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Messaggi - daniele22

#1816
Tematiche Filosofiche / Re:Filosofia dell'anarchismo
30 Maggio 2021, 10:10:40 AM
Citazione di: Ipazia il 30 Maggio 2021, 08:26:39 AM
Citazione di: daniele22 il 30 Maggio 2021, 07:59:48 AM
Paradossalmente, non essendo esperto di storia della filosofia son comunque giunto a criticare puntualmente Heidegger. A parte Iano, non ho visto comparire nessun'altra critica alla mia critica. Cosa devo dedurne? Che il mio post conclusivo soddisfi tutti? No, non è così. Questo forum è strano. La gente si lancia, si ritrae, fa un po' quello che vuole, ridicolizzando infine il Forum stesso.
Potresti pure prendere in considerazione il fatto che di fronte a ignoranze paradossali la gente si ritragga  per non ridicolizzare il Forum.


Certo Ipazia che ho preso in considerazione questo fatto, anzi penso che hai proprio messo il dito nella piaga
#1817
Non sapevo bene dove collocare questo argomento.
Com'è noto Hegel affermò che la filosofia mancasse di predittività. Allora, visto che io contesto questa affermazione, non ho trovato di meglio che comporre una predizione.


Aspettate ancora, o voi tutti che leggete poco e scrivete molto!
E pensate nel frattempo che tutto quel che dissi in questo forum sarebbe che a prescindere dai poteri forti, una persona perfettamente sana ed equilibrata potrebbe sostenere oggi che saremmo degli sciocchi ad affidare la nostra individuale esistenza nelle mani di altri che la governano già da molto tempo in virtù di AMBIGUE competenze. E qui non parlo per noi del forum, parlo per tutti, poteri forti inclusi però. Non vi rendete conto che ormai governa il caos totale?
Schiavi diventeremo, come sempre lo siamo stati, tra l'altro. Se non riusciremo finalmente ad attraversare questa roggia che sembra un rio delle Amazzoni, saranno guai seri per tutti. La lingua, per risplendere della sua vera luce è ormai obbligata a dirci che siamo stati sedotti e abbandonati nei territori del passato, nella terra del tempo che si insegue! Il risultato fu che noi si vive ora nel passato pur avendo i piedi ben puntati sulla terra del presente. Che sorta di trucco è mai questo?
#1818
Tematiche Filosofiche / Re:Filosofia dell'anarchismo
30 Maggio 2021, 07:59:48 AM
Citazione di: Donalduck il 29 Maggio 2021, 17:14:00 PM
Citazione di: Ipazia il 29 Maggio 2021, 14:41:26 PM
Caro viator, della serie: il bue che dà del cornuto all'asino. Sei tu talmente imbevuto della tua dottrina che ti immagini animali che costruiscono recinti, allestiscono eserciti e giocano i destini dei popoli in borsa. Anche il più ingordo e feroce dei nostri compagni di viaggio quando ha la pancia piena se ne sta tranquillo a prendere il sole e lascia un attimo di respiro alle sue prede. Homo capitalis, no.

Se si considera il problema con un po' di buonsenso anziché solo sulla base di pregiudizi che non si vogliono abbandonare a nessun costo, si capisce facilmente che la spinta, il propellente, è esattamente lo stesso in chi allestisce eserciti e nella lotta per la supremazia e il diritto alla riproduzione degli animali da branco (come cervi e simili) o nella lotta tra comunità differenti della stessa specie (leoni, scimmie). La pulsione alla supremazia, totalmente indifferente alle esigenze altrui.
La differenza sta nel fatto che gli animali sono, per quanto possiamo osservare, quasi del tutto dominati da queste pulsioni, mentre gli uomini non sempre lo sono e di sicuro possono esserlo sempre meno. Sempre meno quanto più la consapevolezza è sviluppata e la coscienza è ampia. E il maggior grado di consapevolezza e le maggiori capacità intellettuali ed emotive generano tutte le efferatezze e le abiezioni tipicamente umane, come risultato del mettere le qualità peculiarmente umane al servizio delle pulsioni animali. La schiavitù nel mondo umano è solo un'evoluzione della pulsioni di dominio animale ed è possibile solo se si lascia che le pulsioni prendano il comando.


