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Messaggi - sgiombo

#1891
Citazione di: Phil il 10 Giugno 2018, 12:40:56 PM
Citazione di: 0xdeadbeef il 10 Giugno 2018, 09:28:40 AMVisto che, personalmente, ritengo la filosofia non esercizio astratto e sterile, ma ricerca dei fondamenti più profondi di tutto ciò che risulta, poi, terribilmente immanente e concreto
Concordo, tuttavia la storia della filosofia recente sembra metterci in guardia dal cercare tale "profondità" nell'ontologico (ormai lo fanno meglio le scienze ;) ), invitandoci piuttosto alla profondità ermeneutica (profondità del senso, non dell'Essere, anche se i due sono stati ben saldati, con-fusi assieme dalla metafisica occidentale, e a separarli forse non basta la decostruzione del postmoderno...).

Concordo anch ' io con Oxedadbeef, ma non con la successiva postilla di Phil.

La storia della filosofia recente secondo me é molto variegata, comprende derive idealistiche irrazionalistiche e derive scientistiche più o meno altrettanto irrazionalistiche, entrambe a mio avviso errate e negative, e "in mezzo" tante proposte (in varia misura razionalistiche e) più o meno valide.

Soprattutto dissento dalla tesi che nell' ontologia ormai bastino (o comunque "siano meglio") le scienze (in senso stretto o forte ovvero le "scienze naturali"; che ovviamente ritengo comunque necessario conoscere; e per parte mia più per il loro interesse teorico, di "conoscenza pura" che per le possibili applicazioni tecniche).
E questo principalmente per due motivi.
Il Primo è che ritengo che le scienze naturali si occupino ottimamente della ricerca della conoscenza vera nell' ambito naturale - materiale della realtà (più o meno la cartesiana res extensa), ma anche che la realtà non sia limitata ad essa ma invece comprenda anche la cartesiana res cogitans in nessun modo riducibile alla, né (qualsiasi cosa questi concetti possano significare) emergente dalla o sopravveniente alla res extensa (e lo stesso dicasi per i rapporti fra coscienza e cervello, che peraltro non sono in tutto e per tutto esattamente la stessa cosa che i rapporti fra pensiero e materia).
Il secondo é che la verità delle conoscenze scientifiche necessita di una "critica filosofica" che ne analizzi limiti, significato, condizioni; una severa critica razionale che implica anche importanti "considerazioni ed elementi di ontologia" (circa la realtà e la reale natura di ciò che é possibile conoscere, più o meno scientificamente) non assolutamente ricavabili dalla conoscenza scientifica stessa.
#1892
Credo di concordare con Viator e Oxdeadbeef, per lo meno in larga misura (se ben capisco).

Il pensiero umano (e dunque la conoscenza umana) é messa in relazione di concetti, ciascuno dei quali definiti attraverso la messa in relazione di altri concetti.

Dunque dell' assoluto si può ragionare solo "adobrandolo", per così dire, solo in negativo, come di caratteristica che non é e non può essere propria del pensiero, delle conoscenze, delle realtà oggetto di conoscenza (umana), o al massimo come di una sorta di limite cui può tendere asintoticamente, non potendolo mai raggiungere pur avvicinandoglisi, la conoscenza (umana).
#1893
Credo di concordare per lo meno in larga misura (se ben capisco).

Il pensiero umano (e dunque la conoscenza umana) é messa in relazione di concetti, ciascuno dei quali definiti attraverso la messa in relazione di altri concetti.

Dunque dell' assoluto si può ragionare solo "adobrandolo", per così dire, solo in negativo, come di caratteristica che non é e non può essere propria del pensiero, delle conoscenze, delle realtà oggetto di conoscenza (umana), o al massimo come di una sorta di limite cui può tendere asintoticamente, non potendolo mai raggiungere pur avvicinandoglisi, la conoscenza (umana).
#1894
Citazione di: epicurus il 08 Giugno 2018, 14:58:41 PM


"Tutto è relativo tranne questa frase" è composta da delle parole con un determinato significato più o meno ambiguo (ad esempio la parola "relativo" ha un grande grado di ambiguità).

