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Messaggi - Ipazia

#1816
Attualità / Re: Dire qualcosa di sinistra
01 Agosto 2023, 18:50:29 PM
Citazione di: Pio il 01 Agosto 2023, 17:58:38 PM(ormai un po' dappertutto la gente meno ricca vota a destra. Ed è paradossale che siano le classi abbienti a votate a sinistra. Marx si starà rivoltando nella tomba). Uso il termine classi, ma ormai penso che sia corretto  parlare di gruppi egemoni.

La gente meno ricca vota a destra perchè vuole punire la sinistra votata dalla gente ricca, la quale è l'unica a guadagnarci dopo aver messo l'intera "democrazia" parlamentare a libro paga. Meglio se scappati di casa perchè costano meno e si intortano più facilmente; in ogni caso si scarica tutto il costo del cucuzzaro sulla fiscalità generale. Si chiamava e si chiama: "scienza del Capitale".

Marx non credo si rivolti nella tomba per questa "sinistra": già in vita non risparmiava nulla all'opportunismo socialista e riponeva le speranze di vittoria solo in un processo rivoluzionario tipo "Commune" o anche meglio. Come riuscì a Lenin. Poi vennero i Noske e i Renzi. Perchè mai un comunista dovrebbe votare questa gente ? Si torna al progetto originario e, se del caso, ci si siede sulla riva del fiume.
#1817
Citazione di: iano il 01 Agosto 2023, 16:41:09 PM''Percezioni riservate'' nel senso che, diversamente da quella del tempo, nascono da esperienze non comuni a tutti.
Esperienze che ti rendono esperto in qualcosa.
E' proprio chiamarle percezioni nella misura in cui ti rendi conto che non puoi trasferirle ad altri , spiegandole, e gli altri possono acquisirle solo ripercorrendo il tuo percorso in modo autonomo, o per imitazione.
Le percezioni non si possono spiegare, ma solo condividere.
Basta allora una mezza parola per capirsi fra due che quello stesso percorso hanno fatto.
Io e te non sappiamo dire cosa sia il tempo, ma non abbiamo nessuna difficoltà a capire di cosa stiamo parlando, e non si sà bene come, siamo certi di riferirci alla stessa cosa, come ci riferiremmo alla Luna, ma senza poterla indicare.
Se condividiamo una esperienza particolare basta un accenno per richiamarla e riconoscerla, e per riconoscerci come portatori di una particolare percezione.

Questa condizione è stata definita da studiosi come Polanyi e Kuhn "conoscenza tacita", passando dall'epistemologia agli affari nei fatidici anni della "fine della storia". Che gli affaristi siano così interessati a questa questione dimostra che non è  di lana caprina e il transumanesimo ci fa molto affidamento per plasmare le coscienze del futuro penetrando molto a fondo nella loro "intimità" intuitiva.

Restando nella parte meno truce e alienabile della questione, direi di rifarsi ai due che ho citato, che scrissero in tempi non sospetti. Purtroppo in rete si trova molto la parte affaristica e poco quella epistemologica.

Sul rapporto tra mondo e linguaggio direi che vi è una grande biunivocità, per cui a volte arriva prima l'uno e a volte l'altro. Quando arriva prima il linguaggio, elaborante un'intuizione, siamo nella condizione della "conoscenza tacita" che precede una scoperta (Kuhn).
#1818
Attualità / Re: Dire qualcosa di sinistra
01 Agosto 2023, 15:46:30 PM
Citazione di: baylham il 01 Agosto 2023, 12:00:32 PMQualcuno mi spiega perchè i cittadini italiani, europei, statunitensi (i cittadini dei paesi democratici occidentali) in questa fase storica preferiscono politicamente le destre più ignoranti, stupide, postfasciste, alla sinistra socialdemocratica o comunista?
Invece di tirare in ballo Marx per un inconsistente comunismo, sarebbe bene utilizzarlo per capire le dinamiche economiche e quindi politiche globali.

