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Messaggi - niko

#1816
Citazione di: anthonyi il 13 Settembre 2023, 17:59:34 PMInverno non puoi mettere sullo stesso piano il liberalismo e il comunismo.
Il liberalismo é freddo, razionale, tecnico.
Il comunismo invece é caldo, emotivo, umano.
Nella sua narrativa c'é un romanzo epico. L'eroe buono:il/i lavoratore/i;
Il cattivo: il capitalista;
Il luogo della battaglia: la fabbrica;
L'arma segreta dell'eroe buono:la rivoluzione;
Il finale: il sol dell'avvenire.


Parla quello che crede ci siano i buoni e i cattivi pure nella guerra in Ucraina   :D

#1817
Attualità / Re: Guerra in Ucraina III
13 Settembre 2023, 15:14:40 PM
Citazione di: InVerno il 13 Settembre 2023, 14:35:46 PMIo non pubblico un bel niente, se avessi scritto sta roba mi sarei tagliato una mano. Tu forse invece sei irritato dal fatto che, a parte le minaccie nucleari, sembra roba scritta da te? Lui almeno ha il coraggio di arrivare alle logiche conclusioni ... è comunque un buon memo di come dal comunismo si passi al fascismo e viceversa. It's not aboout the destination, it's about the friends you make along the way..


Lo so che era un copia incolla, ma e' ridicolo anche come copia incolla.

Vogliano elencare il numero di volte nella storia recente che gli usa o israele hanno minacciato l'uso di armi nucleari?

I loro deliri imperialisti, e violenti, e minatori anche verbalmente?

Cosa hai, un'allergia a un po' di multipolarismo trombone da parte di un intellettuale organico a Putin (naturalmente sconosciuto qui e non so quanto conosciuto in Russia, sospetto poco piu' che qui) e di "sane", per modo di dire, scemenze imperialiste provenienti anche da un campo non occidentale?

Ti ci dovrai abituare, al multipolarismo, questa e' la merda, anche retorica e verbale, che abbiamo sempre seminato noi "occidentali" negli ultimi settanta anni, solo cambiata di campo.


#1818
Attualità / Re: Guerra in Ucraina III
13 Settembre 2023, 14:09:40 PM
Citazione di: InVerno il 13 Settembre 2023, 09:01:40 AMLa soluzione proposta

Non c'è dubbio che ci aspetta una dura lotta. Dovremo risolvere i restanti problemi interni: sbarazzarci finalmente del centrismo occidentale nelle nostre menti e degli occidentali nella classe dirigente, dei compradores e del loro pensiero caratteristico. (L'Occidente ci sta effettivamente aiutando in questo). È ora di concludere il nostro viaggio di trecento anni in Europa, che ci ha dato molte esperienze utili e ha contribuito a creare la nostra grande cultura. Naturalmente preservaremo attentamente il nostro patrimonio europeo. Ma è tempo di tornare a casa e ritrovare il nostro vero sé, iniziare a utilizzare l'esperienza accumulata e tracciare il nostro percorso. Il Ministero degli Affari Esteri ha recentemente fatto un passo avanti per tutti noi definendo la Russia una civiltà statale nel concetto di politica estera. Aggiungerei: una civiltà delle civiltà, aperta al Nord e al Sud, all'Occidente e all'Oriente. Il confronto con l'Occidente in Ucraina, non importa come finirà, non dovrebbe distrarci dal movimento strategico interno – spirituale, culturale, economico, politico e politico-militare – verso gli Urali, la Siberia e il Grande Oceano. Abbiamo bisogno di una nuova strategia Ural-Siberiana, che implichi diversi progetti edificanti, inclusa, ovviamente, la creazione di una terza capitale in Siberia. Questo movimento dovrebbe diventare parte degli sforzi, oggi così urgentemente necessari, per articolare il nostro sogno russo: l'immagine della Russia e del mondo che vogliamo vedere.

Io e molti altri abbiamo scritto molte volte che senza una grande idea i grandi stati perdono la loro grandezza o semplicemente scompaiono. La storia è disseminata delle ombre e delle tombe dei poteri che l'hanno persa. Deve essere generato dall'alto, senza aspettarsi che venga dal basso, come fanno gli stupidi o i pigri. Deve corrispondere ai valori fondamentali e alle aspirazioni delle persone e, soprattutto, portarci tutti avanti. Ma è responsabilità delle élite e della leadership del paese articolarlo. Il ritardo in tal senso è stato inaccettabilmente lungo. Ma affinché il futuro venga, è necessario superare la malvagia resistenza delle forze del passato – l'Occidente – che, se non schiacciate, quasi certamente e inesorabilmente porteranno il mondo ad una vera e propria e, probabilmente, ultima guerra mondiale per l'umanità.

