Menu principale
Menu

Mostra messaggi

Questa sezione ti permette di visualizzare tutti i messaggi inviati da questo utente. Nota: puoi vedere solo i messaggi inviati nelle aree dove hai l'accesso.

Mostra messaggi Menu

Messaggi - Jacopus

#1891
Condivido l'ultimo intervento di Ipazia, che sottolinea gli aspetti etici e concreti della libera volontà. Ed aggiungo, nel merito, che il concetto di libera volontà è condizionato oltre che dai limiti oggettivi del mondo fisico, anche da quelli della società in cui si vive e delle teorie che circolano in quella società sulla libera volontà. Per quanto possa apparire contraddittorio, la libera volontà va esercitata ed allenata collettivamente. In una società fatalista, dove tutto viene spiegato come proveniente dalle leggi divine o da quelle scientifiche e dove già tutto viene considerato predeterminato, sarà più difficile esprimere la propria porzione di libertà, fino ad avverare la self-fullifilling prophecy. In una società che garantisce borse di studio, facilitazioni ai più meritevoli, la libera volontà avrà un campo di applicazione più vasto e non voglio con questo, ovviamente, sconfinare nel campo demagogico della "Land of Opportunity".
In realtà il principio della libera volontà è strettamente connesso con altri due principi, quello della responsabilità umana nei confronti di sè stessi e degli altri e quello della giustizia. Ci si può divertire con vari tipi di esperimenti sociali e formule logiche, ma il principio della libertà umana "pesa" quando si tratta di imbracciare le armi contro un nemico, di denunciare un estorsore, di decidere di diventare obiettore di coscienza, o al contrario, di fare una rapina, di indossare subito la casacca dei vincitori, o di gestire un servizio di caporalato e così via.
Questo che dico è confermato dalla estrema plasticità sinaptica del nostro cervello. Proprio grazie a questa plasticità siamo diventati così in gamba a sopravvivere ma anche capaci di sterminare i nostri simili e, un momento dopo, sacrificarci per loro.
Insomma la libera volontà, oltre a poter essere indagata filosoficamente, neuroscientificamente, religiosamente, è un progetto politico che si dovrebbe sviluppare eticamente. Non è un dato di fatto: "siamo liberi/non siamo liberi". E' una costruzione sociale che può ampliare o ridurre i margini delle nostre scelte, che non sono mai totalmente libere, ma neppure mai totalmente predeterminate.
Ovviamente questa prospettiva non chiude il discorso, che accompagna l'uomo da quando ha iniziato a pensare (a proposito, basta leggere Sofocle per farsi un'idea di cosa significa liberà volontà). E' solo un modo per vedere il problema anche da un'altra angolatura.
#1892
Tematiche Filosofiche / Oltre Cartesio: Hegel
01 Gennaio 2021, 10:02:49 AM
Per Ipazia. Eppure proprio Marx da te citato è l'esempio di come un filosofo può influenzare la politica. In Hegel scorgo delle intuizioni, delle tracce di pensiero che cercano di armonizzare uomo e natura, progresso e tradizione, unità e pluralità. Hegel è in questo senso importante  perché è il primo pensatore moderno che supera il principio di identità e di non contraddizione.
Alimenta così altri problemi ed altre questioni, compresa quella di essere uno dei padri del marxismo, ma a me, in questo momento, interessa evidenziare il suo tentativo di superare il pensiero digitale cartesiano.
Cartesio è stato ammirevole nel suo siglare la modernità, relegando nel passato dell'umanità gli artefatti oscurantisti e irrazionali del medioevo. Hegel ha nuovamente messo in moto la storia, ma senza abbracciare una nuova causa, come fa Rousseau. Ha preferito comprendere il moto "assoluto" di essa, cercandolo nella transitorietà e contemporaneamente nella "potenziale" direzione di uno sviluppo positivo, che lo pone all'apice del periodo classico della filosofia tedesca.
L'uomo, nella sua pluralità, è il tema di  Hegel. Ma Hegel non dimentica i restanti passaggi. Non fa tabula rasa, come, dopo di lui, proveranno a fare i pensatori del sospetto. Accumula il pensiero della storia e lo districa per darne una configurazione che bilanci l'esigenze degli individui con quelle della società ed inventò a questo scopo un  nuovo termine "sittlichkeit", tradotto in eticità.
