore, se è possibile, usando una "pilotina" o anche senza, è di far passare il cavo a "decùsse" (incrociato) sotto la mina, per poi legarlo esternamente attorno ai quattro chiodi, nel modo più "tirato" e stretto possibile.
Per rendere più comprensibile in che modo devono essere usati i cavi, ho usato anche un "sandalo", per rendere meglio visibile come il cavo deve essere passato e saldato ai due lati della scarpa; ovviamente, io ho usato un semplice spago, senza neanche "stringerlo", soltanto per rendere l'idea.
.
b)
Se, invece, non è possibile in alcun modo  far passare il cavo a "decùsse" (incrociato) sotto la mina, allora occorre usarne "due cavi" più corti, per agganciare i due lati sporgenti della bomba.
Per rendere più comprensibile in che modo devono essere usati i cavi in questo modo, anche stavolta ho usato un "sandalo".
.
***
Ma non è detto che siano sistemi che funzionano sempre; per cui, se vi dovesse capitare di usarli con esiti fallimentari, non venite poi a protestare da me! :D
***
#1811
Ciao Inverno. :)
Quando avevo scritto che gli Ucraini, mesi fa, dopo la riconquista di Kherson, erano riusciti a disimpegnare parte delle proprie risorse, per riconquistare la città di Bakhmut, mi riferivo a questa notizia apparsa all'epoca su INTERNET.
***
Quanto ad oggi, io non ho mai scritto che sia già iniziata una nuova controffensiva ucraina, per liberare Bakhmut dall'assedio; ho solo detto che  spero vivamente che inizi quanto prima, e con pieno successo!
Anzi, quello che spero è che i Russi mollino spontaneamente l'osso, "ritirandosi strategicamente"; così cesserebbe la strage giornaliera, ed il continuo stillicidio di morti da una parte e dall'altra, come, appunto, a Verdun.
***
Però, sinceramente, ignoro nel modo più assoluto quale sarà l'effettivo esito della battaglia; questo lo conosce solo il dio della guerra (e forse nemmeno lui, essendo anche lui soggetto al Fato!)
***
Un saluto! :)
***
#1812
Ciao Anthony. :)
Io cerco sempre di non fare mai confusione  tra:
- le informazioni;
- le interpretazioni personali che possono farsi sulla base di tali informazioni.
Ed infatti, nei miei post, cerco di tenerle sempre ben distinte le une dalle altre; anche se qualche volta posso senz'altro cadere in fallo.
Della qual cosa, eventualmente, mi scuso!
***
Però posso fornirti almeno una informazione sicura: e, cioè, che solo una percentuale minima delle "notizie di dominio pubblico" corrispondono alla "realtà oggettiva dei fatti" e delle "dinamiche militari" che si stanno "effettivamente" sviluppando nella guerra in Ucraina (e non solo a Backhmut).
Alcune delle quali, ti lascerebbero davvero "di stucco"!
***
Come ti ho detto, per personali esigenze di discrezione e di riservatezza, non posso rivelarti le mie fonti riguardo a Backhmut.
Però, sicuramente :
- non le ritengo assolutamente "vangelo";
- spero comunque che le tue siano più attendibili delle mie.
***
Tutto qui! ;)
***
Un saluto! :)
***
#1813
Ciao Socrate78 :)
Queste sono le mie repliche al tuo ulteriore interessantissimo e ben argomentato intervento:
.
1)
Non sono al corrente di: "... casi particolari di "lucidità terminale", in cui pazienti malati di Alzheimer che non riconoscevano più i familiari e non avevano quasi più ricordo di loro stessi, appena prima di morire hanno riconosciuto perfettamente i familiari, hanno ricordato fatti della loro vita ed erano inspiegabilmente lucidi", ma ritengo che la cosa sia "possibilissima", in quanto è tipico dei malati di Alzheimer manifestare spesso "lucidi intervalli"; i quali possono durare anche qualche ora, ed in qualunque momento, non necessariamente "in articulo mortis".
Quindi, per la mia visione spiritualista, questo non 'c'entra affatto con il distacco della Coscienza (che è una cosa ben diversa dall'Anima) dal corpo fisico del malato e che quindi non risentiva più dei limiti dell'Alzheimer; si tratta di supposizioni preconcette ed ingenue, che non hanno alcun riscontro dimostrabile con la realtà "fenomenica" dei fatti.
.
2)
Quanto al tuo esempio, mi piace moltissimo; ma, almeno secondo me, va interpretato in un modo completamente diverso da come lo intendi tu.
