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Messaggi - daniele22

#1831
Attualità / Re:Il valore della libertà
27 Maggio 2021, 17:59:02 PM
Citazione di: InVerno il 27 Maggio 2021, 09:31:10 AM
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Ma il mio cruccio più grande è: siamo pagina 24 e maggio 2021, ricordi tutte quelle teorie che la dittatura sanitaria era stata fatta per addomesticarci a regimi orwelliani, che sarebbe andata sempre peggio, che non avrebbero più riaperto etc? Le persone che la propugnavano oggi intendono dire "scusate, mi sono sbagliato"? Oppure è ancora presto?Perchè questo aiuterebbe molto la loro credibilità, e a non categorizzarli in cestini di mele avariate e potrebbero rientrare nel discorso politico generale senza l'etichetta di "cospirazionisti"..è così difficile ammettere di essersi sbagliati?


Il tuo discorso InVerno mi ricorda la risposta di Putin a Biden. In quest'ottica diresti ai cospirazionisti (senza dirlo, di fatto hai detto un'altra cosa) "chi lo dice sa di esserlo". Quando osservo il mondo che mi circonda mi rendo conto che i campi di confine tra il complotto e il non complotto sono molto evanescenti. Vi sono tanti piccoli complotti attorno a noi senza andare in cerca di quelli grandi. Gestire un'informazione sconosciuta ad altri può aprire delle porte
#1832
Tematiche Culturali e Sociali / La cattura di Riina
27 Maggio 2021, 15:28:57 PM
La settimana scorsa mi capitò di guardare "Report" in cui si parlava anche della cattura di Riina. Com'è noto, quando il boss fu catturato non venne perquisita la casa per giustificati motivi. Vennero indagati dei Carabinieri per favoreggiamento, poi assolti. Nel corso della trasmissione qualcuno disse che i mafiosi hanno voluto vendere il boss, ma non la mafia. Osservazione degna di nota. Ma lo stato italiano cos'ha comprato? Cosa si può dire sul capo d'accusa rivolto ai Carabinieri? Io penso che i Carabinieri si siano comportati secondo tradizione (nei secoli fedele)
#1833
Buon pomeriggio, in linea di massima non credo ai fantasmi, o meglio credo ai fantasmi della mia mente. Se dopo qualcuno mi dicesse che sicuramente ho visto un fantasma dipende molto anche da chi me lo dice. In ogni caso, per come è scritta la notizia, da prima del 1975 c'è solo fumo se non la Dedalus Hsm. Io indagherei lì.
#1834
Citazione di: Jacopus il 27 Maggio 2021, 10:53:23 AM
Per Daniele. Ipazia probabilmente si riferisce a quanto accaduto a Torino, più di un secolo fa.


https://it.wikipedia.org/wiki/Biglietti_della_follia


Grazie Jacopus, pur non conoscendolo se non per chiacchiere con amici, ho sempre pensato che Nietzsche debba essere stato un grande e ne ho conferma avendo letto il link. Forse, oltre a non aver esposto in modo esaustivo il suo pensiero, si prendeva troppo sul serio. Chissà. Penso e spero di essere psichicamente un po' più solido. Cmq sulla follia gli rendo ragione, e anche William Blake mi sembra abbia detto che chiunque perseveri nella sua follia diventerà saggio.
#1835
Citazione di: Ipazia il 27 Maggio 2021, 09:29:26 AM
Non vorrei apparire troppo menagrama, ma vi è il precedente di un famoso filosofo che, prima di gettare la spugna, inviò missive a tutti i regnanti europei. Egli ha lasciato un solco effettivo nella "storia della filosofia", e così sentitamente ti auguro.


Di sicuro per quel che hai appena detto sono ignorante. Se tu fossi cosi gentile da ragguagliarmi in merito, almeno saprei la fine che mi aspetta e potrò così soppesare se ritrarre la mano che gettò il sasso. Buona giornata Ipazia e cerca di perdonare la mia insolenza
#1836
Citazione di: Ipazia il 26 Maggio 2021, 10:25:43 AM
Cosa hai letto di filosofia ? Che ne sai della vita e delle opere di Platone ? Che ne sai della koinè del suo tempo ?