#1893
Tematiche Filosofiche / Oltre Cartesio: Hegel
31 Dicembre 2020, 00:10:00 AM
Nel precedente topic "Oltre Cartesio" facevo una domanda, a cui molti di voi hanno gentilmente risposto. Resto del parere che siamo ancora immersi nel modello cartesiano, ovvero in un modello potentissimo di uso strumentale del mondo materiale ai nostri fini. Cartesio è stato un grande filosofo. Lungi da me volerlo minimamente criticare (cosa di cui non sarei neanche capace, visto che di lui ho letto solo "de relato"). E' stato il pensatore che ha visto con lucidità quali forze immani si stavano scaraventando contro il mondo e come lo avrebbero modificato ed ha cercato di razionalizzare quel flusso di idee, culture, scoperte, liberando l'umanità dai lacci e dalle catene mentali e materiali del mondo medievale.
Ma quel modello è un modello che, a fin di bene, ha sovradimensionato la parte tecnico-ordinativa del nostro agire a scapito di tutto il resto. La conclusione è la seguente: se il mondo può essere "usato" come "oggetto", posso altresì usare anche la natura e i suoi tesori, come oggetto, gli altri esseri viventi, come oggetto e infine anche i miei simili posso ridurli ad oggetto, e in conclusione posso "oggettificare" anche i miei sentimenti, che ridurrò ad una loro pietosa caricatura.
Ma prima che queste considerazioni affiorino, il '600 e il '700 scorrono sulla cresta dell'onda di questo pensiero tecnico-scientifico e più il tempo passa e meno ci si deve preoccupare di processi inquisitoriali, al punto che nel '700 si poteva criticare aspramente la Chiesa, senza essere minimamente perseguiti, ed anzi, riscuotendo applausi durante gli incontri nei salotti di Parigi.
Ma con Rousseau la fede nelle magnifiche sorti del progresso scientifico, iniziano a incrinarsi e tanto più si incrineranno in Germania. Dopo Kant una nuova generazione di pensatori ritiene il pensiero oggettivante che risale a Cartesio, come un peso, un pericolo, una fallacia destinata a generare dolore.
Hegel è colui che proverà a superare il modello cartesiano. E lo farà anticipando in modo sorprendente alcuni attuali teorie neuroscientifiche così come alcune teorie psicologiche.
Il modello, come noto, è quello della dialettica, intesa come confronto fra idee e posizioni diverse che devono giungere ad un'armonia finale. Un'armonia sempre temporanea, perchè collegata allo spirito del tempo, ovvero alla storia. Ma è possibile che in certi periodi questa armonia si verifichi, come accadde, secondo Hegel, al tempo dell'antica Grecia.
Pertanto la razionalità non può essere solo quella che proviene dall'intelletto (qui Hegel riprende una distinzione kantiana), ovvero dalla capacità di distinguere, di separare, di calcolare, di operare su un oggetto distinto dal soggetto. Deve essere qualcosa in più che permetta l'unione fra oggetto e soggetto. E per fare ciò occorre fare affidamento sui sentimenti, perchè solo attraverso di essi è possibile creare un senso di fiducia collettiva, che il solo intelletto non è in grado di fornire.
Le sollecitazioni di un libro come "Fenomenologia dello spirito" sono tantissime e credo che vi annoierei, se continuassi. Credo però che il primo pensatore che ha risposto in modo coerente e straordinario a quelle domande su Cartesio, sia stato proprio Hegel. La sua complessità non è altro che la complessità del mondo moderno, del quale non rinnega nulla. Hegel non cammina in avanti, guardando indietro, per usare una definizione che Le Goff ha usato per definire la cultura medioevale. La fenomenologia dello spirito è un tentativo di farci fare un grande salto in avanti. E' certo che le sue intuizioni e i suoi pensieri siano stati influenzati dalla sua epoca. Non potrebbe essere altrimenti. Ma, nonostante ciò, la sua attualità è sorprendente, poichè nonostante tutto, il pensiero cartesiano, dopo un breve tentennamento, ha ripreso il controllo della storia moderna, lasciandosi Hegel alle spalle. Oggi il suo dominio è evidente. Il monoteismo della logica strumentale non prevede sacrifici umani come altri passati e recenti monoteismi, ma questa sua apparente mitezza è riservata (non sempre ma tutto sommato spesso) solo a noi abitanti dell'Occidente, mentre nel resto del mondo scatena i suoi demoni e le sue persecuzioni.
