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Messaggi - bobmax

#1891
Tematiche Filosofiche / L'Uno
07 Febbraio 2021, 09:53:20 AM
"Ascoltando non me, ma il logos, è saggio convenire che tutto è uno" Eraclito.

Perché è saggio convenire?

E ancor prima, donde nasce quest'idea sempre incompiuta dell'Uno?

Perché l'Uno non è certo l'uno numerico. Che trae tutto il suo senso dal due...

Che cos'è allora l'Uno?

Ma con quel "cos'è" non l'ho forse già perduto...?

Se non lo posso definire perché non è "cosa", ogni pensiero logico non può che rivelarsi inadatto.

Perché l'Uno non è neppure la somma di tutte le cose, in quanto la somma è comunque un qualcosa, mentre l'Uno non è cosa...

Donde nasce allora questa idea aperta che mai riesce a concretizzarsi?

Plotino, temendo di rinnegare la sua grande fede nella Verità, non osava aggiungere nulla al "È ciò che è". Se non a volte rischiando incerto indentificandolo come il Bene.

Ma era davvero una forzatura chiamarlo il Bene?

Perché l'idea dell'Uno non nasce forse in quell'istante di autentico amore, in cui vediamo l'amato come veramente "unico"?

Questa assoluta unicità, insostituibilità dell'amato, non è forse lo stesso Uno che si annuncia?
#1892
Concordo.
Secondo me vi è però almeno un sesto motivo per preferire un governo del presidente alle elezioni anticipate.

In quanto anche dopo le elezioni avremmo molto probabilmente la medesima scarsa qualità nei nostri parlamentari.

Una mediocrità che ritengo (spero) peggiore di quanto lo sia la società nel suo insieme. Dovuta a molteplici fattori, tra cui vi è senz'altro una diffusa corruzione.

Questa classe politica è così mal messa, da non essere in grado assolutamente di arrestare il nostro declino, anzi, ne è una della cause principali.

Il suo "commissariamento" non potrebbe che essere positivo, anche solo se gestito da una personalità dalle medie capacità intellettuali e morali.
Persino un Monti qualcosa era riuscito a fare...

Un commissario potrebbe imporre scelte altrimenti impossibili.
Perché in questo frangente la forza politica che lo facesse cadere ne avrebbe di che pentirsene.
#1893
Tematiche Filosofiche / Nulla e qualcosa.
01 Febbraio 2021, 14:36:35 PM
La teoria degli insiemi, così come tutta la matematica, è inadatta a trattare il nulla.
Perché l'ambito della matematica è sempre e solo il qualcosa.

E il qualcosa è tale perché si distingue in un contesto.

Il contesto è esserci.

Non importa quanto allarghiamo l'ambito e quindi il contesto, è sempre esserci.
E l'esserci è il regno dei qualcosa.

Anche se ipotizziamo che non vi sia alcun qualcosa, quel "vi" significa che è sempre presupposto un contesto dove potrebbe esservi qualcosa.

Di modo che l'insieme vuoto si riferisce necessariamente a "qualcosa" di cui è vuoto.

Anche lo zero non ha alcun significato di per se stesso. Ma lo ha solo nel contesto a cui si riferisce.

Infatti, scrivere:
0 =
non ha alcun significato.

Mentre lo ha scrivere:
A - A = 0

Quindi lo zero, l'insieme vuoto, non hanno niente a che vedere con il Nulla. Perché sempre relativi all'esserci.


Mentre il Nulla è negazione dell'esserci.
È perciò lo stesso contesto ad essere negato.

Concetti come zero o insieme vuoto sono inapplicabili. Come qualsiasi altro concetto, che non sia appunto la negazione dell'esserci.

#1894
Tematiche Filosofiche / Nulla e qualcosa.
31 Gennaio 2021, 22:48:48 PM
In effetti la logica è un processo particolarmente semplice.

Tuttavia, forse proprio a causa della sua semplicità, non è raro che ci conduca a risultati erronei.

Perché la difficoltà non è tanto nello strumento in sé, che seppur semplice non è tuttavia banale, ma nel decidere come alimentarlo.

