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Messaggi - viator

#1891
Salve Federico. A dire il (quasi) vero (!!) avevo chiesto se tu ritenessi di conoscere delle verità assolute (in effetti l'assoluto è sempre singolare, quindi semma LA verità assoluta).........non se tu ti trovi ad avere delle certezze.


Infatti la logica è solamente un insieme di procedure mentali intuitive più o meno comuni a quanti possiedano un cervello, mentre la matematica è un insieme di procedure logiche convenzionali.


Dal punto di vista esistenziale fai benissimo a "fidarti" di logica e matematica, ma da qui arrivare a considerarle "la verità" filosofica o fideistica.............................!! Saluti.
#1892
Tematiche Filosofiche / Re:evoluzione o involuzione
08 Maggio 2020, 12:47:31 PM
Salve Iano ed Ipazia. Le vostre osservazioni circa i virus, implicanti a mio parere la perfetta conferma dalla contiguità (priva di riconoscibili confini) tra materia e forma, "inanimato" ed "animato", giacente-vegetante-vivente-pensante-trascendente........... le trovo del tutto illuminanti. A meno che chi le legga si trovi già troppo "illuminato" da abbaglianti luci provenienti da opposta direzione. Salutoni.
#1893
Salve Federico. Citandoti : "Con essa mi sembra logico che dovrebbe consistere in uno slancio verso l'alto, un tentativo di raggiungere un livello superiore, sulla strada di una maggiore vicinanza all'Assoluto, a Dio, al Nirvana, alla Verità, o concetti simili".


Vedi, secondo me l'errore è nel manico, come si usa dire. Il discutere cercando di avvicinarsi a concetti INAVVICINABILI perchè ASSOLUTAMENTE METAFISICI è pretesa illogica, assurda, velleitaria.


Con il linguaggio, il quale è strumento rigorosamente AUTOREFERENZIALE, si può solo GIRARE IN TONDO rispetto ai grandi concetti. E il girare un tondo è quello che stiamo facendo, che si è sempre fatto in questo Forum da parte di TUTTI, che sempre ed ovunque è stato fatto nella storia del genere umano.

Tu per caso conosci qualche verità assoluta ? Io si, una sola (giustamente, poichè l'assoluto è sempre singolare).........sta in calce (cioè qui sotto) ad ogni mio intervento.


Comunque, fortunatamente, solo pochissimi sanno che le discussioni non porteranno mai a progressi incontrovertibili.............altrimenti la dialettica umana cesserebbe e non potremmo più "divertirci".


Infine, se a qualcuno i girotondi non piacciono, può sempre tirarsene fuori (e questo non è un mio invito per nessuno dei partecipanti !!): Saluti.
#1894
Tematiche Filosofiche / evoluzione o involuzione
07 Maggio 2020, 22:19:29 PM
Salve. Vorrei umilmente inserirmi nella disputa senza fine tra creazionisti ed evoluzionisti (toh, finalmente un argomento originale !!) portando una considerazione d'implicazione che credo non superficialmente filosofica.


Ovvero, gli evoluzionisti sostengono che la storia del mondo sia cominciata da qualcosa di più semplice che si è "autocomplicato" (evoluto) sino allo stato attuale del mondo stesso. In pratica un simile andamento descriverebbe un processo che ha portato dai contenuti (del mondo) più semplici e meno "umanamente" pregiati a quelli più complessi e "pregiati".


In parole semplici, un esempio sarebbe costituito dal fatto che una scimmia con un cervello da scimmia, attraverso il semplice scorrere del tempo si sarebbe evolutivamente trasformata in un uomo con un cervello umano (notoriamente più "pregiato").


Ora, secondo il parere dei creazionisti, sembra che l'andamento da essi sostenuto sia il rigoroso inverso di quello sopra accennato.
Essi pensano che in origine ci fosse (e che tuttora ci sia) una intelligenza supremamente pregiata (quello del Creatore) il quale - per imperscrutabile sua intenzione - un bel dì si mise a creare un mondo fatto di contenuti incredibilmente meno pregiati, tra i quali - ad esempio - anche le scimmie con cervello da scimmia e (separatamente, mi raccomando!) persino gli uomimo con cervello da uomini.


Perciò, se quella dei "darwinisti" potremo chiamarla "ipotesi evolutiva", l'altra ipotesi, quella del Dio intelligente e Creatore, dovremmo chiamarla "ipotesi involutiva". Congruo ?.


