Menu principale
Menu

Mostra messaggi

Questa sezione ti permette di visualizzare tutti i messaggi inviati da questo utente. Nota: puoi vedere solo i messaggi inviati nelle aree dove hai l'accesso.

Mostra messaggi Menu

Messaggi - niko

#1861
Attualità / Re: Guerra in Ucraina III
01 Settembre 2023, 18:09:23 PM
Citazione di: Ipazia il 01 Settembre 2023, 07:06:33 AMMi sembrano noccioline, alcune delle quali forse non lontane dal vero, di fronte al siero della falsità e alla demonizzazione occidentale di tutto ciò che vuole liberarsene. Di fronte al pensiero unico della $cienza e ai suoi mantra. Ci metterei pure gli ormoni degli animali da allevamento, con licenza di niko, nella pandemia lgbt. Ma senza spingere troppo.

Pseudoscienza, Scienza e $cienza se la giocano da sempre, e ovunque generano feticci a livello industriale: religione, propaganda, pubblicità, tossicodipendenze,  factfuckers e affaristi stregoni.

Cherchez l'argent, funziona sempre. Incluse le prebende accademiche. Mica solo in Russia.

Cioe' non ho capito, un uomo maggiorenne e sano di mente che un bel giorno va con le sue gambe a farsi fare gli ormoni senza prima chiedere il permesso a te e a tutti quelli come te sarebbe un:

"animale da allevamento"?

Ma che ti fa di male sto poveraccio?

Spiegami, dimmi solo che ti fa di male...

Prendendo i suoi bravi ormoni ti usurpa forse nel sacro diritto ad avere le tette, spettante solo alla sacra sorellanza, sancita nel sangue mestruale, delle donne nate tali, e possibilmente staliniste, e possibilmente veterofemministe, che ballano alla luna con tutta la (rigorosamente a numero chiuso...) tribu' ?

E se l'avere le tette su questa terra non fosse un diritto a numero chiuso?

E se non fosse poi cosi' importante, la  distinzione assoluta tra chi ce le ha e chi no?

E se l'essere nata in un certo modo non ti rendesse ne migliore ne peggiore di nessuno?

Come faresti allora, a chiamare l'alterita' sociale e sessuale di altri esseri umani  "pandemia"?

A prenderti tutte le licenze di linguaggio, quelle si' realmente schifose, che non hai?

Pandemia e' ben altro...

#1862
Tematiche Filosofiche / Re: Al di là dell'aldilà
01 Settembre 2023, 15:53:50 PM
Citazione di: Ipazia il 31 Agosto 2023, 14:27:45 PMIl "Mistico" - che si mostra - , è il surplus di aspettativa umana, cui pure iano partecipa, su quello che passa il convento Natura.

Dal mistico sono nate le religioni e di mistico si nutre il misticismo tecnologico che le ha soppiantate. Difficile dire se sia un progresso o regresso.

Probabilmente nè l'uno nè l'altro, ma la solita calma piatta dell'illusionale  umano.

Le domande sono domande di verità e restano le stesse anche quando cambia il linguaggio e le attese. Purtroppo, come osserva LW, la verità scientifica è irrilevante rispetto alle domande di senso su cui si gioca la specificità antropologica.

Domande di senso la cui risposta non può che essere tautologica: il senso della vita è la vita.

Viverla.

Contro LW, io penso che la verita' scientifica ha sempre delle implicazioni tecniche e tecnologie che cambiano radicalmente la condizione umana.

Non si puo' separare scienza da tecnologia, risposta da suggerimento pratico.

E, in senso nichilistico e transumano, non c'e' nessuna "domanda di senso" di tipo eterno, o tanto meno eternalistico, che possa prescindere dalle condizioni tecniche e tecnologiche della sua stessa formulazione, come domanda.

La domanda e' nel divenire e sul divenire, la domanda e' sempre in qualche misura scientifica.

Se noi conoscessimo improvvisamente la risposta a tutte le domande "scientifiche", ben lungi dall'essere
ri-gettati nella (grigia) quotidianita' e nella (triste) ricerca quotidiana di senso, semplicemente, a partire dall'attimo -storico- di tale -immensa- illuminazione cesseremmo di essere umani.

Perche' avremmo trovato
risposta -impossibile- ad un domandare infinito.