Ed infatti, tu scrivi: "E' come quando vediamo male un film per un televisore guasto, è guasto il mezzo ma il Programma (Coscienza) è nell'etere ed è intrinsecamente sano."
Ed invece, secondo me,  quando un  televisore è irrimediabilmente guasto ed in pezzi:
- non sarà mai più possibile vedere nel suo monitor nessuna nuova trasmissione (cioè le manifestazioni della nostra specifica "coscienza individuale");
- ma ciò non significa che l'emittente dell'ESSERE, (cioè la "coscienza universale") non continui ad emettere il suo UNICO universale programma.
.
3)
Il tuo conclusivo ragionamento, infine, secondo me, risulta intrinsecamente contraddittorio.
Ed infatti, i casi sono due:
- o la coscienza, per manifestarsi, non ha bisogno dello "strumento cervello", ed allora dovrebbe manifestarsi sia in caso di anestesia sia in caso di morte;
- oppure la coscienza, per manifestarsi, ha bisogno dello "strumento cervello", ed allora non può manifestarsi nè in caso di anestesia nè in caso di morte.
"Tertium non datur!" ;)
.
***
Diversamente, secondo il tuo "paralogismo", sarebbe come voler sostenere che è più facile ascoltare la musica di un grammofono completamente distrutto, perchè la sua la musica non è più legata all'imperfetto mezzo fisico che ci consente di udirla, piuttosto che la musica di un grammofono soltanto spento, perchè è ancora legata all'imperfetto mezzo fisico che ci consente di udirla; è ovvio, invece, che in nessuno dei due casi si può ascoltare nessuna musica, con l'unica differenza che il grammofono "spento" può tornare in funzione, mentre quello "distrutto" mai più.
Tanto è vero che, a parte l'altra colossale balla delle sedute spiritiche, è assolutamente impossibile comunicare con i morti; fino a prova contraria, ovviamente.
***
.
***
Una stessa MUSICA continuerà ad esistere anche dopo che saranno morti tutti i membri delle attuali orchestre che la suonano; ma la sua specifica ESECUZIONE sarà sempre diversa, da un'orchestra all'altra, e cesserà per sempre quando cesserà di esistere quella particolare orchestra!
***
.
***
Un saluto! :)
***
.
P.S.
Però hai indubbiamente ragione sul fatto che abbiamo posizioni completamente differenti su quanto dovrebbe accadere alla coscienza dopo la morte; per cui ritengo anch'io inutile che noi si continui a dibattere al riguardo.
Meglio finirla qui!
#1814
Citazione di: anthonyi il 24 Marzo 2023, 14:35:39 PMEutidemo, mi devi spiegare Qual'é il canale informativo dal quale prendi le tue informazioni sulla guerra.
Direi che la strategia del dissanguamento può essere reputata corretta, ma intendendola applicata da parte degli ucraini non certo da parte dei russi.
Provo ad elencare le inesattezze che dici:
1) non é vero che conquistando backmut i russi avrebbero la strada aperta per alcun luogo, backmut é circondata da colline, presidiare dagli ucraini;
2)gli ucraini non hanno mai riconquistato backmut, che é sempre stata loro;
Non é vero che a backmut ci sono le migliori forze ucraine, anzi, molti reparti dell'esercito ivi presenti sono stati spostati, rimane solo la 93esima, ormai credo non più di mille uomini, mentre gli altri, forse 7mila uomini sono tutti della guardia territoriale(dette anche milizie) e dei corpi di volontari esteri.
Anche i corpi che presidiano le colline non sono particolarmente specialistici, e composti anch'essi in buona parte da milizie.
3) le truppe Wagner sono molto ben equipaggiate, e hanno dimostrato comunque in questa guerra di essere tra i migliori a disposizione dei russi. Certo oggi con l'acquisizione dei carcerati preferiscono la strategia carne da cannone, che d'altronde non ha alternativa se vuoi provare ad avanzare a backmut;
4)la VDV é stata utilizzata(non so con quanti battaglioni, ma sicuramente molto più di uno) , eccome, per avanzare nel comprensorio di backmut, per mesi si alternavano, la VDV attaccava di giorno e la Wagner attaccava di notte;
5) il possesso delle colline da parte degli ucraini fa sì che in termini di sopra elevazione siano più o meno in pari, soprattutto tenendo conto che le parti meridionali non sono sopraelevate. L'unico vantaggio strategico dei russi é dato dalla salita alle colline dell'unica strada che hanno gli ucraini che é effettivamente molto esposta;
6)altro che se avessero voluto conquistare backmut, i russi ci hanno provato con ogni mezzo a conquistarla, soprattutto prima del 24 febbraio, ci avrebbero tenuto a festeggiare il primo anno di guerra dentro la città, poi sono sorte le polemiche tra Wagner ed esercito, su chi doveva prendersi il merito, e allora soprattutto Wagner ha allentato la presa e si é dedicata ad avanzare verso nord ovest;
7) per dissanguare le forze ucraine con l'artiglieria bisognerebbe averci le munizioni, e a me risulta che queste scarseggiano, da ambo le parti.