Pertanto, ad Hegel, più che a tutti i successivi critici della razionalità occidentale, dobbiamo risalire, per comprendere come sarebbe potuta essere la società occidentale e come invece non è stata.
#1894
Tematiche Filosofiche / Oltre Cartesio
30 Dicembre 2020, 19:10:47 PM
Non è possibile comprendere il pensiero filosofico del 600 se si resta avulsi dal clima di rigida "caccia alle streghe", messa in atto dalla Controriforma. Un indizio ce lo da lo stesso Cartesio, sulla cui lapide, presso l'abbazia di Saint Germain des Pres, volle fosse scritto "bene qui latuit, bene vixit". ("E' vissuto bene chi bene si è celato").
#1895
Tematiche Filosofiche / Credete nel libero arbitrio?
26 Dicembre 2020, 23:10:01 PM
La risposta di Ipazia è, come talvolta le accade, sintetica ed esplicativa e presuppone molte riflessioni sull'argomento. È anche vero quello che scrive Viator. La querelle sul libero arbitrio è un tormentone, paragonabile alla fiction "un posto al sole".
A fare un breve excursus di "storia della ideologia dominante" o se preferite, sui paradigmi relativi alla discussione in oggetto, è innegabile che lo spazio della libera volontà si è molto ridotto. E l'assassino della libera volontà è ovviamente la scienza moderna e il suo valletto metafisico, il protestantesimo. Ad essere pignoli è anche vero che ogni azione umana ha una causa, che sia nella società,  o nel sistema neurale o nella casualità (che è comunque originata sempre da una causa: se casualmente passeggiavo ed un fulmine mi ha incenerito, la causa del mio incenerimento casuale dipende dalla mia scelta di essere geolocalizzato proprio nel punto in cui un fulmine, generato da precise leggi climatiche si è abbattuto su di me).
Ma nello stesso momento in cui ci interroghiamo sulla nostra libertà ci svincoliamo  almeno parzialmente da quella legge del fato che ci incatena. In fondo questo dice la prima storia della Bibbia. L'uscita dal mondo naturale (l'eden) è la storia dell'uomo che scopre la sua libertà ed in questo modo mette in moto la storia ed eventualmente l'imputazione a sé stesso, se vuole restare in un edenico stato di minorità ( per dirla con le parole di una nota celebrità di Konigsberg).
#1896
Presentazione nuovi iscritti / saluti
26 Dicembre 2020, 22:55:14 PM
Buona sera Taurus, e buone riflessioni.
#1897
Varie / Re:Auguri di buon Natale al forum.
24 Dicembre 2020, 19:58:10 PM
Buon Natale a tutti, ed anche buon Logos. Che la forza della conoscenza stia al vostro fianco.
#1898
Tematiche Filosofiche / Was ist Mitgefuhl
23 Dicembre 2020, 22:01:57 PM
Oltre che della propria intelligenza, ognuno dovrebbe essere responsabile del proprio cuore, ma indifferentemente, a destra, a sinistra e al centro, quella voce viene derisa: è femmina, è debole, è ipocrita, è buonista.
Da Cartesio in poi il cogito ha espropriato le emozioni, perché con le emozioni non si costruiscono campi di sterminio e gulag. Difficile trasportare schiavi nel Nuovo Mondo se si lascia spazio alle emozioni.
Al posto del cuore e dei suoi tanti falsari farisei, abbiamo eretto cattedrali all'agire tecnico  orientato allo sfruttamento, dove "solo uno può vivere". La libertè e l'egalitè si fanno ancora guerra, ma hanno ucciso nella culla il loro terzo gemello, la "fraternitè". E così, come al tempo di Cicerone, una porta della storia si è fragorosamente chiusa, lasciandoci alla ricerca di un senso che cerchiamo nei "mechanoi" o all'estremo opposto, nello "ethos". Fra Antigone e Creonte, solo brevi sprazzi di fenomenologia dello spirito, subito repressi dall'elettrificazione, dal passo d'oca e dai free riders in groppa al toro di Wall Street.