Prendiamo per esempio la parola "frase", che più o meno ha questo significato: unità minima di discorso dotata di significato compiuto senza l'apporto del contesto situazionale o di altro contesto verbale. Bene, è relativo o no che la parola "frase" abbia quel significato? Se sì, allora anche la frase "Tutto è relativo tranne questa frase" deve essere relativa; se no, allora tale frase è falsa perché non è vero che non esistono altre frasi relative.

E ancora:
"La frase 'Tutto è relativo tranne questa frase' è una frase sensata" è relativa?
"Le tautologie sono proposizioni vere" è relativa?
"Quello che io credo è sensato" è relativa?
"Esistono almeno 2 proposizioni relative" è relativa?
"La frase 'Tutto è relativo tranne questa frase' è composta da 6 parole" è relativa?
"In questo forum è stata detta almeno una frase non relativa" è relativa?

(Come vedi non sono entrato nella questione di cosa significhi "relativo" qui, perché il termine è così ambiguo che non saprei in che modo intenderlo in questa frase, tra i vari modi possibili.)

Ma "ambiguo" =/= "relativo".

Inoltre se é relativo il significato della parola "frase" per il fatto che si definisce mettendo in determinate relazioni altre parole, allora in questo senso (banalmente logico, intrinseco alla frase stessa e non per ciò che essa afferma circa la realtà) é relativo anche il significato di qualsiasi altra parola, e dunque di ogni e qualsiasi frase, essendo tutte le frasi costituite mettendo in determinate relazioni determinate parole.

N.B.: "tutto é relativo" =/= "tutte le frasi sono relative", con tutta evidenza intendendosi qui per "tutto" tutto ciò che é reale/accade realmente; ed é pur vero che in tutto ciò che é reale/accade realmente sono comprese le frasi reali (che sono/accade realmente siano dette, scritte o pensate), col che se la frase in questione si intende riferita letteralmente a tutto ciò che é/accade realmente, allora é falsa ma non per questo insensata (falso =/= insensato); anche se di fatto chi la afferma intende riferirsi (dicendolo relativo) a ciò che é reale non essendo mero pensiero, predicazione, frase, a tutti gli enti ed eventi reali (che possono essere denotati da frasi ma) che non sono (essi stessi) frasi, col che non necessariamente é (nemmeno) necessariamente falsa a priori (andrebbe verificato di fatto a posteriori).




E infatti avevo precisato (e ora lo enfatizzo col grassetto):
Non capisco perché, per il fatto che ogni frase é (per definizione o tautologicamente) espressione del linguaggio e dunque della logica, non dovrebbe avere senso (e avere uno o più sensi ambiguo -i =/= non avere senso) la frase "tutto é relativo (sottinteso: da un punto di vista filosoficamente rilevante, in senso filosofico e non ovviamente e banalmente logico) tranne questa frase" (che sia vera  meno é un altro paio di maniche).

Ben sapendo che:
Ovviamente elementi di relatività non problematici filosoficamente, banalmente logici, cioé l' essere costituite da concetti (definiti stabilendo determinate relazioni fra altri concetti) messi fra loro in determinate relazioni, come quelli della frase su Mattarella, essendo inevitabili in qualsiasi frase, sono propri anche di quella in questione.




Non conosco le risposte alle tue domande circa il fatto che siano relative talune frasi diverse da "tutto è relativo tranne questa frase"; non  le so (e non mi interessa saperle) perché non so se la frase 'Tutto è relativo tranne questa frase'  é vera (nel qual caso tutte le frasi di cui chiedi sarebbero ovviamente relative).

So solo che la frase "tutto è relativo (in senso filosoficamente rilevante e non in senso ovviamente e banalmente logico, cioé nel senso di essere costituita dalla messa in determinate relazioni di determinati concetti il significato di ciascuno dei quali é dato dalla messa in determinate relazioni di determinati altri concetti) tranne questa frase", ovvero la frase "tutti gli enti ed eventi reali (che possono essere denotati da frasi ma) che non sono (essi stessi) frasi sono relativi" non é paradossale ma logicamente coerente, non "logicamente problematica", esattamente come la frase "tranne che questa, tutte le altre mie frasi sono false" e ben diversamente da "io mento", ovvero "tutte le mie frasi (compresa questa) sono false" (che poi sia anche vera o meno é tutt' altra questione).