La scienza contiene le domande sulla nostra potenza e felicita', come anche la (buona) filosofia le contiene.

La religione finge solo di contenerle, le domande, perche' come metodo parte sempre dalle risposte, quelle della religione sono sempre vere risposte a false domande.

La scienza sara' sempre piu' simile alla (buona) filosofia, che non alla religione.

Nonostante questi tempi populisti, e quindi antiscientifici.


#1863
Attualità / Re: Dire qualcosa di sinistra
28 Agosto 2023, 20:07:57 PM
Citazione di: Ipazia il 28 Agosto 2023, 14:42:25 PMUn conto è il fenomeno genetico naturale, un conto la sua ideologizzazione santificante fino alla truffa, dagli esiti miserevoli, dei parametri biologici.


Guarda, qui i casi sono due:

* se hai appena scoperto in modo serio e dimostrabile che l'omotransessualita' sia davvero un "fenomeno genetico naturale", scrivilo nelle opportune sedi (naturalmente non qui) e vincici meritatamente il nobel

* se lo scrivi tanto per scrivere, e' ridicolo... ammettere ignoranza laddove bisognerebbe ammetterla e' sinonimo di saggezza... cosa vuoi dimostrare, che alla base dei fenomeni gay e trans c'e' al limite una "base" genetica, sopra la quale si instaura una perversa ideologia?

Non hai prove, ne' della genetica, ne' della ideologia: sono solo due dogmi, due flatus vocis, uno piu' odioso e fuori luogo dell'altro.

Uno indimostrato (genetica), e uno indimostrabile (ideologia).

Quanta tristezza nel parlare del nulla come se il nulla esistesse.


#1864
Attualità / Re: Dire qualcosa di sinistra
28 Agosto 2023, 14:28:29 PM
Citazione di: Ipazia il 28 Agosto 2023, 14:01:09 PMMi riferivo allo stile di vita e ai valori, non all'ideologia filtrata Hollywood, che ha ideologizzato anche l'omosessualità.

E' un fatto, che gli indiani accettavano l'omosessualita' e la transessualita', non un'ideologia.

Non avevano bisogno di tollerarla, perche' la accettavano.

Come spirito maschile e femminile, potenzialmente compresente in ognuno.

Questo viene mostrato per altro in una ben piccola parte dei film di Hollywood, non certo in tutti, o nella maggioranza di essi.

#1865
Attualità / Re: Dire qualcosa di sinistra
28 Agosto 2023, 13:48:57 PM
Citazione di: Ipazia il 28 Agosto 2023, 07:29:03 AMQualcosa di sinistra a loro insaputa:

https://www.facebook.com/100044235953388/posts/pfbid0iaTf8gjvunetTZhZGJHXWNA3w7iZddBrCgUzigjBiGwP4sp6JCdAWcTS8jjx69mKl/?app=fbl

I nativi americani non "tolleravano" transessuali, li accettavano.

Senza il minimo problema.

Il pacchetto identitario/comunitario ha senso solo come preludio al comunismo, che e' un ideale sostanzialmente globalista e anti-comunitario.

Tanto per dire.

Perche' senno', pure un tipo come il ministro Larussa, che e' fascista, e ha i busti duce a casa, ama cosi' tanto gli "indiani" da chiamare i suoi figli con i nomi di tribu' indiane.

Soprattutto per l'antiamericanismo militante e di facciata che lui nella sua zucca -nostalgica- attribuisce alla simbologia degli indiani, direi, perche' direi che, dello stile di vita indiano, non ci ha capito molto altro.

E pare che non gli insegni a non stuprare.

Ai figli che lui chiama coi nomi degli indiani.

#1866
Citazione di: Phil il 26 Agosto 2023, 14:57:27 PM@niko

Riguardo l'emigrazione, non a caso ho scritto che alcuni sono emigrati «in cerca di maggior fortuna»(autocit.), riferendomi chiaramente alle masse popolari spinte da motivi economici a cercare sussistenza altrove, non ad élites culturali in cerca di minor censure o in fuga da persecuzioni ideologiche.
Mai fatto critiche al socialismo, ho solo cercato di analizzare sinteticamente la situazione (salvo intendere che io critichi il socialismo per non aver successo popolare, ma non è quello che intendevo).
Sulla dialettica servo/padrone non mi addentro, ma credo sia chiaro che ogni decisione dettata da una forza politica non eletta da una maggioranza comporti una "padronanza" del potere non su base popolare, e a quel punto affermare di fare il bene del popolo ha senso solo se si (inter)rompono alcuni percorsi storici sulle libertà, la partecipazione, l'universalità, etc. (anche qui, sempre a scanso di equivoci, sto solo traendo conclusioni, non approvando né giustificando nulla).