Buona domenica a tutti e a Paperino che ho l'occasione di incontrare per la prima volta. Ho letto il primo post nel quale sei intervenuto e nel quale citavi Paul11. In merito a questo Topic, che non ho aperto io nonostante si riprenda una mia  citazione, devo dire che prima di quella citazione che non si vede in questo Topic, io feci una digressione sull'anarchia solo per venire incontro alle esigenze di un gruppo di persone presenti nel forum totalmente disinteressate alla comprensione di cosa consista la conoscenza umana. Mi sembra di ricordare che Paul11 non appartenesse a queste schiere e mi sembra anche di ricordare che sempre Paul11 abbia anche espressamente detto di essere un esperto di scienze, filosofia e religione. A mio giudizio, il discorso sull'anarchia potrà essere visto in ottica più comprensiva qualora sia chiara la natura umana. All'uopo mi son permesso di fare una critica alla storia della filosofia che compare in un Topic dedicato. Paradossalmente, non essendo esperto di storia della filosofia son comunque giunto a criticare puntualmente Heidegger. A parte Iano, non ho visto comparire nessun'altra critica alla mia critica. Cosa devo dedurne? Che il mio post conclusivo soddisfi tutti? No, non è così. Questo forum è strano. La gente si lancia, si ritrae, fa un po' quello che vuole, ridicolizzando infine il Forum stesso. 
Ora per favore, Donalduck, anche se non c'entra nulla con quel che ho detto, saresti così cortese da spiegarmi meglio questa tua frase che non mi è molto chiara? : " Sempre meno quanto più la consapevolezza è sviluppata e la coscienza è ampia. E il maggior grado di consapevolezza e le maggiori capacità intellettuali ed emotive generano tutte le efferatezze e le abiezioni tipicamente umane, come risultato del mettere le qualità peculiarmente umane al servizio delle pulsioni animali"
Ci si sente
#1819
Tematiche Filosofiche / Filosofia dell'anarchismo
29 Maggio 2021, 15:02:38 PM
Quando ho chiuso l'argomento per me stesso sull'anarchia, non ho più guardato gli interventi fino ad oggi. Oggi colgo l'occasione. Mi ricordo che Ipazia e viator erano scettici su tale possibilità. Io non ho voglia di spendermi su argomentazioni già esposte in precedenza, non ultima quella comparsa in uno degli ultimi post sul Topic dedicato alla critica della storia della filosofia, ma leggendo il post di viator sembra quasi che la da me definita ambigua Ipazia difenda in qualche misura l'anarchia. Punto certamente su Ipazia anche se sarà forse ancora contraria al processo di riconversione all'anarchia pura.
Vi fu un filosofo, detto anche l'oscuro, forse per il commento di Socrate così come lo si raccontò. Eraclito. Eraclito parlò del fuoco e dell'acqua, ma forse non parlò del combustibile. C'è però da notare che nella simbologia buddista la legna compare tra gli elementi fondativi, essendo quindi in totale 5. L'essere umano si è rovesciato, dando da quel momento il peggio, ma anche il meglio forse per merito degli artisti, di sè. Da quando contattò il fuoco, ma più che altro da quando capì la gestione del combustibile e la ordinò, si apri una nuova via. Nel frattempo hanno già aggiunto 2 nuovi post
#1820
 Buongiorno Iano ... non riuscendo più a seguirti molto bene ti mando uno stralcio di quello che ho scritto. Le prove di cui parlo le ho già fornite verbalmente, ma al mio interlocutore evidentemente non bastano.
" ..... . Ma tu vuoi le prove. Basterebbe solo che la scienza le cercasse, invece di rifugiarsi, come fa a volte, dietro a quegli ambigui "non vi sono evidenze scientifiche". Certo è che se l'onere della prova grava tutta sulle spalle di un ricercatore che vede tarpate le ali della sua ricerca da ambigue motivazioni, stiamo freschi. Le prove dunque vuoi? Sarebbe sufficiente che le neuroscienze fossero in grado di rivelare qual è il giusto verso temporale del fenomeno dell'apprendere. Che vado a ripeterti. Noi siamo costumati a pensare che lungo l'asse del tempo in cui ti trovi in ogni istante della tua vita, il tuo adesso tanto per capirci, i tuoi sensi scorgano un oggetto (segno) al quale, in un istante successivo, la mente può attribuirvi un significato. Succede invece il contrario, dico io. Gli è infatti che tu saresti sempre all'erta nell'adesso, ma saresti all'erta non rispetto alle cose, le quali ci scivolano spesso addosso senza che nemmeno ce ne accorgiamo, bensì rispetto alle tue preoccupazioni qualora delle cose si materializzino nell'ambiente distogliendoti da uno status mentale in cui tutto si trova in un certo senso sotto controllo. Tanto per capirci, se vai in un luogo dove a un tratto noti una persona, questa verrebbe messa a fuoco dai tuoi sensi per il fatto che la persona ha perturbato il tuo ambiente mentale. A seguito del notare la persona, l'intervento che eventualmente metterai in atto non risponderà tanto alla persona, ma a quello che tu deciderai di fare per salvaguardare il tuo benessere in relazione alla persona, e potresti pure dare molto per tale salvaguardia, non solo semmai a guadagnarne in termini di fama e danaro. In generale quindi, le tue aspettative temporali di bene e di male che possono potenzialmente giungerti navigando nell'adesso, non fanno altro che inquadrare tramite i sensi, o anche tramite il pensiero se di pensieri si tratta, le cose che conosci e che ignori quando in esse intravvedono il mezzo che potrebbe compiere tali aspettative. E questo calza pure con la vicenda durante la quale vedevi un oggetto sconosciuto mentre in realtà vedevi solo la tua ignoranza (preoccupazione per l'ignoranza che può apparire all'improvviso) fatta segno. E infatti cos'hai fatto? Hai chiesto cosa fosse. Concludendo ... La mia visione dell'umanità che si sopravvaluta è rappresentata dal nostro essere convinti che le cose esistano e che, essendo noi i più intelligenti, giustamente ci avochiamo il diritto di indagarle per desumerne magari una grande verità che tutto comprenda ... Più che lecita motivazione. Io, al contrario, penso che noi non possiamo vedere le cose se non quando queste abbiano un significato. Tale significato, personale e linguisticamente anche più o meno collettivo, non risponde però ad un'esigenza rivolta verso un progresso umano, o alla ricerca di una presunta verità universale delle cose, bensì alle esigenze di benessere di ciascun nostro singolo corpo. Se poi trasferiamo le peculiarità di questo modello dell'individuo alla realtà di bandiere di individui, le cui potenzialità trascendono di gran lunga quelle di un singolo, si immagini quanto breve sia il passo a praticare la guerra per ottenere la pace ... Di qualunque natura sia la guerra, certo è che sappiamo fare di tutto.