E questo mi porta alla parte più difficile di questo articolo. Possiamo continuare a combattere per un altro anno, o due, o tre, sacrificando migliaia e migliaia dei nostri uomini migliori e schiacciando decine e centinaia di migliaia di persone che vivono nei territori che ora si chiamano Ucraina e che sono cadute nella tragica situazione storica trappola. Ma questa operazione militare non può concludersi con una vittoria decisiva senza costringere l'Occidente a ritirarsi strategicamente, o addirittura ad arrendersi, e costringendolo a rinunciare ai tentativi di invertire la storia e preservare il dominio globale, e a concentrarsi su se stesso e sulla sua attuale crisi multilivello. In parole povere, deve "svegliarsi" affinché la Russia e il mondo possano andare avanti senza ostacoli. Pertanto, è necessario risvegliare l'istinto di autoconservazione che l'Occidente ha perso e convincerlo che i suoi tentativi di logorare la Russia armando gli ucraini sono controproducenti per l'Occidente stesso. Dovremo fare della deterrenza nucleare un argomento ancora una volta convincente, abbassando la soglia per l'uso delle armi nucleari, fissata a un livello inaccettabilmente elevato, e risalendo rapidamente ma prudentemente la scala dell'escalation della deterrenza. I primi passi sono già stati fatti dalle dichiarazioni rilevanti del presidente russo e di altri leader: l'annunciato dispiegamento di armi nucleari e dei loro vettori in Bielorussia, e la maggiore prontezza al combattimento delle forze di deterrenza strategica. Ma ci sono molti gradini su questa scala. Ne ho contati circa due dozzine. Forse si arriverà al punto in cui dovremo esortare i nostri connazionali e tutte le persone di buona volontà a lasciare i loro luoghi di residenza vicino a strutture che potrebbero diventare bersaglio di scioperi nei paesi che sostengono direttamente il regime fantoccio di Kiev. Il nemico deve sapere che siamo pronti a sferrare un attacco preventivo come ritorsione per tutti i suoi atti di aggressione attuali e passati, al fine di evitare che scivoli nella guerra termonucleare globale. Ho detto e scritto molte volte che se costruiamo correttamente una strategia di intimidazione e deterrenza e persino l'uso di armi nucleari, il rischio di un attacco nucleare di "ritorsione" o di qualsiasi altro attacco sul nostro territorio può essere ridotto al minimo assoluto. Solo un pazzo, che odia soprattutto l'America, avrà il coraggio di reagire in "difesa" degli europei, mettendo così a rischio il proprio Paese e sacrificando la condizionale Boston per la condizionale Poznan. Sia gli Stati Uniti che l'Europa lo sanno molto bene, ma preferiscono non pensarci. Noi stessi abbiamo incoraggiato questa sconsideratezza con la nostra retorica pacifista. Dallo studio della storia della strategia nucleare americana so che, dopo che l'URSS ebbe acquisito la capacità convincente di rispondere a un attacco nucleare, Washington non prese seriamente in considerazione, anche se bluffò in pubblico, la possibilità di usare armi nucleari contro il territorio sovietico. Se mai presero in considerazione una simile possibilità, lo fecero solo contro le truppe sovietiche che "avanzavano" nella stessa Europa occidentale. So che i cancellieri Kohl e Schmidt sono fuggiti dai loro bunker non appena durante le esercitazioni militari è stata sollevata la questione di tale utilizzo.

Dobbiamo risalire la scala dell'escalation della deterrenza abbastanza rapidamente. Dato il vettore dello sviluppo occidentale – il persistente degrado della maggior parte delle sue élite – ciascuna delle loro prossime chiamate sarà ancora più incompetente e ideologicamente più carica delle precedenti. Difficilmente possiamo aspettarci che leader più responsabili e ragionevoli arrivino al potere nel prossimo futuro. Ciò può avvenire solo dopo una catarsi, dopo che avranno rinunciato alle loro ambizioni.
Non dobbiamo ripetere lo "scenario ucraino". Per un quarto di secolo non abbiamo ascoltato coloro che avvertivano che l'espansione della NATO avrebbe portato alla guerra, e abbiamo cercato di ritardare e "negoziare". Di conseguenza, abbiamo un grave conflitto armato. Il prezzo dell'indecisione ora sarà più alto di un ordine di grandezza. Ma cosa succede se non si tirano indietro? E se avessero perso completamente l'istinto di autoconservazione? In questo caso dovremo colpire una serie di obiettivi in diversi paesi per riportare alla ragione coloro che hanno perso la testa. Moralmente, questa è una scelta terribile poiché utilizzeremo l'arma di Dio, condannandoci così a gravi perdite spirituali. Ma se non lo facciamo, non solo la Russia potrebbe morire, ma molto probabilmente l'intera civiltà umana cesserà di esistere.