 
#1895
Citazione di: epicurus il 06 Giugno 2018, 10:46:23 AM


Inizialmente dicevo che "tutto é relativo tranne questa stessa frase" non ha molto senso perché le singole frasi presuppongono moltissimi aspetti del linguaggio e della logica. Ma, poi, invece di continuare in questa direzione, avevo semplicemente chieso di chiarire il concetto di "essere vero relativamente".

Tu mi parli della relatività della mia affermazione su Mattarella nel senso che ci sono molti possibili calendario che potremmo usare. Ma a me questo non pare problematico filosoficamente parlando. (Oltre al fatto che potrei dire "la proposizione 'Il 04/06/2018 del calendario gregoriano il Presidente della Repubblica d'Italia è Mattarella' è relativiamente vera".)

CitazioneNon capisco perché, per il fato che ogni frase é (per definizione o tautologicamente) espressione del linguaggio e dunque della logica, non dovrebbe avere senso la frase "tutto é relativo (sottinteso: da un punto di vista filosoficamente rilevante, in senso filosofico e non ovviamente e banalmente logico) tranne questa frase" (che sia vera  meno é un altro paio di maniche).

Ovviamente elementi di relatività non problematici filosoficamente, banalmente logici, cioé l' essere costituite da concetti (definiti stabilendo determinate relazioni fra altri concetti) messi fra loro in determinate relazioni, come quelli della frase su Mattarella, essendo inevitabili in qualsiasi frase, sono propri anche di quella n questione.

 

#1896
Citazione di: epicurus il 04 Giugno 2018, 14:24:52 PM
Sulle teorie scientifiche, io parlerei di "approssimazione di verità", altrimenti non si può che spiegare con la magia il fatto che le teorie scientifiche funzionano (e hanno una precisione incredibile).

Sulla questione più generale, capisco che "relativo" non è sinonimo di "vero". Ma allora mi piacerebbe avere una spiegazione più preciso del significato di "relativo" e quindi di cosa significherebbe una frase come "la proposizione 'Il 04/06/2018 il Presidente della Repubblica d'Italia è Mattarella' è relativiamente vera".
E' da un po' che questa discussione é sospesa, e pur rileggendo i nostri ultimi interventi non capisco bene il problema che (mi?) proponi.

Comunque la proposizione su (il golpista, N.d.R.) Mattarella é relativamente vera (fra l' altro, per lo meno) in quanto é vera relativamente al calendario oggi comunemente impiegato quasi ovunque (mi sembra si chiami "Gregoriano", se non erro), che pone l' anno della presunta nascita di Cristo come termine a quo, e non ad esempio per il calendario ebraico che parte dalla presunta creazione del mondo secondo la Genesi (per il quale il suddetto sarebbe P d R I in un anno preciso e ben calcolabile, anche se a me ignoto, intorno al 6000 o giù di lì, o al calendario musulmano che parte -in avanti e all' indietro- dall' Egira, per il quale lo sarebbe in un anno preciso e ben calcolabile, anche se a me ignoto, intorno al 1400 dopo l' Egira stessa o giù di lì.

Ma mi sembrava che la questione fosse se la frase "tutto é relativo tranne questa stessa frase" fosse autocontraddittoria o paradossale o meno (e non affatto -cosa ben diversa!- se fosse vera o meno, cioé se tutte le altre frasi fossero relative o meno).
E a questo proposito mi pare che essa non sia affatto in alcun modo paradossale, e che in particolare non abbia nulla a che fare col famoso paradosso "del mentitore".



A me sembra piuttosto oscuro (e ti chiederei a mia volta una spiegazione più precisa) il significato di "approssimazione di".

Se "predicato vero" = "predicato che dice che qualcosa é/accade realmente (indipendentemente dall' accadere realmente o meno anche di tale predicato stesso)" e inoltre tale "qualcosa" é/accade realmente, oppure (predicato che dice) che qualcosa non é/non accade realmente (indipendentemente dall' accadere o meno pure di tale predicato stesso)" e inoltre tale "qualcosa" non é/non accade realmente, che é precisamente ciò che intendo per "verità (di un predicato)", allora che significa che le teorie scientifiche "si approssimano alla verità"?
Secondo me, alla condizione indimostrabile (Hume) del divenire naturale ordinato secondo modalità generali universali e costanti (astraibili da parte del pensiero dai particolari concreti), oltre che di altre condizioni indimostrabili (come ad esempio la falsità del solipsismo e l' intersoggettività delle sensazioni materiali - naturali, o "res cogitans" per dirlo a là Cartesio), le teorie scientifiche sono vere almeno in parte e (banalmente) salvo (sempre possibili) errori. E così mi pare si possa spiegare, in alternativa alla magia o a "inverosimili colpi di culo", il fatto che le teorie scientifiche funzianano e hanno una precisione elevatissima, "incredibile".