Ma, in termini filosofici mi chiedo : se le due ipotesi hanno la stessa sensatezza........allora significa anche che esse comportano tendenziali destini diversi ed opposti per il Mondo :

L'evoluzione porterebbe ad una sempre maggiore diversificazione, complessità, aumento del disordine e della dinamicità dell'esistente. In pratica sarebbe il trionfo dell'entropia e della "vitalità" (non necessariamente umana od animale).


L'involuzione invece ? Dove porterebbe il destino di un Mondo oggetto di una creazione da parte di un ente essenziale (Dio) in possesso di una intelligenza cosmica la quale si sia cimentata in una unica ed immutabile costruzione (il Mondo) destinata inoltre - sembra - a degradarsi come qualsiasi opera che risulti meno pregiata di chi l'ha concepita ?
Il percorso dell'involuzione creazionista consisterebbe quindi nella progressiva perdita della perfezione originaria oppure nel dissolvimento della imperfezione attuale del Mondo che lo riconduca - all'opposto - proprio alla originaria sua divina perfezione ?.

Quindi oso chiedere a voi : quale pensate sia, tra evoluzione ed involuzione, il destino remoto del Mondo (ammesso che un suo destino esista) ?. Saluti.


#1895
Salve cvc. Citandoti : "Derivare lo spirito dalla materia significa dire che c'è un prima e un dopo. Quindi non si spiega come mai ad un certo punto l'energia diventa vita, intelligenza, spirito.D'altra parte se la vita è un fenomeno che in qualche modo trascende la materia....................".


Con tutto il rispetto per la tua visione del mondo (che mi sembra improntata più dalle tue esperienze interior-esistenziali che alla speculazione intellettuale (naturalmente potrei sbagliarmi)), vedo che "mi costringi" ancora a ricorrere alla logica.

Hai capovolto la mia tesi. E' la fisica materiale che ha creato, per intrinseca evoluzione, tutto ciò che conosciamo quindi anche il concetto immateriale di spirito. Quindi prima la materia, poi via via tutto il resto e quindi il dopo (cioè, se preferisci, l'"ora") con annessa vita, intelligenza e spiritualità (filosoficamente intesa come l'ho descritta da me in esordio).

La vita non può certo sorgere dalla trascendenza (la quale verrà eventualmente molto molto dopo l'apparizione della vita) poichè - appunto - trascendere significa "salire OLTRE", cioè ciò che eventualmente trascende lo può fare solo STANDO O TRANSITANDO "PRIMA e SOTTO".


In particolare poi avremmo che il fenomeno vita, nato e da sempre basato sulla esistenza della materia, nei suoi aspetti particolari (leggi uomo e spiritualità) potrebbe anche "salire oltre", ma sempre a condizione di venir sostenuto materialmente (della serie : anche gli illuminati mangiano). Saluti.
#1896
Presentazione nuovi iscritti / Re:Buongiorno
07 Maggio 2020, 20:51:06 PM
Salve Fabio-McCoy. Benvenuto. Speriamo di poterti (noi tutti insieme, ed in ordine di probabilità, dall'ipotesi meno probabile a quella più probabile) aiutarti, illuminarti, divertirti, intrattenerti.  A presto.
#1897
Salve InVerno. Ma io - quando apro dei topic - lo faccio per sottoporre ad altri il mio pensiero oppure per conoscere le opinioni altrui senza necessariamente (soprattutto per i temi più controvertibili, concreti e "delicati") manifestare a priori i miei punti di vista.


Prendo atto del tuo suggerimento ma penso che la scelta tra le opzioni che menzionato sopra rientri pur sempre nelle mie libere facoltà, fatti salvi gli interventi che la moderazione o l'Amministrazione decidono di adottare. Saluti.
#1898
Salve. Prendo spunto da quanto laconicamente scambiato oggi stesso tra cvc ed Ipazia.


<blockquote>IPAZIA : "Lo spirito nasce dalla materia,"......................
</blockquote>          CVC . .........."Si ma come?".


Qui secondo me siamo di fronte non ad un grande dilemma della filosofia, ma ad un grande dilemma circa l'applicazione della logica elementare.


Visto che la MATERIA - mi pare - possiede un attributo (attendo smentite) e che tale attributo si chiama FORMA..........si tratterebbe di stabilire se tale suo ONNIPRESENTE attributo risulti materiale od immateriale.