#1899
Tematiche Filosofiche / Ordine e Disordine
21 Dicembre 2020, 19:31:24 PM
Per Davintro. La casualità entra in gioco non solo in biologia e nelle teorie evoluzionistiche ma anche nella fisica quantistica. Su quest'ultima però non so granchè. Sono più preparato sulle teorie evoluzionistiche. Il gioco della vita, il suo disordine e la sua casualità derivano da una legge molto razionale, ovvero da un "eccesso di possibilità" che rende la vita più probabile. E' per questo motivo che, ad esempio, l'uomo spinge nell'utero della donna non un solo spermatozoo ma milioni, fra i quali, casualmente solo uno (al massimo 2-3) riesce a raggiungere l'ovulo e a fecondarlo.
In un certo periodo della vita sulla terra vi sono state presenti contemporaneamente, non una, ma quattro specie di primati superiori, homo sapiens (che poi ha preso il sopravvento), homo neanderthalensis, homo floriensis e homo denisoviani. Tutte avevano appreso una tecnologia per cacciare, cucinare, trasportare e tutte avevano appreso una rudimentale simbologia e culto dei morti. Nel nostro sangue caucasico vi sono ancora residui di homo neanderthalensis e denisoviani mentre manca homo floriensis, con il quale, evidentemente non ci sono stati accoppiamenti (anche perchè era alto circa un metro e quindi non proprio attraente, a meno che non si fosse pedofili ante litteram). L'homo sapiens puro, senza che vi sia stata una mescolanza genetica, è l'homo sapiens con la colorazione della pelle nera, ovvero coloro che rimasero in Africa, mentre quelli che si spostarono verso l'Asia e l'Europa trovarono queste popolazioni, con le quali era possibile scambiare materiale genetico.
Le stesse mutazioni genetiche, come insegna il Covid-19, sono continue. Anche il nostro corpo, in questo momento subisce, moltissime mutazioni genetiche che vengono di solito corrette in tempo. Sono il sale della teoria evoluzionistica e sono fondate sul caso. O meglio, ogni mutazione ha una sua causalità e in certi contesti come nel caso dell'esposizione alle radiazioni, la causa è facilmente individuabile. Ma nel contesto evoluzionistico di base non ha senso cercare la causa (pur esistente) della mutazione genetica, proprio perchè la mutazione genetica assicura quel "surplus" di vitalità, che serve ad avere il maggior numero di risposte vitali contro un ambiente che può diventare difficile (arido, con poco ossigeno, con molto ossigeno, ghiacciato, caldissimo, coperto dall'acqua, eccetera).
Esistono due meccanismi nella teoria evoluzionistica che si intrecciano: la selezione naturale, che è stata scoperta da Darwin con i suoi famosi fringuelli (https://it.wikipedia.org/wiki/Fringuelli_di_Darwin), e la mutazione genetica. Due meccanismi indipendenti, relativamente caotici, che servono a contrastare un ambiente non controllabile ed a sua volta caotico, perchè sottoposto a forze che cambiano nel tempo (ad esempio, la terra all'inizio della sua storia ruotava su se stessa in poche ore, mentre nel futuro la rotazione avrà un tempo sempre maggiore e quindi la giornata potrà durare 48 ore, con la necessità che anche gli organismi biologici si dovranno adattare a questo mutamento fisico).
Pertanto applicare le leggi della fisica classica e anche di quella relativistica alla biologia, mi sembra azzardato, perchè rispondono a esigenze e a leggi differenti, per quanto collegate (è proprio la fisica classica, ovvero la progressiva perdita di forza del moto rotatorio della terra, a rendere necessario uno sviluppo casuale della vita, perchè lo sviluppo casuale permette più soluzioni, ad uno sviluppo rigido e eterodeterminato.
Sulla compatibilità Dio-Evoluzionismo, credo che non ci sia incompatibilità, ma ci sono domande di un certo peso che rendono difficoltoso coltivare una pacifica coesistenza fra i due.
#1900
Tematiche Filosofiche / Re:Ordine e Disordine
19 Dicembre 2020, 19:35:52 PM
CitazioneIl caso e la necessità sono concetti che lascio a chi a mio avviso si ferma all'apparenza fenomenica (per dirla con Kant) del mondo e non è in grado di vedere il NOUMENO.