A quanto pare nella storia le verità scientifiche tendono ad incrementarsi in quantità, completezza nel descrivere il mondo materiale - naturale (che per me non esaurisce "il mondo" in toto), precisione, ecc., e in questo senso letterale tendono ad "approssimarsi" sempre più a una conoscenza vera completa del mondo materiale naturale stesso, ma ho la vaga impressione che non sia questo che tu intendi dire con "approssimazione di verità" riferito alle teorie scientifiche.
#1897
Tematiche Filosofiche / Re:Matematica e realta’.
02 Giugno 2018, 17:52:52 PM
Tutto questo secondo l' interpretazione conformistica (come mi piace chiamarla; o "corrente", secondo l' andazzo anch' esso corrente) della M Q.

Ma personalmente ne dissento, abbracciando l' interpretazione, non affatto meno compatibile con le osservazioni sperimentali, "deterministica - realistica" di Bohm (e Einstein, Schroedinger, de Broglie e vari altri ottimi fisici).
#1898
Tematiche Filosofiche / Re:AFORISMI SPARSI
02 Giugno 2018, 17:37:45 PM
Citazione di: viator il 02 Giugno 2018, 13:29:45 PM
Salve Sgiombo. Vedo che hai commentato ampiamente la raccolta di aforismi da me presentata. Ottimo lavoro.

Non entro nel merito di quanto hai annotato, anche perchè trovo che le nostre ideologie siano ampiamente diverse e comunque, dal mio punto di vista, gli aforismi sono delle massime che vorrebbero affermare (secondo la personale visione di chi li crea) delle verità soggettive generali e riassuntive al di là del loro significato letterale, etico od ideologico nonchè di ogni loro validità o smentibilità particolari.

Io li considero dei "proverbi filosofici". Di fronte al proverbio "rosso di sera, bel tempo si spera" io trovo inutile il precisare che talvolta capita che piova all'indomani di una serata con cielo infuocato. Certo, il proverbio può venir trovato privo di fondamento da chiunque. Salutoni.
Su questo (compresa la profondità dei reciproci dissensi, che ovviamente non impedisce il reciproco rispetto, che ritengo anzi doveroso) concordo pienamente.

E ricambio i cordialissimi saluti
#1899
Tematiche Filosofiche / Re:AFORISMI SPARSI
02 Giugno 2018, 10:02:53 AM
Citazione di: viator il 01 Giugno 2018, 20:09:53 PM
Salve. E' venuto il momento della ricreazione. Anche se solitamente durante la ricreazione i bimbi si divertono e gli adulti (specie se inclini alla filosofia) si annoiano. Perciò decido di somministravi un pacco di noiose riflessioni. Mi scuso se non cito fonti / autori ma ciò e dovuto (voi non ci crederete !) semplicemente al fatto che sono tutte di autore ignoto.


  • L'amore è solo egoismo alla stato puro in quanto consiste nel volere a tutti i costi chi o ciò che si ama.


    CitazioneSolita indebita confusione fra "felicità" (= soddisfazione delle proprie aspirazioni: che può darsi esattamente, talmente e qualmente tanto degli egoisti che soddisfino le loro grette e meschine aspirazioni, quanto degli altruisti che soddisfino le loro magnanime e generose aspirazioni) e "infelicità" (= insoddisfazione delle proprie aspirazioni: che può darsi esattamente, talmente e qualmente tanto degli egoisti che non soddisfino le loro grette e meschine aspirazioni, quanto degli altruisti che non soddisfino le loro magnanime e generose aspirazioni) da una parte e ed "egoismo" (=grettezza e meschinità) ed "altruismo (=magnanimità, generosità) dall' altra.

  • L'uomo ha assai più bisogno di speranza che di verità.

