Maral,
non ho ancora capito cosa sia per te l'uomo. E'' sì o no un agente conoscitivo ( e ti contraddiresti se dicessi di no), o è un semplice ente come un filo 'erba.
Continui a trattare l' Essere come se non ci appartenesse e quindi non potrai mai rispondere alla relazione fra Essere ed esistenza.
E' impossibile comprendere l'Essere dalla propria condizione di esistenza, semplicemente perchè farebbe a meno di esistere.
Constato che sei passato al relativismo dopo le lezioni severiniane.
La tua è una posizione ambigua intellettualmente, incoerente. O fai a meno di accettare di discutere l'Essere e accetti fino in fondo un relativismo culturale che non è più filosofia è più coerente la scienza contemporanea, oppure è necessario relazionare ,come ho scritto più volte, l'Essere e l'esistenza
E di nuovo ti contraddici.Come potremmo formulare l'essere, enti, tempo, universali , empirico, metafisico, ecc. se in qualche modo noi non li comprendessimo.Chi sei tu per dire che invece è sentimento, superstizione , tentazione?
Come rispondi alla conoscenza che domanda oltre il sensibile, se esiste un significato nella vita?
C'è chi risolve la sua coscienza e ragione di essere come un animale che si dissolve nel nulla :amen.E incoerentemente continua a ragionare inutilmente, perchè ciò che porta sopra il corpo non è ragione è orpello per vincere la concorrenza perchè non ha nessun senso la sua esistenza, vale come un'ameba: ma non perchè lo dico io, ma perchè lo ha deciso lui.
Non ho speranze, ho concetti e considerazioni riflessive, le superstizioni e le tentazioni saranno tue, non certamente mie
non ho ancora capito cosa sia per te l'uomo. E'' sì o no un agente conoscitivo ( e ti contraddiresti se dicessi di no), o è un semplice ente come un filo 'erba.
Continui a trattare l' Essere come se non ci appartenesse e quindi non potrai mai rispondere alla relazione fra Essere ed esistenza.
E' impossibile comprendere l'Essere dalla propria condizione di esistenza, semplicemente perchè farebbe a meno di esistere.
Constato che sei passato al relativismo dopo le lezioni severiniane.
La tua è una posizione ambigua intellettualmente, incoerente. O fai a meno di accettare di discutere l'Essere e accetti fino in fondo un relativismo culturale che non è più filosofia è più coerente la scienza contemporanea, oppure è necessario relazionare ,come ho scritto più volte, l'Essere e l'esistenza
E di nuovo ti contraddici.Come potremmo formulare l'essere, enti, tempo, universali , empirico, metafisico, ecc. se in qualche modo noi non li comprendessimo.Chi sei tu per dire che invece è sentimento, superstizione , tentazione?
Come rispondi alla conoscenza che domanda oltre il sensibile, se esiste un significato nella vita?
C'è chi risolve la sua coscienza e ragione di essere come un animale che si dissolve nel nulla :amen.E incoerentemente continua a ragionare inutilmente, perchè ciò che porta sopra il corpo non è ragione è orpello per vincere la concorrenza perchè non ha nessun senso la sua esistenza, vale come un'ameba: ma non perchè lo dico io, ma perchè lo ha deciso lui.
Non ho speranze, ho concetti e considerazioni riflessive, le superstizioni e le tentazioni saranno tue, non certamente mie