Citazione di: Kobayashi il 02 Marzo 2021, 09:33:52 AM
Mi chiedo se non ci sia un'affinità tra il periodo che ha preparato il fascismo e questo nostro tempo.
Per comprendere la grande adesione popolare al fascismo bisogna capire la mobilitazione di massa e la radicalizzazione prodotte dalla prima guerra mondiale, ovvero il ritorno dal fronte di uomini sorpresi dall'essere vivi e interi, che hanno affrontato condizioni inimmaginabili, e che si ritrovano poi in una società ferma, incapace di affrontare la crisi economica, che chiede loro di essere pazienti perché i processi politici democratici implicano il faticoso lavoro del compromesso.
E nello stesso tempo, nella cultura, il diffuso disprezzo per la verità, per il confronto razionale, e la predilezione per le immagini mitologiche, per le costruzioni della volontà.
È simile l'insofferenza dei nostri giorni per questa immobilità (esaurita forse definitivamente l'illusione che la crescita economica sappia spingere tutti in avanti, verso un destino non chiaro ma pur sempre meta di uno spostamento, di un movimento), e simile è l'insofferenza per la verità pubblica, con il complottismo che ha trasformato il metodo del sospetto dei tre venerabili maestri (Marx, Nietzsche, Freud) in una buffonata, dove non si sente nemmeno il bisogno di mostrare le prove dell'inganno dell'informazione ufficiale, non si sente nemmeno il bisogno di mostrare gli ingranaggi del complotto, ma solo i mandanti più o meno mitologici, nei loro consigli notturni segreti a decidere le sorti del mondo...
Penso anch'io che vi sia una affinità.
La Storia non si ripete, però si ripresentano situazioni simili, vi sono delle costanti nel comportamento umano.
D'altronde anche nella vita del singolo non si ripete mai lo stesso evento, ma si ripropongono spesso situazioni simili.
Ritengo che oltre alle analogie oggettive, tra il periodo attuale è quello che ha preceduto il fascismo, vi sia pure il medesimo sentire.
Un sentire oscuro, dove la verità è considerata ormai inutile orpello.
E sono convinto che questa pulsione derivi dalla stesso male, seppur inconsapevole, il nichilismo.