Sono infatti sempre le informazioni che utilizziamo in ingresso a determinare la correttezza del ragionamento logico.
Perché se questi input sono corretti lo sarà anche necessariamente il risultato. Ma se non lo sono, l'errore è inevitabile.

Considerare per esempio il vuoto come sinonimo del nulla determina inevitabilmente un errore logico.
Perché il vuoto non è nulla, ma è puro spazio.

Così come presumere di poter attualizzare l'infinito, coma fa Cantor con il suo teorema. Un teorema fasullo. Tanto osannato da chi gioca con l'infinito. Senza accorgersi che lo stesso procedimento applicato ai numeri naturali ne dimostrerebbe la non numerabilità...
Semplicemente anteponendo ad ogni numero tanti zeri quanti ne sono necessari.

Il nulla è il non esserci.

Ed essendo la negazione dell'esserci trae tutta la sua forza dall'esserci stesso, negandolo.

Qualche esempio dell'esistenza della mancanza, e quindi del nulla:

L'universo è illimitato ma finito.
Cosa c'è fuori? Il Nulla!
Ritenere che vi sia il vuoto è prima di tutto un grave errore logico!

Prima del Big Bang cosa c'era?
Il Nulla!
Pensare ad un "prima" è un altro errore.

Quale è la mia origine e quale sarà la mia destinazione?
Ma il Nulla!
Che altro dovrebbe mai essere...
#1895
Tematiche Spirituali / Peccato e peccatori
29 Gennaio 2021, 17:52:41 PM
Indagare sul peccato può essere una buona occasione per giungere al limite.

E' sufficiente togliere Dio da ogni legge, norma, precetto. Cancellarlo, è Nulla.

Perché in effetti chi stabilisce che un pensiero, un'azione, un'omissione, sono un male?

Chi può davvero stabilirlo, se non tu?

Davvero è ammissibile che vi sia, da qualche parte, una legge a cui tu devi sottostare?
O non sei invece proprio tu quella stessa legge?

E poiché tu sei pure il peccatore...

Non vi è salvezza che tenga, la condanna è certa.

L'inferno è inevitabile.
Finché sei il figlio.
#1896
Più che la Terra, sei tu, proprio tu, il centro dell'universo.

Ed essendo il centro, si può ben dire che tutto il resto si muove attorno a te.

Se non ti rendi conto di essere il centro, allora magari ritieni di essere un infinitesimo granellino che ruota perso nell'immensità dell'universo.

Ma se te ne rendi conto, allora questo universo è qui per te, solo per te.

Figlio unigenito.

Di modo che non penso proprio che non cambi nulla...

PS
Che tu sia il centro è una "verità" fisica, oltre che metafisica.
#1897
Tematiche Filosofiche / La sicurezza
28 Gennaio 2021, 14:40:52 PM
Phil, apprezzo molto la tua pacatezza.
Una qualità che mi manca e che tanto avrei voluto avere. Mi sarei risparmiato un sacco di svarioni...

Tuttavia, mi domando se questa prudenza nell'interloquire sia sempre l'approccio migliore.

Perché ho l'impressione che invece lo possa essere solo in certe condizioni.
Quando cioè gli interlocutori condividono già un sottinteso comune.
E questa base comune è la fede nella Verità. Anche se tu qui arriccerai il naso...

Se viceversa questa fede è insufficiente, la pacatezza può rivelarsi inefficace e magari ciò che si dice viene preso sottogamba.
#1898
Tematiche Filosofiche / La sicurezza
28 Gennaio 2021, 11:17:41 AM
Citazione di: Jacopus il 28 Gennaio 2021, 09:40:28 AM
Citazionelimite insuperabile.


per Bob. Non ho capito esattamente a cosa ti riferisca, in questo post, quando scrivi di necessità di non contraddittorietà. In ogni caso,  la vita umana, nel suo dispiegarsi nella praxis, è inevitabilmente e continuamente contraddittoria, e il limite insuperabile che stabilisce in modo continuativo la contraddizione è la nostra natura mortale. Il compito è quello di comprendere e usare a nostro vantaggio quelle contraddizioni. Volerle eliminare dalla praxis, per assenza di tutte le conoscenze e i particolari, è un sogno assolutista. La vita non è perfezione o reductio ad unum.
Jacopus, la contraddizione è errore del pensiero.