Ok, ma non necessariamente un paese "ricco" e' anche un paese libero, o giusto.

E mi sembra molto piu' facile dimostrare, (a parte questi tempi che sono tempi di vacche magre per tutti) che gli usa siano, sempre o quasi, stati un paese "ricco", economicamente, piuttosto che un paese "giusto" sul piano dei diritti e delle liberta' sociali.

E se tu mi argomenti che gli usa sono sempre stati un paese verso cui si emigrava, insomma che in molti ci andavano, in cerca di fortuna, io ti dico, ok, ma questo vale a dimostrare al massimo la ricchezza, il benessere economico, non la giustizia o la dignita' morale, o intellettuale di un paese.


#1867
Citazione di: Phil il 26 Agosto 2023, 13:30:58 PMCredo che questo apparente vulnus sia nella proposta politica attuale: è vero che si viene eletti per maggioranza, ma è anche vero che non si può votare per quello che non c'è sulla scheda elettorale.
Niko ad esempio propone il socialismo, tuttavia: se la candidatura socialista c'è e non viene abbastanza votata, allora, come da demo-crazia, "vince" la maggioranza; se invece nemmeno c'è una rappresentanza socialista che si candida, allora significa (semplificando) che nessuno ha intenzione di gestire il possibile passaggio verso una società socialista (il che stonerebbe con l'ipotesi che ci sia una maggioranza socialista timida da cui stranamente non emerge un rappresentante; se tale maggioranza non c'è, allora comunque non verrebbe eletta a governare anche se avesse un rappresentante).

Tornando in tema:E soprattutto, direi, fatto su misura per tutti quegli integralisti religiosi che erano cosi' tanto integralisti e cosi' tanto religiosi da NON essere sopportati piu' da nessuno NEANCHE nell'Inghilterra del 1600, il che e' tutto dire...

Partendo dalle "materie prime" che avete ricordato, direi che i frutti, dopo circa un paio di secoli, sono caduti piuttosto lontano dall'albero, al punto che i discendenti di Socrate e Pitagora, dell'illuminismo e dell'industrialismo, dopo più di duemila anni di "evoluzione nella culla della civiltà", sono talvolta dovuti emigrare "di là" in cerca di maggior fortuna e quelli non emigrati sono di fatto oggi (correggetemi se sbaglio) dipendenti culturalmente (e non solo) dai pronipoti di quella "banda di scappati di casa". Chi l'avrebbe mai detto?
(Per inciso, prima di assegnarmi alla lista dei filo-americani, apologeti della Nato, etc, chiedete almeno ad anthonyi se avete indovinato...)
Riguardo il sangue versato sulle praterie, il fatto che il rosso sia il colore più presente nelle bandiere parla chiaro circa quale sia il fondamento delle unità nazionali (e, a guardare il tricolore, non solo quelle degli altri, per quanto sia "ovvio" che il sangue dei "nostri" vale molto più di quello dei "nemici", giusto?).
Le altre tradizioni millenarie, Cina e India, stanno iniziando ad allargare sempre più la loro "impronta globale", nel bene e nel male (che ognuno giudica con i suoi parametri), mentre noi, dal canto nostro, "facciamo ancora la nostra figura" con il GDPR, la bistrattata sanità pubblica, il "made in EU", i reperti storici e il Papa, ma alla fine... sic transit gloria mundi.


Beh direi che l'emigrazione in America di alcuni artisti, politici e intellettuali, spesso ebrei, nel periodo del nazifascismo, sia principalmente un demerito del nazifascismo, non un merito dell'America.

A parte questa triste parentesi, io tutta questa emigrazione in usa a scopo di liberta' di espressione e di liberta' politica sui tempi lunghi della storia proprio non la vedo; c'e' stata molta emigrazione, certo, e che continua tutt'ora, ma per lo piu' economica e per ragioni economiche.

