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Messaggi - Jacopus

#1831
Attualità / La querelle Gozzini / Meloni
22 Febbraio 2021, 18:00:28 PM
Per Ipazia. Insomma, mutatis mutandis, come gli italiani, spaghetti/baffi neri/ pizza/ mandolino/ mafia / imbroglioni.
#1832
Percorsi ed Esperienze / Non è un forum per haters
22 Febbraio 2021, 14:20:49 PM
Vorrei ringraziare tutti i partecipanti al forum. È vero siamo pochi ed è forse questo il motivo per cui i toni sono sempre sufficientemente pacati e controllati. Si possono avere idee diverse ma nessuno sovrasta l'altro con parolacce o espressioni rudi. Basta fare un giro su altri social e/o forum per osservare litigi, frasi inutili, troll che imperversano. Non credo che si tratti altro che di una "tradizione" che è diventata solida e che rende sempre più difficile (ma non impossibile) passare ad una diversa modalità comunicativa. Oppure è la presenza di temi molto tecnici, che scoraggia l'intervento aggressivo. In ogni caso credo che sia una bella comunità di perfetti sconosciuti che si parla da lontano.
#1833
Attualità / La querelle Gozzini / Meloni
22 Febbraio 2021, 10:46:54 AM
Per Bobmax. Hai ragione. Non so se ricordi la prof. Dall'Aria di Palermo, sospesa perché i suoi alunni avevano paragonato i decreti Salvini alle leggi razziali fasciste. Sospesa per un anno. Penso che una cosa del genere, se fosse accaduta negli anni '70 avrebbe dato fuoco alle polveri. Il clima è questo, ma proprio per questo dobbiamo essere ancora più rigorosi con noi stessi e pretendere un comportamento inattaccabile. Se poi la società sta sprofondando nella turpitudine, pazienza. Non si combatte il fuoco con il fuoco. Attualmente l'unica cosa che possiamo fare è mantenere un atteggiamento rigoroso. Chi si compiace di usare bastoni e olio di ricino non ha il rigore come metro di misurazione.
Inoltre bisognerebbe anche cercare le responsabilità della sinistra in questo trend, che non sono poche, visto il continuo spostamento al centro e a destra di quello che rimane della sinistra. Il Pd ad esempio, personalmente continuerò a votarlo, ma ormai assomiglia ad un partito radicale un po' più grande. Del resto è la società ad essere cambiata, sia in termini di ricchezza materiale sia in termini di ideologia. Il vero proletariato oggi ha meno diritti che nel passato. Gli operai sono stati delocalizzati, il sottoproletariato vive ai margini, senza nessuna narrazione di riscatto, come poteva essere quella del marxismo. E c'è di più. Molti fra coloro che si professano di sinistra sono ostili ai migranti, che sarebbero la vera forza trainante di un cambiamento. La soluzione allora è, per chi se lo può permettere, in un buen retiro, nel "particulare", nel "chi ha avuto, ha avuto, ha avuto....". La storia giudicherà.
#1834
Attualità / La querelle Gozzini / Meloni
22 Febbraio 2021, 09:55:45 AM
Per Claudia. Molte cose che scrivi nel tuo intervento di risposta al mio, sono condivisibili. Specialmente l'assenza di alzata di scudi quando sono i professionisti dell'insulto ad essere protagonisti. Però io sono un uomo di sinistra. I miei strumenti sono differenti. Non solletico la pancia degli istinti gastrointestinali degli elettori. Anzi vorrei che quegli stessi elettori usassero meglio la corteccia neofrontale piuttosto che il romboencefalo ( il cervello più antico di cui disponiamo). Le nostre lotte si fanno con le argomentazioni e non con gli insulti. Gli insulti lasciamoli ai discendenti di Goebbels, a cui è attribuita la famosa frase "quando sento parlare di cultura, prendo la rivoltella".
Forse in questi oscuri tempi potrebbe essere una strategia perdente, ma a mio parere non dobbiamo seguire una strategia sbagliata per un fine superiore, perché quella strategia sbagliata, alla lunga finisce anche per corrompere il fine.