Come si può trarre vantaggio dal proprio pensiero che erra?

Cosa significa affermare che la natura è in contraddizione?

La natura è in errore con se stessa?

Cosa sta succedendo nel mondo?
Leggendo le tante irrazionalità che compaiono nel forum cadono le braccia.

Da chi afferma che il fatto stesso che un animale messo in gabbia vuole uscirne ciò dimostra la libera volontà!

A chi sostiene che il desiderio di libertà nasce necessariamente dal libero arbitrio!

E via fantasticando...

Allora hanno proprio ragione i vari Salvini, Fontana, Gallera, ad affermare anche le più grandi assurdità. Tanto... è lo stesso.

#1899
Tematiche Filosofiche / La sicurezza
28 Gennaio 2021, 09:11:11 AM
Il principio di non contraddizione deve essere rispettato, sempre.

Quando capita di non poter risolvere la contraddizione, allora dobbiamo fermarci.

Può darsi che manchino ancora degli elementi, conosciuti i quali la contraddizione potrà essere risolta, oppure può essere che ci troviamo effettivamente di fronte a un limite insuperabile.

In entrambi i casi il pensiero, se prosegue, non può che cadere nell'irrazionalità.

Il limite, a prescindere se insuperabile o meno, si manifesta anche mediante circoli logici e tautologie.
Ma questi vanno riconosciuti e, se si ama davvero la Verità, devono metterci in gioco in prima persona.

Se viceversa la fede nella Verità latita, si prosegue noncuranti. E un eventuale appello alla correttezza dello svolgimento dell'analisi non ha alcun fondamento.
#1900
Tematiche Filosofiche / La sicurezza
27 Gennaio 2021, 16:03:02 PM
Paul11, su che base affermi che la consapevolezza di sé è un'esclusiva umana?

Essendo la libertà un "sentire" come può questo sentire agire sul mondo fisico facendo diminuire le condizioni e i vincoli?

E come può la libertà auto fondarsi? Come ben rileva Phil.

Mi sembra che con tutto il tuo discorso non affronti mai la questione. L'analisi non può consolidarsi se rimaniamo su affermazioni arbitrarie...

Forse questo avviene per l'orrore di ciò che potresti trovare scavando sul serio?

Ma è proprio per questo che dobbiamo fare appello a tutta la nostra fede nella Verità!
Per affrontare l'indicibile.
#1901
Tematiche Filosofiche / La sicurezza
27 Gennaio 2021, 08:43:25 AM
Ciao Paul11

Sono lieto che ci troviamo d'accordo sui necessari postulati.

E su questi è senz'altro legittimo avere idee differenti.

Tuttavia, una volta chiarito questo aspetto fondamentale, occorre proseguire.
E proseguendo occorre essere conseguenti con le proprie idee.

Ovvero bisogna chiarire a noi stessi cosa davvero intendiamo postulare.
E poi trarne le conseguenze, senza cadere in contraddizione.

Questi due requisiti:
1) Chiarire i postulati.
2) Valutarne le conseguenze.
non sono affatto banali.

Perché richiedono di non lasciarsi andare con pensieri vaghi. Ma tenere fermi i propri concetti.

Costi quello che costi!

Nello specifico.

Se si vuole distinguere il fisico dal mentale va benissimo.
Però poi bisogna dire come fa il fisico a evolvere a prescindere dal mentale e viceversa...

E se si tira in ballo un fantomatico libero arbitrio "forte", poi bisogna dire cosa sia un libero arbitrio "debole".
Ma senza disquisire sui tanti condizionamenti!
Occorre dire chiaramente in cosa consiste l'incondizionato, che deve pur esserci se un libero arbitrio esiste davvero, debole quanto si vuole...

Insomma, se vuoi davvero fare una analisi devi andare sino in fondo.
In caso contrario non si va da nessuna parte.
#1902
Tematiche Filosofiche / La sicurezza
26 Gennaio 2021, 16:52:36 PM
In effetti, sovente ci si trova in disaccordo non tanto per le diverse opinioni sullo specifico tema in discussione, ma a causa di una diversa interpretazione delle premesse. Sì dà cioè per scontato ciò che in realtà non lo è. In questo modo l'argomento in discussione è inficiato in origine. Proprio a causa di ciò che viene diversamente postulato.
E sarebbe perciò proprio questo a dover essere prima discusso.