Anche quella che i migliori intellettuali moderni, emigrati o no, siano debitori di una certa temperie culturale americana, mi sembra una affermazione molto discutibile.

Direi piuttosto che in America si sono inariditi ed abberrati molti principi morali e intellettuali che furono sacrosanti e fruttuosi in Europa.

‐-----------------------------------


Per quanto riguarda la tua critica al socialismo, che dire, il vero miracolo del capitalismo, e' stato principalmente quello di convincere gli schiavi a votare per i padroni di schiavi.

Non so veramente che altro dire, visto che la gente vota per la Meloni e per il PD, e non per Lenin.

Pero' le poche volte che si e' votato per rappresentanti politici socialisti, o che in altro modo i socialisti o i comunisti stavano per entrare leggittimamente in un governo, storicamente e' finita molto male.

Allende in Cile, il franchismo in Spagna.

Ma anche in Italia, Moro ha provato a fare il compromesso storico e sappiamo tutti che fine a fatto.

#1868
Io l'ho detto anche nel mio discorso iniziale: pensionati e i lavoratori sono una maggioranza VERA, storicamente ed epistemicamente costante, perche' sono quel tipo di maggioranza che certo non DIPENDE, e non DERIVA, per il suo esistere, da una decisione politica (essi non hanno deciso politicamente di essere lavoratori e pensionati un bel giorno con una alzata di mano: essi sono "nati" o al limite "divenuti per necessita' " cosi'), ma anzi la PRECEDE e la IMPLICA (sono cosi', e, per migliorare o cambiare la loro stessa condizione di base non/scelta, possono fare, o non fare certe cose: perche' non sono al potere, se sono maggioranza, ci si chiede? Bella domanda, infatti...).

Ad essa si contrappone la MINORANZA, di coloro che non devono lavorare, ne' tantomeno vivere di assistenza, per vivere.

Ed e' cosi' da secoli.

Un buon controesempio di quello che e' una maggioranza virtuale, FITTIZIA, che non e' epistemica, che dura quanto un soffio di vento ed implica poco o niente al di la' di se stessa, e' quello che il pensiero dominante considererebbe una maggioranza REALE: quelli che hanno votato per la Meloni, contro quelli che hanno votato per il PD.

Questa differenziazione, possibile da fare tra i cittadini, nasce, a partire, dalla determinazione politica, certo non la precede.

E certo non la precederebbe neanche se avesse vinto il PD.

Cominciare a ragionare secondo le maggioranze economicamente e strutturalmente reali, secondo le maggioranze e i rapporti anche numerici dei desideri intrinseci ai soggetti desideranti e non secondo quelli intercorrenti tra le risorse scarse che i desideri danno per scontati, sarebbe il socialismo, che e' il degno erede della antica democrazia.

E non il capitalismo.


#1869
Citazione di: Ipazia il 26 Agosto 2023, 09:29:06 AMIncompatibile pure con la bufala liberal-liberista della sacralità della proprietà e conferma della becera natura sociodarwinista dello spirito capitalista fatto su misura per pirati, avanzi di galera deportati, negrieri e mignotte.



E soprattutto, direi, fatto su misura per tutti quegli integralisti religiosi che erano cosi' tanto integralisti e cosi' tanto religiosi da NON essere sopportati piu' da nessuno NEANCHE nell'Inghilterra del 1600, il che e' tutto dire...

#1870
Citazione di: bobmax il 25 Agosto 2023, 16:40:54 PMGli USA non hanno esportato democrazia ma libertà.


Eppure le uniche persone veramente libere che abbiano mai incontrato le hanno sterminate.

Dev'essere perche' la liberta' in generale e' un concetto un po' piu' ampio (come una verde prateria???), del mero non pagare le tasse agli inglesi.

#1871
Citazione di: anthonyi il 25 Agosto 2023, 08:56:54 AMDi quale colonialismo vai parlando? Gli USA non vogliono avere colonie da 150 anni. Al limite puoi parlare di collaborazione economica, come quella tra usa e ucraina che ha permesso a quest'ultima di incrementare la produzione agricola in quantità e qualità, e che necessariamente si rafforzerà dopo che l'Ucraina avrà finito di scacciare i russi dal suo territorio.