O Ipazia, sei forse una giornalista del pd che esterna la vecchia fede comunista? ... data la risposta così velenosa  ... scherzavo. In ogni caso la risposta successiva a quella che qui ho ricitato denuncia una certa paura, o una certa ignoranza. E' solo una mia frivola maliziosità naturalmente, mi piace anche perder tempo, d'altra parte guadagnarlo che sarebbe? Vedi Ipazia, in questo topic vi fu qualcuno che pose poche domande dirette, costruttive, concise e acute. Certamente non l'hai fatto tu, se non in quel penoso ultimo post, perdonami. Per il tempo che perdo non c'è problema, a volersi fidare delle istituzioni però. Un paio di mesi prima di approdare a questo forum scrissi infatti un dialogo di 5000 parole che inviai a ben 6 docenti di filosofia, l'ultimo dei quali ebbe pietà di me e mi disse che aveva ricevuto il malloppo, e pure mi disse che non si riteneva competente a dare una valutazione al mio dialogo. Mi son fatto una risata e ho proceduto oltre. In ogni circostanza, potrò sempre dire che io glielo avevo detto alle istituzioni (ben magra consolazione). C'è sempre qualcuno poi, che con sapiente arte mi ha fatto scoprire per vie traverse che sono un solipsista. Lo sapete infine perché ritengo così importante che venga fuori sta storia della conoscenza? Perché siamo tutti solipsisti, ma io lo so, mentre molti di voi se non tutti, no. Se ritenete che questa cosa possa essere importante, o interessante, se ne può parlare per gioco, altrimenti non saprei che altro dire. E così ho riposto pure a Paul11. Non preoccuparti Paul11, sto bene e so ben quel che faccio e cosa vorrei. Giuste o sbagliate che siano poi le mie considerazioni io ci credo fino a prova contraria, ma la prova me la deve dare l'osservatore (che attende il cadavere del suo nemico ...etc). Ambiguamente attendo


#1837
Citazione di: Ipazia il 26 Maggio 2021, 10:25:43 AM
Cosa hai letto di filosofia ? Che ne sai della vita e delle opere di Platone ? Che ne sai della koinè del suo tempo ?

Che argomenti che mi porti Ipazia. Gli argomenti di una scienza da ranocchi da dopo Parmenide in poi. Gli argomenti di gente che ha voluto pretendere l'assoluto dalle parole criticando al tempo stesso tutti gli assoluti. Gente che oggi cerca ancora significati esoterici per la parola aletheia. La verità e la falsità stanno nell'azione del ghepardo che raggiunge o no la sua preda. La filosofia è stata il bordone delle nazioni e delle loro malefatte, solo questo è stata. Cosi come lo è stata la religione, e anche questa come la filosofia non dall'inizio, ma dopo un po'. Evidentemente ne so più di te di filosofia, visto il tono della tua domanda e visto che io pretendo di sapere il fondamento dell'essere umano. La mia filosofia l'ho conseguita per le strade del mondo, no di certo in quella intricata sabidurìa dei testi filosofici. O meglio, quella pure mi ha dato conoscenza, della sua ignoranza però. In ogni caso ci fu qualche buon filosofo in questi 2400 anni.
Concludo con un monito. Io non sono un giudice, e non lo voglio essere. Qualcuno però un giorno, in regime di democrazia, potrebbe accusare delle persone di avere ostacolato la diffusione delle idee incidendo sulla vita di altre persone. Le idee sono quelle di coloro che rifiutano il potere di un mostro coi piedi di argilla. La vita è quella di cui parlo alla fine del mio post precedente. Buon pranzo
#1838
Citazione di: anthonyi il 26 Maggio 2021, 10:16:02 AM
Citazione di: daniele22 il 26 Maggio 2021, 08:34:17 AM
Buongiorno Viator, la mia bandiera è una bandiera che si raggiunge se la vuoi raggiungere. La via è chiara. Le altre sono bandiere che impongono nel qui e ora e la loro via è una via di menzogne. Come dice appunto il poeta " (la bandiera) non parlava nemmeno chiaramente dei volti e delle voci dei suoi possessori, ma anzi, nella maggioranza dei casi, nascondeva ciò che i santi della "bella patria" avevano combinato di massacri."