#1821
Se vuoi un altro pensiero su cui riflettere mi viene in mente che le cose (le particelle inquisite) vanno sempre verso il futuro, mentre le immagini delle cose vanno sempre verso il passato. Non so se corrisponda proprio del tutto alle idee esposte prima da me e da viator. Non sono competente in materia. Comunque se dovessi indagare sui motivi di una non ancora avvenuta unificazione della relatività con la meccanica quantistica, indagherei sulla continuità della luce quando viaggia nel vuoto. Per quel che ne sai si considera continua la luce quando viaggia nel vuoto?
#1822
Applaudo pure io Jacopus, ma il re del mondo chi è?
[/size]
[/size]Io dico che ero solipsista anche quando ero più giovane e di sinistra (anche se non mi hanno mai convinto del tutto)e non sapevo di essere solipsista. Dico, non è una scelta la mia, è una condizione dell'essere umano. Per cosa credi che sostenga la prospettiva anarchica? No di certo perché ora sono un anarcoide (o meglio, l'esserlo in modo onesto con me stesso mi ha portato a quel giudizio. La sostengo perché è il solo modo di dividere in modo netto il conservatorismo di destra dall'ideologia della sinistra. Ma nemmeno la destra può sottrarsi a tale scelta perché pure lei si rende conto che la democrazia non è più sostenibile. Prima che si movesse Franco col suo alzamiento anche i repubblicani auspicavano quasi una forma dittatoriale morbida per riordinare un po' il tessuto sociale. Dobbiamo aspettare che qualcuno di destra arrivi a ipotizzare un colpo di mano per riaffermare un poco più di ordine? Ti porto ora sul post che ho aperto sulla cattura di Riina. Io non posso impormi sull'affettività di Anthonyi che lo ha portato a difendere un'ideale sicuramente di centro e che lo ha portato anche a dire una cosa sulla vicenda della casa che io gli ho contestato. Io penso, ma non sono mica sicuro del fatto che i carabinieri sapessero dove si trovava la casa, mi sono fidato di "Report", che sempre per questioni affettive è una trasmissione che più si confà alla mia mentalità anarcoide. Alla fine tutti e due abbiamo assolto i carabinieri. Ok tutto a posto. Tutto a posto un corno perché la questione riaffiorerà per altre vie con altre forme. Tutto a posto se o io o Anthonyi ci rendiamo conto della verità sulla vicenda della casa. Ma allora si riformulerà il giudizio da parte dell'uno o dell'altro.
[/size]Poi dici
[/size]"Cosa accade nel mondo dei viventi non c'è un solo modo di rappresentarlo , e ognuno a suo modo è solipsistico perché esclusivamente riferito ad un individuo preciso, se afferro bene il concetto di solipisismo  , di chi guarda solo dentro se stesso. Sarebbe una triste prospettiva solo se esistesse un solo se' stesso individuale, anche se questa diventa la prospettiva di chi si affeziona ad un individuo piuttosto che ad un altro"
[/size]
[/size]Dovresti dire di chi pensa solo dentro se stesso, non guarda. L'uomo è un animale sociale, per quel che mi riguarda, ma non sta a me decretare se sia meglio una società come le api, come le formiche, come le scimmie o come individui asociali
#1823
Ho appena letto il post di viator e confermo con un pensiero che ho ripescato tra i miei appunti storici.
[/size]Connotare con un aggettivo un sostantivo, significa di fatto pennellare un'entità che esiste.....foss'anche questa solo un'immagine mentale......ma la pennellata esiste temporalmente a valle dell'entità.
Parlare di realtà deterministica o probabilistica significa quindi dipingere con due tratti antitetici l'entità "realtà". Per quanto detto sopra, nel nostro tratteggiare ci poniamo però, per forza di cose, temporalmente a valle della realtà. Ma le evidenze ambigue che conducono al principio di indeterminazione di Heisemberg sono state e sono evidenze del presente...che hanno cioè un momento di esistenza rilevato nel presente della misurazione.......,quello che invece poi le connoterà diverse o ambigue nella loro evidenza, sarà a suo tempo stato ed è un giudizio che si colloca temporalmente a valle del momento della manifestazione del fenomeno. Ma anche il nostro giudizio avrà un momento di esistenza nel presente. Esiste sempre cioè un intervallo tra un fenomeno e il giudizio sul fenomeno ed è proprio l'esistenza necessaria di questo intervallo a suffragare la validità della concezione probabilistica della realtà, ovvero del presente. Gli uomini sono depositari di mezza verità!?[size=78%] [/size][/font]
#1824
Bene. Quando in un post dissi che avevo scoperto di essere un solipsista (grazie a viator) dissi pure che la conoscenza (quella di ciascun individuo) è sinonimo perfetto di realtà. Continuo a sostenerlo e mi sembra di averlo pure ripetuto in altro modo.
Parte affettiva. Ti faccio un esempio: "una pietra che rotola". Se tu la vedi da spettatore puoi magari anche speculare su dove andrà a finire standotene fermo a guardare. Se tu la vedi rotolare verso di te probabilmente ti sposti. L'azione che vedi è la stessa, "la pietra che rotola", ma il significato, o senso, diverte. Nel primo caso ha agito di più la componente razionale del significato, mentre nel secondo caso ha agito di più la componente affettiva (altamente emotiva in questo caso specifico). Il significato non può separare queste due componenti facendo finta di nulla. Questa unità a mio giudizio rappresenta, è, il "quanto" dell'unità della conoscenza". 