8 le perdite sono gravi per l'Ucraina, e gravissime per la Russia, ordinariamente chi attacca per avanzare perde il triplo degli uomini di chi si difende, avendo visto però come combattono gli ucraini anche nelle altre battaglie, è il tipo di uso che fa dei suoi uomini la Wagner, io azzarderei un rapporto più alto, non dico 7 a 1, come comunque qualcuno ha scritto, ma comunque un 4 a 1, tenendo anche conto dello svantaggio strategico di cui al punto 5.

Non essendo sul posto, io mi baso su delle informazioni le cui fonti non posso rivelare; ma mi auguro con tutto il cuore che le tue siano molto più attendibili delle mie.
Quindi spero vivamente che l'esito dello scontro (e della guerra), dia ragione a te ed alle tue fonti :)


#1815
Ciao  Socrate78. :)
Queste sono le mie repliche al tuo interessantissimo e ben argomentato intervento:
.
1)
Al contrario di quanto tu hai creduto di capire, io -pur non avendo certezze assolute-  propendo a credere che il "corpo" e la "materia"  non esistano (o meglio, che non abbiano una "realtà" autonoma), se non come manifestazione dello Spirito; o meglio, come "epifenomeno" dell'Essere, che è il comun denominatore di tutte le cose.
Concezione, questa, che non va assolutamente confusa con il "panteismo" o con l'"immanentismo", ma che in un certo senso, ricorda "un po'" la concezione di Dio del pastore anglicano Berkeley (per il quale il mondo è un sogno di Dio);  ed anche "un po'" quella di San Bonaventura, il quale così lo definiva: "Intra omnia, non inclusum, extra omnia, non exclusum, supra omnia, non elatum, infra omnia non prostratum".
Però, secondo me, occorre non confondere mai:
- l'aspetto "fenomenologico" della realtà,  parlando del quale può erroneamente sembrare che io abbia un atteggiamento "ultramaterialistico";
- con l'aspetto "noumenico" della realtà, nel quale propendo a credere, sebbene al riguardo io  non abbia certezze assolute.
Sono DUE PIANI ASSOLUTAMENTE DIVERSI; ma è un discorso troppo complesso, per poter essere adeguatamente affrontato in questa sede.
.
2)
Ciò premesso, non penso affatto che, quando il cervello muore "qualsiasi coscienza si spenga".
Penso, invece:
- che si spenga per sempre qualsiasi nostra "coscienza individuale", così come un onda che si frange nei flutti non tornerà mai più a spumeggiare;
- che si risvegli, invece, la nostra "coscienza universale", così come l'"onda" che si frange nei flutti torna ad essere "mare".
Ed invero, se, come dice anche San Paolo, siamo destinati non "ad unirci", bensì a diventare "<<UN SOLO>> Spirito con Dio", ne consegue che non potremo certamente conservare la nostra misera "coscienza individuale".
Ovvero, come disse Gesù: "Come tu, Padre, sei in me e io in te, siano anch'essi (gli uomini e le loro coscienze individuali) in noi <<UNA COSA SOLA>>.
Siamo tutti <<UNO>>, a livello "noumenico"; ma a livello "fenomenologico", senz'altro no, e, una volta morti, ci spegneremo per sempre.
.
3)
Ed infatti è assolutamente assurdo contraddittorio anche soltanto supporre che "una volta distrutto lo strumento la coscienza potrebbe proseguire in maniera autonoma e le sue informazioni continuare ad esistere"; ed infatti, se distruggi un registratore o un computer, tutte le informazioni in esso contenute  andranno inevitabilmente perdute.
Il fondamento della nostra "coscienza individuale" è costituito dalla "memoria", la quale è "materialmente" contenuta nei "neuroni"; per cui, se essi vengono danneggiati o perduti, magari a causa dell'"Alzheimer", la nostra nostra "coscienza" individuale si spegne progressivamente, anche quando siamo ancora vivi.
Figuriamoci da morti!
.