Inoltre, forse sbagliando, considero i militanti di sinistra ed anche i funzionari pubblici come esempi che devono onorare la loro scelta e la loro funzione. Non è una guerra a chi si comporta peggio. Nel caso in cui dovesse invece realizzarsi un sistema autoritario di destra, allora non temere, sapró con chi stare, anche usando le armi.




#1835
Attualità / La querelle Gozzini / Meloni
21 Febbraio 2021, 22:59:39 PM
Per Claudia. Si effettivamente mi era sfuggito. Ero concentrato su Bobmax :) .
Scusami la franchezza, ma visto che si parla di lotta alla ipocrisia....il tuo discorso sull'aggressione al filosofo, la considero un tipico esempio di benaltrismo. Stiamo discutendo una questione di dignità da parte di un servitore dello stato, che non deve abbassarsi a quel livello a cui si è abbassato. Io parto da questa considerazione fondamentale. Se poi lo stesso servitore dello stato si trovasse alle prese con una rapina, si comporterà come potrà, nei limiti del diritto penale. Per fatti come quelli esistono carceri, tribunali, forze di polizia. E' ovvio che se posso mi difendo, ma considerando la mia età e il mio vigore, la mia unica arma è evitare quartieri degradati specialmente in certe ore. Ma direi che non c'è attinenza con il tema con cui hai esordito.
Nel primo caso si tratta di persone che dovrebbero tenere alla loro onorabilità, nel secondo caso sono persone che vivono nell'ombra, che hanno tradito il patto sociale per i più diversi motivi, ma che di certo non insegnano all'università (anche se il sonno della ragione, quello che vedo io almeno, mi lascia ormai prefigurare anche questa possibilità).
#1836
Attualità / La querelle Gozzini / Meloni
21 Febbraio 2021, 22:38:52 PM
Per Bobmax. La gentilezza e l'educazione oltre ad eventualmente esprimere un vero sentire sono uno strumento formativo dell'uomo, che gli ha consentito di passare ad un livello di violenza estremamente più basso rispetto alle ere più antiche. Questa è la tesi di N. Elias nella Civiltà delle buone maniere, ma è ripresa anche da altri filosofi e da molti altri studiosi. Inoltre essere gentili ed educati, se non esprime il tuo vero sentire, evidentemente è perchè questo ipotetico soggetto A non è stato educato a dovere. Non credo che in società viga lo spontaneismo e il potersi esprimere liberamente se ciò significa insultare. La libertà di espressione e lo spontaneismo è tutt'altro. Questa è una visione tipicamente italiana, fondata sul nostro dna individualistico, e semianarchico.
Inoltre non sono neppure d'accordo sul fatto che se tutti esprimessero i propri sentimenti la società salterebbe. Questa è la tipica visione hobbesiana, anch'essa molto confacente al dna italiano, fondato sul mito inconfessabile ma sedimentato dentro di noi, della efficacia dell'olio di ricino. Rispetto al limite che rivendichi a me pare chiaro che il limite è spostato sull'altro versante, ovvero sullo sdoganamento di parolacce, urla scomposte, ribellismo inutile, come se con questi strumenti si possa ottenere qualcosa, oltre a diventare esteticamente imbarazzanti. Lo stesso imbarazzo che provavo quando vedevo Salvini sventolare una bambola gonfiabile e la paragonava ad una sua avversaria politica. La maleducazione non è partigiana e va combattuta anche nel caso in cui attacchi chi non ci piace.
Il sonno della ragione, dammi retta, è tutt'altra cosa. Dare della vacca ad una persona, per quanto enormemente lontana dalla mia visione del mondo ed anche, tutto sommato, pericolosa, non ha niente a che fare con il sonno della ragione, che mi sembra a questo punto essersi appisolata altrove.