#1825
Citazione di: iano il 28 Maggio 2021, 12:58:05 PM
@Ciao Daniele.
Confesso che i tuoi post sono perlopiu  spiazzanti, ma allo stesso tempo sembrano possedere una onesta' filosofica di fondo.
Confesso di aver prodotto ben 4 post del tutto ignorante della questione, solo per quel che ho fatto finta di capire dal tuo post di apertura. Quindi hai fatto bene a non leggerli, e io manco li ricordo e non li rileggerò'.
Ma se tu volessi chiarire meglio la questione con parole tue, a quelle risponderò con piacere con  parole mie.
Perché se tu non hai letto tutto io ancor molto meno.
Uno dei motivi per cui leggo poco è che mi basta leggere la frase di un filosofo per perdermi nei miei pensieri, non restandomi tempo per altro.
Sicuramente non costruirei la mia filosofia sulla critica della filosofia altrui per ottenere qualcosa di parimenti criticabile.
Più che individuare gli errori dei filosofi per criticarli mi sembra interessante constatarne la persistenza nel tempo, ciò che li rende significativi ai miei occhi, perché tale insistenza nell'errare deve avere un solido fondamento che val la pena cercare.
Quindi quali sarebbero gli errori filosofici che critichi e con quali verità vorresti sostituirli, se non pensi di fermarti a una pura critica?