Materiale non può certamente essere, diversamente essa forma non risulterebbe un attributo della materia, ma una porzione di ciò che in sè la materia è (attendo smentite).


Evidentemente il concetto di FORMA rappresenta qualcosa di connesso ma pur sempre disgiungibile (il concetto di forma in sè è disgiungibile dal concetto di materia in sè) dalla realtà fisica della MATERIA (attendo smentite).


Infatti allora la FORMA rappresenterà quindi un attributo immateriale di ciò che è materiale (attendo smentite - perdonate se risulto così insistente, apodittico, categorico nel chiedere smentite.........lo considero un sacro dovere nel confronti della logica !).


Ma il concetto immateriale di FORMA quale relazione potrebbe avere con il concetto (qui certo che entriamo nei misteri sia della filosofia che della religione) di SPIRITO ?


Anzitutto abbiamo in comune la loro immaterialità. Poi abbiamo la immensa difficoltà di riuscire a concepire - senza avvalersi dei sensi- la spiritualità allo stato puro.


La forma allo stato puro invece secondo me è piuttosto concepibile poichè essa è legata alla nostra percezione (se in presenza di materia) o alla nostra concezione (se in assenza di materia) dello spazio. Il quale - privato appunto della materia in esso contenibile - rappresenta una dimensione unicamente psichica ma ben concepibile.


Provando a "denudare" lo spirito dei significati (e quindi delle "vesti") che gli vengono conferiti (e che sono migliaia e milioni) cosa resta di esso ? Togliamo dallo spirito la materia, la carne, le figure fantasmatiche, le voci dei defunti, i nostri ricordi e pensieri, i nostri sogni e desideri (tutti aspetti che alcuni considerano pertinenti o comunque in qualche modo collegabili all'esistenza di uno "spirito" - Dio non lo possiamo togliere poichè qui siamo in tematiche filosofiche, non spirituali).


Secondo me ciò che resta una volta giunti al cospetto del "puro spirito" avremmo davanti a noi la più elementare delle definizioni incomprensibili : "Lo spirito è un'anima dotata di coscienza". Cioè un attributo umano od un ente umanamente incarnabile.

A questo punto, naturalmente, in nome della sua incomprensibilità, dobbiamo semplicemente sviluppare un pochino di più tale definizione che- secondo me - coniuga la profondità metafisica con la leggerezza fanciullesca.


Chiediamoci allora : "cos'è un'anima (dal punto di vista metafisico)?".
L'anima (il contenuto interiore, non sensibilmente manifestabile, delle cose anche presuntamente "inanimate") non è altro che l'insieme (ovviamente in sè IMMATERIALE poiché rappresentabile solo per via FORMALE) delle relazioni tra i componenti intrinsechi di una certa qualsiasi "cosa" noi si prenda in esame.

I componenti della "cosa" (che siano a piacere atomi, molecole, organi, corpi, foglie, od altro) (a parte occorrerebbe trattare la componente energetica del mondo) sono materiali, ma sono le loro relazioni reciproche (attraverso anche l'energia che è anch'essa una dimensione immateriale) che ne generano la struttura (concetto quasi sinonimo di FORMA !) la quale permette lo svolgimento della FUNZIONE della cosa stessa.


Quindi la mia ANIMA (metafisica) non è altro che l'insieme delle FORME che compongono le mie STRUTTURE corporali e mentali e permettono lo svolgimento delle mie FUNZIONI..........................tra le quali la funzione COSCENZIALE la quale, in particolare, adempierà a tutte le mie manifestazioni (metafisicamente) spiritualistiche.

Vi ringrazio della pazienza usata nel leggermi e chiedo di perdonare la mia goffa presunzione paracultural-filosofica nel trattare di simili argomenti............perdipiù in così poche righe ! Saluti e bene a tutti.









#1899
Salve cvc. Naturalmente non posso giudicare compiutamente ciò che descrivi, non avendo assistito nè udito. La proliferazione di aggettivi per me va benissimo, se ben fatta può suggerire significati e persino percorsi ideativi. Il problema secondo me è che la fantasia dialettico-semantica - se si è in buona fede - va utilizzata SOLO DOPO AVER PRELIMINARMENTE CHIARITO TERMINI E CONCETTI dell'argomento attraverso definizioni chiare, sintetiche, univoche.