Dovremo fare noi stessi questa scelta. Persino gli amici e i simpatizzanti all'inizio non ci sosterranno. Se fossi cinese, non vorrei che l'attuale conflitto finisse troppo presto e bruscamente, perché distrae le forze statunitensi e dà alla Cina l'opportunità di raccogliere le forze per una battaglia decisiva, diretta o, in accordo con i migliori ordini di Lao Tzu , costringendo il nemico a ritirarsi senza combattere. Mi opporrei anche all'uso delle armi nucleari perché portare il conflitto al livello nucleare significherebbe spostarsi in un'area in cui il mio Paese (la Cina) è ancora debole. Inoltre, un'azione decisiva non è in linea con la filosofia della politica estera cinese, che enfatizza i fattori economici (quando si costruisce il potere militare) ed evita il confronto diretto. Sosterrei l'alleato, proteggendo il suo cortile, ma mi nasconderei dietro di lui senza interferire nella lotta. (Ma forse non capisco abbastanza questa filosofia e attribuisco motivazioni errate ai nostri amici cinesi). Se la Russia lanciasse un attacco nucleare, i cinesi lo condannerebbero, ma si rallegrerebbero anche nel profondo del cuore per il duro colpo inferto alla reputazione e alla posizione degli Stati Uniti. E quale sarebbe la nostra reazione se (Dio non voglia) il Pakistan colpisse l'India o viceversa? Saremmo inorriditi e rattristati dal fatto che il tabù nucleare sia stato infranto. E poi inizieremmo ad aiutare le persone colpite e ad apportare i cambiamenti necessari alla nostra dottrina nucleare. Per l'India e altri paesi a maggioranza globale, compresi quelli nucleari (Pakistan, Israele), anche l'uso delle armi nucleari è inaccettabile per ragioni sia morali che geostrategiche. Se verranno utilizzati e utilizzati "con successo", ciò romperà il tabù nucleare: l'idea che non possono essere utilizzati in nessuna circostanza e che il loro utilizzo porterà inevitabilmente a un Armageddon nucleare globale. Difficilmente possiamo contare su un sostegno rapido, anche se molti paesi del Sud del mondo proverebbero soddisfazione per la sconfitta dei loro ex oppressori, che hanno derubato, perpetrato genocidi e imposto una cultura aliena. Ma alla fine i vincitori non vengono giudicati. E i salvatori vanno ringraziati. La cultura politica europea non ricorda le cose belle. Ma il resto del mondo ricorda con gratitudine come abbiamo aiutato i cinesi a liberarsi dalla brutale occupazione giapponese e come abbiamo aiutato le colonie a liberarsi dal giogo coloniale. Se non veniamo capiti subito, ci saranno ancora più incentivi a impegnarci nell'auto-miglioramento. Tuttavia, è molto probabile che riusciremo a vincere, a riportare alla ragione il nostro nemico e a costringerlo a fare marcia indietro senza ricorrere a misure estreme, e qualche anno dopo prendere posizione dietro la Cina, così come è ora dietro di noi, sostenendolo nella sua lotta con gli Stati Uniti. In questo caso sarà possibile evitare una grande guerra. Insieme vinceremo per il bene di tutti, comprese le persone che vivono nei paesi occidentali. E poi la Russia e l'umanità persevereranno nonostante tutte le difficoltà e andranno verso il futuro, che mi sembra luminoso, multipolare, multiculturale, multicolore e che offre ai paesi e ai popoli la possibilità di costruire il proprio futuro comune.



Tra te che pubblichi sti papiri cercando di dimostrare chissa' che cosa e Antony che delira in ucraino MAIUSCOLO, spero solo che un lettore imparziale medio capisca, chi e' OSSESIONATO, dalla valenza apotropaica e simbolico-emotiva di questa guerra, e chi no.

Per me questo topic si puo' anche chiudere, o magari aprirne a latere uno specifico dedicato alle ossessioni espiatorie e bellicistiche sul quale spero nessuno vi disturbera', certo non io.

#1819
Attualità / Re: Guerra in Ucraina III
12 Settembre 2023, 22:48:18 PM
Citazione di: Freedom il 12 Settembre 2023, 21:43:49 PMNel mercato si forma il prezzo.
Il valore, al di là di quello d'uso, si forma con un numero di fattori numerosi tra i quali anche quello che citi. Che tuttavia non è propriamente un valore ma un costo. Uno dei tanti che concorrono a formare il costo complessivo.

Ma il capitalismo e' un'utopia, perche' non riconosve altro "valore" che non il prezzo, l'istituzionalizzazione oer decreto della scarsita'.

Al punto che e' dispisto a "distruggere" cio' che non riesce a "vendere".