4)
E se il nostro "io individuale" cessa "temporaneamente" di esistere quando siamo sotto anestesia, è OVVIO che, se ci sparano in testa, il nostro "io individuale" cesserà "permanentemente" di esistere;  si tratta di due cose che, ragionando lucidamente: "simul stabunt aut simul cadunt" (cioè, se è vera l'una, deve per forza essere vera anche l'altra).
.
5)
Quanto alla testimonianza degli infermieri che hanno verificato che gli oggetti (creduti smarriti) si trovavano proprio nel luogo descritto dal paziente oppure la testimonianza di parenti che confermano come nelle stanze in cui si trovavano mentre la persona era sotto rianimazione l'arredamento era fatto come descritto, bisogna essere davvero ingenui per credere a tali storie; le "balle", infatti, non si raccontano solo per "lucro", ma anche per "mitomania" e per attrarre l'attenzione su di sè.
In ogni caso si tratta di testimonianze che non varrebbero un soldo bucato in tribunale; come diceva Catullo: "Omnes unius aestimemus assis!" ("Le considero tutte di valore pari a un soldo")
.
6)
Quanto al fatto che "il dibattito tra gli scienziati sia aperto", anche questa è un'altra balla; ed infatti nessuno scienziato (vero), ha mai avuto dubbi sulla circostanza che l'OBE e l'NDE siano fenomeni di puro carattere allucinatorio.
.
7)
E' invece vero che possono verificarsi "fenomeni allucinatori" (come l'OBE e l'NDE)  anche in coloro che non erano stati sottoposti a nessun trattamento farmacologico.
Ed infatti:
- la mia "realisticissima" sensazione di levitare fino al soffitto,  in una sorta di vera e propria OBE, era dovuta alle droghe;
- però la mia "realisticissima" sensazione di udire musica e voci che non c'erano, prima dell'intervento, non era dovuta alle droghe, bensì alla mia specifica patologia (tumore al cervello).
.
8 )
Quanto ai "fenomeni paranormali", io non nego mai niente "per principio o mosso da pregiudizio", ma mi rifiuto di credere a ciò che non viene idoneamente "provato", sotto il controllo di prestigiatori professionisti; ed al riguardo ti ricordo che la sfida lanciata anni fa da James Randi, un premio di "un milione di dollari" per chi sia in grado di produrre un fenomeno paranormale in una condizione di controllo, non è stata mai raccolta da nessuno.
E' vero che OBE e NDE non possono essere verificate in condizioni di controllo; ma questo non cambia il fatto che, comunque, proprio per tale motivo, di esse non esiste alcuna prova certa!
Solo "storie riferite"; che tu chiami "testimonianze"!
Ma non mi risulta che nessuno abbia mai formalmente prestato alcuna "testimonianza" giuridicamente rilevante al riguardo; ed infatti, almeno, in Italia, ai sensi dell'art.372 c.p. avrebbe rischiato la reclusione da due a sei anni.
.
9)
Quanto al fatto che "nel sito del CICAP la visione del tunnel che si vede nelle NDE è attribuita alla mancanza di ossigeno cerebrale che porterebbe ad una visione periferica, ma il punto è che non in tutte le NDE si vede il tunnel, quindi se la causa fosse quella il tunnel sarebbe presente in tutte le NDE, ma non è così", il tuo è un ragionamento palesemente erroneo sotto il profilo meramente logico.
Ed infatti se la visione del tunnel che si vede nelle NDE è attribuita alla mancanza di ossigeno cerebrale ("ipossiemia cerebrale"), la circostanza che non in tutte le NDE si veda il tunnel, non significa affatto che l'argomentazione del CICAP sia fallace, bensì, semplicemente, significa che l'"ipossiemia cerebrale" è la causa soltanto di quelle NDE in cui si vede il tunnel; le NDE in cui non si vede il tunnel, evidentemente, è provocata da altre cause allucinatorie, diverse dall'l'"ipossiemia cerebrale".
Ed infatti la causa delle allucinazioni, simili tra di loro o diverse tra di loro, possono essere dovute ai fenomeni fisiologici o patologici più diversi tra loro; non tutti ancora definitivamente accertati (non solo le allucinazioni NDE e OBE)
.
10)
Il motivo per cui molte persone intelligenti (come te) credono senza valide prove all'NDE e all'OBE, dipende dal nostro "sistema limbico"; il quale ci rende "inaccettabile psicologicamente" l'idea della nostra definitiva "morte individuale", nonostante l'evidenza della cosa.
Anche per me è così!
.
***
Un saluto! :)
***