    CitazionePoiché spesso <<chi vive sperando muore "non si può dire">> (Litfiba), credo che la verità sia almeno altrettanto necessaria della speranza (e comunque che siano  complementari, che non debbano escludersi reciprocamente; il difficile é, come sempre, trovare la giusta misura fra gli opposti reciprocamente complementari e non contraddittori).
  • Il male non esiste. Come il buio è semplice assenza di luce, il male è solamente la latenza del bene.

    CitazioneMi sembra un mero gioco di parole: allo stesso modo si potrebbe dre che il bene non esiste. Come la luce é semplice asenza di buio, il bene é solamente la latenza del male.
    Il fatto é che "Omnis determinatio est negatio" (Spinoza): non si porrebbe (sensatamente) parlare del (o pensare al) bene senza parlare del (o pensare al) male e viceversa.
  • La pubblicità è quella attività che si occupa dello sfruttamento dell'unica risorsa inesauribile : la stupidità umana.

    CitazioneConcordo in pieno!

    E' anche l' attività di gran lunga più dannosa all' ambiente naturale e che di gran lunga più gravemente mette a repentaglio la sopravvivenza della specie umana (oltre che quella di tantissime altre), coltivando la pretesa di consumi (e di conseguenza inevitabilmente produzioni) illimitate in un ambiente naturale realisticamente (e non: fantascientificamente!) limitato.

    (Sarebbe infnitamente più utile e necessario alla conservazione della natura battersi per l' abolizione della pubblicità che per l' abolizione della caccia).
  • Cinico ed un poco volgare : i giovani hanno tutta la vita davanti, i vecchi si direbbe ce l'abbiano didietro.

    CitazioneVero.
    Ma ciò non toglie che si possa vivere anche una vecchiaia serena (e purtroppo pure una pessima giovinezza).
  • L'eccessiva considerazione degli italiani per la propria furbizia ha fatto dell'Italia uno stupido Paese.

    CitazioneNon credo.
    Credo piuttosto l' eccessivo (in quanto indebitamente esteso da se stessi, per i quali non sarebbe affatto eccessivo ma perfettamente corretto, veritiero, a tutti i connazionali) complesso di inferiorità e l' autorazzismo antiitaliano di tantissimi giornalisti e frequentatori di radio e TV a vario titolo.
  • L'Italia è quel Paese in cui molti hanno un poco di potere e nessuno ha un briciolo di responsabilità.
    9. Gli Italiani sono un popolo inaffidabile, i tedeschi un popolo pericoloso.

    CitazioneIdem come appena sopra.
    Anche perché, pure a questi propositi, "tutto il mondo é paese".
  • L'Italia è l'unico Paese al mondo che ospiti sul suo suolo tre Capitali. Basta ciò per capire tutti i suoi contenuti e tutte le sue vicende.

    CitazioneDa fiero cremonese (nato a soli 85 Km da Milano) e amico di tanti ottimi romani e meridionali (e anche di qualche ottimo milanese), ho sempre trovato decisamente penose le pretese e la presunzione di tantissimi milanesi (fra gli innumerevoli esempi di reale inefficienza -e non di immaginaria efficienza!- milanese cito il pateracchio indecoroso dell' ultimo referendum regionale indetto dalla Lega in Lombardia; un' altro é l' ampliamento del lontanissimo, scomodo e inefficiente aeroporto di Malpensa, con inoltre i colposi disagi che comporta per gli abitanti di tale paese, e il colpevole ridimensionamento di Linate al solo scopo di consentire a Berlusconi di costruire "MIlano2"; ma ce ne sarebbero di innumerevoli...):

    per fortuna la capitale d' italia é una e una sola!
  • L'amore è un sentimento ed il matrimonio un contratto: secondo alcuni in ciò non c'è la minima contraddizione.

    CitazioneFaccio parte di questi "taluni": se e quando le cose vanno bene (o comunque nella misura in cui vanno bene) c' é complementarità, cosa ben diversa da "contraddizione"!.
  • La migliore unione tra due persone è quella di due egoismi che riescano a soddisfarsi a vicenda.

    CitazioneVedi l' obiezipne alla massima n° 1.
  • Definizione di donna: l'incomprensibile indispensabile.

    CitazioneMa le donne potrebbero dire esattamente lo stesso degli uomini (oddio! Ho appena affermato qualcosa di politicamente corretto: sono molto preoccupato!).
  • Un uomo deve saper governare la propria donna con il solo sguardo; la donna deve saper governare il proprio uomo con il solo sorriso.