In pace e in guerra.


#1820
Attualità / Re: Guerra in Ucraina III
12 Settembre 2023, 22:44:04 PM
Citazione di: anthonyi il 12 Settembre 2023, 21:42:57 PMPutin capisce solo il linguaggio della forza, e quindi bisogna mettersi al suo livello, dimostrando gli che siamo molto più forti di lui.


Al massimo dimostrate un po' che sei/siete, molto piu' forti di lui, perche' io mi tiro fuori da ogni identita' collettiva del tipo "siamo" quando si tratta di simili cazzate e fanfaronate.

Siamo al "noi" calcistico, se vince la nostra squadra, abbiano vinto tutti "noi", tifosi, di quella squadra.

Se la squadra fa gol, "abbiamo" fatto gol tutti.

Se la squadra vende e tira le bombe, "abbiamo" venduto e tirato le bombe tutti.
#1821
Attualità / Re: Guerra in Ucraina III
12 Settembre 2023, 21:17:55 PM
Citazione di: anthonyi il 12 Settembre 2023, 13:53:11 PMIl capitalismo non é mai stato un'utopia. Capitalismo é la parola con cui voi sinistri descrivete il sistema economico nel quale tutti noi viviamo, più reale di così.
Al limite possono essere utopici gli ideali liberali, che essendo appunto ideali, a volte non sono realizzati dal capitalismo reale.


Siamo completamente oltre, l'utopia del liberalismo politico.

Sono gli ideali liberisti, liberoconcorrenziali e della mano invisibile ad essere utopici.

Il capitalismo e' il contrario di se stesso, perche' la produzione, in un mondo industrialmente maturo e' gia', collettiva e cooperativa, e' la (sola) approproazione, slegata astrattamente dalla produzione, che rimane privata, mostrando la natura parassitaria e iniqua del sistema.

Che la produzione possa avere un carattere realmente individualistico o privatistico, in un mondo umano complesso e moderno, e' un'utopia.

Il mito, romantico e individuocentrico della produzione privata, nasconde la realta', dell'appropriazione privata del prodotto collettivo.

La concorrenza stessa e' un'utopia, schiacciata com'e' dalla realta' dell'accumulazione crescente e dei monopoli.

Il lavoro intellettuale stesso, che dovrebbe in teoria giustificare il comando privato dei centri di produzione in una mistica dell'individuo persona/maschera, perde in un mondo moderno il proprio carattere individualistico: e' lavoro intellettuale, ma collettivo.
Il lavoro intellettuale del singolo, che dovrebbe giustificare il feticismo del merito, e della sua retribuzione, e della ereditarieta' infinita dei frutti di tale retribuzione, e' un'utopia.

Il mercato come luogo di formazione del valore e' un'utopia (assassina e intollerante), l'utopia delle utopie, perche' il valore di una merce non si forma sul mercato, ma nel processo produttivo; esso NON e' conseguenza di una relazione istantanea, tra un compratore e un venditore MA di una mediata temporalmente, tra un lavoratore e un capitale/caputalista.

La natura, nel suo essere rigogliosa e selvaggia, vita e destino, e' realmente prodotta dall'utopia del capitalismo, ma in negativo, tramite l'oblio della natura artificiale dell'artificiale.

Siamo nati tra gli ingranaggi di un'orologio e non abbiamo mai visto il sole o altro: quell'orologio per noi e' natura.



#1822
Storia / Re: La lezione della seconda guerra mondiale
12 Settembre 2023, 12:52:05 PM
Citazione di: Phil il 03 Settembre 2023, 18:53:25 PMTuttavia se usiamo come "unità di misura" il cittadino, per PIL pro capite l'Italia è 29ma (fonte) e per "felicità" è 31ma (fonte in pdf).
Giusto per "dare i numeri" facendo confronti (non casuali): gli USA sono primi per economia (PIL complessivo), 7mi per pro capite e 16mi per felicità, mentre la Cina è seconda per economia, ma 68ma per pro capite e 72ma per felicità; la Svizzera è quarta per pro capite, quarta per felicità e 20ma per economia.


Chissa' se quello che ha inventato l'indicatore per la felicita' e' felice...

#1823
Attualità / Re: Guerra in Ucraina III
12 Settembre 2023, 12:38:02 PM
Citazione di: InVerno il 12 Settembre 2023, 12:31:40 PMIn futuro sarà terribilmente importante "tenersi aggiornati" su come stanno andando gli altri e determinare la gravità della nostra situazione rispetto a questo, perchè ho come il sospetto che i venditori di fumo e di utopie stanno per avere un impennata drastica sul "libero mercato delle idee". 