Ciao Iano, finalmente due devo dire. Devo ammettere la mia accidia, però così come procedi tu ho proceduto anch'io. Quindi quando ho letto il tuo primo intervento che iniziava con la parola giusto ho dato una rapida scorsa e ho risposto di conseguenza sia a viator che a te. Dopo, quando ho visto che tu insistevi con l'essenza delle cose, ho cercato di dirti che se c'è una cosa di cui non si può parlare è proprio l'essenza delle cose. Dal mio punto di vista è un limite invalicabile espresso dalla mia conoscenza in merito. Evidentemente la mia conoscenza non coincide con la tua, o la esprimiamo male entrambi. E' del resto lo stesso limite della fisica (hai pure aperto un topic). Io di Heidegger conosco solo l'esposizione di essere e tempo del professor Bancalari su you tube, come dire poco o nulla. Dico quindi che lui terrebbe separate la componente affettiva da quella razionale nel rivolgersi alla conoscenza. Lo rileverei nel filmato quando il professore parla dell'esser avanti a sè (all'interno della cura). La conoscenza sarebbe depauperata dalla componente affettiva del significato delle cose. Tale componente secondo il mio giudizio non può escludersi dal fenomeno di apprendere le cose, tantomeno da quello di gestire tali conoscenze una volta apprese. Pertanto, nell'esser avanti a sè non verrebbe esplicitato il carattere affettivo della conoscenza. Può essere benissimo che io mi sbagli, però non mi spiego allora come mai non si sia ancora affermata una teoria sul linguaggio quasi universalmente condivisa. Spero di averti risposto bene
#1826
Citazione di: daniele22 il 28 Maggio 2021, 10:04:12 AM
Ciao Iano, senza che io incappi in strafalcioni c'è un bel saggetto (in effetti viene definito un articolo) di Majorana che si intitola "Il valore delle scienze statistiche nella fisica e nelle scienze sociali". In rete lo trovi facilmente.
In quel saggio il fisico compie delle speculazioni interessanti sugli aspetti della meccanica quantistica, riferendosi al fenomeno dell'esperimento quando esso si rivolga alla misurazione delle particelle subatomiche (perturbazione ineluttabile, costante di Plank etc.). Praticamente egli sostiene "inquietante", ancor più che una mancanza di determinismo delle leggi della fisica, il fatto che le misurazioni riguardino più lo stato in cui viene portato il sistema da misurare che quello inconoscibile in cui si trovava prima di essere misurato. L'ultimo paragrafo dell'articolo (riferito all'arte di governo) è in fondo un pensiero che esprimo anch'io