    CitazioneMa mi vuoi proprio mandare in crisi obbligandomi a opporti obiezioni politicamente corrette?
  • In Italia non esiste una classe dirigente ma solo delle classi digerenti.

    CitazioneVedi l' obiezione alla massima n° 7.
  • L'analisi conduce al nulla, la sintesi al tutto.

    Citazione
    CitazioneVedi le obiezioni alle massime n° 2 e n° 3.
  • Malizioso: le donne sono come le nebbie: alcune sono impenetrabili, altre no.

    Citazione
    CitazioneVedi le obiezioni alle massime n° 13 e 14.
  • Soltanto la natura io amo a dismisura avendo d'altre cosa avuto la misura.

    CitazioneQuesta non l' ho capita.
    La natura é misurabile.
    E credo (per quanto mi riguarda) che, indipendentemente dalla natura, la dismisura sia sempre da evitare.
  • Se tutti possedessero un briciolo di pazienza ed un pugno di buon senso, non occorrerebbe scrivere alcuna legge.

    CitazioneEh, la fai troppo semplice e facile!
  • Nè dell'essere nè del nulla si può capire che siano.

    CitazionePresuntuosamente mi pare di capirne almeno qualcosa (grazie alla loro diversità: non si potrebbe sensatamente pensare al -e dunque sapere qualcosa del- nulla senza pensare all' essere di qualcosa e viceversa).
  • Essere : insieme del percepibile e del concepibile.
    21 Nulla : insieme dell'impercepibile e dell'inconcepibile.

    CitazioneMa ben diversi!
    E per mera definizione.
  • La gente crede vero solo ciò in cui spera e spera vero solo ciò in cui crede.

    CitazioneNon certo la gente avveduta quanto alla prima affermazione, né la gente che vuole cambiare il mondo quanto alla seconda.
#1900
Su questa questione (in questa discussione: anch' io amo la lingua italiana e detesto gli anglismi ingiustificati che la stanno selvaggiamente violentando nella totale passività se non complicità di chi dovrebbe difenderla, e per questo uso la corrispondente parola italiana) sono d' accordo con Davintro e in dissenso quasi totale da Viator (salvo per l' appunto -non contraddittoriamente ma complementarmente: sic!- il detestare l' ingiustificato impiego di anglismi).

Non si deve confondere la "contraddizione" (logica), cioé l' insensatezza del (preteso) parlare (esprimersi verbalmente) violando la più elementare delle regole del corretto, sensato discorrere (e pensare) linguisticamente stesso con la "complessità" e il "divenire" della realtà (anche mutando di segno nel trascorrere del tempo; e non affatto essendo contemporaneamente in modo contraddittorio), per esempio deviando da est a ovest e viceversa, passando dall' ingrandirsi al rimpicciolirsi, oppure qualitativamente dal giallo al rosso, della felicità all' infelicità e viceversa, ecc.; nonché con la "complementarità" di caratteristiche ed elementi reciprocamente contrari ma spesso entrambi in varia misura e per diversi aspetti presenti nella realtà che concorrono a formare, "completandosi" per così dire (o meglio completandola) "reciprocamente", come l' armonia od ordine e il disordine o disarmonia, la razionalità e i sentimenti umani, ecc.

Ancora una volta appare "fondamentalissima" (licenza "poetica") onde ragionare correttamente, la distinzione, la non-confusione fra realtà effettiva (che sia pure pensata o meno) e pensiero (circa la realtà effettiva o meno).

A mio parere a partire da Parmenide e poi da Platone e fino a tutt' oggi (ma probabilmente "per sempre" in futuro) tutto il peggio nella filosofia é nato (e nasce, e presumibilmente nascerà ancora) da questo fraintendimento, tutto il meglio da questa chiara consapevolezza.
E infatti spesso gli idealismi oscillano fra l' attribuire indebitamente realtà effettiva al pensiero, al meramente pensato (come Parmenide, Platone e loro seguaci a vario titolo e in varia misura) al confondere indebitamente complementarità e mutevolezza con contraddittorietà (logica) nella realtà effettiva (come Hegel e suoi seguaci a vario titolo e in varia misura).
#1901
Tematiche Spirituali / Re:Perchè esisto?
28 Maggio 2018, 22:26:48 PM
Citazione di: green demetr il 28 Maggio 2018, 15:27:27 PM
Citazione di: sgiombo il 11 Maggio 2018, 14:23:31 PM
Citazione di: green demetr il 08 Aprile 2018, 14:45:20 PM
Si esiste per essere salvati, non per rendere grazie di esistere.
Chi mai rende grazie di esistere??? Solo un folle!
 