Il capitalismo e' la piu' intollerante e improbabile delle utopie.
#1824
Citazione di: anthonyi il 12 Settembre 2023, 05:31:18 AMMeno male che lo ammetti, ipazia, che la cosa non é semplice.
Come il poeta hai detto ciò che non vuoi, i salariati, ma non hai detto ciò che vuoi:
Come funziona il sistema economico? Chi organizza i processi produttivi? Chi assegna le differenti funzioni lavorative? Come vengono pagati i lavoratori visto che hai abolito il salario?
Che ne facciamo di quei lavoratori recalcitranti che si ostinano a voler continuare ad essere salariati perché non si fidano del nuovo sistema, come disse qualcuno: pochi, maledetti e subito?
Prima di festeggiare, poi, bisogna aver la prova che il sistema funziona, almeno fino al punto da produrre il cibo e le bevande necessarie a festeggiare.


Idealmente, mentre nel comunismo realuzzato non esiste il denaro, e quindi non esiste neppure il salario, nel socialismo e nelle fasi di transizione, laddove il denaro esiste, dovrebbe esistere un salario giusto, cioe' non conprensivo del plusvalore/profitto.

Il che significa che all'operaio dovrebbe tornare in mano TUTTO il valore di quello che produce, e l'obbiettivo di tutti quei "dirigenti socialisti", possibilmente eletti tra gli stessi locali lavoratori di un locale posto di lavoro e non mandati da chissa' dove (tutto il potere ai soviet!) che sostituirebbero idealmente i padroni nel modello socialista, dovrebbe essere quello di mandare tutte le "imprese" che essi si trovano a dirigere esattamente in pari, allo ZERO matematico di equilibrio, laddove prima i capitalisti, essendo capitalisti, si riproponevano, "prima della rivoluzione" di mandare quelle stesse imprese in profitto, verso il +N, in danno del salario e dei salariati.

Lo scopo di una impresa e' redistribuire, non guadagnare. Se guadagna, se non e' all'equilibrio, quello che guadagna o fa da fondo cassa per le spese impreviste, o si redistribuisce, anche quello.

Ovviamente organizzare, pianificare e dirigere, e comandare per quanto il conando e' indispensabile, e' un lavoro, e, in un sistema in cui il denaro ancora esiste, deve essere pagato.

Pagato quanto? Pagato quanto un lavoratore che pulisce i cessi o sta a una catena di montaggio, pagato quanto tutti gli altri.

L'unico modo per far fare una cosa a una persona disinteressatamente, per puro spirito di servizio, psicopatici o no, e' non sedurla e non allettarla con promesse di ingiusti guadagni.

Il potere fa di tutto per autoperpetuarsi, il servizio, no.

Il presidente dell'Eurasia socialista dovrebbe guadagnare in busta paga a fine mese  quanto uno che pulusce i cessi, al netto delle comodita' oggettivamente necessarie e dei rimborsi spese.

Piu' potere non vuol dire in assoluto piu' responsabilita', e quindi piu' merito e piu' diritto al guadagno: anche la responsabilita' dovrebbe essere condivisa, e quindi, se un dirigente non e' all'altezza la colpa non e' (solo) sua, e' di chi vota e delega, che dovrebbe votare e delegare piu' responsabilmente; se e' all'altezza, il merito non e' (solo) suo, e' di tutti, che lo hanno eletto e messo dove sta.

Nel socialismo il denaro (ancora) esiste, ma non per pagare (e prostituire) il merito a un ipotetico ed ideologico "mercato del merito" che tanto non esiste e non funziona platealmente per niente nemmeno nell'attuale capitalismo; tutti quelli che lavorano, e che dirigono, e comandano, e che studiano, e che fanno arte e scienza guadagnano lo stesso: la ricompensa al merito, dovra' essere sempre sociale e immateriale, diciamo cosi' qualcosa come il prestigio e l'ammirazione, il sentirsi utili, la gioia di fare qualcosa che si ama, tutta una serie di piu' o meno nobili ricompense psicologiche per gli individui e i gruppi, e conseguenti evitamenti di frustrazioni.


#1825
Attualità / Re: Guerra in Ucraina III
12 Settembre 2023, 10:45:48 AM
Citazione di: InVerno il 12 Settembre 2023, 09:34:21 AMSo che hai molto avversione per numeri e statistiche, ma certe affermazioni, se non sostanziate da dati, sono flatus vocis..

Le meraviglie dell'euro e dell'europa le conosciamo tutti: quello che prima costava cinquecentomila lire, adesso costa mille euro, eppure salari e pensioni NON si sono di conseguenza quadruplicati (e il reddito di cittadinanza lo hanno pure levato perche' secondo qualcuno, evidentemente secondo qualcuno con una forte e storicamente radicata etica del lavoro e della legalita' :D , era cosa da lavoratori a nero e da fannulloni).