Per Socrate. La differenza è che il Noumeno non l'ha mai visto nessuno, mentre le ricombinazioni genetiche di Covid-19 sono sotto gli occhi di tutti, e sono la prova lampante e contemporanea della compresenza nei meccanismi evolutivi di caso e necessità. Solo se si fa finta di non vedere si può sorvolare su questa "realtà". Il noumeno poi usiamolo pure, ma la teoria evoluzionistica ne può fare tranquillamente a meno.
#1901
Tematiche Filosofiche / Re:Ordine e Disordine
19 Dicembre 2020, 15:08:58 PM
Per Viator. Alcune fedi religiose danno una grande importanza ad un ordine prefissato, anche se lasciano spazio anche alla libertà umana e al disordine che essa comporta, così come al disordine che proviene dal "male". Questa è la descrizione, almeno delle tre religioni del Libro. Altri tipi di religioni, e penso a quella pagana, sono invece piuttosto disordinate e replicano il disordine delle vicende umane ad un livello superiore. Ma anche la religione politeista dell'antica Grecia aveva degli elementi di ordine severissimi, come l'Ananke, il Fato, a cui si dovevano piegare anche gli dei.
Ed invece, come hai notato anche tu, nel campo della teoria evoluzionistica, accanto a fattori necessitanti, esistono processi evolutivi causali, a loro volta condizionati da causali eventi ambientali. Basti pensare che noi siamo qui, perchè un meteorite ha spazzato via i dinosauri 60 milioni di anni fa e perchè ancor prima un'altra catastrofe non ancora ben individuata, distrusse l'ottanta per cento della vita (alla fine del Permiano, cioè 250 milioni di anni fa, e allora ci vollero circa 30 milioni di anni perchè la vita si riprendesse in tutte le sue diversità).
Il caso e la necessità sono i principi regolatori della teoria evoluzionistica. Un maggior livello di "caso" può essere sperimentato in ambienti molto ricchi di risorse e facili, mentre un maggior livello di "necessità" avrà luogo in ambienti molto competitivi. La cosa straordinaria però è il perfetto ordine, stratificato su diversi livelli cognitivi e biologici che mi permette ora di scrivere e a voi di leggere. Un ordine che effettivamente si fa fatica a non pensare come soprannaturale, proprio a causa della sua complessità e della sua azione cibernetica e autoregolativa (in questo momento il mio organismo, senza che io faccia nulla, sta trasformando cibo in materiale energetico e per creare nuove cellule, sapendo discernere che tipo di cellule costruire nei diversi organi, il cervello distribuisce ormoni differenti alle varie del corpo, il cuore pompa instancabile sangue laddove ce n'è bisogno, e così via).
La forza del caso e quindi del disordine, può essere correttamente compresa se collegata al tempo e allo spazio. In un contesto di tempo di miliardi di anni e di spazio di miliardi di anni luce, il caso può esprimere tutto il suo potere, anche se ciò ovviamente riduce notevolmente la stima che abbiamo di noi, in quanto "specie privilegiata".
#1902
Sempre sul filo del border-topic, rispondendo a Phil. Gli esperimenti in questione se fatti bene, non dimostrano nulla, come giustamente viene sottolineato nell'articolo in inglese, visto che si tratta di un gruppo limitato di soggetti (24) e che i risultati sono tratti da questionari di auto-valutazione. Molto più ridondante il testo in italiano, che fa presumere che si sia trovato addirittura il centro di controllo delle ideologie, come se nel nostro cervello ci fosse un omino che ha il controllo della Computer Centrale. Un approccio che ha l'unico risultato di far odiare le neuroscienze e che non rende loro giustizia. E' evidente che nella cultura di massa è inconcepibile tenere insieme più cose, apparentemente confliggenti: quindi o il cervello è fatto di cellule e basta bombardarle con qualche scossa elettrica e lo possiamo far diventare quello che vogliamo, oppure "IO" sono il mio cervello e del mio cervello me ne posso anche disinteressare perchè il mio "IO" è altrove (magari nell'anima o nella ghiandola pineale o nel grande albero della vita). Le due dinamiche, in realtà coesistono, e l'importanza delle neuroscienze è dato dall'aver evidenziato il condizionamento del nostro comportamento a partire dalla struttura fisica del sistema nervoso centrale e periferico. Ma noi siamo quello che siamo, a causa dell'impatto di un complesso sistema neurale, con una storia culturale che dura decine di migliaia di anni e con una storia personale che retroagisce sulla stessa struttura del Sistema nervoso centrale. C'è un ontogenesi e una filogenesi culturale (comprensiva anche della credenza nell'anima e della credenza nelle neuroscienze) che si intreccia ad una ontogenesi e a una filogenesi biologica. Questi titoli ad effetto mi fanno pensare che davvero l'uomo abbia sempre bisogno di una entità superiore, prima la chiamava Dio/anima/coscienza religiosa, ora Sistema Nervoso Centrale/soggetto biologico/comportamenti automatizzati. Ma forse, molto meno romanticamente, si tratta solo di "sparare la notizia in prima pagina".