Diversamente (ciò come invece accade sempre nella filosofia non istituzionale) si parte comunque con l'equivoco di dar per scontati significati del tutto od in parte equivocabili o strumentalizzabili.


E' chiaro poi che, in certe circostanze comunicative - del tipo di quelle da te descritte - la profusione di parole, aggettivi, ammiccamenti culturali viene ad assumere un effetto ed un significato strumentale del tutto "massmediatico-popolaresco", cioè quello relativo al noto e semplicissimo "menare il can per l'aia". Saluti.
#1900
Salve jacopus. Citandoti : "Viator. Eppure sono stati quei migranti a creare le religioni ottuse. Quindi se da un lato sono dei gran intelligentoni,  perché hanno issato le vele, dall'altro sarebbero degli stupidi beoti, perché preda di credenze che hanno rallentato il loro intelletto. Qualcosa, in questa ricostruzione non quadra".


Azitutto ammiro la prontezza della tua replica. I migranti, nel corso della loro lunghissima storia, hanno combinato ovviamente anche un sacco di fesserie, ovvio.


Quindi poi che siano o siano stati anche degli stupidi beoti e che delle religioni siano ottuse rappresenta comunque affermazione tua, non mia.

Circa l'ottusità, ricordati che le religioni organizzate sono fenomeni sociali al cui interno certe attitudini di una maggioranza (il credere) corrispondono a ben diverse ed ampiamente complementari attitudini di una minoranza (il riuscire a far credere). Le due attitudini secondo me si compensano talmente bene da generare un loro effetto complessivamente neutro in termini di misura dell'intelligenza (lasomma di tutti i QI dei fedeli più la somma dei QI della gerarchia, diviso il tutto per il numero totale degli adepti......per me fa 100).

Infine le eventuali stupidaggini sono state commesse ben distintamente e soprattutto ASSAI POSTERIORMENTE alla migrazione la quale - come ho ben precisato - fu frutto (non possiamo saperlo) di necessità oppure di scelta. Le abilità intellettive maturarono quindi anch'esse (assieme alle stupidaggini) DOPO le avvenute migrazioni. Stammi bene.
#1901
Salve anthonyi. Citandoti : "Infatti nell'Africa Subsahariana, senza l'intralcio di religioni evolute, il libero pensiero ha sempre fatto faville".


La tua obiezione è obbiettiva ed impeccabile.

Anche se il mio parere penso ti interesserà moderatamente - e dopo essermi permesso la libertà di sostituire "religioni evolute" (le religioni sono la negazione dell'evoluzione sia genetica che culturale) con "religioni organizzate"...................provo ad ipotizzare che la mancanza di "libero pensiero" in quei luoghi sia dovuta sia a ragioni antropologiche che geoambientali.

Le ragioni sarebbero anzitutto quelle dovute al fatto che quei luoghi sarebbero la "culla" del genere "homo". Le "copie archetipiche" (cioè gli attuali o passati discendenti dei primi esemplari "homo") sono sempre state esemplari umani stanziali della regione (in breve : coloro che si sono riprodotti in quei luoghi e che mai hanno dovuto affrontare migrazioni verso altri ambienti).


Ora, quando i popoli - per centinaia, migliaia e decine di migliaia di generazioni - non migrano e non affrontano nuovi ambienti e nuove "sfide esistenziali", la loro evoluzione culturale ne risente, si realizza la tendenza a non innovare poichè non se ne presenta la necessità, poichè l'ambiente in cui si sta restando permette (evidentemente, altrimenti sarebbero migrati) la sopravvivenza. Quindi chi resta diventa necessariamente piuttosto "conservatore" non capendo per qual mai motivo dovrebbe "agitarsi" per cambiare ciò che lo circonda e gli basta. Infatti, ad esempio, un certo tipo di fatalismo, di indolenza, di percezione stagnante del tempo........mi sembra non siano estranei a certe culture.


Ora, il fatto che l'Africa centromeridionale sia un territorio profondamente favorevole dal punto di vista climatico ed ambientale, credo proprio debba dirsi ovvio.
Pieno di vita animale, rigoglio vegetale, di acque abbondanti, risparmiata da carestie, terremoti od alluvioni che colpiscono altre regioni del pianeta, clima favorevole.......al punto da presentare un unico problema locale o periodico : il surplus demografico.

Al quale ci sono solo due risposte : la natura che opponga alta mortalità ad alte fecondità oppure la migrazione umana che allenti la pressione sulle risorse del territorio.