E all'estero NON hanno certo fatto meglio che in Italia, vedi GRECIA e altre nobili gesta da cravattari.

Perfino quelli che dovrebbero essere le colonne portanti dell'europa, Francia e Germania non se la passano bene, la gb e' addirittura uscita.

Non dico che "piccolo e' bello", ma socialmente giusto e' bello, e l'Europa socialmente giusta certo non lo e'.

#1826
Attualità / Re: Guerra in Ucraina III
11 Settembre 2023, 13:42:12 PM
Citazione di: InVerno il 11 Settembre 2023, 12:41:29 PMAnche io posso aver fatto dei commenti tangenti le decisioni ucraine, non sono un ameba senza opinioni, ma l'unica ragione che lo faccio tuttavia ha a che fare con il post di apertura di questo terzo topic, ovvero ragionare sui paradigmi. In un paradigma idealista la scelta ucraina è perfettamente razionale (che non significa giusta o sbagliata), l'Europa ha dalla caduta del muro di Berlino contaminato politicamente tutti i popoli dell'est europa, senza o con nazisti e americani coinvolti. E' perfettamente razionale in un paradigma materialista, perchè stanno semplicemente appoggiandosi al partner più affluente economicamente, senza o con americani coinvolti. E' irrazionale, forse, nel paradigma realista, per il semplice fatto che in tale paradigma l'Ucraina semplicemente non esiste se non come campo di scontro di forze aliene alla sua popolazione, in questo paradigma americani e nazisti sono fondamentali, e la capacità di agenzia degli ucraini è nullificata. Siccome non sottoscrivo questo terzo paradigma, rifiuto gli argomenti che lo sostengono, non perchè siano completamente avulsi da qualsiasi capacità descrittiva, ma perchè la premessa ad essi è imperialistica. E' vero che l'Ucraina ha espressamente richiesto aiuto militare, questo non mi inorgoglisce ma mi rende corresponsabile delle sue sorti, la guerra non è un sogno, ignorarla non la farà sparire dalla realtà. Tutto qui, anzichè tentare di minare la capacità di agenti degli ucraini, giudicare la giustezza delle loro scelte, riconosco la loro esistenza e rispondo ad un espressa richiesta di aiuto davanti ad una aggressione, nello spirito costituzionale (che prevede l'aiuto militare in questi casi, non "altri" in cui in passato ci siamo invischiati) e della resistenza, il degrado culturale sarebbe l'ignavia per cui esiste uno specifico girone infernale. Altresì, penso che questa guerra palesi ancor più chiaramente, non solo la necessità di una confederazione europea (ma lasciam perdere) ma anche di strumenti riconosciuti internazionalmente, e realmente accessibili, per le popolazioni del pianeta di modificare i propri confini pacificamente nello spirito di autodeterminazione dei popoli, che è na roba di Lenin tralaltro, così come la denuncia dello sciovinismo russo nei confronti dell'Ucraina..


E' proprio da un punto di vista materialista, che l'Europa e' solo fame, mattanza sociale e sfruttamento, tanto piu' alle sue periferie, e tanto piu'  dopo le sue balcaniche guerre di unificazione; proprio per questo essa poteva imporsi come istituzione SUL popolo ucraino, e non PER il popolo ucraino, solo saltando a pie' pari il vero punto di vista che qui e' rilevante, e che tu ometti di menzionare, quello democratico: con il casino nelle piazze, il golpe di palazzo, i prestiti cravattari in cambio del taglio alla spesa sociale e la risposta paramilitare e bellica alla secessione.

Oh migliore dei mondi, dove sei? (cit)

#1827
Attualità / Re: Guerra in Ucraina III
11 Settembre 2023, 11:50:13 AM
Citazione di: anthonyi il 11 Settembre 2023, 11:33:22 AMPerdonami, niko, se nel thread sulla guerra Russia-ucraina, riporto notizie pertinenti al riguardo e per me interessanti. Perdonami anche se faccio il tifo per una sola parte (indovina quale), perché è quella giusta secondo il diritto internazionale che ha condannato la Russia per quello che sta facendo. Riguardo alle "panzane della propaganda" non chiedo perdono, perché si tratta sempre di informazioni verificate, che poi possono risultare vere con una certa probabilità, ma sono tutt'altra cosa rispetto alle menzogne della disinformazione putiniana che tu spesso riproponi(ma quando finirà questa storia del colpo di stato in ucraina dove il sistema costituzionale non ha mai avuto soluzioni di continuità dalla nascita di quello stato). Riguardo al ricacciare in fretta i russi c'é certamente un po' di wishful thinking, mosso dal desiderio, in comune con te, di vedere finire presto questa guerra nell'unico modo accettabile.
Comunque non siamo noi il modello degli ucraini, certo l'Italia a loro piace, zelensky si é pure comprato la villa qui, ma il loro mito sono comunque le stelle e strisce. La sai la storia del cartone animato che spopola in ucraina con zelensky nei panni di capitan America.
Chissà comunque che la fine non si stia avvicinando, giungono notizie da parte ucraina di un significativo intensificarsi degli attacchi con blindati in tutto il saliente di robotyne, e di qualche segno di sfaldamento nella parte russa, chissà, speriamo.
Ok, ok...