#1903
Tematiche Filosofiche / Re:Oltre Cartesio
11 Dicembre 2020, 08:25:04 AM
Per Davintro. Se fosse vero quello che dici, Cartesio, invece di essere il fondatore di un nuovo pensiero, non sarebbe altro che un decadente e poco interessante epigono della filosofia medievale. La cosa non mi sembra realistica. Cartesio leggeva molto più gli scritti scientifici della sua epoca che i testi metafisici dei padri della Chiesa. La sua attenzione al pensiero dell'uomo è il primo attestato di autonomia dell'uomo rispetto a Dio e della filosofia rispetto alla teologia. Il suo cogito e la sua metafora sulla "realtà allucinata" vanno letti in relazione al resto della sua opera, che sottolinea l'importanza delle leggi meccaniche e della matematica. Quest'ultima interpretata come modello per indagare il mondo fisico e no di certo come dimostrazione teorica della perfezione del cielo come preferiscono fare i pitagorici di ogni tempo. Cartesio, lo ripeto, era un ingegnere che cercava di fondare l'ingegneria con la filosofia.
#1904
Penso che possa essere normale. Non siamo tutti uguali. C'è chi si innamora sempre e chi mai. Al di là dell'amore per una donna/uomo, vi sono tanti modi per amare o per volere bene. Ovviamente per capire meglio la tua situazione è necessaria una conoscenza più approfondita delle tue dinamiche interne ed esterne. La prima domanda a cui dovresti rispondere è: questa mia assenza di amore mi infastidisce o addirittura mi fa stare male, oppure sento come una cosa naturale? La seconda domanda è: forse questa situazione mi induce ad essere sempre freddo con il prossimo, oppure mi sono ritagliato degli spazi dove esercito amore anche se in modi diversi (volontariato, amicizie, genitori, sport).
#1905
Tematiche Filosofiche / Re:Oltre Cartesio
10 Dicembre 2020, 15:56:37 PM
Se ipotizziamo, per gioco, ad un ipotetico Cartesio vissuto nel XIII secolo invece che nel XVII, la massima di questo Cartesio medioevale sarebbe stata Deus est, ergo sum. In questo vi è tutta la sostanza e l'importanza di Cartesio. Farlo diventare un prosecutore della filosofia precedente può essere vero, visto che nulla nasce dal nulla, ma a mio giudizio è molto più interessante guardarlo come un argonauta, un iniziatore di una nuova modalità di pensiero.
Che non manchino i riferimenti a Dio è inevitabile, ma i riferimenti sono estemporanei e servono a non essere incriminato dalla Santa Inquisizione, e nonostante quei riferimenti, Cartesio ci arrivò vicino, al punto da andare a chiedere aiuto in Svezia (dove tragicomicamente morì). Ovviamente nel fiume dei riferimenti a Cartesio esistono interpretazioni di tutti i tipi ed anche questo è un indizio della grandezza del filosofo, perchè solo i grandi filosofi sono rivoltati da ogni parte, al punto che riescono a dire tutto e il contrario di tutto. La mia interpretazione, che in realtà non è la mia ma anch'essa parte di una tradizione interpretativa, è appunto che Dio, nella filosofia cartesiana sia periferico e venga usato come alibi, o al massimo come Dio astratto. Il vero garante del pensiero di Cartesio non è Dio, ma il pensiero stesso. Un pensiero però che non va considerato come "rimuginìo interno o psicologismo vacuo" ma come pensiero che agisce nel mondo della res extensa.