Dal mio punto di vista, termini come Natura o Libertà, hanno una connotazione ben definita. E tale da renderli incompatibili l'un l'altro.

Secondo me infatti con "Natura" si intende tutto quello che c'è, sia fisico sia mentale.
E quello che c'è, c'è solo perché effetto di qualcos'altro che c'è stato prima.

Viceversa il "Libero arbitrio" consiste nella facoltà di essere origine incondizionata di eventi.
Questi eventi possono essere mentali o fisici.
Perciò, nella stessa identica situazione, chi è dotato di libero arbitrio può generare eventi diversi.
Quale evento verrà effettivamente generato dipende da se stesso e da nient'altro.

Di modo che il libero arbitrio è incompatibile con la natura.

Sono convinto che questa inconciliabilità tra libertà e natura sia ravvisabile pure in Nietzsche.
E in lui magari più che in tanti altri filosofi.

Perché la contraddizione tra ciò che c'è e la libera volontà si manifesta in N. sino alla disperazione della volontà di potenza che affronta l'eterno ritorno.

In N. l'io non vuole morire.
Nonostante abbia lui stesso sperimentato certamente questa morte, l'io non ne è stato mai davvero sconfitto, ed è sempre risorto attraverso la volontà di potenza.

Una volontà che si nutre dell'illusione dell'io.
Mentre è anch'essa nient'altro che manifestazione di Dio.
#1903
Scienza e Tecnologia / Oltre i quanti
23 Gennaio 2021, 16:31:56 PM
Citazione di: iano il 22 Gennaio 2021, 23:44:54 PM
Bobmax, quando la filosofia sconfina nella poesia,... e,  per questo certo verso, concordo . :)
Come dicevo in altro post, non bastano i contenuti , se non li metti nel verso giusto.

Grazie Iano per il complimento.

La poesia, quando è autentica, è la massima espressione del pensiero logico.
Infatti la filosofia è tale solo quando sfuma nello slancio poetico.

I grandi poeti sono tutti grandissimi logici.
Mentre senza poesia, l'essenza della logica rimane inaccessibile.

#1904
La retorica del guerriero è ormai pervasiva.
È infatti presente in ogni ambito. Non solo nella malattia, pure nel lavoro si vale solo vincendo, guadagnando di più degli altri, facendo carriera.
Così come bisogna lottare per essere belli ad ogni costo.
E per possedere, magari anche solo un abito firmato...

La lotta è però intrinseca nella nostra natura. Siamo qui perché abbiamo lottato.

Solo che adesso pare essere diventata la sola scelta ammissibile di vita.

Ritengo che questa evoluzione sia inevitabile.
Perché con la fine di ogni "verità" assoluta ciò che rimane è la volontà di potenza.

Che tuttavia non è semplicemente un delirio, ma anch'essa in definitiva una ricerca.

Ma cosa cerca la volontà di potenza?
Secondo me non può che cercare il proprio annullamento.
Agognata catarsi, dove l'io è infine riconosciuto illusione.

Volendo, finisco per ritrovarmi davanti ad una situazione dove la mia volontà è assolutamente inessenziale.

Come quando la morte mi sfiora. Ciò che era vivo, amato, ora è morto. E non c'è alcuna volontà che tenga...

Un muro insuperabile, che mi rigetta su me stesso.

Allora posso accorgermi di non poter volere nient'altro che ciò che voglio...
Che cioè voglio ciò che devo volere.

E questo stesso "accorgermi" non dipende da me.
#1905
Scienza e Tecnologia / Oltre i quanti
22 Gennaio 2021, 22:31:45 PM
Sì Iano, l'ottimismo viene dalla ragione, nel momento in cui mi rendo conto davvero di non sapere.

Perché di volta in volta dobbiamo credere che qualcosa di concreto sia vero. Senza alcun punto fermo cadremmo nel caos.

Ma se questo "qualcosa" fosse proprio Vero... non saremmo perduti?

Questo qualcosa ci annichilirebbe inevitabilmente con la propria assolutezza.

E invece la Verità si nasconde...
E nascondendosi permette il nostro esserci.