Salve. La cosa non dovrebbe interessarvi, ma voglio dirvi che io seguo pochissimo la televisione e l'attualità. Diciamo che – in fondo – è forse anche perchè temo e rispetto quanto esce da quella (ex scatola – ora quadro dai bordi neri) autorevole, pervasiva ed altamente convincente fonte.
Temo di venir da essa plasmato, condizionato.
Comunque oggi apprendevo del ritorno tra noi della ormai Signora Silvia Romano , ma, al di là della mia contentezza per l'esito di questa vicenda, nell'ascoltare quanto la TV asseriva sia stato dichiarato dalla Signora dopo il suo rilascio, mi sono trovato a fare alcune considerazione ed a pormi delle domande circa ciò che è accaduto e ciò che potrebbe ancora accadere.
La Signora Silvia sembra abbia dichiarato di essere stata trattata umanamente, di essersi convertita all'Islam e di essersi sposata. Naturalmente sono convinto abbia detto il vero.
Una delle tante cose che non ho sentito e capito (certo è presto e le circostanze non permettevano sicuramente interviste ed approfondimenti) è se i suoi sequestratori l'abbiano rilasciata perchè convinti da qualcuno dell'opportunità etico-morale di lasciarla andare o comunque di lasciarla libera di decidere del proprio futuro (generalmente il buon mussulmano si comporta così con le donne) oppure se l'abbiano fatto da timorosi del poter incorrere nei rigori della Legge (come quasi tuttii somali di questi tempi), infine oppue se sia stato pagato un riscatto, ed in tal caso da chi, a carico di chi e di quale entità. In futuro vedremo cosa emergerà in proposito dalla TV e/o dall'interessata e/o dagli eventuali inquirenti ed Autorità. Se di riscatto si fosse trattato, io avrei delle preoccupazioni come dirò più avanti.
Sulla conversione all'Islam non ho osservazioni da fare, tranne che per le eventuali implicazioni matrimoniali di cui sto per parlare.
La Signora Silvia ha poi dichiarato – dicevo sopra – di aver contratto matrimonio.
Ricordo, scioccamente, che il matrimonio si usa contrarlo in uno dei modi seguenti :
A questo punto io non voglio certo immischiarmi nelle faccende personali di nessuno (ci fossero illeciti e violenze ci pensi la Magistratura) ma ciò che non comprendo, in caso di libera scelta della Signora, è il come si faccia a convertirsi all'Islam, a sposarsi e quindi ad abbandonare il consorte il quale – per assurdo ma non troppo – potrebbe non risultare concenziente all'abbandono e quindi denunciare la moglie ormai fedifraga per abbandono del tetto e dei doveri coniugali ! (credo che un magistrato, anche se non islamico, gli possa dare facilmente ragione).
Un altro aspetto che occorrerà attendere per veder chiarito nei fatti sarà quello concernente il "titolo" al quale la Signora è rientrata in Italia: Se la vocazione personale che la portò in Kenia, la successiva conversione religiosa ed il matrimonio somalo furono atti deliberati e convinti, a tal punto la coerenza (la quale però non è mai obbligo di Legge) vorrebbe che la Signora, trascorso un comprensibile periodo di riposo presso la propria famiglia italiana, rientrasse in Kenia o Somalia per proseguire in vocazione ed obblighi.
Il caso però più assurdo ed a parer mio preoccupante (socialmente e patrimonialmente) sarebbe la eventualità che ci sia stato un riscatto, che lo Stato Italiano abbia contribuito a versarne una quota (secondo me ai volontari che si recano all'estero occorrerebbe imporre la stipula di precisi Contratti Assicurativi che coprano anche le presenti evenienze !), che la Signora non rientri più in Kenia o Somalia ma che, avendo contratto matrimonio laggiù, lo faccia magari validare in Italia onde permettere al proprio marito di raggiungerla qui da noi quale regolare immigrato avente diritto alla cittadinenza italiana.
Voi che ne dita a proposito di quello che può succedere nel Paese di Pulcinella ? Saluti.