#1837
Attualità / La querelle Gozzini / Meloni
21 Febbraio 2021, 21:13:08 PM
Per Bobomax. Mi spiegheresti per cortesia in cosa consiste questa ipocrisia? Nel fatto che non bisogna più essere gentili ed educati. Quindi se ora io ti mando a quel paese (con altri termini, tu mi capisci) avrei in questo modo ritardato l'avvento dei mostri della ragione? Illuminami. La gravità della questione è che queste affermazioni da osteria non sono state fatte in un'osteria. In quel caso avrebbero avuto anche un loro senso. Ma sono state pronunciate da un docente universitario, ovvero dalla classe dirigente di questo paese al suo massimo livello. Ma ti sembra normale che i politici si insultano, si urlano a vicenda, ci manca poco che si prendono a pugni? Questa è ipocrisia o decadimento di quelle norme di galateo che dovrebbero esserci fra esseri umani? Non dico di tornare a forme manieristiche di comportamento. Fortunatamente il 68 ha tolto di mezzo tanti formalismi, ma questo non significa che per non essere ipocriti allora ci si può vantare di essere dei buzzurri privi di fair-play.
#1838
Attualità / La querelle Gozzini / Meloni
21 Febbraio 2021, 20:00:38 PM
A mio parere non si tratta di buonismo ipocrita. Anche avesse detto solo pesciaiola o peracottara, io personalmente, da un docente universitario mi aspetto un atteggiamento diverso da quello espresso, più consono all'Università della vita che a una Università statale. Ad un certo punto inoltre, se ascolti bene, gli scappano un paio di epiteti più coloriti di pesciaiola (vacca, scrofa).
Quindi direi che il signore avrebbe bisogno di una lezione quanto meno di bon ton. In più lo costringerei a leggere il "lavoro intellettuale come professione" di Weber, così si schiarisce le idee.
#1839
"L'uomo è, invero, un soggetto meravigliosamente vario, vano e oscillante. È difficile farsene un giudizio stabile ed uniforme".
Potrebbe essere una frase di un neuroscienziato contemporaneo ed invece la scrisse Montaigne.
#1840
Anthony. Sarebbe molto bello quello che dici se davvero avvenisse. L'unico aiuto che abbiamo dato ai paesi poveri finora è stato qualche secolo di dominazione coloniale e molti anni di dominazione post-coloniale, fatti salvi quei paesi che sono riusciti a tornare sufficientemente autonomi grazie alla loro "massa"  (India, Cina in primis). Fatto sta che i miti liberali o peggio, illuministici, vengono propagandati, salvo non essere realizzati nei fatti, al punto che il mito del self-Made man vale solo entro certe latitudini e solo, eventualmente, se non c'è tungsteno, uranio, cadmio o semplice petrolio da rapinare.
Capisco che sono parole che non ti persuaderanno, ma la realtà è molto semplice. Una volta terminata questa pandemia o risolviamo il problema con una ingente redistribuzione delle risorse oppure prepariamoci a una guerra più o meno strisciante, il che potrebbe anche durare per tutta la nostra rimanente vita. Il che non esclude però la profonda ingiustizia di questa situazione. Dal mio canto mi rendo conto che anch'io traggo vantaggio da questa situazione e le prese di posizione su un forum non fanno di me nè un paladino nè un eroe. Ma è l'unico strumento che ho. Il tempo di andare in piazza è trascorso ed in realtà non mi ha mai particolarmente attratto. Linkando quel documentario volevo solo sottolineare a chi la fa semplice, che in realtà nei flussi migratori attuali non c'è niente di semplice. Forse basterebbe questa consapevolezza per astenersi almeno da ripetere i soliti insulsi luoghi comuni.
