Citazione di: Il_Dubbio il 05 Giugno 2024, 08:57:14 AMNel contesto della m.q. da parte di chi non ha conseguito una laurea in fisica capire vuol solo dire farsi un'idea più vicina possibile alle cose come stanno.Ma se da chi non solo una laurea ha conseguito, ma è riconosciuto come uno dei padri della teoria quantistica, Bohr, ti senti dire che se sei arrivato a capirla, allora vuol dire che non l'hai capita, sottintendo con ciò che lui stesso non l'ha capita, come puoi sperare ancora di capirla?
E se pure perciò rinunciamo pragmaticamente a capire, rimane il fatto che il processo di comprensione è stato per noi fino a un certo punto fondamentale, e quindi perchè adesso non dovrebbe esserlo più?
Ci troviamo dunque di fronte a una svolta radicale sulla quale i filosofi, più che gli scienziati, avrebbero da dire la loro?
Cosa è esattamente ''capire'' alla luce della nuova evidenza che se ne può fare pure a meno in certi casi?
Non si tratta cioè di una semplice rinuncia a capire, i attesa di una eventuale illuminante intuizione.
Bohr sembra dirci ''non puoi capire finché non rinunci a capire'', o ''quello che è da capire è che non c'è nulla da capire'' e questa è una bella novità dal punto di vista filosofico.
Perchè noi per giungere a delle conclusioni dobbiamo prima capire, quando un computer può giungervi senza capirci nulla?