Alla fine di questa guerra ci sanno due ucraine, perche' l'Ucraina come entita' singola non finira' mai, di "scacciare i russi dal suo territorio".

Si spezzera' in due. Perche' i russi l'osso non lo molleranno.

Gli eroi (in buona parte nazisti) dell'unita' nazionale ucraina, dovranno prendersi la responsabilita' di aver distrutto, l'unita' nazionale ucraina.

E l'oggetto di tutto questo discorso, e' proprio che, per quanto l'Europa e gli usa siano "i buoni", del film che alcuni hanno disgraziatamente nella testa, insieme ai buoni di turno ucraini, quelli il cui interesse coincide con l'interesse di tutta l'umanita' (ma quando mai...) quelli che difendono la democrazia, quelli che creano ricchezza ('ndo sta' tutta sta ricchezza???), i buoni stavolta non vinceranno del tutto, perche' il mondo e' multipolare, e i buoni non sono (piu') onnipotenti.

Alla fine, dovranno mettersi al tavolo coi "cattivi", e spartire la torta, cioe' l'oggetto del contendere, coi cattivi.

E il "film" non potra' occultare del tutto questa realta'.

Non arrivera' la cavalleria. Non arriveranno i nostri. Non vivranno tutti felici e contenti. Non scorreranno i titoli di coda sulla bandiera americana che sventola.

Anche quelli che sognano, il mondo dei valori e della civilta', per un attimo dovranno smettere di sognare.

Benvenuti nel mondo multipolare. E prost(neo)liberista, cioe' protezionista; come sempre e' il capitalismo nelle sue fasi di crisi.


#1872
Siamo liberi quando il passato non e' causa del futuro.

Senza la libera' volonta', il mondo non cesserebbe di esistere, sarebbe semicemente diverso da quello che e'.

La terra e' stata deserta, senza vita in passato, e puo' passato, e puo' benissimo tornare ad esserlo in futuro.

Il determinismo funziona benissimo, nei deserti.

Nei posti dove c'e' la vita invece, invece, il determinismo continua a funzionare, ma non basta piu' di per se' stesso e da solo a spiegare il mondo: diventa ragione necessaria, a spiegarlo, ma non sufficiente.

Il che significa che noi non creiamo e non determiniamo il mondo in toto, ma una sua forma specifica emergente su tutte le altre, il suo essere proprio quello che e' e non altro, la sua ipseita'.

Proprio a partire dalla contraddizione insita nel suo voler conservarsi e voler cessare contemporaneamente, nel suo voler essere-con-l'oggetto, nel suo avere l'oggetto come risorsa, come possibilita' di una continuazione in fondo indifferente perche' problematica, oggetti circostanti per poter continuare a volere, e dunque a soffrire, la volonta' "deve" capire che non vuole ne' conservarsi ne' cessare: vuole divenire.

Il tempo non lo subiamo, ma ce l'abbiamo dentro, lo siamo.

Ci adattiamo a un ambiente a sua volta mutevole, e, soprattutto laddove non creiamo, siamo costretti a inseguire, le creazioni altrui o del "caso", e quindi in molte situazioni la nostra conservazione non e' compatibile con la nostra sopravvivenza, ne' tantomeno con il nostro benessere.

Il tempo tutto conserva e tutto cambia, e' l'istanza insieme conservativa ed enantiodromica della realta'; e, in fondo, la gioia, lo stare bene, e' invocare in quanto significative per noi stessi le facolta' conservative e ciclico-ripetitive del tempo (chi sta bene, dice: ancora, ancora, ancora), la sofferenza, lo stare male, quelle mutevoli, riplasmative e invertitrici (chi sta male dice: basta, basta, basta). In realta' quelli che "stanno" bene, e quelli che "stanno", male, vogliono entrambi la stessa cosa, ma non la vogliono in entrambi i suoi aspetti. Ci vuole il tempo, la sopportabita' storica della contraddizione in quanto dispiegata in momenti diffetenti, per volere il tempo.
La risorsa universale ed ubiquitariamente dispiegata per la conservazione, e per la sovversione.

L'oggetto di conoscenza e' teoretico, e' teatrale, e' eminentemente visivo, si impone sulla volonta' -io al limite forse conosco quello che voglio, ma certo non voglio quello che conosco, cioe' assumo le mie conoscenze per oggettive, per vere a prescindere dalla mia volonta'- ma proprio perche' l'oggetto di conoscenze e' lo stato deterministico e disentropico del mondo, e' il passato.