#1841
https://www.arte.tv/it/videos/101460-000-A/tunisia-la-rivoluzione-dei-gelsomini-10-anni-dopo/


Arte, a mio parere, è una delle migliori Tv on-Line. Da qualche anno hanno inserito i sottotitoli anche in italiano. Questo breve reportage sulla Tunisia è illuminante sulle contraddizioni di questo piccolo paese arabo sospeso fra passato e futuro e circondato dal ribollente mondo islamico. La rivoluzione di dieci anni fa ha portato in Tunisia, l'unico vero sistema democratico dei paesi islamici. Ripeto l'unico e già questo è un dato straordinario, che mette in dubbio L'assioma islam-sottomissione-governi autoritari. Ma di fronte a questo sviluppo la società tunisina deve fronteggiare un aumento impressionante della povertà che colpisce la classe media e le infrastrutture. Chi si lamenta della sanità italiana dovrebbe vedere la parte dedicata all'ospedale tunisino dove si viene accolti all'ingresso da un cimitero di ambulanze incidentate e all'interno da cadaveri collocati
dove c'è posto.
Stiamo parlando però della Tunisia, un paese dove non c'è violenza politica e la minaccia terroristica è bassa. Questi criteri fanno sì che eventuali migranti sarebbero rispediti al mittente, ovvero un luogo dove vivranno di espedienti oppure moriranno beatamente in un ospedale senza elettricità. Tutto ciò stride con la narrativa capitalistica, secondo la quale "volere è potere" e quindi che chi sta male se l'è cercata.
Ora pensate alle decine di paesi che vivono in condizioni ancora più precarie. Per quale motivo non dovrebbero cercare di migliorare le loro condizioni di vita, rischiando la vita? Ma soprattutto, a forza di stringere la corda è inevitabile che frange sempre più numerose decidano di passare alla violenza come soluzione, violenza delle forze di polizia come nel caso Regeni o violenza terroristica. Le cause non cambiano. Il software occidentale accusa sempre più il colpo e se non sarà in grado di condividere la propria ricchezza, dovrà inevitabilmente decidere di diventare ancor più una fortezza assediata con tutti i problemi di ordine pubblico che ciò comporta. La pandemia in tutto ciò, ha incredibilmente avuto un ruolo di ammortizzatore e di dilazione temporale dei nodi problematici che sono in oggetto.
In tutto ciò la circostanza più tragica è la pantomima dei cosiddetti partiti di sinistra, ormai asserviti a queste logiche securitarie, consapevoli che i migranti non votano mentre i sempre più esigui gruppi che li votano accettano e condividono questa visione, antica come le società umane: i quasi poveri che odiano i poveri, invece di allearsi con loro.
#1842
Tematiche Filosofiche / I paradossi del linguaggio.
20 Febbraio 2021, 10:16:17 AM
Un bellissimo tema anche questo, che potrebbe far sviluppare molte ulteriori tematiche. In breve concordo con Inverno. Il linguaggio e la comunicazione umana rientrano nella categoria dell'analogico, ovvero nell'ambito di significati che hanno bisogno di un metacontesto, il più delle volte ambiguo e disponibile a interpretazioni o traduzioni multiple. È per questo che Carroll scrisse quel delizioso libretto su Alice e Bianconiglio. Non vi è solo il problema della traduzione da lingua a lingua, ma da soggetto a soggetto, da gruppo a gruppo, il linguaggio ironico, il contesto in cui si svolge la comunicazione, la storia del linguaggio e della società che carica di significati multipli lo stesso termine, la specializzazione delle discipline, per cui "coscienza" ha un significato diverso se lo usa un filosofo, un medico, un teologo o il cosiddetto "uomo della strada".
Matematizzare il linguaggio è un vecchio sogno positivista, che avrebbe le sue innegabili positività. Immaginate nel campo del diritto, se fosse possibile un linguaggio matematico, scevro da interpretazioni linguistiche. La giustizia sarebbe un gioco da ragazzi, altro che il mondo attuale di ricorsi, impugnazioni, interpretazioni, dottrine e giurisprudenza. E qualcuno ci ha anche provato, ma con magri risultati.
Il discorso opposto, rispetto al linguaggio digitale, tipico delle "hard sciences", mi sembra anch'esso tirato per i capelli. La matematica, nel suo essere digitale, ha permesso il mondo moderno come lo conosciamo. Volerla rendere discrezionale e frutto di convenzioni può essere un ottimo esercizio per ottenere una cattedra ma oltre a questo scopo non vedo altro.