Le teorie economiche non si riducono ad un inconsistente neo-liberismo o comunismo, l'economia e le politiche economiche sono fortunatamente molto più varie.


Elementare Watson: perché preferiscono l'originale alla copia fedifraga. Poi va detto che anche la destra conta balle a livello industriale quando si dichiara sovranista e bacia pantofole straniere, ma sul servire i padroni è più  trasparente della sinistra e quello che resta dell'elettorato, sempre più minoritario e filopadronale rispetto all'elettorato teorico, premia il differenziale di coerenza.

Dopo Meloni mi sa che anche a destra (immigrazione clandestina, legalità,  sovranità nazionale) le chiacchiere stanno a zero, e prevedo un ulteriore calo di chi si umilia a votare l'intero cucuzzaro politicante cialtrone.

L'area del dissenso e dell'alternativa anticapitalistica è tutta nella fascia dell'astensione a questo punto della storia.

Dopo l'89 era perfino prevedibile. Il padrone ha vinto e non resta che sperare nella sua  implosione, prima che nuove leve rivoluzionarie rilancino il processo di liberazione autonomamente.

Le giullarate M5S sono state il canto del cigno della sinistra elettorale e torna alla mente un ritornello sessantottino: "lo stato borghese si abbatte e non si cambia"

A cambiarlo ci abbiamo provato in tutti i modi e il risultato è ancora più fallimentare del socialismo reale. Oggi dobbiamo subire pure le bourla e le prediche dei "filantropi" miliardari.

Adda venì l'atomica. E non ci pensiamo più.

#1819
Citazione di: Alberto Knox il 31 Luglio 2023, 14:43:41 PM... Un altro punto fondamentale è la spiegazione , ovvero il linguaggio. Forse Sant Agostino si era scontrato con i limiti del linguaggio nel cercare di descrivere (spiegare) il tempo. E qui sono perfettamente d'accordo con Wittgestein, " i limiti del mio linguaggio sono i limiti del mio mondo" Questo punto è particolarmente interessante.

No, credo proprio che si sia scontrato coi limiti del suo statico mondo neoplatonico fondato sull'Uno alle prese con la scandalosa cinematicità del soggetto del divenire, il tempo. Il limite insuperabile è metafisico e ontologico, non semantico.

Nel qual caso l'aforisma di LW andrebbe riscritto: "i limiti del mio mondo sono i limiti del mio linguaggio".

Accadde la stessa cosa nella scienza quando il tempo divenne da assoluto, relativo e l'universo da continuo, discreto: si dovette inventare un nuovo linguaggio, anche nel calcolo.

"En archè en ò logos" vale per la fenomenologia dello spirito umano, ma, a monte: "en archè en ò physis".

E ciò crea molte meno difficoltà gnoseologiche e semantiche agli epicurei ispirati da Eraclito che ai platonici ispirati dall'ideale parmenideo e dal suo monistico iperuranio, come Agostino che lo traduce in cristianesimo.
#1820
Attualità / Re: Dire qualcosa di sinistra
01 Agosto 2023, 07:05:32 AM
La sinistra ha sposato il Capitale e da allora dire qualcosa di sinistra o di destra è diventata la stessa narrazione. Il clandestino che viene a delinquere non è qualcosa di sinistra (gli manca la coscienza, cultura e determinazione rivoluzionaria: il suo modello vincente è Soumahoro e Murakatete) ma il rifiuto di un mondo che viaggia costantemente a destra. Che venga trattato in termini di nettezza urbana, privatizzata pure essa per chi la può pagare, è l'apoteosi del paradiso capitalistico.
#1821
L'induzione non è una strategia distorsiva della realtà ma un elemento innato di sopravvivenza. Lo dimostra, al di fuori dei magheggi antropici, la valutazione della forza di gravità che, pur non sapendo nemmeno che cosa sia, i viventi attuano prima di spiccare un salto nel vuoto (relativo pure lui). Conoscenza innata che rientra pure nelle cure parentali dei cuccioli.