Volevo anche aggiungere, nota di magica curiosità, che quando lessi quel saggio non esisteva internet. Lo trovai nella biblioteca universitaria di Padova, detta da tanti biblioteca di santa Sofia anche se via santa Sofia incrocia solamente la via san Biagio. E' curiosa altresì anche la storia di san Biagio
#1827
Ciao Iano, senza che io incappi in strafalcioni c'è un bel saggetto (in effetti viene definito un articolo) di Majorana che si intitola "Il valore delle scienze statistiche nella fisica e nelle scienze sociali". In rete lo trovi facilmente.
In quel saggio il fisico compie delle speculazioni interessanti sugli aspetti della meccanica quantistica, riferendosi al fenomeno dell'esperimento quando esso si rivolga alla misurazione delle particelle subatomiche (perturbazione ineluttabile, costante di Plank etc.). Praticamente egli sostiene "inquietante", ancor più che una mancanza di determinismo delle leggi della fisica, il fatto che le misurazioni riguardino più lo stato in cui viene portato il sistema da misurare che quello inconoscibile in cui si trovava prima di essere misurato. L'ultimo paragrafo dell'articolo (riferito all'arte di governo) è in fondo un pensiero che esprimo anch'io
#1828
Buona giornata a tutti. Venerdi ventotto, mancano tre tappe alla fine del giro d'italia. Ogni volta che termina il giro mi sento per qualche giorno un po' destabilizzato. Insomma, nessuno ha nulla da dire sul fatto che io imputi ad Heidegger di essersi confuso nell'aver attribuito alla sapienza dell'individuo la sapienza collettiva. Nessuno ha nulla da dire sul fatto che io ritenga che il concetto di referente agisca da fuorviante per quel che riguarda le relazioni tra segno e significato. Confesso che non ho letto interamente tutto l'intervento di Iano e confesso che non mi fido molto del giudizio di Ipazia delle ore 17.03 del 26/5,  confinato dopo il suo intervento successivo nella categoria dell'ambiguità che non voglio disambiguare. Per me l'argomento è chiuso. Se qualcuno ha qualcosa da dire sono qui
#1829
Citazione di: viator il 27 Maggio 2021, 21:04:28 PM
Salve daniele22. Ma quanto sei candido! Veramente tu ragioni per supremi motti da applicarsi alle realtà umane ?.

"La Legge è uguale per tutti........" : verissimo ma incompleto per via della mancanza di spazio alle spalle delle giurie dei nostri Tribunali. Il testo completo potrebbe essere "La Legge è uguale per tutti ............coloro i quali hanno denari erd astuzia sufficiente per aggirarne i rigori".



"Nei secoli fedele..........."..................................ma a chi od a cosa? Esistono mariti fedelissimi alla propria abitudine di cornificare la propria moglie. Saluti.


Ciao Viator, non so da cosa hai dedotto che sono candido. Mi meraviglia ancor più giacché sai che sono un anarcoide. Dico semplicemente che i Carabinieri si sono dimostrati fedeli allo Stato. Mi stupisco della tua candidezza
#1830
Tematiche Culturali e Sociali / La cattura di Riina
27 Maggio 2021, 21:09:00 PM
Citazione di: anthonyi il 27 Maggio 2021, 17:24:10 PM
Riina venne catturato in automobile, fuori dalla sua casa che i carabinieri non sapevano quale fosse, anche se conoscevano il comprensorio dov'era. All'atto dell'arresto l'urgenza della squadra era quella di mettere in sicurezza il capo dei capi, poi ci vollero dei giorni per trovare la casa dove lui stava e nel frattempo qualcuno aveva fatto pulizia di ogni cosa. Purtroppo se i nostri magistrati non capiscono che i nostri carabinieri non sono superman ci troveremo sempre di fronte ad assurdità processuali come questa.
Riina comunque non è stato venduto ma piuttosto regalato da Provenzano allo stato per ragioni interne a cosa nostra.


Il tuo racconto non mi convince Anthonyi, ma più che altro perché si conclude con un regalo. Il pentito principale di riferimento penso sia Balduccio di Maggio, mentre il tuo racconto si fonda sulle dichiarazioni di Brusca e qualche altro. Sempre pentiti, ma con storie diverse. La casa però sapevano dov'era, e non fu perquisita per motivi interni ai Carabinieri che non reputavano opportuno intervenire subito con la perquisizione. E per questo furono inquisiti. Per te dunque, lo Stato non ha comprato nulla e ha solo ricevuto un regalo. Bene, grazie per il tuo intervento. In ogni caso sia io che te assolviamo i carabinieri. Buona serata