Temo di venir da essa plasmato, condizionato.
Comunque oggi apprendevo del ritorno tra noi della ormai Signora Silvia Romano , ma, al di là della mia contentezza per l'esito di questa vicenda, nell'ascoltare quanto la TV asseriva sia stato dichiarato dalla Signora dopo il suo rilascio, mi sono trovato a fare alcune considerazione ed a pormi delle domande circa ciò che è accaduto e ciò che potrebbe ancora accadere.
La Signora Silvia sembra abbia dichiarato di essere stata trattata umanamente, di essersi convertita all'Islam e di essersi sposata. Naturalmente sono convinto abbia detto il vero.
Una delle tante cose che non ho sentito e capito (certo è presto e le circostanze non permettevano sicuramente interviste ed approfondimenti) è se i suoi sequestratori l'abbiano rilasciata perchè convinti da qualcuno dell'opportunità etico-morale di lasciarla andare o comunque di lasciarla libera di decidere del proprio futuro (generalmente il buon mussulmano si comporta così con le donne) oppure se l'abbiano fatto da timorosi del poter incorrere nei rigori della Legge (come quasi tuttii somali di questi tempi), infine oppue se sia stato pagato un riscatto, ed in tal caso da chi, a carico di chi e di quale entità. In futuro vedremo cosa emergerà in proposito dalla TV e/o dall'interessata e/o dagli eventuali inquirenti ed Autorità. Se di riscatto si fosse trattato, io avrei delle preoccupazioni come dirò più avanti.
Sulla conversione all'Islam non ho osservazioni da fare, tranne che per le eventuali implicazioni matrimoniali di cui sto per parlare.
La Signora Silvia ha poi dichiarato – dicevo sopra – di aver contratto matrimonio.
Ricordo, scioccamente, che il matrimonio si usa contrarlo in uno dei modi seguenti :
- si cerca un consorte, si trova la persona disponibile, la si sposa;
- non si cerca ma si trova ugualmente, poi come sopra;
- non si cerca nè si trova, semplicemente si accetta liberamente;
- non si cerca, non si trova non si accetta ma si viene indotti o costretti da qualcuno;
A questo punto io non voglio certo immischiarmi nelle faccende personali di nessuno (ci fossero illeciti e violenze ci pensi la Magistratura) ma ciò che non comprendo, in caso di libera scelta della Signora, è il come si faccia a convertirsi all'Islam, a sposarsi e quindi ad abbandonare il consorte il quale – per assurdo ma non troppo – potrebbe non risultare concenziente all'abbandono e quindi denunciare la moglie ormai fedifraga per abbandono del tetto e dei doveri coniugali ! (credo che un magistrato, anche se non islamico, gli possa dare facilmente ragione).
Un altro aspetto che occorrerà attendere per veder chiarito nei fatti sarà quello concernente il "titolo" al quale la Signora è rientrata in Italia: Se la vocazione personale che la portò in Kenia, la successiva conversione religiosa ed il matrimonio somalo furono atti deliberati e convinti, a tal punto la coerenza (la quale però non è mai obbligo di Legge) vorrebbe che la Signora, trascorso un comprensibile periodo di riposo presso la propria famiglia italiana, rientrasse in Kenia o Somalia per proseguire in vocazione ed obblighi.
Il caso però più assurdo ed a parer mio preoccupante (socialmente e patrimonialmente) sarebbe la eventualità che ci sia stato un riscatto, che lo Stato Italiano abbia contribuito a versarne una quota (secondo me ai volontari che si recano all'estero occorrerebbe imporre la stipula di precisi Contratti Assicurativi che coprano anche le presenti evenienze !), che la Signora non rientri più in Kenia o Somalia ma che, avendo contratto matrimonio laggiù, lo faccia magari validare in Italia onde permettere al proprio marito di raggiungerla qui da noi quale regolare immigrato avente diritto alla cittadinenza italiana.
Voi che ne dita a proposito di quello che può succedere nel Paese di Pulcinella ? Saluti.