Appunto ! Sono stati gli esemplari di "homo" costretti a- (oppure, con effetto identico, decidenti di-) migrare quelli che - dovendo affrontare la ricerca di ambienti e risorse nuovi - hanno via via popolato il pianeta facendo contemporaneamete in modo che la propria discendenza accumulasse abilità, esperienze, competenze più "dinamiche" e variegate rispetto a chi era restato a vivere nella "culla". Ti saluto.

#1902
Salve Andrea. Sono convinto che il dato sia stato da te citato in buona fede, ma il riferimento al rapporto superficie/popolazione : "La Svezia non è grande, ma Stoccolma ha il doppio della densità di Roma (5200ab/km2)" farebbe di te un ottimo giornalista professionista (essi sono noti per la loro perfetta superficialità aritmetica, dovuta alla fretta con la quale devono confezionare le notizie per battere la concorrenza).

La superficie del Comune di Stoccolma risulta in 188kmq (poco meno di quella del Comune di Milano) mentre quella del Comune di Roma è di 1285kmq.
Ovvio che i confini amministrativi delle città non c'entrino per nulla con le rispettive estensione delle aree urbanizzate (o metropolitane).

Venendo da fuori, per chiunque è impossibile (segnaletica a parte) rendersi conto del momento in cui si entra nella Milano amministrativa. Arrivando invece a Roma dal quasi deserto che la circonda.................. Saluti..

#1903
Tematiche Filosofiche / Re:Al di là dell'aldilà
04 Maggio 2020, 23:12:08 PM
Salve jean. Citando una parte di ciò che tu hai voluto estrarre e sottoporci : "L'oggetto di questo studio era determinare il punto più appropriato per inserire il micro-chip all'interno del corpo umano, così da poter captare al massimo i cambiamenti di temperatura, perché la batteria al litium si ricarica automaticamente con le fluttuazioni di temperatura.
Trovarono che il punto più adeguato si trovava proprio sotto i capelli della FRONTE UMANA E SOTTO IL DORSO DELLA MANO DESTRA, esattamente come descritto nell'Apocalisse (Bibbia).


https://lapocalisse.wordpress.com/l-666marchio-della-bestia/".

voglio farti i miei complimenti per la brillantezza folcloristica del sito dal quale avrai attinto simile perla di suggestione satanesco-biblica in chiave informatico-casereccia (basti osservare che 1/4 di granello di riso saranno ca.3x1,5mm mentre il 7x0,7mm saranno per un un fagiolo medio-piccolo, che il chip è letto da satellite ma allora non si capisce perchè si debba stare a leggerlo anche via scanner, che l'aggiunta di microantenna e microbatteria al litio (cioè la bomba velenifera sottopelle), per quanto minuscoli, renderebbero una mano più accessoriata della stazione radriotrasmittente della Città del Vaticano...........e via di questo passo)................comunque, dicevo, la suggestione è assicurata anche se - come si dice - il diavolo  fa le pentole ma non i coperchi............infatti personalmente io me ne fregherei dei tentativi della Bestia di controllarmi..........essendo mancino fotterei alla grande chi volesse "inchipparmi" la mano destra !. Salutoni.
#1904
Salve Ipazia, e grazie della disponibilità, anche se si è concretata nella ennesima descrizione di una condizione di fatto già ben nota. Io in realtà cercavo di estorcerti una qualche visione - non importa se irreale od utopica - che potesse intrattenerci oltre la ferrea meccanica del mondo attuale come ideologicamente da te interpretato.


Comunque va bene cosl e rinuncio al chiederti sforzi che tu forse non ritieni naturali. Saluti.
#1905
Salve Santos. Citandoti : "Si potrebbero fare tantissimi esempi di persone laureate con 110 e lode in giurisprudenza, o addirittura che hanno insegnato all'università, ma dotate di scarso senno e con idee retrograde, quando non proprio para-fasciste. Purtroppo un test "oggettivo" non garantisce nulla della reale capacità intellettuale dei candidati legislatori;...............................".

Non capisco quali - secondo te - dovrebbero essere i requisiti e le capacità utili e necessari per governare EFFICACEMENTE ed ONESTAMENTE.

Secondo te titoli accademici, antifascismo ed intelligenza quale parentela avrebbero con l'efficienza, l'onestà e la democraticità di aspiranti governanti ?. Saluti.