Altro discorso è invece riuscire a mettere in comunicazione e far interagire le discipline scientifiche con quelle sociali, ovvero fra Naturwissenshaft e Geistwissenshaft, come dicono i nostri amici teutonici.
#1843
Tematiche Filosofiche / La centralità della coscienza.
19 Febbraio 2021, 22:36:59 PM
La centralità della coscienza, se ho inteso bene la tua concezione di coscienza (altro termine ultrapolisemantico) , è una invenzione della modernità, da Cartesio in poi. Un processo lento che ha creato l'individualismo attuale. Nei mondi precedenti il singolo soggetto era sempre sacrificabile, aveva sempre un destino già scritto, che non aiutava lo sviluppo di una chiara consapevolezza di sè e delle proprie doti. Al massimo la coscienza era un privilegio per i chierici che avevano letto Agostino o Marco Aurelio, non un fenomeno di massa come oggi. Con i pro e i contro di questo cambiamento, ovviamente.
Nel XXI secolo dovremmo però cercare di superare anche la centralità della coscienza individuale. Un piano molto ambizioso in Italia, il cui DNA è forgiato da secoli dal "particulare" (Guicciardini). Questo nuovo scenario dovrebbe cercare di tenere insieme la coscienza individuale moderna (con i suoi pro) e una nuova identificazione intersoggettiva di un certo spessore. Il rischio, altrimenti, è quello incentivato dal mercato, di una identificazione esclusivamente in qualità di consumatori, con pesanti rischi involutivi (già in atto), che ovviamente finiranno per compromettere le stesse regole del mercato, che in assenza di una regola esterna, finisce per autofagocitarsi.
#1844
Tematiche Filosofiche / Perché amare la Natura?
18 Febbraio 2021, 13:05:56 PM
Per Viator. Credo che tutto ciò che mette in atto l'uomo (lasciamo da parte la natura, visto che fai riferimento a quanto scritto da Iano) parta da una motivazione considerata benefica dal suo autore. Hitler pensava di fare del bene, come Francesco Messina Denaro. Non credo che la sera prima di addormentarsi, si dicessero o si dicano: "come siamo malvagi!", terminando la considerazione con una risata satanica. All'uomo spetta, culturalmente, decidere cosa è benefico e cosa è malefico. Io posso solo aggiungere che il beneficio dell'uno sia necessariamente anche il beneficio dell'altro, ma è appunto una visione parziale, con molti agguerriti avversari.
Vogliamo decidere di stare dalla parte del "mors tua, vita mea" o del "porgi l'altra guancia"? Entrambe le visioni hanno avuto e continuano ad avere una certa risonanza e ciò dipende dalla plasticità estrema del nostro SNC e dalle innumerevoli diverse culture che si sono avvicendate nel tempo. Ognuno di noi combatte in qualche modo per la sua visione di bene, che è profondamente influenzata dalle sue esperienze, dagli insegnamenti emotivamente trasmessi dalle figure importanti della sua vita (si può scegliere l'antropofagia come bene, perché amorevolmente nostro padre ce lo ha insegnato) e anche dalla necessità di giustificare ideologicamente le scelte di una vita. I prepotenti di giustificheranno, ad esempio, affermando che la legge del più forte è la legge di natura, legittimando così la propria prepotenza. Si tratta di scegliere, di essere responsabili, di fronte a noi stessi, al nostro prossimo e ormai, anche di fronte all'intero ecosistema.
#1845
Buongiorno Aspirante. Credo che Socrate direbbe le stesse cose di allora. Il messaggio socratico fu probabilmente il primo messaggio universale ed il suo insegnamento è valido tuttora. Pertanto ci chiederebbe, perché vi affannate dietro la fama, la ricchezza, l'accumulazione di beni materiali, la sete di conoscenza fine a sè stessa? Perché non scoprite il vero valore della vita? Il retto vivere?