Ma non c'é affatto bisogno che sia folle.

Basta che sia felice!

La felicità è degli idioti (i pastori, la greggia). La vita è dolore, noia, malattia. Leopardi Docet.
Ma la scuola l'abbiamo fatta o no?  ;)

CitazioneEhi, vacci piano con le offese!

Io sono felice e intelligente (mentre a proposito di te mi sembra evidente la tua rancorosa infelicità ...ma non "altro").

Citazione di: green demetr il 08 Aprile 2018, 14:45:20 PM
CitazioneTra l'altro i robot non si chiedono nemmeno perchè esistono....ecco questo spiega molte cose!
I robot attuali.

Ma in via teorica, di principio (non effettivamente in pratica, secondo me) nulla impedisce che esistano robot che se lo chiedono (nulla di teorico, ma solo limiti pratici all' azione umana nella natura).



Intendevo con robot il 90% degli utenti di questo forum.

Era ironico  ;)  (a te per via della passione filosofica non ti ci metto  ;)  )
CitazioneGrazie, ma sono anche felice (e dunque secondo te idiota), oltre a non disprezzare con rancoroso livore, per parte mia, gli altri utenti del forum (disprezzo piuttosto chi assume atteggiamenti nietzchiani di pretesa "aristocratica superiorità" verso gli altri, liquidati sprezzantemente come "volgo" o "popolo bue").
#1902
Tematiche Filosofiche / Re:Matematica e realta’.
27 Maggio 2018, 14:27:17 PM
Secondo me esistono due fondamentali "livelli della realtà": la realtà di fatto e la realtà teorica, pensata.

E sono completamente diversi.

Può essere reale (accadere realmente) che immagino di campare 100 anni in buona salute, mentre potrei morire e/o ammalarmi presto (se fossi  molto diverso da come sono direi "di essere straricco", mentre magari sono povero in canna, o magari "di avere centinaia di bellissime amanti"), ma il fatto di campare realmente di fatto cent' anni in buona salute anziché forse -se fossi superstizioso farei gli scongiuri!- ammalarmi e/o morire presto (o, per coloro a cui piace, il fatto di essere realmente di fatto straricchi anziché poveri in canna) é ben altra, ben diversa cosa!

Due ben diversi significati di "essere" ! ! !

Talora coincidenti (pensiero di un cavallo ed esistenza reale di quel cavallo = conoscenza dell' esistenza di quel cavallo) ma spesso non coincidenti affatto (pensiero di un ippogrifo che non esiste realmente; esistenza reale di un' infinità di cose non pensate; e conseguentemente non conosciute, ecc.).

I concetti matematici nascono secondo me per astrazione - immaginazione dall' osservazione della realtà di fatto concreta.
E dunque spesso (senza alcunché di stupefacente, al contrario di come si dice credesse Einstein) spesso sono (ri-) applicabili allo studio e alla conoscenza della realtà, mentre in altri casi non lo sono (matematica "pura" senza applicazioni fisiche di fatto; almeno fino al momento in cui se ne consideri l' eventualità).
#1903
Tematiche Filosofiche / Re:Fisica e Tempo
27 Maggio 2018, 12:32:49 PM
Citazione di: Apeiron il 27 Maggio 2018, 10:47:43 AM
Citazione di: sgiombo il 27 Maggio 2018, 08:08:04 AM
Aggiungo che comunque ne caso della non località quantistica (anche e in particolare nel contesto del determinismo "a la Bohm") non v' é alcuna retrocausazione.

Mi spiace deluderti, ma non è così!

Si dimostra che in relatività se la trasmissione deisegnali potesse superare la velocità della luce allora in alcuni riferimenti, l'effetto potrebbe essere precedente alla causa.
[Con Bohm parliamo di trasmissione istantanea, tra l'altro... ad ogni modo se tale trasmissione superluminale non fosse un problema, allora la teoria classica della gravità sarebbe perfettamente compatibile con la relatività e non ci sarebbe stato alcun bisogno, volendo, di introdurre la relatività generale (per lo meno, prima delle prove sperimentali che hanno falsificato la teoria newtoniana come, ad esempio l'esperimento di Eddington...)]