La via per l'anarchia deve passare attraverso l'allevamento della prole, ma già i nostri figli sono contaminati di questa nostra cultura cancerosa. Forse ci vorranno due o tre generazioni, ma avere una via nitida da seguire è molto. ciao
Ciao Daniele, e l'anarchia non è per te una bandiera?
La parola anarchia è un simbolo, esattamente come la bandiera. Tu punti ad affermare l'anarchia, esattamente come due secoli fa i fondatori del nostro stato puntavano a fondare l'Italia.
Anche loro venivano da generazioni che la parola Italia l'avevano masticato fin dai tempi di Dante.
Allora supponendo per assurdo che i teorici dell'anarchia diventino un giorno tanti da poter imporre l'anarchia ci sarà sempre e comunque qualcuno che l'anarchia non la vuole, che preferisce l'ancien regime, e allora la scelta è tra combattere per l'anarchia, o rinunciare al l'anarchia come fenomeno reale. Tu allora cosa pensi farà la tua prole?
Secondo me combatterà, perché è istintivo per l'uomo combattere per quello in cui tiene, e vincerà ed imporrà il suo sistema nel nome dell'anarchia.
E allora nascerà un'idea post anarchica, di qualcuno che critica l'anarchia, dicendo che è ipocrita, perché predica la pace ma in realtà si è affermata con la guerra.


Ancora una volta Anthonyi corri dietro al tempo. Ho detto che la mia bandiera si raggiunge SE la vuoi raggiungere. E la via è quella della decostruzione, chiara e tendente a togliere spazio alle menzogne. Io non voglio imporre nulla, siamo in democrazia, e se ci fosse un movimento come quello di cui parlavo nel post dedicato all'anarchia andrei a votarlo, nonostante io sia appunto tendenzialmente un anarchico. Ciao
#1839
Citazione di: Ipazia il 25 Maggio 2021, 23:22:06 PM
In filosofia il rigore è tutto. Anche nell'impostare le domande.


Brava Ipazia, complimenti. Per me, il rigore che ha portato avanti la filosofia da Platone in avanti è solo carta inchiostrata con cui non ci si può nemmeno pulire il sedere. Tu non ti sottrai a tale legge, io sì. Ma giungerà il giorno degli indiani. Tra voi ci sono solo molti pavidi o molti disonesti; forse siete solo dei giornalisti che temono che gli venga tolta la sedia di sotto il ....
#1840
Buongiorno Viator, la mia bandiera è una bandiera che si raggiunge se la vuoi raggiungere. La via è chiara. Le altre sono bandiere che impongono nel qui e ora e la loro via è una via di menzogne. Come dice appunto il poeta " (la bandiera) non parlava nemmeno chiaramente dei volti e delle voci dei suoi possessori, ma anzi, nella maggioranza dei casi, nascondeva ciò che i santi della "bella patria" avevano combinato di massacri."