E il passato non satura tutto il tempo. O meglio, non dovrebbe. Ci sono cose che non conosco. O almeno, che non conosco con altrettanta certezza rispetto a come conosco il passato. Le cose del futuro. Su cui si estende il campo d'azione della mia proggettualita'.




#1873
Citazione di: anthonyi il 24 Agosto 2023, 14:55:39 PMAll'entrata del parlamento USA c'è scritto: "Freedom is not free". libertà e democrazia vanno acquistate, ed il prezzo è espresso nei termini di sangue umano, ma è il sangue più bello da versare.
E' la lezione che stanno capendo gli Ucraini, che si stanno conquistando la loro democrazia col sangue.


Eh si', in effetti da Bandera al conte Dracula il passo e' breve.

La Transilvania sta pure li' vicino.



#1874
Il rapporto dinamico e strutturale tra maggioranza e minoranza precede la realta' della determinazione politica, non la segue.

Si decide perche' si e' maggioranza e minoranza, non si e' maggioranza e minoranza perche' si decide.

Il libero arbitrio, nel suo non esistere, e' il problema attuale della democrazia.

L'individuo, nel suo non esistere, e' il problema attuale della democrazia.

L'anima, nel suo non esistere, e' il problema attuale della democrazia.

Finora le minoranze hanno sempre comandato, per questo ogni decisione che riusciamo a concepire secondo l'ordine del tempo va' dal complesso al semplice e non viceversa. E' una forma dell'emergere, o quantomeno l'emergere di una forma.

Fare casino, essere dionisiaci e baccanti non e' decidere, o almeno non lo e' (piu') presso l'uomo.

Da un corpo che vince la resistenza del mondo, e la mente manca, a una mente che vince la resistenza del corpo, e il mondo manca.

Il territorio dell'uomo e' un territorio interiore.

I padroni universali ci hanno insegato ad essere abbastanza padroni da autodominarci.

Cosa altro ci avrebbero potuto insegnare?

La vera democrazia e' il socialismo. Gli usa non ce l'hanno e qui di non lo possono esportare.

Il che e' molto taoista.


#1875
Anche il bene e la verita' sono determinati dal loro contrario, il male e' la falsita'.

Il bene ha bisogno di "me" per esistere, nel senso che prevede l'autocoscienza, e ne dipende.

In nessun senso Dio, che e' una invenzione possibile o no a seconda delle epiche storiche e delle umane credenze, o la verita', che e' oggettivita', hanno bisogno di "me" cioe' di una  generica utocoscienza per esistere.

Le cose, sarebbero "vere" anche se non le vedesse nessuno.

Il che vuol dire che io personalmente non accetto ne' la verita' come adaequatio, tradizione, diciamo cosi' scolastica, ne' la verita' come intero, tradizione, diciamo cosi', hegeliana.

Bisogna pero' ammettere che in ogni tradizione di verita' come adeguatio, e' ben vero che la verita' ha bisogno di "me", cioe' di una generica autocoscienza producete discorsi, per esistere (se definiamo la verita' adaegatio rei et intellectus, ci vuole un "intellectus" nell'equazione producente la verita', cioe' una autocoscienza); e, in ogni tradizione hegheliana di verita' come unita'/completezza, la verita' ha bisogno di me per esistere quantomeno A POSTRIORI, nel senso che se la realta' e' proprio come e', la realta' mi comprende, e non sarebbe se stessa senza di me.

Per il resto, Il tao eterno, se e' eterno, non e' vero che non si possa in assoluto definire: la frase afferma che esso e' eterno, e questo e' gia' un abbozzo di definizione, che per inciso ha anche i suoi contrari: se e' eterno, non e' caduto, non e' effimero eccetera.

Quindi la frase a rigore di logica contiene una contraddizione: cio' che e' eterno, non e' in assoluto indefinibile (non definibile a parole), altrimenti, se lo fosse, noi non sapremmo di esso neanche che e' eterno.

Penso che la contraddizione sia voluta, infatti gli orientali hanno tutta una tradizione di riflessione su frasi volutamente autocontraddittorie, che culmina nei kohan, zen.