Esempio: Alice manda un tachione a Bob. Per Alice e per Bob "l'invio" precede "la ricezione". Volendo anche nel riferimento del tachione succede lo stesso. Però si dimostra che esistono riferimenti in cui "la ricezione" (effetto) precede l'invio (causa).

Il link http://www.physicsmatt.com/blog/2016/8/25/why-ftl-implies-time-travel lo spiega in modo molto chiaro. Sfortunatamente è in inglese. Non sono riuscito a trovare spiegazioni così chiare in italiano, purtroppo. Detto ciò, fare una dimostrazione della cosa su questo Forum è troppo difficile per motivi tecnici. https://www.matematicamente.it/forum/ Questo forum potrebbe essere d'aiuto per una dimostrazione matematica.  ;)

Una via d'uscita c'è, comunque. Se assumi l'esistenza di un riferimento privilegiato, come nella teoria dell'Etere di Lorentz, non hai problemi.


Citazione(NON CITAZIONE; BENSI' RISPOSTA DI SGIOMBO)

Mi sembra che un conto sia la inversione delle sequenze cronologiche degli eventi fra i diversi riferimenti inerziali in caso di velocità superluminali in generale (circa la quale continuo a ritenere che sarebbe comunque perfettamente compatibile con il determinismo e che non possa propriamente parlarsi di "retrocausazione"), un' altro sia l' entanglemet quantistico.
Circa quest' ultimo non vedo come l' osservazione-cimento sperimentale della particella "a", determinando in per lo meno un sistema di riferimento istantaneamente (a velocità infinita) effetti (deterministici) sulla particella "b" con essa entanglaed possa costituire una "retrocausazione", né tantomeno come possa rendere non assurdi i "viaggi nel tempo".

Esempio: Alice manda un tachione a Bob. Per Alice e per Bob "l'invio" precede "la ricezione". Volendo anche nel riferimento del tachione succede lo stesso. Però si dimostra che esistono riferimenti in cui "la ricezione" (effetto) precede l'invio (causa).
Mi sembra che semplicemente l' esistenza di riferimenti per i quali eventi che per altri riferimenti sono effetti precedano (in maniera ben determinata e calcolabile, eventi che per tali altri riferimenti sono cause non ponga alcun problema di comprensione logica, e sia ben diversa cosa degli assurdi "viaggi nel tempo"
#1904
Tematiche Filosofiche / Re:Fisica e Tempo
27 Maggio 2018, 08:08:04 AM
Aggiungo che comunque ne caso della non località quantistica (anche e in particolare nel contesto del determinismo "a la Bohm") non v' é alcuna retrocausazione.
#1905
Tematiche Filosofiche / Re:Fisica e Tempo
26 Maggio 2018, 16:44:03 PM
Citazione di: Apeiron il 26 Maggio 2018, 16:03:44 PM
@sgiombo,

in pratica se tu mi mandi un tachione (particella più veloce della luce) nel tuo riferimento dici che la mia ricezione è avvenuta dopo la partenza della particella (non ho mai negato questo...). Lo stesso potrà essere detto da me. Ma questo potrebbe non è vero per tutti i possibili osservatori. Per alcuni, invece, l'ordine dei due eventi si inverte. La relatività per come è formulata oggi, invece, direbbe che in ogni riferimento l'evento "ricevimento" deve essere successivo a quello "partenza". Sfortunatamente per velocità superluminali questo non è più vero!
  
Ma non si inverte (o comunque non mutano i rapporti cronologici fra gli eventi nei vari riferimenti) caoticamente, indeterministicamente, "a casaccio", bensì secondo regole determinate, ordinate e costanti, cioé ordinatamente, deterministicamente.

Se per "retrocausalità" intendi che per un riferimento inerziale un evento "a" può precedere un evento "b" e per un altro l' evento "b" può precedere "a" secondo regole determinate per le quali sapendo l' ordine e i rapporti temporali fra gli eventi per l' uno si può tranquillamente calcolare quello per l' altro per me va benissimo: non mi piace il termine (che suggerisce assurdi "viaggi nel tempo"), ma la sostanza delle cose é comunque un determinismo naturalissimo.