La via per l'anarchia deve passare attraverso l'allevamento della prole, ma già i nostri figli sono contaminati di questa nostra cultura cancerosa. Forse ci vorranno due o tre generazioni, ma avere una via nitida da seguire è molto. ciao
#1841
 Ciao a tutti e in particolare a Paul11. Nel post precedente sostenevo che il motore immobile era la legge, o meglio il principio di attrazione repulsione e osservatore che sta all'interno (l'esserci).
Parlando dell'origine della nostra lingua un mio amico mi disse che non era possibile sollevarsi da terra tirandosi per i capelli. Giusta osservazione dissi. Però io non ho criticato il sostantivo, altrimenti sarei finito tra le schiere di coloro che han fatto la fine che hanno fatto. Ho invece criticato il linguaggio umano non in relazione alla lingua. Ho criticato cioè il suo comportamento, lingua compresa, cercandolo tra il comportamento di altre specie.
Son partito da una fede datami da una intuizione giudicata vera e ho proceduto con qualche altra piccola intuizione (sul fenomeno dell'intuizione ci sarebbe da dire qualcosa) lungo un percorso che mi ha dato la risposta che soddisfava la fede. Certamente posso averla forzata. Sono qui per questo in fondo. Fuori tema c'è da chiedersi come mai Severino abbia fatto più o meno la fine di Spinoza. Io non lo so.
Infine stop.
Nessuno comunque ha risposto alla domanda che non esplicitamente, ma quasi, avevo esposto nel topic. Ed era questo il problema sul quale volevo sentire la vostra opinione. Platone no, ma qualcun altro, e di sicuro c'è stato qualcun altro, sì. Non avrebbe potuto dunque affermarsi costui ponendo il primato delle riflessioni rivolte all'interiorità come sto facendo io in quest'istante? Non poteva cercarlo lì dentro l'essere? Basta con la ginnastica mentale. Tutti questi filosofi che citi sembrano avere fallito a quanto mi par di vedere.
A tutti voi che leggete: Oltre ai bombardati, ai morti di fame, a quelli che quasi lo sono, a quelli in galera e a tutte le nefandezze che si compiono impunite, è (con l'accento) infine pensando alla coscienza di zeno che immagina un individuo che va nel profondo della terra e la fa saltare per aria che ho deciso di svelare dove sta l'errore. Fosse per me si potrebbe anche lasciar fare, tanto, prima o dopo dovrà pur giungere qualcosa di diverso dalla vita, ma siccome sono una parte in un gruppo ........................ . Noi pensiamo di percepire gli oggetti coi sensi. Invece li percepiamo con la mente. Dio era il verbo, e ora, per quel che mi riguarda, si è allontanato, proprio come il cappello che cercava di raccogliere da terra Clint Eastwood, e in quel momento arrivava puntuale la pallottola di Lee Van Clif a farglielo volare via. Bestiale!, direbbe l'ispettore Coliandro. Io ho gettato un guanto di sfida con l'anarchia ... e lì ho udito che qui dentro nessuno comprende Einstein, ammesso che io l'abbia compreso. Lo getto ancora contestando 2400 anni di speculazioni filosofiche e voi non accettate la sfida. C'è pure tra noi un aspirante filosofo! Chissà che idea si è fatto del forum. Senza contare il rapporto tra numero di iscritti e numero di parlanti. Percentuali da covid. Complimenti e buona serata

