Bastano l'ereditarieta' della ricchezza e la durezza della vita dei poveri a far comprendere (a tutti o quasi) la palese ingiustizia di questo sistema.
E adesso venite a sostenermi che e' "giusto" che se nasci in un certo quartiere o in una certa casa devi lavorare in fabbrica dieci ore al giorno oppure al limite andare a rovistare nella spazzatura per vivere, e se nasci in una certa altra casa o in un certo altro quartiere no, e anzi, hai, e molto probabilmente per sempre avrai, chi lavora per te.
Come sostenere che e' "giusto" che le colpe o i meriti dei padri ricadano sui figli.
Pura follia.
Gia' di per se'.
Ma peggio, perche' qui si tratta di presunti meriti e presunte colpe, di "padri" putativi in senso lato, che gia' vissero e nacquero, in un sistema classista gia' incistato, e decadente, e mistificatore da millenni, e che gia' furono, anche loro in quanto padri, da tempo immemore eredi o diseredati; che pero' ricadono su figli reali come meriti e colpe reali, e decidono tra quegli stessi figli chi vive e chi muore.
Molto giusto.
Nemmeno Fantozzi, come gia' prima ho detto, lo accetterebbe.
E qui non si tratta, di cose "perfettibili", ma di ingiustizie vomitevoli, e non emendabili all'interno del sistema stesso, perche' i ricchi non accetteranno mai di rinunciare, volontariamente
* ne' all'ereditarieta' della ricchezza,
* ne' ad "agire potere sui poveri in senso lato", ovvero, fuor di metafora, al possesso dei mezzi di produzione, e al controllo diretto o indiretto di uno stato che detenga il monopolio della forza.
Quello che non si puo' riformare, va' rivoluzionato.
Il resto, sono le chiacchiere dei posapiano, nel paese dei posapiano, nel mondo dei posapiano.
E adesso venite a sostenermi che e' "giusto" che se nasci in un certo quartiere o in una certa casa devi lavorare in fabbrica dieci ore al giorno oppure al limite andare a rovistare nella spazzatura per vivere, e se nasci in una certa altra casa o in un certo altro quartiere no, e anzi, hai, e molto probabilmente per sempre avrai, chi lavora per te.
Come sostenere che e' "giusto" che le colpe o i meriti dei padri ricadano sui figli.
Pura follia.
Gia' di per se'.
Ma peggio, perche' qui si tratta di presunti meriti e presunte colpe, di "padri" putativi in senso lato, che gia' vissero e nacquero, in un sistema classista gia' incistato, e decadente, e mistificatore da millenni, e che gia' furono, anche loro in quanto padri, da tempo immemore eredi o diseredati; che pero' ricadono su figli reali come meriti e colpe reali, e decidono tra quegli stessi figli chi vive e chi muore.
Molto giusto.
Nemmeno Fantozzi, come gia' prima ho detto, lo accetterebbe.
E qui non si tratta, di cose "perfettibili", ma di ingiustizie vomitevoli, e non emendabili all'interno del sistema stesso, perche' i ricchi non accetteranno mai di rinunciare, volontariamente
* ne' all'ereditarieta' della ricchezza,
* ne' ad "agire potere sui poveri in senso lato", ovvero, fuor di metafora, al possesso dei mezzi di produzione, e al controllo diretto o indiretto di uno stato che detenga il monopolio della forza.
Quello che non si puo' riformare, va' rivoluzionato.
Il resto, sono le chiacchiere dei posapiano, nel paese dei posapiano, nel mondo dei posapiano.