In effetti la morte è ancora un dato ipotetico in assoluto, ma l'induzione lascia poco spazio alla ipotesi di eternità della psiche e azzera del tutto quella del soma. Tant'è che dopo l'esperienza dell'Etna, non si ebbe più alcuna tangibile esperienza di Empedocle.

"Morte semper certa" è più che un'opinione. È un dato. Cui non si sottraggono, nel comportamento, neppure i credenti nella vita post mortem, adottando le medesime precauzioni dei non credenti.
#1822
Più che mentire la mente simula. Programmiamo la nostra vita simulando l'eternità che esorcizza la morte, così come ci immedesimiamo nei personaggi di una rappresentazione teatrale fino a provare delle emozioni. Ma finché siamo vivi la morte non c'è e finché siamo a teatro possiamo permetterci quelle emozioni oniriche, mettendo da parte per un certo tempo il nostro ingombrante e pesante io.

In ciò non vedo falsità, non come la pone Eutidemo nella discussione, e come la pone la $cienza che mente sapendo di mentire.
#1823
Il titolo della discussione ricalca appunto la celebre "confessione" di Agostino d'Ippona sul tempo. Oggetto astratto che per un neoplatonico, tutto preso dall'onnipotenza dell'Essere, non poteva che essere un enigma assoluto. Come per Severino. Al contrario, niko è tutto preso dal divenire sul quale elabora teoretiche non meno complicate.

La risposta, se c'è, è: simplex sigillum veri. Cominciando dalla percezione, così come il nostro intelligere ci consente. Il più pragmatico Tommaso d'Aquino formulò l'adaequatio rei et intellectus, che ritengo un buon viatico iniziale verso la conoscenza.

Così procedette Newton con la gravità: si tiene fede alla fenomenologia, si calcolano delle costanti e non ci si danna l'anima sulle cause: eziologia del sapere.

Se non conosci l'eziologia assoluta, occupati di quella più abbordabile delle teorie, che un padre ce l'hanno semper certo.

La quantistica nasce dalla chimica spiegando tutta la disciplina con una constatazione controteoretica per l'epoca: natura facit saltum. Da lì tutta una fisica del discreto - i quanti - e l'abbandono progressivo della dogmatica del continuo. Perfino con qualche enigma irrisolto nel principio altrettanto dogmatico di causa effetto, come nel caso dell'entanglement.

Di fronte a ciò non resta che prendere atto, pirandellianamente, che "così è se vi pare". E ci pare quello che la nostra mente riesce a comprendere (e i nostri strumenti riescono a risolvere), facendo pure essa qualche salto di tanto in tanto.

Bellezza del divenire, e dell'ignoto che ci dona, direbbe Eraclito.
#1824
Tematiche Filosofiche / Re: Etica ed omologazione
29 Luglio 2023, 21:59:20 PM
Citazione di: bobmax il 28 Luglio 2023, 12:46:34 PMIn realtà l'etica è una sola, ed è dentro di te.

Diciamo meglio, è ciò che ami.
Ed essendo tu il tuo stesso amore, l'etica è te stesso.

Tutte le leggi, i precetti, le valutazioni degli altri non sono etica.
Ma opinioni, più o meno condivisibili.
E se le condividi, lo fai solo in funzione dell'etica che è in te.

Questo rende l'idea di cos'è una libera scelta etica contrapposta ad un processo omologativo. La differenza è molto sottile e nella Bildung di un essere umano vi sono grandi quantità di input esterni, ma l'elemento che differenzia una posizione etica dall'omologazione è la coercizione, l'indottrinamento, il fideismo ("lo dice Dio, la Scienza, il Padrone, la Legge, il Mercato,...) senza un barlume di partecipazione e libera adesione per scelta.
#1825
Tematiche Filosofiche / Re: Etica ed omologazione
29 Luglio 2023, 17:59:43 PM
L'etica (ethos) nasce dalla natura (physis) e in tale passaggio non necessita di alcuna omologazione, ma di confronto tra i soggetti del gruppo che via via individuano le soluzioni ottimali nel divenire delle situazioni. Tra soggetti liberi funziona così. 