comunque sul fatto che la guerra finira' presto con la vittoria ucraina e' un wishfull tinking talmente tanto wishfull tinking che buona parte della, sia pure schierata, informazione occidentale non la annuncia piu', tale vittoria imminente, ormai anche la maggior parte delle fonti mediatiche mainstream dicono che la guerra sara' lunga e con esito imprevedibile....

Comunque vedremo.
#1828
Attualità / Re: Guerra in Ucraina III
11 Settembre 2023, 10:49:54 AM
Citazione di: InVerno il 11 Settembre 2023, 01:25:54 AMSei incredibilmente ossessionato con gli ucraini, sembra quasi che tu sia ucraino, cosa che non sapevo. Ti arroghi la capacità di valutare i loro sviluppi politici, se hanno fallito a fare questo, se avrebbero dovuto fare quest'altro, se era meglio si fossero fidati di tizio anzichè di caio.. chi caspio sei tu per determinarlo? Sei uno che ha letto la pagina wikipedia sull'Ucraina e si è convinto di essere in grado di pedagogizzare un intera nazione sul migliore percorso che avrebbero dovuto intraprendere e pretendere da loro determinate scelte per "meritarsi" la tua simpatia e supporto? Non c'è nulla di più borghese di questo atteggiamento, ti ho già pescato altre volte a ragionare come il peggior colonialista inglese, e continui con questo "esame di valutazione" per cui ci rassicuri: gli ucraini non incontrano i tuoi standard. Chi se ne frega? Loro se ne fregano certamente. Ti suggerirei di interessarti di te stesso, è già complicato così, io non ho mai preteso di conoscere quale fosse il loro interesse, al massimo di diradare la disinformazione che li circonda, libero di contattare ucraini per chiedergli se ho sbagliato, cosa che è probabile. Se devo dirtela tutta mi interessa di più che fine faranno i russi, puoi quasi dire che sono "filorusso" (che è diverso che essere "filoPutin") non solo perchè ho connessioni personali più forti con loro, ma anche perchè penso che impatterà molto più pesantemente su di "me" (non posso usare iperidentificazioni di gruppo perchè altrimenti parte la fanfara euroasiatica o qualche canzone di Jonh Lennon sul mondo senza confini, ma ovviamente con "me" non intendo strettamente "Io"). Accusami pure di egoismo piccolo borghese, come se evitare un conflitto nucleare o la resurrezione del fascismo europeo fosse fare il conto della serva, però ti assicuro, il mio mondo morale, economico e politico parte da me, non dagli ucraini. Sono contento di collaborare con loro se ci sono mutue necessità e gli auguro tutto il bene del mondo, detto questo non ho intenzione di candidarmi alla loro presidenza o di suggerirgli che scelte fare per il loro futuro, se domani vorranno arrestare Zelensky e arrendersi alla Russia rispetterò la loro decisione, pur confermandoti che sono dell'opinione che non andrà ne a vantaggio mio ne tuo, non sono strettamente utilitarista, ma se l'alternativa è pedagogizzare gli altri, preferisco farmi gli affari miei.


Io non sono ossessionato, dico quello che penso, perche' c'e' chi in questa guerra fa il tifo per gli ucraini, fa la telecronaca -faziosa e fantasiosa- di ogni minimo episodio, giudica i russi, crede nelle panzane della propaganda (compreso che sia possibile ricacciare indietro i russi in poco tempo), e' d'accordo con il fatto che il nostro governo sia parte in causa e sostenga uno dei due contendenti, e' d'accordo a spendere soldi pubblici in armi da inviare, eccetera.

Io non giudico nessuno, semplicemente non vorrei essere cittadino di un paese che appoggia questa guerra e uno dei due contendenti, perche' in essa nessuno, merita di essere appoggiato (certo, nemmeno la Russia), questa guerra fa schifo, come tutte le guerre.

Ha conseguenze negative per "noi", sia economiche, che di degrado culturale, decadenza, resurrezione di illusioni pericolose, preparazione di altre, e piu' distruttive, guerre.

Invece di pensare a tirarcene fuori, pensiamo a prolungarla. Ci inorgogliamo, che qualcuno ci abbia scelto come "modello". Sai che bel modello. Sai che bella responsabilita' che ne dovrebbe idealmente derivare, se anche la scelta degli ucraini di sceglierci come modello e' stata forzata ed eterodiretta.