#1842
O iano, ti chiedo dunque quale sia l'essenza degli atomi. Siamo partiti dalla critica alla storia della filosofia incentrata sull'essere e siamo fin qui giunti. L'essere è tempo dice Heidegger, ma che me ne faccio di tutto ciò? Come fa questo motore immobile a produrre tutto il movimento implicato dal tempo? Mi sembra che questa sia infine la risposta da dare. Allora io dico che il motore immobile corrisponde al principio di attrazione, repulsione e, terzo polo (quello che è infine determinato dall'osservatore), quello che si situa all'interno di tali polarità e che è quello che può riconoscere pertanto l'esistenza di tali polarità. Di fatto due entità non potrebbero rilevare alcuna differenza tra loro senza un punto di riferimento che rilevi la differenza. Nel nostro mondo umano tali due polarità sono rappresentate dal bene e dal male, dall'amore e dall'odio. Noi osservatori le designamo ciascuno a suo modo, ma non penso che si possa distorcere più di tanto tali concetti, a meno di proporre eccezioni che fuoriescono da un ragionevole principio di realtà
#1843
Buona mattinata. Forse mi sono riferito a vanvera a De Saussure, ma in ogni caso la sostanza resta. C'è una cosa iano di cui non possiamo parlare ed è l'essenza di qualcosa. Si tratta di un limite della nostra conoscenza. In altre parole noi possiamo parlare della storia delle immagini, ma non delle immagini. Forse io posso parlare della mia essenza, ma non ne sono proprio cosi sicuro, giacché per farlo dovrei riferirmi alla mia essenza valutandola in ogni istante in cui affermo me stesso. Potrei dire infine che la mia essenza risiede nel fatto che voglio vivere, almeno fino a quando essa muti in una voglia di morire, ma cosa me ne faccio di questa considerazione così banalmente ovvia?
#1844
Ciao viator e iano, cerco di fare una sintesi. Il verbo essere è usato nella lingua italiana e mi sembra che nella lingua araba venga omesso quando ci si riferisce al presente (quella dell'arabo mi è venuta d'istinto e l'ho scritta senza ben sapere cosa significhi di preciso). Viator, secondo me il linguaggio è in ultima analisi il dialogo che ogni essere vivente intrattiene col mondo. La nostra lingua soddisfa a tale esigenza essendone un prolungamento. Il mondo che separiamo mentalmente da noi tramite la conoscenza, rivela tramite la lingua una conoscenza collettiva che può rappresentarsi in una sorta di grande enciclopedia. Non rivela però al mondo i nostri sentimenti o affettività (nel bene e nel male). E pure sono questi che io personalmente vorrei che si rivelassero, giacché son questi a muovere il mondo. Naturalmente non pretendo che ciascuno si confessi pubblicamente, ma che si confessi pubblicamente l'efficenza con cui questi muovono il mondo. Sempre Viator, io dico che la lingua deve servire a comunicare, ma che serva a spiegare è altra faccenda e qui arriviamo all'autoreferenza della lingua umana. Se io riesco a comunicare a qualcuno che un frutto si può mangiare senza usare la lingua posso mangiarlo semplicemente davanti a lui. Se io dopo gli comunico un suono facendogli vedere il frutto probabilmente quel qualcuno associa il suono al frutto. Non vi sarebbe a mio giudizio autoreferenzialità quando si resti a tali livelli comunicativi. De Saussurre aveva introdotto i concetti di segno, referente e significato. E' sul concetto di referente che lavora soprattutto la nostra lingua sosteneva ed è per questo forse che si parla infine di autoreferenzialità. Io sosterrei invece che il referente è un concetto in più e basterebbe solo il segno a spiegare tutta la faccenda in relazione al significato.
Iano, tu parli di Einstein e Newton, ma non parli della meccanica quantistica. Parli giustamente delle conoscenze condivise, ma Heidegger cosa realmente sapeva della meccanica quantistica? A mio giudizio, molto poco. Dico questo senz'altro arbitrariamente, ma mi sembra che Heidegger abbia scambiato l'individuo per la massa di individui, cioè che abbia attribuito all'esserci dell'individuo le caratteristiche della sapienza collettiva umana, oscurando così il fondamento dell'individuo che sta a mio giudizio nell'affettività. Tutto ciò sarebbe accaduto perché ha tenuto fuori la parte affettiva del significato di ogni cosa e col termine cosa intendo qualsiasi cosa che la mente riesca ad imbrigliare tanto da poterne parlare anche a vanvera. Tale parte sarebbe invece inscindibile da quello che io chiamo il significato di una cosa che all'oggi è viziato (il significato) da tale mancanza. Nell'esser avanti a sé (e qui azzardo un'ipotesi) non terrebbe infatti conto del peso dell'affettività, facendola intervenire in modo disunito dalla conoscenza.


Immaginavo che sarebbero sorte richieste di spiegazione. Se queste risultassero soddisfacenti per voi, ripropongo ancora la domanda da me formulata nel chiedermi se il probema del linguaggio sia inattuale tanto a quei tempi quanto ora. Buona notte


PS: non ho letto il tuo ultimo messaggio iano, ma ho sonno
#1845
Buon pomeriggio. Azzardo una critica alla storia della filosofia. A mio giudizio tutto andò bene fino a Parmenide. Dopo di lui arrivò Platone. Senz'altro fu Parmenide a porre la questione dell'essere, ma io mi chiedo come mai i filosofi si siano tuffati in una bimillenaria speculazione circa l'essere senza sapere su cosa si fondasse il linguaggio.[/size] In effetti sul Cratilo di Platone vi è un dialogo sul significato delle parole, ma dopo averne letto qualche parte mi era sembrata farraginosa la dissertazione di Socrate . Del resto anche nel Menone mi era sembrata del tutto arbitraria la spiegazione su come lo schiavo apprendesse la geometria, tanto che fu messa in crisi da Leibnitz in maniera non del tutto esauriente. Mi chiedo dunque se il problema riguardante il fondamento del linguaggio fosse inattuale. E mi chiedo come mai possa essere, almeno in parte, ancora inattuale tale problematica.