Al contrario l'omologazione si afferma quando vi sono soggetti più liberi, meno liberi e schiavi. Insomma quando vi è una condizione di dominio sociale, la cui permanenza e sussistenza passa inesorabilmente per un processo di omologazione dei sottomessi all'ideologia, norme e comportamenti, imposti dai gruppi dominanti. 

Chiamare etica i paradigmi sociali e comportamentali dei dominanti, ovviamente in assenza di contraddittorio, lo lascio a chi ha un'idea totalizzante e totalitaria delle relazioni umane.

Le prassi consuetudinarie differenti tra loro, per permettere la convivenza, devono attingere a contenuti etici condivisi, laddove physis torna ad essere la pietra di paragone del risultato etico finale, perseguito con lo stesso rigore della verità scientifica. Se tale passaggio fallisce si innesca la guerra. Se ha successo, si può convivere in un regime non ideologicamente omologativo. 

È così che la religione ha perso il suo carattere sociale omologante, soppiantata però da altre forme sociali coattive che, eticamente, meritano la stessa sorte. E non sono meno nefaste.
#1826
Grande è l'ignoranza sotto il cielo e sovente sotto il paradigma, niente.
#1827
Tematiche Filosofiche / Re: Etica ed omologazione
28 Luglio 2023, 22:41:33 PM
Bisogna avere un'idea riduttiva dell'etica per assimilarla all'omologazione. Roba da polli di allevamento ideologico. Concordo con Jacopus che districa tale riduzione e mostra i diversi piani e sfaccettature della dimensione etica, tanto sociale che individuale. L'etica è scienza esistenziale, ed in quanto scienza aperta ad ogni falsificazione in un dibattito aperto senza padroni a priori. L'omologazione la lascerei agli idioti naturali e artificiali.
#1828
Anche l'etica è simulabile attraverso l'omologazione, ma essendo fondata su physis la simulazione è facilmente sgamabile scavando causalità e motivazioni. La fatica di essere "complottisti". Cum grano salis.

Sulle modalità concordo con phil. Se si scambiano idee, non necessariamente si finisce nel telegioco di ruolo, ma per non finirci bisogna attivare ben bene i propri neuroni e fiutare la falsità delle situazioni. Su questo l'I.A. nella sua duplicità di intelligenza e idiozia, alza evolutivamente il livello di gestione dell'intelligenza verso l'idiozia umane.
#1829
Tematiche Spirituali / Re: Italia post cristiana
27 Luglio 2023, 16:25:42 PM
Perfino l'islamismo, che ha fatto di tutto per evitare il politeismo mascherato del cristianesimo fino a proibire le immagini umane, alla fine si è ridotto a faide sanguinose tra diverse sette islamiche ciascuna coi suoi subprofeti di riferimento. Forse solo l'ebraismo ha mantenuto una struttura teologica monoteistica reale. Ma è una religione che non ha velleità universalistiche ed è tutta concentrata su una singola etnia  il che rende più efficace il controllo della forza centrifuga politeistica.

Più monoteistica dello YHWH ebraico c'è solo la religione della borghesia,  il Capitale, la cui cui Chiesa è l'intera societa liberal-liberista, incarnata nella forma dello stato democratico borghese fondato sul Capitale. Di cui i partiti e tutto il bailamme "democratico" sono mere emanazioni che possono cambiare senza che cambi il risultato sociale finale.
#1830
Non la farei così facile. La questione è sociologica, non meramente semantica: dagli antichi idoli al Capitale i fenomeni di reificazione hanno donato agli oggetti soggettività infinitamente cruente che dominano le società umane con meccanismi raffinati di esclusione, reclusione e persuasione.

Meglio tenere sempre alta la guardia e una ampia distanza di sicurezza anche mentale attraverso quell'atteggiamento esistenziale che i padroni e i loro servi chiamano "complottismo". Posto a matà strada tra luddismo e hackeraggio. Conoscendo e usando l'armamentario del nemico.