Io in questo topic sono nato John Lennon, solo che, a forza di leggere cazzate, sono diventato Ivan il Terribile.

Tutto evolve, quasi sempre verso il peggio.

#1829
Attualità / Re: Guerra in Ucraina III
11 Settembre 2023, 10:31:41 AM
Citazione di: anthonyi il 11 Settembre 2023, 04:23:21 AMPensa che é diventato russofobo anche il governo cubano, che ha osato denunciare il "legittimo" diritto della Russia di reclutare combattenti nel suo territorio.

Che notizia importante... 

Reclutare mercenari o anche solo combattenti per stati esteri e' vietato in quasi tutti gli stati del mondo.
#1830
Eh si, ci vuole la definizione, perche' non posso essere a favore o contro qualcosa, se prima non lo definisco.

La prescrizione, deriva dalla descrizione, il dover essere, dall'essere, l'ideologia, dall'economia.

Il marxismo non cerca di conciliare la descrizione di uno stato di cose con una prescrizione etica (quello e' al massimo il marxismo visto dai suoi critici...), stabilisce una priorita', presso tale dualita', in favore della descrizione di uno stato di cose, da cui poi l'etica dovrebbe derivare, o quantomeno dipendere, cercando di rompere una ben radicata, e ideologica, e ad esso precedente, simmetria, o anche, ogni dissimmetria di segno opposto.

Avere l'umilta' di reperire, anziche' creare, e' il presupposto, per creare veramente.

Il bene, e' la volonta' che si riconcilia con il suo oggetto.

Non quella che se lo inventa. Quella rivela il male, ovvero una volonta' frustrata a tempo indefinito da una mancanza, di oggetto.

Siamo partecipazione, il mondo ci preesiste.

Non c'e' (solo) un male fuori di noi da prendere a mazzate (a volte anche si'), il problema e' che per quanto anche da un punto di vista comunista si possa serenamente ammettere che il male sia in noi, noi cambiamo se, e solo se, cambia il mondo che ci circonda.

Il congedo, e' a da prendersi da tutti i miti del farsi da se dell'uomo, da tutti i sistemi dell'autodominio, che sono in realta' sistemi dell'eterodominio da remoto, sistemi in cui il padrone، l'altro piu' forte, e' remoto.

Fa differenza, se in uno sforzo e in un dispiego di energie radicato in un mondo reale, appunto, preesistente, si cerca di rendere il forte simile al debole, o il debole simile al forte. La buona e la cattiva volonta' di potenza. Il naturale e l'artificiale. E il destino di un mondo che ha scelto la cattiva. Che si e' fatto mondo nel senso di farsi statico, predefinito interamente reperibile. Che e' insorto in generale contro il valore unico di definire valori, contro la figura del divenire e della potenza; e purtroppo non, o non del tutto, contro quella del potente.
La sfida e' sempre quella di accettare l'uomo per superarlo. Di volere che il passato sia passato, di volere  esaustivamente qualcosa (il qualcosa che e' l'uomo) per non volerlo piu'.

Non basta dire che l'oggettificazione del mondo e' ad opera dell'uomo, bisogna dire che l'oggettificazione dell'uomo, e' ad opera dell'uomo. La vera, e la falsa diade.

L'interpersonale, viene prima, dell'intrapersonale, e ha fin troppo a che fare con il creare degli schiavi fungibili e durevoli in quanto autodominati. 

La vittoria del padrone sul servo, specificamente in ambito umano, e' la vittoria della mente sul corpo, e' il creare degli schiavi che siano in grado di fronteggiare efficacemente, l'assenza attuale del padrone e la complessita'. Che godano del loro essere ingranaggi di una gerarchia, eterni penultimi dotati di un corpo prossimo e ultimo da schiacciare e dominare, sia pure il loro stesso. Aggressivita', e autoaggressivita'.

La gerarchia ha bisogno di una promessa di infinito, perche' nessuno, che entri in una gerarchia, vuole essere l'ultimo.

Il modo, in cui questo si e' realizzato presso l'uomo e' l'enkrateia, il valore della continenza, l'identificazione con una mente e il dominio, finanche degli ultimi e dei dannati della terra sul corpo, sul loro stesso corpo.

La liberazione del corpo e' possibile solo mostrando la natura finita, e quindi attuale, della gerarchia, sbugiardando la sua intrinseca promessa di infinito, che prometteva di dare, a ogni servo, un servo. Riportando in luce la priorita' dell'interpersonale, sull'intra, personale, la genesi sociale dell'individuo autodominato.
Si ha coscienza, di essere ultimi, solo quando si rinuncia, ad essere penultimi.